il Ducato » bernardo valli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » bernardo valli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Scienze motorie sul podio del Censis. Il preside Stocchi: “Punto sulla ricerca” http://ifg.uniurb.it/2013/05/31/ducato-online/scienze-motorie-sul-podio-del-censis-il-preside-stocchi-punto-sulla-ricerca/49200/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/31/ducato-online/scienze-motorie-sul-podio-del-censis-il-preside-stocchi-punto-sulla-ricerca/49200/#comments Fri, 31 May 2013 15:59:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49200 URBINO – Culla del Rinascimento, patria di Raffaello, capitale artistica e culturale. Ma nelle aule e nei centri di ricerca di un’università vecchia di 500 anni, è lo sport a far eccellere Urbino a livello nazionale. Sarà che le salite e le discese del centro storico tengono in allenamento i polmoni degli urbinati, ma la Carlo Bo è ai primi posti in Italia proprio per quanto riguarda l’attività motoria e la prevenzione della salute.

Secondo le classifiche stilate dal Censis nel 2012, la facoltà di scienze motorie di Urbino – che dovrebbe chiamarsi “scuola” dopo la riforma Gelmini – è la terza in Italia su un totale di trentadue. Nel 2011 era al secondo posto, e nel 2010 al quinto. I criteri di posizionamento si basano, ad esempio, sui tassi di regolarità dei laureati, sulla qualità degli insegnamenti, sui progetti di ricerca e sulle opportunità internazionali.

Anche la ex-facoltà di sociologia, ora ripartita in due diversi dipartimenti, è stata sul podio del Censis negli ultimi anni. Il dato però è meno significativo perché compete con un totale di quattro o cinque facoltà. “Al terzo posto in Italia? Non lo sapevo – ammette Bernardo Valli, ex preside di sociologia – e comunque ormai la facoltà è stata sotterrata”.

Vilberto Stocchi invece, preside di scienze motorie, sa bene di gareggiare per il primato italiano, e le graduatorie del Censis se le ricorda a memoria: “Per quanto riguarda la ricerca abbiamo il massimo dei punti: più della facoltà di Roma, che nel totale è la prima in classifica”. E’ consapevole anche di guidare una facoltà giovane: lui stesso, racconta, era in quella commissione di Berlinguer che diede vita alla laurea in scienze motorie come evoluzione del diploma Isef (Istituto superiore di educazione fisica). La transizione è durata dal 1999 al 2001, e meno di quindici anni sono bastati per fare dell’università di Urbino un modello esemplare nello studio dell’attività sportiva e della prevenzione.

“Abbiamo scelto di caratterizzarci per la ricerca – spiega il professor Stocchi – perché è quella che ci dà la conoscenza necessaria a migliorare la didattica”. E così l’Istituto di ricerca sull’attività motoria, nascosto in località Sasso, cela macchinari per oltre 6 milioni di euro. E per quanto riguarda le opportunità internazionali, altro criterio in cui ottiene ottimi voti dal Censis, la facoltà vanta contatti con dodici università sparse in tutta Europa: per l’anno prossimo sono in partenza 25 ragazzi.

Ma al di là dei sorrisi stampati sui depliant informativi, non mancano opinioni discordanti. Marco Torresi, di 29 anni, ha fatto la triennale e la specialistica in scienze motorie a Urbino e oggi dirige un centro di attività motoria chinesiologica e posturale a Jesi, in provincia di Ancona. “Se sono arrivato fin qui – spiega Marco – non è grazie alla laurea. Trovare lavoretti occasionali è semplice, ma se vuoi una professione riconosciuta devi fare altri corsi, altrimenti sulla carta non sei nessuno”. Un problema italiano, non solo di Urbino, che Stocchi ha a cuore: come presidente della Conferenza nazionale dei presidi di scienze motorie, e membro della Commissione in sport e salute del Ministero della salute, insiste da anni per il riconoscimento del laureato in scienze motorie, ad esempio, nella riabilitazione fisica dei pazienti dopo l’intervento del fisioterapista. Per lo sport, invece, ha firmato convenzioni con oltre 200 federazioni per permettere ai suoi studenti di acquisire brevetti a prezzi bassi.

Per chi sta ancora studiando, i problemi solo altri. Isabella Colella, rappresentante degli studenti della facoltà, è al primo anno di specialistica e si lamenta soprattutto degli spazi: le segreterie e la sede didattica sono in due parti diverse della città, d’inverno non è il massimo fare sport nei palloni, e le aule non sono sufficienti per 720 iscritti. Anche Marco, che a suo tempo studiava con “solo” altri 250 ragazzi, ricorda che a volte doveva andare ad ascoltare la lezione al cinema Ducale.

Eppure sembra che nel giro di qualche anno dovrebbe risolversi tutto: c’è chi promette in due anni di riunire la segreteria alle aule e chi di rimettere il numero chiuso. Isabella stessa ammette che l’organizzazione dell’attività sportiva e dei tirocini è ottima perché si inizia subito a fare pratica, fin dal primo anno. E per quanto riguarda gli spazi, è vero che le attrezzature migliori sono destinate all’uso esclusivo dei ricercatori, ma tra aule e palloni gli studenti possono contare su sette palestre attrezzate, e hanno pur sempre la piscina migliore della città.

Rimane da chiedersi se sia possibile esportare questo modello di eccellenza alle altre facoltà della Carlo Bo. Il rettore Stefano Pivato rimane vago: “Sono tanti i fattori che incidono sulle graduatorie del Censis. E’ inevitabile che i risultati siano diversi, ma i motivi sono molteplici”. Stocchi invece al proprio risultato ci tiene: “La credibilità si acquista con le competenze”, ci dice. E in questo caso, scalare la classifica non è solo uno sport.


