il Ducato » 25 aprile http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » 25 aprile http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Polemiche post 25 aprile, il Collettivo risponde ai baristi: “Pensate solo alle vostre tasche” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/#comments Mon, 04 May 2015 15:22:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73221 11022622_832940093458561_4265932667540433376_n

Alcuni ragazzi del Collettivo sul palco del 25 aprile

URBINO – Alla fine è sempre questione di birra. Il Collettivo per l’autogestione, organizzatore del festival (R)esistenze anomale, attacca i baristi del centro storico per le polemiche che sono seguite al concerto finale in occasione della Liberazione. Ma non è stata la musica a dividere, almeno così sostiene il Collettivo: “La polemica nasce da qualche birra in meno dentro la cassa di qualcuno”.

Dopo mesi di polemiche seguite all’ordinanza anti-alcol voluta dal sindaco Maurizio Gambini, contestata dagli studenti, nemmeno il 25 aprile – che pure dovrebbe significare unione cittadina – riesce a pacificare i rapporti tra commercianti e giovani.

I baristi del centro, infatti, si sono lamentati di aver lavorato meno la sera del 25 aprile a causa di (R)esistenze anomale, perché per il concerto, evento conclusivo in piazza della Repubblica, era stata concessa la vendita di birra agli organizzatori.

I ragazzi del Collettivo per l’autogestione, da sei anni dietro le quinte del festival, rispondono con un comunicato stampa in cui, prima di tutto, scrivono di essere soddisfatti della partecipazione degli urbinati a tutti gli eventi. Si è parlato solo del concerto in piazza perché  finito al centro delle polemiche, ma la”settimana resistente” si è aperta già lunedì 20, con una mostra fotografica. “È sconcertante la decontestualizzazione – commentano – nessuno ha citato le iniziative che hanno animato la settimana come presentazioni di libri, mostre fotografiche, dibattiti pubblici”.

“Siamo delusi e amareggiati – continua il Collettivo – dai commenti, letti e sentiti, è assurdo che alcuni commercianti attacchino proprio noi, da anni attivi per smuovere dal basso la comunità in nome di una solidarietà tra studenti e residenti. Non siamo e non vogliamo fare l’attività commerciale, siamo collettivi politici ed associazioni culturali e in quanto tali ci interessa fare politica e cultura ma abbiamo anche dei diritti e delle libertà come quella di finanziare le nostre iniziative”.

Sgomento anche per quelli che, ogni anno, mandano lettere aperte per contrastare l’evento, senza sapere bene per cosa, per poi “palesare la propria ignoranza sbagliando anche il nome del festival (frequenze disturbate?)”.

ordinanza, collettivoInfine gli studenti si ritengono sbigottiti da come i commercianti in questione trovino voce per lamentarsi con l’amministrazione comunale solo in quest’occasione, e mai per criticare l’ordinanza anti-alcol.”La verità è che al di là delle vostre botteghe – concludono – forse non ci vedete molto chiaro”.

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Il chiosco in piazza per il concerto del 25 aprile divide i baristi del centro http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/#comments Wed, 29 Apr 2015 07:12:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72831 Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

URBINO – Il banco provvisorio per la birra autorizzato per il concerto del 25 aprile scatena l’ira dei baristi del centro. Che lamentano un calo degli incassi e protestano: “Noi stiamo qui tutto l’anno e paghiamo le tasse, non è giusto che quando c’è un evento si autorizzi la vendita di birra in strada”. Senza considerare il fatto che l’autorizzazione all’installazione del bar provvisorio è stata data nell’unica sera in cui il comune ha concesso la deroga all’ordinanza che vieta gli alcoolici in strada. Una concessione straordinaria che i titolari delle attività “tartassati dai controlli” non hanno.

“Noi siamo qua tutto l’anno, paghiamo le tasse e lavoriamo per la città e per il turismo – dice Marco Sanchini, titolare del caffè Basili – poi si organizza una manifestazione e installano il banco della birra. Questo dispiace”. La ‘colpa’, per Sanchini, è “di chi dà l’autorizzazione”. Quindi del Comune.

