il Ducato » casciotta di Urbino http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » casciotta di Urbino http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il Ducato n. 2 – 21 febbraio 2014 http://ifg.uniurb.it/2014/02/21/ducato/il-ducato-n-2-21-febbraio-2014/57353/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/21/ducato/il-ducato-n-2-21-febbraio-2014/57353/#comments Fri, 21 Feb 2014 20:43:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57353 [continua a leggere]]]> URBINO – Nel nuovo numero del Ducato ci occupiamo di Urbino nel mondo. Raccontiamo le storie delle eccellenze del territorio – gastronomiche, artistiche, imprenditoriali – viste e apprezzate all’estero. Dalle pentole della Tvs, sponsorizzate dallo chef  Carlo Cracco, ai fucili prodotti dalla Benelli, che portano il nome di Raffaello, l’artista nato nella città ducale. Arte e spiritualità sono, poi, i segni distintivi dei prodotti dello stilista urbinate Piero Guidi, la cui boutique di New York riprende le proporzioni classiche di Palazzo Ducale. E infine, ampio spazio alle “gemme” culinarie del Montefeltro: dalla crescia, esportata fino in Svizzera, al prosciutto Carpegna, che arriva anche sulle tavole giapponesi.

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Lupi e Casciotta, un’opportunità per il turismo della provincia http://ifg.uniurb.it/2014/01/22/ducato-online/lupi-e-casciotta-unopportunita-per-il-turismo-della-provincia/55202/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/22/ducato-online/lupi-e-casciotta-unopportunita-per-il-turismo-della-provincia/55202/#comments Wed, 22 Jan 2014 11:04:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55202 conferenza casciotta

La presentazione della tavola rotonda che si svolge il 23 gennaio: “La casciotta piace al lupo?” Da sinistra, Paolo Cesaretti, coordinatore consorzio Casciotta di Urbino dop, Gianluigi Draghi, Presidente Consorzio Casciotta di Urbino dop e Fabrizio Schiavoni, Segretario generale della Camera di Commercio di Pesaro e urbino

URBINO – Il lupo cattivo non è più così cattivo se lo si immagina come un’opportunità per attrarre turisti  e curiosi. Che potrebbero arrivare sugli appennini della provincia di Pesaro e Urbino per osservarlo, magari dopo aver gustato un bel pezzo di casciotta d.o.p.

Un formaggio pregiato ma anche molto “fragile”, perché rischia di estinguersi a causa della scarsa innovazione degli allevamenti di ovini e bovini, dalla bassa redditività degli investimenti nel settore e, soprattutto, dalla presenza sempre più assidua di lupi e cani selvatici che sbranano le greggi perché spinti a valle dalla fame. Un bel problema, dal momento che questo marchio, di origine protetta dal 1996, sviluppa ogni anno un fatturato di 4 milioni di euro, occupando tra dipendenti e indotto circa 500 addetti.

Gli allevatori vogliono trovare un modo di risolvere la questione degli animali selvatici e chiedono di sostenere con finanziamenti pubblici la costruzione di recinzioni inattaccabili dai predatori. E così pure il Consorzio Casciotta d’Urbino Dop che vuole a tutti costi salvare questo formaggio e far sì che il turismo agroalimentare si fonda con quello naturalistico. “I lupi da problema potrebbero trasformarsi in un’occasione  – spiega Gianluigi Draghi, coordinatore e presidente del consorzio Casciotta d’Urbino –  rischiamando turisti interessati all’osservazione della fauna che potrebbero poi diventare consumatori ed estimatori di prodotti locali. Questa integrazione tra natura e agroalimentare potrebbe essere anche un modo più corretto di gestire la fauna selvatica del territorio, trasformando il problema dei lupi in una vera e propria opportunità”.

Del pericolo estinzione Casciotta, dei lupi  e di tanti altri temi si parlerà il 23 gennaio al convegno “La Casciotta piace al lupo! Riusciremo a salvarla?”. La tavola rotonda, che si terrà nell’aula magna dell’Istituto Alberghiero di Pesaro, è stata organizzata proprio dal Consorzio di Tutela e l’Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp (AFIDOP), in collaborazione con la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino e l’Azienda Speciale Terre di Rossini e Raffaello. Al centro dei lavori c’è proprio il rapporto tra i lupi e la casciotta: se gli animali selvatici mangiano le greggi il latte viene prodotto in quantità minore, e c’è quindi il problema di  soddisfare la domanda che ogni anno cresce. “A fronte del costante aumento delle richieste di Casciotta –spiega Draghi – c’è il timore di non poter assicurare in futuro la produzione, la cui lavorazione è limitata ad alcune zone, limitate della provincia pesarese, con latte vaccino e ovino certificato, prodotto su questo territorio . Inoltre scarseggia il latte ovino, dal momento che sul nostro Appennino si fa sempre più concreto il rischio di abbandono del settore dell’allevamento di pecore da latte”.

