il Ducato » accademia belle arti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » accademia belle arti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Accademia e Isia, tagliati i fondi nella legge Stabilità. Perondi: “A rischio la qualità” http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/accademia-e-isia-tagliati-i-fondi-nella-legge-stabilita-perondi-a-rischio-la-qualita/64304/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/accademia-e-isia-tagliati-i-fondi-nella-legge-stabilita-perondi-a-rischio-la-qualita/64304/#comments Tue, 03 Feb 2015 10:02:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64304 LEGGI Londei incontra assessore regionale alla Cultura Marcolini]]> accademia2URBINO – Accademia di Belle Arti e Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino sono allo stremo, strette dalla morsa di Provincia e ministero dell’Istruzione, rimane solo la Regione a cui chiedere aiuto. Il decreto di stabilità per il 2015 taglia un milione di euro. Lo ha denunciato mercoledì in Accademia il presidente Giorgio Londei durante la presentazione di un libro di incisioni dedicato a Paolo Volponi. Abbiamo risentito Londei e Luciano Perondi direttore dell’Isia per avere cifre precise.

I due poli artistici fanno parte delle scuole Afam, istituti di alta formazione artistica e musicale, svolgono attività nei settori delle arti visive, musicali, coreutiche, drammatiche e del design. In tutta Italia quarantaquattro accademie di belle arti e tre Isia, Roma, Firenze e Faenza, oltre a quella di Urbino.

I tagli dal ministero. La legge di stabilità del governo Renzi, in vigore dal nuovo anno, ha un paragrafo a loro dedicato. Alla voce “Riduzioni delle spese e interventi correttivi del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca” si legge: “Le disponibilità sono ridotte di un milione di euro per l’anno 2015”.

Un taglio del 10%: di 10 milioni, quest’anno ne rimangono 9. La differenza dovrà essere spalmata su tutte le 132 istituzioni di alta formazione. Ma il decreto risponde anche a questo, il criterio scelto dal ministero per le riduzioni prende di mira le “istituzioni con più elevato fondo di cassa”.

Un principio che non va giù a Londei: “Chi amministra meglio è penalizzato, noi partivamo con un fondo cassa di 300mila euro che se non speso sarebbe stato perso. Con quei soldi abbiamo messo a posto i locali di scenografia, ora servono fondi per sistemare il cortile per l’ora d’aria”.

Fino a oggi l’Isia ha ricevuto dal ministero 400mila euro l’anno, “insufficienti perfino a coprire i corsi di base che ammontano a 440mila euro” racconta Perondi. Soldi che coprono il cosiddetto “contributo indistinto”,  riscaldamento, luce e stipendi dei professori a contratto, quasi la totalità dell’istituto perché professionisti quindi senza cattedra. Si parla di 62 docenti a contratto e solo 3 a tempo indeterminato. “Sono le tasse degli studenti a permettere che il sistema non collassi – aggiunge il direttore – il design è uno degli elementi che ci rappresenta, è come se la Germania smettesse di investire nella tecnologia o gli Stati Uniti nell’informatica. È un suicidio non pensare ad Accademia e Isia”.

Niente più fondi dalla provincia. A livello provinciale la situazione non migliora. Il contributo per le utenze normalmente erogato,  intorno ai 70-100mila euro per l’Isia, non è più versato dal 2012. Stesso problema per l’Accademia, a secco dal primo gennaio 2014, un taglio di oltre 100mila euro. E non ha paura il presidente Londei a batter cassa alla regione: “Ho chiesto all’assessore alla Cultura Pietro Marcolini che ci sia una divisione di competenze tra regione e provincia, anche le Marche devono fare la loro parte”.

Per Londei, anche ex presidente dell’Isia, una soluzione sarebbe accedere al piano “La Buona Scuola” del decreto di stabilità: “1.000 milioni di euro per l’anno 2015, 3.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016″. Una fetta della torta che riguarda però solo gli istituti scolastici e lascia fuori università e centri di alta formazione.

“Per noi rientrare nel piano sarebbe un problema – fa notare Perondi – vorrebbe dire abbassare il valore del nostro titolo di studio, ora equivalente a una laurea. A noi interessa invece accedere ai fondi di ricerca anche per poter attivare dottorati, a oggi possibili solo grazie a finanziamenti privati”.