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Branding 2.0: “Ormai lo smartphone sta sostituendo il portafoglio” http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/branding-2-0-ormai-lo-smartphone-sta-sostituendo-il-portafoglio/45997/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/branding-2-0-ormai-lo-smartphone-sta-sostituendo-il-portafoglio/45997/#comments Tue, 07 May 2013 15:29:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45997

Gianluca Diegoli e Emanuela Ciuffoli

URBINO – Luciano e Fernanda sono una coppia di Urbino. Lui geometra, lei casalinga, entrambi di 45 anni. Amano la musica rock e la cucina etnica. Quest’estate vorrebbero andare al mare ma non sanno ancora dove. Se andassero in un’agenzia di viaggi, un agente li aiuterebbe a trovare la soluzione migliore. Hanno deciso di non andare in agenzia, prenoteranno tutto via internet. Se sceglieranno di usare il sito Tui.it, spiega Claudio Tonti di Websolute, azienda pesarese che realizza siti web,  è perché quel sito consente loro di pianificare un viaggio senza dover decidere prima la destinazione, come per esempio richiede un sito più quotato come Expedia.

Luciano e Fernanda in realtà non esistono. Sono stati creati a tavolino, come  dei personaggi di The Sims, dai customer designer di Websolute. In linguaggio tecnico si definiscono “Personas design“, stereotipi  di consumatore  in base ai quali pianificare delle esperienze di consumo on-line. Solo grazie allo studio delle user experiences si può migliorare l’efficacia dell’e-commerce, il commercio via web.

Carrello e cataloghi in stile Ebay non bastano più e su questo sono tutti d’accordo,  Claudio Tonti, il blogger Gianluca Diegoli, esperto di e-commerce e social-media, Emanuela Ciuffoli e Erika D’Amico, docenti del Centro di ricerca sui linguaggi visivi e sulla moda di Urbino.  Si sono incontrati questa mattina a Branding 2.0 2013, ciclo di incontri organizzato dalla facoltà di Sociologia dell’Uniurb all’ex facoltà di sociologia. “Per un pugno di follower. Nuove sfide per professionisti, utenti e imprese tra e-commerce e co-working” il titolo scelto per quest’anno dagli organizzatori tra i quali Lella Mazzoli e Bernardo Valli.

Il design di un sito che pratica e-commerce è fondamentale e richiede uno studio di alcuni mesi, spiega Tonti. Bisogna soddisfare le richieste dei consumatori ma anche andare incontro ai loro “pains”, le loro frustrazioni. Se a Luciano e Fernanda disturba il dover dare una destinazione precisa per l’acquisto di un pacchetto viaggio, allora bisogna offrir loro un ventaglio più ampio di possibilità tra le quali scegliere. La customer experience, nel caso di Luciano e Fernanda vale quanto un agente di viaggi.

“L’e-commerce è un gran casino – spiega Gianluca Diegoli – quelli che cercavano l’oro hanno fallito, quelli che vendevano i picconi (gli strumenti) l’oro lo hanno trovato. I dispositivi mobili hanno stravolto l’esperienza di consumo. “Il nostro smartphone si sta pericolosamente sostituendo al portafoglio” racconta il blogger di minimarketing.it. L’esperienza di consumo si sta gradualmente trasferendo sui dispositivi mobili. Si parla sempre più di “mobile money.

Sono quattro le caratteristiche che possono descrivere chi acquista prodotti on-line: impazienza, acquisto di impulso, relazione intima e sistematicità.” Quello che sta accadendo, secondo Diegoli, è il passaggio dall’acquisto alla sotttoscrizione di un servizio, altrimenti non si spiegherebbero siti come l’americano Alice che offre un servizio di consegna a domicilio di tutti quei prodotti per la casa altrimenti troppo noiosi da comprare come detersivi o cotton-fioc.” Novaboxa è invece un sito spagnolo che ogni mese recapita a casa dei propri clienti tutto il necessario per il proprio bambino da prima che nasca fino a quando avrà bisogno di pannoli e biberon.

Come diceva Theodore Levitt “vendete il buco, non il trapano”, frase che sintetizza perfettamente quanto si possano espandere i confini dell’e-commerce.

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Università, una giornata di studi in ricordo del sociologo Emilio Pozzi http://ifg.uniurb.it/2013/04/22/ducato-notizie-informazione/universita-una-giornata-di-studi-in-ricordo-del-sociologo-emilio-pozzi/44003/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/22/ducato-notizie-informazione/universita-una-giornata-di-studi-in-ricordo-del-sociologo-emilio-pozzi/44003/#comments Mon, 22 Apr 2013 10:46:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44003 [continua a leggere]]]> URBINO – Tre anni fa moriva Emilio Pozzi, giornalista e storico docente della facoltà di Sociologia dell’università di Urbino. L’ateneo ricorderà il sociologo con una giornata di studi intitolata “Le realtà dell’immaginario. Riflessioni fra cinema e teatro per una sociologia della performance”. Docenti da tutta Italia rifletteranno sulla deriva “realistica” che caratterizza una buona fetta dello spettacolo e soprattutto il cinema e il teatro negli ultimi anni, un tema molto caro a Emilio Pozzi.

La giornata, organizzata dal dipartimento Discum e Dottorato in Sociologia della comunicazione e scienze dello spettacolo dell’università di Urbino, si terrà nell’ aula cinema di Palazzo Volponi, in via Saffi 15. A introdurre le varie lectio ci saranno il rettore Stefano Pivato, Lella Mazzoli, direttrice del dipartimento e Bernardo Valli, coordinatore della Scuola di Scienze della Comunicazione.

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