il Ducato » istituto pascoli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » istituto pascoli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giornate del Fai, aprono per la prima volta i sotterranei dell’Accademia di Urbino http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/giornate-del-fai-aprono-per-la-prima-volta-i-sotterranei-dellaccademia-di-urbino/59619/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/giornate-del-fai-aprono-per-la-prima-volta-i-sotterranei-dellaccademia-di-urbino/59619/#comments Wed, 19 Mar 2014 12:20:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59619 faiprimURBINO – Per la prima volta aprono al pubblico i sotterranei dell’Accademia di Belle Arti, ex convento dei Carmelitani Scalzi. Le gallerie saranno visitabili in occasione della 22esima edizione delle Giornate di Primavera del Fai (Fondo ambiente italiano), che si svolgeranno sabato 22 e domenica 23 marzo. Come ogni anno, ad illustrare gli aspetti storici e artistici dei luoghi aperti al pubblico ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, cioè alunni degli istituti comprensivi, che si sono preparati durante l’anno scolastico con l’aiuto degli insegnati e dei Delegati Fai. A Urbino il compito di accogliere i visitatori è affidato all’Istituto comprensivo “G. Pascoli”.

Sono oltre 750 i luoghi aperti in tutte le regioni d’Italia: spesso si tratta di visite straordinarie di beni e complessi mai aperti al pubblico. “Andiamo a caccia di luoghi mai visti – spiega Anna Maria Ara Siccoli, capo delegazione di Pesaro Urbino – e ogni anno offriamo qualcosa di esclusivo. Per la 22esima edizione in provincia avremo sette aperture: un’impresa titanica”. Oltre all’Accademia di Belle Arti, saranno visitabili:

  • a Cagli: cantiere della Rocca e Torrione di Francesco di Giorgio di Martini; cantiere di Ponte Mallio e consolare Flaminia
  • a Fano: museo Diocesano
  • a Mondolfo: complesso monumentale di Sant’Agostino
  • a Pesaro: sede della Banca d’Italia; palazzo di San Floro

Per partecipare alle visite esclusive è necessario essere iscritti al Fai o iscriversi durante l’evento. Il 40% dei beni aperti, tra cui l’Accademia di Belle Arti di Urbino, sono accessibili anche a persone con disabilità fisica.


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“Il ladro di parole”, i bambini di Gadana diventano piccoli autori http://ifg.uniurb.it/2013/11/25/ducato-online/il-ladro-di-parole-i-bambini-di-gadana-diventano-piccoli-autori/51800/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/25/ducato-online/il-ladro-di-parole-i-bambini-di-gadana-diventano-piccoli-autori/51800/#comments Mon, 25 Nov 2013 14:15:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51800 8URBINO – Ci sono la scimmietta Priscilla e il cane Circe, il cattivo Dagon Sinistro e la banda dei briganti coraggiosi. Sono solo alcuni dei personaggi del libro Il ladro di parole, presentato domenica 24 novembre alla libreria Montefeltro Libri di Urbino. Quasi cento pagine nate dalla creatività e dal lavoro di 17 bambini, quelli della V elementare dell’istituto Pascoli di Gadana. Ogni sabato mattina, da ottobre a dicembre del 2012, hanno partecipato al laboratorio di scrittura organizzato dalla maestra d’italiano Maria Cecconi e da Giovanni Darconza, che oltre ad essere il papà di uno degli alunni è docente di letteratura spagnola all’università di Urbino. È stato lui a proporre l’idea da cui poi si è sviluppata la trama del libro e, anche se non si riconosce più di tanto in questo ruolo, è  l’autore ufficiale del testo.

