il Ducato » expo 2015 http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » expo 2015 http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Un anno di Gambini: il “non politico” promosso (in parte) dalle opposizioni http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/#comments Wed, 06 May 2015 15:51:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73172 PRESIDIO EXPO La Data apre il 20 maggio: ma senza marciapiede]]> Il sindaco Maurizio Gambini

Il sindaco Maurizio Gambini

URBINO – In campagna elettorale si è definito “uomo del fare prestato alla politica”. E in effetti Maurizio Gambini è orgoglioso delle sue origini, come ha ripetuto anche al Ducato durante un faccia a faccia con la redazione al completo. Viene da una famiglia di piccoli agricoltori: sei sorelle e un fratello.

Un “non politico” che però siede in Consiglio comunale dal 1999. Eletto con i Democratici di sinistra, dieci anni dopo ha detto addio al suo partito formando una sua lista civica “Liberi per cambiare”, appoggiata dalle forze che per anni sono state la sua opposizione: Forza Italia e Ncd, ma anche Verdi e Udc. Una rottura in favore dei cittadini, ha sempre detto, contro un Pd che “continua a governare per i suoi interessi”.

Un’indipendenza che lo ha portato l’estate scorsa a essere eletto primo cittadino, abbattendo una delle roccaforti della sinistra, inviolata per quasi settant’anni, dal secondo dopoguerra. Al Ducato aveva detto, ricordando Enrico Mattei, “se diventassi sindaco la mia priorità sarebbe quella di ridare dignità alle forze produttive: commercio, artigianato, agricoltura, giusto peso all’impresa privata”.

Il municipio di Urbino

Il municipio di Urbino

È passato quasi un anno dall’8 giugno, giorno in cui ha vinto il ballottaggio con Maria Clara Muci, candidata del centrosinistra, ed è diventato sindaco. Ora è tempo di primi bilanci.

alcolOrdinanza anti-alcol

Il divieto di bere in piazza è il provvedimento di questa Giunta che più sarà ricordato. È il 16 ottobre quando Gambini firma un’ordinanza, poi diventata regola a gennaio, con con cui si vieta il consumo di alcool in luoghi pubblici e al di fuori dei locali per tre metri. Un provvedimento contro le notti brave del giovedì, voluto per contenere la movida urbinate mal sopportata dagli abitanti del centro storico. Nello specifico: non è possibile far uso di sostanze alcoliche all’aperto e – dalle 20:30 alle 7 – è vietato anche detenerle e trasportarle, pena 100 euro di multa.

Una mossa che ha causato non poche polemiche soprattutto tra i giovani che si sono visti privare della loro libertà. Da subito gli studenti hanno chiesto un tavolo di confronto con la giunta, ma hanno aspettato fino al 4 maggio. La linea del sindaco però non è cambiata: l’ordinanza non si tocca.

Dall’altra parte abitanti e baristi, nonostante il calo delle vendite degli alcolici, si dicono soddisfatti: la città è pulita, anche i bagni pubblici, la notte non si rimane svegli fino all’alba e il venerdì mattina non tocca imbattersi in cocci di vetro e sporcizia.

Ma c’è chi, come M5S e Verdi, ai divieti vuole aggiungere educazione ambientale. Pur riconoscendo la validità dell’ordinanza credono che la sola proibizione non basti a riqualificare la piazza. Contro il degrado del giovedì sera propongono cassonetti per la differenziata che in cambio della bottiglia diano un contributo, ad esempio un buono da spendere nei negozi del centro. Un fare ripreso dai paesi del nord Europa che innesca meccanismi positivi: “Deve esserci un riconoscimento: bisogna capire che l’ecologia è economia”, dice Gianluca Carrabs dei Verdi.

Vittorio_SgarbiRilancio culturale

Vittorio Sgarbi è per molti la vera novità di questa giunta. Con il suo spirito travolgente e spesso irriverente, è riuscito a portare all’ombra dei Torricini mostre capaci di attrarre centinaia di visitatori. Leonardo, Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Prospero Fontana sono solo alcuni dei nomi giunti nella città ducale in mostre ed esposizioni. Importante anche l’apertura di un nuovo spazio culturale: la Casa della poesia. Anche se molti urbinati ancora non la conoscono, l’ex museo della città non solo ospiterà iniziative culturali, ma anche un archivio sonoro per ascoltare le voci di 100 poeti.

Per molti cittadini l’assessore a Rivoluzione, cultura e agricoltura è riuscito a sdoganare l’immagine di città rinascimentale e rilanciare Urbino grazie alle attività culturali. “In un periodo morto come Natale, dove la città si svuota, quest’anno abbiamo registrato 26mila presenze: tutto merito della Bella Principessa a Palazzo Ducale”, ha detto Gianluca Carrabs, Verdi. E dopo il periodo natalizio il ciclo di mostre pasquali, con quattro mostre, tra cui i nudi di Mannelli, che hanno creato molte polemiche perché esposti a ridosso della festa cristiana, e quello di Cleopatra.

Anche per il Movimento 5 Stelle la giunta sta lavorando molto in questa direzione, positive le aperture domenicali e le tante mostre giunte in città, ma sono le modalità a essere criticate: “Sgarbi porta gente ma non ha un programma preciso. Cosa lascerà in eredità? Niente. Una scelta personalistica non paga per il futuro”. Una grave pecca, secondo qualcuno, sta nei mancati accordi con gli operatori turistici: brochure fantasma e poca pubblicità, così si erano lamentati al Ducato gli albergatori.