“Abbiamo preso uno spazio esterno in piazza, su suolo pubblico, e lo paghiamo profumatamente. – afferma Pietro Dachille, del Deliziose Follie – Va bene fare una manifestazione, ma non si possono spillare birre. Noi lavoriamo di questo e quel giorno non ne abbiamo vendute, perché la gente si fermava davanti al banchetto del concerto”. Tra gli esercenti, poi, c’è chi preferisce restare anonimo ma spiega che: “non è solo una questione di 25 aprile. Il discorso vale anche per feste e fiere che durante l’anno si svolgono in centro”.

Altri hanno visto con favore la presenza dell’evento musicale nel giorno della Liberazione. “Bisogna comunque proporre qualcosa per attirare gente in città – dice Carmen Monteiro, titolare del Caffè degli Archi – Se non ci fosse stato il concerto, il centro si sarebbe svuotato. Gli organizzatori sarebbero stati scorretti se, ad esempio, si fossero messi a vendere bibite e panini davanti ai bar”. Piuttosto, “organizziamoci tra baristi, per mettere su un nostro concerto e attrarre clienti”. Controcorrente  Lorenzo Pierelli del locale I Dolci di Battista: “Non abbiamo risentito della presenza dell’evento in termini di incassi”.

Anche l’Associazione dei commercianti (Asscomm), pur chiarendo di non avere nulla in particolare contro gli organizzatori del concerto, sottolinea la disparità di trattamento tra chi ha un’attività fissa e chi organizza eventi. “Siamo tartassati dai controlli degli enti di vigilanza, dall’inquinamento acustico all’ordinanza anti-alcool – afferma Federica Marini, membro del direttivo Asscomm – Poi si concede una deroga a chi vende birra durante un concerto. I commercianti risentono della crisi e quando gli incassi scendono si arriva alla guerra tra poveri”. Per il prossimo anno, “si può pensare a una collaborazione tra noi e i ragazzi”. Meno critica è la posizione del presidente Asscomm, Marco Lazzari: “Il calo del fattuarato fa parte del gioco. Se non facessimo più manifestazioni, Urbino chiuderebbe i battenti”.

“Abbiamo concesso il permesso di consumare alcolici nell’area di svolgimento della manifestazione, con una deroga all’ordinanza anti-alcool, per mezza giornata – si difende il sindaco Maurizio Gambini,  – Non mi sembrava opportuno vietare una manifestazione che si richiama ai valori del 25 aprile”.

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La Resistenza sul grande schermo: a Fano intellettuali e partigiani sui sentieri del cinema http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/la-resistenza-sul-grande-schermo-a-fano-intellettuali-e-partigiani-sui-sentieri-del-cinema/72443/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/la-resistenza-sul-grande-schermo-a-fano-intellettuali-e-partigiani-sui-sentieri-del-cinema/72443/#comments Sun, 26 Apr 2015 09:43:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72443 VIDEO Cultura e Resistenza al centro della terza serata del Festival del giornalismo culturale. Dodici titoli sulla rappresentazione della cultura sono stati analizzati da Steve Della Casa e Giacomo Manzoli. Durante l'evento la proiezione di "Quando i tedeschi non sapevano nuotare", film sui partigiani emiliani e romagnoli]]> Giacomo Manzoli e Steve Della Casa durante il cineforum

Giacomo Manzoli e Steve Della Casa durante il cineforum

FANO – Cinema, cultura, tradizione e Resistenza. La terza serata del Festival del giornalismo culturale di Urbino e Fano si è chiusa con un mix di questi elementi. Il filo conduttore dell’evento è stato il cinema, inteso come mezzo per trasmettere la cultura e come strumento per raccontare la Resistenza.

Il critico cinematografico Steve Della Casa e il professore di cinema dell’Università di Bologna Giacomo Manzoli hanno condotto il pubblico attraverso dodici titoli che, secondo i relatori, hanno svolto un ruolo importante nella divulgazione della cultura. Ci sono pellicole sull’educazione e il rapporto tra docente e studente come Chiedo asilo di Marco Ferreri o Il rosso e il blu di Roberto Piccioni. Mentre il primo lungometraggio di Nanni Moretti Io sono un autarchico e Manhattan di Woody Allen raccontano la figura dell’intellettuale infelice. Una sintesi per mostrare come la cultura venga rappresentata e percepita nell’ambiente del cinema.

