il Ducato » Cia http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Cia http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giornale radio 15/5/2013 – ore 12.30 http://ifg.uniurb.it/2013/05/15/radio-ducato/giornale-radio-1552013-ore-12-30/47335/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/15/radio-ducato/giornale-radio-1552013-ore-12-30/47335/#comments Wed, 15 May 2013 11:07:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47335 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Mario Marcis

In studio Laura Morelli e Virginia Della Sala

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Campi sommersi da acqua e fango. Dopo il nevone ancora danni all’agricoltura http://ifg.uniurb.it/2012/04/12/ducato-online/campi-sommersi-da-acqua-e-fango-dopo-il-nevone-ancora-danni-allagricoltura/30618/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/12/ducato-online/campi-sommersi-da-acqua-e-fango-dopo-il-nevone-ancora-danni-allagricoltura/30618/#comments Thu, 12 Apr 2012 15:36:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30618

Luigi Concordia, agricoltore di Miniera

URBINO – Dopo la neve, la pioggia. Non bastavano i danni, la stanchezza, una normalità riconquistata con fatica e lavoro, giorno dopo giorno. Nelle vacanze pasquali su Urbino è arrivata una nuova ‘calamità’. Di cui si è parlato meno, non paragonabile alla precedente, ma che ha portato con sé disagi e danni economici.

Località Miniera, frazione di Urbino. Giorni di piogge incessanti hanno invaso strade e campi e molti terreni sono franati.

Luigi abita in via Fornace. Per lui è stata “una catastrofe.  L’acqua ha allagato tutto il campo, è arrivata anche in casa, la strada si è riempita di terra. I danni ci sono: avevo piantato patate, fave, piselli. E’ andato tutto perso, tutto sotto la terra. Poi ho dovuto trasferire i polli perché il pollaio era pieno d’acqua. Per fortuna il mio cane è riuscito ad aggrapparsi e a scappare via, altrimenti l’acqua avrebbe travolto anche lui”.

Ma non è solo colpa di una natura che si ribella, la responsabilità è anche dell’uomo. “Molti solchi che nei campi servono a raccogliere l’acqua non sono stati fatti bene. In questa zona alcuni sono troppo piccoli e non tagliano il campo in orizzontale ma si rivolgono alla strada così l’acqua invece di defluire, accelera. Inoltre le piante non sono state tagliate e con le frane molti alberi sono finiti nel torrente Apsa, che ora è intasato dalla legna. Sono dieci anni che bisognerebbe pulirlo ma non viene fatto. Il letto del torrente, poi, si è ridotto moltissimo e andrebbe allargato.”

Nelle stesse condizioni anche i vicini. Ognuno ha dovuto liberare i garage: “il giorno di Pasqua è passato così, di nuovo a spalare – come racconta Nadia, che abita poco prima di Luigi – io e un ragazzo siamo stati l’intera giornata a portare via la terra con la cariola. Era pieno di fango, fino alla porta di casa. Sono ancora tutta dolorante per lo sforzo”.  E c’è chi aveva piantato le lenticchie nei terreni, ormai trascinate via dall’acqua.

Un altro problema riguarda i tubi dell’acqua. Da giorni lungo le vie di Miniera gli operai stanno lavorando con le ruspe per rimuovere il fango dalle strade e per aggiustare le tubature completamente intasate. “Nelle stradine l’acqua è uscita fuori dai tubi ostruiti formando dei fiumiciattoli su cui l’acqua continua a scorrere. Così non li avevamo mai visti”, continua Luigi.

Ora le strade sono disseminate di cartelli stradali con la scritta “frane”. A giorni, la Protezione civile di Pesaro e i tecnici del Comune effettueranno un sopralluogo per pianificare altri interventi. Anche la CIA (Confederazione italiana agricoltori) ha ricevuto segnalazioni dagli agricoltori delle frazioni Rancitella e Pieve di Cagna ma “per ora non si può parlare di calamità, ancora dobbiamo superare i problemi della neve. Certo, molti danni e molti disagi”, dice il responsabile della sezione di Urbino.

La preoccupazione continua, viste le previsioni dei prossimi giorni, che promettono pioggia, di nuovo. E a Urbino si spera ancora una volta che tutto finisca presto.

