il Ducato » esondazione http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » esondazione http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Fango e rabbia, la vita a Miniera 20 giorni dopo l’alluvione: “Qui non è cambiato nulla” http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-online/fango-e-rabbia-la-vita-a-miniera-20-giorni-dopo-lalluvione-qui-non-e-cambiato-nulla/66934/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-online/fango-e-rabbia-la-vita-a-miniera-20-giorni-dopo-lalluvione-qui-non-e-cambiato-nulla/66934/#comments Mon, 02 Mar 2015 17:43:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66934 IMG_4285URBINO – Alberi crollati, un’altalena sporca di fango e rassegnazione. Sono passati venti giorni da quando un alluvione ha fatto esondare il fiume Foglia, ma a Miniera, la località dell’Urbinate più colpita dal disastro, il tempo sembra essersi fermato. Il letto del fiume è ancora pieno di detriti e gli argini, erosi dall’acqua, sono nella stessa condizione di tre settimane fa. La richiesta di aiuto degli abitanti è caduta nel vuoto, come già accaduto in passato. La Provincia e il Consorzio che controlla la diga di Mercatale continuano a rimpallarsi la responsabilità dell’accaduto.

Luigi Concordia, allevatore di Miniera, ha perso molto quella mattina del 6 febbraio: “Gli animali sono morti tutti, tranne due conigli, e tutti gli strumenti che avevo in cantina sono da buttare. Ho speso più di tremila euro per riparare i danni causati dall’esondazione”. Pagare di tasca propria sembra essere l’unica soluzione per gli abitanti della zona nonostante le richieste di rimborso: “Prima la Provincia dice di non avere i soldi per aiutarci poi scopriamo che in Regione ci sono 60 indagati per le spese folli fatte negli ultimi anni. Ho lavorato una vita, e ora che sono in pensione devo buttare i soldi per colpa loro?” Per giorni ha cercato di contattare le istituzioni senza avere risposta. Fino a ieri quando ha ricevuto un messaggio dal PD di Urbino che lo invitava a votare alle primarie per la Regione: “E’ una presa in giro”.

Eppure il problema non sarebbe difficile da risolvere secondo Tranquillo Concordia, fratello di Luigi, anche lui di Miniera:” Basterebbe fare una pulizia accurata del fiume ogni dieci anni rinforzando ogni tanto gli argini ormai consumati dall’acqua. Fino ad inizio anni ’90 c’era un ingegnere civile che si occupava della zona e situazioni come questa non si presentavano, poi hanno deciso di abolire questa figura e sono iniziati i problemi”.

La condizione in cui si trovano i due fratelli è la stessa delle decine di persone che abitano vicino al Foglia. Percorrendo via Fornace, i segni dell’esondazione sono ancora evidenti. Un cavallo a dondolo ancora in mezzo al campo invaso dal fango racconta il disastro di tre settimane fa.

Vittorio Calendari è stato salvato dai Vigili del fuoco la mattina del 6 febbraio e ancora oggi ha la cantina piena di fango: “Io sono asmatico oltre che anziano, e mio figlio è cardiopatico, ora ditemi chi si può occupare della pulizia dei locali allagati”. Calendari poi commenta l’assenza di aiuti dalle istituzioni: “L’unico che è passato da queste parti è stato il sindaco Gambini che ha fatto venire un mezzo scavatore per portare via una decina di alberi che bloccavano il fiume. Non è molto, ma almeno è un inizio”.

Una situazione simile si era presentata a maggio dello scorso anno, e anche allora l’assenza delle istituzioni si era fatta sentire: “Stiamo ancora aspettando quel rimborso. La Provincia ci ha chiesto di presentare una lista dei danni e noi ne abbiamo anche sottostimati alcuni del 50% pur di avere qualcosa. La loro risposta è stata di presentargli le fatture che ovviamente noi non avevamo. Non siamo delle aziende, chi si terrebbe tutti gli scontrini degli attrezzi da lavoro acquistati?”

