il Ducato » guardia di finanza http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » guardia di finanza http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Impiegato Agenzia delle Entrate di Acqualagna accusato di abuso d’ufficio http://ifg.uniurb.it/2015/03/10/ducato-online/impiegato-agenzia-delle-entrate-di-acqualagna-accusato-di-abuso-dufficio/67657/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/10/ducato-online/impiegato-agenzia-delle-entrate-di-acqualagna-accusato-di-abuso-dufficio/67657/#comments Tue, 10 Mar 2015 17:52:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67657 LEGGI - Musica troppo alta e festa 'affollata', due denunce e tre diffide]]> URBINO – Aveva ordinato una costosa bottiglia di vino, ma non aveva intenzione di pagarla. Per questo aveva pensato bene di sventolare davanti al titolare del locale il suo tesserino di impiegato dell’Agenzia delle Entrate, minacciando un controllo fiscale. L’uomo, residente ad Acqualagna, impiegato dell’Agenzia delle Entrate, questa mattina si è visto recapitare un provvedimento di misura cautelare dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri di Acqualagna per il reato di abuso d’ufficio: obbligo di dimora nel comune di residenza e divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne è la decisione del gip del Tribunale di Urbino, Egidio de Leone.

L’episodio risale allo scorso agosto. In quell’occasione l’uomo dopo avere simulato il controllo, aveva lasciato il locale senza saldare il conto. Ma non è stato l’unico caso in cui l’uomo ha abusato della sua qualifica. In un’altra occasione, sempre ad agosto,  infatti l’impiegato aveva tentato di ostacolare l’attività della Guardia di Finanza, impegnata in un controllo fiscale nei confronti di un ristoratore della zona. L’uomo aveva incontrato i militari delle Fiamme Gialle fuori dal locale. Per evitare il controllo, probabilmente per coprire il titolare, si era inventato di averlo effettuato lui stesso poco prima, senza riscontrare irregolarità. Ma i militari, insospettiti, lo avevano scoperto. A quel punto l’uomo li aveva irrisi, mentre compilavano il verbale per denunciare il fatto. “Compilatelo pure – avrebbe detto – tanto passa prima da me”, per poi rivolgere ai due minacce di ritorsione.

Il Capitano Antonio Dima, comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Urbino, ricorda come l’uomo non fosse sconosciuto alle forze dell’ordine. Nel 2014 era infatti stato denunciato per minacce a pubblico ufficiale e ingiuria aggravata.

Le indagini della polizia giudiziaria sono partite alla fine della scorsa estate. Questa mattina due perquisizioni da parte delle Fiamme Gialle, una nella casa dell’uomo e una nel suo ufficio. Poi la decisione del gip per la misura cautelare.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/03/10/ducato-online/impiegato-agenzia-delle-entrate-di-acqualagna-accusato-di-abuso-dufficio/67657/feed/ 0
Marche, spese pazze in Regione. Gli urbinati Foschi e Mirco Ricci tra i 66 politici indagati http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/#comments Thu, 12 Feb 2015 18:10:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65375 Elisabetta Foschi, consigliera comunale e regionale Forza Italia

Elisabetta Foschi, consigliera comunale e regionale Forza Italia

URBINO, 12 FEB – Ci sono anche due urbinati tra i 66 indagati per peculato o concorso in peculato e truffa nell’inchiesta sulle “Spese pazze” nella Regione Marche. La procura di Ancona ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini a Elisabetta Foschi, consigliere comunale a Urbino (Forza Italia) e Mirco Ricci, capogruppo del Pd in Regione. In tutto dieci sono originari della provincia di Pesaro Urbino. Gli altri sono Roberto Giannotti, ex consigliere regionale (Forza Italia), Almerino Mezzolani, consigliere provinciale (Pd), Luigi Minardi, ex consigliere regionale (Pd), Adriana Mollaroli, ex consigliere regionale (Pd),  Oriano Tiberi, ex consigliere regionale (gruppo misto), Giancarlo D’anna, consigliere regionale, Roberto Zaffini, consigliere regionale (Lega Nord), Mirco Carloni, consigliere regionale (Ncd)

