il Ducato » isia http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » isia http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Accademia e Isia, tagliati i fondi nella legge Stabilità. Perondi: “A rischio la qualità” http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/accademia-e-isia-tagliati-i-fondi-nella-legge-stabilita-perondi-a-rischio-la-qualita/64304/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/accademia-e-isia-tagliati-i-fondi-nella-legge-stabilita-perondi-a-rischio-la-qualita/64304/#comments Tue, 03 Feb 2015 10:02:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64304 LEGGI Londei incontra assessore regionale alla Cultura Marcolini]]> accademia2URBINO – Accademia di Belle Arti e Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino sono allo stremo, strette dalla morsa di Provincia e ministero dell’Istruzione, rimane solo la Regione a cui chiedere aiuto. Il decreto di stabilità per il 2015 taglia un milione di euro. Lo ha denunciato mercoledì in Accademia il presidente Giorgio Londei durante la presentazione di un libro di incisioni dedicato a Paolo Volponi. Abbiamo risentito Londei e Luciano Perondi direttore dell’Isia per avere cifre precise.

I due poli artistici fanno parte delle scuole Afam, istituti di alta formazione artistica e musicale, svolgono attività nei settori delle arti visive, musicali, coreutiche, drammatiche e del design. In tutta Italia quarantaquattro accademie di belle arti e tre Isia, Roma, Firenze e Faenza, oltre a quella di Urbino.

I tagli dal ministero. La legge di stabilità del governo Renzi, in vigore dal nuovo anno, ha un paragrafo a loro dedicato. Alla voce “Riduzioni delle spese e interventi correttivi del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca” si legge: “Le disponibilità sono ridotte di un milione di euro per l’anno 2015”.

Un taglio del 10%: di 10 milioni, quest’anno ne rimangono 9. La differenza dovrà essere spalmata su tutte le 132 istituzioni di alta formazione. Ma il decreto risponde anche a questo, il criterio scelto dal ministero per le riduzioni prende di mira le “istituzioni con più elevato fondo di cassa”.

Un principio che non va giù a Londei: “Chi amministra meglio è penalizzato, noi partivamo con un fondo cassa di 300mila euro che se non speso sarebbe stato perso. Con quei soldi abbiamo messo a posto i locali di scenografia, ora servono fondi per sistemare il cortile per l’ora d’aria”.

Fino a oggi l’Isia ha ricevuto dal ministero 400mila euro l’anno, “insufficienti perfino a coprire i corsi di base che ammontano a 440mila euro” racconta Perondi. Soldi che coprono il cosiddetto “contributo indistinto”,  riscaldamento, luce e stipendi dei professori a contratto, quasi la totalità dell’istituto perché professionisti quindi senza cattedra. Si parla di 62 docenti a contratto e solo 3 a tempo indeterminato. “Sono le tasse degli studenti a permettere che il sistema non collassi – aggiunge il direttore – il design è uno degli elementi che ci rappresenta, è come se la Germania smettesse di investire nella tecnologia o gli Stati Uniti nell’informatica. È un suicidio non pensare ad Accademia e Isia”.

Niente più fondi dalla provincia. A livello provinciale la situazione non migliora. Il contributo per le utenze normalmente erogato,  intorno ai 70-100mila euro per l’Isia, non è più versato dal 2012. Stesso problema per l’Accademia, a secco dal primo gennaio 2014, un taglio di oltre 100mila euro. E non ha paura il presidente Londei a batter cassa alla regione: “Ho chiesto all’assessore alla Cultura Pietro Marcolini che ci sia una divisione di competenze tra regione e provincia, anche le Marche devono fare la loro parte”.

Per Londei, anche ex presidente dell’Isia, una soluzione sarebbe accedere al piano “La Buona Scuola” del decreto di stabilità: “1.000 milioni di euro per l’anno 2015, 3.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016″. Una fetta della torta che riguarda però solo gli istituti scolastici e lascia fuori università e centri di alta formazione.

“Per noi rientrare nel piano sarebbe un problema – fa notare Perondi – vorrebbe dire abbassare il valore del nostro titolo di studio, ora equivalente a una laurea. A noi interessa invece accedere ai fondi di ricerca anche per poter attivare dottorati, a oggi possibili solo grazie a finanziamenti privati”.

