Per le Marche il mercato russo è un punto fermo ormai da diversi anni. Nel 2010 la regione ha aderito a “Sviluppo del Made in Italy in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014”, un progetto interregionale ideato dall’agenzia ICE Mosca che vede coinvolte anche l’Abruzzo, la Lombardia e il Veneto. Questo progetto si ricollega a quello già esistente “Italy for Sport” in collaborazione con la Camera di Commercio di Sochi che consiste nella sponsorizzazione delle attività italiane all’estero nell’ambito di iniziative sportive. Le imprese marchigiane che hanno aderito sono quattro e già dal 2011 avevano allestito show room a disposizione degli operatoti russi.
Il legame tra commercio russo e marchigiano è molto forte: basti pensare che il 50% delle calzature esportate dall’Italia verso la Russia provengono dalle Marche, che si confermano la prima regione italiana per esportazioni di scarpe verso questo paese, nonostante il calo del 5% dell’export calzaturiero marchigiano complessivo dal 2008, inizio della crisi.
Lo spettatore marchigiano che guarda i giochi invernali da casa potrà avere questa consolazione: il binomio Sochi-Marche funziona almeno dal punto di vista commerciale. Per quello atletico, forse bisognerà aspettare ancora qualche anno. “Nella nostra realtà – dice il Presidente del comitato umbro-marchigiano della Federazione Italiana Giochi Invernali Filippo Cherri – non c’è un livello tale da poter raggiungere i parametri tecnici richiesti per la partecipazione alle Olimpiadi. Il meteo fin’ora non ha favorito le attività invernali, in futuro speriamo di poter partecipare a qualche competizione importante”.