il Ducato » elisabetta foschi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » elisabetta foschi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Regionali 2015: i quattro candidati di Urbino, “le nostre priorità per il territorio” http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/regionali-2015-i-quattro-candidati-di-urbino-le-nostre-priorita-per-il-territorio/73573/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/regionali-2015-i-quattro-candidati-di-urbino-le-nostre-priorita-per-il-territorio/73573/#comments Wed, 06 May 2015 15:53:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73573 I CANDIDATI PRESIDENTE / COME SI VOTA ]]> URBINO – Sanità, turismo e viabilità. Liste diverse ma priorità comuni per i quattro candidati urbinati alle prossime regionali del 31 maggioGianluca Carrabs, Raffaella Vagnerini, Piergiorgio Fabbri ed Elisabetta Foschi. I primi due appoggiano Luca Ceriscioli (Pd), mentre gli altri sostengono rispettivamente Gianni Maggi (Movimento5stelle) e il presidente uscente Gian Mario Spacca (Lista 2020). Le loro ricette per risolvere i problemi della regione sono molto simili e passano attraverso una valorizzazione delle eccellenze culturali e paesaggistiche del nostro territorio.

LEGGI: Una sfida a cinque per la presidenza della Regione

Gianluca-CarrabsGianluca Carrabs nato ad Avellino il 31/5/1976, vive ad Urbino dai tempi dell’università. È candidato con la lista Uniti per le Marche che sostiene Luca Ceriscioli

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Innanzitutto sarà fondamentale uscire dall’isolamento infrastrutturale presente sul territorio. Inoltre dobbiamo puntare sulle eccellenze del nostro territorio: dall’artigianato al design. Non possiamo competere con le grandi produzioni internazionali quindi vale la pena puntare sui mercati di nicchia e sul made in Italy.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
“Dobbiamo riuscire a valorizzare l’entroterra tanto quanto la costa. Per farlo è necessario un miglior collegamento tra le zone del Montefeltro e il resto della regione e del paese. Da questo punto di vista sono stati fatti passi avanti con la nuova ferrovia che speriamo di poter riattivare al più presto. Inoltre bisogna migliorare la manutenzione delle strade interne.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
“Lascio ad altri l’uso strumentale di queste notizie. I rimborsi non erano regolati quindi non si tratta di sperpero del denaro pubblico come nel caso di Roma. Credo che il vantaggio di Ceriscioli deirivi dall’omogeneità del centro-sinistra

imagePiergiorgio Fabbri nato ad Urbino il 26 giugno 1963. E’candidato con il Movimento5stelle che sostiene Gianni Maggi

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Innanzitutto la sanità. L’ultima riforma sanitaria ha danneggiato il sistema marchigiano. Tredici ospedali interni sono stati declassati e molte delle strutture che servono il territorio non sono state attivate. Bisogna cercare di alleggerire il carico di pazienti sostenuto dal solo ospedale di Urbino”.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
“Bisogna valorizzare l’entroterra non solamente attraverso il turismo culturale. Urbino deve sfruttare lo status di patrimonio dell’Unesco e potenziare la sua immagine così da attrarre anche le masse. Inoltre dobbiamo favorire le avanguardie tecnologiche come le start up nate dalla creatività degli studenti universitari. La città deve diventare un volano di sviluppo culturale”.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
“Ci credo relativamente e non so se lo scandalo influenzerà il voto. Quello che so per certo è che da inizio anno giro la provincia e le sensazioni sono molto positive. Ci danno intorno al 20% ma credo che potremmo anche migliorare le ipotesi dei sondaggi. Siamo l’unica alternativa per il futuro delle Marche.

download-(1)Elisabetta Foschi nata ad Urbino il 20/5/1973. È candidata con la lista Marche 2020 di Gian Mario Spacca

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Sanità, infrastrutture e lavoro. In particolare la difesa delle piccole e medie imprese sparse sul nostro territorio. Un concetto che non appartiene al dna della sinistra.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
Sono simili a quelle della regione. Un eventuale vittoria di Ceriscioli sarebbe dannosa per la città, da sindaco di Pesaro non si è mai occupato dell’entroterra. Ha sempre difeso l’ospedale unico, voleva spostare l’istituto tecnico di Urbino a Pesaro e voleva chiudere il tribunale”.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
Non credo ai sondaggi. Questo voto sarà un referendum tra chi sa solo consumare reddito prodotto da altri e chi vuole tornare a far produrre la regione.