Turisti in piazza Duomo

Turisti in piazza Duomo

Arriva la tassa di soggiorno

Il primo giugno entrerà in vigore la tassa di soggiorno. Sono più di 500 i Comuni che in tutta Italia hanno adottato l’imposta di pernottamento (o la tassa di sbarco).

Un punto su cui Gambini si è contraddetto, visto che aveva dedicato uno dei punti del suo programma elettorale a questo tema: “No alla tassa di soggiorno, che penalizzerebbe ulteriormente il già asfittico turismo urbinate!”.

Per alcuni la tassa è un peso per i turisti che vengono in città, soprattutto per Urbino che non vanta flotte di visitatori. “Non deve essere vista come una rapina, ma come una necessità”, ha detto l’assessore Sgarbi.

Non sono dello stesso parere però gli albergatori: “Positiva solo se il ricavato è investito nel turismo, non per tappare i buchi del bilancio”.

La Data di Urbino

La Data di Urbino

Data e spazi per studenti

L’aveva detto a febbraio al Ducato e così sarà. La Data riaprirà per Expo. Gambini l’aveva promesso anche prima di diventare sindaco: riaprire lo spazio e farlo diventare un luogo di cultura e arte, con l’esposizione di prodotti enogastronomici. Venticinque aziende del territorio venderanno in un “Bistrot” le loro prelibatezze, su modello Eataly.

Alle ex scuderie del duca però potrebbe toccare anche un altro ruolo. Essere la risposta a un altro grande problema della città: spazi ricreativi per gli universitari. Gambini ha aperto uno spiraglio agli studenti che da anni chiedono alle giunte che si susseguono, luoghi adeguati per cultura, arte e divertimento.

Una grande mancanza per una città nota non solo per le sua bellezza rinascimentale, ma anche per essere città-campus. Entro l’estate sarà indetto un bando, Gambini lo ha definito un “concorso di idee”, indirizzato alle associazioni degli studenti.

Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

Viabilità e isolamento

La superstrada Fano–Grosseto e la ferrovia Fano–Urbino, sono le due grandi opere incompiute che riguardano la città ducale e la isolano dal resto del territorio. La prima non è più prioritaria per il ministero delle Infrastrutture. La seconda, inattiva da quasi 30 anni, sarebbe completamente da rifare. Con costi enormi.

Il sindaco si è sempre detto favorevole al ripristino della ferrovia chiusa nel 1987: “E’ un’infrastruttura fondamentale per il territorio, il suo valore, al di là dei costi, non è calcolabile: servizi, lavoro e turismo sono solo alcuni dei vantaggi”. E anche in regione si preoccupano che la ferrovia non cada nel dimenticatoio. Il presidente Gian Mario Spacca ha chiesto al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio la revoca del decreto di dismissione.

Sull’aspetto parcheggi: dal primo giugno entrerà in vigore la nuova ordinanza sulla viabilità del centro storico. Nella riorganizzazione le possibilità di parcheggiare dentro le mura diminuiscono: la sosta massima sarà di un’ora – contro i 40 minuti di attuali – e solo negli stalli, cioè dove i parcheggi sono disegnati (esclusi residenti, invalidi, commercianti che godono di agevolazioni). “Il centro storico deve ritrovare il suo decoro, bisogna limitare traffico e parcheggio e utilizzare le strutture predisposte, come Mercatale e Santa Lucia”.

Compravendita con Marche Multiservizi

L’operazione di compravendita di azioni con Marche Multiservizi

Marche Multiservizi

Il 12 dicembre si è conclusa l’asta pubblica che ha portato alla vendita di azioni per  1 milione e 300mila euro di Marche Multiservizi. Una mossa che ha permesso di chiudere il bilancio con un disavanzo di 1 milione e 700mila euro, rispettando così il patto di stabilità. Per alcuni soldi facili che hanno permesso di chiudere in attivo, ma a scapito della vendita di beni comuni. Una modalità che, come quella della vendita di immobili già fatta in passato, non porta investimenti e prospettive future. C’è chi propone come il M5S di prendere la strada degli acquisti collettivi: un crowdfounding di quote da parte dei cittadini, che diventano azionisti.

Rimane irrisolto il futuro dell’ex rudere Megas: restituito a Marche Multiservizi da Hera. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini c’è l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato e riqualificare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

Marche Multiservizi – aveva detto il sindaco al Ducatoprenderà in affitto circa 600 mq dei locali con un canone annuo di 140mila euro, per un minimo di 12 anni. Si parla di un investimento da 3 milioni di euro. Con questa operazione risparmieremmo 350mila euro di affitti, evitando così anche ai cittadini il problema di spostarsi in diverse zone della città per recarsi nei vari uffici”.

Intanto qualcosa è stato fatto. Il magazzino comunale adiacente al rudere, danneggiato dal nevone 2012, è stato ristrutturato e messo in sicurezza; a breve gli uffici per i lavori pubblici si trasferiranno lì, con un risparmio di 18mila euro di affitto annuo pagati a un privato.