L’inchiesta, partita nell’ottobre 2012, e condotta dalla guardia di finanza di Ancona, ha fatto luce sulle spese a carico della Regione effettuate dai consiglieri e da alcuni collaboratori tra il 2008 e il 2012. Tra questi 23 sono stati presidenti di un gruppo consiliare. Tra le spese contestate come “poco istituzionali” acquisti di libri, pranzi, consulenze, propaganda, telefonia e internet.

Luca Acacia Scarpetti (Italia dei Valori), uno dei consiglieri indagati, si è sfogato sul suo blog, scagliandosi contro i media che hanno seguito la vicenda:

“Mi dicono che domani mattina uscirà l’inferno sulla stampa, circa le indagini sulle spese di rappresentanza in Regione. Uno va a finire in prima pagina senza mai essere stato sentito, interrogato, senza aver ricevuto una notifica, senza che ci sia stata la minima possibilità di spiegare o verificare le carte, per vedere ad esempio se le carte a me attribuite sono effettivamente le mie. Confermo quanto detto in tempi non sospetti, su come ho utilizzato i previsti per legge fondi di cui alla sottoriportata tabella, aggiungendo che da allora, ovvero dopo circa un anno dall’inizio dell’ indagine, e più precisamente il 9 agosto 2013, dopo aver visto per la prima volta la contabilità del gruppo (gestita in esclusiva responsabilità dal capogruppo che non sono io), ho presentato esposto/querela proprio sulla questione, per ipotesi di irregolarità ai miei danni! Solleciterò IDV a costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.”

Anche il presidente della Regione Gian Mario Spacca (Pd) è tra gli indagati. Di seguito i nomi degli altri 65:

ITALIA DEI VALORI: Luca Acacia Scarpetti, Paola Giorgi, Andrea Filippini, Paolo Eusebi, Maura Malaspina, Luca Marconi, Fabio Pagnotta
FRATELLI D’ITALIA: Francesco Acquaroli, Franca Romagnoli Giulio, Natali Giovanni Zinni.
PARTITO DEMOCRATICO: Fabio Badiali, Stefania Benatti, Gianluca Busilacchi, Francesco Comi, Francesco Comi, Sara Giannini, Marco Luchetti, Antonio D’Isidoro, Enzo Giancarli, Katia Mammoli, Almerino Mezzolani, Luigi Minardi, Adriana Mollaroli, Rosalba Ortenzi, Paolo Perazzoli, Paolo Petrini, Mirco Ricci, Roberto Oscar Ricci, Gino Traversini, Angelo Sciapichetti, Vittoriano Solazzi
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’: Massimo Binci
RIFONDAZIONE COMUNISTA: Giuliano Brandoni
FORZA ITALIA: Ottavio Brini, Giacomo Bugaro, Guido Castelli ,Graziella Ciriaci, Roberto Giannotti, Elisabetta Foschi, Enzo Marangoni, Daniele Silvetti, Pietro Enrico Parrucci, Fabio Pistarelli, Umberto Trenta
PDCI: Raffaele Bucciarelli, Cesare Procaccini
UDC: Valeriano Camela, Leonardo Lippi, Luigi Viventi
GRUPPO MISTO: Giancarlo D’Anna, Franco Sordoni, Oriano Tiberi, Lidio Rocchi
VERDI: Adriano Cardogna, Giuseppe Canducci
PDL: Mirco Carloni, Massimo Di Furia, Franco Capponi,
LISTE CIVICHE PER L’ITALIA: Dino Latini, Sandro Donati
PER LE MARCHE: Erminio Marinelli
LEGA NORD: Roberto Zaffini
PSI: Moreno Pieroni,
NCD Francesco Massi, Gentiloni Silveri

