il Ducato » Alessandro Cioppi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Alessandro Cioppi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ex L.a.r. Fermignano, cantiere fermo dal 2010. Casa di ratti e ranocchi, dove giocano i bambini http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ex-l-a-r-fermignano-cantiere-fermo-dal-2010-casa-di-ratti-e-ranocchi-dove-giocano-i-bambini/68982/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ex-l-a-r-fermignano-cantiere-fermo-dal-2010-casa-di-ratti-e-ranocchi-dove-giocano-i-bambini/68982/#comments Tue, 24 Mar 2015 11:35:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68982 Dettaglio transenna forzata

Dettaglio transenna forzata

FERMIGNANO – È diventato un rifugio per gatti e ranocchi. Oggi, l’area dell’ex L.a.r. di Fermignano, non è altro che un cantiere abbandonato. Sovrastata da un’imponente gru abbandonata a se stessa, questa gigantesca opera incompiuta è ormai parte dell’arredo cittadino, con le sue vecchie recinzioni arrugginite e i buchi nella rete. È da lì che passano i bambini che entrano per giocare. Senza preoccuparsi dei ferri arrugginiti, delle impalcature instabili sulle quali si arrampicano e delle profonde pozze di acqua piovana nei piani interrati, mai drenate. Uno stato di abbandono lungo cinque anni.

Il piano per l’area ex L.a.r. Il progetto, presentato nel 2008, “Due piazze per una città” prevedeva la costruzione di 50 appartamenti, 10 uffici, una struttura di grande distribuzione e grandi spazi pubblici, con due piazze, di cui una coperta, per “favorire la coesione sociale nella cittadina”. “Non sono riusciti a vendere gli appartamenti, il cantiere costava molto e quindi non sono andati avanti” conferma il sindaco Giorgio Cancellieri al Ducato. Il piano è stato approvato dall’amministrazione comunale nel 2008 con una convenzione che prevedeva l’obbligo per la ditta costruttrice, la Gemma srl, di pagare gli oneri di urbanizzazione, cioè le opere pubbliche necessarie alla vivibilità del quartiere: marciapiedi, verde pubblico, lampioni e parcheggi.

Nello stesso anno, l’inizio dei lavori. Innanzitutto sono stati abbattuti i vecchi edifici e anche “La Vela”, un importante esempio di archeologia industriale, sotto la quale doveva sorgere la piazza coperta. Il progetto iniziale prevedeva di salvare la struttura ma gli accertamenti tecnici hanno stabilito che non era sicura. Ed è stata demolita. I lavori si sono bloccati nel 2010 dopo che la ditta costruttrice, la Gemma srl, aveva eretto solo un lotto di 20 appartamenti che sono rimasti allo stato grezzo. A causa della crisi infatti non c’erano le necessarie risorse economiche per proseguire con la realizzazione del progetto.

Ordinanze su ordinanze. Finiti i soldi, rimangono solo i muri scrostati e i calcinacci. Il tutto con numerosi problemi ai margini di un quartiere residenziale, a partire dalla presenza dei topi che si rintanano nell’edificio. All’inizio di ogni estate questi disagi obbligano il sindaco a firmare un’ordinanza che induca la Gemma srl ha effettuare gli interventi necessari per la derattizzazione, la messa in sicurezza dell’area e lo sfalcio dell’erba e che, dichiara Cancellieri, “viene tendenzialmente ottemperata dalla ditta costruttrice”.

La storia della zona. L’ex L.a.r. copriva un’area molto vasta di proprietà in parte del Comune e in parte della famiglia Sartori. Lo stabilimento, costruito tra il 1954 e il 1956, ospitava il mobilificio dei Laboratori Artigianali Riuniti. L’attività dell’azienda è cessata alla fine degli anni ’90 e l’area si è avviata a un lento decadimento. Per tentare di riqualificare la zona, il Comune di Fermignano ha partecipato a un bando regionale per ottenere un finanziamento pubblico. Si trattava dei “contratti di quartiere II” promossi dal governo Prodi nel 2002 che avrebbero concesso un finanziamento Stato-Regione (65% a carico dello Stato e 35% a carico della Regione) per la riqualificazione di alcune zone periferiche degradate. La graduatoria, pubblicata nel 2005, ha visto l’ex L.a.r. di Fermignano piazzarsi al 17° posto, su 33 progetti presentati in tutte le Marche. Di questi solo i primi undici hanno avuto accesso al finanziamento. Un anno più tardi, nel 2006, è sopraggiunta l’amministrazione Cancellieri che ha deciso di vendere la parte di terreno di proprietà comunale alla Gemma srl, costituita al 45% dall’immobiliare Sartori, al 45% dalla cooperativa edile di Predappio e al 10% dalla PiQuadro srl. “Una scelta assurda – dice Arpo Angeli, consigliere comunale di Sel – la posizione in graduatoria faceva ben sperare e Fermignano avrebbe potuto partecipare a un nuovo bando dei contratti di quartiere ed essere scelta”.  Bando che, però, non è più stato rinnovato dai governi successivi.