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Esondazione del Foglia, Netti (Consorzio Bonifica): “Quella notte Regione e Provincia sapevano tutto” http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-online/esondazione-del-foglia-netti-consorzio-bonifica-quella-notte-regione-e-provincia-sapevano-tutto/66246/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-online/esondazione-del-foglia-netti-consorzio-bonifica-quella-notte-regione-e-provincia-sapevano-tutto/66246/#comments Tue, 24 Feb 2015 15:14:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66246 LEGGI Gambini: "Denuncerò lo stato per danno all'erario" / Tutti i danni causati dal fiume Foglia / Fabbri (M5s): "Il territorio va tutelato" ]]> URBINO – Che il Foglia esondasse il 6 febbraio era inevitabile, questa pare l’unica conclusione condivisa tra Claudio Netti del Consorzio di Bonifica e il sindaco di Urbino Maurizio Gambini. Secondo i documenti mostrati da Netti, dal 4 febbraio fino alla fine dell’emergenza, il Consorzio ha informato la Regione sulla situazione della diga di Mercatale ogni sei ore smentendo quanto affermato da Gambini nella sua intervista al Ducato.

La polemica. Nella sala congressi di Montecalvo in Foglia, dove erano rimasti solo posti in piedi, gli amministratori della zona e l’ente gestore della diga hanno incontrato la comunità agricola locale. Quasi immediatamente l’incontro si è animato grazie agli interventi di una platea competente e coinvolta, dalla quale più d’uno si è alzato a indicare la diga come la causa principale dell’ultima esondazione. Gambini, che è anche vicepresidente della Provincia, ha ribadito che le autorità si sono mosse troppo tardi e la prima riunione per gestire l’emergenza si è svolta solo a mezzogiorno di venerdì: “A quell’ora c’era ancora personale provinciale che non sapeva dell’esondazione, non siamo stati avvisati in tempo”.

Una parte della località Miniera (Pu) devastata dall'esondazione del Foglia

Una parte della località Miniera (Pu) allagata dal Foglia

Secondo Netti invece tutte le amministrazioni locali erano state messe al corrente delle operazioni di contenimento che la diga di Mercatale stava effettuando.  “Siamo stati in continuo contatto sia con la Regione che con la Provincia – ha sostenuto Netti sventolando i fax che si è portato in sua difesa – e inoltre in questi casi informiamo ogni sei ore le autorità competenti circa la capienza dell’invaso”. A conferma di questa versione anche Stefano Gattoni, membro dell’ufficio Acque pubbliche e pronto intervento della Provincia che si occupa del monitoraggio delle stazioni di rilevamento a valle della diga. Cioè quelle che controllano il livello di piena del Foglia. Secondo Gattoni la notte fra il 5 e il 6 febbraio “c’è stata comunicazione con tutti, sia con Netti che con la Regione e la Provincia”; come da prassi in questi casi.

Monitoraggio e allerta: le proposte. Un avvicinamento fra Consorzio e Provincia c’è invece stato sul tema della prevenzione. Scopo dell’evento era infatti mettere al corrente le comunità colpite dall’esondazione sul ruolo effettivo svolto dalla diga di Mercatale e cercare soluzioni condivise per evitare nuove esondazioni. Attualmente l’esercizio della laminazione è a totale carico del Consorzio per la bonifica, ovvero degli agricoltori. “Comuni, provincia e regione – ha dichiarato Netti – non sborsano un euro per contribuire alle spese”. Sono necessari strumenti per monitorare il Foglia lungo il percorso e per controllare la sua capienza al fine di prevenire le piene e gestirle con più anticipo e sicurezza. “Non è possibile che il primo resoconto giornaliero sulla situazione della diga e del fiume arrivi dal fornaio di Sistino che si sveglia alle 3 di mattina”. Dello stesso avviso anche Gambini, secondo cui però il vero problema è “la mancanza di progetti pronti per usufruire dei fondi europei stanziati dalla Programmazione annuale 2014-2020 per il primario. E’ una nostra incapacità progettuale: ogni volta che escono i bandi ci troviamo impreparati, con poche idee per spendere i soldi che vengono impiegati magari in opere non necessarie o urgenti”.

Un’altra possibilità sarebbe quella di potenziare l’opera di laminazione effettuata dalla diga, svuotandola di più e più spesso. “Occorre però tenere presente le conseguenze di tale scelta – ha messo in guardia Netti – ci potrebbero essere effetti a livello idropotabile come accadde a Natale 2011, quando otto comuni della zona sono rimasti senza acqua potabile”. Inoltre aumenterebbe anche il costo dell’acqua per gli agricoltori, già fra i più alti in Italia.

