il Ducato » acqua http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » acqua http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Caro acqua, bollette più pesanti per ‘colpa’ di investimenti e potabilizzatori http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/caro-acqua-bollette-piu-pesanti-per-colpa-di-investimenti-e-potabilizzatori/69265/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/caro-acqua-bollette-piu-pesanti-per-colpa-di-investimenti-e-potabilizzatori/69265/#comments Fri, 03 Apr 2015 09:03:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69265 LEGGI Servizio idrico, procedure Ue contro Urbino | Acquedotti: il 32% di acqua va persa
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Il depuratore di Gadana

Il depuratore di Gadana

URBINO – Se nella provincia di Pesaro e Urbino l’acqua è tra le più care d’Italia è perché arriva direttamente dai fiumi e non dalle falde sotterranee. I dati sono chiarissmi. Solo il 30 per cento dell’acqua arriva direttamente da sottoterra, dalle falde acquifere. Il resto, più del 70 per cento, proviene invece dai fiumi, soprattutto dal Metauro, ed è quindi acqua non pura che, per diventare potabile, deve essere ripulita. Deve cioè passare per una struttura, chiamata potabilizzatore, che elimina tutte le impurità presenti. E’ quindi questo passaggio obbligato, assieme all’aggiunta del cloro, la principale causa dell’aumento delle bollette nella provincia di Pesaro e Urbino.

Secondo l’indagine pubblicata pochi giorni fa dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva  la nostra provincia è nona a livello nazionale per il costo del servizio idrico. Martedì 25 marzo il Fatto Quotidiano, basandosi su dati di Federconsumatori, ha stilato la classifica delle 10 città in cui l’acqua è diventata un bene costoso. E anche stavolta Urbino e Pesaro rientrano fra le prime 10 città per costo annuo della bolletta.

FOCUS Acquedotti colabrodo: il 32% dell’acqua va persa

La potabilizzazione. Attualmente nella provincia di Pesaro e Urbino ci sono dieci potabilizzatori dei quali otto sono in quella che viene definita dall’Asur, Zona territoriale 2 di Urbino. L’acqua che esce dal rubinetto arriva per buona parte dai fiumi (come il Metauro e il Foglia) e per questa ragione i costi per la produzione di acqua potabile salgono.

“Il processo che rende potabile l’acqua che si preleva dai fiumi è una delle cause che incidono maggiormente sulla tariffa”, sottolinea il responsabile dell’area dell’Autorità di ambito territoriale 1 (Aato 1), Michele Ranocchi. “La maggior parte dell’acqua della provincia è di tipo superficiale che necessita di trattamenti a volte anche molto pesanti e solo un 30 per cento viene prelevata da falde. A livello nazionale le percentuali si invertono. È dimostrabile che in Italia, per comuni con stesso gestore, chi ha le tariffe più alte normalmente preleva più acqua dai fiumi”.

La soluzione per Stefano Gattoni, direttore dell’Aato 1, potrebbe essere quella di riequilibrare l’utilizzo delle risorse idriche “utilizzando maggiormente acqua di falda, il cui costo di potabilizzazione è minore. Così facendo si limiterebbero anche le crisi idriche che colpiscono il territorio quando si hanno periodi con scarse piogge”.

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Gli investimenti. A incidere sul costo della bolletta sono anche gli investimenti che le aziende (Marche Multiservizi e Aset sono le aziende che operano all’interno dell’Aato) effettuano per la manutenzione e l’ammodernamento dei sistemi. Il piano dell’Aato 1 prevede, per quanto riguarda Marche Multiservizi (che serve 55 comuni del territorio compresa Urbino), 30 milioni di investimenti dal 2014 al 2017 che vengono finanziati attraverso le bollette.

Di questi 30 milioni, 7 sono destinati alla bonifica dell’acquedotto ovvero alla riparazione delle falle e all’ammodernamento di strutture ormai vetuste. “Tempo fa una statistica – spiega Gattoni – parlava che in questa provincia sono presenti più di 400 acquedotti”. La lunghezza complessiva delle tubature, utilizzate da Marche Mutliservizi, arriva poco sotto ai 5000 chilometri  che si snodano dalla catena appenninica alla costa (la lunghezza complessiva è di 5600 chilometri considerando anche i 686 gestiti da Aset).