downloadRaffaella Vagnerini, nata a Jesi nel 1972 ma cresciuta ad Urbino, è candidata con la lista del Pd a sostegno di Luca Ceriscioli

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Viabilità, dissesto idrogeologico e sanità. La condizione di molte strade del territorio è pessima. Spesso vengono proposti progetti per nuovi tratti, ma in realtà serve soprattutto il ripristino di quelle esistenti. In questo modo risponderemmo anche all’emergenza del dissesto idrogeologico che ha più volte investito il territorio.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
“Urbino deve svolgere un ruolo trainante per il Montefeltro grazie alle sue eccellenze: l’università, l’Ersu ed in generale le risorse culturali, paesaggistiche e turistiche.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
“Se il campione è rappresentativo credo siano affidabili. Sono meno convinta da quelli su internet. In ogni caso l’elettore può cambiare idea fino all’ultimo, quindi non darei nulla per scontato. Il vantaggio che Ceriscioli ha accumulato è dato dalla necessità di rinnovamento dopo i dieci anni della giunta Spacca e il suo cambio di posizioni da sinistra a destra. Non penso che le indagini sui rimborsi dei consiglieri influenzeranno il voto”.

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Regionali 2015, Marche: Spacca rieleggibile per altri due mandati con la nuova legge elettorale http://ifg.uniurb.it/2015/03/07/ducato-online/regionali-2015-marche-spacca-rieleggibile-per-altri-due-mandati-con-la-nuova-legge-elettorale/67293/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/07/ducato-online/regionali-2015-marche-spacca-rieleggibile-per-altri-due-mandati-con-la-nuova-legge-elettorale/67293/#comments Sat, 07 Mar 2015 11:37:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67293 Il Consiglio Regionale delle Marche (fonte: picenooggi.it)URBINO – Il presidente della Regione Marche non potrà essere rieletto per la terza volta consecutiva alla guida della Regione. Varrà per tutti ma non per Gian Mario Spacca. Una norma transitoria approvata dal Consiglio regionale lo scorso 17 febbraio stabilisce infatti una deroga di cui solo lui può usufruire e che, sembra, gli consentirà di restare presidente (se rieletto) fino al 2025. Dal 2005, prima vittoria, saranno passati 20 anni.

La legge elettorale votata a febbraio, e che entrerà in vigore dal prossimo 20 marzo, stabilisce all’articolo 3bis che non è rieleggibile “chi ha ricoperto tale carica (quella di presidente, ndr) per due legislative consecutive”. È una norma semplice e chiara, varata seguendo le prescrizioni della legge nazionale n. 165 nel 2004. Le Regioni, stabilisce quella legge, devono prevedere “la non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto”.

In fondo alla legge delle Marche del 17 febbraio, all’articolo 11 (Disposizioni transitorie e finali), è annidata la norma transitoria che stabilisce la deroga a favore di Spacca. Vi è scritto che l’articolo 3bis, che sancisce la non rieleggibilità per la terza volta del presidente, “si applica alle legislature successive a quella di entrata in vigore della presente legge”. Quindi varrà per tutti i futuri presidenti ma non per Spacca che, se non ha ancora sciolto la riserva sulla sua terza corsa alla presidenza, si è comunque lasciata aperta questa porta chiudendola contemporaneamente ai suoi successori.

La legge è stata approvata con 27 voti a favore e due contrari, quelli della consigliera di Forza Italia Elisabetta Foschi e di Giancarlo D’Anna del Gruppo Misto. Alla conta mancano però 13 consiglieri che non hanno partecipato al voto.

“L’ho trovata pretestuosa – spiega al Ducato la Foschi – abbiamo avuto cinque anni per cambiare la legge elettorale, e ci troviamo a varare questa norma solo ora”. Per la consigliera forzista “l’ultima parola spetta agli elettori”, dunque non è sbagliato concedere a chi vota la possibilità di rieleggere più volte un presidente che reputa all’altezza del ruolo. “Certo è che si tratta di una legge ad hoc, presentata per salvaguardare chi è al potere in questo momento”.

