il Ducato » egidio cecchini http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » egidio cecchini http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Turismo: Urbino e Montefeltro si presentano a Modena http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-notizie-informazione/turismo-urbino-e-montefeltro-si-presentano-a-modena/62926/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-notizie-informazione/turismo-urbino-e-montefeltro-si-presentano-a-modena/62926/#comments Mon, 19 Jan 2015 15:23:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62926 [continua a leggere]]]> URBINO, 19 GEN – Urbino e Montefeltro si presentano agli operatori turistici modenesi con una manifestazione di promozione del territorio e degli eventi che si terrà domani alla sede dell’Iscom di Modena. L’obiettivo è quello di favorire la collaborazione e l’intesa tra gli operatori turistici. L’incontro si terrà alle 17.30, tra gli altri presenti Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio di Pesaro e Urbino, ed Egidio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino. L’iniziativa fa parte di una serie di appuntamenti previsti anche a Roma e Bologna ed organizzati dalla Camera di Commercio della provincia di Pesaro.

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Dieci anni di Franco Corbucci: dai centri commerciali al nodo irrisolto del turismo http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/dieci-anni-di-franco-corbucci-dai-centri-commerciali-al-nodo-irrisolto-del-turismo/59184/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/dieci-anni-di-franco-corbucci-dai-centri-commerciali-al-nodo-irrisolto-del-turismo/59184/#comments Fri, 14 Mar 2014 11:18:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59184 Il sindaco di Urbino, Franco CorbucciURBINO – L’avventura di Franco Corbucci come sindaco di Urbino è iniziata nel 2004 spinta dal 68.64% degli elettori. Lo sostenevano partiti i cui nomi non esistono più, Democratici di Sinistra e la Margherita ad esempio, forti di un sostegno che superò il 70%. Dalla stampa dell’epoca, le proposte messe in campo in campagna elettorale non sono tanto diverse da quelle riproposte nell’attuale corsa alle Comunali: migliorare la viabilità, curare il rapporto con l’Università, rilanciare l’economia e il turismo, rispolverare l’immagine di Urbino città simbolo del Rinascimento.

Troppo facile dire che nulla è cambiato. Cinque anni dopo, nel 2009, la città ha confermato la fiducia nel sindaco Corbucci anche se con meno entusiasmo (54,29%). Alcuni progetti del primo mandato sono stati conclusi nel secondo, altri rimasti incompiuti.

Il parcheggio c’è, ma divide
Nel corso del decennio Corbucci è stata ripavimentata piazza del Duca e conclusi i lavori di restauro del monastero di Santa Chiara. E’ nato il primo centro commerciale della città, il “Consorzio”, mentre sta per essere aperto il grande parcheggio a ridosso di porta Santa Lucia a servizio anche di un altro centro commerciale. Il parcheggio, nato da un progetto di Renzo Piano modificato nel tempo, ha diviso e divide la città tra chi grida all’aggressione del sito Unesco e chi spera di rilanciare l’economia cittadina con servizi e attività commerciali diverse da quelle già esistenti.
E’ rimasto invece bloccato il progetto per la funicolare che doveva collegare l’area della fornace Volponi con il monastero di Santa Chiara. Ideata da Giancarlo De Carlo, l’opera si è fermata prima per il ritrovamento di reperti di epoca romana, poi per il fallimento della ditta appaltatrice dei lavori.
Una delle proposte rimaste sulla carta del primo Corbucci è stata la realizzazione di un campo da Golf nella valle del Foglia. Voleva rendere più stanziale il turismo troppo mordi e fuggi, ma non ha mai visto la luce.

Turismo in calo
Egidio Cecchini, presidente di ConfCommercio Urbino, è fiducioso quando gli chiediamo di trovare punti a favore del decennio Corbucci: “È stato un periodo importante per concludere grandi e piccole opere importanti per la città – dice – Ma tra gli aspetti critici c’è sicuramente la politica sul Turismo inefficace e spesso sbagliata, ce lo confermano anche i dati in calo delle strutture ricettive”. Secondo i dati regionali, nel 2009 pernottavano a Urbino oltre 62mila turisti, cinque anni dopo sono stati poco meno di 42mila. Al netto della crisi turistica nazionale, è il turismo mordi e fuggi a caratterizzare i visitatori di Urbino.

