il Ducato » elezioni politiche http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » elezioni politiche http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Sgarbi: “Urbino come Oxford: sarò un nuovo Carlo Bo” http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/sgarbi-urbino-come-oxford-saro-un-nuovo-carlo-bo/59118/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/sgarbi-urbino-come-oxford-saro-un-nuovo-carlo-bo/59118/#comments Fri, 14 Mar 2014 10:27:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59118 [continua a leggere]]]> URBINO – Eccentrico, poliedrico e sempre fuori dalle righe. E’ Vittorio Sgarbi, il critico d’arte, presentatore tv e uomo politico che nel bene e nel male riesce sempre a far parlare di sé. La sua candidatura a sindaco di Urbino con i Verdi ha provocato un vero terremoto politico. E d’altronde Sgarbi il mestiere di primo cittadino lo conosce bene: la prima volta che prova a ricoprire questo ruolo è nel 1990, quando con il Pci si candida a sindaco di Pesaro. Non ci riesce ma ci riprova due anni dopo e questa volta viene eletto a San Severino Marche con il partito socialista. Nel 2008 guida il comune di Salemi sostenuto da Udc e dalla Nuova Dc. La giunta viene, però, sciolta nel 2012 per infiltrazioni mafiose. Difficile definire la sua militanza politica: eletto deputato con Forza Italia, ha avuto collaborazioni con il partito liberale, con l’Msi e con  la Dc. Oggi, non ha dubbi: “Urbino grazie a me risorgerà”.

La resistenza secondo Sgarbi. All’una di notte di ritorno da una delle tante trasmissioni televisive in cui è ospite, ci racconta come è nata la sua candidatura: “Me l’ha proposta il vicesindaco Tempesta. Avevo accettato a condizione di partecipare alle primarie del centrosinistra, ma una parte del Pd ha voluto escludermi. Sono dei fascisti. Hanno paura: è gente il cui nome non è mai uscito dalle mura di Urbino. Io non so neanche chi sia Corbucci”, afferma. Con Vittorio Sgarbi nulla però è certo e la sua candidatura è ancora in forse.“Mi candido soltanto se tutte le altre liste stanno con me. Altrimenti non sono interessato a dare una testimonianza per dimostrare che ho un qualche consenso. Il Pd deve essere cacciato da una forza di resistenza formato da componenti diversissime, esattamente come è avvenuto durante il fascismo”.

Dare un altro volto alla città. Un rapporto di lunga data quello tra Sgarbi e la città ducale: “La prima volta che l’ho visitata è stato 45 anni fa. Poi per dieci anni sono stato il presidente dell’Accademia, nessun altro è durato più a lungo. Urbino non ha la consapevolezza di quello che è. Gli studenti devono essere orgogliosi di studiare qui come lo sarebbero di farlo ad Oxford o alla Normale di Pisa”. Ma prima di tutto secondo Sgarbi bisognerebbe migliorare i collegamenti stradali: “Questa città è isolata. Ci sono delle orrende rotatorie tra Pesaro e Urbino che hanno allungato ancora di più la distanza. Sono 18 in tutto, fatte da dei maniaci sessuali. Una immondezza schifosa”.

Guai a nominare scale mobili o ascensori davanti al candidato dei Verdi: “Mi fa schifo solo la parola. Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo”. Sulla discarica di Ca’ Lucio non ha dubbi: “Va chiusa immediatamente e i rifiuti scaricati sulle teste di merda che l’hanno voluta lì”. Mentre sul famigerato giovedì sera afferma: “Chi si vuole divertire lo faccia fuori dal centro di Urbino. Bisognerebbe creare una specie di luna-park per questi ragazzi. Oppure un campus dove possono stare per conto loro senza sporcare la città”.

Se diventassi sindaco. “La prima cosa che farei sarebbe organizzare una grande mostra su Piero della Francesca. Bisogna riportare il suo dipinto nella chiesa di San Bernardino”, dice Sgarbi che di arte se ne intende. Laureato in filosofia con specializzazione in storia dell’arte all’Università di Bologna. È tutt’ora funzionario alla Soprintendenza ai beni artistici e storici di Venezia.“Io farò sapere al mondo cos’è Urbino. Un urbinate non potrebbe scegliere candidato migliore di me”.