Eugenio Lio ed Elisabetta Sgarbi introducono "Quando i tedeschi non sapevano nuotare"

Eugenio Lio ed Elisabetta Sgarbi introducono “Quando i tedeschi non sapevano nuotare”

Per legare il Festival al 25 aprile è stato proiettato Quando i tedeschi non sapevano nuotare. Un film di Elisabetta Sgarbi, aiutata nella sceneggiatura da Eugenio Lio. Un lavoro che punta a ricostruire i momenti della Resistenza in una zona d’Italia dove questa non è mai stata ricordata nei manuali di storia: la Pianura padana e il delta del Po. Luoghi che, al contrario delle colline appenniniche, sono sempre stati considerati poco adatti per creare un movimento antifascista militante: il territorio non offriva nascondigli sicuri e c’erano troppe strade a facilitare gli spostamenti del nemico. Il film ricostruisce la Resistenza in quella zona attraverso interviste, documenti d’epoca e testimonianze di chi c’era. Sono tornati alla luce momenti come la liberazione di Bondeno, un’azione del febbraio 1945 realizzata da sole donne. Dalle acque del Po sono riemersi i ricordi di chi vide decine di tedeschi annegare tentando di attraversare il fiume con corde e funi durante la ritirata.

Prima della proiezione Loi ha sottolineato come il 25 aprile non sia veramente una festa unitaria. “L’Italia ha vissuto più fasi di resistenza. Molte zone d’Italia prima di questa data erano già libere dal nazifascismo. Questo ha creato diversi tipi di resistenza e diversi modi di fare resistenza. Tutto ciò ha influenzato il Paese nella fase post bellica. Alla cultura spetta il compito di spiegare e rendere chiare queste differenze evitando l’uniformazione tipica del messaggio televisivo”.

Riprese di Lucia Gabani
Intervista di Michele Nardi


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Urbino festeggia 70 anni dalla Liberazione: tutti gli eventi in calendario http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/urbino-festeggia-70-anni-dalla-liberazione-tutti-gli-eventi-in-calendario/71410/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/urbino-festeggia-70-anni-dalla-liberazione-tutti-gli-eventi-in-calendario/71410/#comments Wed, 22 Apr 2015 14:40:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71410 FOTOGALLERY Diversi appuntamenti in città per ricordare il 70° anniversario della liberazione dall'occupazione nazifascista. L'Anpi ha allestito una mostra fotografica mentre il Pd ha organizzato un incontro per commemorare le vittime dell'eccidio di Ca' Mazzasette]]> URBINO – Anche Urbino celebrerà i 70 anni della Liberazione dall’occupazione nazifascista. Mentre a Roma l’Anpi ha rinunciato al tradizionale corteo per la festa della Resistenza italiana, nella città ducale ci si prepara a ricordare l’evento.

L’appuntamento è per le 10 di sabato 25 aprile davanti alla sede del Municipio (Via Puccinotti, 3) da dove partirà il corteo, accompagnato dall’orchestra di strumenti a fiato di Urbino. Dopo saranno deposte le corone in onore dei caduti. Un’ora più tardi, in piazza della Repubblica, interverranno il sindaco Maurizio Gambini e i rappresentanti dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). L’orchestra di strumenti a fiato di Urbino chiuderà la mattinata con un concerto al Collegio Raffaello, in caso di pioggia ci si sposterà al Teatro Sanzio.

Le associazioni Anpi Urbino, Urbino Arte e l’Anello di Moebius allestiranno la mostra fotografica “Bromuro D’argento 44/XX” che si terrà dal 25 aprile al primo maggio dalle 17 alle 19 alla Galleria d’arte ‘Federico Barocci’ all’interno del Collegio Raffaello. Queste fotografie ripercorrono, in bianco e nero,  la drammaticità degli eventi del 1944: anno di morte e distruzione, ma anche di lotta e speranza. L’esposizione fa parte del progetto “Le fotografie come testimonianza storica – digitalizzazione e catalogazione delle immagini della Resistenza e guerra di Liberazione” promosso dall’Anpi provinciale per rendere a disposizione di tutti l’archivio fotografico dell’associazione.