Il futuro dell’area. Oggi la Gemma srl, con l’aiuto di altri partner commerciali, ha intenzione di proporre un nuovo piano per la zona che tenga conto anche delle mutate esigenze abitative del territorio. Tra le varie proposte quella di creare un centro commerciale in superficie e terminare il lotto di 20 appartamenti ancora allo stato grezzo, garantendo, come previsto dalla convenzione con il Comune, gli stessi spazi pubblici previsti dal progetto originario. “L’azienda nel nuovo progetto – dice l’ingegner Alessandro Cioppi, socio della Gemma srl – vuole mantenere le parti comuni, ma terrà conto delle nuove esigenze di mercato vista la crisi edilizia ed economica”.

“Quando ancora i lavori andavano in pompa magna – dice Arpo Angeli - noi avevamo denunciato la mancanza di precisione e chiarezza nel progetto presentato e alla fine, come previsto, si è risolto tutto in un nulla di fatto” e aggiunge: “Nell’ultima variante al piano regolatore si è puntato molto sull’esaltazione delle storiche sette porte di Fermignano. Proprio di fronte a una di esse adesso stanno costruendo la nuova Conad che coprirà la vista della torre. Non è solo un problema estetico. Quel supermercato era previsto nel progetto di riqualificazione dell’ex L.a.r. e, a causa dei ritardi, ora sorgerà nel posto sbagliato”.

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Le proprietà della Curia: immobili, terreni e fabbricati in tutta Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/12/01/ducato-online/le-proprieta-della-curia-immobili-terreni-e-fabbricati-in-tutta-urbino/52415/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/01/ducato-online/le-proprieta-della-curia-immobili-terreni-e-fabbricati-in-tutta-urbino/52415/#comments Sun, 01 Dec 2013 16:00:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52415 La facoltà è in Via Santa Chiara 27

Scienze Politiche, in Via Santa Chiara 27

URBINO – Fino a qualche anno fa 14 fogli A4 non bastavano a contenere l’elenco di tutte le proprietà della Curia a Urbino. Oggi riuscire a stimare tutta l’eredità patrimoniale ecclesiastica accumulatasi a partire dal XV secolo è un’impresa non facile, ma affermare che la Chiesa possieda mezza città non è forse troppo lontano dalla realtà.

Al Comune risulta che su 18.432 unità immobiliari (appartamenti, abitazioni, fabbricati, magazzini ecc.) circa 313, l’1,70%, sono intestate a Enti religiosi. Pochi, viene da pensare, ma molto buoni se si guardano i profitti.
Dei 313 totali, 68 sono luoghi di culto, gli altri figurano quasi tutti al catasto come appartamenti, case, magazzini.

Secondo l’Agenzia del Territorio il 25% di queste unità, più di 80 fabbricati, sono intestati all’Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, l’ente ecclesiastico che può gestire, sulla carta, tutto quel patrimonio della Chiesa che genera reddito.

Molti degli edifici sono in affitto a privati, banche, studenti, negozianti ma soprattutto all’Università.
Alcuni esempi sono la chiesa sconsacrata di San Paolo, di fronte alla facoltà di Economia, affittata a un restauratore, il palazzo del Cinema Nuova Luce, di proprietà della Curia e gestito da privati e l’edificio in via Veneto, prima sede di una banca. Il grosso si trova di fronte al Palazzo Ducale dove molti dei palazzoni sono della Chiesa e dati in affitto all’Ateneo.