Di tutt’altro avviso è Enzo Marangoni, consigliere di Forza Italia e membro della Commissione Affari Istituzionali: “In realtà l’articolo 11 (la norma transitoria che dispone l’applicazione della legge a partire dalla legislatura successiva) è stato introdotto proprio per evitare che quella appena varata venisse interpretata, al contrario, come una legge anti-Spacca”. Marangoni scende ancora più nel dettaglio: “Da ora si ricomincia a contare. Spacca è come se queste ultime due legislature non le avesse fatte. Sarà rieleggibile nel 2015 e nel 2020″.

Trovando applicazione nelle legislature successive a quella in corso, dunque, la legge n.5 di fatto azzera la somma dei mandati consecutivi ricoperti ad oggi dal presidente uscente. Ciò significa che dal 20 marzo, giorno stabilito per l’entrata in vigore della norma, si deve ricominciare a contare. E che Spacca, nel caso ufficializzasse la sua ricandidatura, non solo avrebbe il diritto di farlo, ma potrebbe ripresentarsi alle elezioni anche nel 2020. Insomma il presidente, in carica dal 2005, potrebbe rimanerci fino al 2025.

Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca

Il presidente delle Marche Gian Mario Spacca

Considerando che la norma è stata largamente condivisa, l’articolo 11 ha trovato i favore anche dell’opposizione. In vista di una possibile intesa – oggetto di discussione in questi giorni – tra Spacca e il centrodestra. Proprio mercoledì scorso era previsto un incontro a Roma tra il presidente delle Marche e il braccio destro di Silvio BerlusconiGiovanni Toti. Ma la trattativa (smentita dal governatore perché a casa con l’influenza) sarebbe stata rimandata. Resta il fatto che Forza Italia non ha ancora il suo candidato per le Regionali, e che le forze di centrodestra potrebbero ancora convergere sul suo nome.

“La legge è stata ampiamente discussa nei mesi scorsi – rimarca Marangoni – è stata scelta questa linea sul principio che la legge si applica al futuro e non al passato. Introdurre la retroattività sarebbe stata una mostruosità giuridica”.

Il fatto che la norma contrasti con la disposizione del governo di limitare la carica di presidente di Regione a due mandati consecutivi non disturba nemmeno Fabio Badiali del Pd: “È già successo per i sindaci che avevano alle spalle più di due legislature. Nulla da obiettare rispetto alla possibilità di un terzo incarico per Spacca”.

La normativa nazionale. È la nostra Costituzione, con l’articolo 122, a chiedere alle Regioni di disciplinare con legge i casi di ineleggibilità del presidente. Alcuni enti hanno provveduto negli anni a porre qualche limite alle candidature dei governatori. Altri no. Le Marche, fino a quest’anno, non avevano mai stabilito dei criteri di ineleggibilità: il vecchio testo (legge n. 27/2004), a cui ora è stato introdotto il 3bis, prima non aveva alcun articolo dedicato.

Poi è arrivata la normativa nazionale, che ha ordinato alle Regioni l’attuazione del 122, dando lo stop al triplo mandato. Anche la vicina Regione Abruzzo era in ritardo sulla legge italiana. Ma nel 2013 ha rimediato mettendo mano al proprio statuto. “Non può essere candidato Presidente della Giunta chi ha già ricoperto tale carica per due mandati consecutivi”, dice la legge abruzzese. Per l’Abruzzo però, oltre a questa disposizione, riportata all’articolo 3, nessuna norma transitoria. Insomma, nessuna eccezione.

 

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Spese pazze Marche, il consigliere di Urbino Foschi: “Erano rimborsi per attività sul territorio”. Ricci: “Sereni” http://ifg.uniurb.it/2015/02/13/ducato-online/spese-pazze-marche-il-consigliere-di-urbino-foschi-erano-rimborsi-per-attivita-sul-territorio/65402/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/13/ducato-online/spese-pazze-marche-il-consigliere-di-urbino-foschi-erano-rimborsi-per-attivita-sul-territorio/65402/#comments Fri, 13 Feb 2015 18:23:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65402 Vittoriano Solazzi, presidente consiglio regionale e Mirco Ricci, capogruppo Pd in Regione

Vittoriano Solazzi, presidente del consiglio regionale e Mirco Ricci, capogruppo Pd in Regione

URBINO – Si difendono su tutta la linea. Elisabetta Foschi, consigliere comunale a Urbino, e Mirco Ricci, capogruppo Pd in Regione, sono i due urbinati inseriti nella lista dei 66 indagati per peculato e truffa nell’ambito dell’inchiesta sulle Spese pazze alla regione Marche.

