il Ducato » campagna di comunicazione http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » campagna di comunicazione http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it I dipinti di Toccafondo per la nuova campagna di comunicazione dell’Università http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-online/dipinti-dartista-la-nuova-campagna-di-comunicazione-delluniversita/47692/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-online/dipinti-dartista-la-nuova-campagna-di-comunicazione-delluniversita/47692/#comments Tue, 21 May 2013 15:48:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47692 URBINO. Una ragazza sorride con una corona d’alloro in testa, un’altra ha un caschetto rosso e un’espressione rigida. Sguardi seri e sguardi speranzosi dipinti a pennellate veloci sui manifesti che pubblicizzano l’Università. Sono gli studenti di Urbino i protagonisti della nuova campagna di comunicazione dell’Università Carlo Bo, presentata oggi al rettorato. Una nuova veste per i cartelloni universitari e per il sito web www.uniurb.it curata dall’artista Gianluigi Toccafondo.

Diplomato alla Scuola del libro di Urbino e insegnante di Illustrazione all’Isia, Toccafondo è uno dei più importanti autori italiani nel campo dell’animazione. Sono suoi il logo e la sigla della casa di produzione Fandango come altri intro realizzati per programmi di successo (Carosello, Tunnel, Avanzi). Aiuto regista del film Gomorra di Matteo Garrone, Toccafondo ha realizzato importanti campagne pubblicitarie come quella per la Sambuca Molinari e per la Levi’s.

Ora è la volta dell’Università di Urbino. Città alla quale è legato anche da un vincolo affettivo.

“E’ forse la prima volta che un’università affida ad un artista la sua immagine”, afferma il rettore Stefano Pivato. Che racconta come è nato il progetto: “iamo andati insieme ad analizzare pregi e difetti degli attuali cartelloni pubblicitari. Sembravano tutti anonimi e uniformi. Toccafondo li ha ‘criticati’ e dalla sua critica siamo partiti per realizzare questa campagna”.

Una campagna che ha al centro la stretta sinergia tra la città e la sua parte più viva: gli studenti universitari. I loro veri volti sono riprodotti in cinquanta frammenti accanto al Palazzo Ducale e ad altri luoghi simbolo della città. La scala cromatica predilige il blu cobalto e l’“arancio Castelli”, i colori utilizzati per le ceramiche rinascimentali dell’antico Ducato. Nulla è lasciato al caso: “abbiamo voluto creare ‘un marchio’ che fosse talmente particolare da funzionare solo qui – afferma Francesco Ramberti dell’Agenzia grafica Kaleidon di Rimini che ha curato il progetto – dai soggetti scelti al colore, tutto deve ricordare la città di Urbino”.

Dalle biblioteche ai dipartimenti: in ogni spazio comune sarà possibile imbattersi in quelli che Giovanni Boccia Artieri, delegato per il rettore alla comunicazione dell’Ateneo, definisce “incidenti ottici”. “Abbiamo voluto dar vita ad una campagna che uscisse verso l’esterno – continua – per questo le immagini si potranno ammirare, oltre che nei luoghi universitari, anche nelle città marchigiane e nelle principali stazioni ferroviarie dell’Adriatico.”

A breve verrà rinnovata anche la grafica del sito web, che oggi conta circa tre milioni di visitatori. In crescita del 10% rispetto all’anno precedente. In aumento anche la fruizione da dispositivi mobile. “Non abbiamo puntato a creare delle ‘app’, come va di moda oggi – afferma Boccia Artieri – ma un sito ‘fatto bene’, ‘responsive’, un sito che si adatti all’utente e ai dispositivi che utilizza”. Il sito web verrà dunque visualizzato allo stesso modo sia che l’utente si connetta dal computer, dal tablet o da un cellulare.

Presentato come “Nuovissimo abbecedario per l’Università di Urbino”, il progetto affida alle lettere un forte valore simbolico. Ogni frammento disegnato e riportato sul sito o sui manifesti contiene una lettera che, combinandosi alle altre, forma la scritta “Uni Urb”. “Abbiamo ripreso l’idea dell’abbecedario perché – spiega Ramberti – le lettere da sole non significano nulla, solo insieme possono significare qualcosa”.

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