il Ducato » eures http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » eures http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giornale radio 17/04/2012 – ore 12.30 http://ifg.uniurb.it/2012/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042012-%e2%80%93-ore-12-30/31133/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042012-%e2%80%93-ore-12-30/31133/#comments Tue, 17 Apr 2012 10:49:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31133 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Alberto Sofia

In studio conducono Rossella Nocca e Francesco Marinelli



Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2012/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042012-%e2%80%93-ore-12-30/31133/feed/ 0 Ascolta il GR delle 12.30 - a cura di Alberto Sofia - In studio conducono Rossella Nocca e Francesco Marinelli Ascolta il GR delle 12.30 a cura di Alberto Sofia In studio conducono Rossella Nocca e Francesco Marinelli il Ducato no
Morire di crisi: si sgretola il silenzio sui media, ma c’è rischio forzature http://ifg.uniurb.it/2012/04/13/ducato-online/morire-di-crisi-si-sgretola-il-silenzio-sui-media-ma-ce-rischio-forzature/30638/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/13/ducato-online/morire-di-crisi-si-sgretola-il-silenzio-sui-media-ma-ce-rischio-forzature/30638/#comments Fri, 13 Apr 2012 09:24:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30638 Fonte: Lacrisiuccide.info

Fonte: Lacrisiuccide.info

C’è chi non riceve da tempo lo stipendio, chi non riesce a far fronte ai debiti o a pagare i propri dipendenti. O quelli che, sempre di più, sono schiacciati dalla burocrazia, dai crediti non concessi dalle banche e da clienti che non pagano, spesso le stesse amministrazioni pubbliche.

Sono piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, disoccupati e operai. Si sentono abbandonati, non riescono a pagare il conto della crisi e non vedono altra alternativa che farla finita. Abituati a lavorare in silenzio, così come in silenzio rischiano a volte di passare i loro gesti estremi, soprattutto sui media tradizionali. Ma il trend sembra invertirsi: nelle ultime settimane i quotidiani cominciano a mostrare storie e i numeri dell’emergenza.

VALORI ARBITRARI, RISCHIO CONFUSIONE – Con i dati però occorre prudenza. Sull’onda emotiva degli eventi, il rischio è quello di forzature sui numeri, interpretati in maniera arbitraria dai quotidiani. “Spesso si usano le statistiche solo per rincorrere la notizia”, spiega infatti Fabio Piacenti, dell’EU.RE.S, l’istituto di ricerche economiche e sociali che, rielaborando i dati Istat, realizza dallo scorso anno un rapporto sui “Suicidi al tempo della crisi“.

Dalle ricerche di Eures attingono le differenti testate e le stesse associazioni di categoria: “Abbiamo incrociato i dati con le notizie pubblicate sui giornali locali“, spiegano dalla Cgia Mestre, l’associazione di artigiani e piccole medie imprese che in un comunicato ha mostrato come tra il 2008 e il 2010 i suicidi per motivi economici siano aumentati del 24,6 per cento . Dall’inizio della crisi economica, oltre cinquanta casi si sono registrati nel solo Veneto, tra le regioni con il tasso più alto. Allo stesso modo crescono anche i tentativi di suicidio, sempre legati alle difficoltà economiche (+ 20 per cento).

Non è però un caso, spiega il direttore di Eures, che si sia scelto di paragonare il valore del 2010 a quello del 2008: “Questo perché i casi accertati nel 2010 sarebbero stati inferiori di poche unità rispetto all’anno precedente (187 contro 198)”. Così, per i meno esperti, la notizia avrebbe perso forza giornalistica. “Ma sarebbe più corretto spiegare al lettore come leggere i dati”, ripete Piacenti.
Altrimenti il rischio è quello far confusione con gli stessi risultati che, se analizzati confrontando le serie storiche e non solo le singole differenze annuali, confermano la preoccupante crescita del fenomeno dei suicidi. “Rispetto al centinaio scarso di casi per tutto il decennio 1990-2000, negli ultimi anni il numero dei suicidi per motivi economici è di fatto raddoppiato”, aggiunge il direttore.

immagine da www.dazebaonews.it

LE CRITICHE DEL WEB AI GIORNALI – In rete, invece, diverse associazioni e blog, come Lacrisuccide.info, denunciano una presenza ancora scarsa delle notizie sui suicidi economici all’interno dei quotidiani nazionali. Così la cronaca dei fatti è affidata ai giornali locali, tra i pochi a fornire un censimento quasi esauriente. “I giornali fanno ancora fatica a rompere il silenzio, limitandosi a parlare solo dei casi più eclatanti”, spiega Alessandro Raffa, portavoce del blog Nocensura.com, che in poco più di un anno ha raggiunto quasi 300 mila visitatori.