Per fare un confronto possiamo prendere in esame l’acquedotto più lungo d’Europa: l’acquedotto pugliese. La sua rete idrica si allunga per 22.500 chilometri (trenta volte l’estensione del Po) e serve l’intero bacino d’utenza pugliese: quattro milioni di abitanti. I cittadini dei 55 comuni serviti da Marche Multiservizi circa 280mila. Il calcolo è presto fatto: i pugliesi hanno cinque metri di acquedotto a testa. Gli abitanti della provincia di Pesaro e Urbino serviti da Mms, 17.

“Annualmente – racconta Ranocchi – circa la metà degli investimenti sono finalizzati al recupero e potenziamento di vecchi impianti. L’ammontare medio degli investimenti in questi ultimi anni si aggira sui 12 milioni di euro per tutti i comuni della provincia”. Anche se, come ammette il direttore Gattoni “servirebbero più di 100 milioni per sistemare al meglio l’intera rete”.

Dal 2014 e fino al 2017 solo nel comune di Urbino verranno investiti più di 1,6 milioni di euro tra bonifica della rete, depuratori (come quello costruito in località Braccone) e collegamenti fognari. Un esborso che non ha comunque frenato l’aumento di dispersione di acqua della rete arrivato al 32%.

“C’è da considerare che nelle perdite sono compresi anche volumi d’acqua che servono nei trattamenti di potabilizzazione (per esempio la pulizia dei filtri del potabilizzatore). Incide anche la presenza sul territorio ancora di tanti vecchi contatori che normalmente contabilizzano consumi inferiori e la presenza di alcune strutture pubbliche che ne sono ancora sprovviste”.

Quindi all’interno dell’indice di dispersione rientra tutta l’acqua che non viene fatturata. Ma non si tratta solo di tubi rotti o bulloni allentati. Ci sono edifici che hanno ancora contatori vecchi che ‘contano’ male o addirittura non ne hanno. In questi casi  per Marche Multiservizi è impossibile sapere chi ha utilizzato quell’acqua e, di conseguenza, farsela pagare.

Chi fa la tariffa? Secondo l’ingegner Ranocchi dell’Aato i rincari sono da attribuire al nuovo metodo di calcolo introdotto a livello nazionale dall’Autorità per l’energia elettrica, gas e servizi idrici (Aeegsi). L’autorità, contattata telefonicamente da il Ducato, ha risposto che i compiti di Aeegsi si limitano a valutare e verificare la necessità di adeguamento delle tariffe che è lo stesso Aato a proporre in ragione delle esigenze di bilancio, nell’ambito di un tetto massimo ai rincari prefissato.

È quindi l’Aato che in base ai costi che deve sostenere per erogare i servizi – gestione degli impianti, manutenzione, potabilizzazione e depurazione delle acque, previsioni di investimenti – propone un aumento delle tariffe dell’acqua, che viene approvata dall’Ageesi dopo aver verificato che i costi siano effettivamente necessari per la fornitura del servizio idrico.

In tutto questo processo Marche Multiservizi, monitorando la situazione delle strutture in collaborazione con i comuni, stila l’elenco degli interventi che vanno al vaglio dell’Aato per poi essere finanziati in base al criterio di urgenza.

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Acquedotti colabrodo: e la bolletta sale. A Urbino il 32 per cento di acqua va persa http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/acquedotti-colabrodo-e-la-bolletta-sale-a-urbino-il-32-per-cento-di-acqua-va-persa/69586/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/acquedotti-colabrodo-e-la-bolletta-sale-a-urbino-il-32-per-cento-di-acqua-va-persa/69586/#comments Fri, 03 Apr 2015 08:57:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69586 [continua a leggere]]]> URBINO – La dispersione di acqua per le perdite degli acquedotti va a incidere, e tanto, sul costo finale che tutti noi paghiamo con le bollette. A Urbino il livello di perdite è circa del 32 per cento, di poco inferiore, ma sostanzialmente in linea con la media nazionale che è tra il 35 e il 40 per cento. La causa è principalmente in un sistema di acquedotti colabrodo.

