il Ducato » federico scaramucci http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » federico scaramucci http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Un anno di Gambini: il “non politico” promosso (in parte) dalle opposizioni http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/#comments Wed, 06 May 2015 15:51:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73172 PRESIDIO EXPO La Data apre il 20 maggio: ma senza marciapiede]]> Il sindaco Maurizio Gambini

Il sindaco Maurizio Gambini

URBINO – In campagna elettorale si è definito “uomo del fare prestato alla politica”. E in effetti Maurizio Gambini è orgoglioso delle sue origini, come ha ripetuto anche al Ducato durante un faccia a faccia con la redazione al completo. Viene da una famiglia di piccoli agricoltori: sei sorelle e un fratello.

Un “non politico” che però siede in Consiglio comunale dal 1999. Eletto con i Democratici di sinistra, dieci anni dopo ha detto addio al suo partito formando una sua lista civica “Liberi per cambiare”, appoggiata dalle forze che per anni sono state la sua opposizione: Forza Italia e Ncd, ma anche Verdi e Udc. Una rottura in favore dei cittadini, ha sempre detto, contro un Pd che “continua a governare per i suoi interessi”.

Un’indipendenza che lo ha portato l’estate scorsa a essere eletto primo cittadino, abbattendo una delle roccaforti della sinistra, inviolata per quasi settant’anni, dal secondo dopoguerra. Al Ducato aveva detto, ricordando Enrico Mattei, “se diventassi sindaco la mia priorità sarebbe quella di ridare dignità alle forze produttive: commercio, artigianato, agricoltura, giusto peso all’impresa privata”.

Il municipio di Urbino

Il municipio di Urbino

È passato quasi un anno dall’8 giugno, giorno in cui ha vinto il ballottaggio con Maria Clara Muci, candidata del centrosinistra, ed è diventato sindaco. Ora è tempo di primi bilanci.

alcolOrdinanza anti-alcol

Il divieto di bere in piazza è il provvedimento di questa Giunta che più sarà ricordato. È il 16 ottobre quando Gambini firma un’ordinanza, poi diventata regola a gennaio, con con cui si vieta il consumo di alcool in luoghi pubblici e al di fuori dei locali per tre metri. Un provvedimento contro le notti brave del giovedì, voluto per contenere la movida urbinate mal sopportata dagli abitanti del centro storico. Nello specifico: non è possibile far uso di sostanze alcoliche all’aperto e – dalle 20:30 alle 7 – è vietato anche detenerle e trasportarle, pena 100 euro di multa.

Una mossa che ha causato non poche polemiche soprattutto tra i giovani che si sono visti privare della loro libertà. Da subito gli studenti hanno chiesto un tavolo di confronto con la giunta, ma hanno aspettato fino al 4 maggio. La linea del sindaco però non è cambiata: l’ordinanza non si tocca.

Dall’altra parte abitanti e baristi, nonostante il calo delle vendite degli alcolici, si dicono soddisfatti: la città è pulita, anche i bagni pubblici, la notte non si rimane svegli fino all’alba e il venerdì mattina non tocca imbattersi in cocci di vetro e sporcizia.

Ma c’è chi, come M5S e Verdi, ai divieti vuole aggiungere educazione ambientale. Pur riconoscendo la validità dell’ordinanza credono che la sola proibizione non basti a riqualificare la piazza. Contro il degrado del giovedì sera propongono cassonetti per la differenziata che in cambio della bottiglia diano un contributo, ad esempio un buono da spendere nei negozi del centro. Un fare ripreso dai paesi del nord Europa che innesca meccanismi positivi: “Deve esserci un riconoscimento: bisogna capire che l’ecologia è economia”, dice Gianluca Carrabs dei Verdi.

Vittorio_SgarbiRilancio culturale

Vittorio Sgarbi è per molti la vera novità di questa giunta. Con il suo spirito travolgente e spesso irriverente, è riuscito a portare all’ombra dei Torricini mostre capaci di attrarre centinaia di visitatori. Leonardo, Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Prospero Fontana sono solo alcuni dei nomi giunti nella città ducale in mostre ed esposizioni. Importante anche l’apertura di un nuovo spazio culturale: la Casa della poesia. Anche se molti urbinati ancora non la conoscono, l’ex museo della città non solo ospiterà iniziative culturali, ma anche un archivio sonoro per ascoltare le voci di 100 poeti.

Per molti cittadini l’assessore a Rivoluzione, cultura e agricoltura è riuscito a sdoganare l’immagine di città rinascimentale e rilanciare Urbino grazie alle attività culturali. “In un periodo morto come Natale, dove la città si svuota, quest’anno abbiamo registrato 26mila presenze: tutto merito della Bella Principessa a Palazzo Ducale”, ha detto Gianluca Carrabs, Verdi. E dopo il periodo natalizio il ciclo di mostre pasquali, con quattro mostre, tra cui i nudi di Mannelli, che hanno creato molte polemiche perché esposti a ridosso della festa cristiana, e quello di Cleopatra.

Anche per il Movimento 5 Stelle la giunta sta lavorando molto in questa direzione, positive le aperture domenicali e le tante mostre giunte in città, ma sono le modalità a essere criticate: “Sgarbi porta gente ma non ha un programma preciso. Cosa lascerà in eredità? Niente. Una scelta personalistica non paga per il futuro”. Una grave pecca, secondo qualcuno, sta nei mancati accordi con gli operatori turistici: brochure fantasma e poca pubblicità, così si erano lamentati al Ducato gli albergatori.

Turisti in piazza Duomo

Turisti in piazza Duomo

Arriva la tassa di soggiorno

Il primo giugno entrerà in vigore la tassa di soggiorno. Sono più di 500 i Comuni che in tutta Italia hanno adottato l’imposta di pernottamento (o la tassa di sbarco).

Un punto su cui Gambini si è contraddetto, visto che aveva dedicato uno dei punti del suo programma elettorale a questo tema: “No alla tassa di soggiorno, che penalizzerebbe ulteriormente il già asfittico turismo urbinate!”.

