il Ducato » ambiente http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » ambiente http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Rifiuti speciali, da oggi parte il Sistri. Confartigianato: “Sistema da correggere” http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/rifiuti-speciali-da-oggi-parte-il-sistri-confartigianato-sistema-da-correggere/58439/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/rifiuti-speciali-da-oggi-parte-il-sistri-confartigianato-sistema-da-correggere/58439/#comments Mon, 03 Mar 2014 18:21:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58439 sistri_1 URBINO – Inizia oggi l’era del Sistri, il nuovo sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, ma molte imprese di tutta Italia e della provincia di Pesaro-Urbino non sanno ancora se dovranno utilizzare la nuova procedura. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha annunciato proprio nel giorno d’esordio la prossima pubblicazione di un decreto che potrebbe rendere obbligatorio il sistema solo per le imprese con più di dieci dipendenti. Inoltre per tutto il 2014 sarà in prova e le sanzioni scatteranno solamente dal prossimo anno quando il sistema sarà totalmente digitalizzato.

Una creatura controversa sotto molti aspetti, l Sistri, a partire dai nove rinvii del “click day” (l’adozione effettiva del sistema) che hanno congelato il progetto dal 2010 a oggi. False partenze dovute soprattutto a problemi di carattere tecnico del meccanismo, ma che prima ancora di entrare a regime ha comportato spese e trafile burocratiche per almeno 300 mila imprese italiane: il Sistri, infatti, prevede il trasferimento dal cartaceo al digitale delle certificazioni di monitoraggio dei rifiuti.

Gli interessati (imprese, trasportatori e rivenditori che producono o gestiscono rifiuti pericolosi) hanno dovuto acquistare un token usb per autenticarsi nel sistema, mentre i mezzi di trasporto dei rifiuti sono stati equipaggiati con delle scatole nere speciali. Ciò ha comportato per molti l’aggiornamento dei sistemi informatici (in alcuni casi, l’acquisto di un computer), oltre a un canone annuale spesso superiore ai 1000 euro per un servizio mai partito. Un disservizio che ha il sapore della beffa e che nel 2011 aveva visto le imprese artigiane della provincia di Pesaro-Urbino pronte a dar vita a una class action per farsi risarcire i costi sostenuti senza motivo.

Pur di evitare la tagliola del Sistri, c’è chi ha ridotto la propria attività, come una ditta di trasporto dei rifiuti del Montefeltro che ha preferito rimanere anonima: “Pagavamo 1500 euro all’anno di canone per una cosa che non esisteva – racconta il titolare – abbiamo comprato i token e le black box da montare sui camion e speso altri soldi per aggiornare i software. Non riesco neanche a quantificare il costo totale, ma avrei dovuto chiedere un risarcimento“. La ditta, che un tempo trasportava anche rifiuti speciali e pericolosi, adesso tratta solo rifiuti ordinari: “Siamo ancora autorizzati per ogni tipo di materiale – sottolinea l’imprenditore – ma non trattiamo più gli speciali perché non vogliamo perdere altri soldi con questo meccanismo”.

“Per i nostri iscritti – spiega Andrea Panzieri, responsabile del servizio Ambiente di Confartigianato Imprese a livello provinciale – il Sistri ha significato solo una perdita di tempo e di denaro. Non ha mai funzionato ed è troppo complesso per poter essere utilizzato dalle imprese: molti non hanno neanche il collegamento Internet, oppure lavorano da soli e dunque non hanno tempo per gestire questa procedura burocratica”.

E pensare che tutto era nato nel 2009 per contrastare le ecomafie: “Un motivo valido – ammette Panzieri – ma la realizzazione è stata disastrosa. All’inizio non funzionava neppure il call center: trenta minuti di attesa per non avere una risposta adeguata. Anche il sito ha avuto i suoi problemi. Alcune semplificazioni ci sono state, ma non abbastanza. Speriamo che il Ministero dell’Ambiente decida davvero di esentare le piccole imprese. Giusto promuovere la tracciabilità e l’innovazione tecnologica, ma il sistema va ripensato. La priorità è migliorare i controlli”.

