il Ducato » cattedrale di urbino http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » cattedrale di urbino http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Pozzi contaminati, Arpam: “Il gasolio non ha raggiunto edifici privati” http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-arpam-il-gasolio-non-ha-contaminato-edifici-privati/56371/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-arpam-il-gasolio-non-ha-contaminato-edifici-privati/56371/#comments Tue, 04 Feb 2014 10:54:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56371 [continua a leggere]]]> foto (2)URBINO – Da circa un’ora i tecnici della Petroltecnica stanno versando la fluorescina all’interno della cisterna della Curia di Urbino per stabilire il livello di contaminazione dei pozzi del centro storico. Alle operazioni assistono anche alcuni esponenti della Curia e dell’Arpam, l’agenzia regionale per la protezione ambientale.

La sostanza colorante, atossica e approvata dall’Asur, non consente di rintracciare il gasolio presente nella cisterna ma di individuare le dinamiche dello scorrimento dell’acqua. In questo modo i tecnici potranno capire se l’acqua proveniente dai pozzi della Curia – contaminata da una fuoriuscita di gasolio – si è riversata anche nei pozzi più a valle. Secondo i tecnici dell’Arpam, stando ai monitoraggi effettuati nel corso dell’anno, non ci sono evidenze che la contaminazione si sia estesa anche a edifici privati.

(aggiornato il 4 febbraio alle 13.37)

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-arpam-il-gasolio-non-ha-contaminato-edifici-privati/56371/feed/ 0
Gasolio nei pozzi, al via il piano per la rimozione della cisterna della cattedrale http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/#comments Wed, 05 Jun 2013 10:41:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49951 URBINO – I prossimi passi per la rimozione del gasolio nei pozzi del centro di Urbino sono stati delineati. Nella riunione del 30 maggio tra il Comune, l’Ersu, la Petroltecnica (ditta specializzata incaricata dalla Cattedrale) e l’Arpam sono state individuate due strade d’azione per il recupero dei circa 1200 litri ancora in circolo.

La prima: rimuovere la cisterna della cattedrale; la seconda: l’iniezione di un tracciante colorante, la floresceina, nelle condutture dell’acqua per capire fino a che punto è arrivata la contaminazione.

A redigere il piano sarà la Petroltecnica che dovrà  discuterne, in un prossimo tavolo tecnico, con la Soprintendenza ai beni archeologici e che andrà così a integrare il piano di caratterizzazione già in atto.

La rimozione della cisterna è necessaria perché, nonostante sia stata ripulita e depurata, una quantità imprecisata di gasolio è bloccato sotto la cisterna e rischia di contaminare le falde acquifere.

Dal confronto dei dati raccolti da Petrolchimica e Arpam è anche emerso che il gasolio non è sceso fino a valle ma è rimasto concentrato nella zona tra la cattedrale, l’Ersu e i cinque pozzi privati coinvolti, risparmiando così gli impianti di depurazione della Benelli e della Pvs.

La contaminazione, fanno sapere dal Comune, non ha a che fare con l’acquedotto della città, ma solo con i pozzi dei cinque privati coinvolti. Tuttavia, fino a ordine contrario, resta in vigore l’ordinanza cautelativa emanata dal sindaco sul divieto di utilizzo dell’acqua di tutti i pozzi e le cisterne private.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-al-via-il-piano-per-la-rimozione-della-cisterna-della-cattedrale/49951/feed/ 0
Gasolio nei pozzi del centro, 1200 litri ancora da recuperare /MAPPA http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-1200-litri-ancora-da-recuperare/47976/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-1200-litri-ancora-da-recuperare/47976/#comments Thu, 23 May 2013 15:27:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47976 MAPPA LEGGI I primi rilevamenti | GUARDA L'intervista a Maurizio Sisti, dipartimento di Biologia molecolare]]> ARTICOLO AGGIORNATO L’11 GIUGNO 2013

URBINO – Ci sono ancora 1200 litri di gasolio in circolo nell’acqua dei pozzi del centro storico. Sarebbero confinati in un’aera ben precisa che dalla Cattedrale si estende verso l’Ersu abbracciando i palazzi circostanti: palazzo Giusti, un negozio di abbigliamento e un edificio di proprietà del comune alle spalle dell’Ersu. E anche la falda acquifera sotto il duomo sarebbe a rischio inquinamento.