I problemi secondo Londei non finiscono qui: “I nostri 500 studenti non possono studiare online, hanno bisogno di aule e quelle dell’Accademia sono troppo piccole. Stiamo pensando di restaurare i sotterranei per fare delle classi. Spazi più grandi vorrebbe dire più iscritti, la qualità non dipende dal numero degli studenti”.

Di idea opposta è invece Perondi: “Non vorremmo essere costretti ad aumentare le tasse (circa 1400 euro per il triennio, 1800 per la specialistica) o il numero degli studenti per classe, andrebbe a discapito della qualità dell’insegnamento. Già senza tagli saremmo al limite della sopravvivenza”. L’istituto infatti nasce con il numero chiuso, 250 posti disponibili, e anche se si potrebbe triplicare il numero degli studenti, l’Isia preferisce rimanere un’isola felice, soddisfacendo solo il 10-20% delle domande che giungono ogni anno.

Due importanti centri riconosciuti anche all’estero: l’anno scorso l’Isia ha accettato 11 professori con il programma Erasmus per docenti. Stesso discorso per gli studenti: Cina, Grecia, Turchia, Lettonia, Inghilterra e Irlanda, sono solo alcuni dei paesi di provenienza. Talenti che una volta diplomati hanno successo internazionale: “Siamo una parte fondamentale del made in Italy e produciamo lavoro, da noi le percentuali di assunti sono tra più alte” conclude Londei.

 

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Accademia e Isia, Londei a Marcolini: “Siamo senza fondi, rischiamo accorpamento” http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/#comments Fri, 30 Jan 2015 09:07:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64020 URBINO – Anche le feste migliori possono essere un pretesto per dire cosa non va. E il presidente dell’Accademia di Belle Arti Giorgio Londei non si lascia scappare l’occasione: “Sono gentile ma quando mi arrabbio, mi arrabbio”.

Mercoledì 28 gennaio, di fronte a una stanza piena di autorità accademiche e politiche ha presentato un libricino ispirato al componimento Le Mura di Urbino di Paolo Volponi. Autori alcuni studenti dell’Accademia dell’Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche: un esercizio di stile non convenzionale che ha unito poesia e incisione. 

Sedici copie pregiate di cui una donata all’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini. Un momento per parlare d’arte, ma anche di mancanza di fondi e, per vie traverse, di politica. Marcolini da sabato scorso si è ufficialmente candidato alle primarie di centrosinistra in vista delle elezioni regionali a di maggio. A sfidarlo il primo marzo per ora – le candidature sono aperte fino al 7 febbraio – saranno Nidel Donini dell’Idv e Luca Ceriscioli, ex sindaco di Pesaro e vicesegretario del Pd.

E sembra che quell’ “immagine di Urbino che io non posso sfuggire, la sua crudele festa, quieta tra le mie ire” riprendendo i versi del poeta urbinate, non quieti però il presidente dell’Accademia che si è lasciato andare a uno sfogo sull’abbandono dei poli artistici del nostro paese, i soli rimasti a difendere il made in Italy: “Dal Ministero chiedono un rilancio della nostra arte, ma cosa si aspettano se nel decreto di stabilità appena approvato hanno tagliato 1 milione di euro agli studenti?”. Fu proprio il ministero (all’epoca) di Tremonti a rispondere a Londei: “Non possiamo più permetterci di investire nell’arte”. Meglio non va a livello provinciale aggiunge Londei: “L’Accademia riceve 120mila euro l’anno, mentre l’Isia da 70 a 100mila, ma dal gennaio 2014 più nulla”.

L’attenzione slitta presto dai manoscritti di Volponi, che hanno ispirato i 23 studenti del biennio specialistico Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte dell’Accademia e i 10 dell’Isia, dall’uso della stampa a caratteri mobili, lettera per lettera, parola per parola, e dalle creazione di matrici per le incisioni xilografiche, verso i ‘freddi’ numeri.

Giovanni Turria, docente di grafica all’Accademia che ha coordinato gli studenti insieme al professor Gianluca Murasecchi, spiega che “lavorare con i caratteri mobili ti fa soffermare maggiormente sui contenuti: entri dentro le parole e acquisti la consapevolezza del fare poesia, diventa un’esperienza più profonda che stimola l’animo. Ragioni sulla grammatica e la matematica a costruzione di un testo poetico”.

