il Ducato » arte http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » arte http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Michelangelo mangiava casciotta mentre dipingeva la Cappella Sistina. E i suoi terreni erano a Urbania http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/michelangelo-mangiava-casciotta-mentre-dipingeva-la-cappella-sistina-i-suoi-terreni-erano-a-urbania/73530/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/michelangelo-mangiava-casciotta-mentre-dipingeva-la-cappella-sistina-i-suoi-terreni-erano-a-urbania/73530/#comments Wed, 06 May 2015 04:07:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73530 Urbania

Casteldurante ai tempi di Michelangelo (da Cipriano Piccolpasso)

URBINO – Lo avreste mai detto che il grande Michelangelo oltre ad essere appassionato di casciotta era anche proprietario di terreni da formaggio a Casteldurante (oggi Urbania)? Non è una ‘bufala’ che corre su internet, ma ad affermarlo è il geologo e paleontologo Rodolfo Coccioni, professore ordinario del dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Urbino “Carlo Bo”.

“Che Michelangelo fosse un appassionato di casciotta è storia nota – annuncia la sua scoperta Coccioni – ma che avesse i suoi terreni da formaggio a Casteldurante è assolutamente una novità”.

“Negli ultimi tempi mi diverto a studiare e analizzare il paesaggio, soprattuto quello rinascimentale. Far parte del corso post laurea ‘Geologia e gusto’, attivo da tre anni all’Università di Urbino, inoltre, mi ha spinto a cercare collegamenti tra notizie storiche curiose e personaggi famosi” dice Coccioni al Ducato.

gioconda-193x300Il geologo non è l’unico ad aver scelto il territorio della provincia urbinate per i sui studi rinascimentali; anche Olivia Nesci e Rosetta Borchia si sono divertite a esaminare questa zona dimostrando che il paesaggio che si nasconde dietro la Gioconda rappresenta proprio il Montefeltro.  Nel celebre dipinto infatti comparirebbero anche i due massi calcarei Sasso Simone e Simoncello.

È stata proprio la presenza di così tanti artisti famosi in un questi luoghi che lo ha spinto a continuare gli studi iniziati da don Corrado Leonardi, studioso di Urbania, appassionato di storia della sua città. “Michelangelo amava la casciotta urbinate ma mancava il link che collegasse l’artista a Urbania – ha detto Coccioni – così ho analizzato di nuovo i documenti ritrovati da Leonardi: una corrispondenza tra Michelangelo e la moglie di Francesco Amatori, il più affezionato domestico e aiutante dell’artista, che lo aveva seguito anche a Roma”. Cecconi ha spiegato che in queste lettere Madonna Cornelia, una volta morto il marito era tornata a Urbania e da qui si preoccupava di inviare sempre l’amato formaggio all’amico del marito, rimasto a completare la Cappella Sistina.

Essendo ghiotto di formaggio, inoltre, aveva chiesto all’Amatori di comprare dei terreni dove potessero pascolare pecore e mucche. Tra i documenti analizzati dal geologo c’è un atto notarile del 12 febbraio 1554, che testimonia questo acquisto. “L’atto è stato fondamentale – ha detto Cecconi- perché indica i terreni con nomi particolari. Questo era stato sottolineato anche da Leonardi ma gli mancava un passaggio fondamentale, il link tra carta e luogo fisico. Io ho riletto tutto, mi sono fatto un giro per Urbania e ho confrontato i terreni fisici con i vecchi toponimi indicati dal documento e tutto è risultato chiaro. Infatti i nomi non sono cambiati poi tanto perché Campi Resi e Colonnelli rimangono ancora oggi invariati, mentre La Ricciola si è trasformato in Ca’ la Ricciola. Dopo più di 500 anni quindi la toponimia è rimasta la stessa.”