 

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Scuola di restauro: gioielli dimenticati in mostra alla Grotta della Cattedrale http://ifg.uniurb.it/2013/03/19/ducato-online/scuola-di-restauro-gioielli-dimenticati-in-mostra-alla-grotta-della-cattedrale/39283/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/19/ducato-online/scuola-di-restauro-gioielli-dimenticati-in-mostra-alla-grotta-della-cattedrale/39283/#comments Tue, 19 Mar 2013 10:52:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39283

Laura Barattin, direttrice della Scuola di restauro

URBINO – Forse non saranno la Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca o la Scuola di Atene del Raffaello, ma le tele, le sculture e i manufatti affidati agli allievi della Scuola di Conservazione e restauro dei beni culturali di Urbino “sono comunque opere importanti” come spiega Laura Baratin, direttrice dell’Istituto.

La mostra “Il restauro per una didattica dell’arte” , dal 23 marzo al 30 giugno all’Oratorio della Grotta della Cattedrale, ospiterà le opere d’arte restaurate dagli studenti che hanno cercato di riportare alla visibilità, ciò che non era più visibile come “Il passaggio del popolo eletto nel Mar Rosso” del Villiani, opera scelta come simbolo della mostra.

Alla conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta questa mattina all’ex sala consiliare del Municipio,  la responsabile della Soprintendenza di Urbino, Agnese Vastano ha spiegato che, grazie alla collaborazione tra le diverse istituzioni, si riesce a recuperare cose che i circuiti dello stato e degli sponsor, in tempi di crisi non possono più recuperare. Con questo tipo di partenariato, a Maggio inizieranno anche i lavori per la restaurazione del Portico di san Francesco in piazza della Repubblica.

Gli allievi della Scuola diretta dalla professoressa Laura Baratin si sono cimentati nel recupero di numerose opere d’arte di diversa forma, dalle tele alle sculture, che altimenti sarebbero rimaste nell’oblio dei depositi. Queste opere così rilevanti a livello artistico, fanno capire quanto forte sia stata la fiducia data agli allievi  della scuola. La Scuola di restauro è considerata un’eccellenza che non tutte le città d’arte hanno a loro disposizione.

La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, la soprintendenza per i beni artistici ed entnoantropologici della Regione Marche e appunto la Scuola di restauro dell’Uniurb.

A co-finanziare l’evento un’impresa privata, il Consorzio della casciotta di Urbino. “Anche la casciotta è cultura” le parole di Paolo Cesaretti, del Consorzio, che ha sottolineato l’importanza dell’enogastronomia e della cultura come importanti motori dello sviluppo per l’Italia.

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Crescia, “casciotta” e zuppa, la tavola urbinate fa impazzire gli americani http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/crescia-casciotta-e-zuppa-la-tavola-urbinate-fa-impazzire-gli-americani/6937/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/crescia-casciotta-e-zuppa-la-tavola-urbinate-fa-impazzire-gli-americani/6937/#comments Wed, 30 Mar 2011 15:11:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6937 “Wonderful”, fantastico, dice Max Gross del New York Post mentre addenta una fetta di crescia ripiena di “casciotta’” filante appena servita a tavola. Lo imitano gli altri cinque giornalisti statunitensi seduti al tavolo nella sala del Collegio Raffaello, trasformata per una notte in ristorante.

La cena era iniziata con la “zuppa di Michelangelo”, una minestra di farro e cipolla che prende il nome dal cuoco rinascimentale che la ideò nel 1530. Un piatto semplice, impreziosito da cubetti di “Casciotta di Urbino”, che conquista il palato degli ospiti. Nessuno esita a chiederne la ricetta allo chef. Crostini con coppa di testa e pancetta e vino completano un menù che gli invitati  mostrano di gradire chiedendo il bis di ogni portata.

La delegazione di giornalisti e ristoratori statunitensi è arrivata nelle Marche lunedì per un tour enogastronomico alla scoperta dei sapori della tradizione regionale. Dopo aver mangiato in un agriturismo di Pieve del Colle ed essere stati a Carpegna per degustare il famoso prosciutto, “uno dei migliori che abbia mai assaggiato, meglio anche di quello di Parma” secondo Anthony Dias Blue, giornalista di radio WCBS di Los Angeles, ieri è stata la volta di Urbino.

