il Ducato » cambiamenti climatici http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » cambiamenti climatici http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giobbe Covatta agli studenti di Urbino: “Uso la risata per far pensare, ma non sono un politico” http://ifg.uniurb.it/2015/03/05/ducato-online/giobbe-covatta-agli-studenti-di-urbino-uso-la-risata-per-far-pensare-ma-non-sono-un-politico/67298/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/05/ducato-online/giobbe-covatta-agli-studenti-di-urbino-uso-la-risata-per-far-pensare-ma-non-sono-un-politico/67298/#comments Thu, 05 Mar 2015 14:26:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67298 6° (sei gradi) sul cambiamento climatico]]> covatta-ridottaURBINO – Giobbe Covatta non si sente un esperto di comunicazione, anzi. “Io di mestiere faccio il comico”, si schermisce, come se decenni a riempire teatri non valessero nulla. Un gioco iniziato così, di fronte agli studenti dell’università “Carlo Bo”. Il dibattito, dal titolo “La cultura del teatro, il teatro della cultura”, è stato organizzato  dalle Politiche Giovanili del Comune e moderato dalla Direttrice del dipartimento di comunicazione Lella Mazzoli. Una chiacchierata fra l’attore, la docente e i ragazzi.

“Io esperto di comunicazione? Non so neanche usare il computer…” esordisce il comico. “E allora che cosa ci fai con una borsa portacomputer?” chiede divertita Lella Mazzoli. “Vuoi vedere che ci tengo qui dentro? Guarda!”.  Tira fuori un corposo manoscritto e lo presenta al pubblico: “Questo è il mio nuovo spettacolo e l’ho interamente scritto a mano. Si chiama Viva l’Afrìca – lo legge con l’accento sulla i – ma forse il titolo così non si può tenere”, scherza fra le risate dell’aula piena, divertita dalla sua bravura nel catturare in un semplice dettaglio il contrasto tra la cultura digitale e il passato analogico. “Io se devo mandare un’email chiedo aiuto a mia figlia”.

“Io sono un comico e il mio primo obiettivo è far ridere – spiega Covatta – il pubblico paga il biglietto e vuole questo da me. Poi se riesco anche a stimolare una curiosità, se le persone tornando a casa cercano su internet se quello che ho detto è vero, è una doppia soddisfazione”. E’ questo il significato: uno spettacolo che intrattiene e riesce allo stesso tempo veicolare un messaggio. L’impegno sociale del resto fa parte da anni della carriera dell’attore, che viaggia di frequente in Africa per contribuire a progetti di sviluppo, come la costruzione di acquedotti e scuole elementari.

Anche lo spettacolo teatrale che sta portando ora in tournée, e che ha fatto tappa a Cagli, è incentrato su un tema di attualità. Si intitola 6° (sei gradi) e fa ridere e riflettere insieme su una delle grandi sfide del nostro tempo, il cambiamento climatico. “Ma lo spettacolo non è un comizio – chiarisce l’attore – il comico storicamente, fin dai tempi dei giullari, aveva un ruolo sociale: denunciare le magagne, pur facendo ridere. Il problema è quando il comico vuole diventare un re, o quando il re diventa un comico”. Impossibile non notare un riferimento alla politica italiana, dove il confine fra spettacolo e comizio è stato valicato da entrambe le parti.

Anche se non sa usare il computer, un esperto di comunicazione Covatta deve esserlo per forza: anni di teatro, cinema, televisione lo testimoniano, per non parlare dei libri che ha pubblicato, best-seller da milioni di copie. Il segreto forse sta tutto nella voglia di raccontare, come nelle decine di documentari girati nel continente africano: “Mi aggiro per questo pianeta cercando di raccontare quello che vedo – spiega – non tecnicamente, ma da un punto di vista sentimentale e emotivo. A volte mi è riuscito bene, a volte no: male che vada, mi sono fatto un viaggio in Africa”.

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Marche, 2014 anno più caldo dal 1961. Piogge torrenziali, aumenta rischio idrogeologico http://ifg.uniurb.it/2015/02/04/ducato-online/marche-2014-anno-piu-caldo-dal-1961-piogge-torrenziali-aumenta-rischio-idrogeologico/64747/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/04/ducato-online/marche-2014-anno-piu-caldo-dal-1961-piogge-torrenziali-aumenta-rischio-idrogeologico/64747/#comments Wed, 04 Feb 2015 21:23:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64747 Frana

Frana

URBINO – Mai così caldo e piogge sopra la media nel 2014 nelle Marche. L’anno scorso è stato l’anno più caldo dal 1961 e il settimo più piovoso in oltre 50 anni. A rivelarlo è uno studio dell’Analisi del clima 2014 condotto dal Servizio agrometeo dell’Assam. Gli inverni meno rigidi degli ultimi anni hanno portato all’aumento dei valori medi delle temperature intorno ai 14,5° C, registrando un incremento pari a 1,3° C. Variazioni responsabili dei mutamenti climatici degli ultimi anni hanno provocato temporali sempre più frequenti, portando a un incremento del 20% delle precipitazioni. Una conferma del trend globale registrato anche dalle agenzie americane Nasa e Noaa.

Il responsabile del servizio di Agrometeorologia Assam. Ettore Marchegiani  ha spiegato al Ducato i due principali fattori responsabili dell’emergenza clima: l’intensità delle precipitazioni nel breve periodo e le continue ondate di calore. “Il rischio idrogeologico è dovuto all’aumento delle piogge che provocano erosioni o smottamenti”.

A chiarire la reale portata del pericolo per il territorio è Piero Farabollini, consigliere del Consiglio Nazionale Geologi e docente di Geologia all’Università di Camerino. “A causa delle forti piogge, la quantità di acqua non viene più drenata in profondità, ma scorre in superficie aumentando il rischio di frane ed erosioni”. Per Farabollini, sarebbe questa la causa anche della frana di Canavaccio, dove la forte pioggia ha saturato il terreno e ha riattivato lo smottamento.

Più calda sarà anche la temperatura dei mari: nuove specie di animali tropicali arriveranno dall’India nel Mar Mediterraneo e probabilmente finiranno anche nel Mar Adriatico. Ma il consigliere CNG invita a non preoccuparsi: “Non è un’emergenza immediata, lo diventerà solo nel momento in cui non saremo pronti a prendere precauzioni”.

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