il Ducato » fuoritema http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » fuoritema http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Frida Neri al “Fuori Tema” di Urbino, ai giovani: “Lottate per un sogno” http://ifg.uniurb.it/2013/04/22/ducato-online/frida-neri-al-fuori-tema-di-urbino-ai-giovani-lottate-per-un-sogno/44051/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/22/ducato-online/frida-neri-al-fuori-tema-di-urbino-ai-giovani-lottate-per-un-sogno/44051/#comments Mon, 22 Apr 2013 14:07:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44051 URBINO – Un sogno in corso e la voglia di cantare e comunicare: Frida Neri sarà protagonista questa sera alle 20.30 di “Aperitivo con l’autore”, l’iniziativa del Fuori Tema che periodicamente porta in città artisti emergenti della zona.

Tornare a Urbino vuol dire confrontarmi con la vecchia me, con gli anni in cui ho incontrato i grandi maestri- spiega la cantautrice di Fano, nata in Molise nel 1981 come Michela di Cioccio- a Urbino ho studiato filosofia per tre anni e la notte si usciva a cantare a squarciagola. Chiuderò un cerchio e ritroverò la musica che era ancora un seme all’epoca”.

Lo spettacolo di stasera sarà incentrato sull’intimità e sull’atmosfera, luci basse, voce e chitarra (Antonio Nasone) per canzoni nuove e del passato, tra sonorità contaminatissime: dal fado al folk, dal blues al jazz

L’identità artistica di Frida Neri si sviluppa attraverso formazioni e generi variegati e si confronta con contesti differenti: piazze (capodanno in piazza Fano, 2010), locali (lo storico Velvet di Rimini, 2009), teatri (Fano, Cagli, Sulmona) e piccoli caffè. Nel 2011 ha aperto il concerto dei Nomadi e la data marchigiana del progetto “Stazioni Lunari” di Francesco Magnelli (esponente C.s.i. e P.g.r.) in cui compaiono Simone Cristicchi e Brunori Sas e Cisco.

“Sto lavorando a un nuovo disco e spero tanto che il mio futuro abbia le sembianze di ciò che desidero, che sia colorato e multiforme”.

Poi, riferendosi agli studenti della città, ha aggiunto: “Ai giovani, agli studenti, mi preme dire che bisogna prendersi tutto il tempo per crescere anche emotivamente e al di là dello studio. C’è bisogno però che capiscano subito cosa vogliono per iniziare a realizzarlo. In questi anni ho capito che il tempo è prezioso e se ripenso ai miei anni a Urbino ricordo tanta superficialità, tanto divertimento insieme ma poca volontà di creare cose importanti. Facciamo anima, creiamo luoghi, spazi, cose importanti. Non arriviamo alla fine dell’università con l’unico bisogno di trovare un modo di fare soldi, perdendo di vista i sogni. Conosco molte persone e la qualità della vita di chi lotta per un sogno è sicuramente la migliore, quella che auguro a tutti”.

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I “Corpi Celesti” di Andrea Maddaloni in mostra al Fuoritema http://ifg.uniurb.it/2013/03/23/ducato-online/i-corpi-celesti-di-andrea-maddaloni-in-mostra-al-fuoritema/39480/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/23/ducato-online/i-corpi-celesti-di-andrea-maddaloni-in-mostra-al-fuoritema/39480/#comments Sat, 23 Mar 2013 01:19:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39480 URBINO – La maggior parte degli elementi di cui siamo fatti e che ci consentono di vivere (carbonio, ossigeno, azoto) sono stati creati nelle stelle. Per questo Andrea Maddaloni, studente dell’Accademia di belle arti, sostiene che “anche noi siamo fatti di polvere di stelle”.

Nella sua ultima mostra fotografica dal nome ‘Corpo Celeste’, in esposizione al Fuoritema fino al 14 aprile, il corpo di una ragazza che incarna l’umanità è usato, secondo Maddaloni, “come tela su cui rappresentare le galassie. E così, come la tela, mano a mano che si dipinge svanisce fra i colori; così questo corpo diventa evanescente fra le stelle”.