Sabato dopo sabato sono nati così gli abitanti di Parolandia, una città immaginaria che sorge su un’isola, ma che i bambini hanno costruito con continui riferimenti ad Urbino: “Ci sono le mura storiche e l’università, perché il loro pensiero va sempre e comunque alla città in cui sono nati”, spiega Darconza. Ma Parolandia, a differenza di Urbino, custodisce il deposito di parole, spartite tra diverse stanze a seconda della loro importanza e del loro ruolo. Ci sono i neologismi, le parole usurate o danneggiate, quelle dimenticate e quelle principali come Dio, donna e uomo, custodite da 30 password. Se una di loro viene rubata scompare per sempre dal vocabolario e dalla coscienza delle persone e così, dopo il furto di una parola da parte di Dagon Sinistro, nessuno a Parolandia parla d’altro. Proprio attorno a quest’evento è costruito il giallo linguistico dei bambini di Gadana, che hanno dovuto descrivere la parola rubata senza mai utilizzarla. Una parola che non sarà svelata neanche nell’ultima pagina, perché il compito di individuarla è interamente affidato al lettore.

“Questo lavoro è stato un esercizio molto utile – racconta la maestra – che ci ha permesso di usare il circle time (lavoro in cerchio di tutti gli alunni, ndr) come fase creativa e lessicale”. Per poi continuare a coppie, “perché in gruppi numerosi si rischia sempre di escludere qualcuno”. In questo caso non è successo e nei protagonisti del libro ci sta un pezzetto di ognuno di questi piccoli autori. Dalla gelosia per il fratellino in arrivo al rapporto con la mamma, dai cartoni che più gli piacciono agli scioglilingua che hanno appreso con difficoltà. “Per me la fase più difficile è stata montare il tutto – racconta Darconza – ma alla fine sono riuscito a creare un’ambiguità che offre ricchezza attraverso i loro punti di vista”.

Il libro di parole è stato accompagnato da un laboratorio di pittura, con cui i bambini avevano imparato la tecnica dell’acquarello per realizzare le illustrazioni del loro testo. Illustrazioni che però non sono state impiegate, perché la politica della casa editrice che ha pubblicato il libro, la Giovane Holden Edizioni, prevede solo immagini in bianco e nero. Allora è arrivata Claudia Piras, che studia all’istituto d’arte di Urbino e che in un mese ha preparato tutti i disegni necessari. Nel frattempo, i 17 bambini hanno salutato i personaggi creati dalla loro fantasia scrivendogli delle lettere.

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Campionato giornalismo “Carlino”, tra scuole finaliste anche Pascoli di Urbino e Bramante di Fermignano http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/campionato-giornalismo-carlino-tra-scuole-finaliste-anche-pascoli-di-urbino-e-bramante-di-fermignano/49696/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/campionato-giornalismo-carlino-tra-scuole-finaliste-anche-pascoli-di-urbino-e-bramante-di-fermignano/49696/#comments Tue, 04 Jun 2013 10:25:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49696 URBINO – Per il campionato scolastico di giornalismo organizzato dalla testata “il Resto del Carlino” di Pesaro, tra le tredici scuole finaliste della provincia ci saranno anche l’Istituto Pascoli di Urbino e l’Istituto Bramante di Fermignano, entrambe scuole medie inferiori.

Gli alunni si ritroveranno domani alla premiazione alle 10.30 all’auditorium Palazzo Montani Antaldi, sede della Fondazione cassa di risparmio di Pesaro. Cinque i premi previsti: oltre a una targa alle prime tre scuole classificate, anche il premio “speciale” della critica e una targa internet per la sezione web.

In rappresentanza dell’Istituto Pascoli di Urbino – da cinque anni sfida le altre scuole in questo campionato – 10 ragazzi dellle classi 1B e 1C, che hanno partecipato al concorso, accompagnati dalla professoressa Francesca Casadei.

“In questi mesi – ha spiegato Casadei – gli alunni hanno lavorato suddivisi in piccoli gruppi e tutti hanno collaborato alla stesura dei pezzi. Tre pagine in tutto, 9 pezzi consegnati. La prima su tecnologia e differenze di abitudini tra i giovani adolescenti e gli universitari. Hanno sperimentato su di loro e raccontato cosa significa fare a meno della tecnologia per tre giorni. La seconda pagina sul nuovo volto della città: dal centro commerciale Consorzio a Porta Santa Lucia. Nella terza pagina i ragazzi hanno raccontato chi sono i loro eroi e campioni e hanno parlato di educazione alla cittadinanza”.