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/feed/ 0
Dipinto di Leonardo sequestrato in Svizzera. Indagato avvocato pesarese http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/dipinto-di-leonardo-sequestrato-in-svizzera-sgarbi-vale-2mila-euro/65202/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/dipinto-di-leonardo-sequestrato-in-svizzera-sgarbi-vale-2mila-euro/65202/#comments Tue, 10 Feb 2015 18:00:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65202 VIDEO - E' un olio su tela raffigurante Isabella D'Este l'opera di Da Vinci sequestrata in Svizzera dalla Guardia di finanza di Pesaro e dai Carabinieri di Ancona. Il dipinto si trovava in un caveau di una banca Svizzera. Tra gli indagati, un avvocato di Pesaro. Stava per vendere il dipinto per 120 milioni
VIDEO - Cortellessa: "Recupero del secolo"]]>
Il quadro sequestrato

Il quadro sequestrato

URBINO –  Avvolto da una carta bianca e buttato a terra dentro quello che più che un caveau sembrerebbe a prima vista un armadio dimenticato. Così è stata ritrovata la Isabella d’Este dipinta da Leonardo Da Vinci, il quadro sequestrato il 10 febbraio dalle fiamme gialle di Pesaro in una banca di Lugano. Stava per essere venduto per 120 milioni di euro. Le indagini sono state condotte dalla Procura di Pesaro, insieme alla Guardia di Finanza e al dipartimento dei Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico.

L’olio su tela (61 centimetri per 46,5) di questa “assoluta primadonna del Rinascimento”, secondo Luigi Cortellessa comandante del Tpc dei Carabinieri, era stato segnalato per la prima volta il 27 agosto 2013. I Carabinieri di Ancona scoprirono che un avvocato del foro di Pesaro non solo era in possesso dell’opera ma aveva anche il mandato di venderla a un prezzo non più basso di 95 milioni di euro. La notizia della sua esistenza e dell’autenticità (certificata da Carlo Pedretti, che ha attribuito le pennellate sul viso della donna allo stesso Da Vinci, e quelle delle mani a suoi allievi) esplose tra gli addetti del settore. Ma in quell’occasione partirono anche le indagini per illecita esportazione di opere d’arte.

LeggiSgarbi: “È una patacca. Non vale più di 2000 euro”


Già una prima volta i Carabinieri, assistiti dalla polizia svizzera, avevano tentato di sequestrarla. Senza successo. Perché il proprietario nel frattempo l’aveva prelevato e spostato in un altro luogo.

La svolta è avvenuta nell’agosto 2014, quando la Guardia di finanza di Pesaro, nel corso di altre indagini per reati fiscali e truffe assicurative, ha ottenuto notizie utili per ritrovare il dipinto. Di nuovo in collaborazione con la polizia elvetica, ieri pomeriggio è stato sequestrato il quadro in Svizzera insieme a una cassetta di sicurezza.

Potrebbero essere una decina gli indagati, tra cui  l’avvocato di Pesaro che aveva la procura a vendere l’opera. L’accusa è associazione per delinquere finalizzata all’illecita esportazione di opere d’arte. La donna del dipinto, i cui tratti risultano compatibili con la pittura dei primi decenni del XVI secolo.

Leggi: Il furto del secolo compie 40 anni, un libro ne ripercorre la storia

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/dipinto-di-leonardo-sequestrato-in-svizzera-sgarbi-vale-2mila-euro/65202/feed/ 0
Sequestro dipinto Leonardo, Cortellessa: “Recupero del secolo” – Video http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/sequestro-dipinto-leonardo-cortellessa-recupero-del-secolo-video/65291/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/sequestro-dipinto-leonardo-cortellessa-recupero-del-secolo-video/65291/#comments Tue, 10 Feb 2015 17:21:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65291 [continua a leggere]]]> “Sono i furti del secolo, ma anche i recuperi del secolo”.  Così il vicecomandante dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale Luigi Cortellessa,  commenta il ritrovamento e il sequestro della tela di Leonardo da Vinci raffigurante Isabella d’Este, scoperto il 9 febbraio nel caveau di una banca di Lugano. Un recupero che avviene a 40 anni esatti dal furto dei tre capolavori di Piero della Francesca e Raffaello rubati dal Palazzo Ducale di Urbino e che nel 1976 furono trovati in una camera d’albergo a Locarno, sempre in Svizzera