La grande mostra
Sono rimaste nel ricordo degli urbinati le file alle grandi mostre che negli ultimi anni hanno toccato la città: la prima su Raffaello nel luogo in cui è nato e l’esposizione sulla Città Ideale del 2012, per fare degli esempi. Nel programma elettorale, Corbucci sperava in una biennale delle arti classiche e rinascimentali, toccherà pensarci a chi gli succederà.
Sul fronte degli obiettivi mancati pesa la bocciatura della città di Urbino a capitale europea della cultura per il 2019: “Non è sufficiente fare un album di figurine per essere promossi – commenta Lucia Ciampi, consigliere comunale di minoranza in entrambi i mandati Corbucci – È stato presentato un budget di soli finanziamenti pubblici e per metà fatto di spese di marketing, mancavano le attività e il coinvolgimento della città”.

Differenziata al 40 per centro
Con le amministrazioni Corbucci la raccolta differenziata ha toccato percentuali intorno al 40%. Il sistema porta a porta è stato affiancato alle isole verdi con i vari contenitori per i diversi materiali: “Speravamo nel porta a porta più ‘spinto’ – dice Alessandro Bolognini di Legambiente Urbino – Certo che una volta deciso l’allargamento della discarica di Ca’ Lucio, ogni sforzo verso la differenziata viene vanificato”. L’insoddisfazione degli ambientalisti tocca anche l’impegno delle amministrazioni Corbucci per migliorare la sostenibilità energetica: “Negli incontri con Comune e Marche Multiservizi – dice Bolognini – abbiamo fatto le nostre proposte seguendo le indicazioni in materia ambientale dell’Agenda 21 (il programma di azione ambientale dell’Onu del 1992), avremmo voluto un impegno maggiore”.

La residenza per anziani
Punto raggiunto è stata la residenza “Montefeltro”, la struttura per anziani con annessa Residenza Sanitaria Assistita. Novanta posti, di cui cinquanta nella residenza protetta e quaranta in quella assistita: “Abbiamo voluto tutti quel progetto – dice Lucia Ciampi – ma nella sanità l’amministrazione Corbucci si è vista depotenziare il reparto di oculistica e di otorinolaringoiatria”.

L’università statale
Nel decennio Corbucci l’Università di Urbino è diventata statale a tutti gli effetti. Tra Comune e la “Carlo Bo” è stato istituito un tavolo tecnico composto da diverse istituzioni locali, purtroppo: “si è riunito solo due volte – dice Lucia Ciampi – senza incidere su granché”. Una speranza di Corbucci era aprire a Urbino la facoltà di Architettura, sogno rimasto nel cassetto.

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Rifiuti speciali, da oggi parte il Sistri. Confartigianato: “Sistema da correggere” http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/rifiuti-speciali-da-oggi-parte-il-sistri-confartigianato-sistema-da-correggere/58439/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/rifiuti-speciali-da-oggi-parte-il-sistri-confartigianato-sistema-da-correggere/58439/#comments Mon, 03 Mar 2014 18:21:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58439 sistri_1 URBINO – Inizia oggi l’era del Sistri, il nuovo sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, ma molte imprese di tutta Italia e della provincia di Pesaro-Urbino non sanno ancora se dovranno utilizzare la nuova procedura. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha annunciato proprio nel giorno d’esordio la prossima pubblicazione di un decreto che potrebbe rendere obbligatorio il sistema solo per le imprese con più di dieci dipendenti. Inoltre per tutto il 2014 sarà in prova e le sanzioni scatteranno solamente dal prossimo anno quando il sistema sarà totalmente digitalizzato.

Una creatura controversa sotto molti aspetti, l Sistri, a partire dai nove rinvii del “click day” (l’adozione effettiva del sistema) che hanno congelato il progetto dal 2010 a oggi. False partenze dovute soprattutto a problemi di carattere tecnico del meccanismo, ma che prima ancora di entrare a regime ha comportato spese e trafile burocratiche per almeno 300 mila imprese italiane: il Sistri, infatti, prevede il trasferimento dal cartaceo al digitale delle certificazioni di monitoraggio dei rifiuti.

