il Ducato » immigrati http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » immigrati http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbinate aggredito con un pugno al parcheggio dell’ospedale. Denunciato posteggiatore abusivo http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-notizie-informazione/aggressione-al-parcheggio-dellospedale-denunciato-un-senegalese/68175/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-notizie-informazione/aggressione-al-parcheggio-dellospedale-denunciato-un-senegalese/68175/#comments Thu, 12 Mar 2015 19:05:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68175 [continua a leggere]]]> pattuglia stazione urbinoURBINO – Un urbinate di 45 anni è stato ferito al volto con un pugno da un posteggiatore abusivo al parcheggio superiore dell’ospedale di Santa Maria della Misericordia. Il fatto è avvenuto nella mattinata di mercoledì 11 febbraio. Il diverbio è nato quando l’uomo, infastidito dalle richieste insistenti del parcheggiatore, ha minacciato di scattargli una foto e inviarla al comando dei Carabinieri. A quel punto il posteggiatore, un uomo di nazionalità senegalese sui 30 anni regolarmente residente in Italia, ha reagito tentanto di strappargli il cellulare dalle mani. Alla resistenza opposta dall’urbinate, l’immigrato ha risposto con un pugno, ferendolo al sopracciglio.

Quando i Carabinieri sono arrivati sul posto, intorno alle 11 e un quarto, il parcheggiatore stava scappando insieme ad altri tre abusivi nei boschi che circondano l’ospedale. L’inseguimento dei militari e del nucleo operativo radio mobile ha portato alla cattura dei fuggitivi. Tutti e quattro sono stati rilasciati. L’aggressore è stato denunciato con l’accusa di violenza privata e lesioni personali. Per l’urbinate ferito al volto la prognosi è di sette giorni.

 

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Rimesse dei migranti: in sette anni raddoppiano nella provincia di Pesaro-Urbino http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-online/rimesse-dei-migranti-in-sette-anni-raddoppiano-nella-provincia-di-pesaro-urbino/56436/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-online/rimesse-dei-migranti-in-sette-anni-raddoppiano-nella-provincia-di-pesaro-urbino/56436/#comments Tue, 04 Feb 2014 14:53:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56436 URBINO – Dal 2005 al 2012 il flusso economico dei capitali inviati da stranieri residenti nella provincia di Pesaro-Urbino alle famiglie nei paesi d’origine è raddoppiato. Quello della provincia più a nord delle Marche è un trend che rispecchia un andamento non solo nazionale, ma globale. Nel 2013 dall’Italia sono stati “spediti” all’estero circa 7 miliardi di euro,  il doppio rispetto al 2012. E secondo i dati della Banca Mondiale nello stesso anno le rimesse a livello globale sono state pari a 410 miliardi di euro, una cifra superiore al Pil dell’Austria.

Per quanto riguarda la provincia urbinate le rimesse dei lavoratori stranieri sono passate dai 9,8 milioni di euro del 2005 ai 18,6 milioni del 2012. L’aumento vertiginoso di questi capitali deriva anche dalla crescita della popolazione straniera residente in Italia che è passata da 2,2 a 4,4 milioni di abitanti in sette anni. Della stessa portata è l’impennata nella provincia di Pesaro Urbino che dai 19.000 del 2005 è arrivata a contare 34.787 migranti residenti nel 2011. Il 17% del totale è di nazionalità albanese, il 15,8% marocchina e il 13,5% romena.

Nelle Marche, Pesaro-Urbino è la terza provincia per flusso economico dovuto ai capitali inviati nei paesi d’origine. Al primo posto c’è Ancona con quasi 40 milioni di euro, seguita da Macerata con 25,5 milioni. I mittenti delle rimesse sono gli stranieri presenti sul territorio, ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Se romeni e marocchini riaffermano la propria presenza nel Pesarese e nell’Urbinate, negli ultimi sei anni sono emerse nuove comunità che in poco tempo hanno guadagnato rilevanza economica.

Il caso più evidente è rappresentato dalla comunità Moldava che è passata da 386.000 euro ai quasi 2 milioni del 2012. Più contenuta è la crescita delle rimesse verso Senegal e Ucraina, che nel periodo di riferimento sono raddoppiate.

