il Ducato » centro commerciale http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » centro commerciale http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Santa Lucia? Per gli urbinati, più che un parcheggio è un centro commerciale http://ifg.uniurb.it/2015/01/31/ducato-online/santa-lucia-per-gli-urbinati-piu-che-un-parcheggio-e-un-centro-commerciale/64111/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/31/ducato-online/santa-lucia-per-gli-urbinati-piu-che-un-parcheggio-e-un-centro-commerciale/64111/#comments Sat, 31 Jan 2015 10:12:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64111 URBINO – Santa Lucia è un centro commerciale, non un parcheggio. O almeno, per gli urbinati il parcheggio è solo un posto dove appoggiare la macchina quando si va a fare compere, non una struttura dove lasciarla per raggiungere il centro storico evitando impervie salite, multe e parcheggi improvvisati.

Questo è quanto emerge dal sondaggio condotto da Il Ducato, che per le vie del centro ha intervistato 60 urbinati di età compresa tra i 30 e i 70 anni. Di questi, la maggioranza (36) ritiene che la struttura inaugurata nel maggio 2014 sia utile per la città, ma solo 28 l’hanno utilizzata (3 in un paio di occasioni), di cui appena in 10 come parcheggio cittadino.

Uno scenario lontano da quello previsto dal Piano industriale che ha gettato le basi per il progetto: se l’affluenza non aumenterà difficilmente si riusciranno a coprire i costi sostenuti per la sua costruzione. Il parcheggio di Santa Lucia è infatti costato più di 11 milioni di euro, cifra che ha catapultato Urbino al settimo posto nella classifica nazionale dei comuni che hanno speso di più per infrastrutture e vie di comunicazione.

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Chi lo apprezza… Chi ha elogiato il parcheggio di Santa Lucia ne ha evidenziato innanzitutto la comodità: grazie all’ascensore si arriva direttamente in cima, con la possibilità di evitare le ripide salite del centro. Molti hanno poi ricordato come Urbino necessitasse di nuovi posti auto, dal momento che gli altri parcheggi di solito si riempono in breve tempo. Altro punto a favore è il prezzo non eccessivo (18 euro al mese con l’abbonamento), che lo rende certo preferibile a parcheggi improvvisati a rischio multa.

… E chi no.  Ma allora quali sono le ragioni dello scarso appeal di Santa Lucia? A sentire gli intervistati – e come confermato da alcuni esercenti del centro –  il suo “peccato originale”  pare essenzialmente uno, cioè il fatto di essere connesso al centro commerciale che si trova ai piani superiori. Molti urbinati faticano a scindere le due strutture. Il centro commerciale è ritenuto da alcuni un inutile sperpero di soldi pubblici – “Il Consorzio” per loro era già sufficiente – e questo incide non poco sulla cattiva opinione che hanno del parcheggio. Questo però non è il suo unico difetto:  molti ritengono anche che sia costato troppo, che sia brutto e troppo grande rispetto alle esigenze della città e che abbia danneggiato gli esercenti di Borgo Mercatale, visto il minor numero di macchine che ora si parcheggiano nella zona.

Ma la gente sa quanto costa? A preoccupare gli intervistati sono soprattutto i mutui accesi per costruire il parcheggio, anche perché, visti i ricavi per ora inferiori alle aspettative, molti temono che il Comune sarà costretto ad aumentare le tasse per pagarli. In tanti hanno ricordato i troppi  soldi spesi per l’opera, anche se poi solo in 13 avevano un’idea verosimile del costo effettivo: la maggior parte non lo sapeva, altri hanno ipotizzato 30 milioni e alcuni hanno sparato cifre fuori mercato (da 500mila euro a 600 milioni).

L’ecomostro.  Nemmeno dal punto di vista estetico il parcheggio riscuote successi: viene visto come un vero proprio “ecomostro” che deturpa il paesaggio e rovina il panorama per chi guarda Urbino dal basso. Critiche alla “presenza scenica”  del parcheggio erano in passato arrivate anche dall’assessore per la rivoluzione Vittorio Sgarbi, che l’aveva definito “una colata di cemento che andrebbe bombardata”.  E pensare che il progetto originale, poi del tutto stravolto, era firmato addirittura da Renzo Piano.

