il Ducato » Camerino http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Camerino http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Da Urbino al Camerun per insegnare farmacia. Il diario online dei professori http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/dal-camerun-a-urbino-per-studiare-farmacia-e-laurearsi-in-italia/55042/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/dal-camerun-a-urbino-per-studiare-farmacia-e-laurearsi-in-italia/55042/#comments Tue, 21 Jan 2014 16:25:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55042 camerun2URBINO – “La cosa che più mi ha colpito di questi ragazzi camerunensi è che hanno appreso in cinque settimane quello che qui insegno in corsi che durano due mesi e mezzo. Si alzano alle tre di notte e studiano fino alle nove, poi vanno a lezione”. Simone Lucarini, docente dell’università di Urbino, racconta così  i 17 ragazzi a cui ha insegnato Analisi dei medicinali nel 2012. Il suo viaggio in Camerun, assieme a quello di altri professori delle facoltà di Farmacia degli atenei di Urbino e Camerino, fa parte di un progetto di collaborazione, avviato due anni fa, tra le due università italiane e quella camerunense di Dschang. Un’esperienza fuori dal comune che i docenti hanno raccontato in un blog che raccoglie le immagini di tutte le loro esperienze in Camerun, dalla gita domenicale a Foumban all’uscita con i ragazzi per festeggiare la fine degli esami.

I professori sono partiti per tenere sei corsi a un massimo di venti ragazzi già in possesso della laurea triennale e selezionati attraverso un test: tre di loro si sono ritirati, mentre gli altri 17 arriveranno in Italia il prossimo 20 febbraio. Nove saranno accolti dall’università di Urbino e otto da quella di Camerino, a cui risultano regolarmente iscritti e dove completeranno il loro percorso di studi: dopo i sei esami sostenuti in Camerun e i restanti otto da superare negli atenei italiani, otterranno una laurea magistrale in Farmacia e riconosciuta dall’Unione Europea entro l’estate del 2015.

Il professor Lucarini non è potuto tornare in Camerun a fine 2013, per insegnare al secondo gruppo di studenti selezionati e che seguiranno lo stesso percorso dei 17 che stanno per arrivare in Italia, perché è diventato papà. Giovanni Piersanti, invece, docente di chimica organica farmaceutica, è uno di quelli che  sono partiti due volte per lo stato africano. Walter Balduini, che insegna tossicologia, a Dschang ci è stato dal 28 novembre al 23 dicembre 2013. Le foto che ha scattato durante il suo soggiorno sono la testimonianza fedele di una città povera e coloratissima, con una sola strada asfaltata e il “Gran Marché” che una volta alla settimana richiama molte persone dalle zone circostanti. “Per andare all’università avevamo a disposizione un autista  – racconta Balduini – ma io preferivo prendere il moto-taxi, che in euro costa circa 20 centesimi”.

L’università di Dschang, dove con i fondi stanziati per il progetto è stato avviato un laboratorio di didattica, ha tre fotocopiatrici nel cortile interno e le file di studenti si formano in fretta. “Una di loro stava aspettando le fotocopie e nel frattempo teneva il suo bambino in una piccola scatola di cartone – ricorda Balduini – Lui si divertiva, come se fosse nel box”. Ma, nella facoltà di Farmacia di Dschang, il rapporto più autentico con gli studenti camerunensi si è creato in aula: “I ragazzi erano sempre molto interessati e tra di loro c’era una sana competizione“, dice Lucarini. Le stesse impressioni si ritrovano nei ricordi del professor Piersanti. “I sorrisi degli studenti – raccontano i docenti – colpiscono per la serenità che questi giovani dimostrano nonostante le enormi difficoltà in cui vivono”. “In loro ho notato anche un forte rispetto, riconoscimento e la voglia di imitare il docente – aggiunge Piersanti – Quando sono tornato in Camerun nel 2013, i ragazzi a cui avevo insegnato l’anno precedente mi hanno accolto come un parente”.

Il Camerun è un paese bilingue, anglofono nella porzione più a ovest del paese – dove si trova Dschang – e francofono verso est. I docenti di Urbino e Camerino hanno tenuto tutte le loro lezioni in inglese, affiancati da dei “teaching assistant” che “hanno tenuto una lezione a testa, ma che dal prossimo anno dovrebbero diventare parte integrante del corpo docenti”, spiega Balduini. Durante l’estate, intanto, i ragazzi che stanno per arrivare in Italia hanno studiato lla nostra lingua. “Qui a Urbino frequenteranno regolarmente i corsi nella nostra lingua assieme a tutti gli altri studenti”, sottolinea Lucarini.

