il Ducato » francesco cipriani http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » francesco cipriani http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Equo compenso: dopo tre mesi dalla Fieg ancora nessun nome http://ifg.uniurb.it/2013/06/03/ducato-online/equo-compenso-dopo-tre-mesi-dalla-fieg-ancora-nessun-nome/49508/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/03/ducato-online/equo-compenso-dopo-tre-mesi-dalla-fieg-ancora-nessun-nome/49508/#comments Mon, 03 Jun 2013 15:47:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49508 LEGGI ANCHE Equo compenso: ecco chi decide
La protesta dei precari]]>
URBINO – È ancora al palo la Commissione che ha il compito di stabilire l’equo compenso per i giornalisti freelance e i collaboratori  sprovvisti di un contratto da lavoratore subordinato. Sono passati più di tre mesi dalla prima riunione della commissione, dopo l’approvazione della legge 233/2012 ma la Fieg (federazione italiana editori di giornali) dopo 100 giorni non ha ancora nominato il suo delegato unico.

In vista della riunione che si terrà il 13 giugno, il nuovo sottosegretario all’Editoria del governo, Giovanni Legnini,  ha strigliato il sindacato degli editori con  una dura lettera: fare una scelta subito,  questo il contenuto del messaggio.

Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, ha riportato oggi la notizia su Facebook  (in foto).  “Cento giorni rubati alla vita di migliaia di colleghi”, scrive sul social network.

La commissione è presieduta dal sottosegretario all’editoria Giovanni Legnini ed è composta da Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani), Giovanni Rossi, segretario generale della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) e dallo stesso Enzo Iacopino. L’unico nome che manca è proprio quello espresso dal sindacato degli editori, quelli cioè che in futuro dovranno rispettare il vincolo imposto di un ‘prezziario’ o comunque di un minimo compenso per la prestazione giornalistica.

Francesco Cipriani, responsabile dell’area lavoro e welfare della Federazione,  contattato a inizio maggio dopo la nomina di Legnini, aveva detto che la riunione per la scelta del delegato sarebbe avvenuta entro pochi giorni. “È come chiedere a Confindustria, Confapi, Confartigianato, quattro, cinque associazioni di designare un unico rappresentante” aveva dichiarato a fine aprile Arcangelo Iannace, responsabile relazioni esterne dell’associazione degli editori.

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Equo compenso, i precari al governo: “Tre mesi già scaduti” http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/equo-compenso-i-precari-al-sottosegretario-tre-mesi-gia-scaduti/45905/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/equo-compenso-i-precari-al-sottosegretario-tre-mesi-gia-scaduti/45905/#comments Tue, 07 May 2013 16:19:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45905 LEGGI Equo compenso, è tutto fermo ]]>

Il nuovo sottosegretario alla Presidenza della Repubblica con delega all’Editoria

Non aveva ancora finito di giurare fedeltà alla Repubblica, che i giornalisti avevano già iniziato a speronarlo. Giovanni Legnini, il nuovo sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’Editoria del governo Letta, ha ricevuto una lettera aperta dal coordinamento dei giornalisti precari abruzzesi “5euronetti” proprio il 4 maggio, giorno del convegno “Corto circuito: politica e informazione, equilibri precari” a Pescara, a cui non aveva potuto partecipare perché impegnato nei suoi primi atti in Parlamento.

La prima riga della lettera è per gli auguri di buon lavoro, ma già dalla seconda si parla di crisi dell’editoria e libertà di informazione. Il gruppo chiede l’attuazione della legge 233/2012 sull’equo compenso, che dovrebbe tutelare i giornalisti precari e i freelance da retribuzioni troppo basse.

Il coordinamento ribadisce che la norma è in vigore dal 18 gennaio, e una Commissione plurilaterale in 3 mesi avrebbe dovuto decidere l’equo compenso da applicare. “Questi termini temporali – si legge nella lettera – sono però già scaduti, senza che la Commissione si sia nemmeno formalmente insediata, a causa dei tentativi dilatori perpetuati dagli editori“.

Durante il convegno stesso, “5euronetti” twittava:

In effetti, per dare il via ai lavori, mancherebbe solo il delegato unico degli editori. Due settimane fa la Fieg (Federazione italiana editori giornali) aveva promesso che in 15 giorni avrebbe dato un nome. Francesco Cipriani, responsabile dell’area lavoro e welfare della Federazione, ha dichiarato che la riunione per scegliere il delegato sarà “uno di questi giorni. Ma è tutto da vedere – aggiunge – perché non so se Legnini manterrà o no la linea dell’ex sottosegretario Peluffo”.

