il Ducato » giustizia http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » giustizia http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Piove sul tribunale di Urbino: tetto rotto, molti processi pendenti e poco personale http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/piove-sul-tribunale-di-urbino-tetto-rotto-molti-processi-pendenti-e-poco-personale/65690/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/piove-sul-tribunale-di-urbino-tetto-rotto-molti-processi-pendenti-e-poco-personale/65690/#comments Fri, 20 Feb 2015 08:27:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65690 L'INCHIESTA / Il palazzo di giustizia di Urbino in difficoltà: boom di processi pendenti, +100% nel penale e 40% nel civile. Il personale amministrativo scarseggia e dal tetto, mai riparato, filtra acqua. Chieste tre misure urgenti al ministro della Giustizia VIDEOINTERVISTA A NITRI / MAPPA La giustizia nelle Marche
TUTTI I DATI DA NAVIGARE/SFOGLIA IL NUOVO NUMERO DEL DUCATO ]]>
Il tribunale di Urbino

Il tribunale di Urbino

URBINO – La giustizia a Urbino si regge anche sugli stagisti. Un’immagine forte per descrivere le gravi carenze che mettono in seria difficoltà il lavoro del Tribunale ducale. La preoccupazione per il futuro incerto del palazzo di giustizia trova riscontro nelle parole del presidente Francesco Nitri: “La situazione del personale amministrativo è precaria”.

A distanza di un anno dal rischio accorpamento con Pesaro, che causò molti disagi all’organizzazione degli uffici giudiziari, il palazzo di giustizia della città ducale si trova ancora in affanno. Aumentano i rinvii delle udienze, i procedimenti si accumulano e il personale amministrativo non basta, tanto che molto lavoro viene smaltito grazie ai giovani che fanno lì degli stage con la speranza di una futura collocazione nell’organico.

VIDEOINTERVISTA / Il presidente Nitri: “Le nostre richieste al Governo”

Ad aggravare la situazione anche le condizioni dello stabile che ospita gli uffici giudiziari: “Ci sono gravi problemi di manutenzione – dice il presidente Nitri – il tetto del tribunale è ancora scoperto nonostante i lavori siano iniziati più di tre anni fa. Con le ultime piogge abbiamo avuto locali allagati e ci siamo dovuti stringere in quelli disponibili”.

Il tetto del Tribunale ancora da sistemare

Il tetto del Tribunale ancora da sistemare

Gli ultimi dati disponibili relativi al 2014, anche se non completi, confermano la situazione precaria del palazzo di giustizia. Ad esempio nel penale, dove nel secondo semestre 2014 si registra un aumento di casi pendenti da 723 a 814 con un aumento del 12,5%. Stessa tendenza per i casi in carico al gip, passati da 656 a 741 nel secondo trimestre con un aumento del 12,9%.

Se andiamo a guardare la serie storica, prendendo i dati del ministero della Giustizia (gli ultimi disponibili sono del 31 dicembre 2013) rispetto al 2005 si è registrato un aumento del 106% dei procedimenti penali non arrivati a sentenza e un +40% di quelli civili ancora pendenti. Di contro le cause portate a termine sono in diminuzione del 10% per il civile e del 42% per il penale.


GUARDA / Le tabelle con i dati integrali (fonte: ministero della Giustizia)

Non è sempre stato così, la situazione è precipitata negli ultimi 4 anni, in corrispondenza col periodo in cui il tribunale era a rischio chiusura. Nel 2013 sono stati iscritti 3551 procedimenti nei registri civili, ma ne sono stati chiusi solo 3105 e a fine anno c’erano 3572 cause pendenti. Numeri leggermente migliori nel penale, dove a fronte di 1444 fascicoli aperti, 1085 sono stati chiusi e ne rimangono 1242 che attendono di essere definiti. “Le pendenze civili si sono accumulate per il rischio chiusura del tribunale e le risorse – dice Nitri – sono state concentrate sui processi penali. Ora stiamo mettendo le mani su tutto. La priorità è stata data al civile ora”. Insomma a Urbino i procedimenti conclusi sono sempre meno rispetto a quelli che vengono aperti e quindi si stanno accumulando anno dopo anno.