In via Piazza del Rinascimento ci sono laboratori e aule dell’Istituto di Scienze Chimiche, il Palazzo Petrangolini è sede dell’Istituto di Lingue, in Piazza Gherardi un edificio ospita la facoltà di Scienze Politiche e in via Santa Chiara 27 si trovano i laboratori del Dipartimento di Scienze Biomolecolari. Costo degli affitti: oltre un milione di euro, almeno fino al 2010 e oggi la situazione non dovrebbe essere cambiata.

La curia possiede inoltre quasi 200 terreni per un totale di oltre 3500 ettari, la maggior parte data in affitto agli agricoltori di Cia e Coldiretti producendo ulteriore reddito che però è diminuito negli ultimi anni. Nel 2010 Giovanni Palazzi, presidente dell’Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero, raccontava al Ducato che la rendita annuale dai soli terreni era di 300.000 euro per affitti di un massimo di 250 euro a ettaro nelle zone più redditizie. Prima della crisi il prezzo era ben superiore, circa 650 euro a ettaro.
Più di questo però non è possibile sapere: il criterio della “trasparenza”, tanto ricercato nelle amministrazioni pubbliche, non è ancora stato evocato negli stanzoni della Diocesi di Urbino: Palazzi tiene la bocca chiusa e non ha voglia di rilasciare dichiarazioni.

Oltre gli sterili numeri, interessante sarebbe anche soffermarsi su chi gestisce concretamente le risorse. È l’Ufficio Tecnico Amministrativo della Diocesi, il quale ha come Responsabile tecnico, nominato nel 2001 dall’ex vescovo Marinelli, l’ingegnere Alessandro Cioppi, ex presidente del Rotary di Urbino. Tra le principali attività svolte dall’ingegnere ci sono vari restauri di chiese e oratori e il progetto per l’allestimento e l’ampliamento degli spazi del Museo Diocesano Albani. I lavori li ha effettuati la Piquadro società di ingegneria s.r.l. della quale Cioppi è Vicepresidente del Consiglio di amministrazione dal febbraio 2012 e socio al 20%.
Un’altra questione che porterebbe a tanti punti interrogativi, senza poi entrare nel merito delle rendite catastali e delle varie tasse sugli immobili che meriterebbero giornate di lavoro a parte.

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L’acqua fa paura ai tetti. Danni salati per la Diocesi: “Decine di milioni” http://ifg.uniurb.it/2012/02/27/ducato-online/lacqua-fa-paura-ai-tetti-danni-salati-per-la-diocesi/26634/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/27/ducato-online/lacqua-fa-paura-ai-tetti-danni-salati-per-la-diocesi/26634/#comments Mon, 27 Feb 2012 11:08:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26634 LEGGI Urbino conta i danni / Fermignano, cede il tetto del bocciodromo]]> URBINO – Scorre rumorosa lungo le vie della città, si insinua tra le fibre del cemento infiltrandosi tra i coppi mentre la neve scivola giù sciogliendosi. E’ l’acqua, il più grande nemico del legno che ora insidia le travi che sorreggono i tetti.

Se prima a far temere erano i crolli per i tre metri di neve accumulati sulle case di Urbino, ora che è finita la prima fase dell’emergenza e che la maggior parte delle coperture è stata ripulita – grazie all’incredibile spiegamento di forze (dai vigili del fuoco all’esercito, dai volontari specializzati a quelli che non lo erano) del Montefeltro e di quelle provenienti da tutta Italia – sembra che il pericolo più grande siano diventate le infiltrazioni. L’acqua fa paura.

“Lo scioglimento della neve provoca danni indiretti – dice l’ingegnere Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino e scampato per un soffio al crollo del tetto della chiesa dei Cappuccini – le travi marciscono, già sono state messe a dura prova dal carico della neve, poi con l’acqua si indeboliscono ancora di più. Questo rende più serio il rischio dei crolli”.

Travi rotte e spezzate, il simbolo della grande nevicata dopo il blizzard, il freddo vento che ha soffiato da nord. La neve è stata buttata giù dai tetti, ora non c’è più, ma il suo peso resta impresso nelle strutture portanti: “molte sono state deformate dalla neve – sottolinea Domenico Fucili, a capo dell’équipe di ingegneri volontari che dai primi giorni di febbraio ha monitorato e fatto interventi su tutto il territorio – e ora sono pericolose forse più di quanto lo fossero quando erano ricoperte di neve”.