I problemi secondo Londei non finiscono qui: “I nostri 500 studenti non possono studiare online, hanno bisogno di aule e quelle dell’Accademia sono troppo piccole. Stiamo pensando di restaurare i sotterranei per fare delle classi. Spazi più grandi vorrebbe dire più iscritti, la qualità non dipende dal numero degli studenti”.

Di idea opposta è invece Perondi: “Non vorremmo essere costretti ad aumentare le tasse (circa 1400 euro per il triennio, 1800 per la specialistica) o il numero degli studenti per classe, andrebbe a discapito della qualità dell’insegnamento. Già senza tagli saremmo al limite della sopravvivenza”. L’istituto infatti nasce con il numero chiuso, 250 posti disponibili, e anche se si potrebbe triplicare il numero degli studenti, l’Isia preferisce rimanere un’isola felice, soddisfacendo solo il 10-20% delle domande che giungono ogni anno.

Due importanti centri riconosciuti anche all’estero: l’anno scorso l’Isia ha accettato 11 professori con il programma Erasmus per docenti. Stesso discorso per gli studenti: Cina, Grecia, Turchia, Lettonia, Inghilterra e Irlanda, sono solo alcuni dei paesi di provenienza. Talenti che una volta diplomati hanno successo internazionale: “Siamo una parte fondamentale del made in Italy e produciamo lavoro, da noi le percentuali di assunti sono tra più alte” conclude Londei.

 

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Accademia e Isia, Londei a Marcolini: “Siamo senza fondi, rischiamo accorpamento” http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/#comments Fri, 30 Jan 2015 09:07:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64020 URBINO – Anche le feste migliori possono essere un pretesto per dire cosa non va. E il presidente dell’Accademia di Belle Arti Giorgio Londei non si lascia scappare l’occasione: “Sono gentile ma quando mi arrabbio, mi arrabbio”.

Mercoledì 28 gennaio, di fronte a una stanza piena di autorità accademiche e politiche ha presentato un libricino ispirato al componimento Le Mura di Urbino di Paolo Volponi. Autori alcuni studenti dell’Accademia dell’Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche: un esercizio di stile non convenzionale che ha unito poesia e incisione. 

Sedici copie pregiate di cui una donata all’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini. Un momento per parlare d’arte, ma anche di mancanza di fondi e, per vie traverse, di politica. Marcolini da sabato scorso si è ufficialmente candidato alle primarie di centrosinistra in vista delle elezioni regionali a di maggio. A sfidarlo il primo marzo per ora – le candidature sono aperte fino al 7 febbraio – saranno Nidel Donini dell’Idv e Luca Ceriscioli, ex sindaco di Pesaro e vicesegretario del Pd.

E sembra che quell’ “immagine di Urbino che io non posso sfuggire, la sua crudele festa, quieta tra le mie ire” riprendendo i versi del poeta urbinate, non quieti però il presidente dell’Accademia che si è lasciato andare a uno sfogo sull’abbandono dei poli artistici del nostro paese, i soli rimasti a difendere il made in Italy: “Dal Ministero chiedono un rilancio della nostra arte, ma cosa si aspettano se nel decreto di stabilità appena approvato hanno tagliato 1 milione di euro agli studenti?”. Fu proprio il ministero (all’epoca) di Tremonti a rispondere a Londei: “Non possiamo più permetterci di investire nell’arte”. Meglio non va a livello provinciale aggiunge Londei: “L’Accademia riceve 120mila euro l’anno, mentre l’Isia da 70 a 100mila, ma dal gennaio 2014 più nulla”.

L’attenzione slitta presto dai manoscritti di Volponi, che hanno ispirato i 23 studenti del biennio specialistico Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte dell’Accademia e i 10 dell’Isia, dall’uso della stampa a caratteri mobili, lettera per lettera, parola per parola, e dalle creazione di matrici per le incisioni xilografiche, verso i ‘freddi’ numeri.

Giovanni Turria, docente di grafica all’Accademia che ha coordinato gli studenti insieme al professor Gianluca Murasecchi, spiega che “lavorare con i caratteri mobili ti fa soffermare maggiormente sui contenuti: entri dentro le parole e acquisti la consapevolezza del fare poesia, diventa un’esperienza più profonda che stimola l’animo. Ragioni sulla grammatica e la matematica a costruzione di un testo poetico”.