Si è capito invece che le due “cittadelle dell’arte” motivo di orgoglio per la città vivono un momento difficile. L’Accademia ha 500 studenti mentre l’Isia 250, un domani potrebbero essere costrette a ridimensionarsi o a accorporarsi a centri maggiori – non è un mistero la rivalità-scontro con l’Accademia di Brera. Mancano i locali adatti denuncia ancora Londei: la stessa sala della presentazione è troppo piccola per contenere tutti, alla fine saranno gli studenti a rimanere fuori.

 

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Ducato Tv n. 8 – 16 aprile 2014 http://ifg.uniurb.it/2014/04/17/ducatotv/ducato-tv-n-8-16-aprile-2014/61741/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/17/ducatotv/ducato-tv-n-8-16-aprile-2014/61741/#comments Thu, 17 Apr 2014 08:22:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61741 LA VIDEOINTERVISTA Franco Corbucci, primo cittadino uscente (si vota il 25 maggio), racconta i suoi 10 anni alla guida di Urbino. Difende i grandi progetti come Santa Lucia e il Consorzio, e ammette le difficoltà sul tema del turismo. E consiglia al suo successore: "Incontri tutti ma sia sempre sincero". Nel nostro magazine tv, l'ultimo del biennio, abbiamo parlato anche di birra artigianale, di pet therapy e di ginnastica ritmica]]> URBINO – Ecco il nuovo magazine del Ducato Tv. In questo numero abbiamo intervistato il sindaco di Urbino Franco Corbucci: dopo dieci anni si prepara a lasciare l’incarico e fa un bilancio della sua avventura politica. Abbiamo approfondito il caso del probabile scambio di provette per la fecondazione assistita al Pertini di Roma. L’avvocato della coppia, Michele Ambrosini, ci ha spiegato che cosa potrebbe essere successo e come i genitori stanno vivendo questo delicato momento.

Abbiamo, poi, raccolto le storie di Matteo Fato e Gabriele Arruzzo, professori all’Accademia dell’Arte di Urbino che sono riusciti a vivere per e con la cultura. Dopo aver lavorato in giro per il mondo, sono tornati nella città ducale. C’è anche chi ha sfidato la crisi con la birra artigianale. E’ la scommessa di Pietro Corrieri che ha aperto uno stabilimento sul Monte Catria. Un settore sempre più in espansione: in Italia nell’ultimo anno la produzione è aumentata del 20% . Noi vi abbiamo svelato tutti i segreti della birra.

Siamo stati nelle fattoria Lucignolo di Francesco Di Mauro, dove si fa pet therapy e si insegna ai bambini ad amare la natura. Protagonista assoluto l’asino. Attraverso la onoterapia, Francesco riesce ad alleviare le sofferenze di pazienti psichiatrici e a rallegrare le giornate di scolaresche e bambini. Infine, abbiamo seguito la vittoria della squadra italiana ai mondiali di ginnastica artistica a Pesaro. Le atlete hanno trionfato portando a casa due medaglie d’oro.

Questo è stato l’ultimo magazine curato dal nostro biennio. Ai ragazzi che prederanno il nostro posto, auguriamo un buon lavoro.

Magazine curato da Maria Gabriella Lanza.
Conduce Laura Morelli.

In redazione: Giuseppina Avola, Antonella Ferrara, Silvia Colangeli, Francesco Creazzo, Virginia Della Sala, Agenese Fioretti, Marisa Eleonora Labanca, Mario Marcis, Lucia Lamantea, Marta Manzo, Chiara Nardinocchi, Silvia Pasqualotto, Lorenza Fernanda Pellegrini, Stefano Rizzuti, Federica Salvati, Giovanna Olita, Valeria Strambi.

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Fai, in centinaia per l’Accademia. Parte il restauro dei sotterranei http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/fai-in-centinaia-per-laccademia-parte-il-restauro-dei-sotterranei/60082/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/fai-in-centinaia-per-laccademia-parte-il-restauro-dei-sotterranei/60082/#comments Mon, 24 Mar 2014 16:44:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60082 URBINO – L’apertura straordinaria dei sotterranei dell’Accademia di Belle Arti di Urbino potrebbe diventare ‘ordinaria’. Dopo le giornate Fai che hanno reso visitabile questo luogo per la prima volta, oggi sono iniziati i lavori di restauro. Centomila euro stanziati dal Miur consentiranno il recupero della facciata e delle ‘stanze segrete’, affollate il 22 e 23 marzo da centinaia di visitatori.