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/sequestro-dipinto-leonardo-cortellessa-recupero-del-secolo-video/65291/feed/ 0
Pesaro: Gdf sequestra quadro di Leonardo in Svizzera. Indagato avvocato pesarese http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-notizie-informazione/pesaro-sequestrato-quadro-di-leonardo-indagato-avvocato-pesarese/65174/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-notizie-informazione/pesaro-sequestrato-quadro-di-leonardo-indagato-avvocato-pesarese/65174/#comments Tue, 10 Feb 2015 11:55:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65174 URBINO – Un quadro di Leonardo Da Vinci del valore di oltre 120 milioni di euro è stato sequestrato oggi dalla Guardia di Finanza di Pesaro. A certificare la paternità dell’opera è stato il dottor Carlo Pedretti.

Il dipinto, raffigurante Isabella D’Este, è stato ritrovato nel caveau di un istituto di credito di Lugano. L’indagine condotta insieme ai Carabinieri di Ancona durava da più di un anno. Indagati due avvocati di cui uno pesarese, per associazione a delinquere finalizzata a illecito d’arte, che stava per vendere l’opera a un prezzo inferiore ai 95 di 120 milioni di euro.

davinci_sequestro

Il ritratto di Isabella D’Este di Leonardo Da Vinci

Il quadro sequestrato

Il quadro sequestrato

Articolo aggiornato il 10 febbraio 2015 alle 15.00

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-notizie-informazione/pesaro-sequestrato-quadro-di-leonardo-indagato-avvocato-pesarese/65174/feed/ 0
Droga, nel 2012 boom di sequestri nelle Marche http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-notizie-informazione/droga-nel-2012-boom-di-sequestri-nelle-marche/52796/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-notizie-informazione/droga-nel-2012-boom-di-sequestri-nelle-marche/52796/#comments Mon, 02 Dec 2013 18:10:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52796 [continua a leggere]]]> URBINO – Nelle Marche si consumano sempre più droghe sintetiche. I numeri dell’Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze patologiche (Oed) della Regione Marche parlano di un boom di sequestri di queste sostanze: nel 2012 si è registrato un aumento del 2.785% rispetto all’anno precedente.

Analizzando i dati della Relazione annuale 2012 della Direzione centrale per i servizi antidroga si scopre che nelle oltre 500 operazioni compiute da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, è stata sequestrata quasi una tonnellata di sostanze stupefacenti (947 chili). A guidare la classifica delle droghe è sempre la marijuana, che rappresenta l’87% delle sostanze sequestrate. Con gli oltre 800 chili requisiti, anche la marijuana ha registrato nel 2012 un record di sequestri – spiega l’Oed – e la maggior parte sbarca nelle Marche attraverso il porto di Ancona.

Il capoluogo marchigiano spicca anche per i sequestri di cocaina (4,77 kg), seguito da Ascoli Piceno (2,16 kg) e per quelli di hashish (29,17 kg).

