il Ducato » cgil http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » cgil http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Sciopero scuole: a Fermignano istituti aperti ma solo 14 docenti presenti http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-notizie-informazione/sciopero-scuole-a-fermignano-istituti-aperti-ma-solo-14-docenti-presenti/73427/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-notizie-informazione/sciopero-scuole-a-fermignano-istituti-aperti-ma-solo-14-docenti-presenti/73427/#comments Tue, 05 May 2015 10:37:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73427 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO, 5 MAG – Alta adesione allo sciopero per gli insegnanti dell’istituto comprensivo “Donato Bramante” di Fermignano. Hanno aderito in totale 63 docenti su 77: alla scuola dell’infanzia tutti e 17, nelle due scuole primarie 32 su 35, mentre nella secondaria 14 su 25. Per quanto riguarda il personale Ata, ha scioperato una persona su 19. Lo sciopero, a livello nazionale, contro la riforma della scuola è promosso da Cgil, Cisl, Uil, insieme a Snals, Gilda e Cobas.

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Sciopero contro ‘la buona scuola’, la Cgil: “Anche a Urbino molti istituti chiusi” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/sciopero-contro-la-buona-scuola-la-cgil-anche-a-urbino-molti-istituti-chiusi/73191/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/sciopero-contro-la-buona-scuola-la-cgil-anche-a-urbino-molti-istituti-chiusi/73191/#comments Mon, 04 May 2015 14:55:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73191 Manifesto studentesco per adesione allo sciopero del 5 maggio

Manifesto studentesco per adesione allo sciopero del 5 maggio

URBINO – Anche a Urbino, e in tutta la provincia, lo sciopero nazionale della scuola rischia di creare disagi a studenti e famiglie, nonostante Adriabus garantisca il servizio scuolabus. Il 5 maggio il personale scolastico, gli studenti e i sindacati protesteranno uniti contro il disegno di legge presentato dal premier Matteo Renzi, chiamato Buona scuola.

La mobilitazione riguarderà non solo il Montefeltro: da Pesaro partiranno dei pullman per Roma e si svolgerà un flash mob in piazza del Popolo.

“Da Pesaro partiranno due pullman da 55 persone – ha detto Lilli Gargamelli, rappresentante della Cgil di Pesaro – i posti sono quasi tutti occupati. Speriamo che ci sia una grande affluenza al flash mob; le probabilità di avere un numero elevato di adesioni sono molte se consideriamo che, oltre al tema, molto sentito da tutti, la maggior parte delle scuole di Pesaro rimarrà chiusa. Anche a Urbino le scuole chiuse saranno molte, anche se probabilmente il numero sarà minore rispetto a quelle chiuse a Pesaro”.

Istituto P. Volponi

Istituto P. Volponi

“C’è stata un’adesione in massa tra i docenti della prima area e molto alta è stata anche per quelli della seconda, anche se fino a domani non sapremo i numeri precisi – ha dichiarato Antonio Serafini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo P. Volponi di Urbino – la contestazione è legittima perché in società in continuo cambiamento è giusto che la scuola cambi, però non tutto in questo disegno di legge è giusto, c’è qualcosa da rivedere.  Tra gli obiettivi del governo c’è quello di prevedere misure per la valorizzazione e la sicurezza degli edifici scolastici; secondo me questo è un punto fondamentale e il governo si dovrebbe quindi preoccupare di dare più fondi per valorizzare la scuola pubblica perché spesso non si riescono a gestire nemmeno le attività ordinarie, come le pulizie. Per non parlare poi della ristrutturazione degli edifici: ci sono scuole in cui piove dal soffitto e i soffitti cadono a pezzi; è una questione di sicurezza, ma anche l’estetica non va sottovalutata perché un ambiente più gradevole è vissuto meglio da tutti”.