Si è capito invece che le due “cittadelle dell’arte” motivo di orgoglio per la città vivono un momento difficile. L’Accademia ha 500 studenti mentre l’Isia 250, un domani potrebbero essere costrette a ridimensionarsi o a accorporarsi a centri maggiori – non è un mistero la rivalità-scontro con l’Accademia di Brera. Mancano i locali adatti denuncia ancora Londei: la stessa sala della presentazione è troppo piccola per contenere tutti, alla fine saranno gli studenti a rimanere fuori.

 

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Isia Urbino, torna la Type design week al convento di Santa Chiara http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-notizie-informazione/isia-urbino-torna-la-type-design-week-al-convento-di-santa-chiara/61437/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-notizie-informazione/isia-urbino-torna-la-type-design-week-al-convento-di-santa-chiara/61437/#comments Mon, 14 Apr 2014 10:51:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61437 [continua a leggere]]]> URBINO – Torna l’Isia Type design Week, il corso intensivo dedicato alla progettazione dei caratteri tipografici organizzato dall’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino. Dal 28 luglio al 1 agosto si svolgeranno le lezioni per studenti e professionisti nell’ex convento di Santa Chiara. I docenti saranno Fred Smeijers e Riccardo Olocco.
Per iscriversi bisogna mandare il curriculum e un breve portfolio del proprio lavoro in formato pdf, entro il 26 Maggio 2014, a biblioteca@isiaurbino.net. Il costo è di 500 euro. Tutte le informazioni su isiaurbino.net/typeweek

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Giorgio Londei, l’universitario che voleva fare il sindaco http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/giorgio-londei-luniversitario-che-voleva-fare-il-sindaco/59051/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/giorgio-londei-luniversitario-che-voleva-fare-il-sindaco/59051/#comments Fri, 14 Mar 2014 10:30:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59051 Giorgio Londei

Giorgio Londei

URBINO – Nel 1980, quando divenne sindaco di Urbino per la prima volta, Giorgio Londei era poco più di un ragazzo. Aveva 30 anni e gli avversari politici con ironia lo descrivevano come un “universitario con i capelli lunghi che voleva fare il sindaco”. Oggi Londei si è rimesso in corsa con il Partito Democratico. Nel 1980 era tra le file del Partito Comunista: un altro partito e un’altra legge elettorale. Per diventare sindaco infatti quel ragazzo, che aveva studiato filosofia e che sognava di fare il professore, doveva conquistare la maggioranza assoluta dei seggi nel consiglio comunale. “Feci campagna elettorale da solo, lottando contro il centrodestra e due liste civiche che raccoglievano molti consensi. Fu uno scontro durissimo, ma alla fine avvenne il miracolo. Nello spoglio dei voti a Canavaccio, ottenni 12 preferenze. Proprio quelle che mi servivano per ottenere la maggioranza e diventare sindaco”.

Mentre ci racconta la sua vita, Londei chiude gli occhi, quasi come se provasse a far rivivere nella sua mente più di quarant’anni di battaglie politiche. Nel suo ufficio dell’Accademia di Belle Arti, di cui è presidente dallo scorso novembre, non c’è nulla che testimoni il suo passato salvo i suoi ricordi.

DA SINDACO A SENATORE. Londei è nato 65 anni fa a Trasanni. Quando aveva appena 9 anni, la sua famiglia si trasferì a Urbino. Le scuole e poi l’università, con le prime esperienze politiche: “Era il ’68 quando mi avvicinai alla politica – spiega il candidato sindaco del Partito Democratico – Urbino stava vivendo, come molte altre città italiane un periodo movimentato. Decisi di iscrivermi alla Federazione Giovanile Comunista e nel 1970 fui chiamato nella direzione comunale del Partito Comunista”. Negli anni settanta lavorò in provincia come addetto al settore economico ed entrò nel consiglio comunale. Poi nel 1980 diventò sindaco di Urbino.

Rimase primo cittadino per tredici anni, ottenendo altri due mandati. Nel 1993 l’abdicazione per l’elezione a senatore. “I cittadini volevano che un rappresentante di Urbino scendesse a Roma e mi chiesero di candidarmi al senato”, ricorda Londei. Per qualche mese, pur avendo ottenuto un seggio a Palazzo Madama, rimase sindaco di Urbino: “Pochi mesi dopo la mia elezione, a Urbino crollò un pezzo delle mura, proprio sotto i Torricini. A Roma riuscii a far passare una legge che prevedeva lo stanziamento di 51 miliardi di lire per il restauro dell’intero perimetro murario della città ducale”. Londei rimase senatore per due legislature. Poi tanti altri incarichi amministrativi: “Per dieci anni ho lavorato nel ministero della Salute dove sono stato responsabile dell’istituto zooprofilattico in Umbria e nelle Marche. Nel 1999 fui eletto come capogruppo nella provincia di Pesaro e Urbino”.