 

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Porta Santa Lucia, il nuovo terminal è pronto. Ora tocca al Comune /FOTO http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/porta-santa-lucia-il-nuovo-terminal-e-pronto-ora-tocca-al-comune-foto/53813/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/porta-santa-lucia-il-nuovo-terminal-e-pronto-ora-tocca-al-comune-foto/53813/#comments Sun, 15 Dec 2013 07:55:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53813 FOTOGALLERIA - Un multilivello a cinque piani. Un centro commerciale e un nuovo terminal per gli autobus urbani e extraurbani. I lavori sono conclusi. In settimana la Torelli Dottori "consegnerà il bene" al Comune ma prima dell'apertura c'è da completare la rotatoria che regolerà l'accesso al parcheggio]]> santa-lucia

Il nuovo terminal degli autobus

URBINO – È arrivato un momento decisivo per il nuovo parcheggio Santa Lucia, in via Giuseppe Di Vittorio. È arrivata la “consegna del bene”. Perché i lavori della ditta anconetana Torelli Dottori Spa sono ufficialmente terminati e la struttura è pronta per la riconsegna alla Urbino Servizi, la società che l’ha ottenuta in concessione amministrativa dal Comune. Ma non per questo gli urbinati potranno già parcheggiarvi le loro auto.

Mancano la rotatoria per accedere al posteggio senza commettere infrazioni e due ascensori da 21 persone ciascuna. Il parcheggio, che comprende 540 posti auto distribuiti in cinque piani, è costato 11.831.970 euro ed è investito di un ruolo importante: sarà il nuovo terminal di tutti i pullman urbani ed extraurbani, fatta eccezione per quelli turistici. “Così riqualifichiamo borgo Mercatale – spiega il sindaco di Urbino Franco Corbucci – che si trasformerà in una fermata di passaggio”. E se la consegna alla Urbino Servizi è già stata segnata nel calendario, lo stesso non si può dire dell’apertura, di cui al momento si conosce solo la stagione: “Primavera 2014”, promette il presidente di Urbino Servizi Giorgio Ubaldi.

Ma non solo un terminal, perché l’enorme struttura che affaccia sulle colline del Montefeltro ha altri quattro piani, 2500 metri quadrati tutti di proprietà della Torelli Dottori. Il sesto e il settimo sono pronti ad ospitare esercizi commerciali, tra cui il primo negozio di elettronica in città e una Coop. Nel chiacchiericcio cittadino l’allarmismo si era subito diffuso: se i negozi chiudono e c’è già il Consorzio, perché aprire un nuovo centro commerciale? In realtà, non è andata proprio così.

Il bando con cui il Comune ha affidato Nuova Porta Santa Lucia alla Torelli Dottori risale al 2006, anno in cui la stessa azienda vinceva anche il bando per la costruzione del primo centro commerciale di Urbino. Due operazioni nate in contemporanea per aggirare la crisi, non una per azzoppare l’altra, coordinate dall’unica volontà di accrescere il bacino di utenza della città ducale. “Con questo nuovo terminal chi arriva a Urbino sarà subito ‘costretto’ a passare per il centro storico – spiega Paolo Dottori, figlio di Sauro che monitora il cantiere l’intero cantiere nascosto in un giubbotto arancione – inoltre qui arriverà una merceologia totalmente nuova, che non farà concorrenza al Consorzio”. Le scale mobili ancora nascoste da teloni bianchi collegano tra di loro tutti i nove piani della struttura, di cui gli ultimi due ospiteranno gli uffici e la ristorazione. A sfamare i visitatori non ci sarà nessuna catena stile McDonald’s, ma piuttosto cresce e casciotte, perché a Nuova Porta Santa Lucia apriranno solo attività locali.

Il parcheggio avrà tariffe speciali per gli studenti, 150 posti in convenzione con il centro commerciale e un prezzo di 1,50 euro all’ora. L’ultima sfida resta la rotatoria da costruire in via di Giuseppe Di Vittorio, affidata alla Pretelli Srl per 230.000 euro con un atto firmato lo scorso 25 novembre. I lavori partiranno dopo Natale, mentre gli operai della Torelli Dottori completano le prove di vegetazione sul dorso di Nuova Porta Santa Lucia.