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Urbino due

Ponte Armellina (noto a tutti come Urbino due) è un quartiere a poco più di 15 chilometri dal centro storico, e che da numerose giunte aspetta di essere riqualificato. Una zona isolata famosa tra gli urbinate per essere centro di delinquenza e spaccio, spesso ignorata, ma che vive nel disagio: case degradate, nessun esercizio commerciale o attività, manca anche il pulmino per i bambini delle elementari, costretti a fare un chilometro a piedi.

Ora il via ai cantieri dovrebbe esserci quest’estate. Con l’ok del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che ha assegnato quattro milioni di euro, l’amministrazione comunale si prepara a risolvere problemi urbanistici: illuminazione, fogne e marciapiedi. Il Comune con l’Erap ha anche deciso per l’acquisto di alcuni immobili, un prezzo tra 9mila e 10mila euro, considerato il loro valore sul mercato tra gli 8-15mila euro.

Il consiglio comunale di Urbino

Il consiglio comunale di Urbino

Le critiche dalle opposizioni

L’impegno di questa giunta è evidente per le altre forze politiche. A partire dalle piccole cose come l’arredo urbano, taglio dell’erba, strade, polizia. Manca però – secondo i consiglieri di opposizione in Consiglio – una strategia sul futuro della città, come il rilancio dell’occupazione, la ripopolamento del centro storico e l’incentivazione del commercio. Insomma: cose positive anche su turismo e cultura, ma manca “una visione integrata”, nelle parole di Federico Scaramucci, segretario del Pd di Urbino.

Una mancanza sottolineata  dal Movimento 5 Stelle è la gestione di Ca’ Lucio. Per il sindaco è importante mantenere la vigilanza e apprezza la conduzione della passata giunta. La discarica è strettamente collegata alla raccolta differenziata: “Il Comune ha interesse perché ci siano più rifiuti (perché in gestione a Marche Multi Servizi, ndr) e quindi non investe nella raccolta differenziata”.

Questo costa agli urbinati 14 euro in più per tonnellata in bolletta, denuncia Emilia Forti, capogruppo pentastellato, a causa del mancato raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, come previsto da legge nazionale. E sulla chiusura, uno degli obiettivi di Gambini è di dismetterla entro fine legislatura, le opposizioni sono scettiche: prima di sette anni non si può chiudere secondo quanto dice il sindaco.

Urbino, piazza Duomo

Urbino, piazza Duomo

In tema di rivalutazione del centro storico, da segnala la vicenda delle “residenze di qualità“, un progetto presentato ma che ha cambiato volto per mancanza di fondi. Il piano “Kit Urbino” doveva mettere a disposizione degli universitari alloggi e stanze decorosi a un prezzo ragionevole: adesso invece sarà dedicato ai turisti. Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione di alcuni appartamenti e stanze che si trovano al massimo a 200 metri dal centro storico della città.

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Expo 2015: Gambini, “stiamo cercando soluzioni alternative per padiglione Montefeltro” http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/expo-2015-gambini-stiamo-cercando-soluzioni-alternative-per-padiglione-montefeltro/73759/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/expo-2015-gambini-stiamo-cercando-soluzioni-alternative-per-padiglione-montefeltro/73759/#comments Wed, 06 May 2015 15:48:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73759 [continua a leggere]]]> URBINO, 6 MAG – Maurizio Gambini non perde le speranze di ottenere un padiglione per il Montefeltro all’Expo di Milano. Interpellato dal Ducato sulla questione, il sindaco di Urbino ha assicurato che “si sta lavorando per cercare delle soluzioni alternative. Siamo in contatto con la Camera di commercio di Pesaro Urbino per trovare nuovi spazi”. L’assessore alla Rivoluzione Vittorio Sgarbi aveva dichiarato che lo spazio previsto per il padiglione dell’Ecuador non era più disponibile.

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No Expo, il racconto di due studenti di Urbino: “Si parla solo delle violenze, ignorate le nostre ragioni” http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/no-expo-il-racconto-di-due-studenti-di-urbino-si-parla-solo-delle-violenze-ignorate-le-nostre-ragioni/73314/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/no-expo-il-racconto-di-due-studenti-di-urbino-si-parla-solo-delle-violenze-ignorate-le-nostre-ragioni/73314/#comments Tue, 05 May 2015 09:19:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73314 URBINO – C’erano anche degli studenti di Urbino alla manifestazione No Expo del primo maggio a Milano. Erano 54 in tutto, compresi i ragazzi che sono saliti sul pullman a Bologna.

Uno studente di Urbino era in coda al corteo, la parte dove generalmente avvengono gli scontri, e ha vissuto i disordini di Milano da vicino. Lo studente – che ci ha chiesto l’anonimato – ci ha raccontato cosa succede negli attimi precedenti agli scontri. Questo, secondo lui, è il momento più delicato: “Ci si raggruppa, vengono accesi dei fumogeni per nascondersi e in quel momento ognuno copre viso, capelli, eventuali tatuaggi o lacci di scarpe colorati. Milano è piena di telecamere. Bisogna stare attenti ad ogni dettaglio”. Ma il rischio di essere fermati resta comunque. “Tutti, anche chi non danneggia nulla, rischia, ma si rischia per un ideale comune e questo crea molta solidarietà”.

