il Ducato » digital divide http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » digital divide http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Adsl Montesoffio, trattativa in sospeso tra la Curia ed Esaway http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/centro-2/adsl-montesoffio-trattativa-in-sospeso-tra-la-curia-ed-esaway/65287/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/centro-2/adsl-montesoffio-trattativa-in-sospeso-tra-la-curia-ed-esaway/65287/#comments Tue, 10 Feb 2015 17:53:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65287 URBINO – Gli abitanti di Montesoffio non ce la fanno più ad aspettare: i lavori di copertura Adsl della frazione urbinate dovevano finire nel 2013, ma il servizio è ancora parziale. Così la zona che va da Montesoffio a Ca’ Lagia è un “punto buio” e per estendere il segnale sarebbe necessario creare un “ponte”, installando un’altra antenna a Monte Spadaro. Ma il luogo sul quale dovrebbe essere installata è al centro di una trattativa che dura da mesi tra la Curia, proprietaria del terreno, e l’azienda Esaway. Un accordo che non si chiude a causa dell’affitto troppo alto chiesto dalla stessa Curia.

La Curia chiede infatti 10.000 euro all’anno di affitto, cifra che Esaway, che ha già lavorato per la copertura wireless in tutta la provincia nell’ambito del Piano strategico regionale, ritiene insostenibile, considerando anche che l’antenna servirebbe solo tre o quattro famiglie, che pagherebbero un abbonamento mensile di circa 20 euro ciascuna. In 12 mesi, l’azienda di telecomunicazioni guadagnerebbe appena un migliaio di euro a fronte di una spesa dieci volte più alta.

“L’azienda è pronta a investire –  assicura Esaway – per rispondere alle richieste degli abitanti, esattamente come abbiamo fatto nella frazione Secchiano di Cagli e a Babucce nel comune di Tavullia, ma a fronte di una somma proporzionata”.

Mentre l’Arcidiocesi rimane ferma sulle sue posizioni e attende una risposta alla proposta fatta, lunedì Esaway tornerà a Montesoffio per incontrare un privato, proprietario di un altro terreno a Monte Spadaro, che potrebbe rappresentare la soluzione alternativa per risolvere la questione.

“Speriamo che questo faccia ragionare la Curia – ha affermato durante un’intervista all’Ifg il Sindaco di Urbino Maurizio Gambini, impegnato nella mediazione tra i due contendenti – perché venga incontro alla ditta”.

Due giorni fa, intanto, il circolo Arci di Montesoffio ha lanciato una raccolta di firme per sollecitare la mediazione, chiedendo di incontrare il sindaco: “La politica deve lavorare per un accordo tra le parti. Siamo stanchi di essere emarginati – affermano – i nostri studenti, le aziende agricole, gli agriturismi sono tutti tagliati fuori. Come faremo quando tra due anni sarà tutto digitalizzato?”.

Favorevole a una mediazione, l’ex assessore provinciale Tarcisio Porto, che anche da assessore regionale seguì il progetto di digitalizzazione della provincia: “Questa situazione si può risolvere subito, basta che Curia, politica e azienda si mettano attorno a un tavolo”. E aggiunge: “La Curia non dovrebbe lucrare. Papa Francesco dovrebbe fare un appello perché le curie mettano a disposizione i patrimoni che, sebbene privati, hanno una valenza pubblica”.

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Wifi a Urbino, segnale a macchia di leopardo: la mappa di Fuorikorso http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/wifi-a-urbino-segnale-a-macchia-di-leopardo-la-mappa-di-fuorikorso/46465/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/wifi-a-urbino-segnale-a-macchia-di-leopardo-la-mappa-di-fuorikorso/46465/#comments Tue, 14 May 2013 06:41:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46465 URBINO – Se in giro vedete ragazzi girovagare nel centro storico con uno smartphone proteso in avanti sappiate che si tratta di ‘rabdomanti 2.0′, studenti alla ricerca del segnale wifi. La città-campus tutta connessa sembra ancora un obiettivo da raggiungere, stando almeno alla ricerca fatta dagli studenti dell’associazione FuoriKorso che hanno battuto palmo a palmo le vie dentro e poco fuori le mura della città ducale armati di portatile e cartina.

Si naviga tranquilli in pieno centro, tra piazza della Repubblica e Palazzo Ducale, stabile il segnale all’interno del dipartimento di Scienze della comunicazione in via Saffi, ma in tutto il resto del centro urbinate, all’interno di diverse sedi universitarie e lungo le mura, la rete è quasi assente.
Nella mappa, ricostruita sulla base della rilevazione dell’associazione FuoriKorso, i punti coperti dalla rete Uwic con segnale:
assente  debole  ottimale


Visualizza Wifi Uniurb secondo FuoriKorso: “immagina puoi” in una mappa di dimensioni maggiori

Partito nel 2006, il progetto Urbino wireless campus (Uwic) era nato con l’intenzione dell’università di dare una connessione internet a tutti, soprattutto nei luoghi pubblici all’aperto con il wifi, con l’appoggio della tecnologia hyperlan per l’utenza residenziale: “Quando il progetto è partito – racconta il professor Alessandro Bogliolo, all’epoca responsabile dell’iniziativa – volevamo colmare il digital divide che subiscono gli studenti urbinati con una rete condivisa, nella speranza che si avvicinassero anche operatori privati”.

Negli anni però Uwic è rimasta per tanti studenti l’unica possibilità di navigare: “Dalla semplice consultazione di email e pagine web – continua  Bogliolo – oggi siamo abituati a un uso della rete più esigente, la nostra dieta digitale è fatta soprattutto di contenuti multimediali che richiedono una banda di connessione maggiore e più capillare”.

Oltre alla quantità di banda richiesta da tutti è il numero di utenti contemporanei a creare diversi problemi: “Nei collegi – aggiunge il professor Bogliolo – arriviamo ad offrire la connessione anche a 500 persone contemporaneamente e rispetto agli inizi la copertura in quegli ambienti è stata anche potenziata”.

I disagi, sottolineano gli studenti di FuoriKorso, restano e sono evidenti in particolare nei luoghi chiusi come nel palazzo di Scienze Politiche in via Bramante: “Il segnale va cercato, – spiega Andrea Kleinpoppen, studente al terzo anno che ha partecipato alla ricerca – ci sono punti all’interno dell’edificio ancora poco coperti”.

Nata con un finanziamento ad hoc, la rete Uwic ora “è tirata al massimo,- chiarisce Bogliolo – inutile potenziare e aumentare il numero degli hotspot (le antenne per distribuire il segnale wifi, ndr) peggiorando la qualità del segnale: sono già in corso lavori di manutenzione e upgrade con un operatore privato per potenziare la rete dorsale, quindi i cavi; il Servizio sistema informatico ateneo (Ssia) sta pianificando il modo per servire le zone più critiche; il Comune con il progetto ‘Urbino free for turist’, in collaborazione con Università e l’operatore Milliway, sta studiando come aumentare la copertura nel centro storico”.

Bisogna fare i conti con diversi enti pubblici che tra loro devono dialogare, quindi, sperare che parlino lo stesso linguaggio e soprattutto che proseguano di pari passo con tempi simili e non troppo lenti. Ma Bogliolo è fiducioso: “Il servizio è stato mappato nel dettaglio; il cablaggio, in particolare nelle stanze dei collegi porterà nuovi vantaggi: entro il prossimo anno accademico la situazione sarà sicuramente migliorata”.

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