Guarda la mappa dei tribunali marchigiani

Clicca per guardare la mappa dei tribunali marchigiani

Nelle Marche (mappa) va così male solo il tribunale di Fermo. Nella giustizia penale la maglia nera per i processi non conclusi va ad Ancona e Ascoli Piceno, mentre Urbino rientra nella media regionale. Lo stesso vale per il numero di processi civili portati a termine. La giustizia ducale si trova nella situazione di maggiore difficoltà rispetto al resto della regione per quanto riguarda il numero di procedimenti penali definiti, dove spicca il tribunale di Pesaro per i pochi procedimenti pendenti e i molti definiti rispetto a quelli iscritti nel 2013. Per fare un paragone con un tribunale di dimensioni simili si può fare riferimento a quello di Camerino, soppresso nel 2013, che aveva un maggior numero di procedimenti civili definiti, ma anche più cause pendenti.

Se invece guardiamo alla realtà nazionale, rispetto ai tribunali di piccole dimensioni ancora attivi in Italia (molti sono stati chiusi nel 2013), Urbino ha una media di una causa pendente per ogni nuova iscritta nel 2013, ma un basso numero di cause civili concluse (solo Caltagirone, Locri, Tempio Pausania e Vallo della Lucania fanno peggio).

Nonostante questo i dati sul numero di procedimenti civili portati a termine dai magistrati presenti è nella media nazionale. Questo dato indica che a fronte di un buon lavoro del personale giudiziario del tribunale, ci sono delle difficoltà nello smaltimento dei processi. Il tribunale di Urbino si trova infatti con una mancanza di personale amministrativo del 23% dell’organico previsto dal ministero della giustizia, una delle situazioni peggiori tra i piccoli uffici giudiziari italiani. Nel 2013 ogni dipendente si trovava oberato da una media di 223 procedimenti (erano 205 a testa a Fermo, 190 ad Ascoli Piceno, 170 a Pesaro e ad Ancona e 165 a Macerata).

Faldoni nel tribunale di Urbino

Faldoni nel tribunale di Urbino

“Il personale amministrativo è carente – dice Nitri – perché il tribunale era a rischio chiusura. Stiamo aspettando la copertura di questi posti. Molti sono andati in pensione” e poi continua facendo eco a quanto detto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Speriamo nella mobilità del personale delle province. Ci auguriamo che questo possa venire a coprire i ruoli amministrativi in tribunale”.

Per Nitri – che conosce bene la realtà pesarese, dove ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore per dieci anni – “se ci fosse stata la fusione con il tribunale di Pesaro la situazione sarebbe stata tragica”. Una soluzione alternativa, invece, potrebbe essere quella di ampliare il circondario di Urbino. L’operazione, come dimostrato anche da uno studio del procuratore generale Alessandro G. Cannevale, da un lato sgraverebbe Pesaro, oberato di lavoro nel settore civile, dall’altro incrementerebbe il numero di magistrati in organico a Urbino, rendendo così più veloce la risposta della giustizia alle richieste dei cittadini.

DALL’ARCHIVIO Pochi giudici e rischio chiusura, pioggia di rinvii in tribunale (giugno 2013)

Nitri aggiunge: “Nessuno a quel punto parlerebbe più di chiudere il tribunale di Urbino”. Il trasferimento riguarderebbe 10 comuni (Barchi, Cartoceto, Fratte Rosa, Mondavio, Orciano di Pesaro, Pergola, San Lorenzo in Campo, Serra Sant’Abbondio, Saltara e Serrungarina) per un totale di 36.476 residenti attualmente sotto la competenza di Pesaro, ma che si trovano territorialmente più prossimi a Urbino. La proposta è stata già inoltrata al ministero, ma è necessario che un parlamentare la porti avanti e per fare questo Nitri si rivolge alla deputata Alessia Morani.