A Milano, venerdì scorso, i poliziotti avevano l’ordine di non caricare, per evitare di ripetere dinamiche simili a quelle avvenute a Genova nel 2001. Così gli agenti hanno risposto ai disordini dei No Expo lanciando lacrimogeni e usando gli idranti. Hanno compiuto alcune cariche di alleggerimento, evitando però di coinvolgere il resto del corteo. In questo modo, si sono limitati molto gli scontri corpo a corpo tra poliziotti e manifestanti, che sono strati costretti a restare all’interno di un percorso stabilito e non hanno potuto disperdersi nelle vie del centro. “Del tragitto della manifestazione – racconta lo studente – noi, come gli organizzatori, conoscevamo solo la partenza e l’arrivo. Abbiamo percorso i grandi viali di Milano, le traverse laterali erano presidiate o recintate. I negozi erano tutti chiusi, come ovunque il primo maggio”.

Decine di auto incendiate, soprattutto di grossa cilindrata, vetrine di pasticcerie e parrucchieri rotte o imbrattate, Milano conta ancora i danni. Ma, racconta lo studente, non è stata una devastazione cieca: “Sono stati colpiti simboli ben precisi. Sono stati presi di mira Suv, non Cinquecento. È stata rotta la vetrina di una banca e non l’ortofrutticolo di quartiere. Con questo non cerco di giustificare, per me il dissenso in genere deve essere pacifico, ma a volte in questi contesti si può e si deve arrivare allo scontro”.

A Milano c’era un’altra studentessa di Urbino. All’interno del corteo era nello “spezzone di sostegno”, poco prima della coda. Non ha assistito agli scontri, ma quando la polizia ha cominciato a lanciare lacrimogeni, anche se era distante, il fumo le è arrivato negli occhi. “I disordini sono iniziati solo durante la seconda parte della manifestazione, nelle prime ore del corteo tutto si è svolto tranquillamente con cori, musica, striscioni”.

“Era una bella giornata, ed era pieno di persone di ogni tipo, da tutta Italia e dall’estero – racconta la studentessa – in testa al corteo c’erano le famiglie con i bambini, gli anziani, poi gli studenti, i militanti. Abbiamo parlato con persone che tutto l’anno seguono problemi legati all’occupazione o che lavorano nel campo dell’agricoltura, dell’artigianato, ma in modi alternativi, sostenibili e a basso consumo, forme che a Expo non trovano spazio”.

Per questa studentessa ‘No Expo’ è questo: oltre 20mila persone che si riuniscono, sfilano insieme in corteo per le vie di Milano e dicono ‘no’ a un sistema che contestano: lavoro sottopagato, sprechi, modelli di sviluppo basati sullo sfruttamento delle risorse.

E i disordini? “Quando qualcuno manifesta viene additato come violento. Si dimenticano le rivendicazioni e si guardano i danni, ma senza cercare di capire da dove viene questa violenza e come porgli rimedio” osserva la studentessa. Lo studente annuisce e aggiunge: “Al contrario, sembra che la gente la voglia vedere questa violenza, i video dei danni a Milano attraggono molto di più rispetto a un articolo che spieghi le ragioni dei ‘No Expo’. Cioè le ragioni per cui eravamo a Milano venerdì scorso”.

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Niente padiglione Expo per il Montefeltro, sfuma il ‘sogno’ di Sgarbi http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/#comments Mon, 04 May 2015 14:41:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73225 Vittorio_SgarbiURBINO – All’Expo il Montefeltro non avrà un padiglione dedicato, ma uno spazio all’interno del Padiglione Italia o del Padiglione Zero. Lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi a Il Ducato spiegando che:”L’ Ecuador si è ripreso il suo spazio un mese prima dell’inaugurazione”. Svanisce così, ‘scippato’ dal dietrofront di Quito, il sogno dell’assessore alla rivoluzione di Urbino. Doveva essere l’occasione che avrebbe fatto conoscere la Cittaà Ducale e il territorio circostante a tutto il mondo. Incerto, ora, anche lo spazio dedicato all’interno del Padiglione Italia. A quattro giorni dall’inizio dell’Esposizione Universale, del Montefeltro non c’è ancora traccia.

ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO A SGARBI NEL GR DELLE 17.45 (al minuto 5.35)

Solo dieci giorni fa Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino, si esprimeva fiducioso sulla fattibilità del progetto: “Ci stiamo lavorando, spero che possa essere una grande occasione di incontro e promozione per tutto il territorio. Negli ultimi giorni sono stato negli Usa (per la consegna dell’Urbino press Award ndr) e spero che Sgarbi e gli altri assessori abbiano continuato a lavorarci”. Più scettico, invece, si è mostrato, due giorni più tardi, l’assessore regionale al bilancio e alla cultura Pietro Marcolini: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Mi pare una buona idea, ma non so se tardiva. Non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla”.

Che fosse una corsa contro il tempo lo si sapeva dall’inizio. Lo stesso Gambini, anticipando la proposta di Sgarbi a Il Ducato, lo aveva definito un ‘progetto last minute’, mentre poche ore più tardi l’assessore, perentorio, dichiarava: “Stiamo trattando, bisogna farlo rapidamente”.