I terreni di Michelangelo

I poderi di Michelangelo a Casteldurante

FOTO 3

Pecore al pascolo sui terreni di Michelangelo

Una volta trovati i terreni Cecconi li ha analizzati dal punto di vista geologico e ha scoperto che sono dei terreni perfetti per fare la casciotta. Infatti, ha spiegato: “Per fare un buon formaggio servono territori pendenti e sabbiosi perché l’acqua deve scendere. Qui nasce l’erba migliore, il guaime, quella nata dopo la prima falciatura e quindi quella che fa meglio allo stomaco delle pecore e delle mucche e che fa produrre loro il latte migliore”.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/michelangelo-mangiava-casciotta-mentre-dipingeva-la-cappella-sistina-i-suoi-terreni-erano-a-urbania/73530/feed/ 0
Mostre non pubblicizzate? Crespini agli albergatori: “Le brochure ci sono, vadano a prendersele” http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/#comments Sat, 04 Apr 2015 09:41:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69937 LEGGI Gli operatori: "Poca pubblicità" ]]> crespini URBINO – “Chi dice che a Urbino i turisti arrivano per ragioni diverse dalle mostre e dalle attività culturali mente sapendo di mentire”. L’assessore al Turismo Maria Francesca Crespini risponde così agli albergatori che raccontano di visitatori poco informati sulle iniziative locali e di una città che non sa sponsorizzarsi adeguatamente. “Chi viene a Urbino lo fa per una scelta precisa. È ovvio che alcuni sono interessati principalmente alla città, ma i visitatori conoscono i nostri eventi. I turisti non vengono qui di passaggio”.

Il ritorno degli Uomini illustri, la Muta di Raffaello, la Festa del Duca. Secondo gli operatori gli ultimi turisti arrivati in città non sapevano di queste mostre, e già in passato è capitato che i clienti apprendessero dell’offerta culturale di Urbino direttamente dalle loro parole. Non aiuta il fatto che agli hotel non vengano forniti brochure e materiale informativo sugli eventi in corso. Alcuni albergatori hanno raccontato infatti di dover rimediare stampando autonomamente cartine e programmi da internet.

Ma la Crespini non ci sta. E dice la sua: “Il materiale c’è, ma gli albergatori non possono aspettarsi di riceverlo direttamente in hotel quando ci sono apposite sedi in cui andarli a prendere”. Un infopoint si trova a Borgo Mercatale, mentre in via Puccinotti c’è lo IAT – Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica. È lì che, secondo l’assessore, gli operatori dovrebbero recarsi per raccogliere il materiale da distribuire ai loro clienti. Insomma, sta a loro tirarsi su le maniche. “È finito il tempo in cui gli enti pubblici fornivano questi servizi. Eppure noi lo facciamo lo stesso, e gratuitamente”.

La verità, per la Crespini, è che gli albergatori “non spendono soldi per loro stessi”, mentre dovrebbero invece essere i primi a promuovere il territorio. E che, tra l’altro, non tutti gli alberghi sono uguali. “I grandi hotel a quattro stelle come il Mamiani, o il Bonconte, o il San Domenico, hanno già venduto dei pacchetti che includono le visite alle mostre”, precisa l’assessore. “Poi ci sono le strutture che non investono in questa direzione, e più che hotel sono affittacamere. Ma il Comune non è nato per dare assistenza a chi fa il commerciante e non l’albergatore”.

In generale, secondo la Crespini, la pubblicità non manca, e gli sforzi dell’amministrazione sono più che sufficienti. “La promozione a Urbino ha fatto un enorme balzo in avanti, grazie anche a Vittorio Sgarbi“. L’afflusso dalle scuole, comunica l’assessore, è aumentato del 27%, mentre continua il lavoro sugli itinerari delle “Terre del Duca” e la collaborazione in ambito turistico con Umbria, Emilia Romagna e Marche. Dal primo aprile, anticipa la Crespini, partirà poi un nuovo progetto sperimentale di marketing territoriale.

E per tornare alle “brochure fantasma”, l’assessore rivendica quanto sia invece stato fatto per la promozione su larga scala. L’esempio più recente, la mostra dello Studiolo del Duca apparsa su tutti i grandi giornali nazionali. “Non conta forse di più essere su Repubblica?”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/feed/ 0
Capitale italiana della Cultura, il sindaco appoggia Sgarbi: “Il bando è una presa in giro” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/#comments Wed, 01 Apr 2015 17:22:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69862 LEGGI Polemiche sulla rinuncia: "Sgarbi non ci ha interpellato" | Urbino, niente corsa a Capitale italiana della Cultura]]> Maurizio Gambini in visita all'IFGIl sindaco Maurizio Gambini approva la decisione di Vittorio Sgarbi di non candidare Urbino a Capitale italiana della Cultura: “Il bando – commenta – ci sembra una presa in giro”.