Lo sciopero generale della scuola è stato indetto da cinque sigle sindacali: Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. Il primo sciopero unitario dopo 7 anni. Si sono unite anche le associazioni studentesche e l’Agenquadri (Associazione generale quadri, professionisti e alte professionalità). Il malcontento infatti è di chi vive la scuola tutti i giorni, dal personale scolastico alle famiglie. Gli studenti dell’Uds (Unione degli studenti) hanno scritto anche una lettera pregando i docenti di aderire alla contestazione “per difendere la scuola pubblica” e il loro futuro e “di stimolare discussioni sulla riforma nelle classi, invitando tutti gli studenti inconsapevoli di scendere in piazza a Roma”.

I punti della riforma per i quali si è indetto lo sciopero sono sei:

  1. organico triennale secondo la volontà del dirigente scolastico;
  2. contratti devono essere confermati dal dirigente anche per i docenti di ruolo che perderanno posizioni di graduatoria e posto per continuità;
  3. scomparsa di tutte le graduatorie;
  4. creazione di albi regionali e nazionali anche per i docenti di ruolo;
  5. mobilità coatta per i perdenti posto inseriti nell’albo regionale come precari per chiamata diretta del dirigente;
  6. aumento indiretto dell’orario di lavoro con 50 ore obbligatorie di formazione e supplenze.

 

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Cala la disoccupazione anche nella provincia di Pesaro-Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/cala-la-disoccupazione-anche-nella-provincia-di-pesaro-urbino/67075/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/cala-la-disoccupazione-anche-nella-provincia-di-pesaro-urbino/67075/#comments Tue, 03 Mar 2015 10:10:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67075 URBINO – Secondo i dati provinciali sulla disoccupazione pubblicati dall’Istat, la provincia di Pesaro-Urbino è quella col tasso di disoccupazione più basso della regione Marche dopo Macerata. Il dato di Pesaro-Urbino passa infatti dal 10% del 2013 al 9,5% del 2014. Maglia nera della regione Marche risulta invece la provincia di Ascoli Piceno, in cui la disoccupazione si attesta all’11,9%, dato appena sotto la media nazionale.

La Cgil Marche sottolinea come il tasso di disoccupazione nelle Marche sarà anche sceso dal 12,3% al 10,1%, in evidente controtendenza rispetto al resto del Paese (dove lo stesso dato passa dal 12,6% del 2013 al 13,3%), ma non è un segnale sufficiente a giustificare facili entusiasmi: “E’ un dato Istat, quindi è incontrovertibile. Ma a essere passato sotto silenzio è il dato degli scoraggiati: in un solo anno in almeno 3.000 lavoratori hanno smesso addirittura di cercarlo, un lavoro”.

Il riferimento è ai 24.000 posti di lavoro in più risultanti dai dati Istat così come rielaborati da Cna Marche e Confartigianato, che non terrebbero in giusta considerazione quasi 3.000 lavoratori  che sono usciti dal mercato del lavoro perché un’occupazione nemmeno la cercano più, stanchi di vedersi respingere le offerte di lavoro e così uscendo dagli elenchi dei disoccupati: “Sono quasi sempre donne, è un dato che deve far riflettere”. Il sindacato fa inoltre presente che “bisogna guardare alla qualità del lavoro che si produce”.

Il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi pone l’accento, invece, sul “segnale finalmente positivo che arriva dai dati Istat sull’andamento del mercato del lavoro nella nostra regione”. La crescita degli occupati (+9.600 unità, pari all’1,6% rispetto alla media 2013) con il conseguente incremento di 1,3 punti percentuali del tasso di occupazione (dal 61,1% del 2013 al 62,4%) rafforzano, per l’associazione degli industriali delle Marche, un “quadro congiunturale di moderato miglioramento, che inverte la tendenza negativa osservata nei mesi centrali del 2014”. “Fondamentale sarà accompagnare questi primi timidi segnali positivi con azioni mirate alla conservazione e rilancio dell’industria manifatturiera, che è il motore trainante del sistema economico italiano e marchigiano”.

