il Ducato » gola del furlo http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » gola del furlo http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Frana Gola del Furlo, cantiere deserto. Il sindaco di Acqualagna: “Tutto in regola” http://ifg.uniurb.it/2015/03/09/ducato-online/frana-gola-del-furlo-cantiere-deserto-il-sindaco-di-acqualagna-tutto-in-regola/67585/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/09/ducato-online/frana-gola-del-furlo-cantiere-deserto-il-sindaco-di-acqualagna-tutto-in-regola/67585/#comments Mon, 09 Mar 2015 17:40:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67585 LEGGI / I ristoratori: "Ci sentiamo in trappola"]]> Cantiere Gola del Furlo

Cantiere Gola del Furlo

URBINO – I lavori dovevano iniziare una settimana fa e durare almeno 60 giorni. In realtà oggi, 9 marzo, il cantiere sulla Flaminia, all’imboccatura della gola del Furlo, era deserto.

“C’è una mancanza di informazione da parte delle istituzioni” ha detto Loris Ducci responsabile della cooperativa Marche and Bike. ”Se sono partiti i lavori lo sono solo sulla carta perché di fatto c’è solo un cantiere chiuso che non si sa quando e in che condizioni riaprirà. Noi ci occupiamo dei ciclisti e chi volesse farsi un giro in bici, per esempio da Urbino o Fermignano, dovrebbe fare un giro lungo e scomodo”.

È da dicembre 2013 che la strada per arrivare al passo del Furlo è chiusa per un frana causata dalla forte pioggia e dall’erosione provocata dal fiume Candigliano. A maggio 2014 il comune di Acqualagna aveva riaperto l’accesso a pedoni e ciclisti. Ma anche per loro, da febbraio di quest’anno, la via è sbarrata da pannelli di legno pressato. Il motivo del blocco è l’inizio dei lavori per rimettere in piedi una meraviglia di storia attraversata ai suoi tempi da Etruschi e Romani.

“Da una settimana a questa parte non ho visto nessun operaio nel cantiere” ha riferito Giuseppina Baldelli del bar Furlo ai piedi della Gola. “Abbiamo perso un bel po’ di lavoro perché in un anno c’è stato un calo di visitatori. Addirittura non vediamo più neanche i pullman che trasportano gli stranieri. Dall’estero vengono fin qui per poi trovarsi questa brutta sorpresa”.

Altri commercianti del Furlo raccontano di turisti furiosi perché sul sito internet della riserva non è segnalato il disagio. Sul portale campeggia ancora la scritta “un’area protetta alla portata di tutti!!”. Più in basso l’avviso dei lavori in corso e, ancora, dell’accesso consentito a pedoni e ciclisti. Ma anche questo non è più vero.

Per il sindaco di Acqualgna Andrea Pierotti, però, la situazione è normale: “I lavori sono iniziati il 2 marzo. Saranno utilizzate due squadre – spiega – ma al momento ne è intervenuta soltanto una per ripulire l’area del cantiere. Domani in giunta decideremo come muoverci  per mettere in sicurezza il cantiere,  abbattendo una parte del versante. Soltanto a questo punto i lavori saranno a pieno regime”. Il progetto, curato dall’ingegner Alberto Paccapelo dell’ufficio tecnico provinciale, consiste nella realizzazione di un muro di cemento armato per sostituire il precedente, “che risaliva ad almeno 80 anni fa”. Secondo il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Acqualagna, Andrea Iorio, i lavori dureranno tre o quattro mesi al massimo. Tempi che non corrispondono alle stime del sindaco Pierotti. Circa un anno fa aveva dichiarato che “una volta avviato il cantiere, i lavori non dovrebbero durare più di 60 giorni”.

Il 19 marzo del 2014 il sindaco Pierotti ha dichiarato che c’era la copertura economica per far partire il progetto e che era “il momento di concludere l’iter in pochi giorni e avviare la gara d’appalto per i lavori”. Per  l’ ex assessore provinciale Massimo Galuzzi i lavori sarebbero dovuti finire “entro la stagione estiva” del 2014.

 

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I cavalli abbandonati nella Gola del Furlo potrebbero essere adottati dalla Provincia http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/i-cavalli-abbandonati-nella-gola-del-furlo-potrebbero-essere-adottati-dalla-provincia/61222/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/i-cavalli-abbandonati-nella-gola-del-furlo-potrebbero-essere-adottati-dalla-provincia/61222/#comments Wed, 09 Apr 2014 11:52:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61222 14-290x290URBINO – Trenta cavalli abbandonati da anni sul monte Pietralata, un proprietario che li “disconosce” e la Provincia di Pesaro Urbino che potrebbe presto adottarli.