I problemi del tribunale emergono in tutta la loro complessità non solo quindi dai dati ministeriali, ma anche dalle parole del presidente stesso che si rivolge direttamente al ministro della Giustizia: “Se potessi chiedere tre cose a Orlando sarebbero la copertura del personale amministrativo, abbiamo troppo personale precario che non si trova qui in pianta stabile; la revisione del circondario con il passaggio di alcuni comuni da Pesaro a Urbino per dare più materia al tribunale e scongiurarne definitivamente la chiusura. Infine vorrei maggior attenzione sulla manutenzione dello stabile che si trova in condizione di parziale abbandono. Tre richieste che si devono trasformare in interventi concreti che non si possono più rimandare.

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Tribunale Urbino, Nitri: “Situazione precaria”. E fa tre richieste al Governo (Videointervista) http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/tribunale-urbino-il-presidente-nitri-situazione-precaria-e-fa-tre-richieste-al-governo-videointervista/65871/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/tribunale-urbino-il-presidente-nitri-situazione-precaria-e-fa-tre-richieste-al-governo-videointervista/65871/#comments Fri, 20 Feb 2015 08:13:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65871 [continua a leggere]]]> Il presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri

Il presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri

URBINO – Tre richieste per il ministro della Giustizia Andrea Orlando: la copertura del personale amministrativo, ora sostituito dagli stagisti, il passaggio di alcuni comuni dal circondario di Pesaro a quello di Urbino, e la manutenzione dello stabile di via Raffaello, danneggiato dal passare degli anni e dal maltempo.

Il presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri prova così ad aggiustare il guasto alla macchina giudiziaria che si è trovato a guidare lo scorso giugno. Quando, aggirato il decreto sulla chiusura dei piccoli uffici giudiziari, il palazzo di Giustizia urbinate ha dovuto fare i conti con le falle rimaste aperte. E con la pioggia, quella di procedimenti orfani di sentenza, e quella vera, che cade da un tetto ancora scoperto.

Il tribunale di Urbino è tra i più inefficienti tra i piccoli uffici giudiziari italiani. Come si spiega?
Le pendenze si sono accumulate dopo la proposta di chiusura del Tribunale, nel 2012. L’incertezza sul futuro del palazzo di Giustizia (prima nella lista di quelli da chiudere, poi depennato, ndr), ha portato il Csm e il Ministero a rimandare la copertura dei posti di lavoro. Dopo che ne è stata decisa la sopravvivenza, c’è voluto del tempo per rimettere in moto la macchina giudiziaria. L’organico dei magistrati è al completo da poco, e stiamo ora riesaminando le pendenze maggiori, quelle civili, che interessano direttamente i cittadini.

Ci sono anche sette procedimenti pendenti da prima del 2000.
Anche i sette procedimenti saranno portati a conclusione. Io stesso sto riesaminando le pendenze civili, come le udienze di separazioni e divorzi o le procedure fallimentari, e approfondirò personalmente la questione.

Qual è oggi il problema maggiore?
Il personale amministrativo è carente. In molti sono andati in pensione senza che il loro posto fosse occupato, e tiriamo avanti con personale precario. Giovani stagisti molto preparati che, nella speranza di un impiego, accettano di lavorare senza stipendio e finiscono con lo svolgere ruoli di contorno e supporto che spetterebbero ai dipendenti dell’amministrazione. Colpa della burocrazia: la cancelleria fallimentare, ad esempio, ora è scoperta nonostante la domanda di trasferimento di una collega sia stata accolta già da due mesi.

Se potesse avanzare tre richieste al ministro della Giustizia, cosa vorrebbe per il tribunale di Urbino?
Per prima cosa la copertura del personale amministrativo, che potrebbe realizzarsi sfruttando la mobilità dei dipendenti delle Province, annunciata dal Governo. Abbiamo già ricevuto diverse domande da parte di alcuni impiegati, ma i tempi sono ancora una volta dettati dalla burocrazia. In secondo luogo la revisione delle circoscrizioni: molti comuni potrebbero passare dal circondario di Pesaro a quello di Urbino, alleggerendo il primo tribunale e potenziando il secondo. Abbiamo presentato un progetto a riguardo – firmato dal procuratore della Repubblica Alessandro Cannevale – ma dal Ministero nessuna risposta. Qualche parlamentare locale potrebbe farsene portavoce, penso ad esempio all’onorevole Alessia Morani, eletta in questo circondario. E pensare che c’è addirittura chi parla ancora di una nostra fusione con Pesaro.

