il Ducato » dipartimento di scienze della comunicazione http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » dipartimento di scienze della comunicazione http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Un viaggio a Nantes per dieci imprenditori del Montefeltro http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/un-viaggio-a-nantes-per-dieci-imprenditori-del-montefeltro/55063/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/21/ducato-online/un-viaggio-a-nantes-per-dieci-imprenditori-del-montefeltro/55063/#comments Tue, 21 Jan 2014 16:58:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55063 NantesURBINO – Un viaggio-studio a Nantes per dare la possibilità a dieci imprese del Montefeltro di scoprire una città che è diventata un nuovo centro culturale del nord della Francia. Il viaggio è organizzato dal Distretto culturale evoluto Urbino e il Montefeltro e si svolgerà tra il 5 e il 7 marzo (volo da Milano Malpensa), e non il 6-7 marzo come annunciato precedentemente nel bando. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di iniziare una collaborazione tra le imprese locali e quelle francesi. Verranno organizzate attività di networking durante le quali gli imprenditori del Montefeltro si potranno confrontare con quelli francesi.

Il viaggio è solo una parte del progetto Informativo pensato dalla Comunità montana che prevede tra le altre cose anche una serie di focus group con i giovani imprenditori locali, convegni e seminari informativi, workshop, la partecipazione alla Fiera del libro di Torino, nonché appunto un viaggio-studio all’estero per consentire ad alcuni imprenditori di confrontarsi con altri territori che già da tempo hanno intrapreso percorsi innovativi basati sulla valorizzazione delle risorse culturali e identitarie. Il progetto è stato approvato e ha ottenuto il finanziamento del GAL Montefeltro Sviluppo per un importo di 200.000 euro.

Per prendere parte al viaggio è sufficiente inviare la propria candidatura all’indirizzo e-mail culturale@cm-urbania.ps.it entro il 31 gennaio. La Comunità montana dell’alto e medio Metauro e i partner valuteranno le candidature e pubblicheranno l’esito sul sito www.urbinoeilmontefeltro.eu. “Non abbiamo ancora ricevuto molte richieste di partecipazione – dichiara Monica Benedetti, referente e coordinatrice del progetto – quindi ci sono ancora posti disponibili”. Nella e-mail dovrà essere indicato un quadro generico della propria attività accompagnato da una lettera motivazionale.

Ma perché è stata scelta Nantes? “È una città importante a livello culturale ed è simile al nostro territorio – dichiara la Benedetti – è un’occasione per ricevere consigli ed esporre le nostre esperienze”.

I costi del viaggio e del soggiorno saranno a carico delle imprese, la Comunità montana dell’Alto e Medio Metauro e i partner (il dipartimento di scienze della comunicazione di Urbino e la Provincia) copriranno solo i costi interni di trasferimento – ad esempio lo spostamento tra l’aeroporto e l’albergo – ed eventuali ingressi a musei.

 

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Salute, il Fascicolo sanitario elettronico divide l’Italia. Lo studio Larica http://ifg.uniurb.it/2013/06/14/ducato-online/salute-il-fascicolo-sanitario-elettronico-divide-litalia/51304/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/14/ducato-online/salute-il-fascicolo-sanitario-elettronico-divide-litalia/51304/#comments Fri, 14 Jun 2013 08:00:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51304 URBINO – La sanità divide, ancora una volta, Nord e Sud Italia. Questa volta il profondo divario risulta evidente nell’applicazione del Fascicolo Sanitario Elettronico. E’ quanto emerge dalla prima ricerca del nostro paese condotta dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione e Discipline Umanistiche dell’Università degli studi di Urbino, in collaborazione con la Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere, Federsanità ANCI e l’Istituto Nazionale Tumori G. Pascale. I dati della ricerca, promossa da Assinter Italia nell’Ambito del Progetto dell’Osservatorio Nazionale del Fascicolo Sanitario Elettronico, saranno presentati oggi a Napoli, al Monastero della Collina dei Camaldoli.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è la nostra storia clinica, dalla prima allergia alla varicella dei cinque anni fino all’ultimo mal di gola, tutto contenuto all’interno di un dispositivo, come un bancomat, un cellulare o un tablet. Se ci sentiamo male, in qualunque luogo ci troviamo e se preventivamente diamo l’autorizzazione, i dati potranno essere consultati per individuare la giusta terapia e trovare la cura medica migliore.

“Dalla ricerca – spiega Lella Mazzoli responsabile del coordinamento e della direzione – emergono due dati fondamentali. Il primo è un divario territoriale molto evidente che privilegia il nord al sud. Ci sono regioni che sono ad un livello già fortemente avanzato dell’applicazione del fascicolo, come l’Emilia Romagna, la Lombardia e la provincia autonoma di Trento. Il sud è molto più carente, con l’unica eccezione della Calabria. L’altro è un divario culturale causato da un’insufficiente informazione e formazione rispetto a cos’è il fascicolo sanitario e a che uso se ne può fare”.

Il Ministero della Salute nel dicembre 2012 ha dato il via alle linee guida del Fascicolo Sanitario Elettronico a cui tutti dovrebbero attenersi per creare un sistema uniforme in Italia.

Ma il divario non è solamente territoriale: “Oggi ci sono situazioni diverse – continua Mazzoli – in alcune regioni del Fascicolo Sanitario si occupano le aziende sanitarie e ospedaliere, in altre direttamente la Regione, in altre ancora le società in house. Dalla ricerca emerge che le regioni che usufruiscono delle società in house presentano un avanzamento maggiore del fascicolo. L’obiettivo verso cui ci si muove – continua Mazzoli – è quello di omologazione dei comportamenti per l’attivazione di questo fascicolo. È una questione di hardware ma anche di software, si tratta sia di avere gli strumenti per attivare e procedere all’implementazione del Fascicolo Elettronico ma c’è bisogno anche di software, inteso non solo come necessità di avere programmi informatici, ma anche programmi culturali.”

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