“Una cosa assurda, gestita malissimo – tuona Egidio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino – il Sistri ha costretto le piccole e medie imprese a sostenere oneri alti e ingiustificati: il contrasto alle ecomafie non si fa con la confusione. Questa è una brutta pagina che ha minato ancor di più la credibilità dello Stato e delle istituzioni: ci sono persone che hanno dovuto aggiornare tutto il sistema informatico o affidarsi a consulenti per poi vedere tutto rinviato. E forse anche questa volta non se ne farà niente: a questo punto non possiamo esserne sicuri”.

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Pozzi contaminati, colorata l’acqua con fluorescina per tracciare il gasolio http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-online/pozzi-contaminati-colorata-lacqua-con-fluorescina-per-tracciare-il-gasolio/56440/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-online/pozzi-contaminati-colorata-lacqua-con-fluorescina-per-tracciare-il-gasolio/56440/#comments Tue, 04 Feb 2014 16:53:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56440 LEGGI Gasolio nei pozzi, 1200 litri ancora da recuperare]]> L'acqua contenente fluorescina nella cisterna della Curia

L’acqua contenente fluorescina nella cisterna della Curia

URBINO – I proprietari di pozzi nel centro storico tengano d’occhio la propria acqua, se ha un colore strano significa che potrebbe essere contaminata. È iniziata nella mattinata di martedì l’operazione “fluorescina”, il tracciante che aiuterà a capire fin dove può essersi infiltrato il gasolio uscito ormai un anno fa da una cisterna di proprietà della Curia. E quindi di individuare i pozzi eventualmente contaminati. Il colorante, una polvere rossa atossica, è stato sciolto in tre metri cubi d’acqua (3000 litri) immessi nel serbatoio incriminato dal personale di Petroltecnica, la ditta incaricata della bonifica.

L’esperimento scientifico, che durerà 72 ore, serve a monitorare i flussi di falda, ovvero a capire come scorre l’acqua nelle viscere del centro storico di Urbino e circoscrivere l’area di diffusione del gasolio. I proprietari dei 24 pozzi privati dentro le mura cittadine sono stati avvisati di segnalare l’eventuale presenza di acqua colorata: la fluorescina, rossa al momento dell’immissione, diventa verde a contatto con l’acqua. Per le segnalazioni, è stato attivato il numero verde della Petroltecnica 800.017.292.

L’operazione, coordinata da Petroltecnica, Curia, Arpam e Ufficio Tecnico del Comune di Urbino, proseguirà nei prossimi due mesi con controlli settimanali dell’acqua dei pozzi, sempre per verificare la presenza del tracciante. Contemporaneamente, il Comune ha affidato a Marche Multiservizi di monitorare l’impianto di depurazione Benelli, il Tvs, e i pozzetti della fognatura principale a Borgo Mercatale.

L’Arpam ha precisato che nel corso dell’ultimo anno sono stati fatti controlli periodici per verificare il livello di inquinamento da gasolio. Al momento, non ci sono tracce di contaminazione al di fuori dell’area già individuata a maggio, compresa tra il Duomo e Piazza della Repubblica, e solo tre pozzi presentano tracce del carburante. Uno di questi si trova all’interno di Palazzo Corboli, la sede dell’Ersu in via Veneto: proprio qui, un anno fa, era stata scoperta la perdita, costata una denuncia al rappresentante legale della Curia e al presidente dell’Ersu per omessa notifica alle autorità e mancata messa in sicurezza della cisterna.


Visualizza Perdita di gasolio a Urbino: l’area contaminata e la bonifica in una mappa di dimensioni maggiori

E da quasi un anno, ormai, a Urbino è vietato usare l’acqua dei pozzi artesiani. Il sindaco Franco Corbucci, il 31 gennaio, ha prorogato l’ordinanza che proibisce di consumare l’acqua delle cisterne “per uso umano, animale e irriguo” proprio in vista del monitoraggio.

Una volta rintracciato il percorso del gasolio, sarà possibile escludere i pozzi e le aree non contaminate, e concentrare le ultime operazioni di bonifica solo nella zona contaminata. Un tavolo tecnico si riunirà nei prossimi giorni per stabilire le attività future, compreso, se ce ne fosse bisogno, un nuovo esperimento con il tracciante. Un processo che la Curia segue da vicino, dal momento che deve farsi carico delle spese di bonifica: 30 mila euro solo per eliminare il gasolio dal pozzo di Palazzo Corboli, sede dell’Ersu, come risulta da una deliberazione del Cda dell’Ente per il diritto allo studio del 17 aprile 2013.