Faldoni in Tribunale

Faldoni in Tribunale

Cioè?
Sono circolate nuove voci su una possibile soppressione del tribunale di Urbino, ipotesi che smentisco. Anzi, posso dire che se ci fosse stata la fusione tra i due tribunali la situazione ora sarebbe davvero tragica. Perché anche a Pesaro, dove ho prestato servizio fino allo scorso giugno, c’è una lunga coda di cause sia civili che penali, e si decidono molte prescrizioni. La revisione del circondario è allora la soluzione più ragionevole, se si vuole bene alla giustizia e al cittadino.

Manca ancora la terza richiesta.
Chiederei la manutenzione del nostro stabile, che di fatto non c’è mai stata. Abbiamo infiltrazioni nei soffitti e un tetto gravemente danneggiato da tre anni. Iniziati ad agosto del 2013, i lavori sarebbero dovuti finire a giugno dell’anno scorso, ma il cantiere è ancora aperto e non so più come sollecitare la ricostruzione. Per di più, le ultime piogge hanno allagato alcuni locali che siamo stati costretti a sgomberare. Un’intera cancelleria è stata spostata nell’ufficio del Gip, e anche stringersi ora diventa difficile.

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Furto di gas: residente di Sassofeltrio condannato a un anno http://ifg.uniurb.it/2013/12/05/ducato-online/furto-di-gas-residente-di-sassofeltrio-condannato-a-un-anno/53340/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/05/ducato-online/furto-di-gas-residente-di-sassofeltrio-condannato-a-un-anno/53340/#comments Thu, 05 Dec 2013 16:19:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53340 LEGGI ANCHE - Firma falsificata: condannato imprenditore]]> URBINO – Per mesi ha riscaldato la sua abitazione sottraendo gas alla società fornitrice, ma è stato smascherato da un controllo casuale. R.V., residente a Sassofeltrio (PU), è stato condannato oggi dal Tribunale di Urbino a un anno di reclusione e 100 euro di multa per furto aggravato, pena sospesa grazie alla condizionale.

I fatti risalgono al marzo 2009: la Sgr Servizi, società di distribuzione del gas con sede a Rimini che opera anche in alcuni comuni marchigiani, aveva sospeso la fornitura di metano al cliente e posto i sigilli al contatore per impedire l’accesso alla rete di distribuzione. In quell’occasione, il personale tecnico ha annotato un livello di consumo di 10784 metri cubi.

Sei mesi più tardi, durante un controllo tecnico sui contatori del condominio, i tecnici hanno trovato i sigilli danneggiati e il consumo cresciuto a 11162 metri cubi. Dopo aver rimesso i sigilli, la Sgr ha aspettato due mesi per un nuovo controllo sull’utenza, trovando però sia i blocchi che il contatore sabotati: inevitabile a quel punto la denuncia.

 

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Insulti a Forza nuova, nuova udienza contro Assemblea permanente http://ifg.uniurb.it/2013/11/27/ducato-notizie-informazione/insulti-a-forza-nuova-nuova-udienza-contro-assemblea-permanente/52121/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/27/ducato-notizie-informazione/insulti-a-forza-nuova-nuova-udienza-contro-assemblea-permanente/52121/#comments Wed, 27 Nov 2013 09:41:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52121 [continua a leggere]]]> URBINO –  Al Tribunale di Urbino è cominciata la nuova udienza del processo contro alcuni ragazzi appartenenti al collettivo Assemblea permanente. Sono accusati di aver insultato un gruppo di attivisti di Forza Nuova mentre distribuivano volantini in Piazza della Repubblica. Intanto fuori dal tribunale il collettivo studentesco ha organizzato un picchetto in solidarietà con gli imputati distribuendo fogli con scritto “L’antifascismo non si processa”.