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Da Napoli a Urbino per vendere scarpe: “Con 15 mila studenti impossibile non lavorare” http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/da-napoli-a-urbino-per-vendere-scarpe-con-15-mila-studenti-che-camminano-impossibile-non-lavorare/54030/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/da-napoli-a-urbino-per-vendere-scarpe-con-15-mila-studenti-che-camminano-impossibile-non-lavorare/54030/#comments Fri, 13 Dec 2013 11:10:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54030 passo-passo-urbino2URBINO – Giovanni Matarrese viene da Napoli, ha 40 anni e da una decina vive ad Ancona. Nella vita vende scarpe così come quattro generazioni della sua famiglia prima di lui. A novembre ha aperto “Passo passo” in via Vittorio Veneto nel centro storico di Urbino.

“Chi non riesce a lavorare con 15 mila studenti che dalla mattina alla sera passano davanti alla propria vetrina dovrebbe farsi qualche domanda – dice Giovanni – Chi apre un’attività commerciale solo perché ha un piccolo capitale da investire non ha capito che come in ogni mestiere ci vuole preparazione e studio”. Prima di piombare sulla città ducale, il gruppo nel quale lavora Giovanni, una struttura di 80 persone con oltre 30 punti vendita sparsi in Italia, ha voluto vederci chiaro: “Ci siamo affidati a uno studio commerciale per fare un’indagine di mercato: abbiamo sopportato una spesa iniziale, ma questo ci ha permesso di fare un investimento mirato”.

L’INCHIESTA – A spasso in mezzo alla crisi: non si vede ripresa per le vie di Urbino / I negozi del centro, uno ne chiude, mezzo ne apre
INTERATTIVO – La mappa dei negozi
LE STORIE – 
Addio al “Koala / L’orafo Marcucci chiude / Passo Passo, grazie agli studenti / L’iniziativa: botteghe artigiane nei locali sfitti /
FERMIGNANO:  “Ci pieghiamo ma non ci spezziamo”
LEGGI -  Il Ducato in edicola

Sono passati trenta giorni dall’apertura nel centro storico urbinate e Giovanni ha già di che essere soddisfatto: “Le cose vanno molto bene e sto già pensando di aprire un altro punto vendita là vicino completamente dedicato alla clientela giovanile”. L’idea di fondo è di andare incontro agli studenti universitari, spesso visti come un problema più che una risorsa: “Non capisco i commercianti che trattano con ostilità gli studenti, un fenomeno che ho notato in più occasioni nel centro e che di sicuro non aiuta la propria attività”. la scelta quindi è proprio di puntare sugli studenti, il più delle volte con le tasche vuote, ma che di camminare hanno bisogno: “Il periodo è difficile per tutti, le famiglie fanno sacrifici per mantenere i propri figli fuori casa per studiare, è ovvio – spiega Giovanni – che i nostri prezzi non devono superare più o meno le 100 euro se vogliamo portare clienti nel nostro locale”.

Il Natale si avvicina, per il commercio è di solito un periodo di grande attività, ma secondo l’imprenditore napoletano a guardare le strade del centro storico di Urbino sembra un periodo come un altro: “Noi abbiamo addobbato la nostra vetrina per le feste, ma per le strade le decorazioni sono scarne e poco attraenti, non sono dettagli da poco – ricorda Giovanni – da dove vengo io la competizione commerciale è forte, a Urbino temo che in tanti si siano seduti sugli allori di tempi passati”.

E’ opinione diffusa tra i commercianti di Urbino che la grande distribuzione sia tra le più grandi minacce del commercio al dettaglio. Per Giovanni sono alibi che non reggono, anzi ne promuove l’utilità proprio per la categoria: “I locali in centro sono piccoli, noi siamo abituati ad almeno 1000 metri quadrati: un centro commerciale attaccato al centro come quello di porta Santa Lucia sarà utile a chi vuole ingrandire la propria attività, al Consorzio invece non investirei perché là i clienti bisogna sperare che ti raggiungano in auto, gli studenti si spostano a piedi e sono attirati da supermercati convenienti e assortiti: per mentalità sono abituato a pensare che la gente devo attirarla io nel mio negozio, non aspettare che vengano da me”.

