Dalla collaborazione tra lo scrittore Andrea Aromatico, il Comune di Urbino e il Consiglio regionale delle Marche è nata una guida che rispolvera i miti della città ducale. “Urbino – Itinerari turistici: percorsi e vie” è il nuovo vademecum del turista, sarà presentato venerdì 13 dicembre nella Sala degli Incisori del Collegio Raffaello, in piazza della Repubblica.
“Il numero di presenze turistiche nella nostra città – afferma Aromatico – è più bassa di un terzo rispetto ad altre città omologhe come Cortona o San Gimignano. E il problema dello scarso sviluppo del turismo in questa zona nasce da un mancato storytelling”.
Una Urbino “narrata” e non solo “indicata” ai visitatori. Raccontata in maniera sintetica, quasi giornalistica. E non solo una Urbino ma le tante città che si sovrappongono l’una sull’altra. La guida si compone infatti di una serie di itinerari tematici che vengono proposti al turista per incontrare al meglio gusti e interessi diversi.
“Ci sono diversi livelli di lettura della città – spiega l’autore – e quindi anche la guida è strutturata seguendo due metafore narrative: quella cronologica, quindi la città dal Medioevo ai tempi di Giancarlo De Carlo; e quella differenziata per tipologie di visitatori. C’è, per esempio, la Urbino fotografica – continua Aromatico – in cui vengono segnalati i luoghi privilegiati per un picture book d’effetto o ancora la Urbino da visitare in mountainbike per i cicloamatori che potranno godere di tour notturni per le strade della città e del circondario”.
C’è questo ma anche molto di più. Tra gli itinerari proposti nel libro anche la città dei simboli massonici come il “fiore della vita” dissimulati e nascosti nei vari monumenti. O quella delle botteghe che gli scienziati, come Galileo Galilei, sceglievano per la realizzazione degli strumenti di precisione.
“Vorremo che passasse un nuovo messaggio: Urbino e la zona del Montefeltro – spiega Aromatico – non sono luoghi da turismo mordi e fuggi, visitabili in un giorno. Per capirla, per penetrarla in tutte le sue anime bisogna rimanere qui per tre, quattro giorni. È questo il core business del nuovo turismo per il Comune e la provincia: puntare sulla cultura, una cultura itinerante”.
“La nostra presenza negli organismi nazionali è un riconoscimento importante del lavoro che stiamo facendo a livello locale –afferma Carla Rossi- oltre che un’opportunità per dar voce alle esigenze dei professionisti del turismo che operano in provincia”.