il Ducato » condanne http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » condanne http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Paga i debiti con assegni postdatati che poi ‘smarrisce': condannato http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-online/paga-i-debiti-con-assegni-postdatati-che-poi-smarrisce-condannato-per-calunnia/50652/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-online/paga-i-debiti-con-assegni-postdatati-che-poi-smarrisce-condannato-per-calunnia/50652/#comments Tue, 11 Jun 2013 16:03:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50652 URBINO – Centoventicinque euro di debito gli sono valsi una pesante condanna. È quello che è successo a Marco Iodio, un uomo di Acqualagna che, per non pagare due piccoli debiti con due concittadini, aveva denunciato nell’ottobre del 2010 lo smarrimento di 8 assegni. Un’ingenuità che però stamattina gli è costata una condanna per calunnia a un anno e 7 mesi di reclusione e al risarcimento delle spese processuali. La pena è stata sospesa con la condizionale.

L’uomo aveva firmato due assegni postdatati di 75 e 50 euro, rispettivamente a Corrado Fraternali e Luciano Borghesi, con la data del 15 ottobre 2010. Il 13 ottobre, però, Iodio denunciò lo smarrimento di alcuni assegni tra i quali i due destinati a Fraternali e Borghesi che, andando a incassare alla data di scadenza, non poterono avere i soldi pattuiti.

Iodio, che ha testimoniato stamattina davanti al giudice Paolo Cigliola e al pubblico ministero Catia Letizi, ha detto di aver emesso quegli assegni per coprire i debiti del padre. La famiglia Iodio versava, infatti, in condizioni economiche critiche con una ditta di autodemolizione in fallimento e con l’abitazione all’asta.

Di parere diverso invece Fraternali, secondo il quale si trattava di debiti personali di Marco Iodio, cliente abituale della stazione di servizio nella quale Fraternali lavora. In seguito alla denuncia di smarrimento degli assegni Iodio ha poi restituito direttamente la somma a Fraternali mentre il debito con Borghesi è stato colmato dal padre.

Secondo l’avvocato della difesa, Erika Grossi, non c’era alcun intento fraudolento o calunnioso. Ma il giudice non ha condiviso la posizione della Grossi, condannando l’imputato.

 

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Fuma cannabis e provoca incidente: condannato imprenditore http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/fuma-cannabis-e-provoca-incidente-condannato-imprenditore/50632/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/fuma-cannabis-e-provoca-incidente-condannato-imprenditore/50632/#comments Tue, 11 Jun 2013 14:48:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50632 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ stato condannato per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti Giorgio Pala, un imprenditore di Tavoleto, titolare del caseificio “La Giunchiglia”. Pala è stato condannato dal giudice Paolo Cigliola a sette mesi di arresto e a un’ammenda di 1800 euro con pena sospesa. Gli verrà sequestrata, inoltre, la patente di guida per un anno e tre mesi.

Pala aveva avuto nel settembre 2011 un incidente in auto mentre svoltava su via dell’Industria a pochi metri dall’edificio in cui lavora e nel quale stava andando per riprendere il turno pomeridiano dopo la pausa pranzo. L’uomo era stato portato in ospedale ed era risultato positivo a un test nel quale si riscontrava una quantità di cannabis nel sangue superiore alla media consentita.

 

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Ruba 400 euro: uomo condannato a un anno e nove mesi http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-notizie-informazione/ruba-400-euro-marocchino-condannato-a-un-anno-e-nove-mesi/48330/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-notizie-informazione/ruba-400-euro-marocchino-condannato-a-un-anno-e-nove-mesi/48330/#comments Thu, 23 May 2013 11:23:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48330 [continua a leggere]]]> URBINO – Questa mattina Mohamed Lovennous, 46 anni, marocchino che vive in Italia da 16 anni, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Urbino a un anno e nove mesi di carcere, a 600 euro di multa e al pagamento delle spese processuali per aver rubato 400 euro all’agricoltore Pasquale Serra, proprietario di un azienda agricola di Urbino.

La vicenda risale al 27 novembre 2009: Mohamed un giorno sarebbe andato da Serra per fare da interprete a due connazionali che dovevano lavorare nell’azienda agricola, e avrebbe sfilato dei soldi all’agricoltore dalla tasca dei pantaloni. Serra se ne sarebbe accorto ma senza denunciare il fatto. Il titolare dell’azienda racconta però che Mohamed il giorno dopo è ritornato, ha rubato le chiavi dell’azienda ed ha aperto la cassetta di sicurezza che si trovava nel laboratorio dei formaggi, trovando i 400 euro. A questo punto avrebbe nascosto i soldi in un calzino e sarebbe fuggito.