Federutility, federazione delle aziende dei servizi pubblici locali del settore idrico ed energetico, ha stimato che per rendere efficiente il sistema degli acquedotti in Italia servirebbe un investimento di 64 miliardi di euro, 2,7 miliardi l’anno, a fronte dei 38,7 complessivamente programmati dalle varie Aato, le Autorità d’ambito territoriale ottimale, per i prossimi trent’anni. Solo 3,25 sono però coperti da fondi pubblici, il resto saranno trovati attraverso l’adeguamento delle tariffe dai vari enti di gestione.

Gli investimenti servono a migliorare una rete idrica ormai obsoleta in gran parte del paese, con tubature e sistemi connessi che hanno bisogno di costante manutenzione.

Marche Multiservizi e Aset, le aziende che operano all’interno dell’Aato della provincia di Pesaro e Urbino, investiranno, nei prossimi tre anni, 30 milioni di euro.

I DATI Bollette più pesanti per ‘colpa’ di investimenti e potabilizzatori

Il Meridione. Le situazioni più critiche si registrano nel sud, dove, stima Federutility, servirebbero fondi per 15 miliardi in tre anni. Tra le regioni peggiori Sicilia, Campania e Lazio dove gli interventi per limitare il fenomeno non hanno dato risultati apprezzabili. L’ Acquedotto lucano, che in Basilicata gestisce 7000 chilometri di tubazione che servono 266.720 utenti, nel 2011 registrava perdite fino al 53 per cento. Oltre la metà dell’acqua che viene immessa va perduta.

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Contatori a ultrasuoni. In una zona a cavallo fra il mantovano e la provincia di modena l’Aimag, società che gestisce la distribuzione idrica in 21 Comuni, per un totale di oltre 2000 chilometri di condotte, ha adottato un sistema per rendere più efficiente la distribuzione idrica, riducendo al minimo le perdite riuscendo ad individuarle tempestivamente. Da alcuni anni ha diviso in 88 settori la rete delle condotte e ha installato valvole di chiusura e 117 contatori elettronici e a ultrasuoni che misurano l’erogazione in ciascuna zona. In questo modo risulta facile identificare il luogo preciso di una fuga d’acqua rilevando i valori durante la notte, quando i consumi medi sono minimi. Pertanto, un valore anomalo di uno dei contatori indica una perdita su cui si interviene immediatamente, avendo una localizzazione piuttosto precisa, grazie alla divisione in settori. Aimag è riuscita così a contenere le perdite entro 2,6 metri cubi all’anno per metro di tubazione.

Il Veneto. L’ente Acque Veronesi, che già vanta dispersioni inferiori alla media nazionale, sta puntando sull’efficienza e il miglioramento degli impianti. La società di gestione ha infatti previsto per il quadriennio 2014-2017 un piano di interventi pari a 48.026.863 euro, di cui 18.660.893 coperti da fondi regionali.  Acque Veronesi serve 75 Comuni della provincia di Verona per un totale di 718.965 utenti, con un acquedotto di 4500 chilometri; numeri paragonabili a quelli di Marche Multiservizi.

Esistono quindi tecniche e strumenti che consentono, se non di eliminare le perdite, di contenerle al minimo, localizzandole e intervenendo in modo rapido. Certo queste innovazioni comportano la necessità di investimenti importanti che inevitabilmente ricadono sui cittadini attraverso l’aumento delle bollette, visti i fondi esigui stanziati dalla pubblica amministrazione. Si deve pero considerare che anche le perdite sono un costo economico per la collettività.

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Servizio idrico, procedure Ue contro Urbino e altri otto Comuni http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/servizio-idrico-procedure-ue-contro-urbino-e-altri-otto-comuni/69592/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/servizio-idrico-procedure-ue-contro-urbino-e-altri-otto-comuni/69592/#comments Fri, 03 Apr 2015 08:38:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69592 [continua a leggere]]]> Depuratore in Via della Stazione, Località Le Conce

Depuratore in Via della Stazione, Località Le Conce

URBINO – Non bastano le perdite di una rete idrica inefficiente. Ci si mette anche l’Unione europea. La Ue ha aperto ben otto procedure di infrazione comunitarie nei confronti di altrettanti Comuni della provincia di Pesaro e Urbino: Mondolfo, Montelabbate, Orciano di Pesaro, San Costanzo, Santa Maria Nuova, Sassoferrato, Pesaro e anche Urbino.

