il Ducato » depuratore http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » depuratore http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Da due anni senza acqua potabile: una storia di ordinaria indifferenza http://ifg.uniurb.it/2013/05/10/ducato-online/da-due-anni-senza-acqua-potabile-una-storia-di-ordinaria-indifferenza/46388/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/10/ducato-online/da-due-anni-senza-acqua-potabile-una-storia-di-ordinaria-indifferenza/46388/#comments Fri, 10 May 2013 17:00:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46388 [continua a leggere]]]>

Filtro per la depurazione in casa dei signori Mazzini

URBINO – C’è una villetta al numero 1 di via dell’Orologio di Sopra, la stradina che porta alla Torre dell’Orologio, senza lancette, dove pare che il tempo si sia davvero fermato. Qui abitano i signori Mazzini, dal ‘62. E dal 2011 sono senza acqua potabile.
Un giorno, mentre Ines stava lavando i panni nella vasca, si macchiarono tutti di giallo. Non solo i panni. Anche il bidet. Anche il water. Acqua sporca, all’improvviso.

Subito una segnalazione all’Asur, subito una segnalazione a Marche Multiservizi. Ines, l’anziana signora Mazzini, con tutto il suo carico di anni e di fatica (ha due protesi all’anca e cammina a stento) portò lei stessa un campione d’acqua al dipartimento di prevenzione. Da verbale, firmato dal tecnico Amatori Pasquale, l’acqua risultava molto torbida. Dopodiché, silenzio. Silenzio dall’Asur, silenzio dalla Marche Multiservizi, se non fosse per quel piccolo e sporco filtro posto sul retro della casa, controllato l’ultima volta a settembre. E che non ha ovviato al problema.

Il signor Mazzini con le bottiglie che deve riempire periodicamente

“E’ da tre anni che l’acqua arriva cattiva, carica di ferro, giallognola, puzzolente di fogna”, dice la signora Mazzini. “Ambrogiani, il capo dell’ufficio del Sasso, ci allarmò: ‘Mi sa che si dovrà fare un lavoro grosso’”. Ma questo lavoro, insieme alle origini di un’acqua che continua ad arrivare sporca, a detta di Ines, non è mai stato fatto. Intanto, Fernando, il signor Mazzini, qualche tempo fa ha avuto un ictus e ancora non si è ripreso del tutto. Lo stesso Fernando va quasi ogni giorno a riempire le bottiglie d’acqua dalla figlia oppure le compra al supermercato. Soldi, tempo, fatica.

Nei paraggi di questa villetta, sotto l’orologio senza lancette, si parlava di un depuratore che non c’è. E per caso è saltata fuori questa storia. Alla Asur rispondono che si tratta di atti e procedimenti relativi a privati e che dunque i giornalisti non possono ‘ficcarci il naso’. Forse il buon senso e il rispetto della legge avranno la meglio.

Ines Mazzini

Ines aspetta, tra le sue piante grasse e il suo dolore di una vita, nascosto accuratamente dietro un sorriso infinitamente dolce. Fernando lavoricchia lì fuori, con le attrezzature della campagna. Forse, forse, un giorno qualcuno – comune, Asur, Marche Multiservizi? Chissà – si accorgerà di loro. Così, per caso. E porterà un po’ di acqua potabile anche qui, in via dell’Orologio n.1.

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Quell’acqua nera dai tubi di scarico del depuratore di Via della Stazione http://ifg.uniurb.it/2013/03/19/ducato-online/quellacqua-nera-dai-tubi-di-scarico-del-depuratore-di-via-della-stazione/39352/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/19/ducato-online/quellacqua-nera-dai-tubi-di-scarico-del-depuratore-di-via-della-stazione/39352/#comments Tue, 19 Mar 2013 17:57:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39352

Depuratore in Via della Stazione, località Le Conce

C’è ma non si vede. E non si può dire che non si senta. Qualcuno parla di “puzza asfissiante”, altri di “tanfo insopportabile”. C’è chi non può più aprire le finestre di casa, perché invece di ‘arieggiare’ l’ambiente, si rischia di trasformare le stanze in una fetida cloaca. E il cattivo odore sale anche dalle tubature. Dai lavandini, dagli scarichi del bagno di chi abita in località Le Conce e dintorni.