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Tribunale di Urbino: slitta a fine giugno la decisione sulla soppressione http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/tribunale-di-urbino-slitta-a-fine-giugno-la-decisione-sulla-soppressione/50128/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/tribunale-di-urbino-slitta-a-fine-giugno-la-decisione-sulla-soppressione/50128/#comments Wed, 05 Jun 2013 16:25:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50128 [continua a leggere]]]> ROMA – Entro fine mese sarà forse più chiaro il destino del Tribunale di Urbino, a rischio cancellazione dopo il decreto del Governo del settembre 2012 e considerato uno dei casi più critici nella riforma della geografia giudiziaria. Il Ministro Anna Maria Cancellieri, al termine delle audizioni in Commissione giustizia, ha deciso di rimandare a fine giugno una decisione definitiva in merito al provvedimento. Questo tempo le servirà per valutare eventuali verifiche ed esaminare i casi più problematici.

“Il Ministro ha di fatto accolto la proposta del Partito democratico che non vuole prorogare la riforma ma correggere gli errori e tra questi eliminare Urbino tra i comuni soggetti alla soppressione del tribunale”  ha affermato Alessia Morani, membro Pd alla Commissione giustizia alla Camera.

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Pochi giudici e rischio chiusura, pioggia di rinvii in tribunale http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/pochi-giudici-e-rischio-chiusura-pioggia-di-rinvii-in-tribunale/37463/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/pochi-giudici-e-rischio-chiusura-pioggia-di-rinvii-in-tribunale/37463/#comments Wed, 06 Mar 2013 08:56:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37463 LEGGI Tribunale, slitta la chiusura. Il procuratore: “Urbino ha i requisiti”
LEGGI Il questore La Gala:“Il commissariato di Urbino non si tocca” ]]>
URBINO- “Grave carenza di organico” è la motivazione affissa alle porte delle aule. “Questioni organizzative connesse alla prossima soppressione del Tribunale”, l’ostacolo alla normale attività. Nella sola giornata di ieri, almeno venticinque udienze preliminari sono state rimandate a novembre in vista della possibile chiusura del tribunale di Urbino, prevista per settembre 2013.

Magistrati, avvocati e utenti in questo momento devono fare i conti con le carenze strutturali dell’organico – che al momento ha soltanto tre magistrati sui sei previsti e un solo giudice di pace per un bacino di utenza di circa 100.000 abitanti ripartiti in 35 comuni – e con la spada di Damocle di una chiusura annunciata ma non ancora certa.

“Urbino è sempre stato molto veloce nei procedimenti – ha commentato il segretario dell’Ordine degli Avvocati Sandro Carloni- e questo inedito momento di stallo si riflette sia sui processi che sui clienti. Lo slittamento del parere del Csm chiesto dal ministro Paola Severino nelle scorse settime, tuttavia, mi fa ben sperare sia sulla sopravvivenza del nostro Tribunale, sia sull’aumento dell’organico”.

Il decreto legislativo del 7 settembre 2012, il cosiddetto taglia-tribunalini, ha disposto infatti la chiusura del Tribunale di Urbino e della relativa Procura della Repubblica. Entrambi dovrebbero essere accorpati al Tribunale di Pesaro.

La riorganizzazione degli uffici rientra nella cornice dei tagli ai costi dell’amministrazione giudiziaria pianificata dal governo Monti. Ma magistrati e avvocati hanno contestato da subito il provvedimento appellandosi non solo al danno arrecato a tutti gli utenti del Tribunale, ma anche alla particolare situazione di Urbino, che è capoluogo di provincia insieme a Pesaro.

In realtà il Tribunale non naviga in buone acque sin dalla fine del 2011 quando il Csm, prima ancora dell’approvazione del decreto legislativo, aveva interrotto l’assegnazione di nuovi magistrati creando non pochi problemi all’iter quotidiano dei processi.

Ordine degli avvocati, dipendenti e presidente del Tribunale hanno percorso vie diverse ma parallele nel tentativo di opporsi al provvedimento: se i primi due hanno seguito la strada del ricorso al Tar del Lazio, il giudice Paolo Cigliola, poi diventato presidente del Tribunale, ha sollevato la questione di legittimità alla Corte costituzionale quando nel corso di un processo penale si è trovato costretto a rinviarlo a ottobre 2013, ovvero a una data posteriore a quella prevista per il trasferimento a Pesaro.