Per ricordare il 70° anniversario della Resistenza e rendere omaggio alle vittime della seconda guerra mondiale, il Pd di Urbino ha organizzato l’incontro “L’eccidio di Ca’ Mazzasette, 1 novembre 1943” per venerdì 24 aprile alle 17.45 al Collegio Raffaello (Salone degli Incisori). All’evento parteciperà Raffaella Vagnerini, candidata consigliere alle elezioni regionali del 31 maggio a sostegno di Luca Ceriscioli.

Oltre alle celebrazioni per la Liberazione, nel week end urbinate ci saranno anche degustazioni enogastronomiche con il festival della Casciotta di Urbino (26 e 27 aprile) e del Bianchello del Metauro, il tipico vino del territorio del Montefeltro e quattro mostre da visitare. La partecipazione alla degustazione è gratuita, il costo del biglietto per l’ingresso alle mostre è, invece, di 5 euro. Le esposizioni sono: “Artemisia Gentileschi. Cleopatra” e “Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito” (nelle sale del Castellare di Palazzo Ducale); “Prospero Fontana. Resurrezione” (nell’oratorio di San Giuseppe). Alla Casa della Poesia sarà allestita la mostra “Lascia che parli il vento”.

Negli stessi giorni si terrà anche la terza edizione del Festival del Giornalismo Culturale che sarà inaugurato a Urbino giovedì 23 aprile e terminerà a Fano la domenica successiva.

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Due mesi di iniziative per festeggiare la Liberazione http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/senza-categoria/due-mesi-di-iniziative-per-festeggiare-la-liberazione/59647/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/senza-categoria/due-mesi-di-iniziative-per-festeggiare-la-liberazione/59647/#comments Tue, 18 Mar 2014 12:19:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59647 [continua a leggere]]]> URBINO – La festa della Liberazione quest’anno non si celebrerà solo il 25 aprile. La sezione locale dell’Anpi, in collaborazione con la manifestazione provinciale  “Una mattina mi son svegliato”, organizza una serie di iniziative che si svolgeranno nell’arco di due mesi, da marzo fino a maggio.

Si comincia domani (mercoledì 19) al cinema Nuova Luce con la proiezione alle 21,15 del film “Combact Girl”, che avvia la rassegna gratuita dal titolo “Visioni periferiche – lo sguardo contemporaneo di un cinema altro”. Sette le pellicole in programma che saranno proiettate ogni mercoledì alle 21,15 al Nuova Luce. In lingua originale e sottotitolati in italiano, film e documentari si propongono come un viaggio nel cuore dell’Europa. A chiudere la rassegna sarà il 3 maggio il documentario “A unfinished”, girato dai nazisti nel Ghetto di Varsavia nel maggio del 1942.

Oltre al cineforum, l’Anpi promuove una serie di incontri ogni sabato pomeriggio su “Eurpa, Fascismi e militanza”. Si parte sabato 29 marzo alle 17.00 con convegno su “Nuove resistenze e fascismi digitali” con Giovanni Torrisi, Mario Orefice e Fabio Giglietto.

Dal cinema ai dibattiti passando per il cibo. Ogni domenica mattina, infatti, l’appuntamento sarà al Punto Macrobiotico di Urbino che insieme all’Anpi organizza un ciclo di incontri sui temi della resistenza, la sovranità alimentare e la tipografia clandestina.
Il primo sarà domenica 30 marzo alle 10,30 con Ionni Fabrizio e Ridolfi Antonio che parleranno di “sovranità alimentare : condizione imprescindibile per una autonomia culturale e politica”.

Infine dal 21 al 28 Aprile nel locale Fuori Tema sarà visitabile la mostra  “Materiale della Resistenza”.