IL RITORNO A URBINO PER L’ARTE. Nel 2007 l’Isia, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, deve cambiare il proprio presidente e sceglie Giorgio Londei. “Sono rimasto lì per sei anni. Il successo più importante l’ho ottenuto con il restauro del convento di Santa Chiara. Non era ancora scaduto il mio mandato quando l’Accademia delle Belle Arti mi chiama e mi propone la presidenza”. L’anno scorso infatti Londei è subentrato a Vittorio Sgarbi.

C’E’ ALTRO DOPO LA POLITICA. Una vita sempre piena di incarichi politici e amministrativi, ma sfogliando tra i ricordi, Londei non fa fatica a trovare i suoi rimpianti più grandi. “Mi sarebbe piaciuto fare il professore. Amo la storia, soprattutto di Urbino e avrei voluto insegnarla. E avrei voluto fare anche sport: ai tempi dell’università facevo judo e vinsi anche un campionato”. I suoi gusti più personali ruotano tutto intorno alla città ducale: “I miei scrittori preferiti sono i grandi di Urbino, da Paolo Volponi a Umberto Piersanti”. Il suo passatempo preferito è proprio la lettura: “La mia famiglia dice che spendo troppi soldi nei libri”, ma Londei non nasconde anche altre passioni: “Amo viaggiare e sono innamorato di Praga”. E in una vita ricca di letture e viaggi, ha dato spazio anche alla musica: “Ascolto Ivan Graziani, che è stato mio grande amico. Ricordo ancora il suo primo successo al cantagiro, “Pensa Tu”. Ma mi piace anche Mia Martini: la ritengo una grandissima artista”.

SE DIVENTASSI SINDACO. “Se vincessi le elezioni le mie prime azioni sarebbero orientate verso il decoro della città – afferma Londi – vorrei far scomparire i cassonetti dal centro storico e abbellire i palazzi con fiori e piante, proprio come ho fatto qui all’Accademia delle Belle Arti”. Il suo sogno nel cassetto, che promette di trasformare in realtà, riguarda però Borgo Mercatale: “Mi piacerebbe sgombrarla di tutti gli autobus e riqualificarla. Quella era l’entrata dei duchi di Montefeltro e dovrebbe diventare un grande palcoscenico naturale. Ricordo che quando ero sindaco organizzammo un evento con Lucio Dalla e Gianni Morandi. La piazza era gremita di ragazzi. Sarebbe bello poter ricreare un’atmosfera di questo tipo”. Londei ci saluta, è appena arrivato il suo medico. Deve visitarlo perché durante la campagna elettorale ha perso la voce: contrappasso obbligatorio per chi ha deciso di vivere di politica.

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Università, studenti Isia potranno frequentare lezioni a Milano e Urbino http://ifg.uniurb.it/2014/02/26/ducato-notizie-informazione/studenti-isia-a-lezione-alluniversita-potranno-frequentare-lezioni-a-milano-e-urbino/57920/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/26/ducato-notizie-informazione/studenti-isia-a-lezione-alluniversita-potranno-frequentare-lezioni-a-milano-e-urbino/57920/#comments Wed, 26 Feb 2014 12:09:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57920 [continua a leggere]]]> URBINO – L’Isia di Urbino ha stipulato una convenzione con l’università Carlo Bo e l‘Università degli studi di Milano che permetterà agli studenti dell’istituto urbinate di frequentare i corsi dei due atenei e accumulare crediti formativi, utili per il proprio percorso di studio. In particolare potranno essere organizzate conferenze, dibattiti, seminari in sinergia con le due istituzioni universitarie e gli studenti potranno partecipare a studi su progetti specifici e programmi di ricerca, anche internazionale.

Le convenzioni sono estese anche a docenti, ricercatori, laureati e personale tecnico.Questi, oltre ai corsi, potranno usufruire di strutture, attrezzature e accedere alle specifiche banche dati, archivi, biblioteche dei diversi poli.