“Tar e Corte Costituzionale non si sono ancora espresse in merito ai ricorsi- sottolinea Carloni – e al momento Urbino è in bilico tra il decreto ‘taglia tribunalini’, che aspetta il parere obbligatorio ma non vincolante del Consiglio superiore della magistratura, e l’insediamento del nuovo governo che potrebbe reinserire Urbino nella pianta organica assieme ad altri cinque in tutta Italia”.

I rinvii stabiliti oggi e negli ultimi mesi, infatti, riguardano processi lunghi e complessi che, in caso di spostamento al tribunale di Pesaro, potrebbero essere interrotti o subire la sostituzione del magistrato. Nessun problema, invece, per le cause civili, i patteggiamenti, i procedimenti per direttissima e per tutti i processi di breve durata.

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Tribunale, slitta la chiusura. Il procuratore: “Urbino ha i requisiti” http://ifg.uniurb.it/2013/02/27/ducato-online/slitta-la-chiusura-del-tribunale-il-procuratore-cannavale-unirci-a-pesaro-allungherebbe-i-tempi-della-giustizia/36362/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/27/ducato-online/slitta-la-chiusura-del-tribunale-il-procuratore-cannavale-unirci-a-pesaro-allungherebbe-i-tempi-della-giustizia/36362/#comments Wed, 27 Feb 2013 11:25:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36362 URBINO – Quirinale e ministero della Giustizia hanno chiesto al Consiglio superiore della magistratura di rinviare il parere sugli accorpamenti dei tribunali italiani, ma questo non significa che il tribunale di Urbino resterà aperto. La notizia del rinvio, che diluisce i tempi della soppressione, è di questa mattina e non lascia tranquillo il procuratore della Repubblica di Urbino Sandro Cannavale.

“Nessuno sa quello che può succedere, non in questo periodo di grande incertezza istituzionale”, commenta il capo degli inquirenti urbinati. Il rinvio del parere, insomma, non cancella la legge sul ridimensionamento che resta pienamente in vigore. La decisione di richiamare il provvedimento o di rivederlo spetta in ogni caso al nuovo governo.

Il tribunale della città ducale, secondo il procuratore, avrebbe diritto a restare aperto: “Esiste il vincolo della delega: teoricamente dovrebbero restare in funzione almeno tre tribunali per ogni distretto di Corte d’Appello, più quelli dei capoluoghi di provincia”. La sede di Urbino rientra in entrambi i requisiti.

“Per quanto riguarda Urbino in particolare – ha aggiunto Cannavale – va anche detto che le commissioni di Camera e Senato hanno già dato parere contrario alla soppressione del nostro tribunale proprio per il problema del vincolo”.

Oltre agli impedimenti giuridici, secondo il procuratore ci sono risvolti pratici che sconsigliano il “matrimonio” tra la sede di Urbino e quella di Pesaro: “Pesaro – ha spiegato – potrebbe non essere pronta per accogliere i nuovi uffici perché mancano i locali. A Urbino tre giudici sono andati via l’anno scorso, due in pensione e uno trasferito, e non sono stati sostituiti perché il tribunale deve chiudere. In queste condizioni è difficile persino arrivare a comporre il collegio giudicante”.

“Andrebbe rivista tutta la logica del provvedimento”, conclude Cannavale, “ha senso accorpare due piccoli tribunali per formarne uno medio, i tribunali di medie dimensioni sono quelli che funzionano meglio. Ma fondere un piccolo tribunale a uno grande o medio-grande ha poco senso, si va soltanto a intasare quest’ultimo, prolungando i tempi della giustizia perché i procedimenti, nel frattempo, sono costretti a fermarsi. In più c’è da calcolare i costi perché le operazioni di trasferimento hanno un prezzo: può essere che coi ridimensionamenti si risparmi in futuro, ma nell’immediato avremo degli oneri abbastanza pesanti”.

 

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