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La denuncia della CIA: 400 aziende in ginocchio, 14 milioni di danni http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-online/la-denuncia-della-cia-400-aziende-in-ginocchio-14-milioni-di-danni/27081/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-online/la-denuncia-della-cia-400-aziende-in-ginocchio-14-milioni-di-danni/27081/#comments Wed, 29 Feb 2012 18:21:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27081 LEGGI Un milione e mezzo il conto per il Comune]]> URBINO – Sono ben 448 le aziende agricole in crisi a causa dei danni subiti per il maltempo e servono 14 milioni di euro per rimettere in moto l’economia. I dati presentati oggi dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori, alla conferenza “Emergenza agricoltura”, organizzata al Collegio Raffaello, non  sono affatto confortanti. Queste cifre mostrano con assoluta evidenza la gravità della situazione: il settore agricolo provinciale è in ginocchio a causa delle nevicate dei giorni scorsi e si chiedono soluzioni repentine alle istituzioni. Alla conferenza erano presenti il presidente Provinciale CIA Gianfranco Santi, il coordinatore Cia della zona di Urbino Maurizio Romagnoli, il sindaco Franco Corbucci e il Presidente della Provincia Matteo Ricci, assieme all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Petrini. Questi ultimi hanno confermato che entrambe le istituzioni si stanno muovendo alla ricerca di denaro per sostenere gli agricoltori.

“Continuano ad arrivarci segnalazioni da parte di aziende agricole in crisi, nonostante l’ondata di maltempo sia finita –ha detto Romagnoli – e ora vogliamo sollecitare l’amministrazione pubblica a trovare le risorse finanziarie per risolvere la situazione, altrimenti rimarremo tra le macerie.  Si è capito che la Regione prenderà i milioni di euro non spesi del Piano di sviluppo rurale, ma dobbiamo capire se il governo metterà altri soldi. Importante sarà poi la proroga di almeno un anno del pagamento delle tasse, perché c’è bisogno di tempo per riprendersi e adesso gli agricoltori non hanno soldi”.

“Non vogliamo essere dimenticati – ha detto Matteo Ricci – intanto siamo riusciti a ottenere lo stato di calamità che chiedevamo al Governo. E’ già un passo molto importante. Se però non verrà fatto altro siamo ancora pronti a scendere in piazza a Roma per far valere le nostre ragioni”.

Petrini intanto ha confermato che la Regione si sta muovendo anche per permettere agli operatori del settore agricolo di accedere con più facilità al credito. “Noi in realtà abbiamo cominciato a muoverci già quando la neve veniva giù, per tentare di fare qualcosa – ha dichiarato – e ora faremo il possibile anche per aiutare gli agricoltori ad ottenere il credito senza problemi. Era già difficile prima, ora chiaramente lo è ancora di più”

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Cia: “Danni sostanziali per oltre cinquanta aziende” http://ifg.uniurb.it/2012/02/07/ducato-online/cia-danni-sostanziali-per-oltre-cinquanta-aziende/20487/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/07/ducato-online/cia-danni-sostanziali-per-oltre-cinquanta-aziende/20487/#comments Tue, 07 Feb 2012 18:02:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=20487 URBINO – “Oltre 50 aziende ci hanno già segnalato danni a capannoni, stalle, tetti e accessori agricoli. Ci appelliamo alle istituzioni affinché venga riconosciuto lo stato di emergenza, grazie al quale si potrebbero dirottare le risorse per le ristrutturazioni”. A parlare è Gian Franco Santi, presidente del Comitato italiano agricoltori (Cia) della provincia di Pesaro Urbino. Nessuna previsione o stima sui danni reali all’agricoltura: “E’ ancora troppo presto per quantificarli”, conclude Santi.

La neve caduta ininterrottamente potrebbe far lievitare i prezzi di frutta e verdura,  anche se per il momento non c’è stato alcun rincaro. La speranza per gli agricoltori è che il manto nevoso abbia creato una camera calda e quindi salvato la produzione. Il vero problema, fanno sapere dal Cia, riguarda quelle zone in cui la nevicata non è stata abbondante.

L’emergenza neve nel settore agricolo, riguarda anche il settore trasporti e le conseguenze per le aziende: “Molte merci sono rimaste nei magazzini perché i camion non hanno viaggiato”  ha dichiarato ha Giuliana Paci di Flai-Cgil. In pratica, “oltre al danno la beffa di chi ha prodotto ma non è riuscito a immettere quei prodotti nel mercato”.  La produzione è ferma e il vento della crisi, in un settore già in difficoltà, comincia a soffiare verso le prime aziende: “Ce ne sono già due, legate al trasporto nel settore alimentare, che hanno chiesto la cassa integrazione. Ma sicuramente ne verranno altre”, ha concluso Paci.

Uno dei settori più a rischio nella lunga durata è quello dell’olio di oliva. La pianta di ulivo è infatti sensibile alle basse temperature. Anche qui è presto per quantificare i danni, ma come ha confermato Denis Bernabucci di Confagricoltura Pesaro Urbino: “Dobbiamo aspettare l’inizio del germoglio. Speriamo che le piante abbiano resistito, altrimenti il rischio è di dover tagliare gli alberi e dover aspettare due-tre anni prima di un ritorno a regime della produzione”.

 

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