Gli interessati (imprese, trasportatori e rivenditori che producono o gestiscono rifiuti pericolosi) hanno dovuto acquistare un token usb per autenticarsi nel sistema, mentre i mezzi di trasporto dei rifiuti sono stati equipaggiati con delle scatole nere speciali. Ciò ha comportato per molti l’aggiornamento dei sistemi informatici (in alcuni casi, l’acquisto di un computer), oltre a un canone annuale spesso superiore ai 1000 euro per un servizio mai partito. Un disservizio che ha il sapore della beffa e che nel 2011 aveva visto le imprese artigiane della provincia di Pesaro-Urbino pronte a dar vita a una class action per farsi risarcire i costi sostenuti senza motivo.

Pur di evitare la tagliola del Sistri, c’è chi ha ridotto la propria attività, come una ditta di trasporto dei rifiuti del Montefeltro che ha preferito rimanere anonima: “Pagavamo 1500 euro all’anno di canone per una cosa che non esisteva – racconta il titolare – abbiamo comprato i token e le black box da montare sui camion e speso altri soldi per aggiornare i software. Non riesco neanche a quantificare il costo totale, ma avrei dovuto chiedere un risarcimento“. La ditta, che un tempo trasportava anche rifiuti speciali e pericolosi, adesso tratta solo rifiuti ordinari: “Siamo ancora autorizzati per ogni tipo di materiale – sottolinea l’imprenditore – ma non trattiamo più gli speciali perché non vogliamo perdere altri soldi con questo meccanismo”.

“Per i nostri iscritti – spiega Andrea Panzieri, responsabile del servizio Ambiente di Confartigianato Imprese a livello provinciale – il Sistri ha significato solo una perdita di tempo e di denaro. Non ha mai funzionato ed è troppo complesso per poter essere utilizzato dalle imprese: molti non hanno neanche il collegamento Internet, oppure lavorano da soli e dunque non hanno tempo per gestire questa procedura burocratica”.

E pensare che tutto era nato nel 2009 per contrastare le ecomafie: “Un motivo valido – ammette Panzieri – ma la realizzazione è stata disastrosa. All’inizio non funzionava neppure il call center: trenta minuti di attesa per non avere una risposta adeguata. Anche il sito ha avuto i suoi problemi. Alcune semplificazioni ci sono state, ma non abbastanza. Speriamo che il Ministero dell’Ambiente decida davvero di esentare le piccole imprese. Giusto promuovere la tracciabilità e l’innovazione tecnologica, ma il sistema va ripensato. La priorità è migliorare i controlli”.

“Una cosa assurda, gestita malissimo – tuona Egidio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino – il Sistri ha costretto le piccole e medie imprese a sostenere oneri alti e ingiustificati: il contrasto alle ecomafie non si fa con la confusione. Questa è una brutta pagina che ha minato ancor di più la credibilità dello Stato e delle istituzioni: ci sono persone che hanno dovuto aggiornare tutto il sistema informatico o affidarsi a consulenti per poi vedere tutto rinviato. E forse anche questa volta non se ne farà niente: a questo punto non possiamo esserne sicuri”.

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Crisi, nel 2013 a Urbino chiuse 24 attività commerciali http://ifg.uniurb.it/2014/01/28/ducato-online/crisi-nel-2013-a-urbino-chiuse-24-attivita-commerciali/55756/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/28/ducato-online/crisi-nel-2013-a-urbino-chiuse-24-attivita-commerciali/55756/#comments Tue, 28 Jan 2014 09:25:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55756 L'INCHIESTA A spasso in mezzo alla crisi | INTERATTIVO La mappa dei negozi del centro ]]> Commercio estero in crescita

URBINO – Immagine della crisi economica nella città di Urbino sono le 24 saracinesche abbassate per sempre durante il 2013. Un’ondata di chiusure non compensata dalle undici nuove attività che hanno aperto i battenti durante lo scorso anno nella città ducale. La situazione delle imprese a Urbino e nella provincia è stagnante e non si può ancora parlare di ripresa.

A livello provinciale, nel 2013 il Registro delle Imprese della Camera di Commercio ha rilevato a Pesaro-Urbino una flessione pari a 240 imprese: ne sono nate 2.479 a fronte di 2.719 cessate. I settori più colpiti dalla crisi sono quelli dell’agricoltura (-260 con uno stock di 5.900), del legno, dei prodotti in metallo, dei mobili. Ma segno meno anche per la costruzione degli edifici e il trasporto. Lievissimo miglioramento per commercio, ristorazione e attività immobiliari.