La mappa dell’area con i pozzi contaminati

È quanto emerge dalle indagini dei militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Ancona che stanno seguendo il caso dal 26 marzo scorso quando, in seguito a diverse segnalazioni anonime dei cittadini, fu scoperta una perdita di circa 1500 litri di gasolio da riscaldamento proveniente dalla cisterna della Cattedrale. 

Una falla che, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, nel giro di un mese ha portato all’inquinamento del pozzo artesiano dell’Ente per il diritto allo studio e di quelli delle abitazioni circostanti. Da allora sono stati recuperati circa 200-300 litri di gasolio ma il resto del carburante è ancora in circolo, con concentrazioni più elevate nei pozzi delle abitazioni in via Vittorio Veneto.

Meno probabile, invece, l’ipotesi che il gasolio abbia raggiunto i pozzi più a valle e questo grazie ad alcuni lavori di ristrutturazione avvenuti negli anni passati. Come spiegano gli inquirenti, infatti, il flusso di gasolio sarebbe stato interrotto dai depositi di detriti ritrovati nei pozzi delle case ristrutturate. Ma il rischio di una contaminazione non è escluso e per questo motivo il sindaco, Franco Corbucci, ha emanato nei giorni scorsi una nuova ordinanzache richiama la precedente del 28 marzo scorso, per vietare l’utilizzo dell’acqua dei pozzi privati.

Rischio inquinamento anche per la falda acquifera. Una quantità ancora imprecisata di gasolio sarebbe bloccata sotto la cisterna della Cattedrale, già completamente svuotata e ripulita, e, se così fosse, l’unica alternativa per impedire un’ulteriore penetrazione nel terreno sarebbe rimuovere completamente la cisterna. Oppure “inettizzarla”, inserendovi della schiuma che solidificandosi la renderebbe inutilizzabile. Decisione che verrà presa nella prossima convocazione comunale del 30 maggio insieme alla Soprintendenza ai Beni Archeologici.

Sempre nella stessa sede i militari del Noe esamineranno i risultati delle analisi sui campioni dell’acqua dei pozzi del centro storico, svolte finora da Arpam e Petroltecnica, ditta specializzata incaricata dalla Cattedrale. L’obiettivo è decidere come proseguire con il piano di caratterizzazione e di bonifica ambientale.

Attualmente, infatti, è in corso la fase iniziale dello screening in cui vengono analizzati i livelli di contaminazione dell’acqua e confrontati con i valori stabiliti dalla normativa nazionale. “Finora abbiamo appurato – spiega Lia Didero, geologa dell’Arpam – che il sito è potenzialmente contaminato perché i livelli di gasolio hanno superato le Csc (concentrazioni soglia di contaminazione). Andrà valutato poi con un’analisi di rischio sitospecifica, che contempla l’aspetto sanitario e quello ambientale, se le concentrazioni superano il valore oltre il quale scatta la soglia di rischio e diventa necessario proseguire con la bonifica”.

Un’eventualità che, invece, Giovanni Cappucini, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asur area vasta 1, sembra escludere: “Non c’è pericolo sanitario per la popolazione, perché sono decenni che i cittadini usano l’acquedotto comunale al posto dei pozzi privati. Noi l’acquedotto lo controlliamo regolarmente e non c’è pericolo di contaminazione”.

Stando a quello che dice l’Asur, dunque, anche se i livelli di concentrazione del gasolio superassero la soglia di rischio il problema non riguarderebbe l’acqua che scorre dai rubinetti delle case del centro, che è potabile proprio perché proveniente dall’acquedotto comunale, ma solo l’acqua dei pozzi che non potrebbe essere utilizzata nemmeno per irrigare piante e fiori.

Dell’intera vicenda risultano responsabili il presidente dell’Ersu, Giancarlo Sacchi, iscritto nel registro degli indagati per omessa denuncia e mancata messa in sicurezza dell’area, e il rappresentante legale della Cattedrale, don Sandro De Angeli accusato, invece, di gestione illecita di rifiuti e inquinamento dell’acqua.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-1200-litri-ancora-da-recuperare/47976/feed/ 0
Prime analisi sui pozzi del centro, ‘a naso’ il gasolio si è fermato a monte http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/pozzi-centro-storico-prime-analisi-inquinamento-fermo-a-mont/40820/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/pozzi-centro-storico-prime-analisi-inquinamento-fermo-a-mont/40820/#comments Thu, 04 Apr 2013 11:19:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40820 LEGGI Gasolio nei pozzi del centro storico]]> URBINO – “A naso” non c’è gasolio negli altri pozzi del centro storico. Sembra essersi fermato nella cisterna della Cattedrale, dove è partito l’inquinamento, e in quella dell’Ersu, poco più a valle, nella sede di Via Veneto, per la cui vicenda ci sono procedimenti giudiziari in corso e degli indagati per omessa notifica alle autorità del sospetto danno ambientale.