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Università europee a Urbino per l’International Week http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-notizie-informazione/universita-europee-a-urbino-per-linternational-week/47935/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-notizie-informazione/universita-europee-a-urbino-per-linternational-week/47935/#comments Wed, 22 May 2013 10:17:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47935 [continua a leggere]]]> URBINO – Domani un gruppo di responsabili di relazioni internazionali di quasi 30 università provenienti da nove stati europei, faranno tappa ad Urbino per  l’International Week, l’iniziativa organizzata dagli atenei marchigiani, con lo scopo di far conoscere anche all’estero le realtà universitarie della regione. Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Turchia, Romania, Polonia, Bulgaria, Belgio e Norvegia sono i paesi rappresentati dai 28 partecipanti all’iniziativa.

Dopo le visite agli atenei di Ancona e Macerata, il tour si sposta nella città ducale. L’appuntamento è per le 10 nell’aula magna del rettorato dove è prevista una conferenza di presentazione della Carlo Bo. Poi una visita ai principali edifici dell’ateneo e ai collegi universitari.  E’ previsto anche un pranzo in mensa a fianco degli studenti, prima di ripartire per Camerino, dove il 24 maggio si concluderà l’International Week.

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Orientamento universitario, a Urbino atenei marchigiani a confronto http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/orientamento-universitario-a-urbino-atenei-marchigiani-a-confronto/41609/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/orientamento-universitario-a-urbino-atenei-marchigiani-a-confronto/41609/#comments Mon, 08 Apr 2013 08:51:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41609 [continua a leggere]]]> URBINO – Docenti ed esperti, rappresentanti di tutti gli atenei marchigiani, a confronto sull’orientamento. Venerdì 12 aprile alle ore 9, nell’ Aula rossa di Palazzo Battiferri, si svolgerà la prima giornata di riflessione e discussione che vedrà coinvolte le università di Ancona, Urbino, Macerata e Camerino nel convegno “Per un dialogo sull’orientamento”. 

Si parlerà dell’attività universitaria e della difficoltà che ci sono nella scelta della facoltà giusta ai tempi della crisi. L’evento verrà aperto dal Rettore Stefano Pivato e sarà strutturato in tre tavole rotonde: orientamento in ingresso, servizi di supporto in itinere e orientamento in uscita.

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Camerun, università solidali http://ifg.uniurb.it/2012/05/01/ducato-online/camerun-universita-solidali/31743/ http://ifg.uniurb.it/2012/05/01/ducato-online/camerun-universita-solidali/31743/#comments Tue, 01 May 2012 15:17:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31743 URBINO – A piedi nudi lungo il corso del fiume Benue, alcuni troppo magri, altri sono ciechi, altri ancora portati in braccio dalle loro madri perché non possono camminare. L’Africa è afflitta da molte malattie, colera e Hiv sopra tutte, poi malaria, febbre di dengue, cecità fluviale, poliomelite. La popolazione ha bisogno di aiuto per affrontare e sopravvivere ai tanti drammi quotidiani.

Guardando a quest’esigenza l’Università di Urbino e l’Università di Camerino hanno firmato un accordo con l’Università di Dshang, del Camerun, per formare giovani farmacisti e trasferire la moderna farmacologia in uno degli stati più grandi ma anche più poveri del mondo. Una collaborazione interuniversitaria che dal prossimo anno accademico porterà a selezionare venti laureati del corso in professioni sanitarie dell’università camerunese, i migliori, i più promettenti. Perché loro saranno il futuro: avranno il compito di studiare e formarsi per salvare vite umane. La loro sarà una vera e propria missione.

