il Ducato » disoccupazione http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » disoccupazione http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Cala la disoccupazione anche nella provincia di Pesaro-Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/cala-la-disoccupazione-anche-nella-provincia-di-pesaro-urbino/67075/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/cala-la-disoccupazione-anche-nella-provincia-di-pesaro-urbino/67075/#comments Tue, 03 Mar 2015 10:10:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67075 URBINO – Secondo i dati provinciali sulla disoccupazione pubblicati dall’Istat, la provincia di Pesaro-Urbino è quella col tasso di disoccupazione più basso della regione Marche dopo Macerata. Il dato di Pesaro-Urbino passa infatti dal 10% del 2013 al 9,5% del 2014. Maglia nera della regione Marche risulta invece la provincia di Ascoli Piceno, in cui la disoccupazione si attesta all’11,9%, dato appena sotto la media nazionale.

La Cgil Marche sottolinea come il tasso di disoccupazione nelle Marche sarà anche sceso dal 12,3% al 10,1%, in evidente controtendenza rispetto al resto del Paese (dove lo stesso dato passa dal 12,6% del 2013 al 13,3%), ma non è un segnale sufficiente a giustificare facili entusiasmi: “E’ un dato Istat, quindi è incontrovertibile. Ma a essere passato sotto silenzio è il dato degli scoraggiati: in un solo anno in almeno 3.000 lavoratori hanno smesso addirittura di cercarlo, un lavoro”.

Il riferimento è ai 24.000 posti di lavoro in più risultanti dai dati Istat così come rielaborati da Cna Marche e Confartigianato, che non terrebbero in giusta considerazione quasi 3.000 lavoratori  che sono usciti dal mercato del lavoro perché un’occupazione nemmeno la cercano più, stanchi di vedersi respingere le offerte di lavoro e così uscendo dagli elenchi dei disoccupati: “Sono quasi sempre donne, è un dato che deve far riflettere”. Il sindacato fa inoltre presente che “bisogna guardare alla qualità del lavoro che si produce”.

Il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi pone l’accento, invece, sul “segnale finalmente positivo che arriva dai dati Istat sull’andamento del mercato del lavoro nella nostra regione”. La crescita degli occupati (+9.600 unità, pari all’1,6% rispetto alla media 2013) con il conseguente incremento di 1,3 punti percentuali del tasso di occupazione (dal 61,1% del 2013 al 62,4%) rafforzano, per l’associazione degli industriali delle Marche, un “quadro congiunturale di moderato miglioramento, che inverte la tendenza negativa osservata nei mesi centrali del 2014”. “Fondamentale sarà accompagnare questi primi timidi segnali positivi con azioni mirate alla conservazione e rilancio dell’industria manifatturiera, che è il motore trainante del sistema economico italiano e marchigiano”.

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Riparte l’occupazione nelle Marche: in un anno 24 mila posti di lavoro in più http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-online/riparte-loccupazione-nelle-marche-in-un-anno-24-mila-lavoratori-ma-aumentano-gli-scoraggiati/66916/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-online/riparte-loccupazione-nelle-marche-in-un-anno-24-mila-lavoratori-ma-aumentano-gli-scoraggiati/66916/#comments Mon, 02 Mar 2015 17:00:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66916 URBINO 2 MAR – Segnali di ripresa per l’occupazione nelle Marche. Tra dicembre 2013 e lo stesso mese del 2014 i posti di lavoro sono aumentati di 24 mila unità: da 600 mila a 624 mila. Nello stesso periodo il tasso di disoccupazione regionale è passato dal 12,3% al 10,6%, un elemento in controtendenza rispetto al resto del Paese dove lo stesso dato è cresciuto dal 12,6% del 2013 al 13,3%. I disoccupati marchigiani scendono così da 84 mila a 74 mila. Questi i numeri di Cna e Confartigianato Marche che hanno elaborato i dati Istat.

Tra i disoccupati, restano in maggioranza le donne seppur in diminuzione (40.214 rispetto alle 44.827 del 2013 mentre gli uomini scendono da 39.583 a 33.909). Calano anche i giovani marchigiani in cerca della prima occupazione (da 17.852 a 13.342).