“Non ci aspettavamo tanta affluenza – racconta Eugenia Rigi Luperti Carotti, delegata Fai – abbiamo registrato circa 900 visitatori. I sotterranei erano pieni di gente”. Un interesse mostrato non solo da parte dei turisti ma soprattutto da parte dei locali: “Moltissimi urbinati sono venuti a visitare i sotterranei. Sicuramente sono stati spinti dalla curiosità, visto che per la prima volta hanno avuto la possibilità di mettere piede in questo luogo ricco di storia”.

Il restaurò servirà a rendere agibili gli ambienti. “Senza l’intervento, studenti e visitatori non possono frequentare i sotterranei a livello ‘quotidiano’ – spiega Massimo Castellucci, direttore amministrativo dell’Accademia – ma dal punto di vista della sicurezza è tutto in regola. Altrimenti non avremmo potuto consentire l’apertura straordinaria”.

Risalenti al XIV secolo, i sotterranei fanno parte dell’ex convento all’interno del quale si è poi insediata l’Accademia. Abitati dai Servi di Maria prima e dai Carmelitani Scalzi poi, i sotterranei hanno ospitato anche la colonia agricola della Casa per la rieducazione dei minorenni. Ma non solo: “Durante la Seconda guerra mondiale, erano diventati un rifugio. Al suolo erano stati messi dei materassi per attutire le cadute di chi si calava dall’alto”, racconta la professoressa Anna Fucili, che ha curato l’organizzazione delle giornate.

Un luogo strettamente connesso alla storia degli urbinati, che ora potrà essere rimesso in piedi. “I lavori di recupero sono già iniziati. I 100mila euro stanziati dal Miur serviranno a restaurare la facciata dell’edificio e i sotterranei. Per quest’ultimi ci vorranno non più di tre mesi“, afferma Massimo Castellucci. “Speriamo di poter usare questo luogo storico come spazio espositivo per le opere che i ragazzi realizzano ai ‘piani superiori'”.

“Sarebbe bello poter tenere questo luogo aperto e accessibile a tutti – afferma Anna Fucili – farlo rivivere con le creazioni degli studenti. Ha ancora tanto da raccontare”. E a raccontare qualcosa dei sotterranei ci hanno provato i ragazzi della prima media dell’Istituto comprensivo G.Pascoli di Urbino, gli “Apprendisti Ciceroni”, che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta del luogo: “Hanno letto tutto di questo posto, si sono entusiasmati quando hanno visto che gli attuali studi sono ricavati proprio dalle celle delle suore – racconta la professoressa Fucili – si sono talmente appassionati che non vedevano l’ora di trasmettere il loro sapere ai turisti. Appena ne vedevano uno lo ‘accalappiavano’ letteralmente”.

 

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Giornate del Fai, aprono per la prima volta i sotterranei dell’Accademia di Urbino http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/giornate-del-fai-aprono-per-la-prima-volta-i-sotterranei-dellaccademia-di-urbino/59619/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/giornate-del-fai-aprono-per-la-prima-volta-i-sotterranei-dellaccademia-di-urbino/59619/#comments Wed, 19 Mar 2014 12:20:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59619 faiprimURBINO – Per la prima volta aprono al pubblico i sotterranei dell’Accademia di Belle Arti, ex convento dei Carmelitani Scalzi. Le gallerie saranno visitabili in occasione della 22esima edizione delle Giornate di Primavera del Fai (Fondo ambiente italiano), che si svolgeranno sabato 22 e domenica 23 marzo. Come ogni anno, ad illustrare gli aspetti storici e artistici dei luoghi aperti al pubblico ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, cioè alunni degli istituti comprensivi, che si sono preparati durante l’anno scolastico con l’aiuto degli insegnati e dei Delegati Fai. A Urbino il compito di accogliere i visitatori è affidato all’Istituto comprensivo “G. Pascoli”.

Sono oltre 750 i luoghi aperti in tutte le regioni d’Italia: spesso si tratta di visite straordinarie di beni e complessi mai aperti al pubblico. “Andiamo a caccia di luoghi mai visti – spiega Anna Maria Ara Siccoli, capo delegazione di Pesaro Urbino – e ogni anno offriamo qualcosa di esclusivo. Per la 22esima edizione in provincia avremo sette aperture: un’impresa titanica”. Oltre all’Accademia di Belle Arti, saranno visitabili:

  • a Cagli: cantiere della Rocca e Torrione di Francesco di Giorgio di Martini; cantiere di Ponte Mallio e consolare Flaminia
  • a Fano: museo Diocesano
  • a Mondolfo: complesso monumentale di Sant’Agostino
  • a Pesaro: sede della Banca d’Italia; palazzo di San Floro

Per partecipare alle visite esclusive è necessario essere iscritti al Fai o iscriversi durante l’evento. Il 40% dei beni aperti, tra cui l’Accademia di Belle Arti di Urbino, sono accessibili anche a persone con disabilità fisica.