“Per l’Università di Urbino è un nuovo e prestigioso passo verso l’internazionalizzazione dell’Ateneo e l’integrazione con le altre università marchigiane – ha detto il professor Stefano Pivato, Rettore dell’Università di Urbino – ringrazio i colleghi che si sono mostrati sensibili e attenti a un tema così rilevante quale la formazione delle nuove generazioni in un paese che punta su innovazione e ricerca per il suo futuro sviluppo, qual è il Camerun”. In una prima fase, questi venti ragazzi dovranno adeguare la loro preparazione a quella richiesta nelle università italiane, perciò durante il primo anno l’Università di Dshang attiverà dei corsi di farmacia in lingua inglese e nel frattempo gli studenti impareranno l’italiano. Poi il secondo e il terzo anno arriveranno in Italia: dieci a Urbino e dieci a Camerino, per seguire le lezioni e fare tirocinio. Quando diventeranno dottori in farmacia, saranno pronti per tornare a Dshang, dove insegne- ranno la materia in una nuova facoltà creata ad hoc. In un primo momento saranno affiancati dai docenti di Urbino e Camerino, poi continueranno da soli e saranno i promotori delle moderne cure sanitarie. Oltre al progetto formativo, sono previste delle ricerche in campo sanitario e delle attività a supporto della popolazione locale.

“Ci sono molte emergenze, molte parassitosi – dice il professor Orazio Cantoni, il Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università di Urbino che ha firmato l’accordo a Roma per conto del Rettore Stefano Pivato – ci siamo incontrati con un docente camerunense che è un punto di riferimento delle agenzie internazionali che si occupano delle malattie in questo paese, come malaria e aids. Vorremmo perciò organizzare delle spedizioni sul campo, in Camerun, per combatterle. Si tratta di malattie che si combattono con dei preparati farmaceutici di una volta, che le nostre farmacie non fanno più perché non servono – Cantoni – ma possiamo insegnarle”. E il punto di partenza è quello di istruire i giovani, magari intrecciando le pratiche della moderna medicina con i loro rimedi naturali. Il Camerun è un paese che basa le cure medi- che sulle tradizioni popolari e c’è la consapevolezza che non possa essere trasformato in maniera repentina, “serve un processo lento di educazione e conversione”, dice il professor Cantoni, “i rimedi naturali hanno un fondo di verità e aspettano solamente di essere tradotte dalla medicina moderna”.

Hanno concepito obiettivi umanitari ambiziosi e di grande livello le università di Urbino e Camerino, tra questi c’è anche l’idea di aiutare i neolaureati camerunesi a mettere in piedi aziende farmaceutiche, che producano medicine, integratori alimentari, farmaci naturali estratti dalle piante.

“Le autorità camerunensi – fa sapere il preside – chiedono alle aziende farmaceutiche di fare pressione al nostro governo perché ci sia un dialogo diretto. Per la cooperazione internazionale – continua Cantoni – il nostro paese dà dei soldi che spesso non arrivano a destinazione. Perciò – spiega – preferirebbero quello che fa la Germania, che dà gli stessi soldi alle aziende farmaceutiche tedesche, che poi trasferisce i farmaci nel mercato camerunense. Preferirebbero una cosa del genere e questo si sta avviando. Potrebbe essere un veicolo per avviare un processo produttivo in questo paese”.

LE MALATTIE PIU’ DIFFUSE

  • AIDS: secondo l’UNAIDS circa il 5,1% della popolazione adulta ne è affetto. E’ la prima causa di morte in Camerun.
  • Malaria: colpisce l’intero paese ed è causata da parassiti.
  • Febbre gialla e febbre di Lassa: molto comuni, sono entrambe febbri emorragiche virali, la prima si trasmette attraverso zanzare infette, la secondo è portata dai roditori. -Colera: molto frequenti le epidemie. Nei primi sei mesi del 2011 ci sono stati 10.580 casi di colera e quasi 400 morti per la malattia infettiva.
  • Cecità fluviale: è una malattia infettiva che, secondo l’OMS, ha reso cieche più di tre milioni di persone nel mondo. E’ la seconda causa di cecità tra le patologie infettive. La colpa è del “fiume che mangia gli occhi” o meglio della puntura di una mosca che vive lungo i fiumi.

 

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Dove sono finiti gli impianti? http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/dove-sono-finiti-gli-impianti/17280/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/dove-sono-finiti-gli-impianti/17280/#comments Fri, 27 Jan 2012 17:22:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17280 Ci sono modi e modi di scegliere l’università. C’è chi decide sulla base dell’offerta didattica, chi invece cerca la città più “in”. Ma c’è anche chi da importanza alle attività extracurriculari di un ateneo, come per esempio quelle sportive.

