il Ducato » affitti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » affitti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino 2, ok alla riqualificazione ma i fondi sono dimezzati http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/#comments Wed, 11 Mar 2015 22:50:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68111 FOTO - Confermato lo stanziamento per la riqualificazione di Ponte Armellina, ma l'intervento riguarderà solo 26 appartamenti. Si attende l’accordo tra Comune e Regione per il via libera al progetto ma nel frattempo alcuni dei proprietari degli alloggi hanno cambiato idea e potrebbero non essere più disposti a vendere / LEGGI - Il quartiere dimenticato]]> URBINO – “I fondi ci sono, tra qualche tempo si potranno avviare i lavori previsti”. Dopo tante false partenze, stavolta tocca al vicepresidente della Regione con delega all’Edilizia pubblica Antonio Canzian annunciare il possibile inizio dei lavori di riqualificazione per il quartiere Ponte Armellina a Urbino. La questione è stata riproposta all’attenzione dell’attuale amministrazione della città con un’interrogazione del consigliere 5 stelle Emilia Forti, che in accordo con Sinistra Per Urbino, ha richiesto chiarimenti su tempi e modi d’intervento a Urbino 2, nonché sull’effettiva praticabilità di un intervento con le cifre attuali. Il progetto è infatti fermo da quasi tre anni. Il piano odierno, però, è una rimodulazione, al ribasso, di un piano del 2011, che prevedeva un intervento complessivo di otto milioni di euro. Adesso la cifra si è ridotta a quattro milioni e mezzo,  tra contributi nazionali e regionali, a causa del ritiro della cooperativa “Villaggio dell’Amicizia” che avrebbe dovuto cofinanziare con una quota pari a 2.376.000 euro. Con i fondi disponibili, una volta siglato l’accordo tra Regione e Comune di Urbino che darà il via libera al progetto, si dovrà procedere all’acquisto e alla ristrutturazione di 26 appartamenti contro i 46 previsti inizialmente, per poi riassegnarli nelle graduatorie comunali degli alloggi a canone sociale.

Una serie di passaggi che non sembrano preoccupare l’assessore comunale all’Urbanistica Roberto Cioppi: “Si tratta di un intervento articolato – spiega – ma le basi sono poste. Creeremo un passaggio pedonale per Petriano e faremo gli interventi di urbanistica urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione”. Allo stesso tempo, però, bisognerà convincere i privati a vendere. “La trattativa con i proprietari è stata messa in piedi un anno fa – continua Cioppi – abbiamo ricevuto adesioni sufficienti per procedere agli accorpamenti e ricavare i 26 nuovi alloggi previsti dal piano abitativo aggiornato”. Eppure la negoziazione potrebbe riservare più di un ostacolo.

Gli impegni di vendita non vincolanti sottoscritti con i proprietari di Ponte Armellina, infatti, sono scaduti e tra quelli che erano disponibili a cedere le loro proprietà al Comune, alcuni hanno cambiato idea. “Io sono sempre interessato a vendere – afferma Maurizio Guidi, che nel quartiere possiede più di un alloggio – ma altri proprietari, stufi di aspettare, hanno messo in vendita i loro appartamenti che, in alcuni casi, sono stati acquistati da famiglie di extracomunitari”. Difficile, dunque, che chi compra casa per abitarci, accetti di rivendere nell’arco di breve periodo. Tanto più che la valutazione degli immobili fatta da Comune ed Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata, oscilla tra gli ottomila e i quindicimila euro per abitazioni di circa 35 metri quadri, una cifra che difficilmente permetterebbe di acquistare un altro appartamento altrove. “Diversi invece – ha aggiunto Guidi – stanno ancora aspettando di vedere la nuova offerta del Comune, ma non staranno fermi in eterno. Se arriverà qualcuno che vuole comprare a un prezzo simile al pubblico alla fine cederanno. Aspettiamo da troppo, li capisco”.

Il tempo, in effetti, è la variabile fondamentale di questa vicenda. Il finanziamento è fermo da due anni e i fondi da impiegare, nel frattempo, sono stati ridotti. Ora, infatti, non è più previsto un intervento complessivo su due delle cinque stecche di appartamenti, ma si parla di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, ciascuno dei quali comprende sei monolocali e due bilocali che dovranno passare per intero in mano all’Erap per poter essere rinnovati. Chi sta nel quartiere, però, è pronto a scommettere che non si troveranno abbastanza “blocchi” da acquisire per arrivare a 26 alloggi.