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Studenti di origine straniera: a Urbino sono il 13,07% http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-sono-il-1307/49258/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-sono-il-1307/49258/#comments Wed, 29 May 2013 16:55:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49258 TABELLA: LE NAZIONALITÀ IN CLASSE / Il ministro Kyenge a Pesaro: "Capisco vostra rabbia"]]> URBINO – “Mancano otto mesi e ventisette giorni e poi sarò maggiorenne”, dice Sonia, capelli e occhi neri. “Conto i giorni, i mesi, gli anni da quando ero piccola”, continua sorridendo. Sonia aspetta i suoi 18 anni per un motivo preciso: a febbraio per lo Stato lei diventerà cittadina italiana. Per lo Stato e per il resto del mondo, perché lei, in realtà, si è sempre sentita italiana: è nata a Roma e tutta la sua vita l’ha trascorsa a Urbino. I suoi genitori sono emigrati qui 25 anni fa: suo padre è del Marocco e sua madre della Tunisia. “Quando avrò la cittadinanza, nessuno mi potrà più dire ‘marocchina di merda’ perché io gli risponderò: ‘Guarda che sono italiana come te!’

Sonia, che frequenta una scuola per parrucchieri e sogna di aprire un negozio da estetista, è una ragazza di seconda generazione, una nuova italiana come vengono chiamati i giovani nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri. Una realtà in continua crescita. Prendendo in considerazione tutti gli istituti di Urbino, dalla materna alle superiori, gli studenti di origine straniera sono 555 su 4246, il 13,07%. Nella scuola materna sono 88; alle elementari 161; alle medie 95; alle superiori 211. La nazionalità più presente è il Marocco, seguita da Macedonia, Albania e Romania.

NAZIONALITÀ A SCUOLA: I DATI INTEGRALI

Secondo il rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana” del 2013 elaborato dal Miur e dalla Fondazione Ismu, gli studenti di origine straniera nell’anno scolastico 2011/2012 sono 755.939, pari all’8,4%. Di questi, 334.284, il 44,2%, sono nati in Italia. Nelle scuole materne, i bambini di origine straniera nati in Italia corrispondono all’80,4%, ma in alcune Regioni la percentuale è ancora più alta: nelle Marche arriva all’85%.

Scuole Numero studenti
Materna 88
Elementare 161
Medie 95
Superiori 211

Sul totale della popolazione straniera (4.570.317), secondo l’Istat i minori nati in Italia sono 600.000. Questo significa che uno su dieci non è affatto un immigrato, ma un bambino o un ragazzo che vive qui dalla nascita. Proprio come Nazli, 23 anni di origine iraniana, che studia Farmacia. Lei ora è ufficialmente italiana, ma fino ai 18 anni è stata un’apolide: i suoi genitori sono scappati dall’Iran e hanno perso la cittadinanza. “Mi sento italiana. Non ho mai avuto grandi problemi, a parte le solite prese in giro che quando sei piccola ti fanno male, ma poi crescendo impari a conviverci”, racconta Nazli. “I miei genitori mi hanno sempre ripetuto che tra un Mario e una Nazli il mondo avrebbe sempre scelto Mario. Per questo mi hanno spinto a impegnarmi più degli altri”.

IUS SOLI, LA KYENGE A PESARO: “CAPISCO LA VOSTRA RABBIA”

Non tutti i ragazzi di seconda generazione quando compiono 18 anni riescono ad ottenere la cittadinanza italiana. Secondo l’articolo 2 della legge 91 del 1992, lo straniero nato qui può richiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno di età, solo se è in grado di dimostrare la residenza ininterrotta e continuativa. Così, è possibile che molti giovani scivolino nella paradossale situazione di ritrovarsi non solo stranieri, ma irregolarmente presenti nel Paese in cui sono nati e cresciuti. Se poi i genitori perdono il permesso di soggiorno sono costretti a lasciare l’Italia. “Le mie origini per me non sono una limitazione”, dice sorridendo Nazli che, come gli altri 555 bambini e ragazzi che vivono a Urbino, è cresciuta in bilico tra due mondi, imparando sulla sua pelle che la diversità è sempre una risorsa.