Se il numero dei disoccupati diminuisce non è solo per l’aumento dei posti di lavoro. Infatti a crescere dell’11,9% sono gli scoraggiati, ovvero coloro che, nonostante siano disposti a lavorare, hanno smesso di cercare un posto di lavoro e dunque non rientrano nella categoria delle persone senza un impiego. Ad offrire maggior posti di lavoro è il settore dei servizi che impiegano 385 mila lavoratori, 16 mila in più rispetto al 2013. L’industria assorbe 227 mila dipendenti con un aumento di 9 mila unità. Stabili gli occupati nell’agricoltura che si fermano a quasi 12 mila.

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Urbino: maglia nera per la disoccupazione in provincia http://ifg.uniurb.it/2015/01/27/ducato-online/urbino-maglia-nera-per-la-disoccupazione-in-provincia/63619/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/27/ducato-online/urbino-maglia-nera-per-la-disoccupazione-in-provincia/63619/#comments Tue, 27 Jan 2015 15:44:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63619 URBINO – Crisi dell’occupazione: nella provincia di Pesaro-Urbino è l’entroterra a pagare il prezzo più alto. Sono i dati Ires Cgil (che confrontano il 2014 con il 2013), sulla base delle rilevazioni Inps sul numero delle indennità di disoccupazione (Aspi), a certificare un divario che continua a crescere. La suddivisione provinciale in quattro aree (Pesaro, Fano, Fossombrone – basso Metauro e Urbino – Montefeltro) fotografa una realtà in cui questo squilibrio è arrivato a toccare il suo picco più alto.

Domande di disoccupazione in aumento. Il dato più preoccupante riguarda proprio Urbino e il suo circondario dove si è registrato un aumento del 14,9% delle domande di disoccupazione definite – cioè quelle che hanno dato esito positivo o negativo – e dell’11,4% di quelle accolte. Nello specifico le 2.393 domande definite nel 2013 sono diventate 2.749 nel 2014 e quelle accolte sono passate da 1.650 a 1.838.

I dati dell’entroterra messi a confronto con quelli della realtà pesarese sono ancora più allarmanti: rispetto al 2013 l’aumento di domande di disoccupazione definite a Pesaro è cresciuto nel 2014 solo del 3,7%, ma soprattutto sono calate del 9,4% le richieste accolte. A Fano le domande di disoccupazione definite hanno segnato un +6,7% , ma le richieste accolte sono solo il 3,4% in più rispetto al 2013. Un’inezia se confrontata con il+11% del Montefeltro.

Allargando il confronto ai dati regionali la situazione dell’entroterra pesarese è ancora più critica. Le Marche vedono aumentare le domande di disoccupazione dell’8,2% mentre le richieste accolte del 2%, quasi dieci punti percentuali in meno rispetto al Montefeltro.

“Questi dati sono la conferma che il processo di deindustrializzazione dell’entroterra continua ad avanzare” si legge nella nota di Cgil.

I tre settori in difficoltà. Legno, metalmeccanico e tessile sono i settori in cui la crisi ha creato maggiori difficoltà. “Tutti i comparti sono in difficoltà” sottolinea Claudio Morganti, segretario confederale Cgil. “Non ci sarà alcuna ripresa nel breve periodo. L’unica impresa a reggere bene l’urto, nonostante alcune difficoltà è l’Imab Group (un mobilificio di Fermignano ndr). Nel settore del tessile, per quello che è rimasto, la manifattura è in enormi difficoltà, mentre va meglio la commercializzazione”.

Difficile anche la situazione degli ammortizzatori sociali: “Per il momento le risorse stanziate sono ferme a giugno 2014″ continua Morganti. “Per il 2015 stiamo facendo degli accordi di sospensione con l’Inps. Per i lavoratori che non possono usufruire della sospensione stiamo invece trattando per la cassa integrazione in deroga. Siamo estremamente preoccupati perché non ci sono risorse”.

Tempi duri anche per i giovani: “Speravamo molto su ‘Garanzia giovani’ con cui abbiamo attivato molti tirocini, ma anche qui le risorse sono finite e ne servirebbero altre per intervenire”.

Aumenta la cassa integrazione straordinaria. Stando ai dati Cgil Inps rielaborati da Ires Cgil Marche anche la cassa integrazione straordinaria (Cig) nell’intera provincia è in aumento rispetto al 2013. “Preoccupa – si legge sulla nota della Cgil – l’incremento della Cig nel mobile (+80,7%), nella meccanica (+30,7%) e nel settore chimico-plastica (da 115.000 a 408.000 ore)”. La cassa integrazione in deroga invece aumenta del 3,9%. Unica nota positiva il calo della cassa integrazione ordinaria: -45% rispetto al 2013.