Continua il contenzioso tra la Comunità Montana Catria e Nerone e un allevatore della zona, che frequenta il monte Pietralata per far mangiare quelli che un tempo erano i suoi cavalli. Dice che non sono di sua proprietà per non pagare il risarcimento alla Comunità montana per aver utilizzato un capannone all’interno della riserva del Furlo, di proprietà del demanio, senza pagare l’affitto.

Intanto i cavalli sono ancora lì, sul monte che li ospita da anni. Stanno bene, non sono minacciati dai lupi, ma hanno bisogno di cure. In Provincia, fa sapere la Guardia forestale di Cagli, si discute della possibilità di adottare questi animali per farli vivere all’interno della riserva naturale della  Gola del Furlo allo stato brado. Si tratta di una proposta che se dovesse passare impiegherà comunque più di un anno per diventare realtà.

Armando Rocchetti, comandante della Guardia forestale di Cagli, si è interessato in prima persona alla vicenda e ci ha aiutato a ricostruire la storia dei trenta cavalli. “Sono sul monte dal 1997 – spiega Rocchetti – e sono stati sistemati lì perché il capannone dell’allevatore aveva subìto dei danni e non era più agibile. Secondo il proprietario dei cavalli, la colpa era della Provincia di Pesaro e Urbino che non aveva fatto manutenzione al canale di scorrimento dell’acqua piovana lungo la strada che costeggiava la sua proprietà”. Per questo motivo, l’allevatore ha fatto causa alla Provincia.

Dopo l’apertura del contenzioso con la Provincia, l’allevatore ha chiesto al Corpo forestale dello Stato, gestore del demanio regionale, di poter portare i cavalli sugli altipiani del monte Pietralata a pascolare. Doveva essere una soluzione provvisoria, di pochi mesi. Il pascolo di altura, infatti, è consentito solo nel periodo tra maggio a settembre. D’inverno i cavalli dovevano essere portati sotto gli 800 metri, ma così non è stato perché nel frattempo l’allevatore non era riuscito a sistemare la sua scuderia e aveva quindi chiesto di utilizzare un altro capannone di proprietà del demanio che si trova a circa 700 metri d’altezza sul monte Pietralata. Un ricovero per cavalli dai recinti fatiscenti. Gli è stato concesso, anche in questo caso, solo per un breve periodo. E anche in questo caso quella che doveva essere una soluzione temporanea si è trasformata in una soluzione permanente.

Intanto, nel 2000, il demanio regionale passa in gestione alla comunità montana di Cagli e Urbania. Per questo pascolo sul monte Pietralata l’allevatore avrebbe dovuto pagare un canone annuale che aveva subìto un leggero aumento. “L’allevatore, però, si è rifiutato di pagare i 150 euro in più di canone”, spiega Rocchetti.

Si apre così nel 2003 un nuovo contenzioso, questa volta tra l’allevatore, che intanto aveva smesso di pagare l’affitto del capannone, e la comunità montana, che, a fronte del mancato pagamento, gli aveva vietato di usare la struttura. Un divieto sempre ignorato.

Secondo la ricostruzione del comandante della forestale di Cagli, il tribunale aveva imposto al proprietario dei cavalli di pagare un risarcimento alla comunità montana. Ma l’allevatore, ormai caduto in disgrazia, non disponeva più di nulla. È per questo che, nonostante frequentasse il monte Pietralata a bordo del suo trattore carico di fieno per dar da mangiare agli animali, sosteneva e continua a sostenere che quei cavalli non sono suoi.

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Maltempo nelle Marche, Protezione civile emette avviso di criticità idrogeologica http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/ducato-online/maltmepo-nelle-marche-protezione-civile-emette-avviso-di-criticita-idrogeologica/60441/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/ducato-online/maltmepo-nelle-marche-protezione-civile-emette-avviso-di-criticita-idrogeologica/60441/#comments Wed, 26 Mar 2014 16:48:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60441 Frana

URBINO – La Protezione civile regionale ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse per l’intera giornata di giovedì e uno di criticità idrogeologica (definito “moderato”, terzo grado su una scala di quattro) fino a mezzogiorno di venerdì. Le abbondanti piogge previste, soprattutto nelle zone interne delle Marche, potrebbero infatti causare frane e smottamenti. Per quanto riguarda le zone costiere, soffieranno venti fino a 70 chilometri all’ora, quindi il rischio è quello delle mareggiate. Si tratta del secondo avviso che riguarda il rischio idrogeologico emesso da gennaio, ma del tredicesimo se si prende in considerazione da ottobre 2013.