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Crisi, disoccupazione al 12,4% nelle Marche. 60mila posti in meno dal 2008 http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/economia/crisi-disoccupazione-al-124-nelle-marche-60mila-posti-in-meno-dal-2008/58444/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/economia/crisi-disoccupazione-al-124-nelle-marche-60mila-posti-in-meno-dal-2008/58444/#comments Mon, 03 Mar 2014 18:05:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58444 operaioURBINO – Negli ultimi sei anni sono quasi 60mila in meno gli occupati nelle Marche, poco meno della popolazione di Fano. E di questi quasi la metà si è persa nel 2013: un segnale che ribadisce come la crisi non sia terminata ma che anzi stia colpendo ogni anno sempre più forte.

I dati Istat elaborati da Cgil Marche sono allarmanti. Nel quarto trimestre 2013 la nostra regione si è infatti allineata con la media nazionale, raggiungendo un tasso di disoccupazione del 12,4%. Ancora più preoccupante, come nel resto della nazione, è la situazione degli under 24: il tasso di disoccupazione giovanile ha infatti toccato il 36,1 %.

In regione il numero di persone senza lavoro ha toccato quota 86mila. Le Marche sono, insieme al Lazio, la regione con il tasso di disoccupazione più alto, escludendo le regioni del Mezzogiorno. Secondo Cgil Marche, il calo dell’occupazione ha riguardato sia il lavoro dipendente, sceso del 4,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2013, sia il lavoro autonomo, con 7mila unità in meno. E anche chi ha perso lavoro continua ad avere enormi difficoltà nel trovarne un altro: sarebbero infatti più di 40mila le persone ancora in cerca di una seconda possibilità dopo il primo licenziamento.

Ma il 2013 ha visto anche un altro record negativo, quello della disoccupazione femminile. Nelle Marche infatti il tasso di donne senza lavoro ha raggiunto il 14,6%.

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A Pesaro-Urbino 142 famiglie sfrattate nei primi sei mesi dell’anno http://ifg.uniurb.it/2014/02/27/ducato-online/a-pesaro-urbino-142-famiglie-sfrattate-nei-primi-sei-mesi-dellanno/57967/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/27/ducato-online/a-pesaro-urbino-142-famiglie-sfrattate-nei-primi-sei-mesi-dellanno/57967/#comments Thu, 27 Feb 2014 06:41:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57967 URBINO – Nei primi sei mesi del 2013 nella provincia di Pesaro Urbino 142 famiglie sono state sfrattate. È quanto emerge dal rapporto regionale del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil. In tutte le Marche le richieste di sfratto sono state oltre duemila, di queste quelle già eseguite sono state 446.

Secondo il Sunia la maggior parte degli sfratti sono dovuti a morosità incolpevole. “Abbiamo sollecitato il governo a prendere un provvedimento urgente. Il governo Letta aveva destinato 20 milioni di euro a sostegno di chi non riusce a pagare l’affitto, sono i cosiddetti morosi incolpevoli. Ma è un fondo limitato che non copre l’emergenza reale”, sostiene Giorgio Orazi, segretario provinciale del Sunia. In 5 anni nella nostra Regione ci sono state 200.000 sentenze di sfratto.

A Pesaro Urbino nel 2012 gli sfratti eseguiti dall’ufficiale giudiziario sono stati 164, 55 in meno rispetto al 2011. Nello stesso periodo le ingiunzioni di sfratto sono però aumentate: 44 in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 249 provvedimenti. Se si guarda l’andamento nell’intera Regione, si nota una leggera diminuzione degli sfratti esecutivi: nel 2012 sono stati 813 mentre nel 2011 846.

“Ogni anno 1.500 persone si rivolgono a noi. Non hanno più un  lavoro e non sanno come pagare l’affitto. Noi mediamo tra le parti e cerchiamo un accordo. Non dimentichiamo neanche i proprietari che a volte perdono l’unica entrata che hanno” – continua Orazi.