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Dirss, il Comune di Urbino lo sfratta e gli sequestra anche la macchina: “Non so più dove dormire” http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/ducato-online/dirss-il-comune-di-urbino-lo-sfratta-e-gli-sequestra-anche-la-macchina-non-so-piu-dove-dormire/60962/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/ducato-online/dirss-il-comune-di-urbino-lo-sfratta-e-gli-sequestra-anche-la-macchina-non-so-piu-dove-dormire/60962/#comments Mon, 07 Apr 2014 16:53:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60962 foto(1)URBINO –  Fino a tre anni fa aveva un lavoro, una casa e una vita dignitosa. Ora gli hanno tolto tutto e pochi giorni fa la polizia locale gli ha sequestrato anche la macchina, l’unico ‘tetto’ che aveva, sotto il quale dormire. Dirss Baddis, 45 anni,  è italo-marocchino: un doppio passaporto conquistato dopo anni di  lavoro . “Io ho giurato quando sono diventato italiano – dice – e ho mantenuto le promesse.  Non ho mai fatto del male a nessuno e ho lavorato onestamente. Ma l’Italia non ha fatto lo stesso con me”.

Dirss Baddis è arrivato in Italia sedici anni fa e, uscito dall’ aeroporto, ha preso un treno che non sapeva dove portasse. Alla fine è arrivato a Brindisi dov’è stato per tre anni “ma lì il lavoro era in nero, così un giorno ho deciso di venire qui”. Per dieci anni tutto è sembrato andare per il meglio. Un lavoro onesto, una casa in affitto e dei risparmi. Poi il tracollo. La ditta di Pesaro per cui ha lavorato per un decennio ha ridotto il personale,  lui ha perso il posto e in poco tempo è arrivato anche lo sfratto.

“Tre anni fa – scrive in una lettera aperta su Facebook –  il palazzo in cui vivevo è stato sequestrato ed è passato al comune, io non sono riuscito a pagare l’affitto per alcuni mesi.  Sono stato sfrattato dal mio appartamento dopo un solo preavviso in cui non era indicata una data precisa. Il Comune e il sindaco mi hanno promesso aiuto, ma un bel giorno ho trovato la porta chiusa, con la serratura cambiata, senza neanche la possibilità di raccogliere le mie cose”.

Fino a qualche giorno fa poteva contare su un ultimo mezzo di sussistenza, la sua macchina, fino quando la polizia locale l’ha requisita perché senza assicurazione. “Come faccio a pagare l’assicurazione, se non ho i soldi neanche per l’affitto?” si chiede Baddis. La macchina negli ultimi due anni non era stata più usata e da mezzo di trasporto era diventata un tetto per ripararsi quando non riusciva a trovare un posto dove stare. “Ho tagliato i fili della batteria  – dice – proprio per evitare che potesse succedere qualcosa”. Oltre al sequestro del mezzo dovrà pagare anche un multa da 800 euro più i costi del deposito che aumenta di giorno in giorno e 600 euro per l’assicurazione degli ultimi sei mesi. Una somma che senza lavoro e ormai senza risparmi è difficile da racimolare.

“L’ho comprata alcuni anni fa e ancora devo finire di pagare il mutuo”. È fiero di parlare dell’Alfa 146 comprata a rate dopo anni di lavoro, ma ora chiusa in un deposito in attesa di essere distrutta. “Ho provato a rivenderla, ma nessuno l’ha voluta. Il problema è che quella macchina per me non è solo un rifugio, ma anche una speranza: senza una macchina è impossibile trovare lavoro!”.

Dopo 13 anni vissuti a Urbino ora Dirss si trova costretto ad andarsene per cercare fortuna da un’altra parte. Ma è una decisione difficile: “Prima amavo l’Italia e odiavo il Marocco e non avrei mai pensato di rimpiangerlo. Ma dopo tutti questi anni d’assenza sarei uno straniero a casa mia. E so che l’Italia mi mancherebbe. Ma adesso appena potrò me ne andrò, magari in Svizzera”.

