il Ducato » impresa http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » impresa http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Donne in fabbrica. Emilia Esposito (Veu): “Io imprenditrice grazie a mio padre” http://ifg.uniurb.it/2015/02/16/ducato-online/donne-in-fabbrica-emilia-esposito-veu-io-imprenditrice-grazie-a-mio-padre/65563/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/16/ducato-online/donne-in-fabbrica-emilia-esposito-veu-io-imprenditrice-grazie-a-mio-padre/65563/#comments Mon, 16 Feb 2015 17:18:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65563 VIDEO / Per capire cosa significa fare impresa per una donna abbiamo intervistato una delle due proprietarie della Veu, fabbrica di lavorazioni meccaniche di precisione con sede a Montemaggiore al Metauro: "Per una donna fare impresa in un settore come la meccanica è ancora più difficile"]]> URBINO – Sono 9500 nella provincia di Pesaro e Urbino le aziende gestite da donne. Alcune di loro hanno ereditato attività da sempre riservate agli uomini. Come Emilia Esposito manda avanti con la sorella Raffaella la Veu, fabbrica di lavorazioni meccaniche di precisione con sede a Montemaggiore al Metauro.

La Veu di Montemaggiore

La Veu di Montemaggiore

Servizio a cura di Valentina Ruggiu, Anna Saccoccio, Antonella Scarcella, Michele Nardi, Rita Rapisardi, Claudio Zago, Andrea Perini, Martina Nasso, Jacopo Salvadori

 

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Le imprese rosa affrontano meglio la crisi, ma le banche preferiscono gli uomini. L’indagine Cna http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/le-imprese-rosa-affrontano-meglio-la-crisi-ma-le-banche-preferiscono-gli-uomini-lindagine-cna/58342/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/le-imprese-rosa-affrontano-meglio-la-crisi-ma-le-banche-preferiscono-gli-uomini-lindagine-cna/58342/#comments Mon, 03 Mar 2014 16:18:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58342 donne e impresa di presentazione della ricerca Cna

la conferenza stampa di presentazione della ricerca

URBINO – Le imprenditrici stanno affrontando questo periodo di recessione meglio dei colleghi. Nonostante questo, però, quando si tratta di concedere i finanziamenti il sistema bancario sembra ancora favorire gli imprenditori di sesso maschile.

A dirlo è un’indagine commissionata da Cna impresa donna della provincia di Pesaro e Urbino all’Università di Urbino e realizzata dal dipartimento di Economia, società e politica (Desp),  su un campione di 300 micro-imprese della provincia: 150 gestite da uomini e 150 da donne.

In base allo studio è risultato che gli imprenditori hanno sofferto gli effetti della crisi molto più delle colleghe in termini pratici, psicologici e di capacità reattiva di fronte alle difficoltà. “In generale  – si legge nel comunicato diffuso dalla Cna – le titolari di attività hanno dimostrato di saper reagire meglio e in maniera più energica, veloce e decisa alle difficoltà imposte dalla recessione”.

Dall’indagine, condotta da Alessandra Benvenuti, responsabile provinciale Cna impresa donna e dalla professoressa di economia Francesca Cesaroni, è emerso che sono il 35,5% le imprenditrici che hanno dichiarato di aver subito un impatto poco rilevante a causa della crisi economica contro il 24% degli uomini. Al contrario sono più numerosi gli imprenditori (21,3% contro il 9,1% delle donne) che dichiarano di avere avuto un impatto rilevante ai problemi economici, con la conseguente riduzione del fatturato e la diminuzione dei clienti.

Le donne, secondo la ricerca, sono anche più brave a riscuotere i crediti. Infatti solo il 9% delle imprenditrici si è vista aumentare i tempi di riscossione, mentre il fenomeno ha toccato ben il 63% degli imprenditori uomini. Questi ultimi hanno riscontrato anche un aumento del 34% di crediti insoluti mentre nessuna imprenditrice ha dichiarato di aver avuto questo tipo di problema. La liquidità in azienda, infine, è peggiorata per il 24% degli imprenditori e solo per il 6% delle donne.