Per gli alunni della 1B la vittoria sarebbe un’ulteriore conquista: sabato scorso, infatti, gli alunni hanno portato a casa anche un premio nazionale per la settima edizione del concorso nazionale “Racconta il tuo sport”, indetto dall’Associazione centri sportivi italiani. Menzioni speciali anche per le classi 1C, 2A e 2B dello stesso istituto.

Della scuola Bramante di Fermignano saranno invece 16 i ragazzi presenti, accompagnati dalla docente Doriana Feduzi e dalla dirigente Delfina Betonica. I piccoli giornalisti in erba hanno partecipato con tre articoli, incentrati sul problema degli anziani – a partire dalla canzoncina “il vecchietto dove lo metto” – una relazione scientifica sull’elemento acque e un articolo sull’importanza delle donne.

In questo concorso, la scuola ha già vinto un premio due anni fa. “L’istituto – ha spiegato la professoressa Feduzi – partecipa da cinque o sei anni, era ancora vivo il giornalista Paolo Nonni. I ragazzi sono stati molto coinvolti dall’esperienza, non sappiamo se vinceremo, ma ce la mettiamo tutta. Se lo riproporranno, parteciperemo di nuovo”.

 

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Studenti di origine straniera: a Urbino sono il 13,07% http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-sono-il-1307/49258/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-sono-il-1307/49258/#comments Wed, 29 May 2013 16:55:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49258 TABELLA: LE NAZIONALITÀ IN CLASSE / Il ministro Kyenge a Pesaro: "Capisco vostra rabbia"]]> URBINO – “Mancano otto mesi e ventisette giorni e poi sarò maggiorenne”, dice Sonia, capelli e occhi neri. “Conto i giorni, i mesi, gli anni da quando ero piccola”, continua sorridendo. Sonia aspetta i suoi 18 anni per un motivo preciso: a febbraio per lo Stato lei diventerà cittadina italiana. Per lo Stato e per il resto del mondo, perché lei, in realtà, si è sempre sentita italiana: è nata a Roma e tutta la sua vita l’ha trascorsa a Urbino. I suoi genitori sono emigrati qui 25 anni fa: suo padre è del Marocco e sua madre della Tunisia. “Quando avrò la cittadinanza, nessuno mi potrà più dire ‘marocchina di merda’ perché io gli risponderò: ‘Guarda che sono italiana come te!’

Sonia, che frequenta una scuola per parrucchieri e sogna di aprire un negozio da estetista, è una ragazza di seconda generazione, una nuova italiana come vengono chiamati i giovani nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri. Una realtà in continua crescita. Prendendo in considerazione tutti gli istituti di Urbino, dalla materna alle superiori, gli studenti di origine straniera sono 555 su 4246, il 13,07%. Nella scuola materna sono 88; alle elementari 161; alle medie 95; alle superiori 211. La nazionalità più presente è il Marocco, seguita da Macedonia, Albania e Romania.

NAZIONALITÀ A SCUOLA: I DATI INTEGRALI

Secondo il rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana” del 2013 elaborato dal Miur e dalla Fondazione Ismu, gli studenti di origine straniera nell’anno scolastico 2011/2012 sono 755.939, pari all’8,4%. Di questi, 334.284, il 44,2%, sono nati in Italia. Nelle scuole materne, i bambini di origine straniera nati in Italia corrispondono all’80,4%, ma in alcune Regioni la percentuale è ancora più alta: nelle Marche arriva all’85%.