Pioggia e frane sono un binomio frequente in una regione dalla profonda fragilità idrogeologica come quella delle Marche. Le abbondanti precipitazioni di questa stagione invernale hanno causato due vittime, per l’alluvione avvenuta a metà novembre e molti crolli, alcuni dei quali in strade strategiche per i collegamenti commerciali e per le zone turistiche. La strada statale 452 della Contessa è stata totalmente interrotta per venti giorni, nel tratto tra Pontericcioli di Cantiano e Gubbio e, anche se riaperta al traffico, il punto franato è tutt’ora percorribile sono su una carreggiata, a senso alternato. Da metà dicembre anche la via Flaminia è interrotta per una frana che ha fatto crollare metri di asfalto e messo in crisi le strutture turistiche del Furlo.

Il rischio del dissesto è alto anche nel territorio di Urbino. Ne è un esempio la strada provinciale 9 che collega la città ducale a Schieti, dove i cedimenti sono numerosi. Franato un tratto della strada tra Gadana e Pieve di Cagna, in località Ca’ Andreana, e un altro verso Pesaro, poco dopo Trasanni, in via Urbinate. Quella di Trasanni è una frana che risale al marzo del 2013. Una delle zone più a rischio nell’urbinate è la zona del Sasso, a causa della lottizzazione avvenuta negli anni passati che non ha tenuto conto del rischio idrogeologico di quell’area.

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Flaminia franata, i ristoratori del Furlo: “Ci sentiamo in trappola” http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/flaminia-franata-i-ristoratori-del-furlo-ci-sentiamo-in-trappola/59795/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/flaminia-franata-i-ristoratori-del-furlo-ci-sentiamo-in-trappola/59795/#comments Wed, 19 Mar 2014 09:14:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59795 FOTO E VIDEO Ristoratori e albergatori del parco naturale sul piede di guerra: "Senza Flaminia, affari a picco". Il sindaco Andrea Pierotti: "Presto il via ai lavori, sarà tutto risolto prima dell'estate"
LEGGI Le Marche al primo posto per indice di franosità L'ANALISI Frane, parla il geologo ]]>
ll sopralluogo dei tecnici e amministratori locali  ACQUALAGNA – Al passo del Furlo scorre la storia. Lo hanno attraversato gli etruschi, gli antichi romani, i briganti, le truppe napoleoniche e c’è traccia anche di Benito Mussolini, che da Predappio si fermava in una locanda oggi ancora aperta. Ma da qualche mese fare la stessa cosa è un po’ più complicato. Da metà dicembre dello scorso anno la strada del Passo del Furlo, la Flaminia, è interrotta per una frana. La pioggia di quei giorni e l’erosione provocata dal fiume hanno fatto crollare nel vuoto alcuni metri di asfalto.

Approfittando della giornata primaverile, proviamo a raggiungere la zona che dal 2001 è tutelata dalla “Riserva naturale statale gola del Furlo”. Partiamo da Urbino e imbocchiamo la E78, quindi l’uscita per Calmazzo. Direzione “Gola del Furlo”. E’ lo stesso percorso che fanno (o meglio: facevano) i turisti dal nord Europa, come tedeschi e francesi. Poche centinaia di metri dopo l’uscita, la strada è transennata. I cartelli avvertono: “Strada interrotta”. Indicazioni su percorsi alternativi? Neanche a parlarne.

Ai turisti in fondo basterebbe qualche segnale stradale in più per scoprire che proseguendo in direzione Roma, superata la galleria, al passo del Furlo si arriva anche uscendo per Acqualagna. E’ qui che resistono dalla fine dello scorso anno la signora Giuseppina, Roberta e suo marito Alberto, Giovanna e altre decine di persone che vivono legate a doppio filo a questa zona. Ci sono tre bar, un grande ristorante lungo il fiume, un albergo con taverna.