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L’Isia ‘boicotta’ la Biennale di Fotografia di Sgarbi: “Troppo cara” http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/lisia-boicotta-la-biennale-di-fotografia-di-sgarbi-troppo-cara/56790/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/lisia-boicotta-la-biennale-di-fotografia-di-sgarbi-troppo-cara/56790/#comments Mon, 10 Feb 2014 17:12:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56790 vittorio sgarbiURBINO – Promette di esporre fotografie che “rimarranno per sempre nel nostro immaginario”. La prima Biennale di Fotografia, curata da Vittorio Sgarbi, che si terrà a Torino nel 2015, vorrebbe tornare a dare al mezzo fotografico l’importanza che merita. Ma ad un prezzo. Dilettanti e professionisti, per iscriversi, sono obbligati a pagare una ‘tassa’ di 350 euro. E c’è chi non ci sta. “Sono contraria eticamente – afferma la professoressa Paola Binante, coordinatrice del corso di Fotografia dei beni culturali all’Isia di Urbino – una rassegna di questo tipo è vergognosa”.

Fotografa professionista e insegnante dal 1992, Paola Binante è decisa a ‘boicottare’ il festival. “Allievi e professori, tutti nel mio corso di laurea concordano nel giudicare negativamente questo tipo di iniziativa. Non c’è alcun tipo di valutazione a livello di qualità e questo esula da tutto quello che cerchiamo di insegnare”, afferma la Binante. Dopo aver pagato la quota d’iscrizione, i fotografi possono proporre da un minimo di quattro a un massimo di sei immagini, da sottoporre ad un comitato scientifico che sceglierà per ogni artista due opere da esporre. Per Paola Binante, però, prima della selezione vera e propria c’è quella economica. “Siamo allo sbando. Rassegne di questo tipo dimostrano che non serve più essere capaci o studiare. Basta essere in possesso di una cifra”, afferma la professoressa.

Nonostante le polemiche, il curatore della rassegna Vittorio Sgarbi ha sempre difeso la tassa richiesta ai partecipanti. Rispondendo alle critiche diffuse sul web all’annuncio della nascita del festival, aveva dichiarato: “Chi è interessato deve mettersi in gioco e pagare. Non mi preoccupa la cifra richiesta, non sono piiù i tempi per chiedere contributi all’ente pubblco”. Ma aveva anche ribadito di voler creare una rassegna nuova, con ospiti illustri, per stimolare davvero la conoscenza dell’arte fotografica. “Questa Biennale di Fotografia non porterà di certo la ‘rivoluzione’ che il suo curatore, Vittorio Sgarbi, ha detto di voler portare – afferma Paola Binante – non cambierà nulla nel modo in cui la fotografia viene percepita e lo dimostra il fatto che è partita nel modo più sbagliato, come un progetto a pagamento”.

Se la nascente Biennale di Fotografia non soddisfa tutti, altri festival nazionali sembrano, invece, dare spazio “libero” ai talenti italiani. “L’Italia è ancora un fanalino di coda a livello di valorizzazione della fotografia – afferma Paola Binante – ma ci sono alcuni eventi che dimostrano l’importanza della fotografia e che hanno grande risonanza, come il SI Fest di Savignano o il festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia”.

Rassegne di questo tipo aiutano la gente ad avvicinarsi alla fotografia. Ma non bastano. “Il problema è nella mentalità – afferma Paola Binante – come possiamo incoraggiare la fotografia quando la storia dell’arte rischia di essere abolita dalla scuola? Altrove questa materia, insieme alla storia della fotografia, viene insegnata a partire dalle elementari. Solo così, solo portando i bambini ai musei e parlandogli di arte si stimola la cultura visiva. Qui, invece, stiamo andando indietro”. E il riferimento è anche alla Biennale di Fotografia:  “Non si può acquistare in monete la qualità di un’immagine – conclude Paola Binanti – la qualità di un’immagine si ‘acquista’ solo con lo studio e con l’impegno”.

