il Ducato » Enrica Pederzoli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Enrica Pederzoli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Raccontava una storia fasulla per ottenere le offerte: condannato http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/raccontava-una-storia-fasulla-per-ottenere-le-offerte-condannato/46107/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/raccontava-una-storia-fasulla-per-ottenere-le-offerte-condannato/46107/#comments Tue, 07 May 2013 21:18:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46107 URBINO – Condannato dal tribunale di Urbino per abuso di credulità popolare: Csiiki Joszef, 26 anni romeno, dovrà pagare 600 euro di ammenda per aver chiesto l’elemosina nella piazza di Cantiano, “turbando l’ordine pubblico” e facendo leva sulla pietà dei passanti con una storia fasulla. La sentenza, però, va oltre il tentativo di ricevere soldi focalizzandosi soprattutto sull’inganno escogitato. L’uomo è stato fermato, infatti, con pochi spiccioli in tasca.

Nell’era delle false notizie, degli appelli sui social network e delle mail truffaldine, il pubblico ministero Enrica Pederzoli ha contestato il reato previsto dall’articolo 661 del codice penale: Joszef ha fatto credere alle persone che le loro offerte servissero a salvare la vita al piccolo Carlo, un bambino “nato con un solo polmone” di cui il giovane non ha saputo fornire alcuna informazione ai carabinieri. Come corpo del reato sono stati sequestrati almeno 170 bigliettini, usati per convincere i passanti.

“L’ho visto una mattina mentre avvicinava una signora anziana in piazza – ha testimoniato un appuntato dei Carabinieri di Cantiano - le ha dato il bigliettino e lo ha ripreso quando la donna ha evidentemente detto di non essere interessata, insistendo affinché facesse un’offerta”.

Il giovane è stato perciò portato in caserma per il riconoscimento e, interrogato, non ha saputo fornire nessuna indicazione sul bambino malato. Ha solo indicato la sua compagna come complice. Per questi motivi e nonostante la accorata arringa dell’avvocato difensore, che ha fatto riferimento al diffuso fenomeno della povertà, all’abrogazione (1999) del reato di elemosina, e al disinteresse di chi fa un offerta a sapere se la storia sia vera o meno, il giovane rumeno sarà costretto a pagare per la sua “bufala reale”, come deciso dal giudice Paolo Cigliola.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/raccontava-una-storia-fasulla-per-ottenere-le-offerte-condannato/46107/feed/ 0
Lo dichiara suo dipendente per regolarizzarlo: ottantenne condannato per falso http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/lo-dichiara-suo-dipendente-per-regolarizzarlo-ottantenne-condannato-per-falso/46058/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/lo-dichiara-suo-dipendente-per-regolarizzarlo-ottantenne-condannato-per-falso/46058/#comments Tue, 07 May 2013 17:08:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46058 URBINO – Lo aveva indicato all’ufficio immigrazione come suo dipendente, per aiutarlo a ottenere il permesso di soggiorno. Il presunto lavoratore stava invece scontando tre mesi di reclusione nel carcere di Matera.  Un ottantenne di Urbino, Oddo Galluzzi è stato condannato dal giudice monocratico Paolo Cigliola del tribunale di Urbino. Una “vicenda surreale”, un “falso innocuo” privo di “risultati utili” secondo la linea della difesa ma che è costato al suo assistito sei mesi di carcere.

Galluzzi, nel settembre del 2009 aveva inoltrato all’ufficio immigrazione della città la richiesta per regolarizzare la posizione di Aziz Aioubi, originario del Marocco. Nella domanda aveva dichiarato di averlo avuto alle sue dipendenze da marzo a giugno dello stesso anno.

Quando la polizia di Urbino ha però svolto gli accertamenti  per redigere il fascicolo, si è accorta che era stato detenuto nella casa circondariale di Matera dal 23 febbraio al 22 maggio del 2009, con obbligo di firma rispettato fino al 21 luglio, e che quindi non poteva trovarsi al lavoro, come dichiarato dall’ottantenne.

Per la difesa, Galluzzi non aveva “nessun altro scopo se non quello di fare un favore a quell’uomo”. Una tesi che non ha convinto il magistrato che ha accolto in parte (l’accusa aveva chiesto sette mesi) le richieste del pubblico ministero Enrica Pederzoli.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/lo-dichiara-suo-dipendente-per-regolarizzarlo-ottantenne-condannato-per-falso/46058/feed/ 0