Sgarbi ne è sicuro: sarà un nuovo Carlo Bo: “Una volta perché era così grande l’università di Urbino? Perché c’era Carlo Bo come rettore. Era un uomo di cultura con una personalità straordinaria. Se io diventassi sindaco accadrebbe lo stesso. Si parla di Urbino in questi giorni in tutta Italia perché sono candidato io. Se non lo facessi, Urbino passerebbe come una piccola città in cui c’è il solito sindaco del Pd. Io la toglierò al centrosinistra”.

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Bruno Malerba, il “Don Chisciotte” che sfida il Pd http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/bruno-malerba-il-don-chisciotte-che-sfida-il-pd/59108/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/bruno-malerba-il-don-chisciotte-che-sfida-il-pd/59108/#comments Fri, 14 Mar 2014 10:25:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59108 [continua a leggere]]]> malerba brunoURBINO – “Sono il Don Chisciotte della politica urbinate”. Si definisce così Bruno Malerba, 70 anni, candidato con la lista civica Agorà. Lui è la vera novità di queste elezioni. “Scendo in campo per senso del dovere”- dice – Sono fuori da qualsiasi gioco politico”. Ora è in pensione, ma per anni è stato consulente finanziario e dirigente in una azienda agricola. Vive a Cavallino, anche se la sua infanzia l’ha trascorsa tra i vicoli di Urbino: “Sono nato di fronte al Duomo, Paolo Volponi era un mio caro amico. Conosco questa città e grazie a me cambierà”.

Il nuovo che avanza. “Ho scelto di candidarmi ad agosto 2013 ma non ho avuto molta attenzione mediatica – racconta- Malerba. “Forse perché non mi propongo per senso di protagonismo, né voglio modificare il mio status. Sono solo un uomo che ha visto la sua città guastata da dentro. Hanno abbandonato un patrimonio dell’Unesco a ragazzotti di paese che non hanno alcun amore per Urbino. Io potevo rimanere indifferente o affrontare questa sfida e così ho fatto. Per gli altri, alla mia età dovrei stare al bar a giocare a carte, invece ho disubbido a tutte le convenzioni. Mi devo scontrare contro l’armata del Pd che alle primarie ha raccolto 3.500 voti, ma non mi tiro indietro. Il centrosinistra ha svuotato l’essenza stessa di questa città: hanno costruito un parcheggio davanti a Santa Lucia, oscurando una porta storica”. Così, Malerba ha deciso di fondare una lista civica: “il nostro è un movimento d’opinione che va al di là delle appartenenze politiche”

Tutto quello che serve. Malerba ne è convinto: Urbino ha tutto per diventare una grande città. “A Palazzo Ducale in dieci anni sono state fatte solo 3 mostre che non hanno avuto nessun eco nel resto d’Italia. Perché a Ferrara o a Mantova si riescono ad organizzare eventi internazionali e qui no?”, si domanda. Altro tema caldo per il candidato della lista Agorà è il “giovedì” : “Non è giusto che il divertimento degli studenti vada a discapito dei cittadini. Questi ragazzi vomitano, defecano e urlano in piazza ma si devono ricordare che sono degli ospiti. Le lezioni all’università dovrebbero essere obbligatorie e iniziare alle 8 di mattina, così magari la notte non stanno fuori fino a tardi”. Malerba è però consapevole che senza studenti Urbino morirebbe: “l’università è la prima economia della città”. Sulla discarica di Ca’ Lucio, poi afferma: “Va chiusa immediatamente”. Mentre su Ponte Armellina non ha dubbi: “Questo quartiere è stato voluto dall’ex sindaco Londei che l’ha costruito sui terreni di famiglia. Servirebbero 9 milioni di euro per renderlo realmente vivibile. I bambini degli extracomunitari vanno tutti a scuola a Trasanni e in alcune classi loro sono la maggioranza. Hanno creato una integrazione alla rovescia”.

Se diventassi sindaco. “Prima di tutto bisognerebbe chiudere totalmente il centro storico alle automobili: 4000 targhe possono ancora circolare liberamente. La nostra città è diventata un paesetto. Ormai l’unica cosa che la rappresenta è la sagra della casciotta”. Poi, lancia un appello ai cittadini: Per una volta uscite dalle finte logiche delle appartenenze politiche. Ribellatevi ai voti di scambio. Urbino deve tornare ad essere una città normale. Basterebbe questo: la normalità”.