Le pratiche attivate obbligano i Comuni e i gestori del servizio idrico a effettuare investimenti per allinearsi alle direttive europee. Spese che vengono finanziate grazie alle bollette pagate dagli utenti.

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La procedura che riguarda Urbino è stata aperta nel 2009 (violazione articolo 5 della Direttiva 1991/271/CE) e aggiornata, con nuove infrazioni nel 2014 (articoli 4 e 10). Questo perché non tutte le acque reflue della città, in particolare della zona nord di Urbino, venivano correttamente depurate prima di essere scaricate nel fosso Braccone e da lì nel torrente Apsa e infine nel Foglia (l’infrazione riguarda depuratori che servono più di diecimila abitanti).

FOCUS Acquedotti colabrodo: il 32% dell’acqua va persa

Nel 2006 il Comune aveva iniziato la costruzione di un nuovo depuratore proprio nel fosso del Braccone (a cui si arriva procedendo verso Gadana, svoltando per Pieve di Cagna e prendendo per Ca’ Franzone). Un lavoro che sarebbe dovuto terminare nel 2010, ma che solo adesso sta per essere ultimato (anche per via di una frana che ne ha rallentato la costruzione). Nel frattempo la costruzione del depuratore è passata in mano a Megas, e infine a Marche Multiservizi. La zona nuova di Gadana è stata separata dal resto della città e un piccolo depuratore è stato costruito per servirla.

Già nelle bollette del 2014 l’investimento fatto da Marche Multiservizi incideva sul costo dell’acqua. Per completare i lavori il gestore ha infatti dovuto spendere 1.800.000 euro, addebitati sulle tariffe, come previsto dalla regolamentazione dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) per il finanziamento dell’opera.

Dal piano di investimenti stilato dall’Autorità di ambito territoriale ottimale (Aato) per Marche Multiservizi si conoscono le ultime spese riguardanti il depuratore del Braccone. Nel 2014 è arrivata l’ultima parte di soldi (100.000 euro) per terminare gli interventi di costruzione prima della sua messa in funzione. Altri 190.000 sono stati invece stanziati (sempre nel 2014) per la manutenzione straordinaria delle fognature collegate al depuratore del Braccone. Quest’anno è stato finanziato per oltre 142.000 euro il collegamento di Fontesecca (tratto Varea), mentre nei prossimi due anni (2016 – 2017)  arriveranno altri 350.000 euro per finanziare il collegamento fognario di Gadana.

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Costo dell’acqua, Pesaro e Urbino tra le più care d’Italia http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/costo-dellacqua-pesaro-e-urbino-tra-le-piu-care-ditalia/60155/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/costo-dellacqua-pesaro-e-urbino-tra-le-piu-care-ditalia/60155/#comments Mon, 24 Mar 2014 17:58:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60155 URBINO – La provincia di Pesaro e Urbino è tra le prime dieci d’Italia dove l’acqua del rubinetto è più ‘salata’. Niente a che fare col sapore, ma con la bolletta sì: il costo medio per famiglia è infatti di 502 euro all’anno. A dirlo è il rapporto dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Inoltre la nostra regione risulta essere la più cara d’Italia dopo la Toscana: 429 euro annui di media per bolletta. L’indagine, riferita all’anno 2013, ha preso in esame il consumo di 192 metri cubi di acqua di una famiglia tipo di tre persone. Lo studio si riferisce al servizio idrico integrato per uso domestico.

Giovanna Fraternale di Marche Multiservizi, gestore del servizio idrico afferma: “Sono dei dati fuorvianti. Le città che prendono l’acqua da sorgente non devono affrontare i costi di depurazione. La nostra fonte di approvvigionamento sono i fiumi. L’acqua deve, quindi, subire dei processi di potabilizzazione. Inoltre, il consumo medio della nostra provincia è di 120 metri cubi e non di 192 metri cubi”. Il rapporto in effetti prende in esame il costo del servizio, parificando tutti i consumi a 192 metri cubi e moltiplicando per il costo di un metro cubo, diverso per ogni provincia.