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Crisi, disoccupazione al 12,4% nelle Marche. 60mila posti in meno dal 2008 http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/economia/crisi-disoccupazione-al-124-nelle-marche-60mila-posti-in-meno-dal-2008/58444/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/economia/crisi-disoccupazione-al-124-nelle-marche-60mila-posti-in-meno-dal-2008/58444/#comments Mon, 03 Mar 2014 18:05:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58444 operaioURBINO – Negli ultimi sei anni sono quasi 60mila in meno gli occupati nelle Marche, poco meno della popolazione di Fano. E di questi quasi la metà si è persa nel 2013: un segnale che ribadisce come la crisi non sia terminata ma che anzi stia colpendo ogni anno sempre più forte.

I dati Istat elaborati da Cgil Marche sono allarmanti. Nel quarto trimestre 2013 la nostra regione si è infatti allineata con la media nazionale, raggiungendo un tasso di disoccupazione del 12,4%. Ancora più preoccupante, come nel resto della nazione, è la situazione degli under 24: il tasso di disoccupazione giovanile ha infatti toccato il 36,1 %.

In regione il numero di persone senza lavoro ha toccato quota 86mila. Le Marche sono, insieme al Lazio, la regione con il tasso di disoccupazione più alto, escludendo le regioni del Mezzogiorno. Secondo Cgil Marche, il calo dell’occupazione ha riguardato sia il lavoro dipendente, sceso del 4,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2013, sia il lavoro autonomo, con 7mila unità in meno. E anche chi ha perso lavoro continua ad avere enormi difficoltà nel trovarne un altro: sarebbero infatti più di 40mila le persone ancora in cerca di una seconda possibilità dopo il primo licenziamento.

Ma il 2013 ha visto anche un altro record negativo, quello della disoccupazione femminile. Nelle Marche infatti il tasso di donne senza lavoro ha raggiunto il 14,6%.

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Cercasi metalmeccanico con esperienza. L’identikit dei neoassunti secondo Unioncamere Marche http://ifg.uniurb.it/2014/02/24/ducato-online/cercasi-metalmeccanico-con-esperienza-lidentikit-dei-neoassunti-secondo-unioncamere-marche/57588/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/24/ducato-online/cercasi-metalmeccanico-con-esperienza-lidentikit-dei-neoassunti-secondo-unioncamere-marche/57588/#comments Mon, 24 Feb 2014 16:48:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57588 metalmeccaniciURBINO – Se sei un metalmeccanico in cerca di lavoro ci sono buone notizie per te. Lo stesso vale per operai, segretari, commessi, magazzinieri e cuochi. Nel primo trimestre del 2014 sono stati i mestieri più richiesti dalle aziende marchigiane e questo trend dovrebbe rimanere inalterato fino alla fine di aprile. Requisiti indispensabili: diploma ed esperienza. Lo rivela un’indagine condotta dal Centro studi Unioncamere Marche in cui si evidenzia anche un aumento di contratti a tempo determinato e co.co.pro, una crescita che però non riesce ad arginare l’emorragia occupazionale che ha colpito il territorio e l’inarrestabile calo delle assunzioni a tempo indeterminato. Entro aprile sono previsti oltre 5.000 licenziamenti tra i lavoratori dipendenti, mentre i neoassunti saranno poco più di 2.900.

Sono invece in crescita altre forme di inserimento nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda i contratti interinali, saranno 760 i marchigiani che troveranno un’occupazione entro la fine di marzo, contro i 330 contratti in scadenza. Nel caso dei lavoratori a progetto i numeri sono diversi anche se le proporzioni sono simili: 460 nuovi co.co.pro. contro 110 espulsioni.

Il presidente della sezione marchigiana di Unioncamere, Adriano Federici, parla di una modesta ripresa: “Questo trimestre le assunzioni di personale dipendente programmate dalle imprese sono l’1 per cento in più rispetto alle 2.880  del trimestre precedente”.

Tornando ai lavoratori dipendenti, le nuove assunzioni previste interessano prevalentemente il settore dei servizi (60%) dove il principale datore di lavoro sono le piccole imprese (58%), cioè quelle con meno di 50 dipendenti. Ad andare per la maggiore saranno i contratti a tempo determinato (67,8%) mentre le assunzioni a tempo indeterminato riguarderanno il 22,8 per cento dei lavoratori e l’apprendistato appena l’8,3 per cento.