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Urbino al voto nel 2014: i partiti e i candidati in campo http://ifg.uniurb.it/2013/12/16/ducato-online/urbino-al-voto-nel-2014-i-partiti-e-i-candidati-in-campo/53940/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/16/ducato-online/urbino-al-voto-nel-2014-i-partiti-e-i-candidati-in-campo/53940/#comments Mon, 16 Dec 2013 20:53:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53940 Il sindaco di Urbino, Franco Corbucci

Il sindaco uscente, Franco Corbucci

URBINO – La primavera del 2014 porterà un’aria nuova a Urbino dal punto di vista politico: il sindaco uscente del Partito Democratico, Franco Corbucci, lascerà la carica che ricopre dal 2004.  La corsa alla sua successione sembra essere già iniziata, soprattutto all’interno del Pd, il partito che amministra la città, che è sempre stata di centrosinistra fin da quando, nel 1993, è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco.

I PARTITI: Pd, a febbraio le primarie: tre i candidati / M5S: “Prima il programma, poi il nome del nostro candidato / Forza Italia: “In corsa per vincere”

Saranno tre i principali schieramenti: centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle. Il centrosinistra sarà guidato dal Pd e dovrebbe comprendere una coalizione composta anche da Sel, Verdi e Socialisti, fino all’Udc. Il centrodestra potrebbe essere rappresentato dalla sola Forza Italia (il Nuovo Centrodestra di Alfano per ora non ha attecchito). Il Movimento 5 Stelle, invece, prima di iniziare la campagna elettorale, aspetta il riconoscimento ufficiale da parte dei vertici nazionali.

Le ultime quattro elezioni comunali, dal 1995 al 2008, con l’indicazione diretta del candidato sindaco, hanno sempre premiato nettamente il centrosinistra. Massimo Galuzzi, candidato del Pds (poi Ds) vinse nel 1995 e nel 1999 col 71% dei voti: nel 1995 contro Salvatore Sodano, del Polo della Libertà, e nel 1999 contro Elisabetta Foschi, giovane candidata del centrodestra. Nel 2004, il candidato sindaco dei Ds, Franco Corbucci, ha vinto con circa il 69% dei voti. Suo principale avversario era Augusto Calzini, appoggiato da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, che ottenne il 28% dei voti.

Si arriva così al 2009 e alla rottura all’interno del Pd: Franco Corbucci è ancora il candidato scelto dal centrosinistra, ma a lui si oppone Maurizio Gambini, ex consigliere comunale nello stesso Partito Democratico. Altro avversario è Alfredo Bonelli, candidato del Pdl per la Lista Civica per Urbino. Nella corsa a primo cittadino c’è anche Domenico Campogiani, rappresentante dell’Udc. Corbucci si conferma sindaco, ma con un dato molto inferiore rispetto a quello del 2004: raccoglie, infatti, il 54,5% delle preferenze, contro il 24% del candidato del centrodestra Bonelli, il 17% di Maurizio Gambini con la sua lista civica ‘Liberi per Cambiare’, e il 4% di Campogiani.

Le ultime elezioni a Urbino, però, sono state le politiche del 2013. Confrontare il dato delle amministrative con quello delle nazionali è sempre poco indicativo perché gli equilibri si rivelano spesso molto diversi ma può comunque servire a dare un’idea di quali siano le tendenze politiche nella città Ducale. A febbraio dello scorso anno, sia alla Camera che al Senato, le indicazioni dei cittadini di Urbino sono state chiare: il Pd ha vinto, ma il Movimento 5 Stelle ha sorpreso tutti: se il Partito Democratico oscillava tra il 44% della Camera e il 46% al Senato, i “grillini” hanno conquistato il 26% dei voti alla Camera e il 24% al Senato. Il centrodestra ha preso il 15% alla Camera e il 16% al Senato.

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Cinque Stelle, Cecconi fedele alla linea: “Nessun accordo coi partiti” http://ifg.uniurb.it/2013/03/05/ducato-online/cinque-stelle-cecconi-fedele-alla-linea-nessun-accordo-coi-partiti/37391/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/05/ducato-online/cinque-stelle-cecconi-fedele-alla-linea-nessun-accordo-coi-partiti/37391/#comments Tue, 05 Mar 2013 17:48:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37391 URBINO – Nessuna incertezza, nessuna smagliatura. All’indomani dell’incontro romano tra i neoeletti grillini Andrea Cecconi sposa senza riserve la linea del Movimento 5 Stelle sull’impossibilità di un accordo con altri partiti per formare un governo. La senatrice anconetana Serenella Fucksia, dunque, non ha fatto proseliti. E la sua apertura a un governo Pd è rimasta lettera morta. Anche l’idea di un governo a maggioranza grillina viene bocciata senza appello dal deputato pesarese: “Pura fantascienza”. Intanto Urbino, insieme alle politiche locali delle Marche, è rimasta fuori dalla porta dell’hotel Saint John, dove si è svolto il meeting Movimento 5 Stelle.