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Green economy: le Marche sul podio dopo Trentino Alto Adige e Umbria http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/green-economy-le-marche-sul-podio-dopo-trentino-alto-adige-e-umbria/55137/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/green-economy-le-marche-sul-podio-dopo-trentino-alto-adige-e-umbria/55137/#comments Tue, 21 Jan 2014 17:44:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55137 indice_classifica1URBINO – Le Marche sono green. A dirlo è Fondazione Impresa che in base a dodici parametri ogni anno stila una classifica delle regioni italiane che si sono più o meno distinte nella salvaguardia dell’ambiente. Quest’anno, per la prima volta le Marche sono salite sul podio meritando un terzo posto alle spalle di Trentino Alto Adige e Umbria.

Gli “indicatori di performance” presi in considerazione riguardano energia, imprese e prodotti, agricoltura, turismo, edilizia, mobilità e rifiuti. Rispetto al 2012 le Marche hanno guadagnato tre posizioni, distinguendosi soprattutto per la rete di distribuzione dei prodotti biologici (in cui è prima) e sugli alloggi agro-turistici.

Arriva quinta nella classifica che prende in considerazione le emissioni di Co2, corresponsabili del cambiamento climatico, che non superano i 350 grammi di Co2/€ di valore aggiunto reale (il limite consentito). Medaglia di bronzo anche per quanto riguarda la potenza installata solare-fotovoltaica in Conto Energia su edifici. Risultati più deludenti riguardano la qualità ambientale delle imprese (11° posto), densità di piste ciclabili (13° posto), emissioni climalteranti  da trasporti (15°posto) e smaltimento di rifiuti in discarica (13°posto).

Felice della performance marchigiana è il Governatore Gian Mario Spacca che in un tweet esprime la sua soddisfazione per il terzo posto nella classifica nazionale.

tweet spacca

 

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Legge sulla Via: perché la Consulta ha bocciato le Marche http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/legge-sulla-via-perche-la-consulta-ha-bocciato-le-marche/50084/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/legge-sulla-via-perche-la-consulta-ha-bocciato-le-marche/50084/#comments Wed, 05 Jun 2013 19:32:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50084 [continua a leggere]]]> URBINO – Con la sentenza 93/2013 del 20 maggio scorso, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale numero 3 del 26 marzo 2012, che disciplina la Valutazione d’impatto ambientale per la Regione Marche.

In particolare sono state riconosciuti incostituzionali i criteri per decidere l’assoggettabilità o meno dei progetti alla procedura di Via. I progetti coinvolti dalla legge sono i più svariati: infrastrutture, palazzi, discariche, edifici pubblici e privati.

La prima motivazione di incostituzionalità, secondo la consulta, non deriva dal contrasto con una norma statale, bensì con una direttiva europea (2011/92/EU). La direttiva specifica come sia necessario sottoporre ogni progetto a uno screening ambientale che tenga conto, non solo delle dimensioni dei progetti (come previsto dalla legge regionale), ma anche di altri elementi:

  • cumulo con altri progetti;
  • utilizzazione delle risorse ambientali;
  •  produzione di rifiuti;
  • inquinamento causato;
  • altri disturbi ambientali

Con la legge 30 del 19 ottobre 2012 la Regione aveva già cercato di aggiustare il tiro. Secondo la Consulta, però, non ci sono prove che il nuovo testo sia mai stato effettivamente applicato.

Dopo la sentenza della corte, la Giunta regionale ha diffuso un comunicato in cui, assieme ai punti cardine della nuova proposta di legge, dichiara di voler inviare una lettera al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri per sottolineare come la carenza normativa non sia solo regionale, bensì un problema di legislazione nazionale.

“La stessa legislazione nazionale – recita il comunicato – non risulta a questo punto conforme alla normativa europea, creando un evidente pregiudizio legislativo, di non facile gestione, nel corretto e trasparente svolgimento dei processi amministrativi di autorizzazione.

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Gasolio nei pozzi, al via il piano per la rimozione della cisterna della cattedrale http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/#comments Wed, 05 Jun 2013 10:41:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49951 URBINO – I prossimi passi per la rimozione del gasolio nei pozzi del centro di Urbino sono stati delineati. Nella riunione del 30 maggio tra il Comune, l’Ersu, la Petroltecnica (ditta specializzata incaricata dalla Cattedrale) e l’Arpam sono state individuate due strade d’azione per il recupero dei circa 1200 litri ancora in circolo.