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-notizie-informazione/droga-nel-2012-boom-di-sequestri-nelle-marche/52796/feed/ 0
Vendeva sigarette sottobanco: denunciato barista di Cagli http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-notizie-informazione/vendeva-sigarette-sottobanco-denunciato-barista-di-cagli/49087/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-notizie-informazione/vendeva-sigarette-sottobanco-denunciato-barista-di-cagli/49087/#comments Wed, 29 May 2013 10:12:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49087 [continua a leggere]]]> URBINO – Vendeva senza licenza sigarette comprate da altri tabaccai. Per questo il gestore di un bar di Cagli è stato denunciato alla Procura della Repubblica. Le indagini della Guardia di Finanza di Urbino, coordinate dal capitano Antonio Dima, hanno portato ieri mattina al sequestro di circa un chilo e mezzo di merce – tabacchi lavorati nazionali, non di contrabbando – che il barista vendeva illegalmente sottobanco.  Ora l’uomo rischia una multa salatissima. La Guardia di Finanza non esclude l’ipotesi che altri esercizi commettano lo stesso reato.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-notizie-informazione/vendeva-sigarette-sottobanco-denunciato-barista-di-cagli/49087/feed/ 0
Copisterie di Urbino, il mercato di libri fotocopiati non si ferma http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/copisterie-di-urbino-il-mercato-illecito-di-libri-fotocopiati-non-si-ferma/48290/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/copisterie-di-urbino-il-mercato-illecito-di-libri-fotocopiati-non-si-ferma/48290/#comments Thu, 23 May 2013 09:48:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48290 URBINO – Nella Città Ducale continuano a fotocopiarsi libri illegalmente. Sembra che i controlli della Guardia di Finanza del 2009 – che hanno portato alla condanna di tre persone – e le più recenti ispezioni del 2012 non abbiano dato l’effetto sperato.

La maggior parte degli esercenti fotocopiano i libri senza rispettare i limiti previsti dalla legge sulla protezione del diritto d’autore (n.633 del 1941). Secondo quanto riportato dalla legge, non si può fotocopiare più del 15% delle pagine – calcolato sul numero totale, compresa l’introduzione, la prefazione l’indice e la bibliografia – di un’opera letteraria  senza chiedere l’autorizzazione all’editore o all’autore.

In seguito alla condanna per violazione di diritto d’autore, siamo andati in diversi locali della città dove si possono ottenere fotocopie per verificare se questo mercato illecito stesse continuando o meno.

Inizialmente abbiamo comprato un testo ancora in produzione, L’ho uccisa perché l’amavo (Falso!), pubblicato da Laterza. Dopodiché siamo andati ogni giorno in un negozio diverso per richiedere una copia completa del libro. Il risultato è stato chiaro: nella maggior parte dei tentativi siamo usciti con la fotocopia sotto il braccio.

Abbiamo scelto di acquistare un libro ancora in produzione perché sembra che non tutti i titolari sappiano che è illegale riprodurre un’opera completa anche quando questa è fuori produzione. Secondo la legge infatti, e come confermato dal sito della Siae, “anche per le opere non più in produzione non si può superare il limite del 15%. I testi sono protetti fino al 70° anno dopo la morte dell’autore”. In una delle copisterie dove siamo andati ci è stato detto che non ci potevano fotocopiare il testo perché era ancora in commercio, se fosse stato fuori produzione “avremmo chiuso un occhio”.

Solo in tre tra quelli ‘testati’ ci hanno detto di no: sono i titolari della Blupoint, della Bookservice e di Dataservice, che si sono opposti e non ci hanno fotocopiato il testo.  Gli altri invece non si sono fatti problemi e hanno riprodotto l’intera opera (anche se in un caso si trattava di un testo diverso). Certamente tra questi ci sarà chi lo fa regolarmente e chi invece solo sporadicamente per ‘arrotondare’ lo stipendio.  Anche il loro atteggiamento infatti era diverso. Mentre alcuni facevano il loro compito (illecito) senza battere ciglio (e a volte senza neanche fare lo scontrino fiscale), altri, preoccupati per eventuali controlli, prima verificavano che fuori non passasse nessuno e poi si mettevano a lavoro.