“Non abbiamo ancora parlato di politiche locali – dice Andrea Cecconi – è stato un incontro per presentarci e parlare di governo nazionale”.  Grillo, racconta Cecconi, ha fatto la sua apparizione ma non si è trattenuto a lungo, giusto il tempo di congratularsi e chiedere un parere sulla questione della fiducia. E dalle porte chiuse del meeting romano è uscito un no secco alla mediazione con gli altri partiti. Un rifiuto largamente condiviso dalla maggioranza degli esponenti grillini. E anche da Cecconi.

“Non possiamo appoggiare nessun rappresentante della vecchia politica – spiega Cecconi – quella politica che ha ridotto lo Stato nelle condizioni in cui è oggi e che il nostro movimento vuole combattere. Il Partito Democratico ci chiede un atto di responsabilità, ma ci siamo presi un impegno preciso quando abbiamo chiesto il voto degli italiani, non possiamo cedere solo perché la situazione è ferma. Sarebbe un suicidio politico”. Secondo il neodeputato eletto nella circoscrizione Marche spetta alla coalizione di centrosinistra o, al limite, al Presidente Napolitano proporre una soluzione, a quel punto il Movimento 5 Stelle potrà decidere se accettarla o meno.

Sullo stesso nodo, che sta bloccando tutte le trattative per il nuovo governo, si era espressa qualche giorno fa anche l’altra esponente marchigiana del Movimento 5 Stelle al Parlamento. La neosenatrice Serenella Fucksia, intervistata al programma La Zanzara su Radio 24, non aveva escluso la sua disponibilità a concedere il voto di fiducia al governo Bersani “se ci saranno convergenze sui singoli punti del programma. Siamo l’ago della bilancia – ha aggiunto – una situazione ideale”.

Sulla possibilità di un governo del Movimento 5 Stelle, proposta uscita dalla pagina facebook di Vito Crimi capogruppo grillino designato al Senato, Cecconi è scettico “anche questa non mi pare una soluzione,  sembra più fantascienza: saremmo tenuti sotto tiro sia da Bersani che da Berlusconi e non ci lascerebbero governare secondo le nostre idee”.  Cecconi sarà di nuovo a Roma questo fine settimana per prepararsi all’insediamento, insieme agli altri neoeletti , intanto ha in programma una serie di incontri anche con i rappresentanti della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche, dove troveranno spazio gli argomenti di politica locale.

Sul versante locale  il comitato urbinate del Movimento 5 Stelle ha organizzato un incontro a porte aperte per giovedì 14 marzo, al bar Oba Oba di Fermignano – dalle 20.45 in poi – per parlare di futuro del movimento e accogliere le proposte dei cittadini.

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Per i testimoni di Geova “votare è scelta personale”, nessun divieto http://ifg.uniurb.it/2013/03/05/ducato-online/per-i-testimoni-di-geova-votare-e-scelta-personale-nessun-divieto/37261/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/05/ducato-online/per-i-testimoni-di-geova-votare-e-scelta-personale-nessun-divieto/37261/#comments Tue, 05 Mar 2013 10:53:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37261 LEGGI Testimoni di Geova protestano per crocifisso nell'aula del voto ]]>

La Sala Del Regno Di Fermignano

URBINO – Quella di andare o no a votare per le elezioni è solo una questione di coscienza per i testimoni di Geova. Non esiste nessun comandamento che lo vieti perché “i testimoni  decidono personalmente quali comportamenti assumere nelle varie situazioni della vita, voto compreso”. Queste le parole di Lorenzo Torcoletti, addetto stampa della circoscrizione di Urbino: una comunità che nel territorio che va dalla città ducale fino a Fano raccoglie più di mille fedeli.

Abbiamo intervistato Torcoletti per avere un quadro chiaro sul comportamento che un testimone di Geova deve avere in merito alle elezioni politiche. Una notizia pubblicata la settimana scorsa sul sito del Ducato aveva infatti acceso un dibattito sulla questione. Durante le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio una famiglia, presentatasi come aderente al culto di Geova ed entrata al seggio per votare, si era lamentata per la presenza di un crocifisso nell’aula del voto. Molti hanno ritenuto infondata la notizia, sottolineando come nessun testimone di Geova vada alle urne, in quanto incompatibile con la propria fede. Alcuni hanno interpretato l’articolo come un tentativo di diffamazione dell’intera congregazione religiosa.