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Riattivare la ferrovia di Urbino e chiudere la discarica, Londei si ripropone per guidare la città http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/riattivare-la-ferrovia-di-urbino-e-chiudere-subito-ca-lucio-giorgio-londei-si-ripropone-per-guidare-la-citta/56688/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/riattivare-la-ferrovia-di-urbino-e-chiudere-subito-ca-lucio-giorgio-londei-si-ripropone-per-guidare-la-citta/56688/#comments Mon, 10 Feb 2014 08:10:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56688 VIDEOINTERVISTA - Una guida esperta con una squadra di giovani. L'ex sindaco è candidato alle primarie del Partito Democratico con il movimento "Urbino Capoluogo". Sul parcheggio di Santa Lucia che Sgarbi vuole "bombardare": "Fu una scelta di Renzo Piano, oggi è un po' diversa: è un'opportunità" PRIMARIE PD | Si vota il 2 marzo | Piero Sestili | Tutti i candidati in corsa ]]> URBINO – Ha fondato il movimento “Urbino capoluogo” e in quella definizione sta tutta l’idea di Giorgio Londei per rilanciare la città ducale come punto di riferimento culturale e turistico in Italia e in Europa. Ritiene Vittorio Sgarbi, candidato alle primarie con i Verdi, “una risorsa e non un problema”. Chiede maggiori chiarimenti sulla tutela della privacy minacciata dalle telecamere nel centro storico. Avrebbe sperato in un progetto più coraggioso che presentasse Urbino in Europa come Capitale della Cultura, per esempio ripristinando la linea ferroviaria. Ma soprattutto va controcorrente a proposito della discarica a Ca’ Lucio: “Va chiusa subito”. In una chiacchierata col Ducato Londei esprime le sue posizioni su alcuni temi caldi della politica e della vita urbinate, spesso in controtendenza con le decisioni prese dalla maggioranza o dall’Amministrazione comunale.

“Montesoffio e Urbino hanno già dato – ribadisce a proposito della discarica che i comuni del territorio, Urbino compresa, hanno intenzione di ampliare per altri 20 anni – quindi la discarica dopo 24 anni deve chiudere, non è accettabile portarla avanti fino al 2034″. Da sindaco sarebbe pronto a frenare quella che ormai sembra la decisione anche del comune di Urbino: “Sarò pronto a mettere in discussione le decisioni di ampliamento prese finora e con la Provincia a scegliere il sito migliore per risolvere il problema”.

Già primo cittadino di Urbino dal 1980 al 1993 e poi senatore per i successivi 14 anni, Londei è il politico più navigato tra i candidati alle primarie del Pd urbinate. Oggi presiede l’Ami, l’azienda di trasporto pubblico, e l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Il suo programma punta proprio su cultura e mobilità con un occhio all’ambiente e al riequilibrio dei rapporti tra popolazione studentesca e residenti.

A chi invoca il rinnovamento generazionale, Londei risponde con la promessa di portare facce nuove: “Con me – dice – può crescere una nuova generazione politica che guidi la città mettendo insieme la mia esperienza e la gioventù”. Non parla direttamente all’altro candidato democratico, Federico Scaramucci, che si presenta come novità giovane nella politica cittadina, ma il riferimento è chiaro: “Il rinnovamento – rintuzza Londei – non può essere solamente anagrafico: le primarie saranno vinte sulla sfida delle idee”. Dovesse vincere, non chiuderà la porta agli altri candidati: “Vedremo come andrà questa campagna per le primarie – chiarisce – l’obiettivo deve essere raccogliere le forze migliori per il bene del territorio”.

Secondo Londei sul tema dei giovani e il centro storico la vera sfida dei prossimi cinque anni sarà “trovare il giusto equilibrio con gli studenti universitari, considerando anche quelli dell’Isia e dell’Accademia. Come in tutte le città universitarie – aggiunge – i ragazzi hanno pieno diritto a vivere la città, ma bisogna rispettare anche il diritto alla privacy e al riposo dei residenti”. L’installazione di nuove telecamere per la video sorveglianza nel centro non lo entusiasmano: “Sono l’unico nella corsa alle primarie a non far parte del consiglio comunale e della giunta dove è stata presa la decisione, la questione deve essere approfondita”.

