il Ducato » formazione professionale continua http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » formazione professionale continua http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Saranno le aziende a pagare la formazione professionale di giornalisti. Anche i non dipendenti http://ifg.uniurb.it/2013/04/28/ducato-online/formazione-obbligatoria-per-i-giornalisti-si-grazie-ma-servono-i-soldi/44989/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/28/ducato-online/formazione-obbligatoria-per-i-giornalisti-si-grazie-ma-servono-i-soldi/44989/#comments Sun, 28 Apr 2013 14:32:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44989

PERUGIA – Le aziende e gli editori saranno – un po’ per virtù e un po’ per necessità – i primi fornitori di formazione per giornalisti, dipendenti e (si spera) non. Parola dell’Ordine e della Fnsi. Tra nove mesi scatterà, infatti, l’obbligo della formazione per tutti i giornalisti e pubblicisti eppure c’è ancora tanta confusione e incertezza su come si applicherà concretamente il neonato regolamento e, soprattutto, su chi ne sosterrà i costi.

Per fare un po’ di chiarezza tra i molti dubbi che circondano il tema della formazione obbligatoria e permanente per tutti i giornalisti e pubblicisti sono intervenuti, al festival internazionale del giornalismo a Perugia, Giancarlo Ghirra, segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e Franco Siddi, segretario nazionale Fnsi. Con loro anche Luigi Gubitosi direttore generale Rai, Paolo Liguori, direttore new media Mediaset e Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore. Tra nove mesi scatterà, infatti, l’obbligo della formazione per tutti i giornalisti, professionisti e pubblicisti, eppure c’è ancora tanta confusione e incertezza su come si applicherà concretamente il neonato regolamento e, soprattutto, su chi ne sosterrà i costi.

“Parlare di formazione – ha esordito Ghirra – significa prima di tutto parlare di reperimento delle risorse”. L’Ordine ha, per il momento, stanziato 1.200.000 euro, pari al 15% della cifra che il segretario stima necessaria per coprire le esigenze formative di oltre centomila giornalisti tra professionisti e pubblicisti. Per questo motivo l’Ordine dovrà e potrà, secondo lui, occuparsi solo della parte deontologica, cioè “di insegnare la professione giornalistica e i suoi principi base”. “Per la parte più tecnica chiediamo l’aiuto degli editori – ha continuato – senza i quali non è possibile intraprendere questa strada virtuosa”.

Una strada, secondo Franco Siddi, tanto più obbligata se si considera la pesante crisi che investe da tempo il mondo dell’informazione e “contro la quale l’unico antidoto è la conoscenza”. D’accordo con Ghirra e Siddi anche i rappresentanti delle aziende che si sono detti disponibili ad aprire le porte della formazione interna anche ai non dipendenti. Luigi Gubitosi, consapevole del ritardo della sua azienda ha però affermato che “le aziende che non investono non crescono e finiranno per morire”.

Per quanto riguarda infine l’incognita delle sanzioni Ghirra ha assicurato che l’Ordine, proprio come fa ora con le scuole di giornalismo, “vigilerà costantemente sulla qualità della formazione perché a noi interessa che si insegni il buon giornalismo e non l’infotainment”. Le sanzioni se pur non precisate nel regolamento – assicura il segretario – ci saranno anche se “non ci interessa l’aspetto repressivo ma spiegare l’importanza della formazione. Vogliamo che l’ordine abbia un ruolo più pedagogico che repressivo e poi comunque valuteremo caso per caso”.

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La formazione per i giornalisti dal 2014 non sarà più un optional http://ifg.uniurb.it/2013/04/18/ducato-online/ordine-giornalisti-la-formazione-per-i-giornalisti-non-sara-piu-un-optional/42944/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/18/ducato-online/ordine-giornalisti-la-formazione-per-i-giornalisti-non-sara-piu-un-optional/42944/#comments Thu, 18 Apr 2013 08:00:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42944 Quella del giornalista era rimasta l’unica professione senza obbligo di formazione ma dal primo gennaio 2014 non sarà più così. Per tutti i giornalisti iscritti all’Ordine arriva infatti l’obbligo della “formazione professionale continua”.

La legge sulla formazione permanente è l’ultima delle novità, dopo la legge sull’equo compenso e l’istituzione dei consigli di disciplina, introdotte dall’Ordine nell’ultimo anno. Il fine è quello di garantire un’informazione rigorosa e di difendere il diritto dei cittadini ad essere informati in maniera completa.

La legge – ora in attesa di approvazione da parte del ministero della Giustizia che potrebbe apportare modifiche nel testo- introduce “l’obbligo deontologico” alla formazione professionale “per tutti i giornalisti in attività, iscritti da più di 3 anni” all’Ordine.

Scopo della formazione è quello di aggiornarsi, approfondire e sviluppare nuove conoscenze attraverso corsi, master, seminari ma non solo. Sono infatti considerate “attività di formazione” anche

partecipare ad eventi in qualità di relatore, pubblicazione di libri a carattere tecnico-professionale e l’insegnamento accademico di discipline riguardanti la professione giornalistica

Attraverso queste attività il giornalista dovrà conseguire 60 crediti formativi in tre anni (con un minimo di 15 crediti annuali). Almeno 15 di questi dovranno derivare da attività formative che abbiano per oggetto la deontologia. L’attribuzione dei crediti formativi si basa sulla durata dell’attività e 1 ora di formazione equivarrà a 2 “crediti formativi professionali”.

Al Consiglio Nazionale spetta il compito di esaminare e valutare le offerte formative inserite nei programmi degli Ordini regionali che si dovranno invece occupare di organizzare concretamente i corsi di formazione. Questi dovranno inoltre “verificare l’assolvimento dell’obbligo di formazione professionale” perché la violazione comporterà, com’è previsto nel regolamento, “l’avvio della sanzione disciplinare”.

Quello delle sanzioni disciplinari è uno dei punti controversi. Nel documento non compare infatti alcuna indicazione sulla sanzione da comminare. Come a dire che ogni Consiglio regionale si regolerà da sé con le conseguenti disparità che ne deriveranno a seconda della valutazione della gravità del comportamento.

Altro punto non chiarito dal testo del regolamento è quello riguardante i costi. Se all’inizio si era, infatti, parlato di una formazione completamente gratuita, ora all’articolo 7 si legge che gli Ordini regionali:

si impegnano – ove possibile – a favorire lo svolgimento gratuito della formazione professionale. La gratuità dovrà essere garantita sugli eventi che hanno come oggetto temi deontologici

Questa norma è problematica sia per i giornalisti che dovranno pagare di tasca propria una formazione definita obbligatoria, sia per gli ordini “meno ricchi” che dovranno ugualmente sostenere delle spese, quantomeno per la parte sulla formazione deontologica.

Si sono già mossi in questa direzione gli Ordini del Veneto e dell’Emilia Romagna (promotori, assieme a Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige della stessa proposta di legge). L’Ordine del Veneto ha creato sei anni fa una Scuola di formazione e aggiornamento intitolata a Dino Buzzati che il 3 maggio organizzerà il seminario  “Dalla carta stampata a Internet: interesse pubblico e diritto all’oblio. Quello dell’Emilia Romagna ha costituito, invece, da circa due anni, una Fondazione per l’organizzazione di corsi e seminari.

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