il Ducato » Corte Costituzionale http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Corte Costituzionale http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Università, studenti di Legge in visita ai palazzi della Consulta e della Camera http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/universita-studenti-di-legge-in-visita-ai-palazzi-della-consulta-e-della-camera/61175/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/universita-studenti-di-legge-in-visita-ai-palazzi-della-consulta-e-della-camera/61175/#comments Wed, 09 Apr 2014 07:53:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61175 studenti a RomaURBINO – Studiare il diritto pubblico non soltanto sulla carta, ma visitando di persona i luoghi in cui il diritto nasce. E umanizzare chi in questo mondo ci lavora, di solito guardato nella scatola di un televisore. È lo scopo del progetto messo a punto da due professori dell’Università di Urbino – Matteo Gnes e Massimo Rubechi – rispettivamente titolari della cattedra di diritto pubblico amministrativo il primo e di diritto costituzionale il secondo – che per il terzo anno consecutivo hanno portato una delegazione di studenti meritevoli di Giurisprudenza e Scienze politiche in visita a Roma in alcune delle più importanti sedi di decisione nazionale: in due giorni, a fine marzo, i ragazzi hanno scoperto dal vivo come funzionano la Camera dei deputati, gli uffici del garante per la privacy e la Corte Costituzionale. Un modo per avvicinarsi alle istituzioni, ma anche “una visita di altissimo profilo – come hanno spiegato i docenti – che ha sicuramente dato loro molto, non solo per i loro studi giuridici, ma anche per la loro crescita come cittadini italiani”.

Scelti tramite una selezione che ha preso in esame il curriculum vitae, quello di studi, il voto conseguito nelle materie di riferimento e una lettera motivazionale redatta appositamente per partecipare, a partire, quest’anno, sono stati circa una quarantina. Prima tappa, il garante della Privacy. Ad accogliere i ragazzi è stata Licia Califano, componente del collegio garante dell’autorità e docente di diritto costituzionale all’Università di Urbino. Con gli studenti ha parlato delle funzioni dell’ufficio, ma anche di protezione dati su Internet e dei rischi che si corrono nella pubblicazione di contenuti sui social network.

Poi, il tour è approdato alla Camera. Dopo una visita guidata del palazzo di Montecitorio e dopo aver assistito alla seduta pomeridiana dell’aula, gli studenti sono stati ricevuti dalla vicepresidente della Camera Marina Sereni e dal direttore del servizio studi Annibale Ferrari. Con loro hanno affrontato temi come la procedura di bilancio, la riforma della legge elettorale, del Senato, del titolo V della Costituzione e dei regolamenti parlamentari. C’è stato tempo anche per un fuoriprogramma. Un incontro col ministro Maria Elena Boschi che, dopo aver illustrato il percorso delle riforme attualmente in esame del governo Renzi, ha sollecitato i ragazzi a studiare con il massimo impegno.

Il secondo giorno è stata la volta della Corte Costituzionale, dove ai ragazzi è stata data l’opportunità di partecipare a un’udienza pubblica. A fine seduta, poi, hanno incontrato il giudice Sabino Cassese – uno dei quindici componenti della Consulta – che ha tenuto una breve lezione sul ruolo della Corte e su come nasce una norma di legge.

giulia renzi

Giulia Renzi

Sara Pedini, Sara Brisigotti e Giulia Renzi sono tutte al primo anno di Giurisprudenza. Andare a Roma, per loro, è stata un’esperienza importante.  “Soprattutto – ha commentato la prima – per chi come noi ha scelto questo percorso di studi. Siamo stati ricevuti da esperti del diritto con grande carriera alle spalle, raramente si ha l’occasione di conoscerli”. “È stata una di quelle esperienze formative – le ha fatto eco Sara Brisigotti, anche lei al primo anno – ben lontana dagli studi ‘matti e disperatissimi’ che spesso ci contraddistinguono. Ci ha permesso di toccare con mano le verità intrappolate in quei libri di migliaia e migliaia di pagine”.  Giulia Renzi ha quindi concluso: “L’ho vissuta come un’opportunità. Di solito questi luoghi li vediamo in televisione e ci limitiamo a studiarli su un manuale di diritto, ci sembrano così lontani. La bellezza di questa uscita è stata appunto toccare con mano, vedere in concreto qualcosa che era stato studiato solo in astratto. Credo che la scuola e le lezioni debbano essere qualcosa di attivo ed interattivo, che sfruttino la curiosità di chi vuole imparare, non la passività o l’inerzia: questa uscita ne è stata la dimostrazione”.