Per alcuni la tassa è un peso per i turisti che vengono in città, soprattutto per Urbino che non vanta flotte di visitatori. “Non deve essere vista come una rapina, ma come una necessità”, ha detto l’assessore Sgarbi.

Non sono dello stesso parere però gli albergatori: “Positiva solo se il ricavato è investito nel turismo, non per tappare i buchi del bilancio”.

La Data di Urbino

La Data di Urbino

Data e spazi per studenti

L’aveva detto a febbraio al Ducato e così sarà. La Data riaprirà per Expo. Gambini l’aveva promesso anche prima di diventare sindaco: riaprire lo spazio e farlo diventare un luogo di cultura e arte, con l’esposizione di prodotti enogastronomici. Venticinque aziende del territorio venderanno in un “Bistrot” le loro prelibatezze, su modello Eataly.

Alle ex scuderie del duca però potrebbe toccare anche un altro ruolo. Essere la risposta a un altro grande problema della città: spazi ricreativi per gli universitari. Gambini ha aperto uno spiraglio agli studenti che da anni chiedono alle giunte che si susseguono, luoghi adeguati per cultura, arte e divertimento.

Una grande mancanza per una città nota non solo per le sua bellezza rinascimentale, ma anche per essere città-campus. Entro l’estate sarà indetto un bando, Gambini lo ha definito un “concorso di idee”, indirizzato alle associazioni degli studenti.

Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

Viabilità e isolamento

La superstrada Fano–Grosseto e la ferrovia Fano–Urbino, sono le due grandi opere incompiute che riguardano la città ducale e la isolano dal resto del territorio. La prima non è più prioritaria per il ministero delle Infrastrutture. La seconda, inattiva da quasi 30 anni, sarebbe completamente da rifare. Con costi enormi.

Il sindaco si è sempre detto favorevole al ripristino della ferrovia chiusa nel 1987: “E’ un’infrastruttura fondamentale per il territorio, il suo valore, al di là dei costi, non è calcolabile: servizi, lavoro e turismo sono solo alcuni dei vantaggi”. E anche in regione si preoccupano che la ferrovia non cada nel dimenticatoio. Il presidente Gian Mario Spacca ha chiesto al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio la revoca del decreto di dismissione.

Sull’aspetto parcheggi: dal primo giugno entrerà in vigore la nuova ordinanza sulla viabilità del centro storico. Nella riorganizzazione le possibilità di parcheggiare dentro le mura diminuiscono: la sosta massima sarà di un’ora – contro i 40 minuti di attuali – e solo negli stalli, cioè dove i parcheggi sono disegnati (esclusi residenti, invalidi, commercianti che godono di agevolazioni). “Il centro storico deve ritrovare il suo decoro, bisogna limitare traffico e parcheggio e utilizzare le strutture predisposte, come Mercatale e Santa Lucia”.

Compravendita con Marche Multiservizi

L’operazione di compravendita di azioni con Marche Multiservizi

Marche Multiservizi

Il 12 dicembre si è conclusa l’asta pubblica che ha portato alla vendita di azioni per  1 milione e 300mila euro di Marche Multiservizi. Una mossa che ha permesso di chiudere il bilancio con un disavanzo di 1 milione e 700mila euro, rispettando così il patto di stabilità. Per alcuni soldi facili che hanno permesso di chiudere in attivo, ma a scapito della vendita di beni comuni. Una modalità che, come quella della vendita di immobili già fatta in passato, non porta investimenti e prospettive future. C’è chi propone come il M5S di prendere la strada degli acquisti collettivi: un crowdfounding di quote da parte dei cittadini, che diventano azionisti.

Rimane irrisolto il futuro dell’ex rudere Megas: restituito a Marche Multiservizi da Hera. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini c’è l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato e riqualificare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

Marche Multiservizi – aveva detto il sindaco al Ducatoprenderà in affitto circa 600 mq dei locali con un canone annuo di 140mila euro, per un minimo di 12 anni. Si parla di un investimento da 3 milioni di euro. Con questa operazione risparmieremmo 350mila euro di affitti, evitando così anche ai cittadini il problema di spostarsi in diverse zone della città per recarsi nei vari uffici”.

Intanto qualcosa è stato fatto. Il magazzino comunale adiacente al rudere, danneggiato dal nevone 2012, è stato ristrutturato e messo in sicurezza; a breve gli uffici per i lavori pubblici si trasferiranno lì, con un risparmio di 18mila euro di affitto annuo pagati a un privato.

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Urbino due

Ponte Armellina (noto a tutti come Urbino due) è un quartiere a poco più di 15 chilometri dal centro storico, e che da numerose giunte aspetta di essere riqualificato. Una zona isolata famosa tra gli urbinate per essere centro di delinquenza e spaccio, spesso ignorata, ma che vive nel disagio: case degradate, nessun esercizio commerciale o attività, manca anche il pulmino per i bambini delle elementari, costretti a fare un chilometro a piedi.

Ora il via ai cantieri dovrebbe esserci quest’estate. Con l’ok del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che ha assegnato quattro milioni di euro, l’amministrazione comunale si prepara a risolvere problemi urbanistici: illuminazione, fogne e marciapiedi. Il Comune con l’Erap ha anche deciso per l’acquisto di alcuni immobili, un prezzo tra 9mila e 10mila euro, considerato il loro valore sul mercato tra gli 8-15mila euro.

Il consiglio comunale di Urbino

Il consiglio comunale di Urbino

Le critiche dalle opposizioni

L’impegno di questa giunta è evidente per le altre forze politiche. A partire dalle piccole cose come l’arredo urbano, taglio dell’erba, strade, polizia. Manca però – secondo i consiglieri di opposizione in Consiglio – una strategia sul futuro della città, come il rilancio dell’occupazione, la ripopolamento del centro storico e l’incentivazione del commercio. Insomma: cose positive anche su turismo e cultura, ma manca “una visione integrata”, nelle parole di Federico Scaramucci, segretario del Pd di Urbino.