La fiducia nei confronti dell’assessore è piena. Piuttosto, se c’è qualcuno che il sindaco non ritiene affidabile è proprio il Ministero per i Beni Culturali, che avrebbe indetto un bando “troppo vago” e quindi inadeguato a determinare un vincitore. Insomma, il dubbio del sindaco e di Sgarbi – che Gambini chiarisce essere fondato per ora solo sul questionario da loro visionato – è che il milione di euro messo in palio sia già stato assegnato.

Sindaco, perché ha appoggiato la decisione di Sgarbi?
Perché mi fido di Vittorio, che in materia non ha rivali. Se lui ha dei dubbi sull’attendibilità del bando io gli credo. Abbiamo esaminato i questionari che il ministero chiede di compilare e le domande sono fin troppo generiche: questo ci fa pensare che in realtà i fondi siano già stati destinati. Non ha senso spendere energie e risorse, come già fatto per il concorso “Capitale europea della Cultura” (vinto da Matera, ndr), se poi i risultati dimostrano che la scelta è già stata fatta a priori.

Ma se si sbagliasse? La posta è alta, si tratta di rinunciare a un milione di euro.
Sono fondi che secondo noi non sarebbero andati a Urbino. E a prescindere da questo, l’iniziativa manca di concretezza. Come altre azioni di governo, anche questo bando non produrrà effetti tangibili.

Secondo alcuni politici locali la vera ragione di questa scelta è che fin dall’inizio Sgarbi non aveva alcun progetto da presentare.
In realtà nel questionario il ministero non chiede di presentare un progetto vero e proprio. E poi l’amministrazione aveva già predisposto un gruppo di lavoro che si sarebbe dedicato interamente alla candidatura. A Sgarbi spettava solo il compito di indirizzarlo. La decisione è stata presa solo ieri, il che conferma che il problema non era certo la mancanza di un progetto.

Perché, comunque, la questione non è stata portata  in Consiglio comunale?
Non era obbligo di Vittorio consultare le altre forze politiche. Lui è l’assessore competente, la decisione spettava a lui. Ad ogni modo, l’assessorato alla Cultura ha già stilato una relazione a riguardo. Da parte mia, posso dire che Sgarbi si è confrontato con me, trovando appunto il mio appoggio.

Sicuro, allora, di questa scelta?
Sì. Non allineandoci, io e Vittorio siamo convinti di riuscire a rompere con la politica che alle sue promesse non fa corrispondere azioni concrete.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/feed/ 0
Sgarbi cancella Urbino dalla corsa a Capitale italiana della Cultura. “Competizione penosa, criteri poco affidabili” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/sgarbi-cancella-urbino-dalla-corsa-a-capitale-della-cultura-competizione-penosa-criteri-poco-affidabili/69649/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/sgarbi-cancella-urbino-dalla-corsa-a-capitale-della-cultura-competizione-penosa-criteri-poco-affidabili/69649/#comments Wed, 01 Apr 2015 07:02:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69649 Vittorio_SgarbiUrbino rinuncia a concorrere per il ruolo di Capitale italiana della Cultura. E rinuncia alla possibilità di ottenere un premio da un milione di euro. Così ha deciso Vittorio Sgarbi, ritenendo l’iniziativa “una penosa competizione che mette le città d’Italia una contro l’altra”.

La competizione non è quella, già vinta da Matera, indetta dalla Commissione Europea, ma un concorso del ministero per i Beni culturali italiano. Il punto però, secondo l’assessore alla Rivoluzione, è che il concorso si basa su criteri di selezione poco affidabili. “I formulari per presentare i progetti favoriscono una vacua e autocelebrativa rappresentazione della grande storia di ogni città e la proposta di ambiziosi e inevitabilmente modesti progetti di iniziative”.

Il concorso, indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sarebbe per Sgarbi solo “una riparazione dopo la vittoria di Matera come Capitale europea della Cultura”. Nulla da ridire sul milione di euro messo in palio per la città vincitrice, viste le limitazioni economiche a cui sono attualmente soggetti i comuni. “Ma con quali criteri si sceglierà la città vincitrice? E in base agli umori di quale commissione?”. Considerando poi che ai comuni si chiede di presentare semplicemente dei progetti, Sgarbi si domanda: “Come si può giudicare una cosa che è solo annunciata con tutti i buoni propositi?. E’ evidente che Urbino per il suo passato è incomparabile, come qualunque altra città d’arte italiana”.