In questo ultimo campo, però, Urbino è in controtendenza. Molte le chiusure, soprattutto nel centro storico. “Un caso particolare – spiega Egidio Cecchini, presidente di Confcommercio Urbino – costituiscono gli esercizi commerciali legati alle sigarette elettroniche. Ci sono state cinque nuove aperture nel corso del 2013 ma molti negozi hanno chiuso pochi mesi dopo. Tra le nuove imprese, invece, la maggior parte non ha a che fare con il settore alimentare. Perlopiù si occupano di abbigliamento e ottica”.

Bar e ristoranti rimangono stabili: due chiusure bilanciate da due nuove aperture. “Ma il problema – continua Cecchini – è che le imprese appena nate e quelle rimaste in piedi, comunque, producono un volume d’affari molto basso. Sono realtà che per resistere e andare avanti hanno bisogno di strategie di marketing turistico e interno, cui dovrebbe pensare anche l’amministrazione locale”.

A pesare sull’attuale quadro economico sarebbe l’incertezza sui tempi e sull’intensità della ripresa. Fattori che ostacolano gli investimenti e diffondono una generalizzata perdita di fiducia.

“Durante il periodo natalizio – racconta il segretario di Confcommercio Urbino – alcuni esercizi commerciali hanno fatto rete e hanno messo in atto un sistema di omaggi e di rimandi tra negozi del centro storico e attività commerciali del Consorzio. Le imprese gestite da giovani e soprattutto da donne sono molto orientate all’innovazione. Ma hanno bisogno del sostegno di una politica di marketing”.

Dello stesso parere anche Roberto Annibali, presidente del Cna di Urbino: “Non si può parlare di ripresa, certo, perché i dati relativi alle imprese per il 2013 sono pressoché invariati rispetto all’anno precedente. Ma non possiamo neanche parlare  di catastrofe. Dobbiamo alimentare le speranze di chi opera nel settore”.

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Uno ne chiude, mezzo ne apre: ecco i dati 2013 sul commercio a Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/uno-ne-chiude-mezzo-ne-apre-ecco-i-dati-2013-sul-commercio-a-urbino/53904/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/uno-ne-chiude-mezzo-ne-apre-ecco-i-dati-2013-sul-commercio-a-urbino/53904/#comments Fri, 13 Dec 2013 10:53:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53904 [continua a leggere]]]> Egidio Cecchini (Confcommercio)

Egidio Cecchini (Confcommercio)

URBINO – Alla fine del quindicesimo secolo un artista ignoto dipinse  un quadro intitolato “La città ideale” che si pensa sia ispirato a Urbino. Forse al tempo lo era ma a distanza di 500 anni il titolo le si addice molto meno, almeno per quanto riguarda il commercio. Secondo i dati forniti dal Comune, infatti, nell’ultimo anno 20 attività hanno chiuso le saracinesche e solo 9 hanno aperto, 7 sono stati i cambi gestione e i cambi di sede. Come dire che per ogni negozio che chiude ne apre mezzo.

L’INCHIESTA – A spasso in mezzo alla crisi: non si vede ripresa per le vie di Urbino
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Il confronto col 2012 rende la situazione ancora più allarmante: avevano chiuso 22 attività ma ben 20 erano state rimpiazzate. In un solo anno si sono dimezzati gli imprenditori decisi ad investire a Urbino e sono aumentati quelli che hanno deciso di andarsene (se si considerano i cambi gestione, 26 attività nel 2013 hanno abbandonato la città ducale).
Per quanto riguarda i pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub) i numeri sono meno crudeli: nel 2012 sono state 2 le chiusure, 4 le aperture e un cambio gestione. Nel 2013 le nuove attività sono state 2 e quelle che hanno cambiato gestione sono state 3.

Secondo Egidio Cecchini, responsabile della Confcommercio di Urbino, il problema numerico non è quello più preoccupante, bisogna riflettere piuttosto sul dato qualitativo: “Le attività ci sono, magari sono state rimpiazzate, non è una questione numerica. Il problema è che alla fine il volume di affari è andato comunque a scemare”.

La tanto inflazionata crisi economica ha inciso nel declino del settore commerciale di Urbino ma ci sono anche problemi legati al territorio stesso. I commercianti del centro storico per esempio sono stati penalizzati dall’introduzione della Ztl che ha di fatto diminuito il passaggio di auto e motorini quindi di potenziale clientela.  Già a marzo di quest’anno  i commercianti lamentavano un calo del 20% delle vendite a causa dell’introduzione delle nuove norme sul traffico in città. Da quel giorno, con l’estate di mezzo (periodo nero per Urbino perché gli studenti se ne vanno), la situazione è solo peggiorata.