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I “cocci” di Fratte Rosa, concorso per artisti e studenti marchigiani http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-notizie-informazione/i-cocci-di-fratte-rosa-concorso-per-artisti-e-studenti-marchigiani/56768/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-notizie-informazione/i-cocci-di-fratte-rosa-concorso-per-artisti-e-studenti-marchigiani/56768/#comments Mon, 10 Feb 2014 13:55:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56768 [continua a leggere]]]> URBINO –  Artigiani e artisti al tornio, per una sfida sui “cocci”: “Un Museo che Cresce“, è il concorso organizzato dall’Associazione LIS di Fratte Rosa: aperto a tutti gli artisti e artigiani e agli studenti di licei Artistici, Accademia di Belle Arti, Isia e istituti di formazione artistica della Regione Marche, dai 18 ai 35 anni di età. Il 12 marzo è il termine ultimo per presentare il proprio lavoro di terracotta.

Il concorso è organizzato in occasione della mostra Di Terre e di Fuoco che si terrà a marzo nel Convento di Santa Vittoria a Fratte Rosa (PU), e che ha l’obiettivo di valorizzare e rilanciare le terrecotte realizzate nella località maggiore centro produttivo dell’area fra la Valle del Metauro e Cesano, soprattutto i cosiddetti ‘cocci’, utensili di uso domestico.

Le categorie sono due: creazione e decorazione (con una sezione dedicata alle scuole della Regione Marche) e solo decorazione. Per tutti gli altri è possibile concorrere nella categoria fuori concorso e vincere dei workshop di ceramica e del materiale da lavoro.  I partecipanti sono chiamati a rivisitare in ottica contemporanea le terrecotte e i pezzi tipici usati nella cucina locale e prodotti nei secoli a Fratte Rosa, rispettando lo stesso valore d’uso e i principi di risparmio e di sostenibilità tipici delle produzioni di un tempo.

Le tre opere finaliste verranno esposte nella sezione dedicata al concorso all’interno della mostra Di Terre e di Fuoco e i vincitori riceveranno un premio in denaro.

Per avere maggiori informazioni consultare il sito del Convento di Santa Vittoria.

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Riattivare la ferrovia di Urbino e chiudere la discarica, Londei si ripropone per guidare la città http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/riattivare-la-ferrovia-di-urbino-e-chiudere-subito-ca-lucio-giorgio-londei-si-ripropone-per-guidare-la-citta/56688/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/riattivare-la-ferrovia-di-urbino-e-chiudere-subito-ca-lucio-giorgio-londei-si-ripropone-per-guidare-la-citta/56688/#comments Mon, 10 Feb 2014 08:10:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56688 VIDEOINTERVISTA - Una guida esperta con una squadra di giovani. L'ex sindaco è candidato alle primarie del Partito Democratico con il movimento "Urbino Capoluogo". Sul parcheggio di Santa Lucia che Sgarbi vuole "bombardare": "Fu una scelta di Renzo Piano, oggi è un po' diversa: è un'opportunità" PRIMARIE PD | Si vota il 2 marzo | Piero Sestili | Tutti i candidati in corsa ]]> URBINO – Ha fondato il movimento “Urbino capoluogo” e in quella definizione sta tutta l’idea di Giorgio Londei per rilanciare la città ducale come punto di riferimento culturale e turistico in Italia e in Europa. Ritiene Vittorio Sgarbi, candidato alle primarie con i Verdi, “una risorsa e non un problema”. Chiede maggiori chiarimenti sulla tutela della privacy minacciata dalle telecamere nel centro storico. Avrebbe sperato in un progetto più coraggioso che presentasse Urbino in Europa come Capitale della Cultura, per esempio ripristinando la linea ferroviaria. Ma soprattutto va controcorrente a proposito della discarica a Ca’ Lucio: “Va chiusa subito”. In una chiacchierata col Ducato Londei esprime le sue posizioni su alcuni temi caldi della politica e della vita urbinate, spesso in controtendenza con le decisioni prese dalla maggioranza o dall’Amministrazione comunale.

“Montesoffio e Urbino hanno già dato – ribadisce a proposito della discarica che i comuni del territorio, Urbino compresa, hanno intenzione di ampliare per altri 20 anni – quindi la discarica dopo 24 anni deve chiudere, non è accettabile portarla avanti fino al 2034″. Da sindaco sarebbe pronto a frenare quella che ormai sembra la decisione anche del comune di Urbino: “Sarò pronto a mettere in discussione le decisioni di ampliamento prese finora e con la Provincia a scegliere il sito migliore per risolvere il problema”.