A sostenere la versione di Serra c’è un altro testimone, un connazionale di Mohamed, che avrebbe dichiarato di aver visto le chiavi dell’azienda cadere dalle tasche dell’uomo. Mohamed continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato ha spiegato che farà ricorso in appello, ma su di lui pesano dei precedenti penali. Ha quattro figli e nella vita fa il metalmeccanico.

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Paga in ritardo contributi Inps a dipendente, condannato a 15 giorni di reclusione http://ifg.uniurb.it/2011/02/15/ducato-notizie-informazione/paga-in-ritardo-i-contributi-15-giorni-di-reclusione/4830/ http://ifg.uniurb.it/2011/02/15/ducato-notizie-informazione/paga-in-ritardo-i-contributi-15-giorni-di-reclusione/4830/#comments Tue, 15 Feb 2011 16:53:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=4830 [continua a leggere]]]> URBINO – Un imprenditore è stato condannato a 15 giorni di reclusione e a 50 euro di multa per aver pagato in ritardo una ritenuta previdenziale.

Il giudice Gioacchino Sasso, del Tribunale di Urbino, ha ritenuto colpevole l’agricoltore per non aver versato all’Inps un contributo di 55 euro per un dipendente entro il termine di 90 giorni.

L’imprenditore non andrà comunque in carcere grazie alla sospensione condizionale della pena.
(ste.b., m.s.b., n.b.)

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Stalking in famiglia: processo e assoluzione piena http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/stalking-in-famiglia-processo-e-assoluzione-piena/2330/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/stalking-in-famiglia-processo-e-assoluzione-piena/2330/#comments Tue, 13 Apr 2010 12:42:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2330 [continua a leggere]]]> URBINO – Un uomo di 33 anni, T.G., è stato assolto con formula piena dall’accusa di maltrattamenti famigliari. Ad emettere la sentenza di primo grado è stato il giudice del tribunale di Urbino Gioacchino Sassi, che ha ritenuto le testimonianze dei vicini di casa della coppia poco convincenti.  L’imputato, secondo le accuse della moglie ventottenne di origini romene, avrebbe usato  violenze psicologiche e minacce continue nei suoi confronti e verso il figlio di quattro anni.

I fatti si riferiscono al 2008, quando la famiglia viveva a Piobbico. Gli assistenti sociali,  cui si era rivolta la donna, avevano segnalato gli episodi denunciati al tribunale dei minori. Nel dicembre del 2008 madre e figlio erano stati affidati per questo a una comunità protetta, mentre all’uomo era stata sospesa la patria potestà.

Nel corso del dibattimento di questa mattina l’avvocato della difesa Antonello Secchi ha sostenuto la non colpevolezza del suo assistito, affermando che le accuse mosse dalla moglie erano solo un “marchingegno per sviare l’attenzione sulla reale volontà dell’accusatrice: quella di separarsi dal marito una volta ottenuta la cittadinanza italiana”.

L’accusa si è invece concentrata sulle violenze psicologiche riportate da alcuni testimoni e dalla moglie. “La legge la faccio io, da me non scapperai mai, adesso prendo il bambino e lo porto via, se mi denunci ai carabinieri ti uccido”:  sono solo alcune delle frasi minatorie riportate nel corso dell’udienza. Anche se non si sono mai verificate violenze fisiche, sempre secondo l’accusa,  T.G. avrebbe anche simulato lo strangolamento del figlio, portandogli le mani al collo.

Al termine del dibattimento il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno e tre mesi di reclusione per l’imputato. Il giudice Sassi non ha accolto le richieste dell’accusa ed ha assolto T.G. con formula piena, così come richiesto dall’avvocato della difesa. (e.p g.b)

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Furto hotel "Fonti Abeti": due condanne a 4 mesi, pena sospesa http://ifg.uniurb.it/2010/02/15/ducato-notizie-informazione/furto-hotel-fonti-abeti-due-condanne-a-4-mesi-pena-sospesa/512/ http://ifg.uniurb.it/2010/02/15/ducato-notizie-informazione/furto-hotel-fonti-abeti-due-condanne-a-4-mesi-pena-sospesa/512/#comments Mon, 15 Feb 2010 14:42:32 +0000 http://ilducatonotizie.wordpress.com/?p=211 [continua a leggere]]]> ore 15.30

URBINO – Il tribunale di Urbino ha condannato a quattro mesi di reclusione e 150 euro di multa per furto aggravato due ragazzi di origine albanese, M.N. e M.V., che nel tardo pomeriggio di sabato scorso avevano rubato alcuni oggetti dall’hotel “Fonti Abeti” di Borgo Pace. L’avvocato difensore ha patteggiato la pena ottenendone la riduzione (la pena base per questo tipo di reati è 6 mesi e 200 euro di multa) e la sospensione. Per questo i due sono stati rimessi in libertà. L’aggravante del concorso è stata invece annullata dalle attenuanti generiche.