Travi pericolanti, flesse, “alcune già erose dai tarli – afferma l’ingegnere Roberto Cioppi – come potevano reggere il peso di tre metri di neve? E’ un miracolo che molti tetti abbiano retto”.

Ingegneri e vigili del fuoco sono intervenuti con sopralluoghi e puntellamenti, ma in alcuni casi non si è fatto in tempo, come è successo alla chiesa dei Cappuccini, dove il tetto è crollato lasciando uno squarcio di sette metri e una gran paura ad Alessandro Cioppi e Federico Borghini che erano lì e che sono stati sbalzati indietro di alcuni metri. Salvi. “Metteremo un cappello di lamiera alla chiesa, la copriremo con una struttura metallica temporanea e questo ci permetterà di rimuovere le macerie e le opere d’arte – dice Cioppi – non sappiamo assolutamente cosa c’è lì sotto, ci sono almeno quattro metri di calcinacci”. Sprazzi di colore tra il grigio omogeneo delle rovine, erano affreschi, erano dipinti e chissà cos’altro.

A parte il complesso dei Cappuccini e la chiesa di S.Francesco, dove una trave ha ceduto e hanno dovuto sfondare il tetto per ripararla, la maggior parte del patrimonio storico culturale di Urbino è salvo. Molte strutture sono state evacuate, come il convento di San Bernardino, ma le opere sono state tutte trasferite e portate in luoghi sicuri. “Alcune pale d’altare sono alte anche sette metri – confida l’ingegnere – e qualche difficoltà l’abbiamo avuta a trasportarle, soprattutto con molte strade bloccate e la neve di due metri ai lati. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta”.

Il nevone ha colpito duro sull’Arcidiocesi di Urbino: il danno è di “qualche decina di milioni di euro”, dice l’ingegnere Alessandro Cioppi che non può fare un conto preciso perché stanno ancora cercando di contenere i danni, non possono ancora “risolvere”.

I crolli della chiesa dei Cappuccini, di San Francesco, del Cinema Ducale, delle abitazioni in via Budassi e in via Bramante e del tetto del ristorante cinese ‘Nuovo Sole’, sono stati una battaglia e come dopo ogni guerra, anche quella bianca dovrà avere la sua ‘ricostruzione’. Ma non se ne parla ancora. Qualcuno riesce solo a sussurrare questa parola, perché l’emergenza non è ancora finita. “Non siamo alla fine – fa sapere l’ingegnere Domenico Fucili – vale la pena fare ispezioni per tutte le categorie d’abitazione, stiamo raccogliendo i dati di tutto quello che è successo e una classificazione dei costi ora è difficile, perché ogni tetto ha bisogno della propria indagine, ogni struttura della propria ricognizione”.

I danni sono stati tanti, forse troppi. Qualunque cifra per ‘ricostruire la città‘ sarebbe ipotetica. Quello che è certo è che sarà pesantissima, da aggiungere al mezzo milione di euro già speso durante la prima emergenza per ruspe, spalaneve, esercito e ospitalità. “Dobbiamo trovare i soldi necessari – fa sapere Gabriele Cavalera, capoufficio stampa del Comune – speriamo solo in tempi celeri. Il tempo, forse, è il problema più grande. Non ne abbiamo molto per rimettere in piedi la città”.

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Chiese sotto la neve: a rischio il patrimonio della Curia / MAPPA http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-online/chiese-sotto-la-neve-a-rischio-il-patrimonio-della-curia-mappa/25627/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-online/chiese-sotto-la-neve-a-rischio-il-patrimonio-della-curia-mappa/25627/#comments Thu, 16 Feb 2012 20:27:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25627 FOTO Vdf in azione sul tetto a San Bernardino FOTOIl crollo dei Cappuccini visto dall'alto LEGGI Al sicuro la 'Madonna della neve' ]]> di Micol Sara Misiti

Il tetto crollato della chiesa dei Cappuccini

URBINO – Le chiese e i palazzi della Curia sotto l’emergenza neve. Da giorni i vigili del fuoco e i tecnici coordinati dall’ingegner Alessandro Cioppi stanno costantemente monitorando le strutture. Una situazione preoccupante, che mette a rischio alcuni degli edifici più importanti della città ducale.