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Giorgio Mochi Pdl: “Ospedale unico, ferrovia e chiudiamo l’Università” http://ifg.uniurb.it/2013/02/13/ducato-online/ospedale-unico-nuovo-casello-e-ferrovia-le-proposte-per-urbino-di-giorgio-mochi-candidato-pdl/34732/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/13/ducato-online/ospedale-unico-nuovo-casello-e-ferrovia-le-proposte-per-urbino-di-giorgio-mochi-candidato-pdl/34732/#comments Wed, 13 Feb 2013 16:05:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34732

Giorgio Mochi, candidato Pdl al Senato

URBINO – “Sono tre i punti critici a Urbino: l’ospedale unico, il nuovo casello e la ferrovia”, afferma Giorgio Mochi, candidato Pdl al Senato per le Marche e sindaco di Piobbico. “Conosco bene questa realtà. Ho dedicato la mia vita al comune, ai cittadini. So quello che deve essere migliorato”, dice con convinzione. “Ho iniziato per caso a fare politica nel 2004. Mio padre lesse dal giornale che mi candidavo e mi disse: “Giorgio se perdi starai male per 5 giorni, se vinci starai male per 5 anni. Forse aveva ragione”, dice sorridendo.

Mochi ha le idee chiare. “L’ospedale unico a Fosso Sejore è una vera follia”, sostiene convinto il sindaco di Piobbico. “La sua apertura causerà la chiusura di tutti gli ospedali satelliti a Fossombrone, a Sassocorvaro e a Cagli. Saranno trasformati in case della salute. L’abitante di Piobbico, di Borgo Pace, di San Lorenzo in Campo colto da malore impiegherà due ore per arrivare al nuovo ospedale. L’ambulanza deve attraversare Fano, che è la terza città delle Marche, e poi si deve immettere sulla litoranea a corsia unica. Questa è una follia, scritto a caratteri cubitali però”, ripete con foga.

C’è poi la questione trasporti, il tanto discusso “casellino” di Pesaro. “Il casello andava fatto sulla Montelabbatese. La società autostrade aveva già assicurato che avrebbe realizzato una strada a 4 corsie da Pesaro fino a Colbordolo. Ma siccome gli abitanti di Villa Fastiggi, che sono un serbatoio di voti del centro sinistra, non volevano il casello, allora non l’hanno più fatto. Al suo posto ora avremo il “casellino” che è totalmente inutile. Il cittadino proveniente da Bologna che volesse uscire a Pesaro sud deve arrivare fino a Fano. Uno poi pensa che il casellino costi la metà. E invece no: costa il doppio di un casello normale. Se avessimo avuto la 4 corsie da Pesaro fino a Colbordolo avremmo risolto metà dei problemi della viabilità che ci sono tra Pesaro e Urbino. La paura nei confronti di questo casello è solo politica: temono di perdere voti”. E riguardo alla vecchia ferrovia Mochi afferma: “Vogliono trasformarla in una pista ciclabile, invece noi proponiamo di realizzare una metropolitana di superficie”.

Il sindaco di Piobbico se la prende con l’Amministrazione comunale di centrosinistra: “Se a Urbino ci fosse stato il Pdl e avesse realizzato un obbrobrio come quello del centro commerciale a Santa Lucia saremmo finiti su tutti i giornali. Stessa cosa per il centro commerciale al Consorzio. Secondo me ci sarebbe da mettere in discussione il sito Unesco”, dice Mochi.

Poi lancia la sua proposta shock per rilanciare l’economia di Urbino: “Andrebbe chiusa l’università, perché l’urbinate vive solo di questo e del resto non gliene frega niente. La crisi di Urbino è dovuta al fatto che non si è puntato sulla qualità. Doveva diventare la nuova Oxford. Invece ha puntato sulla quantità: 20.000 studenti a fronte di 15.000 abitanti. C’è uno squilibrio. I giovani poi vogliono divertirsi e qui arriviamo ai problemi del giovedì sera in un centro storico piccolo. Questa è la triste realtà”.

Sul futuro delle prossime elezioni poi non ha dubbi: “Berlusconi non ha più scuse, se vince deve tornare a quel progetto liberista che negli scorsi anni, a causa dei suoi alleati, aveva abbandonato”.