I giovani, due carpentieri di 27 e 30 anni dipendenti di una ditta di Ginestreto, sono stati processati stamane presso il tribunale di Urbino con rito direttissimo perché colti in flagranza di reato, mentre scappavano in un furgone grigio con dentro la refurtiva: un materasso matrimoniale, due reti ad una piazza e un divano rubati all’hotel “Fonti Abete” di Borgo Pace, attualmente dimesso e la cui struttura è peraltro, al contrario degli oggetti al suo interno, sotto pignoramento.

Dopo aver perquisito le loro abitazioni, i carabinieri di Mercatello sul Metauro, di Sant’Angelo in Vado e di Urbino  hanno accertato che i due ragazzi avevano già rubato tre termosifoni, dodici sedie, alcune plafoniere, diverse lampade e uno specchio dallo stesso albergo. Proprio la reiterazione del reato è stato il motivo della convalida del loro arresto, non confermato invece per un terzo uomo, di origine italiana, che guidava il furgone. Per lui ci sarà solo il procedimento d’ufficio. (f.d.la.)

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Tentato stupro, condannato a due anni http://ifg.uniurb.it/2010/02/03/ducato-notizie-informazione/tentato-stupro-condannato-a-due-anni/511/ http://ifg.uniurb.it/2010/02/03/ducato-notizie-informazione/tentato-stupro-condannato-a-due-anni/511/#comments Wed, 03 Feb 2010 12:34:53 +0000 http://ilducatonotizie.wordpress.com/?p=198 [continua a leggere]]]> Ore 13.30

URBINO – “Ti accompagno a fare una passeggiata per farti smaltire la sbornia”. Così l’ha portata in macchina in una stradina di campagna vicino a Sant’Angelo in Vado e lì ha tentato di stuprarla. M.M., 45 anni è stato condannato stamattina a due anni in primo grado, dal Tribunale Penale di Urbino, per tentata violenza sessuale e minacce. L’avvocato difensore, Alberto Bordoni, ha dichiarato che faranno ricorso in appello.

I fatti risalgono al 2007, durante una cena aziendale: i due lavoravano insieme in una ditta di Urbania, dove risiedono entrambi. L’uomo era un suo superiore. Durante la cena la donna aveva ecceduto con l’alcol e lui si era così proposto di accompagnarla a casa. Ma, accostata la macchina in una zona isolata, ha tentato di abusare di lei. La donna è riuscita a scappare ed è stata soccorsa da un poliziotto che passava da quelle parti. Solo dopo giorni la donna ha denunciato il fatto. Durante l’udienza, la vittima ha dichiarato, in lacrime: “ E’ stata una brutta avventura, è una cosa che non si augura a nessuno”.  (fe.ma. mi.ma.)

redazioneifgurbino@gmail.com

URBINO – “Ti accompagno a fare una passeggiata per farti smaltire la sbornia”. Così l’ha portata in macchina in una stradina di campagna vicino a Sant’Angelo in Vado e lì ha tentato di stuprarla. M.M., 45 anni è stato condannato stamattina a due anni in primo grado, dal Tribunale Penale di Urbino per tentata violenza sessuale e minacce. L’avvocato difensore, Alberto Bordoni, ha dichiarato che faranno ricorso in appello. I fatti risalgono al 2007, durante una cena aziendale: i due lavoravano insieme in una ditta di Urbania, dove risiedono entrambi. L’uomo era un suo superiore. Durante la cena la donna aveva ecceduto con l’alcol e lui si era così proposto di accompagnarla a casa. Ma, accostata la macchina in una zona isolata, ha tentato di abusare di lei. La donna è riuscita a scappare ed è stata soccorsa da un poliziotto che passava da quelle parti. Solo dopo giorni la donna ha denunciato il fatto. Durante l’udienza, la vittima ha dichiarato, in lacrime: “ E’ stata una brutta avventura, è una cosa che non si augura a nessuno”. (fe.ma. mi.ma.)

 

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