La proposta. L’ idea era quella di occupare gli spazi rimasti disponibili dopo la rinuncia di alcuni Stati esteri. Si trattava di un’area di circa 1200 metri quadrati da riempire, in parte, con un capannone semplice e funzionale per accogliere testimonianze di varia natura, dall’arte alla produzione locale. L’intento principale: presentare il Montefeltro compatto, come se fosse uno “Stato”. Se c’erano dubbi sulla possibilità che uno spazio pensato per uno stato straniero potesse essere occupato da un ente dai confini giuridicamente sfumati, alla fine uno stato, questo sì compatto e reale, l’ha occupato. Insieme all’Ecuador, l’area è stata assegnata anche alla Nigeria e alla Lettonia.

Arrendersi, mai. Per far conoscere Urbino e il territorio, il critico d’arte continuerà a puntare sul turismo culturale. Con l’estate alle porte, l’obiettivo è mantenere gli standard già molto positivi registrati con le diverse mostre ospitate dalla città. Prossimo fiore all’occhiello sarà ‘Rinascimento Segreto’: “È la mostra più importante tra tutte quelle programma, l’ho concepita il 15 agosto dell’anno scorso. Ho pensato sarebbe stato utile, oltre a mangiare porchetta, far vedere opere d’arte sul tema della Festa del Duca. Un’altra esposizione sarà dedicata all’astrattismo. Corrente molto lontana dal Rinascimento, ma il cui spirito è comunque vicino al razionalismo e alla visione logica e matematica, tipica di Piero della Francesca”

 

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Expo: Sgarbi, “padiglione Montefeltro non ci sarà” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-notizie-informazione/expo-sgarbi-padiglione-montefeltro-non-ci-sara/73209/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-notizie-informazione/expo-sgarbi-padiglione-montefeltro-non-ci-sara/73209/#comments Mon, 04 May 2015 14:18:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73209 [continua a leggere]]]> URBINO, 4 MAG – Il Montefeltro non avrà un padiglione ad Expo, lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi al Ducato: “L’Ecuador si è ripreso il suo spazio un mese prima dell’inaugurazione. Il nostro progetto sul Montefeltro farà parte di uno dei padiglioni principali di Padiglione Italia o Padiglione 0″.

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Dipendente Benelli premiato con la stella al merito del Lavoro: “Il segreto? Fare una cosa che ti piace” http://ifg.uniurb.it/2015/04/30/ducato-online/dipendente-benelli-premiato-con-la-stella-al-merito-del-lavoro-il-segreto-fare-una-cosa-che-ti-piace/72992/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/30/ducato-online/dipendente-benelli-premiato-con-la-stella-al-merito-del-lavoro-il-segreto-fare-una-cosa-che-ti-piace/72992/#comments Wed, 29 Apr 2015 22:23:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72992 fotoURBINO – “Se non vuoi lavorare tutta la vita, trova un’attività che ti piace”. Parola di Tito Micheli, dipendente della Benelli per 45 anni, che venerdì 1 maggio riceverà la stella al merito del lavoro, un riconoscimento importante, consegnato solo a pochi dipendenti proposti dalle aziende italiane. Ma Micheli, che verrà premiato insieme al collega Sergio Scaramucci, non si sente migliore di altri: “Nella mia famiglia siamo sempre stati abituati a lavorare. Ovviamente mi fa piacere ricevere un premio per quello che ho fatto alla Benelli, ma non serve autocelebrarsi”, risponde con voce sicura.

Lui, che a luglio compirà 68 anni, ha iniziato a lavorare alla Benelli nel 1968, quando l’azienda di Urbino non era ancora un colosso internazionale nella vendita delle armi sportive. “Ricordo che avevo da poco finito il militare. Ero in cerca di un lavoro e mi presentai una mattina davanti al capannone della fabbrica. Lì incontrai un signore che dopo un breve colloquio mi disse che avrei potuto iniziare dal giorno seguente. Solo dopo ho scoperto che era Paolo Benelli in persona. Eravamo in pochi all’inizio, come un prototipo imperfetto, ma la voglia era tanta”.

I primi anni, avendo esperienza nella lavorazione del metallo, Tito si occupava di saldare i pezzi delle armi: “Un gioco da ragazzi rispetto ai lavori di fino che facevo insieme a Piero Guidi qualche anno prima”. Si perché prima di entrare alla Benelli, Micheli aveva aperto lo Studio Arte 90 insieme allo stilista urbinate, oggi presente ad Expo, per creare in campo artistico oggetti in ferro, rame e bronzo.

Negli anni ‘70 viene nominato responsabile dell’assistenza clienti della Benelli e da quel giorno fino al 2007, quando è andato in pensione, ha ricoperto questa carica. Un lavoro che lo ha fatto viaggiare per mezzo mondo dalla Cina all’India, dagli Stati Uniti alla Spagna dove ha gestito la fase di assemblaggio e di collaudo della filiale appena aperta. Un’esperienza indimenticabile per Micheli, iniziata nell’agosto del 1976 e interrotta solo ad ottobre di quell’anno per la nascita della figlia Vitoria, chiamata così, con una sola t, in onore della città in cui aveva sede la nuova filiale.