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Imab aperta il 25 aprile: i sindacati insorgono. L’azienda: “Resistenza alla crisi” http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/imab-aperta-il-25-aprile-i-sindacati-insorgono-lazienda-resistenza-alla-crisi/44813/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/imab-aperta-il-25-aprile-i-sindacati-insorgono-lazienda-resistenza-alla-crisi/44813/#comments Wed, 24 Apr 2013 21:06:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44813 FERMIGNANO – L’azienda Imab, produttrice di mobili dal 1968, ha chiesto di non fermare la produzione, nemmeno il 25 aprile. Dure le critiche dei segretari provinciali della Cgil, Simona Ricci, e della Cisl, Sauro Rossi.

Nei giorni scorsi, anche Fillea Cgil, la Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell’ edilizia, delle industrie affini ed estrattive, insieme a Filca Cisl, Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini, avevano condannato questa scelta.

In un comunicato i sindacati provinciali hanno espresso un parere negativo nei confronti della scelta del mobilificio di lavorare durante la festività: “L’azienda minimizza il carattere di quella ricorrenza che ha, per noi e per il paese, un valore fondativo, dicendo ai propri lavoratori che il 25 aprile è un giovedì come un altro”. Secondo i segretari il caso di questa azienda rischia di diventare “un pericoloso precedente”.

Oggi pomeriggio è arrivata la risposta dell’azienda leader nel settore del legno che, in un comunicato di risposta, dal titolo “La nostra Resistenza alla crisi”, ha puntualizzato: “È la prima volta che in oltre 40 anni, in un momento in cui il valore del lavoro è sicuramente il più minacciato, l’azienda ha sentito il forte bisogno di proteggerlo, chiedendo ai suoi collaboratori la disponibilità a non interrompere il ciclo produttivo”.

L’azienda di Fermignano ha proseguito il suo comunicato dicendosi amareggiata e allibita “per essere stata additata come pericoloso precedente” e ha respinto le accuse di insensibilità mosse dai sindacati: “Con la stessa forza con cui ogni giorno, grazie al sacrificio di tutti coloro che lavorano al suo interno e collaborano dall’esterno, difende la propria posizione sul mercato e la propria identità”.

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Omofobia, il 26 una serata contro il bullismo verso i gay http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-notizie-informazione/omofobia-il-26-una-serata-contro-il-bullismo-contro-i-gay/44778/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-notizie-informazione/omofobia-il-26-una-serata-contro-il-bullismo-contro-i-gay/44778/#comments Wed, 24 Apr 2013 15:04:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44778 [continua a leggere]]]> URBINO – In occasione della Settimana della Resistenza, un’iniziativa di Studenti in movimento, Fuorikorso, Agorà Urbino, GAP e Anpi Pesaro-Urbino, venerdì 26 aprile alle ore 21, l’associazione GAP – Gay And Proud – di Urbino ha organizzato una serata dal tema “resistere al bullismo omofobico”. Verrà proiettato il documentario “The Laramie Project”, sull’omicidio di Matthew Shepard, uno studente gay statunitense, morto il 7 ottobre 1998 nel Wyoming. Era stato derubato e torturato da due ragazzi e le ferite inflitte furono la causa della morte, avvenuta cinque giorni dopo. Durante il processo gli imputati ammisero di avere torturato il ragazzo perché era omosessuale.

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“Io, staffetta dei partigiani”: Romano Arcesi racconta la sua Resistenza http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/io-staffetta-dei-partigiani-romano-arcesi-racconta-la-sua-resistenza/44640/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/io-staffetta-dei-partigiani-romano-arcesi-racconta-la-sua-resistenza/44640/#comments Wed, 24 Apr 2013 14:11:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44640

Il comandante Mari diede l’ordine di spostarsi, veloci, perché stavano arrivando i fascisti. Era una notte fredda e piovosa come solo le notti sugli Appennini sanno essere. Noi raccogliemmo le nostre cose di corsa e ci mettemmo in cammino ma Ermes Cesaroni che era un mio compagno di due anni più grande, inciampò, gli cadde il parabello, partirono due colpi e si bucò l’orecchio.