Attraverso i dati forniti dal Centro studi di Unioncamere si può tracciare una sorta di identikit dei futuri neoassunti. Avranno alle spalle una certa esperienza professionale, requisito indispensabile per il 59,5% delle imprese marchigiane. Come lo è il diploma, che è il titolo di studio più richiesto (46,7%). Saranno prevalentemente italiani e non particolarmente giovani. Infatti, solo il 9,8% degli imprenditori si rivolgerà ai lavoratori migranti e l’assunzione di under 30 riguarderà il 29,3 per cento delle aziende presenti sul territorio. Saranno più uomini o donne a beneficiare di questi nuovi contratti? Chi lo sa: per le imprese il genere non è un fattore determinante per decidere l’assunzione. O almeno non lo è nel 48,7 per cento dei casi.

In cima alla lista delle figure professionali più richieste si trovano i commessi e il personale di vendita, con 380 assunzioni programmate (quasi tutte a termine). Nel manifatturiero spicca la domanda di 340 operai metalmeccanici ed elettromeccanici mentre nel settore dell’alloggio e ristorazione si cercano 230 cuochi e camerieri. Buona anche la domanda di personale di segreteria e servizi generali (190).

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Pesaro, contro la disoccupazione al Centro per l’impiego apre sportello agenzie private http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-notizie-informazione/pesaro-contro-la-disoccupazione-al-centro-per-limpiego-apre-sportello-agenzie-private/56743/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-notizie-informazione/pesaro-contro-la-disoccupazione-al-centro-per-limpiego-apre-sportello-agenzie-private/56743/#comments Mon, 10 Feb 2014 11:51:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56743 [continua a leggere]]]> PESARO – Per combattere la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, può rivelarsi molto utile la collaborazione tra servizi pubblici e privati. Al Centro per l’impiego e la formazione di Pesaro è attivo da qualche giorno lo sportello “Spazio Agenzie private del lavoro”, con cui gli operatori di Adecco, Ali Spa, Confindustria, GI Group,  Manpower e Quanta sono a disposizione di tutti coloro che cercano lavoro.

“Abbiamo voluto creare un accordo tra pubblico e privato – spiega l’assessore provinciale al Lavoro e formazione Massimo Seri – Questa sinergia ci consentirà di operare in una rete territoriale più ampia e di allargare le opportunità per i giovani alla ricerca di un’occupazione e per quanti il lavoro lo hanno perso e con difficoltà cercano un nuovo impiego”.

Il nuovo sportello resta aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 12 e il martedì e giovedì dalle 15 alle 17. Per ulteriori informazioni rivolìgersi al 0721.3592959.

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Vivere senza stipendio: la storia di Barbara e della sua famiglia http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/vivere-senza-stipendio-con-due-figli/53968/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/vivere-senza-stipendio-con-due-figli/53968/#comments Sun, 15 Dec 2013 09:52:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53968 [continua a leggere]]]> URBINO – Barbara ha 45 anni e nel 2007 ha iniziato a lavorare in una carpenteria di Pesaro. Un lavoro che infondo le piaceva, un’entrata in più e la possibilità di mettere qualcosa da parte per i suoi figli di 11 e 9 anni. Poi, nel 2012 l’azienda entra in crisi e lei si ritrova in cassa integrazione in deroga con 350 euro al mese. Per un anno stringe i denti, finché nel 2013 viene licenziata. “E’ successo tutto in poco tempo: appena ho finito di prendere il sussidio di disoccupazione anche mio marito è stato messo in cassa integrazione in deroga dalla concessionaria in cui lavora. Solo che l’Inps non paga, così da settembre non abbiamo più entrate”, racconta Barbara. “Per la mia famiglia è stata un’altra tegola in testa. Sopravviviamo grazie ai risparmi che abbiamo messo da parte e grazie a qualche lavoretto saltuario. I nostri genitori ci aiutano con le loro pensioni ma è una situazione che non può durare per sempre”.

L’INCHIESTA – A spasso in mezzo alla crisi: non si vede ripresa per le vie di Urbino / I negozi del centro, uno ne chiude, mezzo ne apre
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GLI OPERAI – Giovanni, cassintegrato protesta in piazza: “L’Inps non paga” Cig in deroga: 17mila senza stipendio da cinque mesi nelle Marche

La più grande paura di Barbara è che le portino via la casa: “Abbiamo chiesto la sospensione del mutuo ma prima o poi dovremmo ricominciare a pagare. Quello è il luogo dove i miei figli stanno crescendo, è tutta la nostra vita”.

