il Ducato » infrastrutture http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » infrastrutture http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino e Pesaro più vicine: 74 milioni per la viabilità in provincia http://ifg.uniurb.it/2013/03/13/ducato-online/urbino-e-pesaro-piu-vicine-74-milioni-per-la-viabilita-in-provincia/38097/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/13/ducato-online/urbino-e-pesaro-piu-vicine-74-milioni-per-la-viabilita-in-provincia/38097/#comments Wed, 13 Mar 2013 07:28:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=38097 La viabilità provinciale mette il turbo. In arrivo 74 milioni di euro da Autostrade per l’Italia per realizzare le opere  stradali accessorie  del nuovo casello Pesaro Sud. Tra i 44 e i 55 milioni le risorse che saranno investite per potenziare il collegamento tra Pesaro e Urbino. La strada provinciale 423 “Urbinate”, infatti,  non è più in grado di sostenere il traffico tra le due città. Tra varianti per bypassare i centri abitati e livellamenti per ridurre curve e pendenze, si punta ad abbattere i tempi di percorrenza tra la costa e il Montefeltro. Cinque i tratti che saranno interessati dai lavori, sempre che il piano tecnico preliminare venga confermato.  Tredici chilometri di strada saranno ammodernati o costruiti  a fianco del tracciato attuale. La larghezza della carreggiata sarà portata quasi ovunque a 10 metri e mezzo e saranno realizzati nuovi svincoli e rotatorie. Previsto anche un nuovo collegamento con la strada provinciale 30 “Montelabbatese”, con una bretella tra le contrade Gamba e Pica. Il piano è stato approvato oggi dal Consiglio provinciale, ma i tempi di realizzazione sono un’incognita: manca ancora l’ok di Regione e Comune di Pesaro, poi la questione passerà in mano ad Autostrade per l’Italia. Urbinati e pendolari, per ora, possono solo sognare. Visualizza I futuri interventi sulla SP 423 in una mappa di dimensioni maggiori

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Senza Rete: le frazioni di Urbino ‘condannate’ a sognare l’Adsl http://ifg.uniurb.it/2013/02/11/ducato-online/senza-rete-le-frazioni-di-urbino-condannate-a-sognare-ladsl/33737/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/11/ducato-online/senza-rete-le-frazioni-di-urbino-condannate-a-sognare-ladsl/33737/#comments Mon, 11 Feb 2013 06:03:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33737 MAPPA LEGGI Ilvo Diamanti: "Il lavoro ha un futuro?" Mille artigiani si sono arresi alla crisi di M. Cioncoloni Imu, imposta a zero entrate di F. Morrone SFOGLIA Il Ducato in edicola]]>

URBINO – Abiti a Castelcavallino, Montesoffio, Pallino, Pieve di Cagna, Trasanni, Gadana, Torre San Tommaso, Mazzaferro? Sei ‘fuori’. Non sei ‘coperto’. E lo sai. Lo sa il signor Pellegrini – località Fornace di Mazzaferro, una delle piccolissime frazioni di Urbino – che ogni volta che deve connettersi ad internet, anche solo per inviare qualche mail, va in città, si siede sulla prima panchina libera e mette in moto il suo computer portatile. Lo sa la signora Matteucci, che abita nella stessa zona e che addirittura ha problemi con la linea telefonica. Ultimamente non può più telefonare o mandare fax. Stava con la Okcom che ora sta fallendo per un contenzioso con il gigante Telecom. Ed è moglie del titolare di un’azienda di lavorazione del ferro a gestione familiare. Fortunatamente non risentono della crisi. Ma la mancanza di ‘copertura’ – “quella famosa copertura!”, esclama – potrebbe essere fatale. Attraverso la rete Angela manda i preventivi (dato che il ‘servizio’ fax è in disuso), tiene i contatti con i clienti. In una parola: lavora. Per il momento ovvia con la pennetta usb della Vodafone, ma la connessione è davvero lenta e incerta.