Secondo l’assessore alla Rivoluzione sarebbe più sensato scegliere, ogni anno per i prossimi dieci, una fra le capitali culturali d’Italia e metterla alla prova. “Soltanto a dimostrazione avvenuta si potrà scegliere quella che ha dato il meglio”.

Stando così le cose, Urbino sceglie di andare avanti con i propri mezzi e di rinunciare alla corsa. Perché “la cultura – conclude Sgarbi – non è in competizione, ma in capacità e merito dimostrati”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/sgarbi-cancella-urbino-dalla-corsa-a-capitale-della-cultura-competizione-penosa-criteri-poco-affidabili/69649/feed/ 0
Brochure fantasma e poca pubblicità, gli albergatori: “Urbino si promuova di più” http://ifg.uniurb.it/2015/03/31/centro-2/brochure-fantasma-e-poca-pubblicita-gli-albergatori-urbino-si-promuova-di-piu/69472/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/31/centro-2/brochure-fantasma-e-poca-pubblicita-gli-albergatori-urbino-si-promuova-di-piu/69472/#comments Tue, 31 Mar 2015 08:49:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69472 LEGGI Urbino semisconosciuta in Romagna | A Palazzo Ducale Artemisia e i nudi di Rops e Mannelli ]]> mostreurbinoURBINO – Per strada pochi cartelli, alle reception degli hotel neanche l’ombra di un volantino. E l’amministrazione non si preoccupa di distribuirli. Il turista tipo che viene a Urbino non sa di essere a Urbino. Ci capita per caso, o nel migliore dei casi la sceglie pensando sia semplicemente un buon posto dove passare le vacanze. Ma l’Urbino patrimonio della cultura, quella delle mostre di Raffaello o degli “Uomini Illustri”, non sa proprio cosa sia. Sembra una barzelletta, ma a sentire gli albergatori la realtà cittadina è questa. Se già Urbino era poco sponsorizzata fuori dalle Marche, ora sappiamo che non è nemmeno brava ad autopromuoversi. Così all’hotel La Meridiana di via Urbinate arrivano pacchi di brochure da Recanati, San Leo e dalle Grotte di Frasassi, “ma niente che abbia a che vedere con Urbino”, spiega il titolare Gianluigi Campagna. E i clienti arrivati da Londra all’hotel Raffaello, nel centro storico, hanno saputo della mostra Lo studiolo del Duca dalla BBC. Pubblicità sprecata, se poi all’arrivo a Urbino non c’era nessuno che sapesse guidarli.

Così, mentre la stampa si accalca a palazzo Ducale per fare foto ai preziosi dipinti appena tornati dal Louvre di Parigi, i clienti degli hotel trascorrono le vacanze felicemente ignari dell’evento. “Non ci mandano le locandine nemmeno per la festa del Duca – fa sapere Enzo Cecconi dell’albergo San Giovanni – scarico io il programma da internet e lo attacco ai vetri”. Il titolare racconta di aver fatto più volte richieste di dépliant al Comune, ma senza ricevere risposta. “Qualche cliente che viene appositamente per le mostre ogni tanto c’è, ma ci si aspettava qualcosa in più”, continua Cecconi. E se Giulio Lonzi dell’hotel Raffaello i volantini se li va a prendere direttamente all’assessorato, alla segreteria dell’hotel Bonconte si rimedia facendo le fotocopie della mappa della città. Sprovvisto di materiale anche l’hotel dei Duchi, dove è più facile trovare locandine di eventi musicali lasciate dai privati direttamente interessati. “Gli ultimi turisti non sapevano della Muta, ma lo stesso era accaduto tre anni fa con la mostra di Raffaello”.

In effetti il turista disorientato è un modello ormai consolidato. “È un problema storico di Urbino – spiega Gianluigi Campagna della Meridianaringraziamo per le mostre, ma che farne se non sono sponsorizzate?”.

Questa settimana, per esempio, ci sono ben quattro esposizioni da visitare in città. Alla Muta di Raffaello e allo Studiolo del Duca a palazzo Ducale si sono aggiunte domenica l’esposizione della Cleopatra di Artemisia Gentileschi nella sala del Castellare e la Resurrezione di Prospero Fontana all’oratorio di San Giuseppe. Ma il turista tipo che viene a Urbino forse non sa di queste mostre. Forse sarà “il classico cliente dal Lazio”, com’è d’abitudine per l’hotel Raffaello, o di quelli che si fermano “due giorni e non di più”, come all’hotel Piero della Francesca, o ancora uno tra i tanti che “arrivano la mattina e vanno via la sera”, come al San Giovanni.