Il segretario Sunia delle Marche, Stefano Falcionelli afferma: “Nella Regione ci sono 290 alloggi sfitti in attesa di essere  restaurati. Vogliamo che vengano messi a disposizione delle persone più bisognose, quelle che sono in casa integrazione da mesi. Ieri durante il nostro congresso abbiamo chiesto al governo regionale di realizzare un piano straordinario per l’emergenza abitativa. Bisogna subito utilizzare i 9 milioni di euro a disposizione della Regione per la realizzazione o l’acquisto di alloggi da destinare a edilizia sovvenzionata”. Nelle Marche sono più di 8.000 le famiglie in lista d’attesa per l’assegnazione di una casa popolare. Tra queste solo 400 hanno ottenuto un alloggio.


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Cig in deroga, nelle Marche 17mila senza stipendio da cinque mesi http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/cig-in-deroga-nelle-marche-17mila-senza-stipendio-da-cinque-mesi/53931/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/cig-in-deroga-nelle-marche-17mila-senza-stipendio-da-cinque-mesi/53931/#comments Wed, 11 Dec 2013 08:40:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53931 [continua a leggere]]]> operaioDiciassettemila persone nelle Marche non prendono lo stipendio da luglio. Sono l’esercito silenzioso dei cassa integrati in deroga: operai di piccole aziende, artigiani, agricoltori e impiegati che non rientrano nella cig ordinaria e che da cinque mesi non ricevono gli 800 euro mensili che gli spettano di diritto. La Regione non ha potuto pagare perché i soldi sono finiti. Così, mentre sempre più aziende fanno ricorso agli ammortizzatori sociali per non licenziare i loro dipendenti, questi ultimi si ritrovano a lavorare gratis.

“Alle Marche dovrebbero arrivare 10 milioni di euro ma temiamo che non siano sufficienti spiega Valter Recchia, responsabile lavoro di Cna, confederazione nazionale dell’artigianato – siamo molto preoccupati. Secondo i nostri calcoli, se non vengono stanziati altri fondi non arriveremo alla fine dell’anno. Il 28 novembre c’è stato un incontro tra la Regione Marche e tutte le parti sociali, ma non si è concluso nulla e i lavoratori continuano a restare senza stipendio”.

Ad aumentare sono invece le richieste di cig in deroga. I dati aggiornati ad ottobre dell’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale, mostrano un quadro allarmante: nel primo trimestre 2012 sono state presentate dalle imprese 2.411 domande per 12.332 lavoratori. Nello stesso periodo del 2013, invece, le richieste sono stare 4.307 per 21.039 lavoratori. L’82,3% in più.

L’INCHIESTA – A spasso in mezzo alla crisi: non si vede ripresa per le vie di Urbino / I negozi del centro, uno ne chiude, mezzo ne apre
INTERATTIVO – La mappa dei negozi
LE STORIE – 
Addio al “Koala / Passo Passo, grazie agli studenti / L’iniziativa: botteghe artigiane nei locali sfitti /
FERMIGNANO:  “Ci pieghiamo ma non ci spezziamo”
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GLI OPERAI – Giovanni, cassintegrato protesta in piazza: “L’Inps non paga” Barbara: un marito, due figli e nessuno stipendio

Da gennaio a maggio 2013 le aziende che nelle Marche hanno chiesto questo tipo di ammortizzatore sociale sono state 4.402, mentre le ore di cassa integrazione hanno sfiorato i 4 milioni per un totale di 33 milioni di euro. “I fondi stanziati hanno coperto le ore di Cig fino a maggio – continua Recchia – solo a novembre i lavoratori hanno ric evuto lo stipendio del mese di giugno. L’Ebam, ente bilaterale artigiani Marche, si è offerto di pagare il 20% delle ore richieste dalle imprese proprio perché la Regione temeva di non riuscire a coprirle. Ma tutto è ancora fermo”, spiega Recchia. Tra le province marchigiane, quella di Pesaro-Urbino presenta i dati peggiori con 4.837 lavoratori in cig in deroga, 1.063.196 ore e 1.213 aziende coinvolte per un totale di 8.912.645 euro. Da gennaio a maggio 2013 si è registrato un aumento del 75% delle richieste.