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Studenti di origine straniera a Urbino: ecco da dove provengono http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-ecco-da-dove-provengono/49110/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-ecco-da-dove-provengono/49110/#comments Wed, 29 May 2013 16:47:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49110 [continua a leggere]]]> Marocchini, macedoni, albanesi: sono queste, con l’esclusioni dei sammarinesi, le nazionalità più presenti tra i giovani figli di immigrati che frequentano le scuole della città ducale. Abbiamo raccolto i dati degli istituti comprensivi e dei licei. Ecco la ‘classifica’

Origine Numero di studenti
Marocco 152
Macedonia 126
San Marino 45
Albania 44
Romania 34
Moldavia 20
Kossovo 20
Nigeria 16
Tunisia 13
Polonia 10
Cina 9
Senegal 9
Olanda 5
Perù 5
Lituania 4
Algeria 3
Bosnia 3
Bulgaria 3
Germania 3
Iran 3
Regno Unito 3
Ucraina 3
Argentina 2
Russia 2
USA 2
Venezuela 2
Bangladesh 1
Bielorussia 1
Brasile 1
Canada 1
Cecoslovacchia 1
Croazia 1
Cuba 1
Ecuador 1
Egitto 1
Giappone 1
India 1
Kenya 1
Slovenia 1
Sri Lanka 1
Totale 555

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Ius soli, la Kyenge ai ragazzi: “Capisco la vostra rabbia”. Fuori dal teatro scritta razzista di Fn http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/una-mano-insaguinata-accoglie-il-ministro-dellintegrazione-cecile-kyenge-a-pesaro/48783/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/una-mano-insaguinata-accoglie-il-ministro-dellintegrazione-cecile-kyenge-a-pesaro/48783/#comments Tue, 28 May 2013 17:16:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48783 La diretta Twitter / Le foto L'INTERVISTA "Le seconde generazioni sono la migliore Italia" ]]>

La consegna della cittadinanza onoraria. Al centro, la ministra Kyenge

PESARO – “Un milione di persone in Italia non ha la cittadinanza. Dobbiamo combattere gli stereotipi. Come dice Martin Luther King, dobbiamo imparare ad andare oltre il muro della paura”. Chissà se Cecile Kyenge, quando lavorava come badante per pagarsi gli studi in medicina, immaginava che sarebbe ritornata a Pesaro, la città dove vive sua sorella, da ministro per l’Integrazione. Oggi, ad attenderla non c’è solo la sua famiglia, ma 570 studenti provenienti dalle principali scuole pesaresi. A ottanta di loro, ragazzi nati in Italia da genitori immigrati, il ministro ha consegnato la cittadinanza onoraria.

LA DIRETTA TWITTER LE FOTO

Sotto un cielo che promette pioggia, i bambini e i ragazzi entrano nel teatro Rossini e prendono posto ordinatamente sulle poltrone rosse. Monica, 14 anni, è seduta in ultima fila. Segue con attenzione ogni movimento che avviene sul palco. Sa che tra poco entrerà il ministro e consegnerà anche a lei la cittadinanza onoraria: “Sono nata a Parma e i miei genitori sono cinesi. E’ un onore per me essere qui”, dice sorridendo.

L’INTERVISTA “Le seconde generazioni sono la migliore Italia”

Dopo qualche minuto di attesa, Kyenge sale sul palco accompagnata dal presidente della provincia di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci, e il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli. La cerimonia si apre sulle note dell’inno di Mameli: tutti si alzano in piedi per cantare l’inno d’Italia. Poi la parola passa a Jurgen, un bambino undicenne di origine albanese: “Io mi sento italiano anche se non ho la cittadinanza e ai mondiali tifo sia per l’Albania che per l’Italia”, dice convinto. Poi si gira verso il ministro e per l’emozione sbaglia a pronunciare il suo nome. Il pubblico lo incoraggia con un applauso. Accanto a lui, c’è la sua compagna di giochi, Annaluna, che afferma: “Jurgen parla italiano meglio di molti altri”.