La Foschi spiega così le sue spese: “Le somme sono rimborsi mensili previsti che sono stati assegnati ai consiglieri per le attività sul territorio. La Procura di Ancona mi ha solo notificato l’atto in cui mi avvertono su alcune spese non adeguatamente documentate”.  Ricci non ha voluto lasciare al Ducato commenti sulla vicenda.  Si è difeso però sul Messaggero dicendo: “Siamo sereni. Coerentemente con quanto previsto dalla legge, nonché dal proprio regolamento interno, il gruppo Pd ha utilizzato i fondi per il proprio funzionamento”.

E se il capogruppo Pd deve rispondere dell’acquisto di computer, libri, pranzi e prenotazioni in hotel, il governatore delle Marche Gian Mario Spacca dovrà giustificare alla procura di Ancona i 700 euro spesi in un negozio di ottica. La somma di tutte le compere contestate agli indagati dai sostituti procuratori Giovanna Lebboroni e Ruggiero Dicuonzo è di 1,2 milioni di euro.

La Foschi ha riferito al Ducato di “aver piena fiducia nella magistratura e di non aver fatto cose improprie o non consentite dal regolamento. Capisco che possono non avere tutti i giustificativi perché la regolamentazione interna non obbliga l’amministratore del gruppo ad allegarle. Ecco perché io gli fornirò tutto il materiale che servirà loro”.

Il consigliere comunale analizza le conseguenze sulle elezioni di maggio in cui su voterà per il rinnovo del consiglio regionale e del governatore (Gian Mario Spacca è presidente uscente, confluito nel partito Marche 2020, insieme a Vittoriano Solazzi, presidente del consiglio regionale, anche lui indagato): “Mi rendo conto che è significativo come l’indagine termina proprio a pochi mesi dalle elezioni. Io conto di poter dire nella mia campagna elettorale esattamente quello che ho fatto in questi anni”.

Si dichiara fiducioso nel lavoro della magistratura anche Giovanni Gostoli, segretario provinciale Pd. “Chi ha sbagliato deve pagare. Chi ha operato in buona fede non deve essere messo alla gogna. La magistratura deve andare fino in fondo e in tempi rapidi. Per questo tutti i consiglieri regionali del Pd devono andare subito dalle autorità giudiziali e chiarire la situazione”.

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Marche, spese pazze in Regione. Gli urbinati Foschi e Mirco Ricci tra i 66 politici indagati http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/#comments Thu, 12 Feb 2015 18:10:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65375 Elisabetta Foschi, consigliera comunale e regionale Forza Italia

Elisabetta Foschi, consigliera comunale e regionale Forza Italia

URBINO, 12 FEB – Ci sono anche due urbinati tra i 66 indagati per peculato o concorso in peculato e truffa nell’inchiesta sulle “Spese pazze” nella Regione Marche. La procura di Ancona ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini a Elisabetta Foschi, consigliere comunale a Urbino (Forza Italia) e Mirco Ricci, capogruppo del Pd in Regione. In tutto dieci sono originari della provincia di Pesaro Urbino. Gli altri sono Roberto Giannotti, ex consigliere regionale (Forza Italia), Almerino Mezzolani, consigliere provinciale (Pd), Luigi Minardi, ex consigliere regionale (Pd), Adriana Mollaroli, ex consigliere regionale (Pd),  Oriano Tiberi, ex consigliere regionale (gruppo misto), Giancarlo D’anna, consigliere regionale, Roberto Zaffini, consigliere regionale (Lega Nord), Mirco Carloni, consigliere regionale (Ncd)

L’inchiesta, partita nell’ottobre 2012, e condotta dalla guardia di finanza di Ancona, ha fatto luce sulle spese a carico della Regione effettuate dai consiglieri e da alcuni collaboratori tra il 2008 e il 2012. Tra questi 23 sono stati presidenti di un gruppo consiliare. Tra le spese contestate come “poco istituzionali” acquisti di libri, pranzi, consulenze, propaganda, telefonia e internet.