In ogni città universitaria italiana le attività sportive per gli studenti sono organizzate e gestite dal Cus, il Centro Universitario Sportivo. Anche Urbino ha il suo Cus, ma non ha lo stesso appeal rispetto a quello degli altri atenei italiani e nemmeno della sua regione.

Fatto che tra l’altro stride con la classifica che ogni anno pubblica il Censis, il Centro Studi Sociali, secondo cui la facoltà di Scienze Motorie di Urbino nel 2011 è seconda in tutta Italia.

“La mia gioia che uno studente indeciso su quale università frequentare al di là dell’offerta didattica, scelga Urbino perché ci sono delle opportunità che durante la settimana gli permettono di fare attività sportiva a basso prezzo” dice Eugenio Grassi, uno dei consiglieri del Cus Urbino. Ma per ora non è così. Ogni anno il Ministero dell’Istruzione redige una graduatoria tra tutti i Cus italiani che ne indica il livello dei servizi. Urbino nel 2011 è penultima, davanti solo a Teramo.

Gran parte del punteggio è dato dalle attrezzature che i Centri Universitari Sportivi mettono a disposizione. Quelle del Cus di Urbino sono ben pochi secondo il Ministero: un campo da tennis in terra rossa, un percorso vita che verte in condizioni precarie, un campo polivalente e un pallone pressostatico.

“Quest’anno è andato in porto un progetto, grazie alla facoltà di Scienze Motorie, che ci ha consentito di avere degli spazi in più” dice Grassi. “Dalle 19 a 21.30 abbiamo in gestione tre palestre nella sede didattica della facoltà, di cui una è una sala attrezzi. In più due palloni che vengono affittati dal Cus a tutti gli studenti che vogliono liberamente giocare a basket o pallavolo”.

Il tutto quasi a costo zero. Scienze Motorie, infatti, non chiede al Cus di pagare l’affitto delle strutture. Spiega Grassi: “Il nostro impegno è che se alla fine della stagione abbiamo un utile lo investiamo in nuovi attrezzi che saranno poi a disposizione sia degli studenti del Cus, sia di quelli della facoltà”.

Questo è un progetto pilota iniziale. Inoltre, grazie a una convenzione con il circolo ippico delle Cesane, gli studenti potranno anche frequentare corsi di equitazione. E per questa stagione invernale sono state organizzate settimane bianche a prezzi davvero vantaggiosi.

Ma è ancora poca cosa rispetto all’offerta degli altri atenei marchigiani. Camerino, per esempio, ha creato una vera e propria cittadella dello sport. Uno stadio universitario con un impianto di atletica leggera omologato, due palestre coperte una di più di 1.500 mq, due campi da tennis in terra rossa e sette campi multiuso tra cui un poligono per tiro con l’arco, un campo da beach volley, uno da basket e un percorso vita.

Anche il Cus dell’università di Macerata vanta più strutture di Urbino. Ha infatti a disposizione una piscina, cinque palestre coperte e tre campi multiuso. Per gli studenti del Cus di Ancona ci sono tre campi da tennis sintetici, una torre per arrampicata, una palestra coperta da body building, due palestre coperte geodetiche, un campo da calcio in erba. Urbino perde a ogni confronto.

C’è da dire che il sistema di assegnazione dei fondi da parte del Ministero non aiuta: premia chi ha più strutture, e non dà così la possibilità di migliorare a chi è più carente, come Urbino. “E’ un cane che si morde la coda” dice Partipilo, presidente del Cus Urbino.

“Da quando c’è questa legge, cioè dal 2007, vediamo sempre tagliati i nostri finanziamenti. In più con l’ultima finanziaria la situazione è ulteriormente peggiorata. Dovevamo avere intorno ai 15.000 euro, ma l’ultima rata che ho riscosso è stata decurtata di 1.7000 euro. Senza contare che il 10% della somma totale dobbiamo versarla al Cusi, il centro organizzativo di tutti i cus, che sta a Roma”.

“L’unica speranza – dice Partipilo – è che se davvero si costruirà una nuova sede di scienze motorie, come si dice da tempo, potremo creare una gestione integrata. Così nuove moderne strutture verrebbero usate di giorno dalla didattica della facoltà, e di sera dai nostri studenti”.

 

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