Per Piergiuseppe Gaballo, che invece è al secondo anno della magistrale di Scienze politiche (ed è anche il primo studente consigliere al Comune  di Urbino, il primo caso in Italia), non era il primo appuntamento con la Capitale: già il primo anno era partito con lo stesso progetto. “C’ero già stato – spiega – ma è sempre importante: ti si chiariscono alcuni meccanismi che sulla carta non ci sono e ti avvicini alle istituzioni. Accompagnati da professori e esperti del mestiere, poi, è tutta un’altra storia”.

 

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Porcellum addio. Illegittimi premio di maggioranza e liste bloccate http://ifg.uniurb.it/2013/12/05/ducato-online/porcellum-addio-illegittimi-premio-di-maggioranza-e-liste-bloccate/53278/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/05/ducato-online/porcellum-addio-illegittimi-premio-di-maggioranza-e-liste-bloccate/53278/#comments Thu, 05 Dec 2013 17:00:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53278 VIDEO - Qualche mese fa abbiamo chiesto ai cittadini se sapessero di cosa si trattasse, le risposte sono state le più diverse, tra sguardi sorpresi e risposte evasive. Riproponiamo il divertente 'videoreportage'
LEGGI ANCHE - Che cos'era il Porcellum]]>
urna_elezioniURBINO – Criticato, bistrattato da tutti (a parole), preso in giro dal suo stesso ideatore – l’allora ministro per le riforme Roberto Calderoni che lo definì una “porcata” - il sistema elettorale italiano andrà in pensione. Anzi no, sarà licenziato. Il 4 dicembre la Corte Costituzionale l’ha infatti definito incostituzionale in due delle sue parti, perché non rispettano il principio di democrazia.

  • L’assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, alla Camera, almeno 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione. Questa parte è stata bocciata perché può portare alla formazione di un parlamento molto lontano da quello indicato dal voto degli elettori.
  • La norma che stabilisce la presentazione di liste elettorali ‘bloccate’; liste cioè in cui i candidati sono indicati dal partito e non dall’elettore che non può perciò esprimere una vera preferenza.

In vigore dal 2005 e applicato per la prima volta nelle elezioni politiche del 2006, il Porcellum è il sistema elettorale che ha avuto vita più breve. Soli 8 anni. E adesso?

Adesso il Porcellum rimane, almeno formalmente perché la Corte non ha dichiarato la legge incostituzionale nel suo complesso ma solo nei due punti sovracitati. “Quello che cambia però è la sostanza. Se per ipotesi si dovesse andare a votare tra qualche mese – spiega il costituzionalista Carlo Magnani – gli italiani eleggerebbero il parlamento e il senato con una legge elettorale di tipo proporzionale puro. Del Porcellum rimarrebbe solo la soglia di sbarramento dell’8% al Senato e del 4 alla Camera”. Ma, come si sono chiesti molti (vista l’instabilità dell’attuale governo), se si andasse a votare domani come si farebbe? Esattamente come si è fatto finora. Porcellum puro, liscio, 100% porcata. La Corte Costituzionale ha infatti detto che gli effetti giuridici del suo pronunciamento si avranno solo dopo la pubblicazione delle motivazioni che avviene, di norma, dopo circa 60 giorni.


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Via “incostituzionale”, a rischio le autorizzazioni per il biogas http://ifg.uniurb.it/2013/06/06/ducato-online/via-incostituzionale-a-rischio-le-autorizzazioni-per-il-biogas/50043/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/06/ducato-online/via-incostituzionale-a-rischio-le-autorizzazioni-per-il-biogas/50043/#comments Thu, 06 Jun 2013 08:38:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50043 SCHEDA Perché la Consulta ha bocciato la legge]]> URBINO – Le centrali di biogas della Valle del Metauro, a partire da Fano e Montefelcino, passando per Ostra, Corridonia, Petriolo, Matelica, Monteprandone e Recanati, potrebbero presto fermare i motori o – in alcuni casi – non vedere la luce.

A bloccare le turbine è la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionali alcuni punti della legge regionale 3/2012 sulla Valutazione d’Impatto ambientale (Via) .

La prima conseguenza della sentenza è che l’avvocatura regionale ha dichiarato l’intenzione di sospendere le autorizzazioni concesse, ponendo come limite di tempo circa una settimana.

Il riferimento è ai  procedimenti che non prevedono l’obbligo di essere sottoposti alla Via (perché di dimensioni inferiori rispetto ai parametri che imporrebbero la procedura di valutazione):  proprio questo è uno dei punti della legge richiamati dalla Corte costituzionale.

“Secondo le direttive europee – spiega Alessandro Mei, coordinatore di “comitati in rete”- anche un piccolo impianto di biogas da 200-300 kwatt richiederà la Valutazione d’impatto ambientale perché, in un determinato territorio, potrebbe sommarsi ad altre strutture che già emettono gas di scarico e superare le soglie consentite per legge”.