Luca Acacia Scarpetti (Italia dei Valori), uno dei consiglieri indagati, si è sfogato sul suo blog, scagliandosi contro i media che hanno seguito la vicenda:

“Mi dicono che domani mattina uscirà l’inferno sulla stampa, circa le indagini sulle spese di rappresentanza in Regione. Uno va a finire in prima pagina senza mai essere stato sentito, interrogato, senza aver ricevuto una notifica, senza che ci sia stata la minima possibilità di spiegare o verificare le carte, per vedere ad esempio se le carte a me attribuite sono effettivamente le mie. Confermo quanto detto in tempi non sospetti, su come ho utilizzato i previsti per legge fondi di cui alla sottoriportata tabella, aggiungendo che da allora, ovvero dopo circa un anno dall’inizio dell’ indagine, e più precisamente il 9 agosto 2013, dopo aver visto per la prima volta la contabilità del gruppo (gestita in esclusiva responsabilità dal capogruppo che non sono io), ho presentato esposto/querela proprio sulla questione, per ipotesi di irregolarità ai miei danni! Solleciterò IDV a costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.”

Anche il presidente della Regione Gian Mario Spacca (Pd) è tra gli indagati. Di seguito i nomi degli altri 65:

ITALIA DEI VALORI: Luca Acacia Scarpetti, Paola Giorgi, Andrea Filippini, Paolo Eusebi, Maura Malaspina, Luca Marconi, Fabio Pagnotta
FRATELLI D’ITALIA: Francesco Acquaroli, Franca Romagnoli Giulio, Natali Giovanni Zinni.
PARTITO DEMOCRATICO: Fabio Badiali, Stefania Benatti, Gianluca Busilacchi, Francesco Comi, Francesco Comi, Sara Giannini, Marco Luchetti, Antonio D’Isidoro, Enzo Giancarli, Katia Mammoli, Almerino Mezzolani, Luigi Minardi, Adriana Mollaroli, Rosalba Ortenzi, Paolo Perazzoli, Paolo Petrini, Mirco Ricci, Roberto Oscar Ricci, Gino Traversini, Angelo Sciapichetti, Vittoriano Solazzi
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’: Massimo Binci
RIFONDAZIONE COMUNISTA: Giuliano Brandoni
FORZA ITALIA: Ottavio Brini, Giacomo Bugaro, Guido Castelli ,Graziella Ciriaci, Roberto Giannotti, Elisabetta Foschi, Enzo Marangoni, Daniele Silvetti, Pietro Enrico Parrucci, Fabio Pistarelli, Umberto Trenta
PDCI: Raffaele Bucciarelli, Cesare Procaccini
UDC: Valeriano Camela, Leonardo Lippi, Luigi Viventi
GRUPPO MISTO: Giancarlo D’Anna, Franco Sordoni, Oriano Tiberi, Lidio Rocchi
VERDI: Adriano Cardogna, Giuseppe Canducci
PDL: Mirco Carloni, Massimo Di Furia, Franco Capponi,
LISTE CIVICHE PER L’ITALIA: Dino Latini, Sandro Donati
PER LE MARCHE: Erminio Marinelli
LEGA NORD: Roberto Zaffini
PSI: Moreno Pieroni,
NCD Francesco Massi, Gentiloni Silveri

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Nuove telecamere e spazi fuori dal centro: la soluzione per il giovedì universitario http://ifg.uniurb.it/2013/12/03/ducato-online/nuove-telecamere-e-spazi-fuori-dal-centro-la-soluzione-per-il-giovedi-universitario/52809/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/03/ducato-online/nuove-telecamere-e-spazi-fuori-dal-centro-la-soluzione-per-il-giovedi-universitario/52809/#comments Tue, 03 Dec 2013 12:18:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52809 Elisabetta Foschi, consigliera Forza Italia

Elisabetta Foschi, consigliera Forza Italia

URBINO – Il Comune di Urbino è pronto a installare nuove telecamere nel centro storico. Questa volta però non è il traffico il problema. A finire nel mirino è invece il ‘chiassoso’ giovedì sera urbinate: sono anni che gruppi di cittadini, stanchi di dover fare le ore piccole per colpa di alcuni studenti ‘rumorosi’ o i commercianti, costantemente in ansia per l’incolumità dei loro negozi,  protestano contro la serata degli universitari.