Una mancanza sottolineata  dal Movimento 5 Stelle è la gestione di Ca’ Lucio. Per il sindaco è importante mantenere la vigilanza e apprezza la conduzione della passata giunta. La discarica è strettamente collegata alla raccolta differenziata: “Il Comune ha interesse perché ci siano più rifiuti (perché in gestione a Marche Multi Servizi, ndr) e quindi non investe nella raccolta differenziata”.

Questo costa agli urbinati 14 euro in più per tonnellata in bolletta, denuncia Emilia Forti, capogruppo pentastellato, a causa del mancato raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, come previsto da legge nazionale. E sulla chiusura, uno degli obiettivi di Gambini è di dismetterla entro fine legislatura, le opposizioni sono scettiche: prima di sette anni non si può chiudere secondo quanto dice il sindaco.

Urbino, piazza Duomo

Urbino, piazza Duomo

In tema di rivalutazione del centro storico, da segnala la vicenda delle “residenze di qualità“, un progetto presentato ma che ha cambiato volto per mancanza di fondi. Il piano “Kit Urbino” doveva mettere a disposizione degli universitari alloggi e stanze decorosi a un prezzo ragionevole: adesso invece sarà dedicato ai turisti. Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione di alcuni appartamenti e stanze che si trovano al massimo a 200 metri dal centro storico della città.

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Turismo, tassa di soggiorno anche a Urbino. Sarà introdotta da giugno http://ifg.uniurb.it/2015/03/11/ducato-online/turismo-tassa-di-soggiorno-anche-a-urbino-sara-introdotta-da-giugno/67796/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/11/ducato-online/turismo-tassa-di-soggiorno-anche-a-urbino-sara-introdotta-da-giugno/67796/#comments Wed, 11 Mar 2015 09:20:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67796 UrbinoURBINO – Dell’introduzione della tassa di soggiorno a Urbino se ne parla da anni, ma adesso sembra sia arrivato il momento: a giugno dovrebbe entrare in vigore. Non si sa ancora quale sarà la tariffa a persona e a notte ma l’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di definire tutto a giorni:“È appena terminata la riunione della Commissione Cultura, Turismo e Attività Produttive – ha detto l’assessore al Bilancio Christian Cangiotti raggiunto al telefono – la volontà è quella di proseguire per questa strada e introdurre la tassa. Non abbiamo ancora stabilito chi sarà esentato né il prezzo – continua – sono in esame delle simulazioni per capire che impatto avrebbero i diversi costi”.

La norma nazionale sull’imposta di soggiorno dà autonomia alle amministrazioni comunali che, con proprio regolamento, decidono se adottare o meno la tassa di soggiorno in base alle proprie esigenze e deve essere deliberata dal consiglio comunale.

Da Confturismo arriva la proposta di una tariffa differenziata: 2 euro per gli hotel 4 stelle e 1,50 per tutti gli altri. Lunedì infatti il direttore della Confcommercio di Pesaro e Urbino Amerigo Varotti e il segretario Egidio Cecchini hanno incontrato il sindaco Maurizio Gambini, l’assessore Cangiotti e alcuni albergatori: “Non abbiamo gradito l’ipotesi tassa perché è un onere – ha dichiarato Cecchini – soprattutto in un momento difficile come quello che il settore alberghiero sta attraversando dal 2009. Inizialmente si era parlato di una tariffa di 2,50 euro a notte per tutti gli alberghi, proposta a nostro avviso eccessiva, adesso bisogna aspettare la versione definitiva. Non si è mai felici quando si introducono delle tasse – aggiunge – però bisogna tener conto che per Urbino può essere una possibilità di inserimento in circuiti più importanti. Se il comune ritiene che questi soldi siano necessari per rilanciare il turismo e scommettere sulla cultura, comprendiamo e applaudiamo”.

Confcommercio ha inoltre proposto di rimandare l’introduzione a gennaio 2016, così da evitare costi aggiuntivi per le prenotazioni già effettuate: “L’amministrazione su questo punto ha risposto che se la tassa di soggiorno dovesse entrare in vigore a giugno le prenotazioni fatte precedentemente, se dimostrate, verrebbero escluse dal pagamento”.

Dall’opposizione non arriva un rifiuto: il consigliere Pd Federico Scaramucci, presente in commissione, ritiene opportuno ci sia un confronto con tutti gli operatori del settore per valutare il progetto: “Albergatori, associazioni, Confesercenti, Confcommercio; dovrebbero essere invitati tutti in Commissione”. “Come PD prendiamo atto che il sindaco Gambini e l’amministrazione, prima critici, hanno cambiato idea rispetto al passato, cambiamento positivo se le risorse serviranno a interventi strutturali di arredo e turismo della città”.

L’effetto è quello di alzare la spesa (per notte e per persona) del soggiorno dei turisti con possibili ricadute proprio sugli arrivi. Una tassa della cui esazione sono però responsabili i gestori delle attività di ricezione: “Il fatto che la tassa di soggiorno sia introdotta in altre città non vuol dire che bisogna farlo anche qui – lamenta il gestore dell’albergo Italia – il turismo a Urbino fatica, se non fosse per l’università che muove tutto non ci sarebbe tanto lavoro”. Anche dalla reception del Piero della Francesca l’iniziativa non trova molto favore: “Abbiamo riaperto da poco – afferma l’albergatore – da dicembre a marzo abbiamo chiuso perché la situazione è morta. Se si introduce la tassa non verrà più nessuno, già adesso molti turisti preferiscono dormire in riviera e raggiungere Urbino da lì”. Della stessa opinione il gestore dell’Hotel Raffaello:”In un posto in cui 4 alberghi restano chiusi durante la stagione invernale, l’introduzione della tassa aggrava la situazione. Nello stesso tempo, però, se i fondi raccolti venissero vincolati solo al rilancio turistico e non a coprire i buchi di bilancio, potrebbe essere positivo”.