La sala congressi stracolma di Montecalvo in Foglia

La sala congressi stracolma di Montecalvo in Foglia

L’umore del pubblico. L’auspicio di una maggiore collaborazione nella gestione delle emergenze non è abbastanza per soddisfare la platea. Chi ha avuto più danni nei campi spera di uscire dall’incontro con le idee più chiare sulle prossime iniziative di prevenzione da parte delle autorità. Per gli agricoltori a valle il problema è evidente: il fiume ha un letto stretto e gli argini sono deboli se non inesistenti, e alla confluenza tra Apsa e Foglia si formano isole che impediscono il normale deflusso dell’acqua, che poi si sversa su campi e strade. Dal tavolo degli intervenuti la reazione è unanime: assenso e comprensione. Ma, come lamentato già da Gambini, i soldi non ci sono. E senza soldi la prevenzione non è possibile.

Stop al commissariamento. In conclusione Netti ha annunciato la fine del suo periodo di commissariamento al Consorzio, che tornerà a essere gestito “democraticamente” dagli organi assembleari. In molti sembrano preoccupati, perché nonostante le divergenze sull’ultima alluvione, l’operato di Netti è apprezzato per la sua discontinuità con un passato di gestioni opache.

In questi giorni è però prevista una nuova perturbazione critica. Una eventualità temibile per chi ha già pagato care le conseguenze dell’acqua su campi e strutture. E nonostante il clima costruttivo di collaborazione tra i presenti, in platea c’è chi non resiste al fatalismo. “Le esondazioni qui da noi sono come la Pasqua: sai che arriverà ogni anno anche se non sai mai bene quando”.

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“La diga ha frenato l’esondazione del Foglia”, Claudio Netti (Consorzio bonifica) risponde a Gambini http://ifg.uniurb.it/2015/02/17/ducato-online/la-diga-ha-frenato-lesondazione-del-foglia-claudio-netti-consorzio-bonifica-risponde-a-gambini/65610/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/17/ducato-online/la-diga-ha-frenato-lesondazione-del-foglia-claudio-netti-consorzio-bonifica-risponde-a-gambini/65610/#comments Tue, 17 Feb 2015 14:08:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65610 LEGGI - Gambini: “Denuncerò lo Stato per danno all’erario”]]> "Lago di Mercatale, Sassocorvaro" di Zitumassin - Opera propria. Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikimedia Commons

“Lago di Mercatale, Sassocorvaro” di Zitumassin – Opera propria. Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikimedia Commons

URBINO – La diga non ha causato, semmai avrebbe frenato l’esondazione del Foglia di venerdì 6 febbraio. Inoltre Provincia e Protezione civile sono costantemente informate dei flussi di piena. Il commissario straordinario del Consorzio per la bonifica delle Marche, Claudio Netti, ha risposto punto per punto alle dure accuse di Maurizio Gambini di essere in parte responsabile dell’alluvione. Per il sindaco di Urbino la colpa sarebbe da attribuire alla negligenza del gestore della diga, cioè proprio il Consorzio. “Fino al 7 febbraio la diga ha scaricato solo quello che riceveva – spiega Netti – mai, in questo periodo, è stato scaricato un solo metro cubo in più”. Per il commissario è la dimostrazione che la presenza della diga ha solo smorzato la piena del fiume. Senza quest’azione di freno la piena sarebbe stata molto più drammatica.

“Qualcuno dice che noi avremmo vuotato la diga alle 3:30 di giovedì notte – tiene a precisare il commissario straordinario – ma bisogna intendersi sulle parole: la diga non è stata vuotata, sarebbe una follia; a un certo punto si è cominciato a scaricare quello che ricevevamo a monte a causa della pioggia. Tutta l’operazione – precisa – è stata eseguita mantenendo un contatto continuo con la Provincia e con chi doveva occuparsi della sicurezza a valle”.

Gambini aveva accusato il Consorzio di non aver allertato la Provincia durante le operazioni di scarico. “La catena di comando deve essere controllata secondo certe regole – spiega Netti – e dire che abbiamo lavorato in autonomia è una falsità”. Il funzionamento di una diga durante una previsione di piena non è questione semplice. Da due anni il Consorzio per la bonifica delle Marche ha stabilito un protocollo d’intesa per le operazioni di anticipo delle piene insieme alla Provincia e la Protezione civile regionale. La capacità complessiva della diga di Mercatale, che forma un lago artificiale di fronte al paese di Sassocorvaro, è di 5 milioni e 900 mila metri cubi. Si è concordato di metterne a disposizione un milione e 700 mila per il contenimento delle piene del fiume nei periodi di forti precipitazioni.