Da oggi qualcosa dovrebbe cambiare. Non la cacciata in massa degli studenti dal centro storico e nemmeno un improbabile coprifuoco, ma alcune proposte per favorire l’integrazione tra i giovani e gli abitanti di Urbino.

Nell’ultimo consiglio comunale i consiglieri del Pd Federico Scaramucci e Emanuele De Angeli e la consigliera di Forza Italia Elisabetta Foschi hanno firmato un ordine del giorno, approvato all’unanimità, sulla gestione del giovedì sera. “Dividersi su questo tema cruciale per l’intera città sarebbe stato assurdo – afferma Elisabetta Foschi – spero solo che non accada quello che già è successo in passato, e cioè che questo ordine del giorno rimanga nel cassetto. Mi aspetto degli interventi immediati da parte del sindaco e della giunta”.

Tra le proposte c’è l’impegno a utilizzare i 17.500 euro già previsti nel bilancio di agosto nell’acquisto di nuove telecamere di videosorveglianza da collocare in alcune vie del centro storico. “Il numero delle apparecchiature verrà stabilito dalla giunta – commenta Federico Scaramucci – ma dovrebbero essere installate in alcune vie simbolo del ritrovo studentesco, da via Mazzini a via Cesare Battisti, passando per piazza della Repubblica. Funzioneranno 24 ore su 24 e serviranno da deterrente per chi crede che divertirsi significhi commettere atti vandalici”.

Federico Scaramucci, consigliere Pd

Federico Scaramucci, consigliere Pd

Un altro impegno da parte del Comune è quello di costituirsi parte civile nei procedimenti contro chi compie reati. “L’episodio di aggressione di alcuni giovani ai danni del loro vicino di casa avvenuto qualche giorno fa è un esempio estremo – continua Scaramucci – ma è importante fare tutto perché fatti del genere non si verifichino mai più”.

Cruciale sarebbe anche il ruolo della Regione. Secondo Elisabetta Foschi è importante che arrivi un segnale dal territorio: “La Regione Marche ha più volte parlato di Urbino come ‘città campus’ in cui gli studenti sono addirittura più dei residenti e per questo chiediamo che venga stanziato un budget minimo annuale per le attività di integrazione tra studenti e cittadini, come l’apertura dei teatri o la presentazione di libri”.

L’intervento del Comune deve avvenire su due livelli secondo Scaramucci, non solo quello dei doveri e del rispetto delle regole, ma anche quello delle proposte. Uno degli obiettivi è quello di coinvolgere gli studenti, chiedendo loro un aiuto per favorire una convivenza pacifica. Nell’ordine del giorno figura l’idea di individuare altri luoghi in cui decentrare il divertimento. “Non vogliamo far fuggire gli studenti dal centro storico, ma stiamo pensando a concedere spazi ulteriori. Ad esempio, potremmo dare in gestione la zona sotto al locale ‘Makkia’ a un’associazione studentesca che organizzi serate ed eventi”.

Intanto lunedì 9 dicembre alle 21 nella Sala Castellani si terrà un incontro aperto a tutta la cittadinanza per elaborare alcune idee che favoriscano la convivenza all’interno del centro storico. “Si tratta dell’ultima tappa dell’iniziativa ‘Urbinati per esempio’ che ha attraversato i diversi quartieri della città – conclude Scaramucci –  in questo appuntamento puntiamo proprio a raccogliere le idee dei cittadini, ma anche dei giovani. In più, nel prossimo consiglio comunale, insieme a Piero Sestili, cercheremo di far approvare la modifica dello statuto che consenta finalmente l’individuazione di un consigliere comunale degli studenti”.