In Italia la spesa media si attesta sui 333 euro: la regione meno cara è il Molise con 143 euro. Firenze, Pistoia e Prato sono le città con le tariffe più alte, 542 euro all’anno, mentre Isernia è quella dove si spende di meno, 120 euro. Dal 2007 il costo dell’acqua nelle Marche è aumentato del 58,9%, rispetto ad un incremento su scala nazionale del +43%. Ma fra 2012 e 2013 l’aumento è stato dell’6,5% rispetto al 7,4% del resto del Paese.

Le differenze fra provincia e provincia  in regione arrivano anche a 150 euro: si va dai 502 euro di Pesaro ed Urbino ai 349 di Ascoli Piceno. Unico dato per così dire positivo riguarda la dispersione idrica: nelle Marche va meglio rispetto alla media del Paese, l’acqua sprecata da perdite siamo infatti al 21% di acqua dispersa nel 2012 rispetto al 33% della media nazionale. Ma non nella nostra provincia: a Pesaro- Urbino, infatti, la dispersione si attesta al 34%.

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Rete idrica sospesa giovedì 28 per dieci ore nelle frazioni di Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-notizie-informazione/rete-idrica-sospesa-giovedi-28-per-dieci-ore-nelle-frazioni-di-urbino/51885/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-notizie-informazione/rete-idrica-sospesa-giovedi-28-per-dieci-ore-nelle-frazioni-di-urbino/51885/#comments Tue, 26 Nov 2013 09:18:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51885 [continua a leggere]]]> URBINO – Giovedì 28 novembre, dalle 8:30 alle 16 verrà sospesa la fornitura dell’acqua nelle zone di Cavallino, Monte Calende, Miniera, Cà Vagnino e Cal Monte. Ad annunciarlo è Marche Multiservizi. In caso di maltempo i lavori verranno posticipati a venerdì 29.

 

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Gasolio nei pozzi, al via il piano per la rimozione della cisterna della cattedrale http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/#comments Wed, 05 Jun 2013 10:41:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49951 URBINO – I prossimi passi per la rimozione del gasolio nei pozzi del centro di Urbino sono stati delineati. Nella riunione del 30 maggio tra il Comune, l’Ersu, la Petroltecnica (ditta specializzata incaricata dalla Cattedrale) e l’Arpam sono state individuate due strade d’azione per il recupero dei circa 1200 litri ancora in circolo.

La prima: rimuovere la cisterna della cattedrale; la seconda: l’iniezione di un tracciante colorante, la floresceina, nelle condutture dell’acqua per capire fino a che punto è arrivata la contaminazione.

A redigere il piano sarà la Petroltecnica che dovrà  discuterne, in un prossimo tavolo tecnico, con la Soprintendenza ai beni archeologici e che andrà così a integrare il piano di caratterizzazione già in atto.

La rimozione della cisterna è necessaria perché, nonostante sia stata ripulita e depurata, una quantità imprecisata di gasolio è bloccato sotto la cisterna e rischia di contaminare le falde acquifere.

Dal confronto dei dati raccolti da Petrolchimica e Arpam è anche emerso che il gasolio non è sceso fino a valle ma è rimasto concentrato nella zona tra la cattedrale, l’Ersu e i cinque pozzi privati coinvolti, risparmiando così gli impianti di depurazione della Benelli e della Pvs.

La contaminazione, fanno sapere dal Comune, non ha a che fare con l’acquedotto della città, ma solo con i pozzi dei cinque privati coinvolti. Tuttavia, fino a ordine contrario, resta in vigore l’ordinanza cautelativa emanata dal sindaco sul divieto di utilizzo dell’acqua di tutti i pozzi e le cisterne private.