LEGGI Al sicuro la ‘Madonna della neve’. Valazzi: “Al lavoro per salvare le opere”

SAN FRANCESCO - Critica la situazione della chiesa: è stata puntellata la tettoia che circonda su tre lati piazza delle Erbe. Ieri alcuni volontari avevano tolto la neve dal tetto della chiesa, gettandola in parte sulla tettoia, rendendola quindi pericolante. Sono continuati i lavori anche nel tetto della chiesa per la trave che nei giorni scorsi aveva ceduto e stamattina gli alpini venuti da Pieve di Cadore hanno rimosso le stalattiti dalla parte di via Cesare Battisti.


Visualizza Gli interventi fatti e da fare ai luoghi della Curia in una mappa di dimensioni maggiori

Preoccupa anche la cisterna che si trova sotto Piazza delle Erbe, dove sono ammucchiati due metri e mezzo di neve. Se dovesse piovere il peso della neve aumenterebbe e quindi la situazione sarebbe ancora più critica.

CHIESA DEI CAPPUCCINI – Una squadra di tecnici specializzati sta realizzando rilievi tecnici per un pronto intervento, dopo il crollo di una parte della volta della struttura. Parte del patrimonio artistico della chiesa è stato rimosso e trasferito in un deposito della Curia.

Il crollo ai Cappuccini: FOTO E VIDEO

CHIESA DI SAN BERNARDINO – Nel primo pomeriggio, una squadra di vigili del fuoco della sezione di Madonna di Campiglio è intervenuta, con i badili, per alleggerire il tetto, sovraccarico di neve. I frati sono stati sgomberati dal convento e si sono trasferiti momentaneamente dalle monache di Urbino.

Continuano gli interventi a San Bernardino, a San Francesco. Previsti nuovi sopralluoghi agli oratori di San Giovanni, di San Giuseppe, della Santa Croce e della Morte.

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Nuovo crollo, cede tetto in via Bramante: nessun ferito (2) http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/nuovo-crollo-cede-tetto-in-via-bramante-nessun-ferito-2/25608/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/nuovo-crollo-cede-tetto-in-via-bramante-nessun-ferito-2/25608/#comments Thu, 16 Feb 2012 18:18:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25608 [continua a leggere]]]> URBINO – A cedere è stata la trave del sottotetto di un’abitazione privata situata in via Bramante, vicino al palazzo delle Poste. Due le abitazioni coinvolte. Sono ancora in corso le operazioni di messa in sicurezza delle famiglie da parte dei vigili del fuoco. “Domani decideremo l’eventuale evacuazione delle due famiglie”, ha dichiarato l’ingegnere Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania e Sant’Angelo in Vado.

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Nuovo crollo, cede tetto in via Bramante: nessun ferito http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/nuovo-crollo-cede-tetto-in-via-bramante-nessun-ferito/25587/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/nuovo-crollo-cede-tetto-in-via-bramante-nessun-ferito/25587/#comments Thu, 16 Feb 2012 17:31:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25587 [continua a leggere]]]> URBINO – Un nuovo crollo di tetto nel centro di Urbino a causa dell’eccessivo peso della neve. Si tratta di un edificio privato. Al momento non si ha notizia di feriti. Sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco. A renderlo noto è l’ingegnere Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania e Sant’Angelo in Vado.

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C’è il sole, pericolo stalattiti aumenta. Corbucci: “Meglio non uscire di casa” http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-online/ce-il-sole-pericolo-stalattiti-aumenta-corbucci-meglio-non-uscire-di-casa/25071/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-online/ce-il-sole-pericolo-stalattiti-aumenta-corbucci-meglio-non-uscire-di-casa/25071/#comments Wed, 15 Feb 2012 20:37:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25071 Scuole chiuse fino a sabato 18]]> di Micol Sara Misiti
URBINO – Eccola la nuova emergenza, anche se su Urbino è spuntato il sole: l’aumento delle temperature e le forti raffiche di vento potrebbero provocare il crollo di blocchi di neve e di stalattiti dai tetti del centro storico di Urbino.