Nonostante la scarsa promozione e la carenza di materiale informativo le previsioni per il weekend di Pasqua sono buone. L’hotel Raffaello occuperà tutti e 25 i suoi posti letto, La Meridiana ha già 50 camere prenotate. All’hotel Piero della Francesca sono rimaste libere solo le singole, mentre l’hotel Italia calcola in tutto 76 presenze. Ma come spiegano gli stessi proprietari, l’affluenza durante le festività – seppure in calo negli ultimi anni – non sorprende. “La Pasqua è una garanzia – spiega Giulio Lonzi – il problema semmai riguarda il resto dell’anno”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/03/31/centro-2/brochure-fantasma-e-poca-pubblicita-gli-albergatori-urbino-si-promuova-di-piu/69472/feed/ 0
Pasqua e turismo: a Urbino quattro nuove mostre e uova ungheresi http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-notizie-informazione/pasqua-e-turismo-a-urbino-quattro-nuove-mostre-e-uova-ungheresi/66194/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-notizie-informazione/pasqua-e-turismo-a-urbino-quattro-nuove-mostre-e-uova-ungheresi/66194/#comments Tue, 24 Feb 2015 10:27:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66194 [continua a leggere]]]> URBINO, 24 FEB –  Artigianato di qualità, gemellaggio con la città ungherese di Hollókő e quattro nuove mostre per una ‘Pasqua d’artista’. La città del duca, dopo gli ottimi risultati turistici ottenuti durante le festività natalizie, vuole bissare l’exploit proponendo un programma fitto di eventi tutti legati all’arte.

“Il 29 marzo – racconta Francesca Crespini vicesindaco e assessore al turismo del comune di Urbino – partiranno quattro nuove esposizioni. A Palazzo ducale terminerà la mostra di Lorenzo Bonechi che verrà sostituita dal quadro di Artemisia Gentileschi, Cleopatra. Nella sala del Castellare partirà invece la mostra di  Félicien Rops e Riccardo Mannelli di cui ancora non abbiamo deciso il titolo. All’oratorio di San Giuseppe invece arriverà il quadro di Prospero Fontana proveniente dall’esposizione ‘Da Cimabue a Morandi’ di Bologna. Vista la stretta collaborazione con i tour operator russi abbiamo anche organizzato una mostra di icone russe che potranno essere ammirate nell’oratorio di San Sergio, ex duomo di Urbino, ora chiesa ortodossa”.

Una Pasqua all’insegna dell’arte, dunque “Abbiamo stretto un legame – continua la Crespini – con la cittadina (400 abitanti in tutto), patrimonio dell’Unesco, di Hollókő. La loro peculiarità è l’artigianato che produce delle uova pasquali in ceramica decorate, famose in tutto il mondo. Una delegazione arriverà a Urbino e in piazza della Repubblica creerà queste meravigliose uova. Balli in costume e canti tradizionali faranno da contorno a questa bella iniziativa”.

Hollókő è un piccolo centro che si trova a circa 100 chilometri a nord – est di Budapest. Il suo nome in lingua ungherese significa ‘Pietra del corvo’. Il villaggio è stato accuratamente conservato come esempio vivente della vita rurale del XIX secolo. Oggi è sito patrimonio dell’Unesco e celebre per le uova decorate.

Ponte di contatto tra Ungheria e Italia sarà il concorso ‘Uovo d’artista': “Una giuria presieduta da Vittorio Sgarbi deciderà quale opera vincerà il concorso dell’associazione Keramos. Al concorso possono partecipare tutti gli artisti del territorio, rispettando le regole (per esempio le dimensioni dell’uovo, 60 centimetri di diametro). Ci sarà inoltre una sezione dedicata ai ragazzi delle scuole. Le uova verranno esposte in piazza della Repubblica, appese lungo i portici. Questi formeranno il fondo della collezione che vorremmo creare a Urbino”. Lungo i porticati saranno appese 20 creazioni originali in modo che turisti e cittadini possano ammirare il lavoro degli artisti del territorio.