Non basterà più, insomma, che una centrale produca meno di 1 megawatt per evitare il procedimento della Via (sono diverse le centrali di biogas che producono 999kw, 0,9 megawatt) di cui una ad Acqualagna.

“La commissione d’inchiesta che si è riunita martedì- ha commentato la consigliera regionale di opposizione Elisabetta Foschi -  ha  chiesto all’avvocatura della Regione di stabilire se la sentenza avrà effetti anche sulle autorizzazioni già concesse. Procedimenti  su cui pendono i ricorsi dei comuni e dei comitati, come nel caso delle due centrali di biogas di Fano e quella di Montefelcino”.

Molte delle autorizzazioni sarebbero state rilasciate dopo che il Governo aveva già deciso di impugnare la legge, a giugno del 2012, “ignorando completamente il pronunciamento dell’assemblea legislativa regionale che aveva messo in guardia la giunta dal rilasciarle”, specifica Foschi.

Con la nuova proposta di legge, i progetti saranno valutati singolarmente e caso per caso. Inoltre, la decisione su quelli di piccole dimensioni sarà lasciata a Comuni e Province.

È una questione che va oltre le Marche, secondo il dirigente del settore Valutazione Impatto Ambientale della Regione David Piccinini: “La nascita della legge regionale 3/2012 è stata particolare: il Testo Unico Ambientale  prevedeva che chi non avesse varato una legge regionale specifica in materia avrebbe dovuto riferirsi a quella statale, cioè allo stesso Testo Unico. E così hanno fatto molte regioni. Le Marche, invece, per scelta politica, hanno optato per una legge molto restrittiva che abbassava da 50 megawatt a 1  il limite massimo per evitare la Via. Solo dopo aver approvato la legge, in Regione si seppe che l’Italia era sotto la procedura d’infrazione. A noi, come alle altre Regioni, non era mai arrivata alcuna informativa su tale procedura”.

Poi, commentando le autorizzazioni già rilasciate, Piccinini si esprime a titolo personale: “Il mio buonsenso mi dice che bisognerà operare la sospensione solo per le autorizzazioni su cui pende un ricorso. Per le altre, si lasceranno le cose come stanno”.

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Legge sulla Via: perché la Consulta ha bocciato le Marche http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/legge-sulla-via-perche-la-consulta-ha-bocciato-le-marche/50084/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/legge-sulla-via-perche-la-consulta-ha-bocciato-le-marche/50084/#comments Wed, 05 Jun 2013 19:32:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50084 [continua a leggere]]]> URBINO – Con la sentenza 93/2013 del 20 maggio scorso, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale numero 3 del 26 marzo 2012, che disciplina la Valutazione d’impatto ambientale per la Regione Marche.

In particolare sono state riconosciuti incostituzionali i criteri per decidere l’assoggettabilità o meno dei progetti alla procedura di Via. I progetti coinvolti dalla legge sono i più svariati: infrastrutture, palazzi, discariche, edifici pubblici e privati.

La prima motivazione di incostituzionalità, secondo la consulta, non deriva dal contrasto con una norma statale, bensì con una direttiva europea (2011/92/EU). La direttiva specifica come sia necessario sottoporre ogni progetto a uno screening ambientale che tenga conto, non solo delle dimensioni dei progetti (come previsto dalla legge regionale), ma anche di altri elementi:

  • cumulo con altri progetti;
  • utilizzazione delle risorse ambientali;
  •  produzione di rifiuti;
  • inquinamento causato;
  • altri disturbi ambientali

Con la legge 30 del 19 ottobre 2012 la Regione aveva già cercato di aggiustare il tiro. Secondo la Consulta, però, non ci sono prove che il nuovo testo sia mai stato effettivamente applicato.

Dopo la sentenza della corte, la Giunta regionale ha diffuso un comunicato in cui, assieme ai punti cardine della nuova proposta di legge, dichiara di voler inviare una lettera al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri per sottolineare come la carenza normativa non sia solo regionale, bensì un problema di legislazione nazionale.

“La stessa legislazione nazionale – recita il comunicato – non risulta a questo punto conforme alla normativa europea, creando un evidente pregiudizio legislativo, di non facile gestione, nel corretto e trasparente svolgimento dei processi amministrativi di autorizzazione.