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Sanità, un’ambulanza in più per l’area vasta 1 di Urbino e Urbania http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/sanita-unambulanza-in-piu-per-larea-vasta-1-di-urbino-e-urbania/50923/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/sanita-unambulanza-in-piu-per-larea-vasta-1-di-urbino-e-urbania/50923/#comments Wed, 12 Jun 2013 17:24:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50923 URBINO – Potrebbe arrivare un’ambulanza in più nell’area vasta 1, che comprende i comuni di Urbino e Urbania. La proposta, tra i ‘nodi’ sanitari della provincia, è stata votata ieri dai consiglieri in commissione sanità alla Regione.

Il documento mira a conservare i punti di primo intervento territoriale della rete emergenza e il sistema di ambulanze, le “Potes” , (ambulanza attrezzata per la rianimazione) che affronta le situazioni di emergenza sia sul luogo, sia durante il trasporto fino all’ospedalizzazione. Il sistema ha infatti il compito di stabilizzare il paziente in fase critica e trasferirlo in sicurezza al pronto soccorso, entro 8 minuti nell’area urbana ed entro 20 in area extraurbana.
“Bisogna preservare questo servizio – ha spiegato la consigliera Elisabetta Foschi – siamo in emergenza sanitaria ed è necessario contrastare sia il taglio dei posti letto, che ha colpito la regione più di altre, sia la riduzione dei mezzi con medico a bordo”.

In realtà l’intenzione era quella di destinare due mezzi: “È necessario riequilibrare il territorio – ha spiegato ancora Foschi – e avevamo chiesto un’ambulanza per Urbino e una per Urbania. Con tutta probabilità, sarà solo Urbania a essere dotata di ambulanza in più con medico a bordo, mentre un’altra andrà al distretto sanitario di Calcinelli. Ma è comunque un buon inizio”.

Durante la seduta, la commissione ha approvato altri ordini del giorno: provvedimenti urgenti per il pronto soccorso del San Salvatore di Pesaro, la riduzione della “mobilità passiva e delle liste d’attesa”, da contrastare con un incremento di posti letto nella provincia, e la necessità di dotare l’area vasta di personalità giuridica. “I tagli alla sanità – ha chiarito Foschi – sono lineari e vengono fatti non conoscendo il territorio. Il consiglio regionale dovrebbe cambiare la legge e creare cinque aree vaste con personalità giuridica autonoma, affinché i territori abbiano un proprio budget e ci sia una gestione ragionata”.

Ora la palla passa ai sindaci e organizzazioni sindacali: a loro la commissione chiederà un parere nei prossimi giorni.

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Autorizzazioni al biogas, insediata ieri Commissione d’inchiesta regionale http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/ducato-notizie-informazione/autorizzazioni-al-biogas-insediata-ieri-commissione-dinchiesta-regionale/46146/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/ducato-notizie-informazione/autorizzazioni-al-biogas-insediata-ieri-commissione-dinchiesta-regionale/46146/#comments Wed, 08 May 2013 09:02:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46146 [continua a leggere]]]> URBINO – Si è insediata ieri la Commissione d’inchiesta regionale che dovrà indagare sulle procedure di rilascio delle autorizzazioni per le centrali biogas, biomasse ed eoliche nelle Marche. Durante la riunione è stato nominato presidente Fracesco Massi (Pdl) e vice Paolo Perazzoli (Pd).

Gli altri componenti  della commissione sono:  Francesco Comi, Enzo Giancarli, Paola Giorgi, Mirco Carloni, Gino Traversini, Elisabetta Foschi, Francesco Acquaroli, Giancarlo D’Anna, Raffaele Bucciarelli.

La commissione ha il compito di fare luce sui presunti illeciti nelle procedure di autorizzazione per le centrali a biogas. Nei mesi scorsi tredici imprenditori e funzionari regionali hanno ricevuto degli avvisi di garanzia e sono sotto inchiesta con le accuse di associazione a delinquere e abuso di ufficio.

“La giunta regionale calpesta le proteste dei comitati locali e dei sindaci dichiara Elisabetta Foschi, consigliere regionale della lista Pdl. “E’ assurdo – aggiunge – che gli uffici tecnici continuino ad autorizzare le centrali basandosi su una legge che è a dubbio di incostituzionalità“. Oggetto della polemica è infatti la legge regionale 3 del 2012, che permette la concessione di autorizzazioni, senza la valutazione dell’impatto ambientale, agli impianti con una potenza inferiore a 1 mega watt.

 

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