La stagione turistica sta per entrare nel vivo, i timori di chi ha un’attività nel parco naturale diventano realtà: “Rispetto lo scorso anno –  racconta Raniero Tontini, marito della titolare del bar Costoli – il fatturato è calato di ben oltre il 60%. Le attività in zona che per la bella stagione davano lavoro a una decina di collaboratori, tra camerieri e addetti alle pulizie delle camere, quest’anno quasi certamente non potranno farlo”.

“Ci sentiamo come in trappola – raccontano Roberta e Alberto, dell’albergo e locanda Antico Furlo – Non possiamo programmare niente perché non sappiamo se la strada sarà riaperta prima o dopo l’estate. Ci piacerebbe essere più coinvolti dagli enti pubblici, potremmo raccontare qual è la vera situazione di questa zona e dare qualche idea per rilanciarla”. Poco prima i due albergatori stavano incontrando due ex studenti dell’Università di Urbino, rimasti legati a questa zona pur non essendo marchigiani, oggi professionisti nell’organizzazione eventi: “Abbiamo scoperto questi luoghi anni fa, quando studiavamo qui – racconta Luca, tarantino – Ora proveremo a organizzare un po’ di appuntamenti che attirino turisti, provando anche a sostituirci agli enti pubblici”.

Accanto c’è il bar Furlo, oggi tappa gettonata per le gite scolastiche che passano di lì. Dalla fine degli anni ’80 la famiglia della signora Giuseppina ha preso in mano la gestione del bar: “Spero che riaprano presto la strada – dice – Quest’anno so già che arriveranno pochi pullman di turisti e scolaresche, di sicuro ho subito un calo del 50%, siamo tutti molto preoccupati”. A pesare saranno soprattutto le tasse che tutti dovranno pagare: “La logica degli studi di settore – dice la signora Giuseppina – non tiene conto della situazione che abbiamo subito, vorremmo che il Comune chieda all’Agenzia delle Entrate una maggiore elasticità nei pagamenti delle tasse, visto che è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale”.

Sul luogo in cui la strada è crollata, è in corso l’ultimo sopralluogodi  amministratori locali e tecnici della provincia di Pesaro-Urbino. “La copertura economica c’è – assicura il sindaco di Acqualagna, Andrea Pierotti – Abbiamo recepito le modifiche al progetto chieste dalla Soprintendenza, ora è il momento di concludere l’iter in pochi giorni e avviare la gara d’appalto per i lavori”. Il progetto lo curerà l’ingegnere Alberto Paccapelo dell’ufficio tecnico provinciale: “Realizzeremo un nuovo muro di cemento armato, il precedente risaleva almeno a 80 anni fa”. Tutti d’accordo sul come quindi, un po’ meno sul quando. Secondo l’assessore provinciale Massimo Galuzzi: “Prima dell’estate non so se i lavori saranno finiti, entro la stagione estiva è una previsione plausibile”. Più una speranza che una stima quella del sindaco Pierotti: “Se non ci saranno intoppi – dice – la strada sarà riaperta per giugno”. Riporta tutti alla concretezza l’ingegnere Paccapelo: “Dipenderà tutto dai tempi amministrativi – chiarisce – la posizione del crollo rende il lavoro più complicato, ma una volta avviato il cantiere, i lavori non dovrebbero durare più di 60 giorni”.


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Archeologia e paesaggio, visite guidate alla scoperta della Riserva del Furlo http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-notizie-informazione/archeologia-e-paesaggio-visite-guidate-alla-scoperta-della-riserva-del-furlo/58801/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-notizie-informazione/archeologia-e-paesaggio-visite-guidate-alla-scoperta-della-riserva-del-furlo/58801/#comments Wed, 05 Mar 2014 11:58:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58801 [continua a leggere]]]> URBINO- La riserva  della Gola del Furlo è stata scelta dall’Associazione italiana architettura del paesaggio (Aiapp, sezione Toscana, Umbria e Marche) come sede dell’iniziativa nazionale “Paesaggi e archeologie 2014”, che si terrà venerdì 7 (in particolare per gli addetti ai lavori) e sabato 8 marzo (aperta a tutti).

Per l’occasione la provincia di Pesaro e Urbino, in collaborazione con l’Aiapp, ha organizzato visite guidate nelle gallerie lungo l’antica via Flaminia. Sarà inoltre possibile passeggiare  sul Ponte Mallio di Cagli ed accedere alla Grotta del grano. E scendere nei pressi del condotto che trasporta le acque del Metauro da una parte all’altra del parco. All’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Furlo è stata allestita la mostra fotografica “Paesaggi e archeologie”.