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Consulta boccia tassa disgrazie, Spacca: “Ora lo stato d’emergenza” http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/consulta-boccia-tassa-disgrazie-spacca-ora-lo-stato-demergenza/25591/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/consulta-boccia-tassa-disgrazie-spacca-ora-lo-stato-demergenza/25591/#comments Thu, 16 Feb 2012 17:49:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25591 [continua a leggere]]]> URBINO – La sentenza di incostituzionalità della cosiddetta “tassa sulle disgrazie” dell’alluvione dello scorso marzo, incoraggia le Marche a chiedere lo stato di calamità anche per l’emergenza neve. “La prima conseguenza di questa sentenza – ha affermato il presidente della regione Marche Gian Mario Spacca - è che richiederemo subito lo stato di emergenza anche per il maltempo neve di queste settimane. Anche la vicenda alluvione dell’anno scorso assume un’altra prospettiva. Valuteremo la possibilità della revoca dei provvedimenti relativi all’aumento delle accise sui carburanti. Diventa anche inaccettabile ogni ritardo nell’erogazione delle risorse statali che la regione Marche ha richiesto per i danni subiti”.

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Alluvione, la “tassa sulle disgrazie” è incostituzionale: accolto il ricorso delle Marche http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/alluvione-latassa-sulle-disgrazie-e-incostituzionale-accolto-il-ricorso-delle-marche/25550/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/alluvione-latassa-sulle-disgrazie-e-incostituzionale-accolto-il-ricorso-delle-marche/25550/#comments Thu, 16 Feb 2012 17:25:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25550 [continua a leggere]]]> URBINO – Il decreto Milleproroghe del 20120, la cosiddetta “tassa sulle disgrazie” dell’alluvione del marzo scorso è incostituzionale. La Corte Costituzionale con sentenza n°22 depositata oggi ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Marche. E’ illegittima la disposizione del decreto Milleproroghe che imponeva alla Regione “di deliberare aumenti fino al massimo consentito dei tributi di competenza in caso di stato di emergenza”, una beffa che si sarebbe aggiunta al danno dell’emergenza neve che ha colpito le Marche nelle ultime due settimane.

Soddisfazione da parte del presidente della Regione Gian Mario Spacca: “La Corte Costituzionale ha riconosciuto l’irragionevolezza di aumentare i tributi a territori già colpiti da calamità”.  La Suprema Corte ha dichiarato incostituzionale anche la norma che consente l’utilizzo del Fondo nazionale di Protezione civile solo nell’ipotesi in cui la Regione non possa far fronte alle spese aumentando i propri tributi fiscali.

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Montecopiolo: si arena il progetto ‘secessione’ http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-notizie-informazione/montecopiolo-si-arena-il-progetto-secessione/9551/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-notizie-informazione/montecopiolo-si-arena-il-progetto-secessione/9551/#comments Tue, 15 Nov 2011 18:12:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=9551 [continua a leggere]]]>

I manifestanti di Montecopiolo alla regione Marche

ANCONA – Sono scesi di nuovo in piazza i cittadini di Montecopiolo, un paese di 1250 abitanti della provincia di Pesaro Urbino, che dal 2007 aspettano il passaggio dalle Marche all’Emilia Romagna.

Il 24\25 giugno di quattro anni fa un referendum ha decretato con l’84% degli assensi il volere della popolazione di staccarsi dalla Regione di appartenenza e passare sotto la provincia di Rimini, ma da allora si aspetta che la volontà dei cittadini venga rispettata.

Di fronte alla sede dell’Assemblea legislativa delle Marche il Comitato per Montecopiolo in Romagna ha continuato quindi a protestare – dopo lo scorso luglio e lo scorso aprile – inscenando “il funerale della democrazia”. Bare, fiori e lapidi perché, come si legge su un messaggio funebre, “Dopo 4 anni di lenta agonia, è morta a Montecopiolo la democrazia”.

Prima dell’inizio della seduta, il Comitato per Montecopiolo in Romagna ha incontrato il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi. La situazione sembra confusa: la Regione sostiene di non poter dare il consenso al passaggio in assenza del disegno di legge preparato dal ministero dell’Interno. Alla stesso tempo, dal Quirinale arriva una nota che spiega che il Ministero stesso non può stendere il progetto di legge senza il consenso delle Regioni coinvolte.

Esite anche il precedente: i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello), dopo l’esito positivo del referendum del 17\18 dicembre 2006, sono effettivamente passati all’Emilia Romagna dal 15 agosto del 2009, non senza difficoltà. Il 13 ottobre dello stesso anno le Marche posero la questione alla Corte Costituzionale che nel luglio 2010 si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato, e confermando così il distacco-aggregazione della valle.

La sentenza ha diviso la procedura in varie fasi: quella dell’espressione dei pareri delle parti coinvolte e quella legiferante, auspicando nella prima ma consentendo, in caso contrario, di chiedere chiarimenti al Viminale. Le Marche, secondo i manifestanti, avrebbero però chiesto al Comitato di preparare una richiesta scritta da girare al ministero dell’Interno. “Sembra che non ci sia assolutamente la volontà di andare avanti, nascondendosi dietro ai cavilli”, hanno commentato esasperati gli abitanti di Montecopiolo.

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