Poi interviene Matteo Ricci: “Questi ragazzi crescono con i nostri figli, perché non dovrebbero avere gli stessi diritti?”, domanda il presidente. Concorda con lui anche il sindaco Ceriscioli che ricorda come Pesaro sia sempre stata una città aperta agli altri.

Finalmente la parola passa a Kyenge che fa un discorso appassionato e coinvolgente rivolto ai ragazzi presenti. “Conosco la vostra rabbia, la delusione che provate quando qualcuno storpia il vostro nome o si stupisce perché parlate bene l’italiano”, dice il ministro. “Bisognerebbe andare oltre il muro della paura e giudicare gli altri non per il colore della loro pelle, ma per le persone che sono, per quello che fanno, come diceva Martin Luther King”, continua. “Voi però dovete impegnarvi,  innamorarvi della nostra Costituzione e studiare. Solo così potete dimostrare quanto valete. L’Italia ha bisogno di voi”.

I ragazzi salgono sorridenti sul palco e ricevono dalle mani del ministro l’attestato di cittadinanza onoraria e la maglia azzurra dell’Italia. Durante la cerimonia gli studenti del liceo scientifico musicale di Pesaro cantano la canzone “La tua libertà”, ispirata ai canti degli schiavi africani portati in America. Alla fine dell’evento Kyenge risponde alle domande del Ducato: “Non sono io a chiedere lo ius soli, ma è la società”.

La scritta di Forza Nuova davanti a Teatro Rossini (foto Pu24.it)

A rovinare la giornata è stata lo striscione che questa mattina il partito di estrema destra Forza Nuova ha appeso davanti all’entrata laterale del teatro che riportava la scritta “L’immigrazione uccide”. Inoltre, mentre si svolgeva la cerimonia, la Lega Nord ha organizzato in piazza del Popolo un picchetto di protesta contro la riforma dello ius soli e per il mantenimento del reato di clandestinità.

Il ministro non cade nella provocazione: “Questi ragazzi sono la risposta, rappresentano l’Italia migliore. Oggi la festa è dedicata a loro. Basta guardarsi intorno. Fare un giro tra le strade, le scuole, gli ospedali per vedere come l’Italia sia cambiata. Un milione di ragazzi aspetta la cittadinanza. Il nostro Paese non deve avere paura di loro”.

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Il ministro Kyenge al Ducato: “Le seconde generazioni sono l’Italia migliore” http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/il-ministro-kyenge-al-ducato-le-seconde-generazioni-sono-litalia-migliore/48933/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/il-ministro-kyenge-al-ducato-le-seconde-generazioni-sono-litalia-migliore/48933/#comments Tue, 28 May 2013 15:03:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48933 [continua a leggere]]]>

PESARO – “Non sono io a chiedere lo ius soli. Questa non è una mia richiesta, ma una esigenza del Paese”. Così il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge che oggi a Pesaro ha consegnato la cittadinanza onoraria ai bambini e ai ragazzi nati da genitori stranieri. Un ritorno a casa per il ministro: proprio a Pesaro infatti vive sua sorella che è venuta ad assistere all’evento.

Una festa rovinata dallo striscione che il partito di estrema destra Forza Nuova ha appeso questa mattina fuori al teatro Rossini: “L’immigrazione uccide”. Il  ministro non è apparsa turbata: “La migliore risposta a certi atti sono questi ragazzi. Loro sono l’Italia migliore”. Kyenge è consapevole che non sarà facile portare la riforma della cittadinanza in cima agli impegni di governo: “Il fatto che già se ne parli è un passo avanti”. Sulle prossime riforme da attuare, invece, il ministro non si sbilancia: “Ci sarà tempo di discutere”.

ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE

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Ius soli: la Kyenge a Pesaro / FOTO http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/ius-soli-la-kyenge-a-pesaro-foto/48872/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/ius-soli-la-kyenge-a-pesaro-foto/48872/#comments Tue, 28 May 2013 10:30:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48872 [continua a leggere]]]> Questa mattina il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge ha consegnato la cittadinanza onoraria a centinaia di bambini nati in Italia da genitori immigrati. All’evento, che si è svolto al teatro Rossini di Pesaro, hanno partecipato alcuni rappresentanti delle istituzioni


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Ius soli, Matteo Ricci: “Il nuovo ministro Kyenge vede il futuro” http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/ius-soli-matteo-ricci-il-nuovo-ministro-kyenge-vede-il-futuro/45591/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/ius-soli-matteo-ricci-il-nuovo-ministro-kyenge-vede-il-futuro/45591/#comments Mon, 06 May 2013 17:30:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45591 #iussoli Cosa ne pensi? Invia un tweet a Matteo Ricci]]> “I figli degli stranieri a scuola siedono accanto ai miei figli e conoscono l’inno nazionale meglio degli italiani”. Secondo Matteo Ricci, esponente del Pd e presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, che da anni conduce una battaglia per il riconoscimento del diritto di cittadinanza agli immigrati, lo ius soli è necessario in un Paese che abbia coscienza di sé e della presenza degli stranieri sul proprio territorio. L’argomento è stato al centro di una polemica che ha investito il nuovo ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, che ha annunciato di voler portare in parlamento un disegno di legge per introdurre lo ius soli (il diritto di cittadinanza anche ai figli di stranieri nati in Italia).

Il neo ministro Cecile Kyenge ha annunciato di voler sottoporre al parlamento un disegno di legge che introduca il diritto di cittadinanza. Cosa ne pensa?
Il mio parere è molto positivo. Noi siamo stati la prima realtà in Italia a proporre la cittadinanza onoraria per i figli degli immigrati. L’iniziativa ha un valore simbolico ma è anche un modo per spingere il parlamento a legiferare in tal senso il prima possibile. Finalmente c’è un ministro che ha preso di petto la questione e siamo molto contenti che la porti avanti.

Ha già sentito il ministro?
No, non ancora. L’ho conosciuto in altre circostanze di carattere politico e mi sembra una persona molto competente. Segue queste tematiche da tempo e a mio parere ha in mente l’Italia del domani ma soprattutto quella di oggi.

Già ieri Renato Schifani ha chiesto al presidente del Consiglio, Enrico Letta, che si usino toni più moderati per parlare di argomenti così delicati. Il Pdl sta alzando gli scudi contro la proposta ma il Pd non sembra prendere le difese del ministro. Secondo lei ci sono i numeri perché il ddl passi in parlamento?
Secondo me buona parte del Pdl è d’accordo. C’è una parte più intransigente che sicuramente non voterà il ddl ma alcuni pezzi del partito potrebbero votarlo. Consideriamo che non solo gli ambienti del centro sinistra ma anche la stessa chiesa cattolica sta spingendo da anni nella direzione dello “ius soli”. Molti esponenti di spicco della chiesa hanno speso parole importanti in questa direzione ed è stato lo stesso presidente Napolitano a lanciare, l’anno scorso, una battaglia per l’introduzione del diritto di cittadinanza. Se ne parla da tempo e secondo me su questo tema i cittadini sono molto più avanti della classe politica. Se si facesse un referendum sono convinto che vincerebbe il si.

Lei proprio l’anno scorso ha lanciato l’iniziativa della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nella provincia di Pesaro-Urbino…
Quando ho proposto la cittadinanza onoraria l’ho fatto prima che da presidente della Provincia nelle vesti di padre, di genitore. Ogni giorno accompagno i miei figli all’asilo e non capisco perché i loro compagni di classe e di banco che parlano italiano e cantano l’inno nazionale meglio di loro non debbano essere italiani. E’ una cosa lontana dalla realtà e credo che introdurre lo “ius soli” possa essere un messaggio molto positivo: il paese dimostrerebbe di essere consapevole del cambiamento subito negli ultimi anni e di saper guardare avanti, al futuro.

Altre città hanno seguito la vostra iniziativa?
Grazie alla nostra iniziativa sono stati più di cento i consigli comunali che hanno deliberato la cittadinanza onoraria per i figli degli immigrati. Nelle prossime settimane, prima a Pesaro e poi negli altri comuni, si svolgerà la cerimonia ufficiale di consegna degli attestati di cittadinanza onoraria.