Il coordinamento “5euronetti” chiede inoltre che gli editori facciano propri i principi della Carta di Firenze, una carta deontologia sulla precarietà nel giornalismo, firmata dall’Ordine dei giornalisti e dalla Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), in quanto “parametro irrinunciabile per una informazione democratica e dignitosa”.

Legnini ha fatto pervenire al coordinamento un messaggio in cui si rende disponibile ad incontrare il coordinamento per valutare l’avvio dei lavori della commissione sull’equo compenso. In una lettera, resa pubblica all’inizio del convegno, ha scritto anche che “Naturalmente condivido le vostre istanze di lotta al precariato, di rispetto dei diritti essenziali per un’attività professionale libera da condizionamenti e pienamente espressiva della libertà di informazione”.

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Equo compenso, è tutto fermo. Manca ancora il delegato degli editori http://ifg.uniurb.it/2013/04/25/ducato-online/equo-compenso-e-tutto-fermo-manca-ancora-il-delegato-fieg/44821/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/25/ducato-online/equo-compenso-e-tutto-fermo-manca-ancora-il-delegato-fieg/44821/#comments Thu, 25 Apr 2013 01:20:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44821 Si allungano i tempi per la definizione dell’equo compenso per il lavoro giornalistico: la Commissione che deve stabilire le modalità di retribuzione del lavoro di questa categoria non è ancora riuscita a riunirsi. I tempi si dilatano e, a due mesi dal primo incontro infruttuoso,  quando già si sarebbe dovuti essere giunti a una conclusione, tutto è paralizzato.

La Commissione composta dal sottosegretario all’Editoria, Paolo Peluffo, dal presidente dell’Inpgi (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti Italiani) Andrea Camporese, dal segretario generale aggiunto della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) Giovanni Rossi, da Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, oltre che da un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e uno dello sviluppo economico è rimasta bloccata proprio per via della scelta di un rappresentante unico degli editori.

“Abbiamo chiesto al sottosegretario Peluffo – spiega Francesco Cipriani, responsabile dell’area lavoro e welfare della Fieg, Federazione italiana editori giornali – di allargare la base rappresentativa; è difficile trovare un unico rappresentante per settori disomogenei come i quotidiani, i periodici e l’editoria radiotelevisiva”.

La richiesta della Fieg è stata rigettata e sono state fornite indicazioni utili alla scelta del rappresentante degli editori che parteciperà alla Commissione, tra le quali la verifica quantitativa del settore che ha più peso nel mercato.

“Troveremo un designato a breve – continua Cipriani – già nelle prossime due settimane potremmo essere pronti per la prossima riunione”. Riunione che potrebbe aver luogo, secondo la legge, anche senza la presenza del rappresentante degli editori. Secondo Enzo Iacopino: “Se lo nominano va bene, altrimenti possiamo andare avanti lo stesso. Non c’è un diritto di veto. Resta il fatto che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dopo un invito formale rivoltogli da me, ormai un mese fa, ha ritenuto di non convocare la Commissione. Il mio parere – continua Iacopino – è questo: il governo Monti ha sempre avuto delle forti difficoltà a litigare con gli editori”.

Lamentele per la situazione stagnante, che stride con i tentativi di convocazione degli stati generali dell’informazione precaria, arrivano anche dalla Fnsi: “La questione dell’applicazione dell’equo compenso giornalistico è sostanzialmente paralizzata in questo momento. Il sottosegretario della presidenza del Consiglio, Peluffo, sottosegretario di un governo in carica non si sa ancora per quanto – afferma Giovanni Rossi – ha promosso in modo formale un’imminente convocazione ma niente è ancora avvenuto”.

E se da una parte i lavori della Commissione rimangono sospesi, la battaglia per l’equo compenso non perde il suo valore essenziale di tutela della professione giornalistica: “Un cronista che viene pagato 50 centesimi lordi per un pezzo pubblicato sul web – spiega Stefano Corradino, direttore dell’associazione Articolo 21 – è un insulto alla dignità del lavoro ma anche della Costituzione, che prevede il diritto di essere informati. Oltre a rappresentare un rischio: questi colleghi sono spesso vittime di minacce, pressioni, atti intimidatori e querele. Vanno salvaguardati non lasciati soli”.

Forse però non c’è da stupirsi per i tempi epici della burocrazia italiana, qualsiasi aspetto essa tocchi. Arcangelo Iannace, responsabile relazioni esterne della Fieg, commenta così la difficoltà nella scelta di un unico rappresentante per gli editori: “E’ come chiedere a Confindustria, Confapi, Confartigianato, quattro, cinque associazioni di designare un unico rappresentante. Abbiamo impiegato sessanta giorni per fare un presidente del Consiglio, cosa ci aspettiamo”.

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