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Consiglio comunale: il Pd all’attacco http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/politica/consiglio-comunale-il-pd-allattacco/67133/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/politica/consiglio-comunale-il-pd-allattacco/67133/#comments Tue, 03 Mar 2015 21:11:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67133 pd

Da sinistra: Piero Sestili, Federico Scaramucci, Maria Clara Muci, Gianfranco Fedrigucci

URBINO – Maggiore attenzione per le zone a rischio idrogeologico, accordi con altri comuni e ristrutturazione di piazza Marcatale. Il Pd di Urbino passa all’attacco e al consiglio comunale di venerdì 6 marzo presenterà quattro mozioni. Forti della buona affluenza alle primarie per le elezioni regionali, i dem hanno convocato una conferenza stampa per illustrare i temi che porteranno all’ordine del giorno della prossima assemblea: dalla chiusura dei centri di aggregazione per i giovani, alla festa degli studenti organizzata, lo scorso Carnevale, al palazzetto dello sport.

“Quando parliamo di rischio idrogeologico – spiega il capogruppo del Pd in comune Piero Sestili – ci riferiamo a tutto il territorio intorno ad Urbino. L’alluvione di inizio febbraio ha mostrato la fragilità di alcune zone, e le spiegazioni del sindaco sono state superficiali. Chiederemo l’istituzione di un tavolo di prevenzione e la mappatura del territorio. Un censimento a scopo preventivo per far sì che non si ripresenti il problema”.

Un’altra priorità secondo l’esponente del Pd ducale riguarda le intese con altri comuni per rafforzare la posizione di Urbino nelle Marche: “Pesaro si sta già muovendo per stringere accordi con Gradara e Vallefoglia. Dovremmo fare lo stesso, altrimenti rischiamo di restare indietro rispetto ad altre città”.

Al centro dei lavori in Consiglio comunale anche la ristrutturazione di Mercatale. Secondo il Pd Santa Lucia è diventata una fermata fissa di molte linee bus. Da qui la proposta di valorizzare la piazza portando lì il mercato cittadino. Ora la palla passa in mano alla giunta che dovrà decidere come dare nuova vita alla zona ancora adibita a fermata dei bus.

Durante la seduta di venerdì l’attenzione del Pd si soffermerà anche sulle politiche giovanili. “Vorremmo capire – spiega il consigliere comunale Maria Clara Muci – cosa farà il Comune con i soldi risparmiati dalla chiusura, lo scorso settembre, dei centri di aggregazione e del punto informagiovani. Tredici persone hanno perso il lavoro in seguito al provvedimento. Inoltre chiederemo spiegazioni sulla festa al palazzetto dello sport. Il Comune ha dato il patrocinio ma i servizi di sicurezza erano garantiti? Il pronto soccorso era bloccato a causa dei ragazzi, alcuni minorenni, che avevano bevuto troppo. Chi controllava la vendita degli alcolici alla festa?”.

In chiusura il segretario del Pd Urbino, Federico Scaramucci, commenta così questi primi nove mesi di giunta: “Si sono presentati promettendo maggiore impegno su turismo e cultura, ma non mi pare che la situazione sia mutata molto rispetto alla gestione precedente. Se vogliono puntare sulle nostre eccellenze forse dovrebbero iniziare cercando di trattenere stabilmente le maggiori opere presenti a Palazzo Ducale, come i quadri di Raffaello e Piero Della Francesca, non prestarle in giro”.

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Chi sta con chi: le posizioni del centrosinistra urbinate sulle primarie regionali http://ifg.uniurb.it/2015/02/23/ducato-online/chi-sta-con-chi-le-posizioni-del-centrosinistra-urbinate-sulle-primarie-regionali/66060/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/23/ducato-online/chi-sta-con-chi-le-posizioni-del-centrosinistra-urbinate-sulle-primarie-regionali/66060/#comments Mon, 23 Feb 2015 17:19:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66060 primarie-pd

URBINO – Sarà una settimana di passione per il centrosinistra marchigiano che lunedì 2 marzo, dopo le primarie, avrà il suo candidato presidente per le elezioni regionali. E mentre i tre contendenti, Luca Ceriscioli, Pietro Marcolini e Ninel Donini, girano le Marche in cerca di voti, il Pd urbinate annuncia la propria neutralità.

A farlo è il segretario locale del partito, Federico Scaramucci: “Il Pd di Urbino non si schiererà ufficialmente con nessuno dei tre – ha detto – e si farà garante di questo percorso per ottenere la massima partecipazione. Le primarie sono un utile strumento di coinvolgimento ed è importante mantenere una posizione neutrale per assicurarne il regolare svolgimento”. Tuttavia all’interno del partito c’è chi si è schierato apertamente: “Ho chiesto io stesso agli urbinati di fare campagna elettorale per uno o per l’altro portando idee perché è positivo che in un gruppo ognuno contribuisca – ha continuato il segretario – ma, a primarie finite, sarà necessario che tutti tornino a collaborare per l’obiettivo comune”.

Scaramucci ha poi sottolineato le richieste fatte ai due candidati proposti dal Pd, Ceriscioli e Marcolini, nel corso degli incontri per la presentazione dei loro programmi organizzati a Urbino: “C’è un’esigenza di rappresentanza del territorio e ci sono temi prioritari come lavoro, sanità, viabilità e diritto allo studio che necessitano di essere trattati il prima possibile. Per questo dal 2 marzo cominceremo anche a ragionare su una candidatura per il Consiglio regionale che venga dalla zona del Montefeltro e dell’Alto Metauro”. Infine, in merito alla nota vicenda della tratta ferroviaria Fano – Urbino: “La priorità è quella di migliorare i collegamenti con tutto il territorio e qualsiasi strumento possa aiutarci a farlo è importante. Come ho già detto in Consiglio comunale, se i nuovi amministratori troveranno i finanziamenti e i progetti adeguati, ben venga il ripristino. Tuttavia, qualunque cosa accada, non accetteremo l’accantonamento della questione dopo le elezioni, perché questo sarebbe segno di una strumentalizzazione a scopo elettorale.