“Tra gli uomini – si legge nel report – è maggiore la percentuale di coloro che hanno attuato iniziative di tipo offensivo come l’abbassamento dei prezzi (54% contro il 17% delle donne)”. Al contrario il 77% delle donne ha dichiarato di aver adottato misure “difensive” per ridurre i costi e gli sprechi, annullando o rinviando gli investimenti, contro il 46% degli imprenditori.

Nonostante i risultati delle donne, però, il genere maschile sembra essere il più avvantaggiato quando si parla di concedere prestiti bancari. “A fronte di richieste di finanziamento – scrive il Cna – per la propria attività sono di più gli uomini ad aver ottenuto l’intero importo (85% contro il 73% delle donne) mentre a preferire i Confidi (ovvero cooperative e consorzi artigiani di garanzia) sono le donne (67% contro il 42% degli uomini)”.

L’ultima parte della ricerca è dedicata ai “benefici” che può aver portato la crisi. Sono aumentati infatti i “tempi di conciliazione” (l’opportunità di destinare parte della giornata lavorativa ad altre attività, come famiglia e tempo libero) infatti, sono migliorati durante la recessione per il 14,5% delle donne, ovvero più del doppio rispetto agli uomini che si fermano al 6,5%.

I motivi? Principalmente due: maggior tempo senza lavorare significa anche dedicare più spazio alla crescita dei figli (un fatto questo che rimane appannaggio esclusivo della donna con l’81% che lo afferma e uno sconfortante 0% degli uomini) e al tempo libero (6% delle donne afferma questo, contro un corposo 86% degli uomini).

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Università e lavoro: presentato progetto per startup di Confindustria http://ifg.uniurb.it/2013/02/26/ducato-notizie-informazione/universita-e-lavoro-presentato-progetto-per-startup-di-confindustria/36288/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/26/ducato-notizie-informazione/universita-e-lavoro-presentato-progetto-per-startup-di-confindustria/36288/#comments Tue, 26 Feb 2013 18:22:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36288 [continua a leggere]]]> URBINO – Non denaro, ma progetti e visibilità per conquistare finanziatori: Confindustria ha presentato questo pomeriggio nell’aula magna del rettorato dell’università di Urbino il progetto “E se funzionasse?”, dedicato alle nuove imprese: le ‘startup’. Ideato dal Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Pesaro e Urbino e patrocinato dalla Provincia e dall’Università.

Si tratta di un concorso di idee che permetterà ai giovani, ai ricercatori, ai dottorandi di scoprire se i loro progetti abbiano un reale riscontro sul mercato e di proporsi come partner di altre idee. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 3 maggio. I primi cinque progetti selezionati saranno presentati a settembre di fronte a una platea di possibili investitori e sponsor.

“Si tratta di un’iniziativa- spiega Federico Ferrini, Presidente del Gruppo GI – che spinge i giovani a creare nuove imprese partendo da un’idea. Noi ci impegneremo a sostenere il vincitore nel percorso di pianificazione aziendale e di proposizione del progetto. Lo metteremo in contatto con imprese del settore e in particolare con Società di gestione del risparmio che potrebbero quindi finanziarlo e guidarlo nella fase di start up fino a che questa non abbia la forza di prendere il volo autonomamente”.

Per Francesca Martinuzzi, responsabile del Knowledge Transfer Office dell’ università di Urbino, è uno sbocco per gli spin off,  progetti che, partendo dalla ricerca universitaria, possono diventare vere e proprie imprese. L’Ateneo ne ha attivati diversi in passato”.

Nel campo delle start up innovative, il Decreto sviluppo bis il Governo ha previsto agevolazioni sia per le nuove industrie che per gli aggregatori di start up e spin off.

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