il Ducato » centri antiviolenza http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » centri antiviolenza http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Women in Run: a Pesaro una corsa contro la violenza di genere http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-online/women-in-run-a-pesaro-una-corsa-contro-la-violenza-di-genere/63036/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-online/women-in-run-a-pesaro-una-corsa-contro-la-violenza-di-genere/63036/#comments Tue, 20 Jan 2015 11:50:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63036 Gli organizzatori durante la conferenza stampa

Gli organizzatori durante la conferenza stampa

URBINO – L’Atletica Banca di Pesaro organizza per sabato 24 gennaio “Women in Run”, una corsa aperta a tutti per sensibilizzare i cittadini sul problema della violenza sulle donne.

Non si tratterà di una gara podistica ma di un’occasione per incontrarsi ed allenarsi insieme, fanno sapere gli organizzatori. La partecipazione è aperta a tutti e non si pagherà quindi alcuna quota di iscrizione.

Il ritrovo è per le 9 in piazzale della Libertà a Pesaro, mentre la corsa inizierà mezz’ora dopo. I ‘concorrenti’ percorreranno viale Trieste, viale della Repubblica, via Rossini e arriveranno al traguardo in piazzale Collenuccio.

“Per l’evento – spiegano gli organizzatori – sono state ideate delle magliette che riportano stampato il logo della manifestazione. Verranno distribuite con una offerta minima di 5 euro, e il ricavato sarà donato a Percorso Donna – associazione provinciale che combatte la violenza di genere – l’iniziativa è per dire no alla violenza sulle donne e per sostenere le associazioni onlus che aiutano le donne in difficoltà”.

Parteciperanno il Centro Antiviolenza provinciale, Percorso Donna, Soroptimist Club di Pesaro, organizzazione che si occupa delle donne in carriera e la sezione pesarese dell’Unione Donne in italia, associazione femminile di promozione politica, sociale e culturale, senza fini di lucro.

Al termine della ‘gara’ sarà assegnato un premio tramite estrazione: una cena per due persone offerta dall’hotel Alexander museum di viale Trieste.

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“Ricomincio da me”: Lucia Annibali si racconta al Ducato http://ifg.uniurb.it/2014/02/01/ducato-online/ricomincio-da-me-lucia-annibali-si-racconta-al-ducato/56059/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/01/ducato-online/ricomincio-da-me-lucia-annibali-si-racconta-al-ducato/56059/#comments Sat, 01 Feb 2014 17:26:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56059 LEGGI Il Centro antiviolenza 'Parla con noi' di Pesaro]]> annibaliOKURBINO – Trentasei anni e due vite. Una, quella di prima,  prima del 16 aprile 2013 quando il suo ex, Luca Varani, ha deciso di punirla per averlo lasciato. Una punizione esemplare, che non avrebbe dimenticato. Una punizione per cancellarla: dell’acido in faccia. L’altra vita di Lucia è invece quella del dopo. Un dopo fatto di dolore fisico ma anche di rinascita. Ed è proprio una Lucia nuova quella che abbiamo intervistato. Una donna entusiasta della vita e decisa a combattere perché nessuna donna subisca più violenza.

LO SPECIALE “DONNE” DEL DUCATO

L’ INTERVISTA - Baldacci, prima donna al comando dei Carabinieri di Urbino | Laura Gardini, mamma e coordinatrice di Economia
SESSUALITA’ - Valentina, vita di una donna nata in un corpo da uomo | Le studentesse: “Gli urbinati freddi e maleducati”
LE STORIE - Simona, casalinga in rete: vita familiare tra baratto e amicizia | Le quattro coltivatrici del Montefeltro
I DATI - “Parla con noi”: il centro antiviolenza di Pesaro-Urbino | Nascite in calo a Urbino
LEGGI - Il Ducato in edicola

Se tu fossi un ministro che cosa faresti per la sicurezza delle donne ?

Sarebbe bene agire su tutti i fronti. Sensibilizzare sia i ragazzi più giovani, sia le autorità come ad esempio i Carabinieri che accolgono gli sfoghi delle donne. E poi bisognerebbe agire anche sul fronte della legge perché è importante in un momento successivo alla violenza per far sentire la vittima protetta. Spesso viene un po’ dimenticata e messa da parte, si ha un po’ questa tendenza a dimenticare presto.

In cosa l’Italia è più carente, secondo te?
Siamo indietro su diversi aspetti. Per esempio i centri antiviolenza sono molto importanti e dovrebbero essere maggiormente sostenuti con dei fondi. Purtroppo sono aperti pochi giorni, poche ore a settimane e  quindi per una donna che lavora può essere difficile trovare un momento per rivolgersi a questi centri. Poi ci sono molte associazioni che si occupano di violenza contro le donne ma ci lavorano volontari e volontarie che avrebbero bisogno di un aiuto economico per potenziare la loro attività.