Si mantiene neutrale anche l’ex sindaco di Urbino, Giorgio Londei, che ha deciso di non schierarsi apertamente a favore di nessuno, mentre Piero Sestili, in corsa lo scorso anno alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco, si è dichiarato forte sostenitore di Ceriscioli: “Sono quello che si è esposto maggiormente – ha detto – e 20 giorni fa ho dato vita a un comitato elettorale per lui. Ho una stima per il lavoro che ha svolto come sindaco di Pesaro e penso che rappresenti la discontinuità nel partito. In un certo senso mi sembra di rivivere la mia esperienza politica guardando la sua”. Sestili ha anche paragonato l’attività di Ceriscioli a quella del premier Matteo Renzi: “Dieci anni come sindaco di una città come Pesaro sono una bella palestra e se Renzi, da sindaco di Firenze, è riuscito a diventare presidente del Consiglio penso che anche Luca potrebbe trasformarsi in un buon presidente della Regione”. Apprezzamento, infine, anche per il programma politico di Ceriscioli, definito “non dissimile da quello di Marcolini, ma con diversi spunti interessanti in più”.

Da Urbino arriva anche la voce di Gianluca Carrabs, presidente onorario della Federazione dei Verdi delle Marche, uno dei partiti della coalizione regionale di centrosinistra: “I Verdi ovviamente lasciano libertà di scelta a tutti i propri elettori. Io, però, ho avuto la possibilità di verificare personalmente come Marcolini lavora durante la mia esperienza in Regione e dico che con lui si parte correndo. Questa è la motivazione che mi spinge a sostenerlo”.

Secondo Sestili l’atmosfera in campagna elettorale per queste primarie di coalizione è più serena rispetto a quelle di un anno fa. “L’anno scorso c’era quasi un clima di sangue ma questa volta siamo tutti più tranquilli”.

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Fermata soppressa: Scaramucci (Pd), “servono più corse per Roma” http://ifg.uniurb.it/2015/02/18/ducato-notizie-informazione/fermata-soppressa-scaramucci-pd-servono-piu-corse-per-roma/65735/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/18/ducato-notizie-informazione/fermata-soppressa-scaramucci-pd-servono-piu-corse-per-roma/65735/#comments Wed, 18 Feb 2015 14:21:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65735 [continua a leggere]]]> URBINO, 18 FEB – “Non importa se per andare a Roma si fa cambio a Fossombrone o a Cagli, è una mentalità provinciale. Il punto è aumentare i collegamenti tra Urbino, Roma e il resto d’Italia”. A parlare dei nuovi orari della linea Pesaro-Roma, che la mattina non fermerà più a Urbino, è il segretario comunale del Pd Federico Scaramucci che però rilancia: “Urbino non è una fermata ma deve essere un punto di partenza”.

“I tagli ci sono, dobbiamo lottare per non farci togliere le corse e vanno potenziati i trasporti verso le zone interne come quella di Urbino – ha detto il segretario – è fondamentale collegarsi con l’aeroporto di Ancona, anche in vista dell’Expo”.

Per Scaramucci il nodo dei trasporti è fondamentale per lo sviluppo cittadino: “In vista delle prossime regionali il Pd proporrà il potenziamento dei collegamenti con il resto del paese nel suo programma elettorale. Urbino è stata bocciata come prossima capitale della cultura anche per questo motivo”.

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Urbino, azioni Marche Multiservizi all’asta per chiudere il bilancio del Comune http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/urbino-azioni-marche-multiservizi-allasta-per-chiudere-il-bilancio-del-comune/64084/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/urbino-azioni-marche-multiservizi-allasta-per-chiudere-il-bilancio-del-comune/64084/#comments Mon, 02 Feb 2015 18:00:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64084 INFOGRAFICA Il Comune di Urbino ha venduto parte delle quote di Marche multiservizi incassando quasi un milione e 300mila euro. Inoltre ora è proprietario dell’immobile ex sede Megas, in via Sasso. L’edificio è stato acquisito in permuta. Il progetto di speculazione edilizia prevede la vendita a un privato che lo ristrutturerà con la sicurezza di affittarlo alla stessa società di servizi e rivenderne un terzo a MegasNet]]> URBINO – Il Comune di Urbino ha incassato quasi un milione e 300mila euro dalla vendita di azioni di Marche multiservizi: soldi freschi per chiudere il bilancio e rispettare il patto di stabilità. L’operazione è stata varata in fretta, all’inizio di novembre, in modo tale da essere conclusa entro la fine del 2014, e comprende anche l’acquisizione del rudere ex Megas. L’edificio era di proprietà della società di servizi e ora è nelle mani del Comune dopo una permuta di un’altra parte del pacchetto azionario. In degrado da anni, sarà oggetto di una speculazione immobiliare che, nelle speranze dell’amministrazione, porterà ulteriori fondi nelle casse comunali.

L’asta. Il 12 dicembre alle 13 si è chiusa l’asta pubblica per la vendita di una parte delle quote possedute dal Comune di Marche multiservizi Spa. L’unica acquirente, Hera Spa, si è aggiudicata le azioni per un totale di 1.293.132,84 euro. Liquidità affluita nelle casse del Comune prima della fine dell’anno. Come prevede la delibera del 6 novembre 2014

La cessione parziale di azioni del valore nominale di Euro 269.684 della partecipazione dell’Ente nella società Marche multiservizi spa possa rappresentare un’entrata di rilievo da destinare a futuri investimenti del Comune e allo stesso tempo possa favorire il rispetto del patto di stabilità per l’anno in corso e parzialmente per l’esercizio successivo

“Non posso dire con certezza che avremmo chiuso il bilancio in pari anche senza l’operazione – ha detto il sindaco Maurizio Gambini – ma avremmo dovuto spingere la regione e la provincia che devono girarci fondi che ancora non ci hanno girato e che però sono a bilancio in questi anni. Certamente avendo avuto queste entrate possiamo fare slittare le altre”.

Il comune di Urbino possedeva il 3,52% delle azioni di Marche multiservizi. Ha deciso di vendere il 2%, in parte con un’asta pubblica per fare cassa subito. Con il bando si fissava la base d’offerta a 7,57 euro ad azione, per un lotto di 170.598 azioni, pari all’1,26% delle quote messe in vendita. Non erano ammesse offerte al ribasso. L’unica società ad aver presentato il plico con la richiesta di acquisto è stata la Hera Spa, che si è aggiudicata le azioni per 7,58 euro l’una.

