il Ducato » istat http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » istat http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Cala la disoccupazione anche nella provincia di Pesaro-Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/cala-la-disoccupazione-anche-nella-provincia-di-pesaro-urbino/67075/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/cala-la-disoccupazione-anche-nella-provincia-di-pesaro-urbino/67075/#comments Tue, 03 Mar 2015 10:10:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67075 URBINO – Secondo i dati provinciali sulla disoccupazione pubblicati dall’Istat, la provincia di Pesaro-Urbino è quella col tasso di disoccupazione più basso della regione Marche dopo Macerata. Il dato di Pesaro-Urbino passa infatti dal 10% del 2013 al 9,5% del 2014. Maglia nera della regione Marche risulta invece la provincia di Ascoli Piceno, in cui la disoccupazione si attesta all’11,9%, dato appena sotto la media nazionale.

La Cgil Marche sottolinea come il tasso di disoccupazione nelle Marche sarà anche sceso dal 12,3% al 10,1%, in evidente controtendenza rispetto al resto del Paese (dove lo stesso dato passa dal 12,6% del 2013 al 13,3%), ma non è un segnale sufficiente a giustificare facili entusiasmi: “E’ un dato Istat, quindi è incontrovertibile. Ma a essere passato sotto silenzio è il dato degli scoraggiati: in un solo anno in almeno 3.000 lavoratori hanno smesso addirittura di cercarlo, un lavoro”.

Il riferimento è ai 24.000 posti di lavoro in più risultanti dai dati Istat così come rielaborati da Cna Marche e Confartigianato, che non terrebbero in giusta considerazione quasi 3.000 lavoratori  che sono usciti dal mercato del lavoro perché un’occupazione nemmeno la cercano più, stanchi di vedersi respingere le offerte di lavoro e così uscendo dagli elenchi dei disoccupati: “Sono quasi sempre donne, è un dato che deve far riflettere”. Il sindacato fa inoltre presente che “bisogna guardare alla qualità del lavoro che si produce”.

Il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi pone l’accento, invece, sul “segnale finalmente positivo che arriva dai dati Istat sull’andamento del mercato del lavoro nella nostra regione”. La crescita degli occupati (+9.600 unità, pari all’1,6% rispetto alla media 2013) con il conseguente incremento di 1,3 punti percentuali del tasso di occupazione (dal 61,1% del 2013 al 62,4%) rafforzano, per l’associazione degli industriali delle Marche, un “quadro congiunturale di moderato miglioramento, che inverte la tendenza negativa osservata nei mesi centrali del 2014”. “Fondamentale sarà accompagnare questi primi timidi segnali positivi con azioni mirate alla conservazione e rilancio dell’industria manifatturiera, che è il motore trainante del sistema economico italiano e marchigiano”.

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Imu terreni agricoli, a Urbino non si pagherà nemmeno la tassa 2014 http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/economia/imu-terreni-agricoli-a-urbino-non-si-paghera-nemmeno-la-tassa-2014/64079/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/economia/imu-terreni-agricoli-a-urbino-non-si-paghera-nemmeno-la-tassa-2014/64079/#comments Fri, 30 Jan 2015 10:43:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64079 Urbino

Urbino

URBINO – Urbino è totalmente esente dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli per il 2014. Il 10 febbraio, dunque, l’imposta non si pagherà. Il decreto legge n.4 del 24 gennaio 2015 – la stessa che esenta la città per il 2015 – ha stabilito che per il pagamento del 2014 dovrà essere applicato il criterio della “classificazione sintetica” dell’Istat, che divide i comuni in “totalmente montani” (esenzione totale), “parzialmente montani” (esenzione parziale) e “non montani” (nessuna esenzione). È lo stesso parametro che sarà utilizzato per il 2015 e che non farà pagare l’imposta ai cittadini urbinati che possiedono uno o più terreni agricoli nel comune, visto che Urbino rientra nei comuni “totalmente montani”.

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“Criterio altimetrico” archiviato. Il governo ha risolto così tutti quei problemi nati con il “criterio altimetrico”, introdotto dal decreto ministeriale del 28 novembre del 2014, che determinava le esenzioni in base all’altezza sul livello del mare del palazzo comunale. Per i comuni sotto i 280 metri non erano previste esenzioni, per quelli tra i 281 e 600 metri l’esenzione era parziale e interessava soltanto i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, mentre per i comuni sopra i 600 metri l’esenzione sarebbe stata totale.

Urbino trovandosi a un’altitudine di 485 metri sul livello del mare, sarebbe rientrato nell’esenzione parziale e il 10 febbraio, scadenza del pagamento dell’Imu per il 2014, i cittadini avrebbero dovuto pagare.

