Intrappolati nel binomio violenza o non-violenza, secondo Domenico Losurdo non si può escludere che esistano battaglie concrete sulle quali puntare. “ Un aspetto fondamentale per la pace oggi – spiega il filosofo – è la lotta contro gli armamenti nucleari e la possibilità di costringere tutti i Paesi a non usare per primi l’arma atomica”. (s.s.)
“Il premio dato ad Obama – spiega lo scrittore e filosofo – dovrebbe essere chiamato premio nobel della guerra”. Ma lo scalpore suscitato dal riconoscimento conferito al presidente degli Stati uniti non è l’unico esempio. “Potrei fare la storia di premi nobel per la pace – spiega Losurdo – assegnati a personaggi assolutamente bellicosi nel senso peggiore del termine”.
E sull’ipotesi di conferire ad Internet il premio Nobel per la pace, Losurdo spiega che “questo mezzo è uno strumento fondamentale per la lotta all’egemonia e può creare un’intossicazione psicologica di massa oltre che essere uno strumento di falsificazione colossale. Nel mio libro cito autori statunitensi e l’International Herald Tribune che spiegano chiaramente come grazie a Internet si siano modificati i rapporti di forza a livello internazionale. Il web può essere una tecnica per destabilizzare i Paesi più deboli o fare colpi di Stato e in questo senso diventare strumento di violenza ”.
Ma i mezzi, come spiega il filosofo, possono essere utilizzati bene o male e questo dipende dalle persone. Anche la radio, secondo Losurdo è uno strumento fondamentale di conoscenza, ma “ha svolto un ruolo anche nefasto: basti pensare all’utilizzo che ne ha fatto Hitler aizzando un odio sciovinista di massa”. (s.s.)
In un’intervista rilasciata a Ducato notizie, lo scrittore parla del suo ultimo lavoro: “La non-violenza. Una storia fuori dal mito”. “Non voglio denunciare l’ipocrisia degli autentici campioni della non-violenza – spiega Losurdo – ma sottolineare che esiste anche chi agita la bandiera di pace con un calcolo real-politico”. Quello che emerge è un’ideologia di “pace” che spesso si rivela controversa perché crea ai suoi attori protagonisti dilemmi dai quali è difficile uscire.
Ma la violenza di cui parla lo scrittore non è solo quella degli armamenti bellici. “L’odio si costruisce anche sul piano verbale – spiega Losurdo – e la stessa contrapposizione manichea tra buoni e cattivi getta le basi per crociate di nuovo tipo”. Ascolta l’audio
Domenico Losurdo è un filosofo italiano e direttore dell’Istituto di Scienze filosofiche e pedagogiche “Pasquale Salvucci” all’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. Insegna storia della filosofia nella stessa Università presso la facoltà di Scienze della Formazione. E’ autore di numerosi saggi sulla realtà del ventunesimo secolo e le sue letture del presente e del passato hanno sempre suscitato ampi dibattiti. (s.s.)