Vittorio Sgarbi fa da convitato di pietra nella competizione del centro-sinistra per la scelta del candidato sindaco di Urbino. La sua candidatura non è piaciuta da subito al mondo politico cittadino. Londei stempera gli animi: “Ho buoni rapporti personali con il professore e credo che sia una di quelle persone che potranno portare buoni contributi”. Non entra nel merito delle polemiche seguite alla scelta di Sgarbi di candidarsi: “Alle primarie si partecipa, così come faccio io, secondo le regole stabilite dalla coalizione”.

Negli ultimi tre anni da sindaco, Giorgio Londei ha seguito in forma embrionale il progetto del parcheggio a Porta Santa Lucia, dove oggi sta nascendo anche un ipermercato. Lo stesso Sgarbi ha provocatoriamente promesso di far bombardare la struttura se riuscisse a vincere le elezioni. “Non è stata una scelta della politica – ricorda l’ex sindaco – l’incarico fu affidato a Renzo Piano e con 4 miliardi di lire a fondo perduto serviva a liberare il centro storico dalle auto. Rispetto all’attuale collocazione però l’architetto genovese aveva pensato al lato opposto della strada che circonda la città: “Dopo il ’93 non ho più fatto parte della giunta – dice Londei – Sarebbe sbagliato però contrapporre i commercianti del centro con l’insediamento di Porta Santa Lucia: dobbiamo essere realisti e valutarlo come un nuovo e utile servizio che Urbino da ai residenti e ai turisti”.

Sulle politiche del turismo Urbino ha recentemente subito il colpo della bocciatura a capitale europea della cultura per il 2019. I buoni rapporti con l’attuale amministrazione comunale lo frenano nel criticare apertamente l’idea presentata, ma su una cosa è sicuro: “C’è stato poco coraggio nel non sostenere il progetto della ferrovia”. Puntando il dito su Ancona, aggiunge: “La Regione ha idee diverse, ma Urbino rimane un’anomalia in Europa con la linea ferroviaria soppressa dal ’87”.

Per i trasporti Londei vuole un potenziamento che valorizzi le attività culturali per le quali la città ha fama: “Urbino nel mondo vuol dire eccellenza nella grafica con gli istituti d’arte che abbiamo sul territorio. Ci vorrebbe – secondo il direttore dell’Accademia – un evento almeno biennale e di respiro internazionale sulle arti grafiche”. Ma sarebbe inutile senza un adeguato sistema di collegamenti con l’esterno: “L’Ami ha avviato la tratta Urbino – Crotone che collega quattro regioni e fa viaggiare migliaia di studenti e turisti, ma gli autobus non possono bastare, ci vuole la ferrovia”. Nel dibattito sulla scelta del tracciato per la superstrada Fano-Grosseto, Londei si schiera con i sostenitori del vecchio percorso: “In quella prima proposta c’era l’accordo delle tre regioni coinvolte: la nuova ipotesi porta con sé troppi problemi”.

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Dalla Spagna le incisioni di Castillo Moriano raccontano “La città dell’anima” http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/dalla-spagna-le-incisioni-di-castillo-moriano-raccontano-la-citta-dellanima/54998/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/dalla-spagna-le-incisioni-di-castillo-moriano-raccontano-la-citta-dellanima/54998/#comments Tue, 21 Jan 2014 10:06:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54998 fetchURBINO – Sono dedicate alla città ducale le incisioni di Carmen Castillo Moriano che saranno esposte dal 25 gennaio presso la Bottega Giovanni Santi della Casa natale di Raffaello. L’artista spagnola che vanta mostre in Spagna, Italia, Francia e Inghilterra, nonché opere in diversi musei, è docente di Disegno nella Facoltà di Belle Arti dell’Università di Murcia.

Negli anni della sua formazione era possibile vederla passeggiare per le vie del centro storico di Urbino. Dal 1986 al 1989 Carmen Castillo Moriano, giovane studentessa della Facoltà di Belle Arti di Valencia, è stata infatti ospite della Scuola del Libro e dell’ Accademia Raffaello. Le incisioni di quel periodo saranno esposte per la prima volta in occasione della mostra  “Urbino 1986. Una città dell’anima”.