Nelle parole di Torcoletti c’è invece una ferma volontà di stemperare i toni della polemica che ha preso vita sulla nostra pagina web: “Siamo politicamente neutrali e rispettiamo l’indipendenza dello stato laico. Sono i singoli testimoni di Geova che personalmente traggono dalle scritture indicazioni su come comportarsi. Non siamo interessati ad appurare se l’episodio descritto sia vero o no né se i protagonisti siano davvero dei testimoni. A differenza di alcuni commenti apparsi sul sito, da parte nostra non c’è nessuna intenzione di polemizzare”.

Le ‘linee guida’ del comportamento dei Testimoni di Geova erano state ampiamente illustrate in una rubrica del 1 novembre 1999 apparsa sulla Torre di Guardia, la rivista quindicinale edita dalla congregazione religiosa. Sulla rubrica “Cosa pensano i Testimoni di Geova delle votazioni?” si legge: “In quanto a dare personalmente il voto a un candidato alle elezioni, ciascun testimone di Geova decide in base alla propria coscienza addestrata secondo la Bibbia e a come intende la responsabilità che ha verso Dio e verso lo Stato (…) La decisione se recarsi o meno alle urne è lasciata a ciascun Testimone”.

“Ciascuno è libero di fare le proprie scelte in questo campo – prosegue Torcoletti – noi non facciamo propaganda astensionistica. Crediamo che ognuno sia libero di votare indipendentemente dalla propria fede”.

Torcoletti ci spiega infine la posizione della congregazione in merito al crocifisso, senza entrare però nella polemica: “Noi crediamo che Gesù non sia morto su una croce ma su un palo. Inoltre il simbolo di morte di Gesù non è per noi un simbolo di adorazione”.

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Lara Ricciatti alla Camera per Sel: “Poco tempo per le politiche locali” http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/lara-ricciatti-alla-camera-per-sel-poco-tempo-per-le-politiche-locali/36811/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/lara-ricciatti-alla-camera-per-sel-poco-tempo-per-le-politiche-locali/36811/#comments Sat, 02 Mar 2013 03:03:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36811 “Gli italiani ci hanno detto una cosa molto chiara: non abbiamo incarnato quella richiesta di cambiamento che ci veniva fatta”. Questo è stato il commento di Lara Ricciatti, eletta come deputata alla Camera per Sinistra Ecologia e Libertà, nella circoscrizione Marche. E’ stata inserita in lista dopo avere ottenuto la vittoria nelle primarie di Sel del 30 dicembre 2012 con 811 preferenze, 100 in più rispetto al coordinatore regionale del partito Edoardo Mentrasti, classe 1956.

Lara è nata a Fano e ha 27 anni. Ha iniziato la specializzazione in Relazioni e Cooperazione Internazionale, dopo una triennale in Scienze Politiche all’Università di Urbino. Per preparare la tesi di laurea in governance europea, ha trascorso sei mesi a Bruxelles, tra febbraio e luglio dello scorso anno. Come molti giovani della sua generazione, ha spesso affiancato allo studio lavori stagionali e precari. La sua esperienza politica comincia nel 2000, con l’iscrizione alla Sinistra Giovanile, per approdare poi ai Democratici di Sinistra come responsabile dell’organizzazione della sezione di Fano e, in seguito, in Sinistra Democratica. Attualmente è segretaria provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà per Pesaro e Urbino.

“Mi candido perché lottare per il lavoro non vuol dire solo difendere i posti di lavoro – aveva dichiarato alla vigilia delle elezioni – ma capire come crearne di nuovi. Combattere la precarietà non significa soltanto pretendere leggi migliori, ma anche imparare a condividere informazioni ed esperienze per creare nuove attività.” Laura afferma di credere nella politica e sostiene che “fare politica è la più concreta e alta espressione dell’essere cittadini”.