Qual è secondo te la causa della violenza sulle donne?
La violenza secondo me ha molte ragioni: l’ignoranza, la poca cultura, i modelli sbagliati che provengono dalla famiglia. Ci sono molte cause quanti sono i tipi di violenza: fisica, psicologica, sessuale e via dicendo. Sicuramente c’è qualcosa di fragile anche nella donna in sé quando ci si trova incastrate in certi rapporti malati. Poi è chiaro che un uomo ancor più fragile se ne approfitta. Anni fa ho partecipato ad un incontro al centro anti violenza di Pesaro durante il quale ho assistito alla proiezione di un documentario che raccontava la violenza dal punto di vista dell’uomo violento ed è stato molto interessante. Ecco, lì si vedeva benissimo che spesso la causa della violenza è la fragilità estrema di questi uomini. Sono loro i più deboli anche rispetto alla donna che subisce.

Cosa diresti ad una donna che sta subendo violenza?
Le direi di chiedere aiuto a chi ha vicino perché in queste situazioni la cosa più sbagliata è restare soli. È importante che qualcuno conosca la tua storia per sostenerti e per proteggerti. E poi le direi di chiedere un aiuto psicologico: fare un percorso di questo tipo è fondamentale per rafforzare l’autostima. Essere sicure di se stesse dà la forza che serve per uscire da questo tunnel.

Quanto c’entra l’amore con la violenza?

È una visione distorta dell’amore, un modo di amare malato. L’amore non può essere una cosa che ti fa stare male. Una persona che ti fa una cosa come quella che è successa a me, vuole solo il tuo male. Questa differenza è fondamentale e va capita anche e soprattutto dalla donna che soffre. Secondo me c’è un solo modo di amare. Non ce ne sono due o tre.

Hai avuto una reazione molto diversa dalla maggior parte delle donne vittime di violenza. Non ti sei arresa, chiusa in te stessa. Hai reagito. Come hai fatto?
Ci vuole molta forza di volontà. Bisogna credere moltissimo di potercela fare: nel mio caso, ad esempio credere di poter guarire al meglio. Bisogna avere un grande ottimismo, sperare molto e lottare ogni giorno. Io avevo già fatto un processo di liberazione da questo rapporto sbagliato, avevo già lavorato molto dal punto di vista psicologico e quel lavoro che avevo fatto allora mi ha molto aiutato a non lasciarmi abbattere da un evento così drammatico.

Come è cambiata la Lucia di oggi?
Mi sento finalmente libera. Libera di essere me stessa, di avere dei progetti per il mio futuro. Poi quando ti capita una cosa così tragica inizi anche ad apprezzare molto di più la vita: ogni piccola per me è una grande conquista. Come il fatto di poter vedere e di poter fare le cose che facevo prima, per me è come ricominciare da capo e in qualche modo riconquistare quel che avevo prima. Poi ci sono tante cose nuove, tante persone nuove… Mi sento arricchita ma soprattutto serena. Sinceramente mi sento meglio con me stessa ora di quanto non stessi prima.

Com’è cambiato il tuo rapporto con gli uomini? Come li vedi?
(ride) Beh per adesso non li vedo. Diciamo che preferisco stare senza. Ho bisogno di concentrarmi su me stessa. Sono ancora in una fase di ricostruzione del mio viso. Il mio fisico in questi mesi è stato molto sollecitato dalle cure. Comunque penso che andrà meglio la prossima volta… starò più attenta. (ride)

Le operazioni che hai subito e che continui a subire ti vengono rimborsate?
Le spese delle operazioni rientrano nella sanità pubblica però per le medicine, i tutori e le maschere che indosso devo sostenere delle spese abbastanza notevoli… speriamo che mi rimborsino qualcosa. Da quel punto di vista la vita dei miei genitori è stata stravolta perché abbiamo delle spese molto alte, anche solo l’albergo dove alloggia mia mamma quando io sono all’ospedale….
Se avessimo qualche soldo da parte faremmo molta ma molta fatica. Poi c’è anche il sostegno psicologico che io facevo prima e sto continuando a fare ora che è molto costoso. Non tutti se lo possono permettere.

Ascolta l’intervista integrale

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Da sinistra: l’assessora Daniela Ciaroni, un’operatrice del Cav e Graziella Bertuccioli

URBINO – Rompere il circolo della violenza si può. Per affiancare le donne che decidono di chiedere aiuto la Provincia di Pesaro Urbino, grazie alla legge regionale 32 del 2008, ha istituito il centro antiviolenza “Parla con Noi” in via Diaz 10 a Pesaro.

Una struttura che assicura sostegno sia psicologico che legale alle vittime. Nei casi più urgenti la Provincia mette a disposizione una Casa rifugio, dove le donne che non possono rientrare nelle proprie abitazioni ricevono accoglienza nei primi giorni.

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Il numero di persone che si è rivolto agli operatori del centro è aumentato vertiginosamente. Ad oggi non è ancora stato istituito un registro che monitori le violenze a livello nazionale, ma stando ai dati raccolti dal Centro “Parla con Noi”, al Cav nel 2013 si sono rivolte 108 donne, 47 in più rispetto al 2012. Nonostante ogni storia differisca dalle altre, a denunciare le violenze sono soprattutto donne lavoratrici tra i 40 e i 50 anni. Sono ancora poche le straniere che si rivolgono al centro (solo 16 nel 2012), ma molto si sta facendo per la loro sensibilizzazione.