Durante la sua permanenza, l’artista spagnola ha conosciuto le opere immortali di Francesco di Giorgio Martini, Giancarlo De Carlo, Raffaello, Piero della Francesca e Paolo Uccello riversando il tutto nelle lastre di zinco usate per le tecniche calcografiche dell’acquaforte, acquatinta e puntasecca. Nel suo percorso fondamentali sono stati i suoi maestri Renato Bruscaglia, Adriano Calavalle e Alfredo Bartolomeoli, che all’interno dei laboratori del Palazzo Ducale di Urbino, allora sede prestigiosa della Scuola del Libro, hanno visto nascere e crescere l’abilità di Castillo Moriano.

Nelle sue opere i contrasti tra luce e ombra, gli spazi naturali e quelli architettonici, le persone del luogo, si fondono. Nel trittico Per la stradina bianca, ad esempio, questi elementi diventano una danza frenetica. E il dramma della vita si snoda tra i vicoli della città antica offrendo una visione che, citando una famosa espressione di Carlo Bo, si può definire La città dell’anima di Carmen.

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Accademia di Belle Arti, bando per candidatura a rappresentanti degli studenti http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-notizie-informazione/accademia-di-belle-arti-bando-per-candidatura-a-rappresentanti-degli-studenti/51970/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-notizie-informazione/accademia-di-belle-arti-bando-per-candidatura-a-rappresentanti-degli-studenti/51970/#comments Tue, 26 Nov 2013 14:07:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51970 [continua a leggere]]]> URBINO – L’Accademia di Belle Arti ha pubblicato il nuovo bando per le elezioni di tre rappresentanti degli studenti, da inserire nella consulta per il triennio 2013/2016. Il termine ultimo per presentare le candidature è fissato al 6 dicembre, mentre le votazioni si svolgeranno nei giorni 11 e 12 dicembre, dalle ore 10,00 alle ore 13,00. I moduli di presentazione delle candidature potranno anche essere ritirati presso la segreteria didattica dell’Istituto.

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I “Corpi Celesti” di Andrea Maddaloni in mostra al Fuoritema http://ifg.uniurb.it/2013/03/23/ducato-online/i-corpi-celesti-di-andrea-maddaloni-in-mostra-al-fuoritema/39480/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/23/ducato-online/i-corpi-celesti-di-andrea-maddaloni-in-mostra-al-fuoritema/39480/#comments Sat, 23 Mar 2013 01:19:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39480 URBINO – La maggior parte degli elementi di cui siamo fatti e che ci consentono di vivere (carbonio, ossigeno, azoto) sono stati creati nelle stelle. Per questo Andrea Maddaloni, studente dell’Accademia di belle arti, sostiene che “anche noi siamo fatti di polvere di stelle”.

Nella sua ultima mostra fotografica dal nome ‘Corpo Celeste’, in esposizione al Fuoritema fino al 14 aprile, il corpo di una ragazza che incarna l’umanità è usato, secondo Maddaloni, “come tela su cui rappresentare le galassie. E così, come la tela, mano a mano che si dipinge svanisce fra i colori; così questo corpo diventa evanescente fra le stelle”.

Andrea non è un ragazzo di molte parole, ma spiega in modo preciso e sintetico il motivo che l’ha spinto a realizzare questo progetto: “Volevo liberarmi di alcuni disturbi legati al mio passato, per questo avevo bisogno di metterli su carta. Avevo bisogno che gli altri li vedessero per sbarazzarmene”.

Il giovane artista sostiene di aver voluto mostrare “la fusione tra uomo e stelle”, ma parlando delle sue creazioni dice: “Le mie fotografie cercano di suggestionare più che di raccontare qualcosa. Però è anche vero che quando un artista espone si mette a nudo: nelle fotografie che faccio c’è il mio pensiero. Nella mostra ho provato a mettere in relazione il corpo delle persone con l’universo che ci circonda, ma penso che la miglior spiegazione dei mie scatti sia data dalle emozioni che suscita nel pubblico”.

Per questo progetto Maddaloni si è ispirato a Dino Campana e alla domanda se si sente un fotografo crepuscolare risponde con una battuta: “Crepuscolare? Sì, sia all’alba che al tramonto. Nel senso che spesso mi sveglio prestissimo per lavorare e altre volte prediligo la notte. Il riferimento ai crepuscolari comunque c’è”. La locandina della mostra riporta propria una frase presa dai Canti Orfici di Campana: “Tutto era mistero per la mia fede, la mia vita era tutta “un’ansia del segreto delle stelle, tutta un chinarsi sull’abisso”.