Già primo cittadino di Urbino dal 1980 al 1993 e poi senatore per i successivi 14 anni, Londei è il politico più navigato tra i candidati alle primarie del Pd urbinate. Oggi presiede l’Ami, l’azienda di trasporto pubblico, e l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Il suo programma punta proprio su cultura e mobilità con un occhio all’ambiente e al riequilibrio dei rapporti tra popolazione studentesca e residenti.

A chi invoca il rinnovamento generazionale, Londei risponde con la promessa di portare facce nuove: “Con me – dice – può crescere una nuova generazione politica che guidi la città mettendo insieme la mia esperienza e la gioventù”. Non parla direttamente all’altro candidato democratico, Federico Scaramucci, che si presenta come novità giovane nella politica cittadina, ma il riferimento è chiaro: “Il rinnovamento – rintuzza Londei – non può essere solamente anagrafico: le primarie saranno vinte sulla sfida delle idee”. Dovesse vincere, non chiuderà la porta agli altri candidati: “Vedremo come andrà questa campagna per le primarie – chiarisce – l’obiettivo deve essere raccogliere le forze migliori per il bene del territorio”.

Secondo Londei sul tema dei giovani e il centro storico la vera sfida dei prossimi cinque anni sarà “trovare il giusto equilibrio con gli studenti universitari, considerando anche quelli dell’Isia e dell’Accademia. Come in tutte le città universitarie – aggiunge – i ragazzi hanno pieno diritto a vivere la città, ma bisogna rispettare anche il diritto alla privacy e al riposo dei residenti”. L’installazione di nuove telecamere per la video sorveglianza nel centro non lo entusiasmano: “Sono l’unico nella corsa alle primarie a non far parte del consiglio comunale e della giunta dove è stata presa la decisione, la questione deve essere approfondita”.

Vittorio Sgarbi fa da convitato di pietra nella competizione del centro-sinistra per la scelta del candidato sindaco di Urbino. La sua candidatura non è piaciuta da subito al mondo politico cittadino. Londei stempera gli animi: “Ho buoni rapporti personali con il professore e credo che sia una di quelle persone che potranno portare buoni contributi”. Non entra nel merito delle polemiche seguite alla scelta di Sgarbi di candidarsi: “Alle primarie si partecipa, così come faccio io, secondo le regole stabilite dalla coalizione”.

Negli ultimi tre anni da sindaco, Giorgio Londei ha seguito in forma embrionale il progetto del parcheggio a Porta Santa Lucia, dove oggi sta nascendo anche un ipermercato. Lo stesso Sgarbi ha provocatoriamente promesso di far bombardare la struttura se riuscisse a vincere le elezioni. “Non è stata una scelta della politica – ricorda l’ex sindaco – l’incarico fu affidato a Renzo Piano e con 4 miliardi di lire a fondo perduto serviva a liberare il centro storico dalle auto. Rispetto all’attuale collocazione però l’architetto genovese aveva pensato al lato opposto della strada che circonda la città: “Dopo il ’93 non ho più fatto parte della giunta – dice Londei – Sarebbe sbagliato però contrapporre i commercianti del centro con l’insediamento di Porta Santa Lucia: dobbiamo essere realisti e valutarlo come un nuovo e utile servizio che Urbino da ai residenti e ai turisti”.

Sulle politiche del turismo Urbino ha recentemente subito il colpo della bocciatura a capitale europea della cultura per il 2019. I buoni rapporti con l’attuale amministrazione comunale lo frenano nel criticare apertamente l’idea presentata, ma su una cosa è sicuro: “C’è stato poco coraggio nel non sostenere il progetto della ferrovia”. Puntando il dito su Ancona, aggiunge: “La Regione ha idee diverse, ma Urbino rimane un’anomalia in Europa con la linea ferroviaria soppressa dal ’87”.

Per i trasporti Londei vuole un potenziamento che valorizzi le attività culturali per le quali la città ha fama: “Urbino nel mondo vuol dire eccellenza nella grafica con gli istituti d’arte che abbiamo sul territorio. Ci vorrebbe – secondo il direttore dell’Accademia – un evento almeno biennale e di respiro internazionale sulle arti grafiche”. Ma sarebbe inutile senza un adeguato sistema di collegamenti con l’esterno: “L’Ami ha avviato la tratta Urbino – Crotone che collega quattro regioni e fa viaggiare migliaia di studenti e turisti, ma gli autobus non possono bastare, ci vuole la ferrovia”. Nel dibattito sulla scelta del tracciato per la superstrada Fano-Grosseto, Londei si schiera con i sostenitori del vecchio percorso: “In quella prima proposta c’era l’accordo delle tre regioni coinvolte: la nuova ipotesi porta con sé troppi problemi”.