Però è insoddisfatta del risultato elettorale ed è convinta che non ci sarà il tempo necessario per le riforme mirate a un rilancio del territorio. “Sarebbe bello avere la possibilità di portare avanti le nostre idee, ma la situazione di forte ingovernabilità che si è venuta a creare ci porterà nuovamente al voto in tempi brevi.” Quindi la giovane deputata, al momento, guarda più al nazionale che al locale, sostenendo la necessità di lavorare in primo luogo alle fondamenta delle istituzioni: “Quello che si può fare è riposizionare la politica sui giusti binari, cercando prima di tutto di cambiare la legge elettorale, che è la causa principale di questa situazione.” Anche Lara parla della necessità di mediare sul terreno comune, sulle zone di confine tra idee differenti, ma è scettica sulla possibilità di una reale collaborazione. Per quanto riguarda l’affermazione del Movimento 5 Stelle a primo partito nazionale, ammette di non essersi stupita: “I risultati ci dicono che il paese è nettamente diviso in vari pezzi: da una parte un voto non solo di protesta, ma anche di richiesta di cambiamento, che si è espresso nel movimento di Grillo e che condanna i partiti tradizionali a una sorta di esilio; dall’altra c’è ancora l’Italia di Berlusconi”.

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Andrea Cecconi (M5S): “Le Marche devono tornare un centro d’eccellenza” http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/andrea-cecconi-m5s-la-risposta-alla-crisi-e-il-made-in-italy/36785/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/andrea-cecconi-m5s-la-risposta-alla-crisi-e-il-made-in-italy/36785/#comments Sat, 02 Mar 2013 02:50:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36785

URBINO – “Nessuna alleanza formale con la coalizione di centrosinistra o di centrodestra, ma siamo consapevoli che c’è bisogno di lavorare insieme. Abbiamo dei punti fermi per i quali combatteremo, su tutto il resto si può ”. E’ il commento di Andrea Cecconi, neoeletto del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Marche.

Nato a Pesaro, il 28 febbraio 1984, ha sempre vissuto nel capoluogo marchigiano. Ha una laurea in Scienze Infermieristiche, conseguita nel novembre 2009 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche ed è impiegato, a tempo indeterminato nell’Azienda Sanitaria della provincia. Prima di diventare infermiere ha lavorato come meccanico, magazziniere e operatore socio sanitario.

Eletto nella lista del Movimento 5 Stelle per la circoscrizione Marche tramite il meccanismo del voto online, ha aderito al movimento già nel 2008, perché simpatizzante di Beppe Grillo fin dall’apertura del suo Blog. Nel 2009 ha preso parte al Meetup di Pesaro e partecipato alle elezioni comunali, come candidato per il consiglio, nella Lista Civica 5 Stelle. In seguito ha curato l’attività di supporto al consigliere comunale eletto. In occasione del referendum del maggio 2011, è stato attivo nella promozione e nella raccolta firme lanciata dal Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua; a livello regionale ha appoggiato e ha partecipato alla raccolta firme Zero Privilegi, per la riduzione delle indennità e l’abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali delle Marche.

“Abbiamo preso milioni di voti e, sinceramente, ce lo aspettavamo – ha commentato Cecconi – a questo punto il Pd deve avere l’intelligenza di supportare le nostre istanze, perché in questo momento l’Italia non può permettersi di restare sette o otto mesi immobile”. A livello nazionale mette in primo piano la questione del riassetto delle province “E’ dal ’94 che se ne sente parlare, ma i partiti si mettono di traverso: è proprio nelle province che hanno i loro centri di potere. Sono spese non più sostenibili per i cittadini. Diminuire la spesa per gli organi statali significa meno pressione fiscale sulla popolazione”.

A livello regionale le parole d’ordine del neodeputato sono “rilanciare e proteggere il made in Italy, ma quello vero, quello prodotto in Italia in ogni passaggio. Le Marche devono tornare a essere un centro di eccellenza”. In secondo luogo, e in quanto coinvolto in prima persona, solleva il problema della sanità “La spacciano come una delle più virtuose, ma la realtà è tutt’altra: appalti sfavorevoli alle amministrazioni, forniture di beni e servizi a prezzi di gran lunga superiori al mercato, assunzione del personale con criteri clientelari e modelli organizzativi vetusti. Se ben regolamentata e organizzata, ci sono i fondi necessari a garantire un servizio di qualità e, considerate le numerose eccellenze e competenze distribuite sul nostro territorio, per svilupparsi come uno dei migliori servizi sanitari al mondo”.