Il ricorso al Tar. Il problema del “criterio altimetrico” è iniziato il 22 dicembre del 2014, quando il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell’Associazione dei comuni italiani dell’Umbria, della Liguria, del Veneto e dell’Abruzzo contro il nuovo parametro, giudicato ingiusto perché teneva conto dell’altezza sul livello del mare del palazzo comunale e non del terreno su cui doveva essere pagata l’imposta. In molti comuni il palazzo comunale si trova sotto i 600 metri (quindi senza esenzioni o con esenzioni parziali), mentre i terreni agricoli sono al di sopra (esenzione totale).

Con un provvedimento depositato il 23 gennaio 2015, il Tar aveva deciso di sospendere il decreto ministeriale che introduceva il “criterio altimetrico” fino al 18 febbraio, ma allo stesso tempo non aveva indicato quale sarebbe stato il parametro da applicare per le esenzioni. Per mettere la parola fine alla questione il governo ha emanato il decreto legge del 26 gennaio, che introduce definitivamente la “classificazione sintetica” dell’Istat come parametro per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli sia per il 2014, che per il 2015.

La “clausola di salvaguardia”. Ci sono comuni che si trovano in una posizione inversa rispetto a Urbino. L’articolo 1, comma 4 del decreto n.4 del 24 gennaio del 2015 introduce anche una “clausola di salvaguardia” che difende i cittadini dal doppio cambio di regole avvenuto in pochi mesi. Vista la vicinanza della scadenza (10 febbraio), nei comuni esentati dal pagamento in virtù del “criterio altimetrico” non si pagherà (o si pagherà solo in parte) l’Imu sui terreni agricoli per il 2014, mentre l’imposta per il 2015 sarà versata normalmente, in base al nuovo parametro della “classificazione sintetica” dell’Istat.

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Imu terreni agricoli, nel 2015 a Urbino non si pagherà http://ifg.uniurb.it/2015/01/23/ducato-online/economia/imu-terreni-agricoli-nel-2015-urbino-non-paga/63388/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/23/ducato-online/economia/imu-terreni-agricoli-nel-2015-urbino-non-paga/63388/#comments Fri, 23 Jan 2015 17:49:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63388 Urbino

Urbino

URBINO – A Urbino nel 2015 non si pagherà l’Imu sui terreni agricoli. La decisione sui nuovi criteri per l’applicazione dell’imposta è arrivata in Consiglio dei ministri oggi intorno alle 16.

Cosa cambia. Per il 2015 il ministro dell’Economia delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina hanno deciso di cambiare il “criterio altimetrico”, introdotto dal decreto ministeriale del 28 novembre 2014, con un nuovo parametro, in base alla “classificazione sintetica” dell’Istat. Urbino, quindi, rientrerà tra i comuni “montani” e sarà completamente esente dal pagamento.

Il pagamento del 2014. Resta ancora aperta invece la questione per il 2014. Lunedì 21 gennaio il Tar del Lazio avrebbe dovuto decidere sulla sospensiva del 26 gennaio, ultimo giorno utile per pagare l’Imu “agricola”, ma non è stato così. La scadenza rimane quindi congelata fino al 4 febbraio, giornata in cui dovrebbe arrivare una risposta definitiva dal Tar.

Il “criterio altimetrico”. Il problema Imu 2014 nasce dal decreto ministeriale del 28 novembre 2014, in cui viene introdotto il “criterio altimetrico”, che divide i comuni italiani in tre fasce in base all’altezza sul livello del mare alla quale si trova il palazzo comunale. Per i comuni sotto i 280 metri non sono previste esenzioni sull’Imu agricola. Per quelli tra i 281 e 600 metri l’esenzione è parziale e interessa soltanto i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Mentre per i comuni sopra i 600 metri l’esenzione è totale.

Contro il “criterio altimetrico” l’Associazione dei comuni italiani dell’Umbria, della Liguria, del Veneto e dell’Abruzzo hanno presentato un ricorso che è stato accolto il 22 dicembre 2014 dal Tar del Lazio, che per questo ha sospeso la scadenza del pagamento. Nel decreto del presidente del Tar è chiara l’opinione dei giudici amministrativi che parlano di “assoluta incertezza dei criteri applicativi” e “irragionevolezza dell’imposizione non legata all’effettiva natura e posizione del bene”, visto che in alcuni casi i terreni agricoli superano i 600 metri, mentre la posizione del palazzo comunale è inferiore.