“Un intervento del genere non serve a nessuno”, si sfoga più stufo che arrabbiato El Hasane Jmouhi, proprietario e residente a Ponte Armellina. “Se anche riuscissero a ristrutturare le case che dicono – spiega – tutt’intorno la situazione del quartiere rimarrebbe uguale e gli appartamenti rifatti si deprezzerebbero nel giro di pochissimo tempo. Se trovassi qualcuno disposto a vendere alle quotazioni del Comune, preferirei comprare e rinnovare casa io stesso. L’unica soluzione è un intervento complessivo, che rivalorizzi il quartiere. Senza, si sprecano soldi per riverniciare la facciata”.

Dal Comune però la linea è un’altra, più “pragmatica” dicono. Per l’assessore ai servizi sociali Lucia Ciampi non si può sprecare l’occasione di questo finanziamento: “Si tratta di fare quel che si può con i soldi disponibili  oppure lasciar perdere tutto”. Opinione che trova una sponda anche nel consigliere comunale Maricla Muci del Pd, predecessore di Ciampi ai servizi sociali, convinta della bontà del percorso avviato durante il suo mandato.

L’idea che sta dietro il progetto è dunque di avviare un circolo virtuoso, stimolando con questo primo intervento l’interesse per la zona da parte di investitori privati. Eppure nessuno sembra venire a Urbino 2 per scelta. Gli scarichi fognari non vengono puliti e ogni volta che piove il contenuto finisce per strada. La sera manca l’illuminazione e i caseggiati non sono collegati al resto della città. Ma non basta: per scaldare le case molti bruciano il truciolato, il cui odore asprigno impregna l’aria. “Fa male, provoca tumori – spiega Abdul, che abita nel quartiere da 15 anni- ma il freddo ti uccide prima. Davvero qualcuno pensa che mettere qualche lampione, un marciapiede e rifare qualche appartamento invoglierà la gente a vivere qui. Ci sono mai stati a Urbino 2?”.

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“Affitti troppo cari, case insicure”: le lamentele degli studenti di Urbino http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/affitti-troppo-cari-case-insicure-le-lamentele-degli-studenti-di-urbino/56681/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/affitti-troppo-cari-case-insicure-le-lamentele-degli-studenti-di-urbino/56681/#comments Mon, 10 Feb 2014 09:40:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56681 Nuova immagineURBINO – La chiamano la “città-campus”, ma gli studenti fuori sede lamentano il costo degli affitti. Almeno stando ai dati raccolti dal Collettivo per l’autogestione che ha sede nella Libera biblioteca De Carlo di Urbino.

Tra dicembre e gennaio, i membri del Collettivo hanno distribuito agli studenti un questionario per fare emergere i dati relativi alla situazione abitativa della città. Nei giorni scorsi, le prime stime: dei 284 universitari che hanno risposto alle domande, il 46% dichiara che i prezzi degli affitti sono difficilmente sostenibili. Per una stanza singola si arriverebbe a pagare 350 euro, mentre per un posto in doppia anche 230 euro.

“Un costo neanche troppo esoso se confrontato con quello di città come Bologna, Roma e Milano – commenta Matteo Squadrani del Collettivo – ma bisogna considerare che Urbino è una città più piccola. E comunque il risultato del questionario è indice di due fattori: da una parte la speculazione degli affittuari, dall’altra la contrazione della possibilità di spesa da parte delle famiglie a causa della crisi”.

Dal sondaggio non emerge solo il dato relativo all’aumento dei prezzi di locazione. Gli studenti denunciano anche norme di sicurezza minime assenti e caparre troppo alte. Per quest’ultime, la media si aggira intorno ai 400 euro ma può arrivare fino a picchi di 780 euro.

Le case sarebbero non agibili secondo le dichiarazioni del 32% degli intervistati. Secondo l’elaborazione dei dati effettuata dal Collettivo per l’autogestione, gli edifici sarebbero umidi, pieni di infiltrazioni, mentre i muri crepati e gli impianti elettrici fatiscenti.