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La permuta. Il lotto rimanente di quote (lo 0,74%) è stato invece restituito a Marche multiservizi in cambio del rudere ex sede Megas. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato per riqualificare e trasformare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

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Il rudere ex Megas acquistato in permuta dal Comune di Urbino

Due clausole milionarie, contenute nel testo della delibera, renderebbero appetibile l’affare: Marche multiservizi si è impegnata ad affittarne una parte a un canone annuo di 140mila euro per un minimo di sei più sei anni. Mentre MegasNet ricomprerà un terzo dell’immobile ristrutturato per un milione e mezzo di euro.

I piani sono cambiati? “Ancora non abbiamo deciso la vendita – ha detto il sindaco – stiamo valutando di ristrutturarlo con un investimento proprio e stiamo esaminando delle società che potrebbero finanziare questa ipotesi”. La terza strada potrebbe essere vendere l’edificio e mantenerne una parte per il magazzino e per gli uffici comunali. “Soprattutto ci interessa la zona del seminterrato che è funzionale proprio alla rimessa e al magazzino. Parliamo di quasi 2mila metri quadrati e i locali valgono molto più della spesa. Speriamo in questo modo di aver fatto un’operazione molto vantaggiosa per Urbino. Complessivamente, se raggiungiamo l’obiettivo di valorizzare, i 5mila mq acquistati in grezzo potrebbero avere un valore reale, concreto di 300 euro al metro; questa è la mia stima, una stima non tecnica ma da imprenditore”.

“L’unico errore che ho fatto e di cui mi pento è non aver venduto un ulteriore 1%. Per noi la situazione ideale sarebbe stata rimanere con la quota dello 0.5% e realizzare il massimo profitto economico possibile”. Marche multiservizi, infatti, è una società partecipata; questo vuol dire che per obbligo statutario il 51% delle sue quote deve essere di proprietà pubblica. Il Comune avrebbe quindi potuto vendere un altro 1% (del 3,5% inizialmente posseduto) prima di raggiungere il limite di quote vendibili senza violare il regolamento.

Il 14 settembre 2012, l’allora consigliere comunale Maurizio Gambini aveva firmato un ordine del giorno in cui si richiedeva al sindaco Franco Corbucci di attivarsi per “scongiurare la cessione delle quote di Marche multiservizi da parte della Provincia”.  Secondo Gambini però, le due situazioni sarebbero ben diverse. “La provincia avrebbe venduto per sanare un buco di bilancio senza fare alcun tipo di investimento, privando allo stesso tempo gli altri Comuni della possibilità di alienare le loro quote senza superare il limite del 51% imposto dallo statuto delle società partecipate”.

I voti contrari. Nel consiglio del 6 novembre la proposta è passata con 15 voti favorevoli e 2 contrari. I dubbi di Maria Clara Muci, Pd ed ex assessore al bilancio, scaturiscono proprio dall’ordine del giorno del 14 settembre 2012. Il consigliere, infatti, si chiede: “Perché un’operazione che due anni fa sembrava così sbagliata quest’anno è stata portata avanti dal sindaco, che vi si era opposto fermamente? La manovra, inoltre, non era nelle linee programmatiche del consiglio comunale ed è arrivata all’improvviso. I consiglieri comunali si sono quindi trovati a dover decidere le sorti delle quote in una settimana: la comunicazione del progetto è arrivata venerdì 31 ottobre e si è discussa (e approvata) durante il consiglio di giovedì sei novembre”.

“Serviva un momento di riflessione in più” ha detto la Muci. Ma le sue obiezioni non finiscono qui: “Con questa delibera si perde un pezzo di valore della nostra amministrazione all’interno di una società come Marche multiservizi, che decide e opera su acqua, gas e rifiuti”. Il timore, quindi, è soprattutto quello di perdere, a causa del minor peso azionario, il rappresentante del Comune all’interno del Cda dell’azienda.

Tranne Maricla Muci, però, tutto il Pd ha votato a favore della delibera, nonostante i distinguo come quello di Federico Scaramucci: “Ragazzi, è vero che abbiamo bisogno di soldi, però perdiamo anche un patrimonio che poi è difficile recuperare”.

Per gli stessi motivi ha votato contro anche la pentastellata Emilia Forti: “Mi sembra che svendere delle azioni che sono comunque un capitale è un po’ come vendersi a casa propria il frigorifero per un piatto di pasta. Invece il motivo reale per cui lo si fa è per il patto di stabilità”. Un acquisto che in realtà, secondo il consigliere, impoverirebbe il Comune, privandolo di un bene duraturo a favore di una liquidità immediatamente spendibile.

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Fondi europei, un’opportunità da cogliere: il seminario domani al Collegio Raffaello http://ifg.uniurb.it/2014/04/15/ducato-notizie-informazione/fondi-europei-unopportunita-da-cogliere-il-seminario-domani-al-collegio-raffaello/61609/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/15/ducato-notizie-informazione/fondi-europei-unopportunita-da-cogliere-il-seminario-domani-al-collegio-raffaello/61609/#comments Tue, 15 Apr 2014 09:08:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61609 [continua a leggere]]]> URBINO – Fondi europei, Erasmus+, smart city: domani alle 18.00 nella Sala Incisori del Collegio Raffello, un seminario tutto dedicato alle opportunità internazionali. L’incontro è organizzato da Federico Scaramucci di Anci Giovani Marche, la rappresentanza degli amministratori under 35 dei comuni delle Marche.

Nel corso del seminario verrà presentato il nuovo programma europeo per l’Erasmus+, che nel 2014 dispone di un miliardo e 800 milioni di euro per finanziare progetti che abbiamo lo scopo di promuovere opportunità di mobilità, creare partenariati e sostenere il dialogo nei settore dell’istruzione, della formazione (anche sportiva) e del lavoro. Per la prima volta, inoltre, i finanziamenti dell’Erasmus+ sono a disposizione non solo delle università o degli istituti di formazione, ma anche di nuovi tipi di partenariati tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro, chiamati “alleanze della conoscenza” e “alleanze delle abilità settoriali”.