Per il 2014 Urbino (485 metri sul livello del mare), nonostante la classificazione dell’Istat, sarebbe considerato “parzialmente montano” e sarebbe quindi esente dal pagamento solo parzialmente.

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Scadenza Imu terreni agricoli, si attende la sentenza del Tar . Slitta in Cdm la discussione su imposta 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-online/imu-terreni-agricoli-oggi-la-sentenza-del-tar-del-lazio-slitta-in-cdm-la-discussione-su-imposta-2015/63071/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-online/imu-terreni-agricoli-oggi-la-sentenza-del-tar-del-lazio-slitta-in-cdm-la-discussione-su-imposta-2015/63071/#comments Wed, 21 Jan 2015 08:12:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63071 Se non verrà accolto resterà la scadenza del 26 gennaio. Urbino è 'in bilico' tra esenzione parziale ed esenzione totale in base ai criteri altimetrici. Nessuna discussione invece, nel Consiglio dei ministri di ieri, sulle regole per il 2015]]> Urbino

Urbino

URBINO – Si attende la sentenza del Tar del Lazio sulla scadenza per il pagamento dell’Imu 2014 sui terreni agricoli. Mentre sul decreto pronto per regolamentare l’imposta del 2015,  il Consiglio dei ministri di ieri ha rinviato la discussione.

La decisione del Tar  Il Tribunale amministrativo dovrà decidere se accogliere la richiesta di annullamento del decreto ministeriale del 28 novembre 2014. Se accolto, la scadenza del pagamento dell’imposta 2014 sui terreni agricoli slitterà. In caso contrario resterà valida quella del 26 gennaio.  I giudici dovranno valutare il criterio altimetrico attualmente in vigore per il 2014: il parametro che suddivide i comuni italiani in tre fasce in base all’altezza sul livello del mare alla quale si trova il palazzo comunale. Per i comuni sotto i 280 metri non sono previste esenzioni sull’Imu agricola. Per quelli tra i 281 e 600 metri l’esenzione è parziale e interessa soltanto i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Mentre per i comuni sopra i 600 metri l’esenzione è totale. Urbino (485 metri sul livello del mare) nonostante la classificazione dell’Istat, passerebbe dunque da “montano” a “parzialmente montano”.

Contro il “criterio altimetrico” l’Associazione dei comuni italiani dell’Umbria, della Liguria, del Veneto e dell’Abruzzo hanno presentato un ricorso che è stato accolto il 22 dicembre 2014 dal Tar del Lazio e per questo ha sospeso la scadenza del pagamento. Nel decreto del presidente del Tar è chiara l’opinione dei giudici amministrativi che parlano di “assoluta incertezza dei criteri applicativi” e “irragionevolezza dell’imposizione non legata all’effettiva natura e posizione del bene”, visto che in alcuni casi i terreni agricoli superano i 600 metri, mentre la posizione del palazzo comunale è inferiore.

L’aliquota da applicare ai terreni agricoli sarà lo 0,76% del valore del terreno, ma potrebbe subire un aumento o una diminuzione di 0,3 punti percentuali in base a provvedimenti comunali. A Urbino al momento non sono stati presi, quindi varrebbe il parametro standard, anche se l’assessore al bilancio, Christian Cangiotti, ha fatto sapere che ogni decisione in merito “verrà presa dopo la sentenza del Tar del Lazio”.

Imu 2015 non va in Cdm  Secondo il sito web quotidianoentilocali.ilsole24ore.com, il Governo ha pronto un decreto per cambiare le regole per il 2015, introducendo un nuovo criterio per classificare i “comuni montani”, “parzialmente montani” e “non montani”: la “classificazione sintetica” dell’Istat. Secondo questo parametro, Urbino rientrerebbe nei comuni montani e sarebbe completamente esente dal pagamento.

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Neet, aumentano anche nelle Marche i giovani inattivi http://ifg.uniurb.it/2014/02/11/ducato-online/neet-aumentano-anche-nelle-marche-i-giovani-inattivi/57020/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/11/ducato-online/neet-aumentano-anche-nelle-marche-i-giovani-inattivi/57020/#comments Tue, 11 Feb 2014 18:28:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57020 [continua a leggere]]]> URBINO – Non lavorano, non studiano, non prendono parte ad alcun tipo di attività formativa. Sono i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), giovani tra i 15 e i 29 anni, e nelle Marche erano, nel 2012, 225.562, in crescita del 2,4% rispetto a un anno prima. Ragazzi per i quali il rischio di mancato reinserimento nel mondo del lavoro aumenta ogni anno sempre di più.