Secondo Carla Balducci, sindacalista della Cgil: “La nostra provincia era il fiore all’occhiello della meccanica e del mobilificio ma da anni ormai molte aziende sopravvivono a fatica”. Il settore più colpito è quella dell’artigianato: le ore di cig per gli artigiani marchigiani sono state 9.193. 861.Segue il terziario con 3.524775 ore e l’industria con 1.810.099. “Purtroppo non siamo in grado di dire cosa succederà nel 2014 – continua Balducci – la realtà è che le risorse stanziate dal governo sono poche e l’instabilità politica del nostro Paese rende tutto più difficile. I lavoratori in cassa integrazione in deroga sono migliaia. La maggior parte di loro ha una famiglia con figli piccoli. Sopravvivono grazie alla pensione dei genitori ma è una situazione che non potrà continuare per sempre. Il rischio è che prima o poi vengano licenziati”.

Secondo i dati Istat elaborati dalla Cna e dalla Confartigianato da ottobre 2012 a ottobre 2013 nelle Marche 19.000 persone hanno perso il posto di lavoro.

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Camusso: “La ripresa nelle Marche grazie a export e qualità” http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/camusso-la-ripresa-nelle-marche-grazie-a-export-e-qualita/49654/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/camusso-la-ripresa-nelle-marche-grazie-a-export-e-qualita/49654/#comments Tue, 04 Jun 2013 10:53:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49654 VIDEO. A Isola del Piano il segretario nazionale della Cgil ha parlato di economia marchigiana, disoccupazione giovanile e donne: "Le madri lavoratrici sono meno credibili agli occhi dei datori di lavoro"
LEGGI "Lavoro per combattere le mafie"]]>
URBINO – Il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso, parla delle Marche come esempio virtuoso per il paese. Camusso, intervenuta in occasione della manifestazione ‘I frutti della legalità’ a Isola del Piano (PU) in uno dei 17 terreni confiscati alla mafia nella provincia, ha suggerito due strade per migliorare l’economia marchigiana e risollevare le sorti del manifatturiero.

Susanna Camusso  ha commentato anche il problema della disoccupazione giovanile esortando i giovani ” a puntare tutto sulle proprie capacità “. Al centro del dibattito anche la situazione delle lavoratrici marchigiane. Camusso ha specificato come oltre a un problema normativo, “la figura della donna nel mondo lavorativo è penalizzata da un vizio culturale, che rende le madri lavoratrici meno credibili agli occhi dei datori di lavoro”.


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Susanna Camusso: “Il lavoro priorità per combattere la mafia anche nelle Marche” http://ifg.uniurb.it/2013/05/26/ducato-online/susanna-camusso-il-lavoro-priorita-per-combattere-la-mafia-anche-nelle-marche/48542/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/26/ducato-online/susanna-camusso-il-lavoro-priorita-per-combattere-la-mafia-anche-nelle-marche/48542/#comments Sun, 26 May 2013 15:27:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48542 ISOLA DEL PIANO – Alla Fattoria della legalità di Isola del Piano, un bene confiscato alla mafia, 150 studenti hanno incontrato Susanna Camusso – segretaria nazionale della Cgil – per parlare di lavoro,  malavita e soprattutto di quei “frutti della legalità” che hanno dato il nome all’ iniziativa.

Frutti che sono sia quelli concreti – come le ciliegie offerte a chi è intervenuto ieri sul palco – che nascono dai terreni sottratti in queste zone al mafioso Ruggero Cantoni e che ora vengono gestiti dal Comune e dall’associazione Libera; sia quelli astratti come la vitamina “L” di legalità che la segretaria ha tentato di trasmettere agli studenti con le sue parole.