Gli operatori dell’Arpa per il centro storico di Urbino

Per ora i cittadini di Urbino possono stare tranquilli, perché al di là dell’ordinanza cautelativa del 28 marzo scorso che prevede “il divieto di utilizzare l’acqua dei pozzi e cisterne” del centro storico  per 30 giorni, la prima impressione è che il gasolio si sia fermato a monte.

Ma questa sensazione “a naso” dovrà essere confermata dall’esito delle analisi. Proprio ieri pomeriggio sono cominciati i controlli di Petroltecnica (chiamata dalla Curia per le ispezioni sulle acque delle cisterne) e dell’Arpa di Pesaro, al servizio della magistratura e del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Ancona da cui sono partite le indagini in seguito alle lamentele e alle denunce dei cittadini. “Siamo nella fase della caratterizzazione” ha spiegato il comandante del Noe Vincenzo Marzo, “si cerca di capire qual è la fonte di inquinamento, elemento per altro già accertato, e si verificano l’estensione e la quantità della contaminazione”.

La signora Felici e Massimo Mariani dell’Arpa

Pozzo per pozzo, cartina alla mano e strumenti per il lavoro in spalla,  Massimo Mariani dell’Arpa, un’ altra operatrice, Paolo Marchesani, vigile urbano e il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del giudice a cui fanno capo le indagini, ripercorrono la strada che dovrebbe aver fatto il gasolio da un pozzo all’altro. “Cerchiamo pozzi che siano in discesa rispetto a quello da cui è partito l’inquinamento” ci spiega Mariani dell’Arpa. E sì, perché quasi tutte le cisterne urbinati si trovano dentro le case della gente, in proprietà private. Cisterne che un tempo erano l’unica fonte di approvvigionamento delle famiglie della città ducale.

Via Piola San Bartolo 51. Primo pozzo. Stessa via, numero civico 67, secondo pozzo. I signori Felici guidano dentro gli operatori che si mettono a lavoro, fanno i prelievi necessari, il Ctu prende appunti. Pare non ci sia nessun motivo di sospettare che il gasolio sia arrivato fin lì.

Via Budassi e via Valerio sulla carta sono disseminate di pozzi, ma quasi nessuno è accessibile, perché cementato come quello all’entrata del Museo della Città. Ce n’è, ad esempio, uno al Bosom, proprio dentro il pub. Pare sia davvero molto grande e sopra, in linea d’aria, c’è quello inquinato dell’Ersu. Ma alle cinque del pomeriggio è ancora chiuso. Un altro cementato è in via Foro Posterula. Un altro ancora accanto al Centro linguistico dell’Ateneo.

Cisterna del Cinema Ducale

Anche al Cinema Ducale, da cartina, è stata individuata una cisterna. La proprietaria fa strada fino al giardino che dà sul retro dello stabile. Lo spettacolo, pozzi a parte, non è dei migliori. Erbacce, sterpaglie ammonticchiate. Bottiglie, tegole, mattoni e, come nota Massimo Mariani dell’Arpa, anche qualche pezzo di fabbricato in amianto. In fondo c’è la cisterna. Ma è impossibile aprirla perché ben serrata e arrugginita.

Altra strada altro pozzo. Via Pozzo Nuovo, piazzetta sotto la mensa universitaria. Mentre vengono effettuati i prelievi, un anziano mostra dov’è il suo pozzo, poco distante in Via del Fiancale. Entriamo nella sua taverna, che sa di casa e di vino e gli addetti ai lavori si mettono all’opera. Probabilmente, sempre “a naso”, anche il pozzo di Isidoro è salvo dal gasolio.