I dati sono contenuti nel rapporto Noi Italia dell’Istat. Se tra il 2005 e il 2007 l’incidenza dei Neet aveva subito una leggera regressione, toccando nelle Marche l’11,3%, è nell’anno appena trascorso che si è registrato il livello più alto: 17,8% di cui il 19,9% sono donne. Un trend che rispecchia perfettamente la situazione nazionale: in Italia sono 2.250 mila i giovani inattivi (26,1% di donne contro il 21,8% di uomini).

Dal confronto con le regioni confinanti, le Marche si posizionano al secondo posto, preceduti dall’Emilia Romagna con il minor numero di giovani inattivi il 15,9%, e seguiti dall‘Umbria (18,7%) e dall’Abruzzo (19,5%). Mentre nel biennio 2009-2010 l’aumento dei Neet aveva coinvolto principalmente i giovani del Centro-Nord, nell’anno appena trascorso il maggior numero di ragazzi che non studiano e non lavorano e concentrato nel Mezzogiorno.

 

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Povertà, nelle Marche raddoppiate in cinque anni le famiglie in difficoltà http://ifg.uniurb.it/2014/02/11/ducato-online/poverta-nelle-marche-raddoppiate-in-cinque-anni-le-famiglie-in-difficolta/57009/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/11/ducato-online/poverta-nelle-marche-raddoppiate-in-cinque-anni-le-famiglie-in-difficolta/57009/#comments Tue, 11 Feb 2014 18:14:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57009 LEGGI Neet, aumentano i giovani inattivi]]> carrelloURBINO – Una famiglia marchigiana su quattro si trova in difficoltà economica. Il doppio rispetto all’inizio della crisi, nel 2008. A dirlo è la Coldiretti sulla base dello studio fatto da Istat Noi Italia che posiziona le Marche al sesto posto tra le regioni con maggiori problemi economici: è la prima dopo le regioni del Mezzogiorno, stanno meglio anche Molise e Sardegna. La statistica si riferisce all’indicatore sintetico di deprivazione che misura la povertà monetaria delle famiglie.

LEGGINeet, aumentano i giovani inattivi

Se cinque anni fa “solamente” l’11% delle famiglie marchigiane non poteva sostenere spese improvvise o affrontare mutui e bollette, ora la percentuale delle persone che non possono permettersi nemmeno una settimana di ferie è salita al 25%. Questi dati sono confermati anche dal fatto che rispetto al 2010 sono raddoppiate le famiglie che chiedono aiuto alle associazioni di volontariato per mangiare.

La situazione delle Marche rispecchia quella nazionale. Sempre secondo lo studio Istat, anche in Italia un nucleo famigliare su quattro ha un reddito inferiore a 2.500 euro e fa difficoltà ad acquistare un elettrodomestico o un’automobile. Quella scattata dall’Istat è una fotografia che ritrae un’Italia sempre più povera e oppressa dalle tasse, in particolare sono le regioni del sud ad aver conquistato il poco onorevole primato in questa classifica. Ai primi posti troviamo Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata. Ultime e quindi sul podio della ricchezza Bolzano, Trento e Valle d’Aosta.

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Giornale radio 17/04/2013 – ore 17.30 http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042013-ore-17-30/43734/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042013-ore-17-30/43734/#comments Wed, 17 Apr 2013 16:17:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43734 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 17.30

a cura di Diana Orefice

In studio Giuseppina Avola e Giovanni Ruggiero
Collegamento in diretta da Pesaro con Monica Generali

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Giornale radio 17/04/2013 – ore 12.30 http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042013-ore-12-30/43597/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042013-ore-12-30/43597/#comments Wed, 17 Apr 2013 10:55:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43597 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Diana Orefice

in studio Maria Gabriella Lanza e Lorenzo Nicoletti

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Emergenza lavoro: emorragia giovanile anche in Provincia di Pesaro-Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-online/emergenza-lavoro-emorragia-giovanile-anche-in-provincia/41695/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-online/emergenza-lavoro-emorragia-giovanile-anche-in-provincia/41695/#comments Mon, 08 Apr 2013 15:53:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41695 LEGGI Debiti con la Pa, aziende del territorio in difficoltà]]> URBINO – Tra Pesaro e Urbino – secondo quanto riferisce la Provincia – sono oltre 8000 i ragazzi che non studiano e non cercano un’occupazione, più di 25.000 le persone iscritte ai centri per l’impiego e circa 5.500 i lavoratori in mobilità, molti tra i 40 e i 55 anni. Per il ministero nelle Marche la riduzione della forza lavoro nel corso del 2012 è stata dell’11,6%.