“L’Italia – ha detto Camusso – è come se fosse sempre un paese doppio. Quello che viene rappresentato dal dibattito formale e poi un paese concreto e materiale che è quello che si trova oggi a Isola del Piano”.

In Italia gli anticorpi contro l’illegalità ci sono, sostiene la sindacalista; ciò che va ricostruito è il legame tra la quotidianità e  rispetto alla legalità. Un legame che, secondo la Camusso, è stata la classe politica a recidere, trasmettendo “troppe volte il messaggio che la lotta all’illegalità non fosse la priorità verso cui muoversi”.

Come dimostrano le misure ancora troppo deboli verso l’evasione fiscale o l’eliminazione del falso in bilancio, mentre secondo la Camusso “dovrebbe essere certo che chi evade finisce nelle patrie prigioni”.

Crisi economica e diritto al lavoro sono alcuni dei temi toccati dalla Camusso che,  rivolgendosi soprattutto agli studenti presenti, ha evidenziato le ripercussioni dei tagli all’ istruzione (10 miliardi di euro in 5 anni) e ha ribadito la  necessità di valorizzare la cultura come chiave per far ripartire l’Italia.

Commentando i dati sull’abbandono delle scuole da parte dei più giovani,  la Camusso si è detta amareggiata: “L’Italia si è fondata per decenni sull’ idea che bisognasse fare qualsiasi cosa purché i ragazzi andassero a scuola. Ora questa cultura si sta invertendo ed è un pericolo mortale per il paese”.

Foto di Lorenza Fernanda Pellegrini

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Tvrs chiude perché teme perdite nel 2013: 21 posti a rischio, i sindacati: “Ingiustificato” http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-online/tvrs-chiude-perche-teme-perdite-nel-2013-21-posti-a-rischio-i-sindacati-ingiustificato/47651/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-online/tvrs-chiude-perche-teme-perdite-nel-2013-21-posti-a-rischio-i-sindacati-ingiustificato/47651/#comments Wed, 22 May 2013 22:25:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47651

Aggiornato il 23 maggio 2013

URBINO – Tra pochi giorni i marchigiani, facendo zapping da un canale all’altro, potrebbero non trovare più in basso a destra sui loro schermi la sigla Tvrs. Dopo quasi 35 anni, TeleVisione Radio Sound, l’emittente televisiva fondata nel 1979 a Recanati su iniziativa di don Dino Issini, rischia di cessare la propria attività. A deciderlo è stato il consiglio d’amministrazione della Beta spa, l’operatore di rete che  gestisce l’emittente televisiva.

Ventuno dipendenti, tra cui molti giornalisti, potrebbero perdere il posto lavoro dopo la chiusura della testata. Ieri i rappresentanti sindacali che si occupano della questione hanno ottenuto un incontro con l’assessore regionale al lavoro, Marco Lucchetti. All’incontro erano presenti Roberto Mencarini, segretario del sindacato dei giornalisti marchigiani, Aldo Benfatto di Cgil e Fabrizio Brecciaroli di Uil Com. L’assessore ha in programma venerdì un incontro con la Beta per cercare di comprendere i motivi che hanno spinto la società a prendere una decisione così drastica.

La Beta non ha infatti mai avuto bilanci in rosso, non ha debiti e ha chiuso il 2012 con il bilancio in pari: “Il passaggio al digitale, con l’assegnazione di frequenze non previste a livello internazionale, il calo della pubblicità e delle televendite – commenta però Gabriele Betti, presidente del CdA della Beta – ci sta condizionando. Nel 2012 abbiamo fatto i salti mortali per avere un bilancio in pari, ma abbiamo la certezza che quest’anno non potremo raggiungere questo obiettivo. Se continuassimo con questo organico a fine anno chiuderemmo “. La Beta ha comunque in programma un incontro con i responsabili sindacali per parlare della chiusura dell’emittente e del possibile licenziamento dei dipendenti.