L’incontro si inserisce nel percorso di Smart City Marche, ideato da Anci Giovani Marche, dedicato agli amministratori dei comuni della regione e a tutti gli interessati. L’obiettivo è quello di poter cogliere questa e tutte le altre opportunità offerte dai finanziamenti previsti dai Fondi europei 2014-2020: per le regioni italiane l’Unione europea stanzierà un totale di circa 30 miliardi di euro. Nelle Marche il piano regionale per la programmazione dell’utilizzo del fondo non è ancora conclusa.

Interverranno il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, il presidente di Anci Marche, Maurizio Mangialardi, il direttore di Europe direct Marche, Marcello Pierini e il direttore dell’Agenzia nazionale giovani, Giacomo D’Arrigo.

 

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Urbino, dal consiglio comunale sì al maxirisarcimento per malasanità e all’ampliamento della Benelli http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/urbino-dal-consiglio-comunale-si-al-maxirisarcimento-per-malasanita-e-allampliamento-della-benelli/61321/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/urbino-dal-consiglio-comunale-si-al-maxirisarcimento-per-malasanita-e-allampliamento-della-benelli/61321/#comments Wed, 09 Apr 2014 20:08:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61321 LEGGI La proposta dei Cinque Stelle: scrutatori disoccupati alle Europee]]> fotoURBINO – Il Comune ha deciso. Pagherà un risarcimento di 600.000 euro agli eredi del signor Pecorini, l’uomo che, dopo essersi sottoposto ad un intervento all’Ospedale di Urbino nel 1976, avrebbe contratto l’Epatite C. La delibera è avvenuta durante il consiglio comunale di oggi pomeriggio, l’ultimo dell’era Corbucci.

Non c’è stata l’unanimità: i consiglieri di minoranza hanno preferito astenersi ma il provvedimento è comunque passato e ora il Comune pagherà. Grazie ad un accordo con i parenti della vittima l’amministrazione sborserà “solo” la metà del risarcimento a cui era stato condannato dal tribunale di Urbino nel novembre scorso perché, all’epoca dei fatti, la struttura ospedaliera era sotto il controllo del Comune. “Useremo parte dell’avanzo di bilancio 2012-2013 per risarcire la famiglia – ha detto il sindaco di Urbino Franco Corbucci – così dopo 38 anni metteremo un punto alla vicenda”. Negli scorsi mesi l’amministrazione aveva anche pensato all’ipotesi di condividere l’onere del risarcimento con la Regione Marche.

Sì all’ampliamento della zona industriale. Al consiglio comunale di oggi spiccavano le tute rosse degli operai della Benelli, presenti in Sala Serpieri per attendere il verdetto della delibera che riguarda il loro stabilimento. Tre anni fa, l’azienda aveva chiesto di potenziare la zona industriale, ampliare i parcheggi e rimettere in sesto la viabilità, anche a sue spese. Il Consiglio ha approvato all’unanimità la delibera.

Subito dopo la votazione i dirigenti della Benelli presenti in sala hanno espresso soddisfazione: ” Dal 2010 –  dice l’ingegnere direttore dello stabilimento Paolo Viti – abbiamo iniziato i lavori che il Comune ha finalmente approvato. È un bene per noi e per tutta la comunità”. Marco Vignaroli, ingegnere e direttore centrale della Benelli, racconta le modifiche che dovrebbero essere apportate alla viabilità dopo la decisione di

foto 2oggi. ” La variante della stazione e l’ampliamento dei parcheggi non sarebbero stati fatti senza il nostro intervento. Speriamo che dopo la delibera non ci siano più impedimenti amministrativi”.

Nonostante il lieto fine per i lavori alla zona industriale che circonda lo stabilimento, durante il consiglio comunale non sono mancati gli scambi di battute tra i componenti della giunta, in fermento per le prossime elezioni. Se il consigliere di maggioranza Federico Scaramucci ha ricordato che “La città ha bisogno di bilanciare in maniera nuova il rapporto tra pubblico e privato nonostante i tempi della burocrazia”, il consigliere Foschi della minoranza ha ribattuto ricordando che “La prima delibera in cui si parlava delle proposta risale al 7 dicembre 2010 e aspettare tre anni per una decisione del genere non ha senso”.

L’ultima battuta è del sindaco uscente Corbucci: “Il provvedimento è stato spedito due anni fa in Provincia ed è tornato solo ora. I tempi sono lunghissimi ed è colpa della burocrazia dello Stato”.

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Muci apre al ticket con Sestili, ma avvisa Londei: “Non cerco il suo sostegno a tutti i costi” http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:13:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59411 GUARDA I risultati LEGGI Affluenza record e i voti di Gadana: così ha vinto la Muci ]]> Maria clara Muci

Maria Clara Muci, candidato sindaco del Pd

URBINO – Per Maria Clara Muci, dopo la vittoria al ballottaggio, è già ora di pensare alle alleanze. I prossimi passi del candidato sindaco Pd dovranno considerare sia il fronte esterno al partito con Sel e Socialisti in attesa di proposte, sia il fronte interno con la spinta autonomista di Giorgio Londei e l’affinità sviluppata con i candidati sconfitti al primo turno, Piero Sestili e Federico Scaramucci.

In particolare con Sestili si è creato un rapporto di forte intesa che apre ipotesi sulla futura giunta comunale: “Con Piero – dice la Muci – possiamo portare avanti un’azione politica a 360°, ci completiamo e non escludo con lui un ticket in questa campagna elettorale: tra di noi – aggiunge – c’è una forte empatia personale e politica”.

Il risultato del ballottaggio non è andato del tutto giù a Giorgio Londei che ha confermato sostegno alla vincitrice, ma con una lista autonoma: “Abbiamo portato quasi 2000 persone al voto sulle idee di Urbino Capoluogo – dice Londei – tutti voti raccolti in modo trasparente e senza sostegni esterni, sugli altri candidati non so”. Al primo turno delle primarie democratiche era stato lo stesso Londei a finire nel mirino delle polemiche sui voti da parte di elettori ed esponenti di centrodestra. Ora lo scenario è cambiato: “Due settimane fa – insiste Londei – i nostri avversari pensavano che io fossi il candidato più facile da battere, ora è chiaro che la situazione si è invertita”. Circa mille voti in più tra il primo e il secondo turno sono stati un balzo numericamente importante per Maria Clara Muci che difende il suo risultato:  “I nostri voti – dice – sono quelli della gente che in una bella giornata di sole ha deciso di dare fiducia al mio programma e alla mia persona”.