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Nevone, Imu, Consorzio: una città che cambia. Intervista al sindaco http://ifg.uniurb.it/2012/04/30/ducato-online/nevone-imu-consorzio-una-citta-che-cambia-intervista-al-sindaco-di-urbino/31245/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/30/ducato-online/nevone-imu-consorzio-una-citta-che-cambia-intervista-al-sindaco-di-urbino/31245/#comments Mon, 30 Apr 2012 22:59:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31245 LEGGI Il consorzio dell'ottimismo]]> Il sindaco di Urbino, Franco CorbucciURBINO – “Santa Lucia sarà il nuovo nodo di scambio per gli autobus da fine 2013″; lo annuncia il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, nel corso di un’intervista rilasciata al Ducato a conclusione del biennio 2010-2012, segnato indelebilmente dall’emergenza-neve. Il primo cittadino si è anche soffermato su Imu, apertura del centro commerciale ‘Consorzio’ e turismo.

Partiamo dal tema economico con l’introduzione dell’Imu, l’imposta unica municipale, sulla prima casa.
“Questo Paese che fino a fine 2011 rischiava quello che è successo in Grecia: è il frutto di anni in cui si è cercato di negare la crisi, sperando che passasse così e invece non poteva passare. Invece di affrontare il problema crisi, infatti, è stato nascosto. E’chiaro lo Stato è in difficoltà e deve trovare risorse, ma poteva anche trovarle in modo diverso, ad esempio con una patrimoniale. Adesso, con questa imposta, ci ritroviamo ad essere esattori per conto dello Stato: infatti, la metà del gettito sulla seconda case e le attività commerciali-artigiane va a Roma. Urbino deve far fronte nel 2012 a circa 800.000 euro di tagli previsti già in precedenza con la manovra 2012-2014. Se sovrapponiamo ciò ai gravi danni causati dalla nevicata di febbraio, quando per affrontare l’emergenza abbiamo speso circa 800.000 euro, è chiaro che diventa più difficile affrontare i tagli.

Per quanto riguarda la possibilità di tassazione delle case, abbiamo deciso di mantenere l’aliquota più bassa possibile per la prima casa, rispetto al 5 per mille in vigore in precedenza”.

E quale gettito è previsto?
“Più o meno quello che avevamo quando c’era l’Ici”.

Quanti soldi?
“Non mi ricordo… Ma con lo 0,4% rischiamo di prendere qualcosa in meno di prima. Per la seconda casa, come fanno già altri Comuni, non intendiamo applicare l’aliquota massima, ma una forbice tra 9,1 e 9,6 per mille: pensiamo, infatti, che in questo momento non vogliamo pesare molto sulle attività commerciali e artigianali. Per coloro che sottoscrivono un contratto di affitto a canone concordato, a studenti o famiglie, ci sarà l’agevolazione sulla seconda casa nel senso che si pagherà l’aliquota base, l’0,76%. Inoltre, non toccheremo le tariffe per i servizi individuali: mense, asili, trasporti, residenze per anziani”.

E la rateizzazione dell’Imu come potrebbe influire sul bilancio comunale?
“Per quanto ne sappiamo oggi, ma mi sembra che si discuta ancora, è chiaro che più tardi entrano e più soldi ci mancano nel bilancio. E’un problema, che diventa grosso se si rateizza anche l’Imu sulla seconda casa, ma mi sembra che si parli solo dell’aliquota sulla prima casa”.

Apertura del centro commerciale ‘Consorzio’: per la prima volta dopo anni, una nuova realtà commerciale a Urbino, seppur in un momento di forte crisi dei consumi: quali sono le aspettative per il futuro?
“Non c’è nessun futuro, noi abbiamo finito il nostro lavoro. L’apertura del centro commerciale è una delle previsioni già inserite nei programmi amministrativi dalla scorsa legislatura. Oggi portiamo a termine questo percorso e posso dire che sono soddisfatto per due motivi: lì c’era il Consorzio agrario: due capannoni, un manufatto e una casa. Togliendo il tetto sul manufatto, avevamo messo 170 automobili. Penso che l’intervento odierno sia stato addirittura una riqualificazione: abbiamo utilizzato il minimo dei metri cubi da realizzare, come prevedeva il piano volumetrico predisposto dall’architetto Giancarlo De Carlo. Penso che il ‘Consorzio’ sia una grossa opportunità del territorio, dove Urbino era l’unica città a non avere un centro commerciale. Peraltro, parliamo di piccole e medie strutture di vendita, fino a un massimo di 250 metri quadrati. E’importante anche perché Urbino torni ad essere un punto di riferimento per le attività commerciali”.