Per le vie del centro storico anche un mercatino: “La tematica sarà l’uovo pasquale”, conclude il vicesindaco. “Ci saranno uova di cioccolato, di ceramica, decorate. Insomma, per tutti i gusti”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-notizie-informazione/pasqua-e-turismo-a-urbino-quattro-nuove-mostre-e-uova-ungheresi/66194/feed/ 0
Accademia e Isia, Londei a Marcolini: “Siamo senza fondi, rischiamo accorpamento” http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/#comments Fri, 30 Jan 2015 09:07:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64020 URBINO – Anche le feste migliori possono essere un pretesto per dire cosa non va. E il presidente dell’Accademia di Belle Arti Giorgio Londei non si lascia scappare l’occasione: “Sono gentile ma quando mi arrabbio, mi arrabbio”.

Mercoledì 28 gennaio, di fronte a una stanza piena di autorità accademiche e politiche ha presentato un libricino ispirato al componimento Le Mura di Urbino di Paolo Volponi. Autori alcuni studenti dell’Accademia dell’Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche: un esercizio di stile non convenzionale che ha unito poesia e incisione. 

Sedici copie pregiate di cui una donata all’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini. Un momento per parlare d’arte, ma anche di mancanza di fondi e, per vie traverse, di politica. Marcolini da sabato scorso si è ufficialmente candidato alle primarie di centrosinistra in vista delle elezioni regionali a di maggio. A sfidarlo il primo marzo per ora – le candidature sono aperte fino al 7 febbraio – saranno Nidel Donini dell’Idv e Luca Ceriscioli, ex sindaco di Pesaro e vicesegretario del Pd.

E sembra che quell’ “immagine di Urbino che io non posso sfuggire, la sua crudele festa, quieta tra le mie ire” riprendendo i versi del poeta urbinate, non quieti però il presidente dell’Accademia che si è lasciato andare a uno sfogo sull’abbandono dei poli artistici del nostro paese, i soli rimasti a difendere il made in Italy: “Dal Ministero chiedono un rilancio della nostra arte, ma cosa si aspettano se nel decreto di stabilità appena approvato hanno tagliato 1 milione di euro agli studenti?”. Fu proprio il ministero (all’epoca) di Tremonti a rispondere a Londei: “Non possiamo più permetterci di investire nell’arte”. Meglio non va a livello provinciale aggiunge Londei: “L’Accademia riceve 120mila euro l’anno, mentre l’Isia da 70 a 100mila, ma dal gennaio 2014 più nulla”.

L’attenzione slitta presto dai manoscritti di Volponi, che hanno ispirato i 23 studenti del biennio specialistico Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte dell’Accademia e i 10 dell’Isia, dall’uso della stampa a caratteri mobili, lettera per lettera, parola per parola, e dalle creazione di matrici per le incisioni xilografiche, verso i ‘freddi’ numeri.

Giovanni Turria, docente di grafica all’Accademia che ha coordinato gli studenti insieme al professor Gianluca Murasecchi, spiega che “lavorare con i caratteri mobili ti fa soffermare maggiormente sui contenuti: entri dentro le parole e acquisti la consapevolezza del fare poesia, diventa un’esperienza più profonda che stimola l’animo. Ragioni sulla grammatica e la matematica a costruzione di un testo poetico”.

Si è capito invece che le due “cittadelle dell’arte” motivo di orgoglio per la città vivono un momento difficile. L’Accademia ha 500 studenti mentre l’Isia 250, un domani potrebbero essere costrette a ridimensionarsi o a accorporarsi a centri maggiori – non è un mistero la rivalità-scontro con l’Accademia di Brera. Mancano i locali adatti denuncia ancora Londei: la stessa sala della presentazione è troppo piccola per contenere tutti, alla fine saranno gli studenti a rimanere fuori.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/feed/ 0
Nuove scoperte sulla Gioconda, le “cacciatrici di paesaggi” lanciano crowdfunding http://ifg.uniurb.it/2015/01/28/ducato-online/nuove-scoperte-sulla-gioconda-le-cacciatrici-di-paesaggi-lanciano-crowdfunding/63855/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/28/ducato-online/nuove-scoperte-sulla-gioconda-le-cacciatrici-di-paesaggi-lanciano-crowdfunding/63855/#comments Wed, 28 Jan 2015 12:26:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63855 LEGGI La Gioconda? Una cortigiana di Urbino | Le prove del mistero sul dipinto di Leonardo]]> Olivia Nesci e Rosetta Borchia