Giorgio Londei va comunque avanti per la sua strada: “Sabato riuniremo il comitato, che può contare su circa 300 persone: stileremo l’elenco dei candidati che sottoscriveranno il nostro programma”. L’annuncio non fa piacere a Maria Clara Muci che si dice “amareggiata, anche se – aggiunge – non so se il loro progetto andrà in porto: se vuol essere un soggetto innovativo lo accetterò, ma se sarà il contenitore di chi non ha trovato spazio altrove, allora sono pronta anche a mettere in discussione il loro appoggio”.

Il mal di pancia tra i democratici durerà almeno fino a giovedì, quando si riunirà la direzione del partito: “Certe decisioni dovrebbero essere discusse tra noi, visto che Londei è iscritto al Pd – chiarisce la Muci – quando ci riuniremo chiederò a tutti unità, ma non a tutti i costi o con la trattativa sulle poltrone”.

E di unità e coesione parla anche Federico Scaramucci, sconfitto al primo turno delle primarie. “Dobbiamo cercare di riunire il Partito Democratico e tutte le forze di centrosinistra – spiega Scaramucci – il rischio è una dispersione di voti, dovuto anche al proliferare delle liste civiche. La Muci dovrà essere brava a confezionare un’offerta politica vincente e innovativa”. Dopo l’eliminazione nella corsa a sindaco, Scaramucci aveva confermato la propria lealtà a chiunque fosse stato il trionfatore delle primarie. “Non concentriamoci sulla spartizione degli assessorati tra le varie correnti del partito. Guardiamo agli aspetti imprenscindibili del nostro programma: turismo, giovani, ambiente, i rapporti con l’Europa. E lavoriamo per un ricambio generazionale della politica: un consiglio comunale con facce nuove e un partito formato da under 40“.

Sinistra ecologia e libertà intanto attende una convocazione da parte della Muci per discutere di un possibile accordo. “La vittoria di Maricla crea le condizioni per un’alleanza con il Partito Democratico – dichiara Giovanni Torrisi di Sel -.  Se avesse vinto Giorgio Londei il dialogo con il Pd sarebbe stato impossibile. Il programma della candidata sindaco tiene conto di quelle politiche sociali, abitative e dell’immigrazione che stanno a cuore al nostro partito”. Sel non ha dato indicazioni di voto per le primarie del Pd ma l’impressione è che molti elettori di Sinistra Ecologia e Libertà abbiano trovato punti in comune con la proposta politica della Muci: “Siamo contenti che abbia trionfato una donna: è il segnale di una svolta positiva”, conclude Torrisi.

Nella coalizione di centro sinistra, confluiranno anche i socialisti. “Continueremo a lavorare per un’alleanza con il Pd. Adesso la Muci è il candidato del suo partito, ma deve diventare il candidato di tutta la coalizione”, spiega Sandro Ambrogiani, segretario del Partito Socialista di Urbino. Sicuramente la Muci non potrà contare sul sostegno dell’Udc. La conferma arriva dalle parole di Francesco Fedeli, portavoce del partito di centro: “Sosterremo Maurizio Gambini e faremo parte della coalizione di centrodestra“.

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Ami al bivio: appalto europeo o rischio chiusura http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/ami-al-bivio-appalto-europeo-o-rischio-chiusura/59512/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/ami-al-bivio-appalto-europeo-o-rischio-chiusura/59512/#comments Mon, 17 Mar 2014 16:26:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59512 [continua a leggere]]]> URBINO – “Se l’Ami non vincerà la prossima gara per l’affidamento del trasporto pubblico di Urbino, Pesaro e Fano, chiuderà”. Lo ha detto il presidente della società partecipata Ami, Giorgio Londei, prendendo la parola durante il consiglio comunale oggi pomeriggio a Urbino.

“Abbiamo già salvato l’Ami da un recente provvedimento del ministro Lupi – ha spiegato Londei – Il ministero imponeva che le società attive su bacini di utenza inferiori ai 400 mila euro dovessero fondersi con altre della stessa regione. Le commissioni parlamentari stanno spingendo per abbassare la soglia a 300 mila euro: in questo caso l’Ami non sarebbe costretta a unirsi con altre realtà”.

Entro il 30 giugno dovrà essere bandita una gara d’appalto europea per il rinnovo del servizio di trasporto pubblico: “Se l’Ami dovesse chiudere – precisa Londei – ci sarà una nuova società, forse straniera, con nuovi dirigenti e nuove politiche di gestione. Non sarà scontato garantire il posto di lavoro a tutti i nostri dipendenti. Inoltre alcune tratte, come quelle per Roma e Cosenza, potrebbero non essere più coperte”.

“Premiare chi non licenzierà”. La proposta è del consigliere comunale Federico Scaramucci (Pd) nel corso del consiglio comunale di Urbino sui casi Ami trasporti e Adriabus. “La gara a carattere europeo preoccupa anche i dipendenti – dice Scaramucci – Sarà opportuno che la gara possa prevedere un punteggio maggiore a chi dichiarerà di assicurare il mantenimento degli attuali dipendenti”.

“La gara è un punto interrogativo – dice il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, a proposito della prossima gara d’appalto europea sul servizio di trasporti della provincia di Pesaro-Urbino, oggi gestita dall’azienda partecipata Ami – Il problema ce lo poniamo. Vista l’efficienza della nostra società penso che possiamo gareggiare con serenità. Però può succedere che possa vincere qualcun altro. La Regione dovrà tenere conto che chi concorre a un servizio del territorio, deve fare la sua parte per la tutela dell’occupazione. Non va dimenticata l’importanza di Urbino con l’Università e i servizi che ospita”.

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