E l’altro centro in costruzione a Santa Lucia?
“Santa Lucia nasce come nodo di scambio alternativo a Borgo Mercatale, utilizzato come una stazione autobus a cielo aperto. Invece, il nodo di scambio dei pullmann da e per Urbino sarà spostato da Borgo Mercatale a Santa Lucia, permettendoci di togliere da sotto la vista dei Torricini quel mare di pullmann che tutti i giorni arrivano. Lo spostamento si concluderà fra un anno, un anno e mezzo, a fine 2013″.

E Borgo Mercatale?
“Sarà liberata dai bus, e arriveranno soltanto quelli turistici, mentre i pullman si parcheggeranno al Bocciodromo, a Varea. Nel piano strategico su cui ragioniamo, c’è l’idea di fare una riqualificazione totale del piazzale di Borgo Mercatale, per riportarla all’utilizzo per eventi”.

Restate convinti dell’altro progetto a Santa Lucia, nonostante la prossimità dei due insediamenti? Non si rischia che si facciano la guerra?
“Fanno una sana concorrenza di cui questa città ha tanto bisogno. A Santa Lucia, i negozi possono essere grandi anche 900 metri quadri; ma non ci solo attività commerciali, anche uffici”.

E quali pensa che saranno le conseguenze sulle attività nel centro storico?
“Urbino era l’unica città a non avere una struttura commerciale al suo esterno. Il centro storico dovrà specializzarsi come già sta facendo, come i negozi dentro il Collegio Raffaello. Anche gli altri negozi saranno più specializzati e qualificati”.

Dovranno seguire tutti quell’esempio lì?
“Tu, esercente, dovrai fare della qualità perché io che entro in centro storico trovi negozi di un certo tipo, come avviene in tutti i centri storici del mondo. Ad esempio, se faccio un negozio di alimentari, terrò qualcosa che non ha il supermercato. Avere i centri commerciali intorno obbliga il centro storico a qualificarsi ulteriormente e a dare risposte all’utenza che c’è dentro”.

E’ passata la tempesta di febbraio, e si è tornati alla normalità; ma un mese e mezzo dopo, quali sono le criticità più forti e a che punto siamo per lo sblocco dei fondi?
“Innanzitutto voglio ringraziare molto il Ducato, per le immagini vere del nevone  che avete passato in tutto il mondo. Queste hanno dato l’entità di quello che è successo, e del lavoro svolto in quei momenti difficili, che a detta di tutti, è stato positivo. Ringraziamo tutti, cittadini, studenti e operatori venuti da tutta Italia, che hanno contribuito ad aiutarci. I danni più grandi riguardano i tetti di strutture pubbliche, come le scuole, il Com; poi c’è da rifare la segnaletica stradale, il manto stradale. Sul tappeto ci sono un milione di euro di danni al patrimonio pubblico. Altrettanto grave la situazione delle zone industriali e artigianali e del patrimonio storico. La buona notizia è che il sottosegretario ai Beni culturali ci ha promesso uno stanziamento da un milione di euro per San Bernardino e il Mausoleo dei Duchi. Continuiamo la nostra battaglia a livello nazionale per avere risorse dal Governo per aiutare sia Comune che  privati”.

Con quali risposte?
“Finora siamo in difficoltà grosse perché non sta arrivando nulla, ma la speranza ce l’hanno lasciata”.

Urbino riuscirebbe a far fronte da sola ai danni con fondi propri e senza aiuti esterni?
“Nessun comune del territorio riesce a far fronte da solo. Il bilancio di Urbino, che ha una sua solidità, sicuramente riuscirà almeno a superare la fase dell’emergenza, che potrà dirsi conclusa entro l’estate”.