Scuole Numero studenti
Materna 88
Elementare 161
Medie 95
Superiori 211

Sul totale della popolazione straniera (4.570.317), secondo l’Istat i minori nati in Italia sono 600.000. Questo significa che uno su dieci non è affatto un immigrato, ma un bambino o un ragazzo che vive qui dalla nascita. Proprio come Nazli, 23 anni di origine iraniana, che studia Farmacia. Lei ora è ufficialmente italiana, ma fino ai 18 anni è stata un’apolide: i suoi genitori sono scappati dall’Iran e hanno perso la cittadinanza. “Mi sento italiana. Non ho mai avuto grandi problemi, a parte le solite prese in giro che quando sei piccola ti fanno male, ma poi crescendo impari a conviverci”, racconta Nazli. “I miei genitori mi hanno sempre ripetuto che tra un Mario e una Nazli il mondo avrebbe sempre scelto Mario. Per questo mi hanno spinto a impegnarmi più degli altri”.

IUS SOLI, LA KYENGE A PESARO: “CAPISCO LA VOSTRA RABBIA”

Non tutti i ragazzi di seconda generazione quando compiono 18 anni riescono ad ottenere la cittadinanza italiana. Secondo l’articolo 2 della legge 91 del 1992, lo straniero nato qui può richiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno di età, solo se è in grado di dimostrare la residenza ininterrotta e continuativa. Così, è possibile che molti giovani scivolino nella paradossale situazione di ritrovarsi non solo stranieri, ma irregolarmente presenti nel Paese in cui sono nati e cresciuti. Se poi i genitori perdono il permesso di soggiorno sono costretti a lasciare l’Italia. “Le mie origini per me non sono una limitazione”, dice sorridendo Nazli che, come gli altri 555 bambini e ragazzi che vivono a Urbino, è cresciuta in bilico tra due mondi, imparando sulla sua pelle che la diversità è sempre una risorsa.

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Studenti di origine straniera a Urbino: ecco da dove provengono http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-ecco-da-dove-provengono/49110/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/29/ducato-online/studenti-di-origine-straniera-a-urbino-ecco-da-dove-provengono/49110/#comments Wed, 29 May 2013 16:47:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49110 [continua a leggere]]]> Marocchini, macedoni, albanesi: sono queste, con l’esclusioni dei sammarinesi, le nazionalità più presenti tra i giovani figli di immigrati che frequentano le scuole della città ducale. Abbiamo raccolto i dati degli istituti comprensivi e dei licei. Ecco la ‘classifica’

Origine Numero di studenti
Marocco 152
Macedonia 126
San Marino 45
Albania 44
Romania 34
Moldavia 20
Kossovo 20
Nigeria 16
Tunisia 13
Polonia 10
Cina 9
Senegal 9
Olanda 5
Perù 5
Lituania 4
Algeria 3
Bosnia 3
Bulgaria 3
Germania 3
Iran 3
Regno Unito 3
Ucraina 3
Argentina 2
Russia 2
USA 2
Venezuela 2
Bangladesh 1
Bielorussia 1
Brasile 1
Canada 1
Cecoslovacchia 1
Croazia 1
Cuba 1
Ecuador 1
Egitto 1
Giappone 1
India 1
Kenya 1
Slovenia 1
Sri Lanka 1
Totale 555

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Studenti in caserma con i Carabinieri per l’educazione alla legalità http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/studenti-in-caserma-con-i-carabinieri-per-leducazione-alla-legalita/41590/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/studenti-in-caserma-con-i-carabinieri-per-leducazione-alla-legalita/41590/#comments Mon, 08 Apr 2013 08:47:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41590 [continua a leggere]]]> URBINO – Una mattina in caserma per i bambini di due classi quinte dell’Istituto comprensivo “Pascoli” di Urbino, con visite a uffici, camere di sicurezza e Centrale Operativa.  Si è concluso così, venerdì scorso, il progetto dell’arma dei Carabinieri di educazione alla legalità che ha coinvolto circa 350 studenti delle scuole medie e superiori.