Si sarebbero verificati, inoltre, abusi da parte dei locatori. Una persona su quattro, stando al sondaggio, sarebbe stato privato dei diritti contrattuali. In che modo? Con affitti in nero (il 16% del campione) o con contratti in “grigio” (10%), contratti, ovvero, che dichiarano dati falsati. Per esempio, sull’ammontare dell’affitto o sulla destinazione d’uso del locale (accatastato come ufficio invece che come abitazione)

“Si tratta di una prima stima – continua Squadrani – perché 284 questionari a fronte di 15mila studenti sono solo una piccola parte. Però da questa prima elaborazione si evince che, anche se non si può parlare di emergenza, un disagio abitativo a Urbino esiste”.

Il Collettivo per l’autogestione ha creato uno sportello di autotutela abitativa, attraverso il quale osserva la situazione nella città, offre “ascolto” agli studenti e cerca con loro delle soluzioni a questa tipologia di problemi. Fa, inoltre, parte della rete provinciale “Disoccupati, precari, studenti” che coinvolge anche Pesaro e Fano e che osserva le condizioni abitative di queste città.

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Richiesta fondo sociale per affitto: ancora due giorni per presentare domanda http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-notizie-informazione/richiesta-fondo-sociale-per-affitto-ancora-due-giorni-per-presentare-domanda/55060/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-notizie-informazione/richiesta-fondo-sociale-per-affitto-ancora-due-giorni-per-presentare-domanda/55060/#comments Tue, 21 Jan 2014 11:38:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55060 [continua a leggere]]]> URBINO – Scadrà dopodomani il bando, pubblicato dal comune di Urbino il 19 dicembre, per le famiglie che vogliono usufruire del fondo sociale per l’affitto. C’è tempo per presentare la domanda fino a giovedì 23 gennaio. Tutti i dettagli del bando e i moduli per presentare domanda sono scaricabili dal sito del Comune

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Negozi: uno su cinque è chiuso. Via dal centro le botteghe storiche http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato-online/negozi-uno-su-cinque-e-chiuso-via-dal-centro-le-botteghe-storiche/27608/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato-online/negozi-uno-su-cinque-e-chiuso-via-dal-centro-le-botteghe-storiche/27608/#comments Fri, 09 Mar 2012 17:42:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27608 L'INTERVISTA - Addio chiodi e cacciaviti
SFOGLIA - Il Ducato del 9 marzo 2012]]>
URBINO – Il negozio di giocattoli gli urbinati lo ricordano con nostalgia, quando da bambini trascinavano le mamme sotto i portici di via Raffaello, o ancor prima in Via Veneto, per farsi comprare i balocchi dei loro sogni. Di giocattoli non c’è più traccia ma anche il calzolaio è andato via. E il ferramenta sta per chiudere: Sacchi, impacchetta tutto e se ne va a Piansevero.

LEGGI L’INTERVISTA AI TITOLARI DEL FERRAMENTA SACCHI E AL “VECCHIO LIBRAIO”

I negozianti del centro storico preferiscono chiudere l’attività e trasferirla altrove. I locali vuoti o non affittati nelle cinque principali vie di passeggio, via Mazzini, via Raffaello, via Bramante, via Battisti e via Veneto, sono molto numerosi, spesso in uno stato che fa pensare al loro abbandono definitivo.

Le vie meno valorizzate a livello commerciale sono via Raffaello e via Battisti, dove rispettivamente su 39 e su 35 negozi, quelli sfitti sono 11 e 10, ovvero il 28 per cento del totale. Non è molto diverso in via Vittorio Veneto, la via obbligata per chi passeggia per i vicoli o chi vive a Urbino: è da qui che si arriva al Duomo e al Palazzo Ducale, o che si passa per andare al Comune e all’anagrafe. Ebbene, su 28 esercizi commerciali, via Veneto ne vede funzionare solo 21: a rimanere inutilizzati sono il 25 per cento.