Mentre gli viene versato un bicchiere di Bianchello del Metauro David Lyon, che scrive di cibo e viaggi sul blog ‘Hungry Travelers’, racconta di essere rimasto affascinato dalla città e dalla sua architettura. E dallo stile di vita, aggiunge Gross lì a fianco: “Stare seduto al bar a prendere un caffè per due ore è bellissimo. A New York è impossibile farlo”.
I sapori “semplici e naturali” della cucina marchigiana sono piaciuti molto anche ai ristoratori presenti, titolari dei migliori ristoranti di cucina italiana sparsi negli Usa, in gran parte italo-americani. Più italiani che americani. Lo si capisce non dal fatto che parlano un ottimo italiano, ma dal loro entusiasmo, dalla loro vivacità e dal chiaro piacere che provano nel mangiare insieme in allegria.

Tra di loro Tony May, pioniere della ristorazione italiana negli Stati Uniti e proprietario di un ristorante di fronte al Madison Square Park di New York; Tomaso Maggiore, proprietario di ristoranti in Arizona e in California e Filippo Frattaroli, proprietario di un ristorante a Boston.

La cena, offerta da presidente del Consorzio di Tutela della Casciotta d’Urbino, Gianluigi Draghi, si è conclusa con lo scambio dei biglietti da visita e con la speranza che piatti assaggiati possano essere inseriti nei menù  americani e si possa, quindi, dar vita a un rapporto commerciale stabile.

Alla serata erano presenti anche l’assessore comunale alle attività produttive Maria Francesca Crispini, il sommelier Giuseppe Cristini e l’assessore provinciale ai lavori pubblici Massimo Galuzzi che ha dato un’anticipazione: nel 2012 saranno riuniti a Urbino per la prima volta in una mostra i tre quadri delle città ideali attribuiti a Piero della Francesca. Solo uno è oggi esposto al palazzo ducale della città, mentre gli altri si trovano a Berlino e Baltimora.
Un commento più che positivo dell’evento dall’assessore Crispini: “Queste serate sono un’ottima occasione per diffondere la cultura Urbinate nel mondo e per creare e mantenere importanti contatti anche dal punto di vista economico”.

Fino a domenica la delegazione americana proseguirà il suo tour enogastronomico, che ogni anno il GRI (Gruppo Ristoratori Italiano) organizza in una regione diversa, alla scoperta del tartufo di Acqualagna, del pesce di Fano e dell’olio di Cartoceto.

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Dagli Usa a Urbino alla scoperta dei sapori marchigiani http://ifg.uniurb.it/2011/03/29/ducato-notizie-informazione/dagli-usa-a-urbino-alla-scoperta-dei-sapori-marchigiani/6892/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/29/ducato-notizie-informazione/dagli-usa-a-urbino-alla-scoperta-dei-sapori-marchigiani/6892/#comments Tue, 29 Mar 2011 17:16:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6892 [continua a leggere]]]> URBINO – Casciotta e crescia per i palati a stelle e strisce. Sei giornalisti (tra i quali c’è anche Max Gross del New York Post) e venti ristoratori statunitensi ceneranno questa sera al Collegio Raffello. La delegazione americana è arrivata nelle Marche lo scorso lunedì per un “educational tour” organizzato dalla Provincia e dal Comune di Acqualagna. Dopo Urbania e Carpegna la serata di oggi sarà dedicata alla scoperta dei sapori di Urbino e delle sue bellezze. A cena gli ospiti potranno assaggiare la “Casciotta di Urbino” e altri piatti tipici come la crescia. La speranza è che il formaggio urbinate possa essere esportato anche negli Usa.

Fino a domenica il gruppo, di cui fa parte Max Gross del New York Post, Christopher Mariani di Man About Town, Anthony Dias Blue di WCBS-AM, David Lyon, Mike Riccetti di My Table Magazine e Theresa Hopkins, direttore esecutivo di GRI (Gruppo Ristoratori Italiani, sponsor del viaggio), visiterà nei prossimi giorni Acqualagna, Pesaro, Fano e Jesi, degustando i cibi e i vini tipici della zona. Lo scopo del tour è infatti quello di scoprire, o riscoprire, i cibi e i prodotti della tradizione locale. L’iniziativa è stata organizzata anche con il sostegno della Regione e della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino.

(b.l.)

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