Romano Arcesi quasi sorride mentre lo racconta, come a dire che questo è il minimo che ti può capitare in guerra. Classe 1928, nome di battaglia Battista, è l’ultimo partigiano di Urbino in vita. Ma che ci sia poco da ridere lo fa capire il ritornello che ripete incessante per tutta l’intervista: “La guerra è una brutta cosa”. E scuote la testa ben pettinata, piano, piano. Lo ribadisce come un monito, quasi a dire che nessuno si sogni più di imbracciare un’arma e partire per i monti come fece lui un pomeriggio di 70 anni fa.

Partirono in tre: lui, Ameli e Franci. Lasciarono ognuno una lettera alle famiglie per dire che andavano su in montagna dai “ribelli”, come chiamavano loro i partigiani. I genitori di Romano avevano un negozio di alimentari vicino a Porta Mercatale. Forse stavano vendendo dell’olio ai fascisti, unica cosa rimasta sugli scaffali, mentre il figlio sgattaiolava fuori dalla porta di casa e quando videro la lettera lui era già lontano.

Camminavano svelti i tre, direzione Borgo Pace, una località sopra Mercatello, sugli Appennini. Appena arrivati li prese in consegna il comandante Mari e gli spiegò tutto quello che c’era da sapere, tutto quello che tre ragazzini potevano sapere.

“Facevamo le staffette – spiega Arcesi – portavamo ordini tra l’Emilia Romagna e la provincia di Pesaro”. Scendevano dalle montagne di notte, per non essere visti; prendevano gli ordini e tornavano la sera dopo. Tutto a piedi. Tutto al buio. In alcuni tratti, quelli più ostici, li accompagnava qualche contadino generoso, altrimenti si limitava a indicargli la strada.

“Avevo paura – racconta ancora – quando facevo la staffetta, più paura di quando ero a Bologna con il Comitato di liberazione nazionale, perché lì se ti prendevano ti sparavano subito”; e la moglie Helga seduta vicino gli fa il verso bonaria: “E invece di là ti fucilavano dopo”.

Su in montagna c’era anche Erivo Ferri, storico comunista dalla frazione di Ca’ Mazzasette che si era fatto quasi 10 anni di prigione perché, provocato da un fascista in un’osteria di Ponte in Foglia, reagì, sparò e lo uccise. Da lui e da altri partigiani più grandi Romano imparò a usare le armi. La sua era il mitra americano Thompson.

Alla domanda “Hai combattuto?”, lui risponde deciso: “Certo, si sparava”; perché la guerra non è l’astratto combattere ma il concreto sparare. “C’è stato uno scontro duro a Mercatello, sono venuti su i fascisti e abbiamo avuto tre morti…ma dopo un po’ non si contavano neanche più”. Tace Romano quando ripensa ai compagni. Tace e abbassa lo sguardo, anche se, ne è sicuro, partire è stata la scelta giusta, l’unica che si poteva fare in quell’Urbino lì.

L’Urbino del fascismo e delle squadracce che nel ’25 pestarono  un ragazzino ebreo e poi, non contenti, gli spensero le sigarette sulla faccia. L’Urbino del Pci clandestino e di quel buffo signore che girava in bici vestendo larghe palandrane dove – lo si seppe solo dopo la liberazione – nascondeva l’Unità e altri giornali vietati. L’Urbino dei 30 fucilati stesi di fronte a Porta Mercatale perché i genitori li riconoscessero. “Erano quasi tutti di Trasanni – ricorda Romano – perché lì c’era un nucleo di antifascisti molto forte; uno si era anche fatto assumere in casa del duce come elettricista per fargli un attentato”.

In quell’Urbino lì, Romano Arcesi a 16 anni partì e divenne “Battista”. In montagna a prendere freddo e a soffrire la fame: “La vita era molto dura, si mangiava poco o niente. Solo uova, uova e ancora uova. Eravamo vestiti come capitava, non avevamo alcuna divisa. Dormivamo dovunque: fienili, balle di fieno, stalle quando andava bene, perché almeno c’erano i buoi che ci riscaldavano”.