Attraverso il confronto diretto con i militari, i ragazzi delle scuole hanno potuto discutere sui valori della giustizia, della legalità e sulle tematiche di interesse sociale a loro più vicine, come bullismo, pedofilia, vandalismo e altre forme di comportamento deviante.

A partecipare all’iniziativa sono stati i seguenti istituti: Liceo Classico “Raffaello” di Urbino, Istituto Tecnico per ragionieri e geometri “Francesco Maria II della Rovere” di Urbania, Istituto comprensivo “Pascoli” di Urbino, Istituto comprensivo “E.Mattei” di Acqualagna e Istituto comprensivo di Montecopiolo.

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Il ‘nevone’ inzuppa le scuole: si riprende tra infiltrazioni e vetri rotti http://ifg.uniurb.it/2012/02/21/ducato-online/il-nevone-inzuppa-le-scuole-le-attivita-riprendono-tra-infiltrazioni-e-vetri-rotti/26158/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/21/ducato-online/il-nevone-inzuppa-le-scuole-le-attivita-riprendono-tra-infiltrazioni-e-vetri-rotti/26158/#comments Tue, 21 Feb 2012 21:48:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26158 di Giorgia Grifoni e Antonio Siragusa

URBINO – Primo giorno di apertura per le scuole medie e superiori a Urbino dopo il ‘nevone’.  Se le infiltrazioni e le pozze d’acqua sono comuni a molti istituti, la situazione peggiore si riscontra nella succursale dell’Istituto Statale d’Arte “Scuola del libro”, in via Bonconte da Montefeltro. Qui, per il peso della neve, si sono rotte alcune vetrate che compongono la copertura del plesso meridionale.

I Vigili del fuoco e una ditta di vetrai stanno lavorando per rimetterle a posto. Sono perciò inagibili e transennati col nastro segnaletico i laboratori di tecniche incisorie e di grafica editoriale, situati proprio sotto il tetto:  per il resto le attività scolastiche sono riprese regolarmente.  Gli accumuli di neve sui tetti hanno causato anche il distacco di alcune grondaie.

“Da venerdì siamo al lavoro per ripristinare tutti i locali” spiega il professore Andrea Passanisi, un collaboratore della Dirigente scolastica. “In via cautelare sono stati chiusi alcuni spazi della scuola, ma nel giro di una settimana dovremmo riuscire a renderli di nuovo funzionali”.

Per tutta l’emergenza, quando la scuola era chiusa, i riscaldamenti sono rimasti accesi e questo ha favorito lo scioglimento della neve. “Altrimenti – aggiunge Passanisi – ci sarebbero stati danni più gravi. Ora la Provincia si sta muovendo per far fronte alle necessità del momento attraverso le ditte che operano nel settore”.

All’Istituto comprensivo Pascoli, in via Piano Santa Lucia, la struttura è stata danneggiata dalla caduta di un cornicione, che ha causato delle infiltrazioni d’acqua. I tecnici del Comune e la Forestale di Belluno hanno coperto le perdite con un telo di plastica, in attesa che si possa sostituire il cornicione caduto. Si sono staccate anche delle tegole mentre la Forestale era al lavoro sui tetti. “Durante l’emergenza  anche una ventina di genitori si è messa al lavoro per spalare la neve dai balconi. Devo ringraziarli” racconta la preside Daniela Tittarelli.

Infiltrazioni d’acqua e allagamenti anche all’Itis, dove oggi i ragazzi hanno trovato dei secchi nei corridoi e dove i banchi di alcune classi sono stati sostituiti perché erano intrisi d’acqua caduta dal soffitto.

Alla scuola media Volponi ora è tutto risolto, “ma durante le nevicate è entrata acqua nei laboratori, nell’ingresso, nelle due palestre e nei bagni” spiega Liana Carigi, direttore servizi generali e amministrativi dela scuola. “Venerdì e sabato sono arrivati i tecnici del Club alpino italiano per rimuovere la neve dai tetti della scuola e delle due palestre. Il Comune questa volta è stato molto solerte”.