La società non uscirebbe comunque dal suo giro d’affari. Pur chiudendo la redazione televisiva, la Beta rimarrebbe operatore di rete e metterebbe le frequenze che ha in gestione a disposizione di gruppi di lavoro esterni: “Un modo per lasciare a piedi quei dipendenti più sindacalizzati, con cui l’azienda non vuole più avere niente a che fare”, commenta Roberto Mencarini, secondo il quale la decisione di chiudere non è dovuta alla crisi.

“La Beta – prosegue Mencarini – ha ricevuto in questi anni una grande quantità di contributi pubblici e ha un’ottima posizione nel digitale terreste visto che Tvrs è visibile sul canale 11. Pur prevedendo una perdita di 400.000 euro, nel 2012 il suo bilancio aveva un saldo positivo di 5000 euro. Quest’anno la società ha inoltre rifiutato di fare uso degli ammortizzatori sociali che le consentirebbero di affrontare un’eventuale periodo di crisi”.

Un messaggio di solidarietà per i dipendenti di Tvrs è arrivato anche dall’Ordine dei giornalisti delle Marche che venerdì scorso ha rilasciato un comunicato stampa: “Esprimiamo sorpresa e sconcerto per la decisione della società Beta. L’annuncio assume contorni particolarmente gravi e oscuri”. E in merito alla questione è intervenuto in prima persona anche il presidente dell’ordine delle Marche, Dario Gattafoni: “Per noi è sempre un ‘piccolo lutto’ quando una testata giornalistica chiude. Non dobbiamo dimenticare che ogni tv locale ricopre un ruolo di servizio pubblico, cosa che spesso gli editori dimenticano. E’ difficile spiegare come una televisione che vanta risorse umane e tecnologiche di prim’ordine debba interrompere la propria attività”.

La notizia della chiusura di Tvrs è già arrivata a Roma. L’onorevole Emanuele Lodolini, nato ad Ancona ed eletto alla Camera lo scorso febbraio tra le file del Pd, ha già depositato un’interrogazione urgente al ministro delle comunicazioni e al ministro del lavoro. Oltre a presentare dubbi sulla legittimità che la Beta conservi lo status di operatore di rete, il deputato marchigiano chiede di favorire i lavoratori della Tvrs nell’acquisizione delle frequenze, sostituendosi così alla società che li vorrebbe licenziare e conservando il proprio posto di lavoro. “Siamo ben disposti a favorire chi tra i nostri dipendenti vorrà provare a dare vita ad un canale in proprio e trasmetterlo sulle nostre frequenze” conclude Gabriele Betti.

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Susanna Camusso il 25 maggio a Isola del Piano per l’iniziativa “I frutti della legalità” http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/ducato-notizie-informazione/susanna-camusso-il-25-maggio-a-isola-del-piano-per-liniziativa-i-frutti-della-legalita/46684/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/ducato-notizie-informazione/susanna-camusso-il-25-maggio-a-isola-del-piano-per-liniziativa-i-frutti-della-legalita/46684/#comments Mon, 13 May 2013 09:20:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46684 [continua a leggere]]]>

Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil

URBINO – Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, sarà presente a Isola del Piano sabato 25 maggio, in occasione dell’iniziativa “I frutti della legalità”. Un incontro rivolto a studenti, sindaci e amministratori locali durante il quale la Camusso cercherà di trasmettere l’idea di come dai “semi di un lavoro giusto possano nascere i frutti della legalità”.

Sul palco insieme al leader della Cgil ci saranno anche Franco Elisei, giornalista del Messaggero di Pesaro, e il sindaco di Isola del Piano, Giuseppe Paolini. Sede dell’iniziativa sarà la “Fattoria della legalità”, un luogo sequestrato alla criminalità che già lo scorso 20 aprile era stato scelto come tappa della Carovana antimafia.

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