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Distributore di acqua alla spina a Urbino, il Comune valuta le offerte http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/distributore-di-acqua-alla-spina-a-urbino-il-comune-valuta-le-offerte/47614/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/distributore-di-acqua-alla-spina-a-urbino-il-comune-valuta-le-offerte/47614/#comments Tue, 21 May 2013 09:21:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47614 [continua a leggere]]]> URBINO – Presto i cittadini di Urbino potrebbero veder sorgere nel parcheggio dell’Asur, tra viale Comandino e via Gagarin, una “casetta dell’acqua“. Il Comune il 27 maggio concluderà l'”indagine di mercato” – una fase preliminare all’effettiva assegnazione dell’appalto – che serve individuare quali operatori economici potrebbero essere interessati a un area di 10 metri quadri per l’installazione di un distributore automatico di acqua fredda (dell’acquedotto) gassata e naturale. La durata della concessione sarà di sei anni, prorogabili.

Le caratteristiche dell’impianto, secondo i criteri stabiliti dal Comune, dovrebbero essere:

  • costo massimo dell’acqua 5 centesimi al litro;
  • impianto a basso impatto ambientale;
  • struttura architettonicamente gradevole;
  • servizio accessibile ai disabili


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Controlli nei pozzi del centro: acqua vietata fino al 28 aprile / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2013/04/07/ducato-online/controlli-nei-pozzi-del-centro-acqua-vietata-fino-al-28-aprile/41157/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/07/ducato-online/controlli-nei-pozzi-del-centro-acqua-vietata-fino-al-28-aprile/41157/#comments Sun, 07 Apr 2013 03:04:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41157

URBINO – Dopo l’allarme del 26 marzo, quando è stata scoperta una perdita di gasolio da una cisterna della cattedrale di Urbino, sono cominciati i controlli nei pozzi del centro storico. I tecnici dell’Arpam stanno verificando la presenza di gasolio e intanto confermano il divieto di utilizzare l’acqua delle cisterne almeno fino alla fine del mese. In attesa dei risultati, il professore Maurizio Sisti, del dipartimento di Biologia molecolare dell’università di Urbino, spiega quali potrebbero essere i rischi di una possibile contaminazione.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

 

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Guasto all’acquedotto risolto al centro. Tecnici a lavoro nelle frazioni http://ifg.uniurb.it/2012/02/18/ducato-notizie-informazione/guasto-allacquedotto-risolto-al-centro-tecnici-a-lavoro-nelle-frazioni/25762/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/18/ducato-notizie-informazione/guasto-allacquedotto-risolto-al-centro-tecnici-a-lavoro-nelle-frazioni/25762/#comments Sat, 18 Feb 2012 10:08:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25762 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ tornata l’acqua nelle zone del centro e dei collegi universitari colpite dal guasto all’acquedotto di Serravalle di Carda (Apecchio) che da giovedì pomeriggio aveva bloccato l’erogazione idrica nella parte della città servita dai serbatoi e dalle condutture della Fortezza Albornoz. I tecnici di Marche Multiservizi hanno lavorato tutta la notte. Questa mattina stanno lavorando nelle frazioni di Monte Grimano, Miniera e Ca’ Mazzasette dove molte tubature, sepolte sotto cumuli di neve, sono rotte e i contatori girano a vuoto. L’acqua dovrebbe tornare nella tarda mattinata.

 

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Riparato guasto all’acquedotto, ripristino servizio in serata http://ifg.uniurb.it/2012/02/17/ducato-notizie-informazione/riparato-guasto-allacquedotto-ripristino-servizio-in-serata/25737/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/17/ducato-notizie-informazione/riparato-guasto-allacquedotto-ripristino-servizio-in-serata/25737/#comments Fri, 17 Feb 2012 17:20:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25737 [continua a leggere]]]> URBINO – La riparazione della condotta eseguita da Marche Multiservizi è terminata e adesso partono le procedure per ripristinare la funzionalità del serbatoio alla Fortezza Albornoz. Per ora di cena l’acqua corrente dovrebbe tornare nelle case. I luoghi senza acqua sono Mazzaferro, Strada Rossa, Collegi Universitari, Via Oddi, Via Giro dei Debitori, collegio del Colle, Borgo Mercatale e aree limitrofe.

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