La prima: rimuovere la cisterna della cattedrale; la seconda: l’iniezione di un tracciante colorante, la floresceina, nelle condutture dell’acqua per capire fino a che punto è arrivata la contaminazione.

A redigere il piano sarà la Petroltecnica che dovrà  discuterne, in un prossimo tavolo tecnico, con la Soprintendenza ai beni archeologici e che andrà così a integrare il piano di caratterizzazione già in atto.

La rimozione della cisterna è necessaria perché, nonostante sia stata ripulita e depurata, una quantità imprecisata di gasolio è bloccato sotto la cisterna e rischia di contaminare le falde acquifere.

Dal confronto dei dati raccolti da Petrolchimica e Arpam è anche emerso che il gasolio non è sceso fino a valle ma è rimasto concentrato nella zona tra la cattedrale, l’Ersu e i cinque pozzi privati coinvolti, risparmiando così gli impianti di depurazione della Benelli e della Pvs.

La contaminazione, fanno sapere dal Comune, non ha a che fare con l’acquedotto della città, ma solo con i pozzi dei cinque privati coinvolti. Tuttavia, fino a ordine contrario, resta in vigore l’ordinanza cautelativa emanata dal sindaco sul divieto di utilizzo dell’acqua di tutti i pozzi e le cisterne private.

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Riflessioni sull’arte e il restauro: appuntamento giovedì a palazzo Ducale http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/ducato-notizie-informazione/riflessioni-sullarte-e-il-restauro-appuntamento-giovedi-a-palazzo-ducale/46794/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/ducato-notizie-informazione/riflessioni-sullarte-e-il-restauro-appuntamento-giovedi-a-palazzo-ducale/46794/#comments Mon, 13 May 2013 14:23:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46794 [continua a leggere]]]> URBINO – Giovedì 16 maggio, alle ore 11, la sala “Serra d’inverno” del Palazzo Ducale ospiterà la conferenza “Conservare l’arte del passato nel mondo d’oggi”. Prima del dibattito verrà presentato il libro “Per una archeologia del presente. Scritti sull’arte contemporanea” di Giovanni Urbani, che, assieme a Cesare Brandi, è stato uno dei più grandi teorici italiani del restauro.

Il testo comprende una raccolta di saggi di Urbani sul senso dell’arte contemporanea, che secondo l’autore deve essere cura e conservazione del passato. Come spiegato da Bruno Zanardi, docente dell’università di Urbino e autore di un’introduzione ai saggi di Urbani, quest’ultimo intende l’arte d’oggi solo come “critica e operazione su qualcosa di esistente”.

La raccolta contiene anche saggi di altri autori che affrontano il tema del restauro e del rapporto tra arte e ambiente.

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Da due anni senza acqua potabile: una storia di ordinaria indifferenza http://ifg.uniurb.it/2013/05/10/ducato-online/da-due-anni-senza-acqua-potabile-una-storia-di-ordinaria-indifferenza/46388/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/10/ducato-online/da-due-anni-senza-acqua-potabile-una-storia-di-ordinaria-indifferenza/46388/#comments Fri, 10 May 2013 17:00:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46388 [continua a leggere]]]>

Filtro per la depurazione in casa dei signori Mazzini

URBINO – C’è una villetta al numero 1 di via dell’Orologio di Sopra, la stradina che porta alla Torre dell’Orologio, senza lancette, dove pare che il tempo si sia davvero fermato. Qui abitano i signori Mazzini, dal ‘62. E dal 2011 sono senza acqua potabile.
Un giorno, mentre Ines stava lavando i panni nella vasca, si macchiarono tutti di giallo. Non solo i panni. Anche il bidet. Anche il water. Acqua sporca, all’improvviso.

Subito una segnalazione all’Asur, subito una segnalazione a Marche Multiservizi. Ines, l’anziana signora Mazzini, con tutto il suo carico di anni e di fatica (ha due protesi all’anca e cammina a stento) portò lei stessa un campione d’acqua al dipartimento di prevenzione. Da verbale, firmato dal tecnico Amatori Pasquale, l’acqua risultava molto torbida. Dopodiché, silenzio. Silenzio dall’Asur, silenzio dalla Marche Multiservizi, se non fosse per quel piccolo e sporco filtro posto sul retro della casa, controllato l’ultima volta a settembre. E che non ha ovviato al problema.