Qual è la situazione dell’immigrazione nella Provincia?
La crisi che sta colpendo fortemente il territorio ha bloccato e sta facendo arretrare i tassi di immigrazione. Sono numerosi quelli che non riescono a rimanere perché hanno perso il lavoro e quindi tornano nei loro paesi. Altri cercano di resistere mandando indietro solo le famiglie. In questo momento l’occupazione manca e l’Italia non è più una terra che attrae come qualche tempo fa, non è più terra di destinazione ma di transizione: gli immigrati arrivano in Italia ma mirano a raggiungere i paesi del nord Europa.

Altre iniziative in itinere?
Tante quelle fatte e quelle che si faranno. Sono iniziative volte non ad integrare ma a fotografare l’Italia reale. Non si capisce perché bambini che sono nati qui e che studiano qui non debbano essere italiani. Peraltro la legge prevede che gli immigrati ricevano la cittadinanza a diciotto anni e non si capisce perché non possano riceverla prima dal momento che sono nati nel nostro paese.

Alcuni paesi europei hanno introdotto lo ius soli senza scontrarsi con le resistenze che vengono opposte in Italia. Perché? 
Non tutti i Paesi europei lo prevedono, la legislazione è abbastanza differenziata. In Italia abbiamo scoperto più tardi l’immigrazione e di conseguenza si riesce con più difficoltà a trovare leggi giuste per affrontare la questione. La cosa che mi preoccupa è che siamo diventati un paese di emigrazione. Sono molti i giovani che lasciano il nostro paese per cercare lavoro. Riconoscere la cittadinanza italiana ai bambini nati qua è un modo per costruire una nuova generazione italiana che non costruisca il proprio futuro all’estero.

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Laura Boldrini a Urbino: “Cancellare la parola ‘clandestino’” http://ifg.uniurb.it/2013/03/18/ducato-online/laura-boldrini-sel-a-urbino-via-la-parola-clandestino-dal-vocabolario/34980/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/18/ducato-online/laura-boldrini-sel-a-urbino-via-la-parola-clandestino-dal-vocabolario/34980/#comments Mon, 18 Mar 2013 15:58:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34980

Massimo Menchetti, esperto immigrazione Cgil Pesaro-Urbino e Laura Boldrini, capolista Sel nelle Marche

Laura Boldrini, da sabato scorso Presidente della Camera, è stata una dei pochi “grandi nomi” a venire a Urbino durante la campagna elettorale per le politiche del 24 e 25 febbraio scorsi. In quell’occasione parole chiave del suo discorso sono state poveri, violenza sulle donne, esodati, immigrazione. Gli stessi concetti richiamati nel discorso che ha pronunciato al termine delle votazioni che l’hanno proclamata terza carica dello Stato. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato da Il Ducato, in occasione dell’incontro con Laura Boldrini, lo scorso 15 febbraio.

URBINO – Il suo tour elettorale l’ha portata anche a Urbino, uno dei pochi big che si sono fatti vedere nel Montefeltro. Venerdì 15 febbraio ha incontrato gli elettori al Collegio Raffaello, insieme a Massimo Menchetti, esperto immigrazone della Cgil di Pesaro-Urbino, e Lara Ricciatti, anche lei candidata con Sel.

Di fronte a una trentina di persone, la Boldrini racconta e si racconta. A novembre era ad Atene per conto dell’Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR), in missione. In un quartiere dove hanno la loro sede principale i “Médecins du Monde”, associazione non governativa che va incontro alle esigenze sanitarie di chi non può permettersi cure per le ‘vie ordinarie’.

Vede una lunghissima fila, per lo più di greci, pensionati o disoccupati, in attesa di essere visitati. La gente non ha più soldi per le medicine, né per le visite pubbliche.