Ma sia per fotocopiare un libro per intero sia per fotocopiarne cento, bisogna sempre richiedere una specifica autorizzazione agli aventi diritto. Per ottenerla si può fare domanda alla Siae. Inoltre se un cliente porta un intero testo a fotocopiare oppure uno già fotocopiato a rilegare, dovrebbe comunque presentare una prova della legittimità della copia (come ad esempio l’autorizzazione dell’editore o dell’autore). Il titolare della copisteria è sempre tenuto secondo la legge a chiedere la documentazione nel caso in cui il cliente non la presenti.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/copisterie-di-urbino-il-mercato-illecito-di-libri-fotocopiati-non-si-ferma/48290/feed/ 0
Copisterie condannate, rettifica su articolo pubblicato il 9 aprile 2013 http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/ducato-online/copisterie-condannate-rettifica-su-articolo-pubblicato-il-9-aprile-2013/46227/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/ducato-online/copisterie-condannate-rettifica-su-articolo-pubblicato-il-9-aprile-2013/46227/#comments Wed, 08 May 2013 15:43:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46227 URBINO – Pubblichiamo la rettifica all’articolo dal titolo Fotocopie per studenti e docenti di Urbino: condannati per violazione dei diritti d’autore apparso il 9 aprile 2013. Nel pezzo veniva riportata la seguente dichiarazione di uno dei condannati al processo per violazione dei diritti d’autore: “I proprietari di tutti i locali vennero accusati per il possesso abusivo di alcune opere letterarie ma molti patteggiarono”. Dopo una segnalazione da parte di due degli interessati, è emerso che degli 11 locali ispezionati dalla Guardia di Finanza, 7 casi sono stati archiviati perché i proprietari non erano colpevoli del reato. In quattro sono stati rinviati a giudizio e di questi, tre sono andati avanti con il processo e sono stati condannati.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/08/ducato-online/copisterie-condannate-rettifica-su-articolo-pubblicato-il-9-aprile-2013/46227/feed/ 0
Guardia di Finanza sequestra cereali contaminati nelle Marche: “Potenzialmente dannosi per l’uomo” http://ifg.uniurb.it/2013/04/11/ducato-online/guardia-di-finanza-sequestra-cereali-contaminati-nelle-marche-potenzialmente-dannosi-per-luomo/42417/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/11/ducato-online/guardia-di-finanza-sequestra-cereali-contaminati-nelle-marche-potenzialmente-dannosi-per-luomo/42417/#comments Thu, 11 Apr 2013 09:32:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42417 URBINO – Ci sono anche due urbinati, dirigenti di un’azienda pesarese, tra i 23 indagati dalla Guardia di Finanza per l’operazione “Green War”. Sono state sequestrate 1500 tonnellate di mais e 76 tonnellate di soia contaminati provenienti da Ucraina e India. Gli alimenti provenienti dall’India sono ancora sotto analisi per capire che tipo di pesticidi siano stati usati, perché, come spiega Francesco Pastore, comandante della guardia di finanza di Pesaro, “non si conoscono ancora i prodotti chimici contaminanti e che effetto avrebbero potuto avere sull’uomo”.

“Green war ha smascherato la truffa di alcune società del settore agricolo che importavano cereali contaminati da ogm (organismi modificati geneticamente)  e pesticidi chimici da paesi extraeuropei, spacciandoli come biologici e falsificandone la certificazione di conformità comunitaria. I prodotti erano destinati sia all’alimentazione umana e di animali.

Sono finite sotto indagine società italiane delle Marche, dell’Emilia Romagna, del Molise, della Sardegna e dell’Abruzzo. Queste società controllavano sia aziende agricole operanti in Moldavia e Ucraina, sia gli organismi, con sede a Fano e Sassari, che dovevano certificare la conformità dei prodotti.

Come spiegato da Pastore “le società italiane sotto indagine bypassavano i controlli nazionali facendo sdoganare le merci a Malta dalle aziende estere controllate: in questo modo riuscivano a far entrare in Italia le merci attraverso personale italiano che lavorava sull’isola”. L’operazione si è svolta in collaborazione con l’Ispettorato repressioni frodi di Roma.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/04/11/ducato-online/guardia-di-finanza-sequestra-cereali-contaminati-nelle-marche-potenzialmente-dannosi-per-luomo/42417/feed/ 0