Il signor Mazzini con le bottiglie che deve riempire periodicamente

“E’ da tre anni che l’acqua arriva cattiva, carica di ferro, giallognola, puzzolente di fogna”, dice la signora Mazzini. “Ambrogiani, il capo dell’ufficio del Sasso, ci allarmò: ‘Mi sa che si dovrà fare un lavoro grosso’”. Ma questo lavoro, insieme alle origini di un’acqua che continua ad arrivare sporca, a detta di Ines, non è mai stato fatto. Intanto, Fernando, il signor Mazzini, qualche tempo fa ha avuto un ictus e ancora non si è ripreso del tutto. Lo stesso Fernando va quasi ogni giorno a riempire le bottiglie d’acqua dalla figlia oppure le compra al supermercato. Soldi, tempo, fatica.

Nei paraggi di questa villetta, sotto l’orologio senza lancette, si parlava di un depuratore che non c’è. E per caso è saltata fuori questa storia. Alla Asur rispondono che si tratta di atti e procedimenti relativi a privati e che dunque i giornalisti non possono ‘ficcarci il naso’. Forse il buon senso e il rispetto della legge avranno la meglio.

Ines Mazzini

Ines aspetta, tra le sue piante grasse e il suo dolore di una vita, nascosto accuratamente dietro un sorriso infinitamente dolce. Fernando lavoricchia lì fuori, con le attrezzature della campagna. Forse, forse, un giorno qualcuno – comune, Asur, Marche Multiservizi? Chissà – si accorgerà di loro. Così, per caso. E porterà un po’ di acqua potabile anche qui, in via dell’Orologio n.1.

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Il Ducato n. 6 – 10 maggio 2013 http://ifg.uniurb.it/2013/05/10/ducato/il-ducato-n-6-10-maggio-2013/46477/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/10/ducato/il-ducato-n-6-10-maggio-2013/46477/#comments Fri, 10 May 2013 14:06:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46477 [continua a leggere]]]> URBINO – In edicola questa settimana il nuovo numero de “Il Ducato” dove si parla delle terre di Urbino. Agricoltura, allevamento, ambiente, fauna e flora della provincia di Pesaro e Urbino. Tra le curiosità anche consigli su dove andare e cosa fare nel tempo libero


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“Il filosofo e la natura”: incontro “ecomusicale” a Pesaro http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/senza-categoria/il-filosofo-e-la-natura-incontro-ecomusicale-a-pesaro/46160/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/senza-categoria/il-filosofo-e-la-natura-incontro-ecomusicale-a-pesaro/46160/#comments Wed, 08 May 2013 12:25:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46160 [continua a leggere]]]> PESARO – Venerdì 10 maggio secondo incontro del ciclo di conferenze sul tema “Il filosofo e la natura”, a cura dell’Università di Urbino, del Comune di Pesaro e del Centro servizi di volontariato provinciale. Ad ospitare l’evento,  che comincerà alle 21, sarà la Biblioteca San Giovanni. Relatore dell’incontro, intitolato Metamorfosi, il potere tra tecnica e natura, il professor Giacomo Maramao dell’Università Roma 3. Moderatore del dibattito il professor Mauro Bozzetti dell’Università di Urbino. David Monacchi si esibirà in una performance artistica con estratti di musiche ecoacustiche.

 

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Controlli nei pozzi del centro: acqua vietata fino al 28 aprile / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2013/04/07/ducato-online/controlli-nei-pozzi-del-centro-acqua-vietata-fino-al-28-aprile/41157/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/07/ducato-online/controlli-nei-pozzi-del-centro-acqua-vietata-fino-al-28-aprile/41157/#comments Sun, 07 Apr 2013 03:04:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41157

URBINO – Dopo l’allarme del 26 marzo, quando è stata scoperta una perdita di gasolio da una cisterna della cattedrale di Urbino, sono cominciati i controlli nei pozzi del centro storico. I tecnici dell’Arpam stanno verificando la presenza di gasolio e intanto confermano il divieto di utilizzare l’acqua delle cisterne almeno fino alla fine del mese. In attesa dei risultati, il professore Maurizio Sisti, del dipartimento di Biologia molecolare dell’università di Urbino, spiega quali potrebbero essere i rischi di una possibile contaminazione.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

 

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