Andrea non è un ragazzo di molte parole, ma spiega in modo preciso e sintetico il motivo che l’ha spinto a realizzare questo progetto: “Volevo liberarmi di alcuni disturbi legati al mio passato, per questo avevo bisogno di metterli su carta. Avevo bisogno che gli altri li vedessero per sbarazzarmene”.

Il giovane artista sostiene di aver voluto mostrare “la fusione tra uomo e stelle”, ma parlando delle sue creazioni dice: “Le mie fotografie cercano di suggestionare più che di raccontare qualcosa. Però è anche vero che quando un artista espone si mette a nudo: nelle fotografie che faccio c’è il mio pensiero. Nella mostra ho provato a mettere in relazione il corpo delle persone con l’universo che ci circonda, ma penso che la miglior spiegazione dei mie scatti sia data dalle emozioni che suscita nel pubblico”.

Per questo progetto Maddaloni si è ispirato a Dino Campana e alla domanda se si sente un fotografo crepuscolare risponde con una battuta: “Crepuscolare? Sì, sia all’alba che al tramonto. Nel senso che spesso mi sveglio prestissimo per lavorare e altre volte prediligo la notte. Il riferimento ai crepuscolari comunque c’è”. La locandina della mostra riporta propria una frase presa dai Canti Orfici di Campana: “Tutto era mistero per la mia fede, la mia vita era tutta “un’ansia del segreto delle stelle, tutta un chinarsi sull’abisso”.

Per l’artista dei Corpi Celesti fare arte è anche un modo di superare dissidi interiori: “Vedo l’atto del dipingere come qualcosa di terapeutico ed è quindi importante che mi senta in pace quando lavoro. Oltretutto mi diverte notare come le variazioni musicali percepite dall’orecchio, trasmesse al cuore e mio malgrado al cervello fino al braccio e alla mano, diano vita quasi automaticamente a forme sulla carta. Quando fotografo invece provo a sentire il mondo, come ha scritto la grande poetessa Alda Merini: «Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima»”.

Quando si chiede ad Andrea dove trovi gli spunti per le sue creazioni, lui risponde che ha “sempre fatto molto attenzione a cercare l’ispirazione in altri artisti e in generale nel circostante”. La sua paura è quella di “farsi influenzare troppo e non riuscire a trovare un proprio stile”. Per quanto riguarda i singoli artisti a cui si ispira, dice che “sono tanti e non sono soltanto pittori o fotografi, ma anche poeti e registi, tutti legati da un sottile filo rosso che li congiunge. Da Egon Schiele a Gustav Klimt, da Diane Arbus a Marina Abramović da Edvard Munch a Fabrizio De Andrè, passando per Dante Alighieri, Dino Campana, Mozart, Vivaldi, giungendo fino a Bernardo Bertolucci e Paolo Sorrentino”.

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Musica: John Motherless child stasera al Fuoritema http://ifg.uniurb.it/2013/02/19/ducato-notizie-informazione/musica-john-motherless-child-stasera-al-fuoritema/35131/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/19/ducato-notizie-informazione/musica-john-motherless-child-stasera-al-fuoritema/35131/#comments Tue, 19 Feb 2013 11:39:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35131 [continua a leggere]]]> URBINO – Si esibirà questa sera alle 21.30, al Fuoritema (via Porta Vecchia, 7),  il gruppo folk-rock  “John Motherless child“. Il trio presenterà brani propri e cover riarrangiate in chiave acoustica tra cui John Butler, Jack Johnson, Donavon Frankenreiter, Jonny Cash, Richie Havens e altri. Inoltre il pezzo “La vita media sociale”, contenuto nel cd “John Motherless Child”,  è stato trasmesso da Rai Radio 1, Venerdì 8 febbraio, durante la trasmissione “Demo”.