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Marco Marchetti (Pd): “Completare la Fano-Grosseto” http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/marco-marchetti-pd-completare-la-fano-grosseto/36788/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/marco-marchetti-pd-completare-la-fano-grosseto/36788/#comments Sat, 02 Mar 2013 02:43:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36788

Il neo deputato Pd, Marco Marchetti

URBINO – Quella del Pd è stata una vittoria di misura, ottenuta con un minimo scarto di voti. Una vittoria che non ha dato certezze ma ha invece riproposto i problemi politici italiani. Anche all’interno del partito vincitore, sono numerosi i candidati che, pur avendo conquistato un posto in parlamento, guardano con preoccupazione il futuro del paese. Uno di loro è Marco Marchetti, neo deputato che si appresta ad affrontare la sua prima difficile esperienza parlamentare.

“Speravo in un risultato migliore – commenta Marchetti – soprattutto speravo che da queste elezioni uscisse una maggioranza che garantisse subito una governabilità e un’immagine credibile dell’Italia ai paesi esteri. Già stamani tutti gli indicatori di come il mondo ci guarda hanno dati segnali preoccupanti, dalla crescita dello spread al calo dei valori della borsa. La mia più grande preoccupazione – aggiunge il neo deputato – è che l’Italia non possa farcela a vivere altri mesi di campagna elettorale o di governabilità instabile. Tutti gli sforzi devono essere fatti richiamando tutti ad un senso di responsabilità”.

Marco è nato a Pesaro 35 anni fa. Figlio di operai, è entrato nelle fila del Pd, fin dagli albori del partito. Nel 2009 il primo incarico significativo con l’elezione a segretario provinciale del Partito Democratico. Nel dicembre 2012 rinuncia al suo ruolo per candidarsi alle primarie. Prende tantissimi voti nella sua provincia, dove risulta il più votato tra tutti i candidati del Pd e viene inserito come terzo nome nella lista dei candidati delle Marche per la Camera dei Deputati.

Il suo ingresso in Parlamento non sarà però dei più tranquilli, visto che il suo partito dovrà vedersela con il ritorno del Pdl e il boom del Movimento Cinque Stelle. “Avevo avvertito una crescita del movimento di Grillo ma non mi aspettavo che potesse diventare il primo partito del paese. Ha saputo unire la protesta degli elettori di destra e di sinistra. Ora la sua sfida è fornire una proposta”. Nella campagna elettorale di Berlusconi, Marco Marchetti riconosce invece una precisa tattica territoriale: “Ha concentrato i suoi sforzi nelle regioni roccaforte del Pdl per puntare ad indebolire la maggioranza Pd al Senato, ed è l’obiettivo che ha raggiunto”.

Il giovane deputato del Pd proverà a portare avanti anche iniziative che riguardano direttamente la Regione. Oltre ad una politica per rilanciare l’economia e la sanità, Marchetti punta forte sul settore delle infrastrutture: “Il completamento della Fano-Grosseto è una grande partita che si gioca sul livello europeo e che ci deve vedere tutti uniti e compatti perché la sua realizzazione potrebbe essere a portata di mano. Il compimento di questa arteria avrebbe un importante ritorno a livello sia economico sia turistico”.

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Camilla Fabbri, neo senatrice Pd: “Più attenzione alle imprese marchigiane” http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/camilla-fabbri-neo-senatrice-pd-piu-attenzione-alle-imprese-marchigiane/36772/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/02/ducato-online/camilla-fabbri-neo-senatrice-pd-piu-attenzione-alle-imprese-marchigiane/36772/#comments Sat, 02 Mar 2013 02:33:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36772

Camilla Fabbri, neo senatrice Pd

URBINO – “Non sottovalutiamo ma rispettiamo il voto degli italiani – questo il vademecum di Camilla Fabbri, all’alba della sua prima esperienza parlamentare come senatrice del Pd – vado in Parlamento con lo stesso atteggiamento che ho adottato in passato: con una modestia profonda ma anche con una grande determinazione”.

Camilla Fabbri è nata a Pesaro e tutta la sua vita è girata intorno alla provincia che le ha dato i natali. Dopo gli studi, nel 1989 venne assunta come contabile ordinaria dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato presso la sede di Gabicce Mare e dopo solo due anni viene promossa a funzionaria.