GUARDA LA MAPPA DEI NEGOZI SFITTI O ABBANDONATI DI URBINO

Va un po’ meglio in via Bramante, dove su 39 negozi, otto sono quelli abbandonati, rappresentando il 20 per cento del totale. A vincere il primato di strada più attiva del centro è via Mazzini, che con 55 negozi, di cui solo sette sfitti o inutilizzati, ha la percentuale di serrande abbassate solo del 13 per cento. In tutto su 196 attività, 43 sono chiuse.
Da una parte i commercianti lamentano di dover lasciare il centro, dall’altra gli urbinati e gli studenti si lamentano che non ci sono più negozi, come è possibile?

“Certo che se i proprietari dei negozi si ostinano a pretendere affitti stellari, anche di 1600 euro, adatti più a una grande metropoli che a una cittadina collinare, a fronte di un commercio al dettaglio sempre più debole, il centro è destinato a svuotarsi. Come se non bastasse – racconta Elisa, di Urbino da due generazioni – anche i negozi aperti sono sempre più trasandati: guardi la farmacia sotto i portici di corso Garibaldi, da quanto tempo è che non ha rifatto le vetrine? Ora ha solo le sbarre!”.

In merito la farmacia Lucciarini ha voluto precisare che quelle vetrine non sono di sua proprietà, ma le affittava da un privato cittadino fino a un anno e mezzo fa. Scaduto il contratto, la farmacia non lo ha rinnovato.

Oltre ad affitti molto alti, diversi commercianti hanno sottolineato le difficoltà dovute alla chiusura del centro e alle restrizioni orarie per il carico e scarico merci. Se con l’introduzione della Ztl (una zona a traffico limitato controllata da telecamere, dove le auto non potranno circolare) ancora meno gente sarà invogliata a venire a Urbino per fare compere, così anche le zone dove i furgoni possono sostare per rifornire le varie attività sono poche e lo possono fare solo in determinati orari, che non sempre sono funzionali al commercio.

Oggi a Urbino sono registrati 332 esercizi commerciali e 152 pubblici esercizi (locali per la ristorazione). Le licenze concesse a negozi nel 2002 erano 12, mentre sono state zero nel 2012; per la ristorazione, invece, nel 2002 erano state date due licenze, mentre quest’anno sono già sei: sembra esserci mercato solo per panini, ristoranti e pub.

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Il Ducato 5 – 9 marzo 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/#comments Fri, 09 Mar 2012 15:10:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28020 Sfoglia il quindicinale della Scuola di Giornalismo di Urbino

Ducato 9-3

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Ducato Tv n.5 – 17 dicembre 2011 http://ifg.uniurb.it/2011/12/18/ducatotv/ducato-tv-n-5-17-dicembre-2011/14952/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/18/ducatotv/ducato-tv-n-5-17-dicembre-2011/14952/#comments Sun, 18 Dec 2011 11:10:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14952 [continua a leggere]]]> Il magazine tv della Scuola di Giornalismo

 

In questo numero:

CASE DA PAZZI
Pioggia in camera da letto, muffa sulle pareti, a volte è proprio dura vivere da studenti. Abbiamo visitato i micro appartamenti di Urbino e abbiamo scoperto un sacco di cose.
(di Stefania Bernardini e Micol Sara Misiti)

LA CASA DEL BOSS
E sempre vicino a Urbino c’è un casale che prima apparteneva a un boss della ‘ndrangheta adesso è stato sequestrato e diventerà una fattoria. Abbiamo cercato di capire quanto la criminalità organizzata si è infiltrata nelle Marche.
(di Giorgia Grifoni e Doriana Leonardo)

LA CRISI DEL TG
Internet minaccia la Tv: secondo uno studio pubblicato qualche giorno fa diminuisce soprattutto la fiducia nei telegiornali. Ne abbiamo parlato con Ilvo Diamanti e Michele Santoro.
(di Davide Maria De Luca e Martina Manfredi)

TUTTI CON IL DECODER
Sempre a proposito di Tv, a Urbino è arrivato il digitale. Era l’ultima città delle Marche ancora analogica. Un passaggio che anche in questa regione non è stato facilissimo.
(di Francesco Marinelli e Alberto Sofia)

SOS FURLO
Se avete tempo visitate la Riserva Naturale Gola del Furlo, una delle ricchezze della provincia di Pesaro e Urbino. Ma uno scenario del genere meriterebbe maggiore cura e maggiore considerazione.
(di Giulia Foschi e Maddalena Oculi)

Conduce Valentina Bicchiarelli

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