Sono previsti anche due seminari: si parte venerdì alle 9  “Conservare il paesaggio delle archeologie” ospitato nell’albergo “la Ginestra “di Acqualagna. Sabato mattina al teatro comunale di Cagli il tema sarà “Archeologie e progetto del paesaggio”. Seguirà, intorno alle ore 12, una tavola rotonda sulla gestione dei parchi archeologici.

La partecipazione alle due giornate è gratuita. Per informazione chiamare la provincia di Pesaro al numero 0721.3592761 o inviare una mail a m.difazio@provincia.ps.it;

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Turismo, la provincia presenta la “Carta dei Parchi” http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-notizie-informazione/turismo-la-provincia-presenta-la-carta-dei-parchi/58686/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-notizie-informazione/turismo-la-provincia-presenta-la-carta-dei-parchi/58686/#comments Tue, 04 Mar 2014 16:45:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58686 [continua a leggere]]]> URBINO – La Provincia di Pesaro e Urbino presenterà giovedì la “Carta dei parchi-Destinazione natura”, per favorire lo “sviluppo e la promozione degli itinerari naturalistici” nelle aree verdi del territorio. Il progetto, che sarà reso noto nei dettagli il 6 marzo alle 11 alla sede della Provincia a Pesaro, coinvolge la Riserva naturale Gole del Furlo, il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello e il parco del San Bartolo.

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Il bilancio regionale ‘taglia’ i parchi marchigiani http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/il-bilancio-regionale-taglia-i-parchi-marchigiani/53501/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/il-bilancio-regionale-taglia-i-parchi-marchigiani/53501/#comments Mon, 09 Dec 2013 10:36:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53501 La gola del Furlo - foto di Alicudi da Wikipedia

La gola del Furlo – foto di Alicudi da Wikipedia

URBINO – Addio ai monti. Tutti i parchi e le aree protette delle Marche si apprestano ad essere cancellate dal bilancio regionale: il nuovo documento prevede il taglio del 37% delle spese correnti e il 40% degli investimenti per ciò che riguarda la gestione delle riserve naturali. Lo denuncia Fabrizio Giuliani, presidente di Federparchi Marche.

Nella provincia di Pesaro e Urbino soltanto la riserva della Gola del Furlo è a rischio ma, su tutto il territorio regionale, altre cinque riserve e quattro parchi potrebbero risentire gravemente degli effetti del nuovo documento finanziario in corso di discussione in queste ore ad Ancona. Con la nuova legge sarebbero tolti ai parchi, rispetto al 2013, 1 milione e 200mila euro su 3 milioni e 300mila dello scorso anno: le aree protette delle Marche dovrebbero sopravvivere soltanto con 2 milioni e 100mila euro per tutto il 2014. Cifre irrisorie per un bilancio regionale quasi miliardario: il risparmio sarebbe dello 0,22%.

Tutto questo attira le critiche di molti, capofila proprio Fabrizio Giuliani che ha spiegato al Ducato: “Tagliando spese di investimento terremmo i lavoratori a busta paga, ma verrebbero pagati per non fare nulla. Con quel tipo di taglio infatti le risorse diventano talmente scarse da non permettere alcuna attività, quindi le aree protette verrebbero virtualmente cancellate”. “Abbiamo effettuato attività di tutti i tipi – ha continuato Giuliani – in particolare, forse la più importante è l’educazione ambientale per i bambini delle scuole marchigiane. Con il bilancio del 2013 abbiamo raschiato il barile, così incominciamo a scavare oltre il fondo. Mi chiedo se a questo punto non abbia maggior senso buttarlo via questo barile, dato che evidentemente la regione Marche non vuole più spendere per le politiche ambientali”. “Se i parchi vegetano, muoiono – ha concluso Giuliani – se non sperimentano e conservano, non servono a nulla”.

