il Ducato » baristi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » baristi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Polemiche post 25 aprile, il Collettivo risponde ai baristi: “Pensate solo alle vostre tasche” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/#comments Mon, 04 May 2015 15:22:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73221 11022622_832940093458561_4265932667540433376_n

Alcuni ragazzi del Collettivo sul palco del 25 aprile

URBINO – Alla fine è sempre questione di birra. Il Collettivo per l’autogestione, organizzatore del festival (R)esistenze anomale, attacca i baristi del centro storico per le polemiche che sono seguite al concerto finale in occasione della Liberazione. Ma non è stata la musica a dividere, almeno così sostiene il Collettivo: “La polemica nasce da qualche birra in meno dentro la cassa di qualcuno”.

Dopo mesi di polemiche seguite all’ordinanza anti-alcol voluta dal sindaco Maurizio Gambini, contestata dagli studenti, nemmeno il 25 aprile – che pure dovrebbe significare unione cittadina – riesce a pacificare i rapporti tra commercianti e giovani.

I baristi del centro, infatti, si sono lamentati di aver lavorato meno la sera del 25 aprile a causa di (R)esistenze anomale, perché per il concerto, evento conclusivo in piazza della Repubblica, era stata concessa la vendita di birra agli organizzatori.

I ragazzi del Collettivo per l’autogestione, da sei anni dietro le quinte del festival, rispondono con un comunicato stampa in cui, prima di tutto, scrivono di essere soddisfatti della partecipazione degli urbinati a tutti gli eventi. Si è parlato solo del concerto in piazza perché  finito al centro delle polemiche, ma la”settimana resistente” si è aperta già lunedì 20, con una mostra fotografica. “È sconcertante la decontestualizzazione – commentano – nessuno ha citato le iniziative che hanno animato la settimana come presentazioni di libri, mostre fotografiche, dibattiti pubblici”.

“Siamo delusi e amareggiati – continua il Collettivo – dai commenti, letti e sentiti, è assurdo che alcuni commercianti attacchino proprio noi, da anni attivi per smuovere dal basso la comunità in nome di una solidarietà tra studenti e residenti. Non siamo e non vogliamo fare l’attività commerciale, siamo collettivi politici ed associazioni culturali e in quanto tali ci interessa fare politica e cultura ma abbiamo anche dei diritti e delle libertà come quella di finanziare le nostre iniziative”.

Sgomento anche per quelli che, ogni anno, mandano lettere aperte per contrastare l’evento, senza sapere bene per cosa, per poi “palesare la propria ignoranza sbagliando anche il nome del festival (frequenze disturbate?)”.

ordinanza, collettivoInfine gli studenti si ritengono sbigottiti da come i commercianti in questione trovino voce per lamentarsi con l’amministrazione comunale solo in quest’occasione, e mai per criticare l’ordinanza anti-alcol.”La verità è che al di là delle vostre botteghe – concludono – forse non ci vedete molto chiaro”.

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Il chiosco in piazza per il concerto del 25 aprile divide i baristi del centro http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/#comments Wed, 29 Apr 2015 07:12:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72831 Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

URBINO – Il banco provvisorio per la birra autorizzato per il concerto del 25 aprile scatena l’ira dei baristi del centro. Che lamentano un calo degli incassi e protestano: “Noi stiamo qui tutto l’anno e paghiamo le tasse, non è giusto che quando c’è un evento si autorizzi la vendita di birra in strada”. Senza considerare il fatto che l’autorizzazione all’installazione del bar provvisorio è stata data nell’unica sera in cui il comune ha concesso la deroga all’ordinanza che vieta gli alcoolici in strada. Una concessione straordinaria che i titolari delle attività “tartassati dai controlli” non hanno.

“Noi siamo qua tutto l’anno, paghiamo le tasse e lavoriamo per la città e per il turismo – dice Marco Sanchini, titolare del caffè Basili – poi si organizza una manifestazione e installano il banco della birra. Questo dispiace”. La ‘colpa’, per Sanchini, è “di chi dà l’autorizzazione”. Quindi del Comune.

“Abbiamo preso uno spazio esterno in piazza, su suolo pubblico, e lo paghiamo profumatamente. – afferma Pietro Dachille, del Deliziose Follie – Va bene fare una manifestazione, ma non si possono spillare birre. Noi lavoriamo di questo e quel giorno non ne abbiamo vendute, perché la gente si fermava davanti al banchetto del concerto”. Tra gli esercenti, poi, c’è chi preferisce restare anonimo ma spiega che: “non è solo una questione di 25 aprile. Il discorso vale anche per feste e fiere che durante l’anno si svolgono in centro”.

Altri hanno visto con favore la presenza dell’evento musicale nel giorno della Liberazione. “Bisogna comunque proporre qualcosa per attirare gente in città – dice Carmen Monteiro, titolare del Caffè degli Archi – Se non ci fosse stato il concerto, il centro si sarebbe svuotato. Gli organizzatori sarebbero stati scorretti se, ad esempio, si fossero messi a vendere bibite e panini davanti ai bar”. Piuttosto, “organizziamoci tra baristi, per mettere su un nostro concerto e attrarre clienti”. Controcorrente  Lorenzo Pierelli del locale I Dolci di Battista: “Non abbiamo risentito della presenza dell’evento in termini di incassi”.

Anche l’Associazione dei commercianti (Asscomm), pur chiarendo di non avere nulla in particolare contro gli organizzatori del concerto, sottolinea la disparità di trattamento tra chi ha un’attività fissa e chi organizza eventi. “Siamo tartassati dai controlli degli enti di vigilanza, dall’inquinamento acustico all’ordinanza anti-alcool – afferma Federica Marini, membro del direttivo Asscomm – Poi si concede una deroga a chi vende birra durante un concerto. I commercianti risentono della crisi e quando gli incassi scendono si arriva alla guerra tra poveri”. Per il prossimo anno, “si può pensare a una collaborazione tra noi e i ragazzi”. Meno critica è la posizione del presidente Asscomm, Marco Lazzari: “Il calo del fattuarato fa parte del gioco. Se non facessimo più manifestazioni, Urbino chiuderebbe i battenti”.

“Abbiamo concesso il permesso di consumare alcolici nell’area di svolgimento della manifestazione, con una deroga all’ordinanza anti-alcool, per mezza giornata – si difende il sindaco Maurizio Gambini,  – Non mi sembrava opportuno vietare una manifestazione che si richiama ai valori del 25 aprile”.

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