Barbara in quest’ultimo anno ha imparato ad andare avanti con poco. Un mese alla volta, un giorno dopo l’altro: “Per mangiare compro solo quello che è strettamente necessario. Le amiche mi prestano i vestiti e le scarpe per i miei figli, il resto lo acquistiamo al mercato. Se poi c’è bisogno di qualche visita medica, di andare dal dentista, l’unica alternativa è spararti perché i soldi non ci sono e non possiamo fare nulla”.

“I miei bambini”, continua Barbara “avvertono la situazione anche se cerchiamo di non farglielo pesare. Siamo abituati a fare sacrifici, quello che ci spaventa è non sapere come sarà il nostro futuro. Il momento è duro per tutti ma i politici devono cominciare a pensare a chi non ha più niente. Noi possiamo solo sperare che le cose prima o poi vadano meglio. È tutto quello che ci resta”.

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Cig in deroga, nelle Marche 17mila senza stipendio da cinque mesi http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/cig-in-deroga-nelle-marche-17mila-senza-stipendio-da-cinque-mesi/53931/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/cig-in-deroga-nelle-marche-17mila-senza-stipendio-da-cinque-mesi/53931/#comments Wed, 11 Dec 2013 08:40:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53931 [continua a leggere]]]> operaioDiciassettemila persone nelle Marche non prendono lo stipendio da luglio. Sono l’esercito silenzioso dei cassa integrati in deroga: operai di piccole aziende, artigiani, agricoltori e impiegati che non rientrano nella cig ordinaria e che da cinque mesi non ricevono gli 800 euro mensili che gli spettano di diritto. La Regione non ha potuto pagare perché i soldi sono finiti. Così, mentre sempre più aziende fanno ricorso agli ammortizzatori sociali per non licenziare i loro dipendenti, questi ultimi si ritrovano a lavorare gratis.

“Alle Marche dovrebbero arrivare 10 milioni di euro ma temiamo che non siano sufficienti spiega Valter Recchia, responsabile lavoro di Cna, confederazione nazionale dell’artigianato – siamo molto preoccupati. Secondo i nostri calcoli, se non vengono stanziati altri fondi non arriveremo alla fine dell’anno. Il 28 novembre c’è stato un incontro tra la Regione Marche e tutte le parti sociali, ma non si è concluso nulla e i lavoratori continuano a restare senza stipendio”.

Ad aumentare sono invece le richieste di cig in deroga. I dati aggiornati ad ottobre dell’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale, mostrano un quadro allarmante: nel primo trimestre 2012 sono state presentate dalle imprese 2.411 domande per 12.332 lavoratori. Nello stesso periodo del 2013, invece, le richieste sono stare 4.307 per 21.039 lavoratori. L’82,3% in più.

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GLI OPERAI – Giovanni, cassintegrato protesta in piazza: “L’Inps non paga” Barbara: un marito, due figli e nessuno stipendio

Da gennaio a maggio 2013 le aziende che nelle Marche hanno chiesto questo tipo di ammortizzatore sociale sono state 4.402, mentre le ore di cassa integrazione hanno sfiorato i 4 milioni per un totale di 33 milioni di euro. “I fondi stanziati hanno coperto le ore di Cig fino a maggio – continua Recchia – solo a novembre i lavoratori hanno ric evuto lo stipendio del mese di giugno. L’Ebam, ente bilaterale artigiani Marche, si è offerto di pagare il 20% delle ore richieste dalle imprese proprio perché la Regione temeva di non riuscire a coprirle. Ma tutto è ancora fermo”, spiega Recchia. Tra le province marchigiane, quella di Pesaro-Urbino presenta i dati peggiori con 4.837 lavoratori in cig in deroga, 1.063.196 ore e 1.213 aziende coinvolte per un totale di 8.912.645 euro. Da gennaio a maggio 2013 si è registrato un aumento del 75% delle richieste.