Nel 1995 il suo primo incarico politico con l’elezione a consigliere comunale di Pesaro. Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 cresce il suo peso all’interno del Cna di Pesaro fino a diventare nel 2003 responsabile del personale, del bilancio e dell’area sindacale della provincia. Nel 2003 viene anche nominata Consigliere di parità nella provincia di Pesaro e Urbino, con funzioni di promozione dei principi di uguaglianza e di pari opportunità. Nel 2012 la scelta di correre per le elezioni politiche del Partito Democratico le spalanca le porte del Parlamento. Camilla infatti viene inserita come secondo nome della lista per la regione Marche e si aggiudica un seggio al Senato.

Una poltrona che però appare tutt’altro che comoda con i problemi di governabilità che già si stanno materializzando a poche ore dal voto. “Penso che sarebbe sbagliato tornare a votare subito – ha commentato la neo senatrice – in questa situazione economica non possiamo permettere al paese di aspettare altri mesi. L’Italia ha bisogno di riforme, di politica, di lavoro e di misure anticrisi. Dobbiamo provare responsabilmente a governare, anche con questi numeri”.

La senatrice Fabbri è una di quelle che ha avvertito la necessità di cambiamento del paese e questo bisogno di trasformazione è, secondo lei, uno dei motivi del fenomeno Movimento Cinque Stelle: “Nel voto a Grillo c’è sia il voto di protesta sia il voto di chi vuole cambiare. Forse nel Pd non abbiamo colto fino in fondo questa volontà di cambiamento ma il Partito Democratico, anche grazie ai temi portati avanti da Renzi, si è rinnovato. Nella nostra provincia e nella nostra regione molti dei parlamentari eletti sono alla prima esperienza”. Questo non è bastato per conquistare una maggioranza salda ma secondo la senatrice “non si deve fare marcia indietro ma spingere ulteriormente verso un rinnovamento profondo”.

Camilla Fabbri è convinta di dover puntare sulle politiche del lavoro e sull’abbassamento della pressione fiscale: “Dobbiamo venire incontro a quelle migliaia di aziende che nelle Marche tentano di resistere a questa gravissima situazione economica. Avendo lavorato in questa realtà, credo di avere la competenza per essere utile alla nostra realtà economica”. La riduzione del costo del lavoro, del cuneo fiscale e l’abbattimento dell’Irap: questi, secondo la senatrice, i punti principali da attuare subito per aiutare la ripresa economica.

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Grillo conquista la provincia: alla Camera primo in 37 comuni su 60 http://ifg.uniurb.it/2013/02/28/ducato-online/grillo-conquista-la-provincia-alla-camera-primo-in-37-comuni-su-60/36382/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/28/ducato-online/grillo-conquista-la-provincia-alla-camera-primo-in-37-comuni-su-60/36382/#comments Thu, 28 Feb 2013 14:00:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36382 LEGGI Chi sono i parlamentari eletti nelle Marche
Il voto a Urbino sezione per sezione IL CONFRONTO Le politiche del 2008]]>
URBINO – Lo tsunami Grillo nella provincia di Pesaro Urbino travolge tutti. Analizzando il voto alla Camera emerge infatti che il Movimento cinque stelle è il primo partito in 37 comuni su 60. Osservando questo fenomeno sulla mappa sembra proprio un’onda che parte dalla costa (dove è più forte) e travolge l’entroterra.

MAPPA – IL VOTO IN PROVINCIA ALLA CAMERA

Una maggioranza schiacciante contro il Partito Democratico (primo in  soli 20 comuni) che diventa “relativa” considerando il confronto con le coalizioni: sempre alla Camera il M5S è risultato primo in 31 comuni, 25 sono invece andati al Centrosinistra di e solo 4 al Centrodestra.

MAPPA – IL M5S CONTRO LE COALIZIONI ALLA CAMERA E AL SENATO

Al Senato dove votano i cittadini con più di 25 anni, il trend si attenua, ma non cambia direzione. Ancora il M5S è la prima forza in 29 comuni su 60, il Pd recupera consensi per esempio a Cagli e si impone in 28 comuni. La coalizione di centro-sinistra invece risulta prima in 36 comuni. Lo tsunami di Grillo in questo caso è stato meno evidente, travolgendo comunque le due principali coalizioni in 19 comuni.

MAPPA – IL VOTO IN PROVINCIA AL SENATO

Il confronto delle cifre non lascia dubbi sulla vittoria grillina: alla Camera 74.602 voti per Grillo, duemila in più del centro-sinistra (72.766), ben ottomila più del Pd (66.550). Al Senato invece il distacco è più sensibile ma con il Pd è un sostanziale pareggio con poco più di 1.000 voti di differenza a vantaggio del partito di Bersani.

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