Il meteo Le operazioni di scarico devono rispondere a precisi parametri e si basano sulle previsioni meteorologiche. I bollettini arrivano dalla Sala operativa unificata permanente della Protezione civile di Pesaro e in base a questi si decide come procedere. E sulla precipitazione in arrivo tra giovedì 5 e venerdì 6 il parere di Netti è chiaro: ”Se i dati ufficiali della perturbazione fanno una previsione di un certo tipo, e poi la perturbazione reale è differente, io quando opero non posso ragionare in termini di fantasia ma devo basarmi sui bollettini ufficiali”. Come dire che qualcuno ha sottostimato l’evento in arrivo. Anche se per Netti non si può parlare di “responsabilità di chi quelle previsioni le fa, l’andamento di una perturbazione può essere bizzarro e non del tutto ipotizzabile”.

Il sindaco di Montecalvo in Foglia ha convocato un’assemblea pubblica per lunedì 23 febbraio, invitando i sindaci della zona e il Consorzio, per fare il punto della situazione e discutere di strategie future per evitare il ripetersi delle esondazioni. A conferma indiretta che un problema di coordinazione esiste. Per Netti sarà quella l’occasione in cui presentare i documenti sui movimenti della diga durante la notte della piena. “Quei dati sono pubblici e si vedrà bene come qui alla diga abbiamo operato in perfetta sintonia con la provincia e dentro i parametri previsti”.

“L’autorità idraulica denuncia da vent’anni i problemi sul Foglia – puntualizza Netti – e aveva indicato la creazione di zone dove accumulare l’acqua (casse di espansione) prima del rilascio sul fiume come soluzione”. Ma questa funzione è da due anni assolta dalla diga, la cui funzione nativa in realtà è di bacino di riserva idrico per gli agricoltori del pesarese.

D’altronde la storia delle esondazioni del fiume è molto lunga ma il problema vero sembra essere quello dei fondi per politiche di lungo respiro. Su questo sono d’accordo sia il commissario Netti che Gambini, che è anche vice presidente della Provincia. I tagli che continuano del governo hanno svuotato le casse e la logica previdenziale è stata del tutto abbandonata a favore di un approccio di contenimento delle emergenze. Per questo motivo Gambini ha annunciato di voler far causa allo Stato per danno erariale.

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Urbino: allagamenti e frane. Esondato il fiume Foglia http://ifg.uniurb.it/2015/02/08/ducato-online/esonda-il-foglia-vicino-a-urbino-evacuate-due-famiglie-a-miniera/64847/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/08/ducato-online/esonda-il-foglia-vicino-a-urbino-evacuate-due-famiglie-a-miniera/64847/#comments Sun, 08 Feb 2015 10:31:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64847 LEGGI Marche, anno più caldo dal 1961. Rischio idrogeologico con piogge torrenziali]]> Esondazione Foglia

Esondazione Foglia

URBINO – Una notte e un giorno di piogge abbondanti hanno causato allagamenti e frane in tutto il territorio di Urbino nella giornata di venerdì.

L’esondazione del fiume Foglia ha colpito in più punti il territorio urbinate. Sia a Miniera che a Ca’ Gallo si sono verificati allagamenti in abitazioni e attività commerciali.

Il primo punto coinvolto è quello in cui il fiume Foglia e il torrente Apsa si incontrano. L’altro si trova all’altezza del ristorante “Il Crinale” sulla strada provinciale fogliense.

A Miniera, piccola frazione fuori Urbino, l’acqua ha rotto i fragili argini, allagando le abitazioni circostanti. Due famiglie sono state evacuate dai Vigili del fuoco intorno alle otto di mattina anche grazie all’intervento del mezzo anfibio fatto arrivare appositamente da Pesaro. “Intorno alle 7 di questa mattina abbiamo ricevuto la chiamata di emergenza e siamo intervenuti – racconta il capo squadra dei Vigili del fuoco – navigando sulla parte di strada ricoperta dall’acqua”.