Ma Micheli non si è occupato solo della parte amministrativa dell’azienda. E grazie a una sua particolare abilità è diventato anche celebre. “Nel 1974 sono stato testimonial dell’azienda sia per la carta che nei video. Ricordo che tra il primo e il secondo tempo dei film al cinema partiva uno spot in cui sparavo cinque colpi in meno di un secondo. Un record per i fucili dell’epoca non a ripetizione. Ancora oggi usano alcune foto di quella dimostrazione perché molti non credevano alla velocità di quegli spari”. Il suo trucco? Sparava con il medio invece che con l’indice.

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Expo Montefeltro, Pietro Marcolini: “Tempi molto risicati per il padiglione” http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/expo-montefeltro-pietro-marcolini-tempi-molto-risicati-per-il-padiglione/72489/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/expo-montefeltro-pietro-marcolini-tempi-molto-risicati-per-il-padiglione/72489/#comments Sun, 26 Apr 2015 10:52:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72489 LEGGI Padiglione Expo, Gambini: "Stiamo lavorando"]]> Pietro Marcolini

Pietro Marcolini

URBINO – Il valzer del padiglione Montefeltro: tra idee tardive e tempi molto risicati. Maurizio Gambini venerdì scorso ha confermato che la sua squadra sta lavorando per portare ad Expo uno spazio dedicato al Montefeltro, idea lanciata dall’assessore alla rivoluzione Vittorio Sgarbi. L’assessore regionale al bilancio e alla cultura, Pietro Marcolini, sembra però scettico sulla fattibilità del progetto: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Quello che concretamente si può fare per ora è piuttosto limitato”, ha commentato Marcolini sentito dal Ducato durante l’ultimo giorno di Festival del giornalismo culturale a Fano.

“Mi pare una buona idea, non so se tardiva – continua – non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla. La regione Marche dal 28 maggio sarà a Milano quindi i tempi sono molto risicati”. Insomma l’idea c’è ma potrebbero rimanere soltanto negli annunci della politica. Gambini, di ritorno dagli Stati Uniti, aveva auspicato che la propria squadra avesse continuato a lavorare per creare una “grande possibilità di promozione e di incontro per il territorio”. Solo dopo l’inaugurazione dell’esposizione mondiale, fissata per il 1 maggio, si capirà se il Montefeltro entrerà ad Expo dalla porta principale, con un padiglione dedicato, oppure da quella ‘di servizio’, all’interno delle spazio della regione Marche.

Le dimissioni annunciate. Domani invece sarà il giorno della consegna delle dimissioni dei cinque assessori regionali ‘democrat’: Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e lo stesso Pietro Marcolini. L’intenzione è di approvare domani (lunedì 27 aprile) l’ultimo atto di amministrazione attiva “poi ci dimettiamo”. È l’assessore regionale al bilancio e alla cultura a entrare nel merito dell’ultimo atto che porteranno avanti i cinque ‘dem’ dimissionari: “Siamo riusciti ad ottenere 30 milioni di euro che distribuiremo a comuni (22,5 milioni) e provincie (7,5 milioni). Noi abbiamo chiesto che venisse convocata la giunta per domani proprio per questo ultimo atto: una delibera che riguarda il patto di stabilità. Quindi noi domani mattina ci presenteremo anche se non mi pare che a tutt’oggi sia arrivata la convocazione urgente che noi abbiamo chiesto due giorni fa. Solo domani – continua Marcolini – vedremo materialmente se la giunta verrà convocata o no”.

Poi attacca il presidente Gian Mario Spacca: “Se non verrà convocata la giunta è del tutto evidente la strumentalità del rinvio. Il presidente gioca al rinvio. Lui si dice impegnato al ministero dell’economia, ma questo è un impegno che già era conosciuto e bisognava delegare o organizzarsi diversamente. Comunque noi con senso di responsabilità estremo abbiamo lavorato per assicurare a famiglie e imprese nuovi 30 milioni. Depositiamo l’atto che è perfetto e che quindi può essere approvato e poi ci dimettiamo”.

Le dimissioni comunque non daranno uno scossone al governo regionale. A poco più di un mese dalle elezioni infatti il presidente potrebbe portare avanti solo atti di ordinaria amministrazione che non richiedono la maggioranza in giunta. Con il consiglio già sciolto e convocabile solamente per atti indifferibili e urgenti, quello delle dimissioni “è un gesto politico. È un atto di distinzione politica e di interruzione dell’attività amministrativa – afferma l’assessore regionale – ovviamente per legge la giunta e il consiglio sono in attività ordinaria e quindi l’amministrazione riguarderà solamente gli atti indifferibili e urgenti. Con le nostre dimissioni vogliamo segnare una distinzione di responsabilità politica: c’era bisogno di stigmatizzare un presidente che dopo essere stato eletto con una maggioranza di centrosinistra, di cui per altro il Pd è in larghissima parte, fa una scelta di accordo con gli avversari politici”.

Effetto boomerang. La nuova legge elettorale per la regione, quella che permette a Spacca di poter partecipare alla corsa per il suo terzo mandato, è stata votata anche dai consiglieri del Partito democratico. Una legge che, allo stato attuale delle alleanze, sembra ritorcersi contro allo stesso Pd. “Il nostro giudizio sul terzo mandato è politico prima ancora che istituzionale – termina Marcolini – la legge elettorale non conosce una strumentalità. È stata votata a larghissima maggioranza. Il presidente nega di aver ordito un’alleanza con Forza Italia fino a pochi giorni fa. Dalla presentazione, nel mese di luglio, di Marche 2020 ha sempre negato l’idea di volersi alleare con il centrodestra. È una novità degli ultimi giorni. Lui si è riparato dietro ad atti formali che fino a pochi giorni fa non ci sono stati. L’appoggio alla legge elettorale prescinde da questa questione ”.