Un problema vecchio

Stiamo parlando di circa 5.000 persone senza ‘rete’, fuori dal mondo, fuori da Urbino centro. “Facciamo come una volta che andavano tutti a Torino per la Fiat?”, si chiede Federico Scaramucci, consigliere comunale di Urbino che si è occupato a più riprese, ma senza esito, del problema. Quello della mancanza di infrastrutture per la diffusione della banda larga su tutto il territorio urbinate è un problema vecchio, liquidato dalla Telecom con una lettera del 30 ottobre scorso al sindaco Corbucci.“I piani di copertura del servizio Adsl sono stati definiti dando priorità alle situazioni che permettono di raccogliere il maggior numero di clienti e che nel contempo presentino minori complessità realizzative”. Detta in breve: non ci conviene spendere soldi con voi. Siete troppo pochi. Siete troppo costosi. Nessuna garanzia.

La legislazione e il Servizio universale
Però, ci sono due paroline magiche che potrebbero venire in soccorso agli urbinati: Servizio universale. C’è una Direttiva Ce di undici anni fa. E c’è il Codice delle Comunicazioni Elettroniche del 2003. La prima definisce il Servizio universale come “l’insieme minimo di servizi di qualità specifica cui tutti gli utenti finali hanno accesso a prezzo abbordabile”. Il Codice prevede tra gli obiettivi quello della “libertà di comunicazione”. In Italia c’è inoltre il Dpr n. 318/1997 che comporta un serie di obblighi a carico dell’operatore con la maggior quota di mercato (Telecom Italia), che vengono annualmente rimborsati dallo Stato al gestore privato, se ne derivano oneri iniqui per l’azienda. Tra questi c’è la fornitura di un collegamento internet con velocità di trasmissione minima di 2,4 Mb al secondo. Nelle frazioni di Urbino, siamo a 640 Kb al secondo, circa un quarto. “Viviamo una realtà molto triste” ci dice Giovanni Torrisi, insegnante di sociologia residente a Castelcavallino. “L’Adsl qui è satura; se un’altra persona volesse aggiungersi non potrebbe farlo”. Non solo segnale debole o del tutto assente, ma anche l’impossibilità di poter solo pensare di usufruire del servizio pagando.

Una questione di scelte

In ballo c’è una questione a monte. Una questione di parole. Di significato. E di scelte. Adsl, banda larga, garanzia di un buon livello di connessione, sono solo sinonimo di profitto o possono configurarsi come diritto? Ormai senza internet non si fa più nulla. Si è per l’appunto ‘fuori’dal mondo. Devono trasferirsi tutti in città? A Urbino centro? Forse il paragone con l’esodo rurale verso l’urbe torinese non è azzardato.

Le responsabilità: Telecom, Regione, Provincia

E forse qualche risposta possiamo trovarla dalle istituzioni: la Regione, la Provincia. Dalla prima ci fanno sapere che nel 2008 è stato approvato il Piano Telematico che prevede l’installazione di fibre ottiche nelle centrali Telecom già esistenti, il potenziamento delle stesse, l’ampliamento del servizio wireless su tutto il territorio regionale. Hanno avuto un finanziamento dalla Comunità Europea di 145milioni di euro. A cui sono seguiti due bandi per affidare i lavori agli operatori privati interessati e dove si prevede che la Regione si occupi di far mettere le fibre ottiche nelle centrali Telecom e la Provincia di provvedere alla copertura wireless di zone ancora prive di connettività Adsl.

Aspetta e spera…

Sin’ora la cosa certa è che sono passati cinque anni da quando alla conferenza delle autonomie qualcuno annunciava che “entro la fine del 2009 la banda larga attraverserà tutto il territorio della provincia di Pesaro-Urbino”. Intanto il signor Pellegrini, la signora Matteucci e i 5.000 residenti nei dintorni di Urbino, ancora aspettano. E nel frattempo, quando ne hanno necessità e quando possono, vanno in città per ‘connettersi’ con il mondo.

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