Una zona, quella dell’esondazione, non nuova ad episodi del genere. “Ogni anno è la stessa storia – spiega Luigi Concordia, uno degli abitanti coinvolti – e la provincia non fa nulla nonostante siano 4 anni che devono fare dei lavori. Questa situazione è nota, abbiamo raccolto oltre 50 firme e mandato lettere alla Provincia e alla Regione, ma non è cambiato nulla. Non si può vivere così”. Il problema principale, secondo gli abitanti della zona, è che sia il letto del fiume sia i canali che dovrebbero drenare il terreno sono ostruiti dai detriti delle alluvioni precedenti. 

L’ultima volta che il fiume è straripato è stato lo scorso maggio ma oggi i danni sono decisamente maggiori. “Il piano terra di casa mia è completamente allagato – racconta Geridi Salah che da sette anni vive in una delle case colpite dall’alluvione – l’acqua è arrivata fino al primo piano e ha coperto anche la macchina che avevo parcheggiato sul retro. E’ da buttare”. Lui, di origini marocchine e da vent’anni in Italia, ora chiederà aiuto ai servizi sociali per sua moglie e i suoi figli che solo grazie all’ospitalità dei vicini non si trovano in mezzo ad una strada.

Un problema che si ripete ciclicamente quello delle esondazioni in questa zona, tanto che alcuni abitanti hanno deciso di provvedere da sé. Carla Filippini vive da quarant’anni vicino a Miniera e dopo l’episodio dello scorso 3 maggio ha speso 500 euro per alzare l’argine del fiume che scorre vicino casa sua. Nonostante i lavori però oggi conta anche lei i danni: “I garage sono invasi dall’acqua. E’ un’altra dimostrazione che con i soldi pubblici si fa tutto tranne quello che serve”.

Sulla strada provinciale fogliense, il fiume Foglia ha esondato all’altezza del ristorante “Il Crinale”, dopo Ca’ Gallo in direzione Pesaro. “Questa notte, intorno alle 4, hanno aperto la diga di Sassocorvaro che era molto piena. Questa manovra ha innalzato moltissimo il livello del fiume che alla fine ha straripato” dice Cosimo Palazzo, uno dei gestori del locale e aggiunge:”Non è la prima volta che succede. Il nostro scantinato era completamente allagato”.

Un camion carico di legna è rimasto bloccato fino alle 18 sulla strada provinciale a causa dell’allagamento della carreggiata.

Le frane. A causa delle abbondanti piogge si sono verificati numerosi cedimenti sulle strade provinciali e comunali urbinate. Il terreno ha ceduto sulla strada statale di Bocca Trabaria, all’altezza dello svincolo per Mazzaferro. La circolazione non è stata interrotta, ma è stato creato un restringimento di carreggiata.

Altre due frane si sono formate a San Marino di Urbino sulla statale 73bis: la prima al km 74+9, l’altra al km 74+550. In entrambe è intervenuto il personale dell’Anas. Smottamenti anche sulle strade provinciali: uno sulla Sp 67 al km 8 e l’altro al km 15. Secondo i volontari della Protezione Civile di Urbino in diversi tratti della strada il rischio di frana, viste le condizioni del terreno, è incombente.

Altri cedimenti hanno colpito la frazione di Urbino Palazzo del Piano, la strada che da San Cipriano porta a San Giovanni in Ghiaiolo e quella che congiunge La Torre a Trasanni. Una frana ha riguardato anche la zona di via Ca’ Raniero, dove in mattinata è intervenuta una ruspa per liberare la strada. Tutte le strade sono percorribili ad eccezione delle strade comunali di San Lorenzo in Cerquetobono, interrotta da una frana e dell’Apsa di San Donato, al confine con la località Peglio, dove se ne sono verificate due. Dopo aver appurato che nessun cittadino è rimasto bloccato, il comune invierà i mezzi domattina per sgombrare le strade.

Infiltrazioni d’acqua al collegio Tridente. L’acqua è piovuta fin dentro la mensa del collegio universitario che rimarrà chiusa fino a domenica sera. Infiltrazioni anche nelle scale del braccio 3 degli alloggi.

Servizio e immagini a cura di: Alessandro Crescentini, Adriano Di Blasi, Libero Dolce, Enrico Forzinetti, Leonardo Grilli, Daniela Larocca, Martina Nasso, Nicola Petricca, Rita Rapisardi, Serena Santoli e Marco Tonelli

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