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Torricini (quasi) liberi da ponteggi. Fine di tutti i lavori entro agosto http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/torricini-quasi-liberi-da-ponteggi-fine-di-tutti-i-lavori-entro-agosto/71428/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/torricini-quasi-liberi-da-ponteggi-fine-di-tutti-i-lavori-entro-agosto/71428/#comments Wed, 22 Apr 2015 13:09:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71428 URBINO – I Torricini di Palazzo Ducale sono tornati alla luce, ma il cantiere proseguirà fino a fine luglio. Dopo essere stati coperti da impalcature per più di due anni, la scorsa settimana sono iniziati i lavori di smantellamento dei ponteggi. Ad oggi rimane una struttura di scarico che copre parzialmente il torricino destro, e che resterà in piedi fino a fine agosto perché necessaria per il restauro del monastero di Santa Chiara, ex sede dell’Istituto d’arte di Urbino.

Dal 29 dicembre 2014, data prevista per la fine dei lavori, sono trascorsi quattro mesi. A marzo, un nuovo cartello era apparso sul cantiere, fissando al 26 agosto il termine per il restauro dell’opera. Il direttore dei lavori, l’architetto Bruno de Martinisintervistato dal Ducato – aveva, però, mostrato ottimismo: “La consegna dei lavori dipende solo dalle condizioni meteo. Se il tempo sarà bello i ponteggi scenderanno più rapidamente”. E, complice la bella stagione, anche la fine dei lavori al monastero potrebbe essere anticipata: “Speriamo di terminare entro fine luglio”.

Le strutture sono state rimosse giusto in tempo per l’inizio di Expo Marche, previsto per la metà di maggio e ospitato nei locali della Data, l’antica scuderia di Palazzo Ducale.

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La Città Ideale a Milano per l’Expo. Ma non lo sapeva nessuno e ci starà solo per due settimane http://ifg.uniurb.it/2015/04/09/ducato-online/la-citta-ideale-e-partita-per-lexpo-di-milano/70287/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/09/ducato-online/la-citta-ideale-e-partita-per-lexpo-di-milano/70287/#comments Thu, 09 Apr 2015 13:56:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70287 La città ideale

La città ideale

URBINO – Il quadro La Città Ideale è stato portato via stamattina dal Palazzo Ducale di Urbino per essere esposto al Palazzo Reale a Milano, alla mostra dedicata a Leonardo da Vinci organizzata in occasione dell’Expo di Milano. La decisione di mandare il dipinto simbolo della Galleria Nazionale delle Marche non era stata resa nota fino ad oggi, dopo la partenza.

Il quadro rimarrà a Milano un mese e poi tornerà a Urbino. I curatori della mostra Leonardo da Vinci 1492-1519. Il disegno del mondo avevano chiesto il prestito del dipinto al Palazzo Ducale, che in accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha deciso di concederlo.

L’opera è uno dei dipinti più importanti del rinascimento italiano. E’ stato alternativamente attribuito a Piero della Francesca, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini .

La sala di Palazzo Ducale dove era esposta La Città Ideale, ora sostituita da un poster

La sala di Palazzo Ducale dove era esposta La Città Ideale, ora sostituita da un poster

Il trasferimento sorprende, perché, come detto, non era stato anticipato ed è stato reso noto solo dopo il trasferimento. Raggiunto al telefono, Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura di Urbino, ha detto non sapere nulla della decisione. “Avevo pensato anche io – ha spiegato al Ducato – di richiederlo per il mio padiglione all’Expo, ma avevo il dubbio che potesse danneggiare la città. Allo stesso tempo però penso che potrebbe essere un’occasione per Urbino vista l’eccezionalità dell’evento”.

Anche Agnese Vastano, della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici delle Marche, è convinta che l’esposizione della Città Ideale a Milano sarà una grande opportunità per Urbino. “L’opera porterà un ritorno di immagine per la nostra città e la sua assenza non rappresenterà un danno per il Palazzo Ducale: qui abbiamo la mostra sugli uomini illustri e tanti altri eventi. Non bisogna vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto”.

La Città Ideale rimarrà però a Milano solo per due settimane dopo l’inizio di Expo, che inizierà il primo maggio e andrà avanti fino a ottobre. Qualche dubbio rimane sul fatto che la durata del prestito sia sufficiente a accrescere in modo significativo la visibilità di Urbino.

Il segretario del Pd di Urbino, Federico Scaramucci, teme che l’assenza del quadro a Urbino rischi di rappresentare un danno per la città: “Entriamo nella stagione turistica, penso che alcune opere debbano restare stabilmente e non possano essere prestate”.

La Città non è l’unico quadro che ha lasciato Urbino. È partito per Milano anche Loth e Le Figlie di Giovan Battista Caracciolo che sarà al padiglione Italy, nello spazio dedicato al Montefeltro. Un terzo quadro ha lasciato il Palazzo Ducale di Urbino: si tratta dell’Ultima Cena di Tiziano, che è stato prestato per la mostra “Arte e Vino” di Verona, organizzata a Palazzo della Gran Guardia dal 12 aprile al 16 agosto.