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Neve, Soccorso Alpino sul tetto della scuola Pascoli http://ifg.uniurb.it/2012/02/14/ducato-notizie-informazione/neve-soccorso-alpino-sul-tetto-della-scuola-pascoli/24382/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/14/ducato-notizie-informazione/neve-soccorso-alpino-sul-tetto-della-scuola-pascoli/24382/#comments Tue, 14 Feb 2012 10:53:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24382 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ in corso un’operazione di una squadra del Soccorso Alpino sul tetto dell’istituto comprensivo Pascoli, in via Piano Santa Lucia. A comunicarlo, l’ispettore capo della forestale Alberto Mazzocchetti.

La guardia foestale fa sapere anche che ad essere pulita dalla turbina oggi sarà la zona di Ca’ Mazzasette, sopra Ca’ Gallo.

 

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La scuole fanno i conti con la crisi: Volponi e Pascoli in difficoltà http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/la-scuole-fanno-i-conti-con-la-crisi-volponi-e-pascoli-in-difficolta/15715/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/la-scuole-fanno-i-conti-con-la-crisi-volponi-e-pascoli-in-difficolta/15715/#comments Fri, 13 Jan 2012 09:52:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15715

L'ingresso dell'istituto comprensivo P.Volponi

E’ iniziato il conto alla rovescia per le iscrizioni al primo anno delle scuole elementari, medie e superiori. Un nuovo anno scolastico, quello del 2012-2013, che si porterà dietro i vecchi problemi: tagli, riordino ed esuberi. A dover fare i conti ci sono soprattutto le scuole secondarie di primo grado. E a Urbino ce ne sono due.

Nel fondo cassa dell’Istituto Paolo Volponi sono rimasti 57,51 euro. Chi pensa che sia un problema di mala gestione si sbaglia. L’attuale situazione è una conseguenza della riforma Gelmini prima e del decreto Sviluppo dell’ex ministro Tremonti poi. “Si fa quel che si può”, spiega il preside Antonio Serafini. “Negli ultimi anni le risorse sono diminuite tanto e per di più hanno colpito tutti: dal personale alla gestione finanziaria. Ci hanno tolto quattro collaboratori scolastici, fondamentali per far funzionare i servizi. Se nel passato c’era uno spreco nella scuola pubblica, adesso siamo ridotti all’osso”

Se la storia del declino finanziario dell’Istituto risale a meno di tre anni fa, la vicenda nel complesso ha origini più lontane. Per capirci qualcosa però bisogna fare qualche passo indietro. Tutto ha inizio con il passaggio nel 1999 della gestione del personale Ata dagli Enti comunali allo Stato. A quel punto le scuole potevano scegliere se appaltare il servizio delle pulizie alle ditte presentate dall’Ufficio scolastico regionale oppure affidarlo alle cooperative di tipo B, quelle sociali. E quest’ultimo è il caso dell’Istituto Volponi. Il budget messo a disposizione della scuola è rimasto invariato nel corso degli anni.

Negli ultimi tre anni da parte dello Stato c’è stata un’inversione di rotta: dei 108.464 euro di finanziamento per il servizio, l’Istituto ha subito un taglio del 35,52 per cento, potendo contare solo su 69.942,51 euro. Una quota che viene stabilita anno per anno dal Ministero che però paga le scuole con rimborsi divisi in due tranche: gennaio-giugno e settembre-dicembre.  Per il momento l’Istituto Volponi si è visto rimborsare solo il primo periodo (41.965,51 euro): “Non ci hanno ancora pagato i restanti 27.977 euro“, racconta la segretaria Liana Caregi .