Sicuramente il turismo può dare una grande mano all’economia di questa città: proprio in questi giorni è in corso la mostra sulle ‘Città ideali’ a Palazzo Ducale.
“Un’altra grande occasione che abbiamo saputo sfruttare insieme a Soprintendenza, Regione, Provincia, Università, Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro e Banca Marche. E’ il secondo grande evento dopo la mostra su Raffaello nel 2009; sia da parte della Regione che dal Ministero si è presa coscienza, e quindi anche risorse, per far sì che Palazzo Ducale diventi sede per grandi esposizioni, e spero che se ne possa avere una ogni due anni. La mostra sarà sicuramente un successo; mentre altrove si registrano cali di flussi turistici anche del 30%, noi negli ultimi weekend -Pasqua inclusa- siamo riusciti ad aumentare i turisti”.

Quest’amministrazione ha scelto di non introdurre la tassa di soggiorno: tuttavia, gli albergatori si lamentano perchè i turisti non rimangono a dormire a Urbino: che cosa potreste fare per convincerli a restare più tempo in città?
“Questo è il problema da sempre, di tutti. E’ difficile, ma anche qui notiamo che i dati della Regione dicono che il tempo di permanenza in città si è allungato, anche grazie a rapporto migliore con il territorio del Montefeltro, dove stiamo lavorando al ‘distretto culturale’. Altri elementi importanti sono la ‘Tourist card’ con il biglietto unico. Infatti, questo dura per due settimane: in questo modo, il turista può avere l’occasione di fermarsi a Urbino e fare un giro alla scoperta del territorio circostante”.

Finora lei si è pronunciato contro l’Ersu unico regionale, difendendo la struttura attuale: l’assessore regionale Luchetti ha detto che la riforma prevista serve a  far fronte al calo dei finanziamenti: che cosa, invece, le fa privilegiare un’organizzazione decentrata?
“Non solo mi sono schierato contro, ma ho partecipato alla Conferenza autonomie locali, dove ho sempre detto che l’Ersu non può essere centralizzata a livello regionale; deve rimanere nel territorio come elemento di gestione del diritto allo studio, e non solo. Far restare l’ autonomia di gestione a livello locale, lasciando alla Regione i controlli di bilancio. Il diritto allo studio è una questione particolare, specie in questa città, attraverso l’accoglienza universitaria: la gente viene a studiare a Urbino perché siamo in grado di dare un’accoglienza diversa, grazie ai 1.500 posti alloggio dell’Ersu. Vogliamo fare di Urbino, come abbiamo sempre fatto, un punto di riferimento come luogo di formazione in generale, e sopratutto sfruttare i rapporti internazionali che abbiamo sempre avuto, con ragazzi che vengono da tutto il mondo”.

I collettivi universitari, dopo lo sgombero dell’aula C1 a Magistero, chiedono nuovi spazi di socialità gestiti in maniera diretta: cosa ne pensa?
Ho sempre ricevuto tutti. Quello dei luoghi dove ritrovarsi è un problema reale. All’interno del Comune c’è una commissione composta da Comune, Ersu, Università ed eletti dagli studenti, che purtroppo loro non riconoscono, e con la quale noi dialoghiamo. Sull’ex Scorpio, mi risulta che deciderà l’Ersu, attraverso un suo bando, per affidare il locale in gestione per svolgere una funzione ricreativa per gli studenti”.

A causa del caro-benzina, sempre più persone scelgono più o meno volontariamente il trasporto pubblico; nel frattempo, però, Adriabus ha ridotto le percorrenze nei giorni festivi. Non le sembra una contraddizione?
Nessuna contraddizione. Adriabus sconta gli effetti del caro petrolio e la diminuzione dei finanziamenti regionali. L’azienda è costretta, se vuole mantenere il bilancio in pareggio, a fare delle razionalizzazioni, ma il minimo. Abbiamo mantenuto in piedi tutto il sistema. Mentre crescono le corse da e per Roma, il trasporto interurbano ha subito un minimo di tagli”.

Che fine farà la Fano-Urbino?
“E’ già stato deciso dal Governo, dal momento che ha venduto le tratte. Il Comune ha mantenuto la sua tratta senza creare nessun impedimento a un’eventuale riattivazione, non costruendoci niente sul tracciato. Credo comunque, che se bisogna parlare di Fano-Urbino, bisogna discuterne facendo riferimento al progetto di collegamento con Roma”.

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