Il Comune ha invitato i cittadini alla prudenza e ad uscire dalle abitazioni solo in caso di assoluta necessità. “Meglio non uscire, se non per stretta emergenza”. E’ questo l’appello del sindaco Franco Corbucci ai cittadini di Urbino. “A causa del miglioramento del tempo – continua il sindaco – il pericolo di caduta stalattiti aumenta”. Nelle prossime ore le temperature saranno nuovamente in discesa nei valori minimi, mentre le massime rimarranno stazionarie.

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Volontari del soccorso alpino e speleologico, della protezione civile e il corpo speciale soccorso alpino delle Fiamme Gialle lavorano da giorni per rimuovere la neve dai tetti dei palazzi, portare medicine ai malati isolati ed evacuare le abitazioni in situazione di emergenza. Le squadre Saf (speleo-alpinistiche-fluviali) continuano gli interventi alla chiesa dei Cappuccini, dove il tetto è crollato lunedì.

VIABILITA’ – Il lavoro si è concentrato sul ripristino delle strade inagibili e che costringono all’isolamento una decina di nuclei famigliari intorno a Urbino” come ha riferito Massimo Galuzzi, assessore con deleghe alle opere pubbliche e alla viabilità. La condizione della viabilità è migliorata, da oggi l’85 per cento delle strade comunali è tornato percorribile. Le navette e i collegamenti tra Urbino e Pesaro sono regolari, però è ancora inaccessibile il centro storico.

“Per quanto riguarda gli edifici e la cittadina ducale – continua l’assesore Galuzzi – priorità sono, come nei giorni scorsi, la messa in sicurezza dei tetti che sopportano un peso inusuale per via della neve accumulata e la rimozione delle stalattiti”. Le famiglie bloccate, secondo quanto riferisce Galuzzi, sono state raggiunte telefonicamente e la loro condizione non crea particolari preoccupazioni, quindi non si tratta di emergenze.

SCUOLE – Il sindaco di Urbino ha deciso di sospendere l’attività didattica di tutte le scuole, asili nido inclusi, per venerdì 17 e sabato 18 febbraio. Le strutture saranno aperte per il solo personale amministrativo, mentre gli alunni potranno riprendere le lezioni da lunedì 20 febbraio.

SAN BERNARDINO -I frati del convento si sono spostati a causa del rischio del crollo del tetto. “La situazione è delicata e da tenere costantemente sotto controllo”, ha detto l’ingegner Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino. “Si tratta di una misura precauzionale – dice frate Samuele – il tempo che i vigili del fuoco mettano in sicurezza il tetto, che però finora non presentava particolari problemi, tranne qualche piccola infiltrazione d’acqua”.

DUOMO - E’ stato effettuato anche il sopralluogo al Duomo di Urbino. “Sulla volta ci sono due piccolissime infiltrazioni d’acqua, forse causate dallo scivolamento di qualche coppo. Tutte le opere all’interno sono in sicurezza”, comunica la vicedirettrice di Palazzo Ducale Agnese Vastano. Il lavoro dei tecnici giunti nella città ducale da Ancona è continuato nel pomeriggio con le visite agli oratori di san Giovanni e san Giuseppe, “oltre a tutti gli edifici cosiddetti vincolati”, quelli oggetto di tutela statale per il loro valore storico-artistico.

UNIVERSITA’ – L’università di Urbino ha fatto un elenco, ancora provvisorio, delle strutture danneggiate dall’emergenza neve. L’Ateneo ha segnalato crolli di soffitti a Palazzo Albani, nel cinema Ducale e nel campus scientifico Enrico Mattei ex-Sogesta. Nella facoltà di Scienze motorie, la sede di via dell’Annunziata ha subito il crollo di due solai in un laboratorio del gruppo muscolare e sono stati realizzati lavori per la messa in sicurezza della copertura della piscina Mondolce e di una pista di atletica.

EMERGENZA RIFIUTI - Il Comune ha invitato i cittadini a limitare l’accumulo di sacchetti in prossimità dei cassonetti e a tenere per qualche giorno l’immondizia sui terrazzi o nei propri giardini, dove il freddo ferma qualunque fenomeno di fermentazione o degrado. Marche Multiservizi è al lavoro per riportare la situazione alla normalità e sta utilizzando dei bobcat per liberare i cassonetti.