Un’indignazione che ha coinvolto anche chi siede sugli scranni del consiglio regionale, ma anche parlamentari: la deputata del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni ha duramente attaccato la giunta regionale dicendosi “indignata per la scelta che la giunta Spacca si sta apprestando a prendere. Per ora si tratta di voci che però arrivano da ambienti ben informati e sarebbe l’ennesima scelta suicida presa contro gli interessi della collettività a firma di Spacca e soci”. Anche dai banchi anconetani però arrivano voci di moderato dissenso: “Urge – scrive, pur salvando la giunta Spacca, il consigliere Idv Luca Acacia Scarpetti – rivisitare la legge sugli Ersu e sui Parchi proprio per proteggere questi due importanti sistemi e realtà”.

Nessuna notizia, invece, arriva dalla giunta: l’assessore all’ambiente Maura Malaspina non ha risposto alle domande poste dal Ducato.

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Frane, parla il geologo: “A Urbino, il Sasso è ad alto rischio” http://ifg.uniurb.it/2013/12/06/ducato-online/frane-parla-il-geologo-a-urbino-il-sasso-e-ad-alto-rischio/53419/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/06/ducato-online/frane-parla-il-geologo-a-urbino-il-sasso-e-ad-alto-rischio/53419/#comments Fri, 06 Dec 2013 16:53:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53419 LEGGI ANCHE - Le Marche al primo posto per indice di franosità]]> Frana a Gadana

Frana a Gadana

URBINO –  Il territorio di Urbino è a forte rischio frane. Per i terreni della nostra provincia, ricchi di sabbia e argilla, la possibilità di essere coinvolti in fenomeni franosi in seguito a piogge torrenziali è molto elevata. I danni delle alluvioni dello scorso novembre, che ammontano a circa 15 milioni, lo hanno in parte dimostrato. La situazione di Urbino rispecchia quella delle Marche dove il 14% del territorio è soggetto a frane e alluvioni.

Le zone particolarmente a rischio sono gli alvei fluviali e quelle maggiormente antropizzate, ovvero quelle dove l’intervento dell’uomo ha modificato le caratteristiche del paesaggio. Ogni anno i danni aumentano non solo a causa dell’intensa pioggia ma anche per la scarsa manutenzione dei corsi d’acqua e dei versanti montuosi, che nei mesi invernali “si caricano” di acqua e neve.

Secondo Cesare Bisiccia, consigliere dell’Ordine dei Geologi delle Marche, nel territorio urbinate tutto è a rischio idrogeologico: “Le zone più vulnerabili sono quelle indicate dal Pai, il Piano di Assetto Idrogeologico”.  Nella classifica realizzata dall’Associazione nazionale Bonifiche e dal Consiglio Nazionale dei Geologi, tutti i comuni della provincia risultano a un livello di rischio medio. “La classifica – spiega Bisiccia – è realizzata a livello nazionale per capire quali realtà sono più o meno pericolose e soprattutto per definire la distribuzione dei fondi. Tutto questo però non esclude che localmente nella provincia di Pesaro e Urbino ci siano aree a rischio alto o molto alto. In particolare l’area del Sasso dove negli anni passati c’è stata una lottizzazione in uno spazio poi riconosciuto a rischio frane. L’altra zona rossa è quella della Gola del Furlo soggetta periodicamente a crolli, pezzi di roccia che cadono su via Flaminia mettendo in pericolo soprattutto gli automobilisti”.

“Nessuna zona è a rischio zero, ne sono certo – spiega Andrea Pignocchi, presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche – Urbino è stata un po’ meno colpita dagli ultimi eventi, ma in caso di precipitazioni intense anche qui le conseguenze problematiche non sono da escludere”. È proprio degli ultimi giorni la richiesta al presidente del Consiglio Enrico Letta di una deroga al patto di Stabilità da parte di un gruppo di associazioni, tra cui l’Associazione nazionale costruttori edili, Legambiente, il Consiglio nazionale dei geologi, il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e l’Istituto nazionale di urbanistica. Le associazioni denunciano che l’82% dei Comuni italiani è in zone ad alto rischio idrogeologico e chiedono urgenti misure di prevenzione e manutenzione del territorio.

Il geologo Cesare Bisiccia ci ha portato alla Gola del Furlo e nella zona del Sasso per vedere alcune tra le zone a maggior rischio di frana ed esondazione.


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Enduro Bike Cup: il 9 giugno tappa alla Gola del Furlo http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/enduro-bike-cup-il-9-giugno-tappa-alla-gola-del-furlo/50005/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/enduro-bike-cup-il-9-giugno-tappa-alla-gola-del-furlo/50005/#comments Wed, 05 Jun 2013 14:27:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50005 [continua a leggere]]]> URBINO – Farà tappa anche alla Gola del Furlo, il 9 giugno 2013, la terza edizione dell’Enduro Bike Cup, una gara di mountain bike la gara organizzata dall’associazione Endurobikecup in collaborazione con la Federazione Ciclisti Italiani e il Centro Sportivo Italiano.