“Non è stata una villeggiatura – Arcesi si fa serio – ho visto morire amici e compagni che erano giovani come me. Il più piccolo si chiamava Padellino, era del ‘32”. I compagni che se ne sono andati sono il ricordo della Resistenza di Battista, più della fatica e della paura. Poi c’è stata la liberazione di Urbino, il 28 agosto 1944, con la “festa grossa delle famiglie” e pure l’arruolamento nel gruppo di combattimento Legnano e la liberazione di Milano con “l’entusiasmo alle stelle” della gente che gli saltava addosso perché sapeva che a liberarli davvero erano stati loro, “mica gli americani”.

C’è tanto “dopo” nella vita di Romano Arcesi: il matrimonio, due figli e due nipoti, il lavoro alle poste e nell’alimentari del padre. Eppure la Resistenza e la guerra di Liberazione le ha sempre lì, davanti agli occhi, come gli attestati di merito appesi alle pareti di casa sua, vicino alle foto dei nipoti sorridenti. Vicino ai molti volumi stipati nella libreria, tra cui uno, di Gramsci, colpisce l’attenzione: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere vuol dire essere partigiano”.

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Festa della Liberazione, un 25 aprile pieno di eventi in provincia http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/festa-della-liberazione-un-25-aprile-pieno-di-eventi-in-provincia/44365/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/festa-della-liberazione-un-25-aprile-pieno-di-eventi-in-provincia/44365/#comments Wed, 24 Apr 2013 13:33:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44365 [continua a leggere]]]>

Partigiani del Comando V brigata Garibaldi (dal sito www.anpi.pesarourbino.it)

URBINO - Festa della Liberazione: il 25 aprile in provincia non mancheranno le iniziative per il 68° anniversario. A Urbino, il corteo per la deposizione della corona in onore dei caduti partirà dalla sede del municipio alle 10 e sarà accompagnato dall’orchestra di strumenti a fiato della città. Dopo l’intervento del sindaco Franco Corbucci e dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani in piazza della Repubblica, la mattinata si concluderà con l’esibizione dell’orchestra, diretta dal maestro Michele Mangani.

Il 25 aprile è anche la data attorno a cui si raccolgono le iniziative di ®Esistenza anomale, l’evento del Collettivo per l’autogestione ormai alla quarta edizione. Alle 17, nella sala Castellani del collegio Raffaello, si svolgerà l’incontro sulla lotta non violenta del popolo palestinese, coordinato da Luca Pellegrino della rete Italiana Ism – International Solidarity.

A partire dalle 19, sempre in piazza della Repubblica, si susseguiranno letture di poesie e il concerto che unirà i Red Stripes di Roma e Las Karne Murta di Parma.

A Fermignano il corteo di commemorazione partirà alle 10 dalla sede comunale fermandosi al cimitero di Pagino al cimitero del Capoluogo e in piazza Garibaldi per la deposizione della corona al monumento ai Caduti. Alle 11.15 sarà inaugurata la sede dell’Anpi in viale Martiri. La sera, invece, si darà il via a banchetti e danze con l’inizio della Sagra della tagliatella, evento chi si prolungherà fino al 1 maggio. Elemento curioso della manifestazione, il laboratorio dal vivo sulla creazione della tagliatella che si svolgerà ogni sera alle 19.00.

A Urbania il programma della giornata prenderà il via alle 11.15 con il concerto della banda cittadina e con il raduno davanti al comune alle 11.30. Dopo la deposizione della corona, interverranno il sindaco Giuseppe Lucarini e i ragazzi della scuola media di Urbania. Parallelamente, sarà anche inaugurata la fiera di San Marco che rientra nel programma dell’evento Primavera Nostrana, un festival della cucina tradizionale e dei prodotti tipici che fino al 5 maggio animerà il centro storico e il palazzo Ducale della città.

A Fossombrone, nei giardini della “Corte Alta”, inizierà alle 15 l’evento “A sangue freddo in pieno sole”, una giornata che includerà lo spettacolo teatrale “Rosso vivo- La storia di Valerio Serbano” e i concerti live di musica reggae, dub, ska, rock e punk.

In ultimo, per chi ama la natura, ci sarà l’escursione alla Gola del Furlo in asinello, con partenza da Fano alle 9.30 e al costo di 10 euro.

