il Ducato » guida http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » guida http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Dieci punti per spiegare il giornalismo dei dati http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato-online/dieci-punti-per-spiegare-il-giornalismo-dei-dati/27876/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato-online/dieci-punti-per-spiegare-il-giornalismo-dei-dati/27876/#comments Fri, 09 Mar 2012 18:19:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27876 URBINO – Il giornalista del Guardian Simon Rogers, direttore di Datablog, il blog del quotidiano inglese dedicato al data journalism, ha stilato una guida in dieci punti per spiegare cos’è questo ‘nuovo’ tipo di giornalismo. Eccola:

1. Forse oggi va di moda, ma non è qualcosa di nuovo
Il giornalismo dei dati esiste da quando esistono i dati. A metà dell’Ottocento Florence Nightingale, un’infermiera britannica,  scrisse una relazione sulle condizioni dei soldati inglesi nel 1858. Nella prima edizione del Guardian (1821) venne pubblicata una tabella che elencava tutte le scuole di Manchester, il costo e il numero degli studenti. La differenza è che mentre in passato i dati venivano pubblicati in libri molto costosi, ora computer con fogli di calcolo e programmi specifici fanno da soli metà del lavoro.

2. Open data significa anche open data journalism
Oggi i numeri e le statistiche non sono più riservate a pochi ma sono a disposizione di tutti coloro che hanno un foglio di calcolo sul proprio computer, tablet o smartphone. Chiunque può accedere a un database e dargli la forma che preferisce. Per un giornalista è facile sbagliare, ma è altrettanto facile trovare l’aiuto di alcuni gruppi indipendenti (per esempio ProPublica, Wheredoesmymoneygo?Sunlight Foundation) che si muovono con semplicità nel mondo dei dati.

3. Il data journalism è diventato una vetrina?
Qualche volta. Oggi ci sono così tanti dati a disposizione che si cerca di dare ai lettori i fatti chiave di una vicenda. La loro ricerca è, quindi, tanto complessa e importante quanto lo è la ricerca dell’intervista giusta per un articolo di giornale.

4. Database sempre più grandi su questioni specifiche
I dati a disposizione dei giornalisti sono sempre più numerosi (basta solo pensare ai 391 mila documenti rilasciati da WikiLeaks sull’Iraq) e riguardano questioni specifiche. Un bravo data journalist dovrebbe riuscire a rendere tali dati accessibili e comprensibili a tutti.

5. Il data journalism è 80% sudore, 10% grandi idee, 10% risultati.
Si passano delle ore a fare in modo che i database funzionino, a riformattare i dati e a mescolarli. I giornalisti agiscono soprattutto da ponte tra i dati e le persone che vogliono capire di cosa si sta davvero parlando.

6. Forma lunga e forma breve
Lavorare sui dati tradizionalmente significa passare settimane ad analizzare un singolo database, elaborarlo e infine estrapolarne qualcosa. A volte il risultato è un incredibile scoop, altre è un buco nell’acqua. Ma sempre di più oggi si sta affermando una ‘forma breve’ di data journalism, secondo cui i dati chiave vengono individuati immediatamente, analizzati e fornirli ai lettori mentre la notizia è ancora in circolo. Il trucco sta nel formulare queste analisi con le tecnologie a disposizione nel minor tempo possibile. E farlo comunque in modo corretto.

7. Tutti possono farlo…
Soprattutto grazie a strumenti come Google Fusion Tables, Many Eyes, Google Charts o Timetric, che si trovano gratuitamente nel web, è possibile creare grafici e tabelle di ogni genere e dimensione partendo dai dati in nostro possesso.

8…ma l’aspetto è molto importante
Un buon design è, però, ancora importante. Alcune delle migliori visualizzazioni del Guardian (come quella che spiega le relazioni tra i protagonisti delle intercettazioni telefoniche dello scandalo News of the World o la mappa sull’apparato governativo britannico) funzionano perché non sono state disegnate da un computer ma da persone che capiscono le vicende rappresentate.

9. Non c’è bisogno di essere un programmatore
Il compito principale è quello di pensare ai dati come un giornalista e non come un analista. Perché determinati numeri sono interessanti? Cosa c’è di nuovo? Cosa può succedere se si incrociano con altri dati? Rispondere a queste domande è ancora la cosa più importante.

10. Si tratta (ancora) di storie
Il data journalism non riguarda solo grafici, tabelle e visualizzazioni. Si tratta di raccontare le storie nel miglior modo possibile cercando nuove modalità di narrazione. I giornalisti se ne stanno rendendo conto sempre di più, tanto che essere un data journalist oggi non è più qualcosa di inusuale. È solo giornalismo.

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Sicurezza stradale: Polizia, incidenti gravi ma in calo http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-online/sicurezza-stradale-polizia-incidenti-gravi-ma-in-calo/7282/ http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-online/sicurezza-stradale-polizia-incidenti-gravi-ma-in-calo/7282/#comments Tue, 05 Apr 2011 16:44:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=7282 URBINO – In soli tre giorni c’è stato un boom di infrazioni e incidenti nelle strade marchigiane. Ieri tre scontri gravi hanno provocato la morte di quattro persone. Questo week-end, nella provincia di Pesaro-Urbino, 37 persone sono state fermate per guida in stato d’ebbrezza e 8 hanno subito il ritiro di patente.

Grazie al nuovo codice della strada, però, il numero di incidenti risulta in calo. “Sostenerlo oggi, dopo gli episodi del fine settimana, sembra paradossale, ma il trend è positivo. Sono tutti episodi scollegati, dovuti a comportamenti di guida scorretti”, commenta Roberto Razzano, dirigente del Compartimento di Polizia Stradale delle Marche, al margine del seminario “Il nuovo codice della strada”.

Ascolta il servizio di Doriana Leonardo per Radio Ducato

L’incontro si è svolto questa mattina alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Urbino, alla presenza di una folta rappresentanza del corpo di Polizia Stradale delle Marche. Gli effetti positivi delle nuove norme del codice sono stati confermati da Simone Balduino, dirigente generale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza al Ministero dell’Interno nonché docente di Diritto della circolazione e dell’infortunistica stradale della Facoltà. “C’è stata una diminuzione sensibile del numero e della gravità degli incidenti. Alla luce dei buoni risultati, non si avverte l’esigenza di modifiche urgenti, ma si prospettano alcuni interventi, come l’introduzione dell’obbligo d’esame per i ciclomotoristi”.

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http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-online/sicurezza-stradale-polizia-incidenti-gravi-ma-in-calo/7282/feed/ 0 Nonostante i gravi episodi degli ultimi giorni, che hanno fatto registrare solo ieri quattro morti, diminuiscono gli incidenti sulle strade delle Marche. Merito del nuovo Codice della strada secondo la Polizia Nonostante i gravi episodi degli ultimi giorni, che hanno fatto registrare solo ieri quattro morti, diminuiscono gli incidenti sulle strade delle Marche. Merito del nuovo Codice della strada secondo la Polizia il Ducato no