Così Raffa ha pensato di creare un osservatorio partecipato: “L’obiettivo è quello di censire tutti i casi, attraverso il contributo dei cittadini: ogni giorno riceviamo purtroppo nuove segnalazioni”. Solo negli ultimi dieci giorni, da quando è partito il progetto di Lacrisiuccide.info, sono stati segnalati oltre venti casi: “Se questo fosse il trend, il sospetto è che i numeri mostrati dai ‘dati ufficiali’ siano più bassi dei valori reali”, afferma Raffa. O che nei mesi del 2012 la situazione stia peggiorando, a causa del perdurare della crisi economica e dei nuovi sacrifici richiesti agli italiani. “Molti casi restano quasi nascosti: dai nostri utenti siamo venuti a conoscenza di ben quattro suicidi a Sassari nel giro di sette giorni, tutti dallo stesso ponte“. Notizia poi confermata dal quotidiano locale La Nuova Sardegna.

PICCOLI IMPRENDITORI SI MOBILITANO – Sembra una mattanza quotidiana, senza contare i tentativi per fortuna non riusciti: “Riceviamo ogni giorno telefonate da chi si trova all’improvviso senza attività e pensa di compiere gesti estremi”, rivela Giuseppina Virgili, imprenditrice nel settore dell’abbigliamento, presidente del Co.P.I.I. (Comitato piccoli imprenditori invisibili), un ente no profit nato a gennaio che raccoglie già 300 aderenti. Il Co.P.I.I. sta realizzando in questi giorni un dossier sui suicidi ricollegabili a motivi economici, invitando a raccontare le proprie storie, oltre a offrire servizi di consulenza tecnica e psicologica.

Anche per Virgili i media dovrebbero avere più coraggio: “Dietro il giornalismo italiano si nascondono troppo interessi: così quando si parla di suicidi per insolvenza spesso i quotidiani tendono a minimizzare e non mostrano le colpe delle banche”, accusa. Intanto, in base alle segnalazioni già raccolte, anche Virgili conta ormai circa tre casi al giorno. L’ultimo proprio ieri, vittima un giovane 27enne di Arezzo, probabilmente a causa dei debiti col fisco.

IL PERICOLO EMULAZIONI – Anche Piacenti conferma come l’interesse sia cresciuto solo negli ultimi tempi: “La prima edizione del nostro rapporto non aveva avuto molto successo: dopo i primi casi di cronaca, invece, tutto è cambiato”, spiega. Secondo il direttore di Eu.R.E.S. le notizie presenti sui quotidiani sono sufficienti: “Se i media nazionali non riportano tutti i casi è perché c’è il rischio di spingere altre persone in difficoltà verso l’imitazione di gesti estremi come il suicidio”, aggiunge il ricercatore.

Sui numeri, invece, invita a fare attenzione. Non tutti i casi raccolti dall’Istat (dai verbali delle forze dell’ordine e da fonti sanitarie) possono essere corretti: “Le motivazioni sono spesso molteplici e resta complesso definire con certezza se un suicidio è dovuto a motivi economici“, aggiunge. Anche per questo, sul rapporto dell’istituto, si dà maggiore risalto al record dei suicidi di disoccupati, un dato non arbitrario. Solo nel 2009 sono stati 357 i casi, con una crescita del 37,3 per cento rispetto all’anno precedente (260 casi) e a quelli passati (275 nel 2006 e 281 nel 2005).

Dati che, incrociati con quelli relativi al fallimento delle imprese (11 mila 615 sono gli imprenditori ad aver portato i libri in Tribunale), confermano il difficile periodo per le aziende, oltre alla necessità per gli imprenditori di ottenere risposte dalle istituzioni.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2012/04/13/ducato-online/morire-di-crisi-si-sgretola-il-silenzio-sui-media-ma-ce-rischio-forzature/30638/feed/ 1