In Italia lo scorso anno sono stati persi oltre un milione di posti. Il bollettino del ministero del Lavoro fornisce anche una triste panoramica della situazione giovanile.

Secondo il ministero nel 2012 i licenziamenti sono cresciuti del 13,9% rispetto al 2011 e i più colpiti sono stati i ragazzi e le donne. Si registra anche un boom di assunzioni per i braccianti agricoli (più di 149.000), mentre sono diminuite del 10,9% quelle dei giovani tra 25 e 34 anni.

Flavio Nucci, responsabile per le politiche del lavoro, sostiene che nella provincia di Pesaro e Urbino si è sentito più duramente l’impatto della crisi rispetto ad altre realtà locali. Il motivo è che il mercato del lavoro, in quest’area, si basa prevalentemente sul settore manifatturiero e che quindi “i licenziamenti, individuali e collettivi, colpiscono una platea di disoccupati con età media tra i 35 e 50 anni, difficili da reinserire in un contesto lavorativo”.

Parlando di misure concrete attuate dalla Provincia, “oltre al rifinanziamento del fondo anticrisi – afferma Nucci – stiamo puntando sulla riqualificazione professionale e sulla collocazione in settori in controtendenza rispetto a quelli in crisi, come quello dell’informatica, attraverso corsi di formazione”. E poi c’è da affrontare il problema della depressione da disoccupazione, fattore che ha portato a tragedie come quella di Civitanova Marche. “Sono nati, presso il centro per l’impiego di Pesaro, i cosiddetti gruppi di parola, team di psicologi per sostenere le persone in difficoltà e aiutarle a riprendere la ricerca attiva del lavoro”.

Non esiste in Europa un altro Paese come l’Italia con una così elevata esclusione giovanile dal lavoro. Stando al Bes, rapporto sul benessere equo e sostenibile stilato da Istat e Cnel, anche i contratti a termine scarseggiano. Poi c’è chi il lavoro ha smesso di cercarlo: sono quei ragazzi che non vengono conteggiati nel calcolo del tasso di disoccupazione. Dal 2004 al 2011 il tasso di mancata partecipazione al lavoro è cresciuto di 16 punti per giovani tra i 15 e i 19 anni e di 10 per quelli tra i 20 e i 24 anni.

Anche in Provincia la mancata crescita rende difficile il turn over: “Bisogna far leva sui contratti per l’apprendistato. Nel 2012, 370 giovani hanno anche beneficiato anche di una dote di 5000 euro. Questi incentivi all’assunzione elargiti a livello nazionale – continua Nucci – a giorni dovrebbero essere accompagnati da un prestito d’onore provinciale per i giovani imprenditori”. Non ci sono però solo giovani volenterosi in cerca di lavoro. Il sottobosco dei non occupati è anche composto dai cosiddetti Neet, ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano: “In Provincia sono 8.000 (dato Cna) – spiega Nucci – e cerchiamo di fornire loro un aiuto mirato promuovendo corsi d’orientamento per offrire nuove competenze e motivazioni”.

La percezione che i ragazzi hanno della loro condizione, nonostante i dati oggettivi sconfortanti, è sbalorditiva: si dicono soddisfatti, anche se meno rispetto agli anni precedenti. I giudizi più positivi, rivela il Bes, si hanno, paradossalmente, proprio dai giovani fino ai 34 anni maggiormente colpiti dalla crisi economica: il 45% si dice ottimista.

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Censimento Istat, a Urbino partono verifiche sul campo http://ifg.uniurb.it/2012/04/18/ducato-notizie-informazione/censimento-istat-a-urbino-partono-verifiche-sul-campo/31251/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/18/ducato-notizie-informazione/censimento-istat-a-urbino-partono-verifiche-sul-campo/31251/#comments Wed, 18 Apr 2012 14:21:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31251 [continua a leggere]]]> URBINO – Tre rilevatori comunali al lavoro per verificare sul campo i dati del Censimento Istat 2011: sono Lucrezia Concetta Manfredini,  Lucia Falcioni e Cristina Patacconi. Sono state incaricate dal Comune, con tesserino di riconoscimento firmato dal responsabile di censimento di Urbino, di sottoporre ai residenti il questionario censuario, in forma cartacea. Questa volta, fa sapere l’amministrazione con una nota, la compilazione va effettuata insieme ai rilevatori; esclusa la possibilità di inviare i risultati via internet.

Le zone coinvolte dalla rilevazione, che si concluderà il 31 maggio 2012, sono: Collegi universitari, Schieti centro, Calpino, San Donato, Mazzaferro, vie Saffi- Spineto fino a corso Matteotti, tra via Saffi e piazza Rinascimento.

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