Così finisce il giro. Almeno per ora. Nei giorni a venire sarà la volta di via Garibaldi e di tutte le zone individuate dagli esperti. I passaggi successivi: “Presentare il piano di caratterizzazione, che prevede ulteriori indagini, a Comune, Provincia e Regione che dovranno approvarlo”, spiega il dottor Mariani. Questo il procedimento amministrativo, mentre le indagini giudiziarie continueranno autonomamente pur servendosi dei rilievi effettuati dall’Arpa.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/pozzi-centro-storico-prime-analisi-inquinamento-fermo-a-mont/40820/feed/ 0
Gasolio nei pozzi del centro storico, l’Ersu: “Ma l’acqua delle case è pulita” http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-storico-lersu-ma-lacqua-delle-case-e-pulita/40320/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-storico-lersu-ma-lacqua-delle-case-e-pulita/40320/#comments Tue, 26 Mar 2013 17:32:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40320 URBINO – Diverse centinaia di litri di gasolio da riscaldamento sono stati ritrovati nel pozzo artesiano dell’Ersu e in altri pozzi del centro storico di Urbino. Le indagini dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Ancona, che hanno portato alla denuncia del rappresentante legale della Cattedrale, don Sandro De Angeli, e del presidente dell’Ersu, Giancarlo Sacchi, per omessa notifica alle autorità, sono cominciate ieri sera dopo numerose segnalazioni anonime ai carabinieri da parte degli abitanti.

Secondo le prime ricostruzioni, l’inquinamento della falda acquifera è partito a gennaio scorso da una cisterna interrata della Cattedrale, che può contenere dai 500 ai 2.000 litri di gasolio, e nel giro di un mese si è esteso anche ai pozzi dell’Ersu.

Mentre dalla Cattedrale non c’è stata nessuna segnalazione del problema, l’Ersu ha avvisato subito il Comune, ma non ha attivato la regolare procedura di notifica che, di norma, deve essere inviata entro 24 ore dalla scoperta a Carabinieri, Arpam, Prefettura, Procura, Regione e Provincia. Così come non ha provveduto alla messa in sicurezza dell’area. Una procedura che viene effettuata da ditte specializzate e consiste, come spiega il Noe, “nell’anemizzare le fonti di inquinamento attraverso l’utilizzo di palline assorbenti che vengono gettate nei pozzi e assorbono solo il gasolio”.

La Cattedrale e l’Ersu si sono giustificate, afferma il Noe, parlando di una scarsa conoscenza delle leggi del settore ambientale e si sono resi disponibili a collaborare agli accertamenti. L’Ersu, prosegue il Noe,“si è già rivolta ad una ditta specializzata per predisporre un piano di ricognizione dell’andamento dei rifiuti”. Piano che verrà esaminato giovedì dal Noe insieme ai tecnici del Comune.

L’ingegner Lazzaro Spadoni, dell’ufficio tecnico del Comune, spiega che i pozzi artesiani, naturali fuoriuscite di acqua dal terreno, sono presenti in molti degli edifici situati nel centro storico, all’interno dei quali sono state costruite delle cisterne per la raccolta e l’utilizzo delle acque. Spadoni precisa che, in alcuni casi, l’inquinamento dei pozzi avviene quando sistemi di riscaldamento obsoleti, a causa di perdite anche scarse, riversano accidentalmente i loro liquidi nei pozzi, che si trovano sotto gli edifici.

Il primo pozzo contaminato dal gasolio si trova in via Veneto, nei pressi della Banca delle Marche, proprio fra la cattedrale e l’Ersu. Al Comune non si pronunciano sulla contaminazione di altre parti della città. Ma l’ingegnere precisa che il sistema dei pozzi è antico, precedente alla costruzione dell’acquedotto da cui viene l’acqua corrente che arriva nelle case, mentre “oggi le acque dei pozzi sono utilizzate per gli scarichi”.

L’Arcidiocesi si limita a commentare: “Ci stiamo domandando anche noi che cosa sia successo”. Dall’Ersu Lorenzo Ciaffoncini pone la questione in termini diversi: “È il metano e non il gasolio che alimenta i nostri riscaldamenti. Noi siamo parte lesa, non abbiamo inquinato alcun pozzo e chiederemo il rimborso dei danni subiti”. Inoltre, ha aggiunto, “è necessario rassicurare i cittadini: l’acqua che arriva nelle loro case è pulita”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-storico-lersu-ma-lacqua-delle-case-e-pulita/40320/feed/ 0