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Turismo: a Urbino il ponte finisce il 26 aprile. Poche le prenotazioni http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/turismo-a-urbino-il-ponte-finisce-il-26-aprile-poche-le-prenotazioni/44331/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/turismo-a-urbino-il-ponte-finisce-il-26-aprile-poche-le-prenotazioni/44331/#comments Tue, 23 Apr 2013 17:03:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44331

Il Duomo di Urbino

URBINO – Sarà un ponte a metà. I turisti che hanno scelto il Montefeltro per il 25 aprile e il primo maggio sembrano infatti preferire una vacanza breve. Italiani o stranieri che siano. E così alberghi e ristoranti della città ducale hanno prenotazioni solo per pochi giorni per la festa della Liberazione.

Albergatori e ristoratori, però, non hanno di che essere contenti neanche per il 25 aprile. Il calo rispetto agli scorsi anni è evidente, così come lo è stato per tutto il resto dell’anno e come, probabilmente, lo sarà per la prossima stagione estiva.

Iniziamo dagli alberghi. Pernottamenti di una o due notti, con qualche rara eccezione che arriva fino alle tre notti. Pochi gruppi, ma per lo più coppie e famiglie poco numerose. Aspettative troppo elevate di risollevare una stagione turistica finora non redditizia. Poche scolaresche in gita. Il quadro della situazione non lascia intravedere segnali positivi.

I turisti non si fermano per periodi lunghi. La soluzione preferita è quella della singola notte. Al massimo due. Urbino si conferma quindi città di passaggio. In particolare, quando si è sotto festività del genere, il numero di giorni di permanenza si riduce e non c’è quello che alcuni albergatori hanno definito lo “strascico” del ponte del 25 aprile. Una curiosità la si rileva guardando i dati turistici di tutto l’anno: solitamente gli italiani si fermano per al massimo tre notti, mentre molto più a lungo pernottano gli stranieri. Su tutti, i gruppi di ciclisti che si fanno organizzare percorsi appositi e prolungano la loro permanenza anche fino a dieci giorni. Si tratta, per lo più, di persone provenienti da Austria e Belgio.

Difficoltà vengono, inoltre, dalla mancanza di accordi tra enti e albergatori. Così, capita che un gruppo di turisti decida di venire a Urbino per visitare tutto il Montefeltro e i castelli della zona, trovando poi la spiacevole sorpresa che uno di questi sia chiuso nei giorni di vacanza (ponti, Pasqua, Natale). Quello che servirebbe, secondo Gianluigi Campagna, coordinatore provinciale di Assoturismo, “è un accordo di rete, che permetta ai turisti di essere informati, magari tramite un solo sito internet, su tutti gli aspetti essenziali per organizzare una vacanza: dagli alberghi ai ristoranti, dai musei ai luoghi di interesse”.

Più difficile è capire quello che accade nei ristoranti della zona. Le abitudini stanno cambiando. Sono sempre meno le persone che prenotano con largo anticipo il posto in cui andare a mangiare, anche in occasioni come il ponte del 25 aprile, in cui l’affluenza è maggiore.

Il calo è notevole. Qualcuno parla di un 20-25% in meno rispetto al 2012. Finora solo una cinquina di gruppi ha prenotato per il 25 aprile nei ristoranti dell’area. Ancora una volta a risollevare la situazione sono i ciclisti, che hanno già confermato la loro presenza ai ristoratori. Vuoto totale, però, per il primo maggio.

La tendenza turistica sembra quella di pernottare in Riviera e venire a Urbino solo per mezza giornata, portandosi spesso il pranzo al sacco. Anche quando ci sono, dunque, non è detto che i turisti portino effettivamente soldi ai commercianti di Urbino.

A questo punto, non resta che “sperare nel bel tempo”, così che qualche famiglia del Montefeltro e della Riviera decida di trascorrere il 25 aprile con una scampagnata a Urbino. O, forse, “sperare in una brutta giornata”, chissà che i turisti non decidano di preferire palazzo Ducale alle coste di Rimini e Riccione.

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