Secondo Carla Balducci, sindacalista della Cgil: “La nostra provincia era il fiore all’occhiello della meccanica e del mobilificio ma da anni ormai molte aziende sopravvivono a fatica”. Il settore più colpito è quella dell’artigianato: le ore di cig per gli artigiani marchigiani sono state 9.193. 861.Segue il terziario con 3.524775 ore e l’industria con 1.810.099. “Purtroppo non siamo in grado di dire cosa succederà nel 2014 – continua Balducci – la realtà è che le risorse stanziate dal governo sono poche e l’instabilità politica del nostro Paese rende tutto più difficile. I lavoratori in cassa integrazione in deroga sono migliaia. La maggior parte di loro ha una famiglia con figli piccoli. Sopravvivono grazie alla pensione dei genitori ma è una situazione che non potrà continuare per sempre. Il rischio è che prima o poi vengano licenziati”.

Secondo i dati Istat elaborati dalla Cna e dalla Confartigianato da ottobre 2012 a ottobre 2013 nelle Marche 19.000 persone hanno perso il posto di lavoro.

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Lavoro, nelle Marche persi 19.000 posti di lavoro nel 2013 http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/lavoro-nelle-marche-persi-19-000-posti-di-lavoro-nel-2013/52792/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/lavoro-nelle-marche-persi-19-000-posti-di-lavoro-nel-2013/52792/#comments Mon, 02 Dec 2013 18:14:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52792 operaioURBINO – Il 2013 è stato un anno drammatico per i lavoratori delle Marche: secondo i dati Istat elaborati dalla Cna e dalla Confartigianato da ottobre 2012 a ottobre 2013 si sono persi  19.000  posti di lavoro. Gli occupati sono, così, scesi da 651.000 a 632.000.

Allo stesso tempo aumentano gli scoraggiati, giovani che non studiano e non lavorano: “Non tutti i  marchigiani che hanno perso il lavoro sono andati a ingrossare le liste degli uffici di collocamento”, affermano le associazioni artigiane. “Quasi la metà di loro ha rinunciato a cercare una nuova occupazione”. Tra di loro ci sono anche gli ultracinquantenni rimasti senza lavoro e senza pensione.

In dodici mesi i disoccupati sono saliti invece da 57.000 a 67.ooo, il dato più alto da inizio crisi. Un marchigiano su dieci, dunque, cerca attivamente un lavoro ma non lo trova. Una percentuale che per i giovani sotto i 24 anni sfiora il 40%.

Se il tasso di disoccupazione sale dall’8 al 9,6 per cento, il tasso di occupazione scende invece dal 62,9 al 61,6 per cento. Ad aver perso il maggior numero di posti di lavoro, tra ottobre 2012 e ottobre 2013, sono stati i servizi. I lavoratori occupati nel commercio e nel terzo settore sono scesi da 403.000 a 393.ooo, con una perdita di 10.000 addetti. Cinquemila posti di lavoro sono andati in fumo nell’agricoltura (da 18 a 13 mila) e 4.000 nell’industria (da 230 a 226.000). Solo la meccanica è in controtendenza e registra un aumento della produzione dello 0,3%

I più colpiti dalla crisi sono, ancora una volta,  i lavoratori dipendenti passati da 493 a 481.000 (-12.000 in un anno) mentre gli autonomi e quelli indipendenti sono diminuiti di 9.000 unità (da 158 a 151.000).

Tra le province marchigiane Fermo paga il prezzo più alto a causa del difficile momento del calzaturiero, seguita da Macerata, con le imprese ascolane che vedono la produzione ridursi del 4,3%. Più alte nella classifica Pesaro e Urbino (-3,3) e Ancona (-3,2).

“In questa situazione di grande difficoltà”, affermano Cna e Confartigianato Marche “le piccole imprese marchigiane hanno saputo creare più posti di lavoro delle grandi aziende, con un saldo positivo di oltre 7.000 lavoratori in dieci anni”.

Bisogna aspettare ancora un anno prima che l’economia della nostra Regione inizi una timida ripresa. Secondo lo studio di Unioncamere – Prometeia, quest’anno nelle Marche è prevista una caduta del Pil dell’1,6% accompagnata da una riduzione dell’occupazione dell’1,3%. La situazione dovrebbe cambiare nel prossimo biennio: la ricchezza interna delle Marche dovrebbe crescere nel 2014 e nel 2015 dello 0,9% mentre l’occupazione dovrebbe risalire dello 0,2%.

In ogni caso alla fine del 2015 i marchigiani saranno comunque più poveri rispetto a cinque anni prima: a dicembre del 2015 il valore aggiunto per abitante stimato sarà di 20.585 euro rispetto ai 21.013 euro del dicembre 2010, con una perdita di 572 euro.

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