Per l’artista dei Corpi Celesti fare arte è anche un modo di superare dissidi interiori: “Vedo l’atto del dipingere come qualcosa di terapeutico ed è quindi importante che mi senta in pace quando lavoro. Oltretutto mi diverte notare come le variazioni musicali percepite dall’orecchio, trasmesse al cuore e mio malgrado al cervello fino al braccio e alla mano, diano vita quasi automaticamente a forme sulla carta. Quando fotografo invece provo a sentire il mondo, come ha scritto la grande poetessa Alda Merini: «Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima»”.

Quando si chiede ad Andrea dove trovi gli spunti per le sue creazioni, lui risponde che ha “sempre fatto molto attenzione a cercare l’ispirazione in altri artisti e in generale nel circostante”. La sua paura è quella di “farsi influenzare troppo e non riuscire a trovare un proprio stile”. Per quanto riguarda i singoli artisti a cui si ispira, dice che “sono tanti e non sono soltanto pittori o fotografi, ma anche poeti e registi, tutti legati da un sottile filo rosso che li congiunge. Da Egon Schiele a Gustav Klimt, da Diane Arbus a Marina Abramović da Edvard Munch a Fabrizio De Andrè, passando per Dante Alighieri, Dino Campana, Mozart, Vivaldi, giungendo fino a Bernardo Bertolucci e Paolo Sorrentino”.

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Nadia Nardelli, finalista al Leica Talent. Il surrealismo per raccontare l’Italia http://ifg.uniurb.it/2013/03/05/ducato-online/nadia-nardelli-finalista-al-leica-talent-il-surrealismo-per-raccontare-litalia/37384/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/05/ducato-online/nadia-nardelli-finalista-al-leica-talent-il-surrealismo-per-raccontare-litalia/37384/#comments Tue, 05 Mar 2013 15:52:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37384 URBINO – Una grande passione per il surrealismo e per i fotomontaggi. Questa è Nadia Nardelli, 21 anni ancora da compiere, pugliese di nascita e urbinate d’adozione, studentessa al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, arrivata tra i finalisti al “Leica Talent”, il concorso fotografico nazionale destinato a professionisti e amatori.

Nadia ha partecipato per la seconda categoria, quella “categoria X” ispirata al nome della Leica X2 che le è stata affidata per creare 18 fotografie da consegnare entro il 3 marzo scorso, sul tema delle ‘bellezze dell’Italia’. “Ho deciso di rappresentare i piccoli oggetti e i modi di dire che fanno bello il nostro Paese – ha spiegato – banalità, forse, ma che io ho deciso di mostrare per far riflettere chi non pensa alle cose che abbiamo”.

Nelle sue foto ritrae le ‘migliori invenzioni italiane’: la lampadina, il telefono, la favola di Pinocchio, la donna – metà casalinga, metà donna sensuale, che combatte se stessa continuamente – la famiglia italiana (soprattutto quella meridionale) e il momento del pranzo, tutti insieme, tanti, in uno spazio lungo e stretto, a significare che “la famiglia può essere accogliente, ma anche opprimente”, il mare, nello sfondo di un dipinto da cui sgorga “non solo come bellezza, ma come verità”.

Il soggetto è sempre lei, Nadia. “Faccio solo autoscatti”, spiega. E aggiunge che fare foto le è sempre piaciuto, anche se “non era l’idea che avevo quando mi sono iscritta all’università”. “La mia prima macchina fotografica – racconta – l’ho comprata in quarto liceo, una Nikon D3000, ma ho iniziato veramente a fotografare l’anno scorso. Impressionata dai fotomontaggi, volevo rifarli e provare a vedere se ne ero capace”.

L’amore per i fotomontaggi, la passione per artisti del calibro di Brooke Shaden, Lissy Elle e il genere surrealista l’hanno avvicinata alla fotografia come mezzo di espressione per “creare qualcosa che non esiste”. “Da loro – confessa – mi sono allontanata, per trovare e creare un mio stile personale”. Uno stile che riconosce e che spiega così: “Quando parlo delle mie foto, le descrivo come qualcosa oltre la realtà, creare qualcosa che è dentro di noi e non fuori. Non riprodurre solo l’esterno, ma anche quello sta all’interno. Qualcosa che sia di forte impatto visivo, ma che lasci vedere quello che sta più in profondità”.

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