Sconvolta da quella visione, va a parlare con il direttore del centro, vuole capire. Ma quasi subito grida, urla, un pianto disperato incombono nella loro conversazione. Vengono dall’esterno. “Era un africano, piangeva come un bambino. L’avevano massacrato, riempito di bastonate”. Gli amici lo rimproverano: “Ma che piangi! Che vuoi che sia. Sei nero, è normale che ti picchiano”. Ad Atene è normale, non devi lamentarti. I neo nazisti di Alba Dorata – che hanno sette eletti in Parlamento – fanno spedizioni punitive, compiono massacri nella totale impunità. “E in Italia non abbiamo Forza Nuova, CasaPound, le pagine facebook riservate solo ai fascisti?”.

Lara Ricciatti, candidata Sel alla Camera e Laura Boldrini

A Pesaro, a San Valentino, è avvenuto un’ episodio che ci fa pensare di non essere così lontani da Atene. Uno striscione e alcuni sigilli compaiono sui cancelli dell’Ufficio Immigrazione: “Chiuso per invasione”, c’è scritto. “Invochiamo rastrellamenti immediati ed espulsioni di massa per gli immigrati”, dicono gli irriducibili di Forza Nuova. A evocare i fatti Lara Ricciatti, di Urbino, candidata Sel alla Camera, anche lei, come la Boldrini, in prima linea sui temi dell’immigrazione e della lotta alla xenofobia. Nel suo intervento ricorda con rabbia l’episodio di pochi giorni fa e condanna quegli atteggiamenti ancora persistenti nel normale modo di essere all’italiana: “Vai al mercato e non appena ti accorgi che c’è qualche faccia diversa dalla tua, stringi a te la borsa, l’iPad e quanto di più ‘prezioso’ hai con te”.

E succede, spiega la Ricciatti, perché si ha paura, perché c’è una certa politica, c’è una certa stampa che hanno avuto il merito di sensibilizzare al terrore invece che all’accoglienza l’opinione pubblica. Sotto accusa la Bossi-Fini. La colpa? L’aver associato, continua la Ricciatti, il concetto di immigrazione a quello di sicurezza. Immigrato uguale clandestino uguale pericolo uguale tornatene a casa che stiamo tutti più tranquilli. “La legge Bossi-Fini è fiction –  incalza la Boldrini – chi è che manda il contratto nel paese d’origine dell’immigrato? Nessuno. La prassi è un’altra: in Italia arrivi con visto turistico, lavori in nero – che agli italiani piace tanto – e poi, sulla base del decreto flusso, ti rimandano a casa dicendoti: ‘Vattene, fai finta di non essere mai venuto e poi io ti richiamo’”.

Ma la Bossi-Fini non è solo fantasia, incide e ha inciso profondamente nella realtà e nella percezione che gli italiani hanno del migrante. “E’ vergognoso che l’insieme di norme sull’immigrazione siano chiamate pacchetto sicurezza”, continua la Boldrini.  “Gli immigrati sono persone, sono la componente umana della globalizzazione”.

Collegio Raffaello, platea dell’incontro con Laura Boldrini

E ricorda Lampedusa, due anni fa. La figuraccia dell’Italia in Europa con Maroni che andava chiedendo soldi per un’emergenza che non c’era e la mancanza di umanità e organizzazione nell’accogliere quei 6.000 immigrati sull’isola. Solo tre bagni pubblici. Tutti sporchi. Quelle erano persone, sottolinea l’ex portavoce dell’Unhcr. “Qualche media ha parlato della vergogna di quei ragazzi di farsi vedere in quelle condizioni? Le parole sono fondamentali per avvelenare il pozzo”, come ‘clandestino’ che, conclude la Boldrini, “andrebbe cancellata dal vocabolario italiano perché carica di pregiudizio e negatività”.

Laura Boldrini ha anche parlato della decisione di candidarsi. Ci ha pensato prima di dire sì. Ci ha pensato e ripensato. Alla fine, “l’ho fatto per la mia famiglia, per mia figlia che ha 19 anni. L’ho lasciata andare. Oggi vive all’estero”. Come pure il suo compagno. Così, ha deciso di entrare in politica per “tutte quelle famiglie che si trovano nella mia condizione o molto peggio e non riescono ad andare avanti”. E Sel è l’unico partito in cui sarebbe potuta stare, portando le sue competenze. “Unico partito di sinistra che guarda all’Europa, al  futuro e non è ancorato a vecchi schemi”.

 

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