L’amministrazione comunale ha anche invitato i proprietari delle automobili lasciate sotto la neve a segnalare le proprie vetture per evitare danneggiamenti, perché i mezzi spalaneve trovano grande difficoltà a pulire le strade, spesso proprio per le auto abbandonate.

FERMIGNANO – La Comaf, un’azienda di carpenteria metallica di Fermignano, rischia il fallimento. E’ isolata da giorni e la Protezione civile ha fatto un sopralluogo per permettere l’arrivo di un camion carico di materie prime. L’attività è ferma da due settimane ed è stata spostata ad Acqualagna.



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Neve, San Bernardino a rischio. “Tetto sovraccarico, situazione delicata” http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/neve-san-bernardino-a-rischio-tetto-sovraccarico-situazione-delicata/24782/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/neve-san-bernardino-a-rischio-tetto-sovraccarico-situazione-delicata/24782/#comments Wed, 15 Feb 2012 10:18:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24782 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ sotto osservazione il convento di San Bernardino. “Non c’è stato nessun crollo – rende noto l’ingegner Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino – ma il tetto è sovraccarico”. Cioppi si trova sul luogo insieme all’architetto Biagio de Martini della Sovraintendenza e la Dottoressa Paola Mazzotti, reponsabile dei Beni Culturali per la regione Marche e nel pomeriggio è previsto l’arrivo dei vigili del fuoco per rimuovere la neve accumulata. “La situazione è delicata – conclude Cioppi – e da tenere costantemente sotto controllo”

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Nuovo crollo alla chiesa dei Cappuccini durante un’ispezione: salvi i tecnici http://ifg.uniurb.it/2012/02/13/ducato-notizie-informazione/crolla-tetto-al-convento-dei-cappuccini-durante-unispezione-salvi-i-tecnici/23888/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/13/ducato-notizie-informazione/crolla-tetto-al-convento-dei-cappuccini-durante-unispezione-salvi-i-tecnici/23888/#comments Mon, 13 Feb 2012 11:31:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=23888 [continua a leggere]]]> URBINO – Gran parte del tetto della chiesa dei Cappuccini, già ieri danneggiato, è crollato durante un’ispezione dell’ingegnere Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino, e di un tecnico dell’università.  Entrambi sono stati sbalzati di qualche metro per la forza d’urto causata dal crollo, ma non sono feriti e stanno bene.

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Allarme tetti, ne crollano una decina. Abitazioni evacuate http://ifg.uniurb.it/2012/02/12/ducato-online/deboli-nevicate-nella-notte-forse-rischio-acqua-in-citta-ancora-pericolo-tetti/23374/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/12/ducato-online/deboli-nevicate-nella-notte-forse-rischio-acqua-in-citta-ancora-pericolo-tetti/23374/#comments Sun, 12 Feb 2012 10:03:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=23374 LA CRONACA Tre metri di neve: Urbino in ginocchio Università: didattica sospesa fino al 15 Ricci: “Siamo la Provincia più colpita d’Italia” / DISAGI? SCRIVETE ALLA REDAZIONE]]> di Barbara Lutzu

URBINO – La situazione meteorologica sembra migliorare nel corso delle ore. Nevica a intermittenza ma il problema più grave a Urbino è il crollo dei tetti. La neve accumulatata negli ultimi dieci giorni è troppo pesante perché possano reggere e fino ad ora sono già una decina quelli crollati. Altri sono pericolanti.

Il centro storico verrà gradualmente chiuso proprio per permettere agli operatori la pulizia dei tetti dalla neve. Già bloccate piazza della Repubblica (qui il video con le prime operazioni dei vigili del fuoco), via Garibaldi e via Raffaello. Nei prossimi giorni chiuderanno anche via Vittorio Veneto e via del Poggio.

Questa mattina ha ceduto la volta reale della chiesa dei Cappuccini, vicino al collegio del Colle, dove si erano accumulati quasi quattro metri di neve. L’ingegner Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’arcidiocesi di Urbino, ha spiegato che si sono abbassate le capriate della volta in mattoni.

L’allarme sulla pericolosità dei tetti carichi di neve è stato lanciato anche dall’ingegnere Domenico Fucili, che ha invitato tutti gli studenti a non dormire nei sottotetti. “Si faranno dei controlli in tutto il centro storico e inviteremo gli studenti che abitano nei sottotetti a trovare un’altra sistemazione”.