Secondo Daniela Ciaroni, l’assessore alle Pari Opportunità e Graziella Bertuccioli, referente responsabile del Cav, le barriere culturali da abbattere sono tante. “Uno dei luoghi comuni più frequenti – dicono – è che la violenza avvenga fuori casa a opera di sconosciuti. In realtà la maggior parte degli abusi avviene tra le mura domestiche e sono soprattutto da parte di mariti o compagni”.

Si potrebbe fare molto per combattere una cultura che spesso etichetta come raptus le azioni violente, ma il problema quasi sempre è di tipo economico. La Regione e la Provincia stanziano circa 30.000 euro all’anno per finanziare l’attività del centro e della casa rifugio, una somma insufficiente a mantenere in vita le iniziative di supporto e sensibilizzazione e che limita molto l’incisività degli interventi.

Nella casa rifugio c’è posto solo per 4 donne e 3 minori che possono rimanere nella struttura meno di una settimana. Anche il Cav subisce forti limitazioni sulle proprie attività. Le donne che decidono di intraprendere un percorso di sostegno, possono godere di sei consulenze con uno psicologo e di due incontri con degli avvocati per avere informazioni legali.

violenza locandina

Il centro non riesce a far fronte alla crescente richiesta d’aiuto delle donne vittime di abusi. Un altro problema è l’instabilità dei fondi. “Avremmo bisogno – dicono Ciarloni e Bertuccioli – non solo di più fondi da parte della Regione e dello Stato, ma anche di un’erogazione stabile che copra il lungo periodo. L’incertezza economica mina l’efficacia delle nostre iniziative”.

L’amministrazione provinciale di Pesaro Urbino, per dare un supporto adeguato alle vittime di violenza, ha creato una rete che coinvolge svariati soggetti, dagli ospedali alle Asur, dalle forze dell’ordine ai Comuni. La volontà è quella di formare nelle diverse strutture cui si rivolgono le donne una “rete” di sostegno che sappia come aiutare la vittima di violenza che ancora non è del tutto consapevole di ciò che le sta accadendo. Perché la violenza, diversamente da quanto si possa credere, può iniziare prima ancora che venga sferrato il primo colpo.

“Spesso – affermano – le donne che si rivolgono a noi dopo essere state ripetutamente picchiate dal partner, non si rendono conto di aver subito per anni anche altre forme di violenza”. E aggiungono: “Oltre a quella fisica e sessuale, le donne possono essere vittime anche di violenza psicologica ed economica. Queste sono spesso sottovalutate, ma il ricatto economico o la sudditanza psicologica possono compromettere la vita di una persona tanto quanto un abuso fisico”.

Come è difficile tratteggiare il profilo della donna che subisce violenza, è altrettanto difficile identificare la tipologia dell’uomo “padrone”. “Sono spesso – dice Paola, operatrice del Cav – uomini con poca autostima, che cercano di affermare la propria persona. Non esiste differenza tra ricchi e poveri, tra colti e non istruiti. Anche se c’è stato un incremento di abusi soprattutto in seguito alla perdita del posto di lavoro. Inoltre un’altra caratteristica frequente è la dipendenza da droghe, alcol e gioco d’azzardo”.

Il centro è aperto il mercoledì dalle 8,30 alle 12,30 e il giovedì dalle 14 alle 18. Nei giorni di chiusura è attiva una segreteria telefonica aperta 24 ore su 24 al numero 0721/639014.

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La Regione Marche approva una legge contro la violenza sulle donne http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/la-regione-marche-approva-una-legge-contro-la-violenza-sulle-donne/44418/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/la-regione-marche-approva-una-legge-contro-la-violenza-sulle-donne/44418/#comments Tue, 23 Apr 2013 21:31:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44418 LEGGI I numeri della violenza sulle donne nelle Marche]]> ANCONA – L’assemblea regionale delle Marche ha approvato una proposta di legge per combattere la violenza sulle donne.

La proposta, presentata da Paola Giorgi per la maggioranza e Giulio Natali per l’opposizione, modifica due precedenti normative regionali e prevede che ogni anno la Giunta presenti all’assemblea legislativa un rapporto sul fenomeno della violenza contro le donne e una relazione illustrativa sul fenomeno delle discriminazioni presenti nella regione Marche determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Entrambi i dossier saranno poi discussi ed esaminati dal Consiglio in assemblea, a cui potranno partecipare le diverse associazioni rappresentative.

I numeri della violenza sulle donne nelle Marche

“Una legge importante – ha detto l’assessore alle Politiche sociali Luca Marconi – che riguarda le istituzioni ma anche le famiglie e i singoli cittadini. Si deve andare alla radice del problema per contrastare tutte le forme di violenza”.

Gli episodi di violenza contro e donne e i casi di femminicidio sono quasi ogni giorno sulle pagine dei giornali. Nella provincia di Pesaro-Urbino sono stati 71 i casi trattati dai centri antiviolenza nell’anno 2012.

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