Il ragazzo era stato trovato privo di sensi nell’auto della madre davanti alla sua casa. Il giorno precedente lui e i suoi compagni erano stati a Perugia per comprare dell’eroina, poi consumata una volta tornati a Fermignano. Il pubblico ministero aveva quindi incriminato gli altri tre ipotizzando che questi, resisi conto della gravità della situazione, lo avessero abbandonato dopo aver visto che l’amico aveva perso conoscenza.

Ma qualcosa, per gli avvocati dei tre, non quadrava. Come avevano fatto a caricarlo sull’auto della madre, visto che il ragazzo non aveva le chiavi con sé? Per forza di cose, secondo loro, questi era arrivato a casa cosciente, era entrato in casa e poi era salito in macchina, sentendosi male. Nel frattempo gli imputati erano già tornati ognuno a casa propria, senza avere il minimo sentore dell’overdose che si sarebbe verificata di lì a poco. Il giudice Paolo Cigliola ha ritenuto più credibile quest’ultima versione, decidendo per l’assoluzione di tutti gli imputati.

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I militari hanno perquisito l’abitazione di R.A. e hanno trovato oltre sei grammi di eroina, confezionata in dosi, nascoste in cantina, 1200 euro in contanti frutto dello spaccio e altro materiale, usato per confezionare le palline di stupefacente.

La legge “Fini-Giovanardi” prevede che l’accusa di spaccio scatti se si possiede una quantità superiore a 1,7 grammi, che contengono 0,25 grammi di principio attivo, pari a 10 dosi.

Secondo i carabinieri l’uomo avrebbe gestito lo spaccio di eroina nel comune durantino.

Il giudice del tribunale di Urbino Vito Savino gli ha concesso gli arresti domiciliari e ha accettato la richiesta dell’avvocato dell’uomo a proseguire con rito abbreviato. L’uomo è stato condannato con rito direttissimo  a un anno di reclusione e quattromila euro di multa.

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Al momento dell’arresto l’uomo, probabilmente di origini albanesi secondo quanto riportato dei carabinieri, portava con sé oltre sei grammi di eroina. La legge “Fini-Giovanardi” prevede che l’accusa di spaccio scatti se si possiede una quantità superiore a 1,7 grammi, che contengono 0,25 grammi di principio attivo, pari a 10 dosi.

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Un problema che riguarda tutta la regione: nelle province marchigiane si consumano sempre più droghe sintetiche. I sequestri rispetto all’anno precedente sono aumentati del  2.785% come dimostrano i dati dell’Osservatorio epistemologico sulle dipendenze patologiche (Oed).

Secondo i dati elaborati da comunità marchigiane aderenti al Crea (Coordinamento regionale enti accreditati) nelle Marche le persone con dipendenza da sostanze sono soprattutto eroinomani (77%). Seguono gli alcolisti (19,1%) e i cocainomani (3,9%).

Secondo i dati del Crea, a fare uso di cocaina ed eroina sono adolescenti e giovani tra i 16 e i 20 anni. In particolare l’eroina riguarda una fascia di età che raggiunge i 60 anni, anche se il picco si registra dai 20 ai 45 anni (83,1%); per la cocaina invece la quasi totalità delle persone non ha più di 45 anni. L’alcolismo riguarda soprattutto la fascia d’età che va dai 36 ai 55 anni (74,4%).

Se si prendono in esame i dati dell’Agenzia regionale sanitaria delle Marche, si nota come dal 2007 al 2012 c’è stato un aumento del 146% delle le persone che si sono rivolte al pronto soccorso per problemi correlati alla cocaina.

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