Olivia Nesci e Rosetta Borchia

URBINO – Durante il suo ultimo viaggio in Valmarecchia Leonardo aveva con sé un carro carico di specchi. Li avrebbe usati per rappresentare i paesaggi del Ducato di Urbino nella prospettiva più ampia possibile, anche per il suo dipinto più celebre. Si aggiungono nuovi tasselli alla ricerca di Olivia Nesci e Rosetta Borchia, le due “cacciatrici di paesaggi” che hanno dimostrato che il paesaggio celato dietro la Gioconda rappresenta il Montefeltro. Secondo il loro studio, nel ritratto più famoso del mondo compaiono anche Sasso Simone e Simoncello, due enormi massi calcarei che dominano il territorio sopra Carpegna.

Per la pubblicazione di una nuova edizione del loro libro “Codice P – Atlante illustrato del paesaggio della Gioconda”, le due ricercatrici hanno deciso di avviare un crowdfunding, su consiglio dell’ingegner Giacomo Quaresima. L’iniziativa è nata non solo dalla necessità di rendere note le molte novità scoperte in questi ulteriori tre anni di ricerche, ma anche dalle numerose richieste di tradurre il volume in altre lingue: inglese, arabo, spagnolo e cinese.

Una delle novità riguarda proprio il codice geometrico utilizzato da Leonardo per “comprimere” il vasto territorio che voleva rappresentare, con un effetto ‘deformante’ delle sagome di monti e colline nel quadro. La scoperta riguarda l’uso degli specchi convessi per dipingere il paesaggio. Questa tecnica permette di avere una vista a 180 gradi ed era già stata usata nel ritratto dei coniugi Arnolfini del pittore fiammingo Jan Van Eyck (1434). Alle spalle dei due sposi il pittore aveva inserito uno specchio convesso che riproduce l’immagine della stanza più ampia di quella che appare nel dipinto.

Le due ricercatrici, inoltre, per far comprendere al meglio in cosa consista il volo d’uccello e scoprire ulteriori dettagli sul territorio, hanno deciso di utilizzare un drone. “Leonardo era un genio nelcomparazione colle di Bascio con la torre sulla cima riprodurre i paesaggi. Guardando la cartina di Imola da lui disegnata e sovrapponendola a un’immagine presa da google map si rimane di stucco” dice Olivia Nesci, e aggiunge “i droni, per noi che non abbiamo la sua genialità, sono un aiuto enorme: le immagini ottenute sono un’ottima imitazione dei paesaggi ritratti dal pittore”.

Per quanto riguarda il mistero sull’identità della Gioconda, Olivia Nesci e Rosetta Borchia non hanno più dubbi: “Si tratta di Pacifica Brandani”, dama del Ducato e amante di Giuliano de’ Medici. Nel libro verranno introdotte le nuove ricerche effettuate dalla professoressa Anna Falcioni, docente di storia all’Università di Urbino, che da anni studia la vita della Brandani e non mancheranno le sorprese.

La prossima edizione del “Codice P” sarà meno tecnica di quella già pubblicata, con l’obiettivo di renderla fruibile anche per il turismo culturale. “Vorremmo usare il dipinto per segnalare a chi visita il Montefeltro delle proposte di itinerari. Questi luoghi – dicono le autrici – non sono abbastanza conosciuti e si rischia di perdere una grande occasione di visibilità per il nostro territorio.

Insomma, un progetto importante per tutta la comunità urbinate e non solo. Le due ricercatrici hanno ricevuto molti ringraziamenti per il loro lavoro e la pagina web con il loro progetto di crowdfunding ha ricevuto nell’ultima settimana 350 visite dall’Italia e più di 500 dal resto del mondo. “Adesso dobbiamo chiedere uno sforzo in più, un grazie non basta. Abbiamo bisogno di raccogliere soldi”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/01/28/ducato-online/nuove-scoperte-sulla-gioconda-le-cacciatrici-di-paesaggi-lanciano-crowdfunding/63855/feed/ 0
Una farfalla alle porte di Urbino: inaugurata la nuova scultura nella rotatoria a Croce http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/una-farfalla-alle-porte-di-urbino-inaugurata-la-nuova-scultura-nella-rotatoria-a-croce/61468/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/una-farfalla-alle-porte-di-urbino-inaugurata-la-nuova-scultura-nella-rotatoria-a-croce/61468/#comments Mon, 14 Apr 2014 09:43:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61468 rotatoria

La scultura al centro della rotatoria

URBINO – La rotatoria Croce dei Missionari ospita da ieri una nuova scultura: una farfalla stilizzata che si posa con le ali spiegate in cima a un asse d’acciaio. L’albero della farfalla è il titolo dell’opera di Terenzio Pedini posizionata e inaugurata il 12 aprile nello “Spazio d’arte” di Piero Guidi, che si trova al centro della rotatoria sulla Statale 73bis.