E’ la puzza che arriva dal depuratore, “vecchio di almeno vent’anni e non proprio in forma”, ci dice qualcuno. Da quel depuratore che, andando oltre la Benelli e proseguendo per via della Stazione, si trova in fondo ad una stradina interna – non asfaltata – accanto alla Scuola di Giornalismo di Urbino. Tra questa e una villetta abitata da due studenti. Molto ben nascosto.

“Il tanfo si sente di più quando piove e c’è umidità; un po’ di meno quando c’è il sole o tira vento” spiega una ragazza che abità lì vicino. Come oggi. Effettivamente il cattivo odore è più blando, se lo porta via, lontano, questo vento. Ma noi del Ducato abbiamo controllato nei giorni scorsi. Siamo andati fin sotto la stradina. Giorno dopo giorno. E abbiamo visto e sentito ciò che succede. Acqua marrone scuro, che dovrebbe essere già depurata, esce dalle tubature di scarico e si riversa nel torrente a valle, in una quantità  e con una violenza impressionanti.

Proviamo a risalire il corso d’acqua. Arriviamo fin sopra Le Conce, subito a valle dell’ex conceria sulla Statale 73bis al km 69 (dove tra l’altro ci sono problemi ai tubi fognari, con ulteriori fastidiosi olezzi per l’intero vicinato) . Torniamo giù e lo seguiamo fin dove confluisce, attraverso il fosso delle Lavandaie, direttamente nel fiume Metauro. Da lì l’acqua che esce dal depuratore proseguirà fino all’Adriatico.

Ieri abbiamo notato un via vai di camion, in mattinata. Tra loro c’era un mezzo della Marche Multiservizi. Era successo qualcosa? Si era rotto qualcosa? Non lo sappiamo, anche perché dalla ditta ci dicono di non essere a conoscenza né di guasti, né tantomeno di quell’acqua scura che esce dal depuratore:, “E se fosse vero non sarebbe normale!”. Così al telefono l’ingegner Careri. Che conclude: “Controlleremo!”. Ma intanto tutto scorre.

Depuratore in Via della Stazione, località Le Conce

Ma cosa depura o dovrebbe depurare questo depuratore? L’abbiamo chiesto all’Arpam, alla dottoressa Bezziccheri del Servizio Acque. “Acque reflue urbane”, la risposta. “Liquami domestici, liquami di ditte e acque meteoriche”.

L’abbiamo chiesto anche alla Marche Multiservizi. La risposta è un po’ diversa: “Liquami domestici civili, scarichi di fognature domestiche e meteoriche”. Non ‘liquami di ditte’. “La cosa certa è che non arrivano fanghi dall’esterno”.

Ma ieri, oltre il cancello che dà accesso alla struttura, c’era un camion attrezzato per separare i fanghi. Un camion della Rpa s.r.l. (Risanamento Protezione Ambientale) di Fano che “si occupa di centrifugare e aspirare i fanghi” – come confermato dalla Marche Multiservizi – separando la parte liquida (che va nel depuratore e poi nel Metauro) da quella secca (che presumibilmente va in discarica). Pare sia prassi: la Rpa arriva per fare questo tipo di lavoro a cadenza periodica. Il dubbio è che, di tanto in tanto, carichi di fanghi provenienti da altre zone, vengano portati qui per essere depurati. Lo esterniamo all’ingegner Careri che risponde negativamente: “Il camion lavora e separa fanghi già presenti nel depuratore”.

La puzza a monte della stradina che porta al depuratore quasi non si sente. C’è molto vento. Ma scendendo più a valle, l’olezzo comincia a salire. E solo qualche giorno fa, quell’acqua, la stessa che dalle Lavandaie arriva al Metauro, era densa e scura. Le tubature sono vecchie e obsolete. Un passante che abita vicino da tempo le guarda e dice: “Non dovrebbero essere così. E da lì non dovrebbe uscire acqua sporca. Prima non succedeva”

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