“Tra i vari tipi di gare di mountain bike, come la downhill, svolta esclusivamente in discesa, o la crosscountry a percorso misto, quella enduro è considerata una disciplina nuova – spiega Daniele Guardigli, dell’associazione – ma in realtà nuova non è perché si tratta di un ritorno alla vecchia maniera di fare bici su strada che unisce le varie specializzazioni, con percorsi sia in salita che in discesa e sterrati,  per vivere la propria mountain bike a 360 gradi”.

La ‘Maxiclassica del Furlo’  sarà un percorso inedito per la terza edizione della bike cup, che consisterà in tre itinerari con prove speciali e risalite, per un dislivello di circa 1.200 metri totali lungo 25 chilometri circa di percorso. La partenza è prevista dal parcheggio sotto la Gola per poi proseguire lungo il versante della montagna che circonda la riserva.
Per informazioni e prenotazioni si può visitare il sito Endurobikecup.

 

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Festa della Liberazione, un 25 aprile pieno di eventi in provincia http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/festa-della-liberazione-un-25-aprile-pieno-di-eventi-in-provincia/44365/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/festa-della-liberazione-un-25-aprile-pieno-di-eventi-in-provincia/44365/#comments Wed, 24 Apr 2013 13:33:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44365 [continua a leggere]]]>

Partigiani del Comando V brigata Garibaldi (dal sito www.anpi.pesarourbino.it)

URBINO - Festa della Liberazione: il 25 aprile in provincia non mancheranno le iniziative per il 68° anniversario. A Urbino, il corteo per la deposizione della corona in onore dei caduti partirà dalla sede del municipio alle 10 e sarà accompagnato dall’orchestra di strumenti a fiato della città. Dopo l’intervento del sindaco Franco Corbucci e dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani in piazza della Repubblica, la mattinata si concluderà con l’esibizione dell’orchestra, diretta dal maestro Michele Mangani.

Il 25 aprile è anche la data attorno a cui si raccolgono le iniziative di ®Esistenza anomale, l’evento del Collettivo per l’autogestione ormai alla quarta edizione. Alle 17, nella sala Castellani del collegio Raffaello, si svolgerà l’incontro sulla lotta non violenta del popolo palestinese, coordinato da Luca Pellegrino della rete Italiana Ism – International Solidarity.

A partire dalle 19, sempre in piazza della Repubblica, si susseguiranno letture di poesie e il concerto che unirà i Red Stripes di Roma e Las Karne Murta di Parma.

A Fermignano il corteo di commemorazione partirà alle 10 dalla sede comunale fermandosi al cimitero di Pagino al cimitero del Capoluogo e in piazza Garibaldi per la deposizione della corona al monumento ai Caduti. Alle 11.15 sarà inaugurata la sede dell’Anpi in viale Martiri. La sera, invece, si darà il via a banchetti e danze con l’inizio della Sagra della tagliatella, evento chi si prolungherà fino al 1 maggio. Elemento curioso della manifestazione, il laboratorio dal vivo sulla creazione della tagliatella che si svolgerà ogni sera alle 19.00.

A Urbania il programma della giornata prenderà il via alle 11.15 con il concerto della banda cittadina e con il raduno davanti al comune alle 11.30. Dopo la deposizione della corona, interverranno il sindaco Giuseppe Lucarini e i ragazzi della scuola media di Urbania. Parallelamente, sarà anche inaugurata la fiera di San Marco che rientra nel programma dell’evento Primavera Nostrana, un festival della cucina tradizionale e dei prodotti tipici che fino al 5 maggio animerà il centro storico e il palazzo Ducale della città.

A Fossombrone, nei giardini della “Corte Alta”, inizierà alle 15 l’evento “A sangue freddo in pieno sole”, una giornata che includerà lo spettacolo teatrale “Rosso vivo- La storia di Valerio Serbano” e i concerti live di musica reggae, dub, ska, rock e punk.

In ultimo, per chi ama la natura, ci sarà l’escursione alla Gola del Furlo in asinello, con partenza da Fano alle 9.30 e al costo di 10 euro.

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