 

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Digitize vandal art: i muri scrostati di Urbino diventano arte. Tito Gargamelli espone al Fuoritema http://ifg.uniurb.it/2013/02/13/ducato-online/digitize-vandal-art-i-muri-scrostati-di-urbino-diventano-arte-tito-gargamelli-espone-al-fuoritema/34654/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/13/ducato-online/digitize-vandal-art-i-muri-scrostati-di-urbino-diventano-arte-tito-gargamelli-espone-al-fuoritema/34654/#comments Wed, 13 Feb 2013 12:46:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34654 FOTO - L'artista utilizza le crepe e i segni del tempo per creare paesaggi o corpi in rovina. E' la "digitize vandal art", l'arte del collage digitale su foto proprie e altrui. L'esposizione dal 15 febbraio al 15 marzo]]>

Locandina della mostra al Fuoritema di Tito Gargamelli

URBINO – Le crepe sui muri di Urbino diventano corpi e paesaggi, grazie al lavoro di Tito Gargamelli. L’artista marchigiano, nato a Senigallia e residente a Urbino, esporrà le sue opere di “digitize vandal art” al bar Fuoritema da venerdì 15 febbraio fino al 15 marzo. Per l’inaugurazione è prevista anche la proiezione di alcuni suoi lavori all’esterno del locale, sul muro di fronte all’entrata.

Digitize vandal art: che cosa significa?
Il termine ‘Digitize’ significa digitalizzazione, perché il mio lavoro è incentrato sulle foto digitali. ‘Vandal’ perché è una vandalizzazione elegante delle immagini: io creo collage digitali a partire da foto che trovo su internet, anche di fotografi famosi. Ma non è un vandalismo distruttivo, è un vandalismo creativo, artistico. E’ anche un discorso di riciclo: oggi c’è un surplus nella produzione di immagini, quindi non mi importa di violare il copyright degli altri, e nemmeno se gli altri violano il mio. Molte mie opere le regalo, o le baratto: alla Slowcanda, a Piobbico, ho barattato un mio quadro con quattro cene.

Per le sue opere utilizza anche foto dei muri di Urbino e di altri borghi della zona?
Sì, in questo caso sono io a fare la foto. Mi piacciono molto le crepe, perché viste da un’altra prospettiva possono diventare paesaggi, anche senza alterarle molto al computer. Cambiando punto di vista, un muro diventa un deserto, acquista senso di profondità. Grazie all’arte il muro non è più un blocco ma una via di fuga. Creo paesaggi con i muri anche per combattere un senso di claustrofobia che fin da bambino mi spinge a cercare grandi spazi.

Usa molto anche il nudo femminile.
Il nudo femminile artisticamente è più attrattivo di quello maschile, ma soprattutto è più reperibile: su internet si trovano ragazze in tutte le pose, in base a quello che mi serve. Per i corpi maschili è più difficile. A volte alcuni miei amici mi aiutano, ma è difficile trovare qualcuno disposto a posare nudo, senza vergogna. Nelle mie opere utilizzo i nudi per i collage e spesso sostituisco la pelle dei corpi con dei muri scrostati, per dare l’idea di una umanità in rovina.

Un’umanità in rovina?
La nostra società è in decadenza perché abbiamo perso il tribalismo, l’animismo. Con le mie opere cerco di distruggere il mito della bellezza perfetta: la realtà e i corpi sono belli perché sono sporchi, forgiati dalla vita e dagli eventi. Non lo dico con una connotazione politica: è un sentimento, quello che mi porta a sfidare gli stereotipi della cultura dominante. Infatti, con altri artisti, abbiamo fondato il movimento del Post-frivolismo.

Cioè?
E’ un’idea che purtroppo non è andata avanti. Avevamo anche fatto il primo congresso, alla stazione di Urbino. La matrice comune era quella di porsi in modo “post” rispetto a tutto, ai miti della cultura. Io in particolare cerco di stravolgere lo stereotipo della bellezza, soprattutto quella femminile.

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