L’unico quadro che si sapeva sarebbe stato in mostra a Milano era La Bella Principessa, il dipinto di Leonardo da Vinci di proprietà di un privato che è stato esposto nel Salone del Trono del Palazzo Ducale di Urbino dal 6 dicembre al 18 gennaio scorsi e che a poche ore dall’apertura al pubblico ha portato a Urbino più di 5000 visitatori. Il dipinto sarà esposto nella mostra dedicata a Leonardo a Palazzo Reale.

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Expo 2015, la Data si prepara a ospitare le eccellenze del Montefeltro http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/expo-2015-la-data-si-prepara-a-ospitare-le-eccellenze-del-montefeltro/67063/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/expo-2015-la-data-si-prepara-a-ospitare-le-eccellenze-del-montefeltro/67063/#comments Wed, 04 Mar 2015 17:40:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67063 FOTOGALLERY - In questi giorni cominciano i lavori di ristrutturazione delle scuderie di Palazzo Ducale. Per l'esposizione di Milano, ospiterà le eccellenze enogastronomiche e manifatturiere della Provincia.
LEGGI - Data e Borgo Mercatale, dal Mibac 4,5 milioni di euro / VIDEO - Intervista all'assessore Cioppi]]>
URBINO – Con l’Expo di Milano alle porte, la Data, antica scuderia di Palazzo Ducale, si prepara a ospitare il patrimonio enogastronomico e manifatturiero del Montefeltro. La città è stata infatti scelta come presidio territoriale della provincia. Suo quindi l’onore di valorizzare il patrimonio storico-culturale del territorio in occasione dell’evento internazionale in programma dal 1 maggio al 31 ottobre.

“Per ora sono circa 25 le aziende che hanno confermato la loro partecipazione – spiega al Ducato l’assessore all’Urbanistica di Urbino, Roberto Cioppi – ma la Camera di Commercio, che collabora con la nostra amministrazione, sta ricevendo numerose richieste di adesione. Per questo non escludiamo che possa essere utilizzato anche il padiglione superiore della Data”. Si tratta di un’occasione per farsi conoscere a livello internazionale e mettersi in contatto con le delegazioni composte da operatori economici che visteranno la città in occasione dell’Expo. “Urbino deve diventare una ‘città intelligente’ – aggiunge Cioppi – capace di caratterizzarsi per fervore culturale, così come avviene in campo internazionale. La nostra città si propone come nuovo modello di sviluppo del territorio e di sviluppo sociale”.

L’esposizione avrà inizio a maggio, si conta di partire per metà mese, e si protrarrà per tutta la durata dell’Expo di Milano. I lavori di ristrutturazione, che cominceranno in questi giorni e richiederanno circa tre settimane, riguardano il piano inferiore della struttura per una superficie di circa 500 mq. L’amministrazione comunale si occuperà di realizzare una pavimentazione provvisoria che eliminerà i dislivelli attuali. Dell’allestimento si occuperà invece un gruppo di lavoro delll’Isia, composto da tre neolaureati e sei borsisti coordinati dal professor Marco Tortoioli. La scenografia prevede installazioni di audiovisivi,  di pannelli, di spazi per la pubblicità del patrimonio storico-culturale della zona e, soprattutto, la realizzazione di un “Bistrot”, un’area che ospiterà le eccellenze enogastronomiche delle Marche. Ma non solo. Ci sarà spazio anche per l’esposizione di mobili e altri prodotti manifatturieri che rappresentano parte del patrimonio artigianale della regione.

Ma il progetto di riqualificazione della Data non si ferma all’Expo. Come anticipato al Ducato, per il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, si tratta di un progetto ambizioso di rivalorizzazione che richiederà tra i 4 e i 5 milioni di euro e che riguarda anche la piazza di Mercatale e il Parco delle Vigne. Obiettivo dell’amministrazione: recuperare questa area cittadina, che ha perso d’importanza con l’apertura del centro commerciale di Santa Lucia. “Questo ha creato diversi problemi – ha detto Cioppi – specialmente alle attività commerciali di Mercatale e di Via Mazzini. La piazza inoltre rappresenta un punto di accoglienza per i turisti e, adibita a parcheggio, non rende giustizia alla bellezza della nostra città, che è patrimonio dell’Unesco”.

Nel progetto la Data rappresenterà un punto di ritrovo per favorire la socializzazione e l’integrazione tra cittadini e universitari. L’idea è di allestire al suo interno una mediateca, a disposizione di chi voglia guardare un film, ascoltare musica o semplicemente leggere un libro. Il “Bistrot” invece sarà la vetrina dei prodotti enogastronomici del territorio. Un mix, quindi, di cultura, cibo e produzione.

Per quanto riguarda Mercatale, il Comune lancerà un bando internazionale per la rivalorizzazione. “L’intenzione– dice Cioppi – è quella di riconvertirla in piazza, eliminando il parcheggio, e di ospitarci tutti gli eventi all’aperto”.

Per il progetto si aspettano ancora i finanziamenti. “Ma – conclude l’assessore all’Urbanistica – la nostra forza è che non aspettiamo di ricevere i fondi regionali per andare avanti con i lavori”.

Servizio di Rita Rapisardi e Antonella Scarcella

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