La rotonda alle porte di Urbino dal 2007 ha ospitato, come una galleria, le opere di diversi artisti di grande fama: da Giorgio De Chirico a Umberto Mastroianni fino ad Arnaldo Pomodoro.

L’obiettivo del “progetto” ideato da Piero Guidi e dal figlio Giacomo, direttore artistico dell’azienda urbinate, è quello di dare la possibilità alle persone di fruire di opere firmate da autori importanti, in modo innovativo.

Quest’anno è il turno di Terenzio Pedini, che ha ideato l’imponente farfalla dalle linee stilizzate. L’artista è nato a Pesaro nel 1933 e dal 1954 lavora i metalli per creare sculture come quella di Urbino.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/una-farfalla-alle-porte-di-urbino-inaugurata-la-nuova-scultura-nella-rotatoria-a-croce/61468/feed/ 0
Giovanni Lombardini torna a Urbino, l’artista in mostra a Palazzo Ducale http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/ducato-online/giovanni-lombardini-in-mostra-urbino-palazzo-ducale/60903/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/ducato-online/giovanni-lombardini-in-mostra-urbino-palazzo-ducale/60903/#comments Mon, 07 Apr 2014 13:00:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60903 URBINO – Dal 1973 porta ancora con sé il ricordo di quegli anni all’Accademia delle belle arti, con il gruppo di amici con i quali studiava e lavorava fianco a fianco, nello stesso stanzino, e organizzava le prime mostre a Milano, Bologna, Rimini. Quegli anni passati per le vie di Urbino, circondati da arte e bellezza,  in una città che è “un territorio conosciuto che anche dopo 40 anni per me resta sempre lo stesso”. Questi sono i ricordi che alimentano e accompagnano Giovanni Lombardini, ex studente all’Accademia e artista, nella sua mostra Gli Iniziali, al Palazzo Ducale per la prima volta.
L’inaugurazione sarà mercoledì 9 aprile alle 18.00, alla Sala del Castellare, e l’esposizione sarà aperta tutti i giorni fino al 27 aprile, a ingresso libero.

“Conosco il rettore Stefano Pivato,  studiavamo insieme, e dopo tanto tempo abbiamo deciso organizzare questa mostra – afferma Lombardini – e di mettere anche le prime opere, tra cui Scarpe con erba, che è stato scelto come primo manifesto dell’Accademia, nata da un paio d’anni prima”.

La mostra si divide in due sezioni: le opere storiche, dal 1971 al 1973, e una sezione contemporanea di lavori svolti dal 2005 al 2013, tra i quali le collezioni Pietre preziose, Scie, Rime, Inventari, giochi di luce, riflessi e colori che nascono da colature su formica e superfici laccate. “Tra i primi e gli ultimi lavori sembra che ci siano delle differenze- continua l’artista – in realtà è un proseguimento, è il senso delle esperienze che evolve e si trasforma, attraverso l’uso di materiali diversi”.

Di Urbino, afferma Lombardini, “ho dei bellissimi ricordi, è bello tornare e rivedere i vecchi amici. Stare insieme era la cosa più bella. E poi senza l’Accademia non avrei mai fatto l’artista”.

L’ultima esposizione dell’autore si è conclusa pochi giorni fa negli Stati Uniti, al Southwest Minnesota State University Art Museum: “Ho avuto la fortuna di conoscere il direttore artistico del Museum, Edward Ewans, e dopo avergli mostrato i miei lavori mi ha mandato una mail di apprezzamento, soprattutto per la tecnica. Sono rimasto molto sorpreso e la mostra ha avuto molti consenti. Probabilmente ne farò altre due, sempre negli Stati Uniti, ma ancora non so le date precise”.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/ducato-online/giovanni-lombardini-in-mostra-urbino-palazzo-ducale/60903/feed/ 0