“Bisogna valorizzare la realtà in cui si vive – continua Cecchini – non si può pensare di restare sempre fermi. Bisogna riconquistare il centro storico e per farlo c’è sì la necessità di valorizzare le tradizioni come l’università ma c’è anche bisogno di innovarsi. Certi spazi che oggi non hanno più possibilità di sviluppo devono essere riorientati verso attività che hanno più mercato”.
Una decina di anni fa Urbino era il polo commerciale di riferimento per tutto il territorio. Poi “la realtà del centro storico si è un po’ mummificata” e, soprattutto, sono cambiati gli interlocutori: “Bisogna favorire il turismo – spiega Cecchini – non si può star fermi in attesa che le cose tornino come prima. Ci sono imprenditori che sono riusciti a innovarsi ma quelli che continuano a rivolgersi soprattutto ai residenti e poco ai turisti e agli studenti sono destinati a soccombere”.

Il modo per uscirne, secondo il responsabile Confcommercio, è l’unione che, notoriamente, fa la forza: “Bisogna mettersi insieme a creare un’immagine bella di Urbino. Organizzare un sistema virtuoso coinvolgendo tutti per cui un cliente va in un negozio, gli viene data una pergamena con i nomi di altri negozi con sconti e offerte cosicché clienti che non sarebbero mai andati in posto sono invogliati ad andarci”.

Un altro nodo cruciale per il futuro della città è lo sviluppo dei centri commerciali. Due anni fa è stato inaugurato il Consorzio e sta per nascere il secondo polo commerciale a Porta Santa Lucia, vicinissimo al centro. Un’occasione o un problema? “Noi stiamo promuovendo l’iniziativa “doppio centro” ossia il centro storico e i centri commerciali. Per il bene del commercio queste due realtà, che di solito si contrappongono, devono imparare a stare insieme”, conclude Cecchini.

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Ztl, Rete Imprese Italia chiede un incontro col sindaco per modificare il regolamento http://ifg.uniurb.it/2013/04/09/ducato-online/ztl-rete-imprese-italia-chiede-un-incontro-col-sindaco-per-modificare-il-regolamento/41897/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/09/ducato-online/ztl-rete-imprese-italia-chiede-un-incontro-col-sindaco-per-modificare-il-regolamento/41897/#comments Tue, 09 Apr 2013 17:01:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41897 LEGGI Ztl, il Comune chiarisce i dubbi MAPPA I varchi di accesso ]]> URBINO – Colonnine ad ogni varco per il pagamento immediato della Ztl, segnalazione wireless della targa e pagamento del pedaggio tramite smartphone. Rete Imprese Italia lancia le sue proposte al sindaco di Urbino Franco Corbucci dopo le polemiche nate per l’entrata in vigore della zona a pagamento, che secondo l’associazione ha creato “gravissimi disagi a cittadini e operatori del centro storico”. L’associazione  ha chiesto e ottenuto per venerdì alle 10 un incontro col sindaco per discutere alcune modifiche all’assetto generale della Zona a traffico limitato.

Ecco alcune delle proposte di Rete Imprese Italia:

  • riduzione del costo degli accessi a 2 euro l’ora e un euro per mezz’ora;
  • due nuove fasce di accesso libero dalle 9 alle 11 e dalle 16.30 alle 18.30;
  • sospensione della Ztl dalle 20 alle 24 per il solo varco di via Matteotti con possibilità di parcheggio in piazza Rinascimento per facilitare l’attività dei ristoratori;
  • sempre per il varco di via Matteotti, niente Ztl la domenica e i festivi dalle 8.45 alle 13 e dalle 18 alle 20 per venire incontro ai fedeli che partecipano alla messa;
  • un semaforo ad ogni accesso che segnali se la Ztl è attiva oppure no con luce verde in caso di passaggio libero e luce rossa in caso di accesso a pagamento.

Il segretario di Rete Imprese Italia Urbino Egidio Cecchini ha segnalato anche una serie di altre proposte, quasi “riscrivendo” il provvedimento approvato dall’amministrazione comunale. Tra queste c’è la possibilità, per i residenti nella Ztl senza patente di guida, di indicare un veicolo di una persona di loro fiducia – non residente – da autorizzare al transito.

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