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Urbino, negozi sfitti del centro diventano vetrine d’artista http://ifg.uniurb.it/2014/01/26/ducato-online/urbino-negozi-sfitti-del-centro-diventano-vetrine-dartista/55180/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/26/ducato-online/urbino-negozi-sfitti-del-centro-diventano-vetrine-dartista/55180/#comments Sun, 26 Jan 2014 17:44:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55180 VIDEO - Metti un centro storico costellato di serrande chiuse da lucchetti e l'esigenza degli artisti locali di una vetrina per esporre le proprie opere. Il risultato è il progetto "Le vie degli artisti", promosso dalla Cna di Urbino, che mette a disposizione i negozi inutilizzati a pittori, scultori e ceramisti. Per Marcello Pucci, 51 anni, ceramista e scultore, è un modo per contrastare gli effetti della crisi]]> URBINO – “Vendesi”, “Affittasi”, “Cedesi attività”. Il centro storico è costellato di lucchetti e, allo stesso tempo, mancano spazi dove esporre il talento dei giovani. Con il progetto “Le vie degli artisti“, approvato all’unanimità dall’amministrazione comunale, i locali sfitti della città ducale potrebbero diventare la vetrina di pittori, designer e artigiani locali.

Il ceramista-scultore urbinate Marcello Pucci, 51 anni, è convinto che solo l’arte può contrastare gli effetti della crisi economica. È d’accordo anche il promotore dell’iniziativa Roberto Annibali, presidente della Cna Urbino (Confederazione nazionale per le piccole e medie aziende) e di Rete Imprese Italia: “Per la ripresa puntiamo sulle eccellenze del nostro territorio”


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Umberto Mischi, il talento Isia che arriva al New York Times http://ifg.uniurb.it/2014/01/20/ducato-online/umberto-mischi-il-talento-isia-che-arriva-al-new-york-times/54962/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/20/ducato-online/umberto-mischi-il-talento-isia-che-arriva-al-new-york-times/54962/#comments Mon, 20 Jan 2014 17:00:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54962 Umberto Mischi

Umberto Mischi

URBINO – Ha 27 anni, vive a Sabbioneta, in provincia di Mantova, e da più di tre anni realizza illustrazioni per il New York Times, il New Yorker, Le Monde, Il Sole 24 Ore e altre testate Italiane e internazionali. Un successo che passa anche per Urbino.

Umberto Mischi ha incontrato oggi gli studenti dell’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Urbino, dove si è laureato pochi anni fa e dove ha capito che la sua vocazione era quella di raccontare la realtà attraverso il disegno. Il suo talento è cresciuto insieme a lui: il primo traguardo è arrivato all’età di nove anni quando ha vinto un concorso nella sua piccola città.

“Ho sempre saputo che il disegno era la mia vita – racconta Umberto – a Urbino ho capito che volevo fare l’illustratore di libri o rendere graficamente quello che era scritto nei giornali”. In una delle prime collaborazioni con le testate estere si è trovato a dover realizzare un disegno di supporto a una recensione negativa di un libro di cucina. “È stato molto divertente – ha ricordato – ma anche difficile dovermi misurare con questa nuova sfida, così ho disegnato un enorme pentolone con una poltiglia verdognola dalla quale usciva l’angolo di un libro”.

Dopo essersi laureato il giovane illustratore è volato oltreoceano per presentare le sue idee e i suoi lavori agli editori. Gli è bastato mandare qualche e-mail con allegati i suoi disegni, le reazioni non si sono fatte attendere. “Il direttore del New York Times mi ha risposto dopo un’ora – ci ha detto – dicendomi che gli interessavo. Un mese dopo mi ha commissionato il primo lavoro”.

Oggi Mischi continua a collaborare con l’estero inviando i suoi lavori dall’Italia. Da qualche mese può anche contare su un agente personale che dagli Stati Uniti gli fa da intermediario presentando i suoi lavori alle diverse realtà editoriali. “Il mercato estero in questo momento offre molto di più – spiega – anche perché hanno una cultura diversa dell’illustrazione. Il mio cuore però resta in Italia e spero di poter continuare a vivere qui”.

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