Le prime evacuazioni a titolo precauzionale sono già avvenute nel corso del pomeriggio di domenica. I vigili del fuoco hanno consigliato ad alcuni abitanti del centro storico di trovare un’altra sistemazione almeno fino a lunedì. Sono circa dieci le case interessate. L’indicazione è stata data dopo un’attenta valutazione della sicurezza della struttura, ha spiegato il capo dei Vigili del fuoco di Urbino, Claudio Ovarelli. Le situazioni a rischio derivano da gravi crepe nei muri e nel soffitto e da travi molto incurvate a causa delle infiltrazioni

Anche il Sindaco Franco Corbucci è intervenuto sul grave problema dei crolli, dichiarando che quello dei tetti “è la nostra prima priorità. Bisogna però stare tranquilli – ha aggiunto il sindaco – non abbiamo avuto episodi particolarmente gravi e stiamo monitorando la situazione”.

Ispettori si stanno attivando per monitorare i beni culturali della città. Nella Cattedrale di Urbino sono state trovate grosse infiltrazioni d’acqua in corrispondenza del secondo altare della navata destra. A riferirlo è l’ingegner Alessandro Cioppi, responsabile area tecnica dell’arcidiocesi di Urbino. Intanto il Cai, Club alpino italiano, sta intervenendo nella chiesetta del Santo Spirito, in via Bramante, per liberare il tetto dalla neve e mettere in sicurezza la copertura. La cappella, sede della adorazione eucaristica perpetua, è di importante interesse perché presenta affreschi di Girolamo Cialdieri.

Nella notte c’era stato un altro crollo. Una parte del solaio del terzo capannone della sede della facoltà di Scienze Motorie non ha retto al peso della neve. Il cemento ha ceduto e la parte superiore dell’edificio è quindi crollata. “Sabato l’avevamo liberato – spiega l’ingegenere Fabio Fraternale, tecnico dell’Università – ma con le nuove nevicate non ha retto”. Nell’edificio di via Quattroventi, sono intervenuti i Vigili del fuoco.

A rischio anche il convento di San Francesco in piazza delle Erbe, dove una trave ha ceduto a causa del peso della neve. La squadra alpino-fluviale dei Vigili del fuoco sta lavorando da questa mattina per mettere in sicurezza l’edificio. Stiamo intervendo intanto per liberare una tettoia in ferro in modo da buttar giù la neve dal tetto danneggiato ed evitare il crollo del soffitto” ha spiegato il comandante dei Vigili del fuoco Claudio Ovarelli. Le quattro stanze che affacciano sulla piazza sono state dichiarate inagibili e i frati sono preoccupati perché sotto queste stanze c’è la cappella Albani, dove sono depositate le ceneri di Clemente XI.

AUDIO Il racconto Padre Andrea, frate del Convento francescano

Questa notte i Vigili del fuoco di Urbino erano stati impegnati proprio nella verifica delle condizioni dei tetti. A Fermignano due famiglie erano state evacuate perché le travi in legno che sorreggono il tetto delle loro abitazioni stavano cedendo a causa del peso della neve. I Vigili del fuoco le hanno puntellate ma le due famiglie sono state invitate a lasciare la loro casa per il pericolo di crollo. Entrambe sono andate a dormire da familiari.

VIABILITA’ Pullman quasi regolari ma molti treni soppressi. la A14 chiusa ai mezzi pesanti.

La situazione meteorologica è comunque migliorata rispetto a ieri. Nella notte sono caduti solo cinque-dieci centimetri di neve contro il metro caduto ieri. Le precipitazioni sono state più deboli del previsto e dovrebbero attenuarsi di ora in ora. Secondo le previsioni di Francesco Cangiotti di pesarourbinometeo.it le nevicate saranno deboli fino a domani, con una lieve attenuazione dei venti freddi. Le temperature oscillano tra i -6 e i -3.

La Prefettura ha, comunque, disposto la chiusura di tutte le scuole e di tutti gli uffici pubblici della provincia per l’intera giornata di lunedì dopo le intense nevicate dei giorni scorsi. Esclusi i servizi pubblici essenziali, quelli di reperibilità e quelli organizzati per la gestione delle emergenze.

LA STORIA Isolata e soccorsa, partorisce in casa. Nica sta bene

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