Il colpo più duro è arrivato con l’ultima circolare del Ministero riguardo ai finanziamenti relativi al 2012/2013: secondo i dati riportati in tabella, l’Istituto riceverà per i servizi di pulizia zero euro. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il “non-contributo” riguarda tutte le scuole che hanno scelto di appaltare il servizio alle cooperative sociali. La speranza per l’Istituto è che ci sia stato qualche errore di calcolo nella distribuzione delle risorse: “Abbiamo segnalato al Ministero che se non riceveremo neppure un euro per questi servizi, ovviamente non potremo garantirli. Non riusciamo più – conclude la Caregi – ad anticipare le spese“. Un piccolo sostegno finanziario arriva grazie all’affitto di alcune aule, come la palestra, che  permette di far fronte all’attuale crisi.

I problemi passano anche attravero il numero di iscritti. In città saranno le due scuole medie, Volponi e Pascoli, ad accogliere nelle proprie aule gli studenti delle quinte elementari. E quest’anno il futuro delle dei due istituti si giocherà al foto-finish: rispetto ai 150 ragazzi dell’anno scorso, al momento dalle scuole  primarie di Urbino usciranno poco più di 100. Un numero che rischia di compromettere le  sorti dei due Istituti, in particolare del personale docente.

Tema caldo quello della docenza per l‘Istituto Pascoli, diretto da Daniela Tittarelli: “Qui spendiamo oltre 100mila euro per le supplenze, ma la sofferenza sono le sostituzioni giornaliere“. Per legge, solo a partire dal quindicesimo giorno di malattie si possono richiedere le supplenze. Vista la difficoltà di trovare docenti con ore disponibili da spendere, questa situazione crea disagi: “Quando  non troviamo nessuno per una sostituzione – continua Tittarelli-  siamo costretti a spostare gli studenti in altre classi in modo da non far perdere loro ore fondamentali. Dobbiamo ringraziare l’Ufficio scolastico provinciale che ha messo a disposizione docenti di particolari materie – come musica e informatica – che a seguito della Riforma si erano visti ridurre le ore di lezione settimanali”. Una soluzione che è stata utile sia ai docenti (che hanno potuto recuperare le ore perse)  sia ai ragazzi (che hanno usufruito di materie che altrimenti sarebbero scomparse).

Negli istituti secondari superiori si respira un’aria migliore. La prima differenza fondamentale è la tassa di iscrizione alla quale si può attingere per far fronte ad alcune spese amministrative o gestionali: per esempio il liceo classico Raffaello, con i suoi 560 studenti ha entrate per 39.200 euro. Come spiega il dirigente scolastico Bruno Papi “nonostante in questi ultimi tre anni le risorse dallo Stato siano arrivate con il contagocce, questi fondi ci garantiscono di far fronte ad eventuali spese extra”.

Gli istituti secondari possono poi contare sul Fondo di istituto (Fis) da utilizzare per progetti o iniziative promosse dai docenti di ruolo, non colpito dagli ultimi tagli nella scuola pubblica. Anche l‘Istituto Tecnico Mattei riesce a resistere alla crisi. Non ci sono problemi strutturali di rilievo e la scuola riceve una quantità adeguata di finanziamenti, come spiega la preside Silvia Gelardi: “La nostra forza sono le imprese private, da cui riceviamo molti contributi. Sono tutte aziende del nostro territorio“. Non mancano neppure le collaborazioni con l’Università di Urbino, frequenti e proficue per i ragazzi. Infine, una buona parte dei finanziamenti arriva dal Fondo sociale europeo.

Stessa situazione per il liceo scientifico Laurana: la struttura di per sé è nuova e in realtà non ci sono problemi. Unico limite, come ha sottolineato la preside Bianca Maria Pia Marré, “è l’assenza nella sede di via Pacioli di una palestra per gli studenti costretti a utilizzare quella comunale”. Piccoli criticità ci sono ovviamente in tutte le scuole, ma come hanno sottolineato i tre presidi la Provincia dà loro un notevole sostegno.

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La scuola di Gallo: quando Unità fa rima con integrazione http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/la-scuola-di-gallo-quando-unita-fa-rima-con-integrazione/7005/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/la-scuola-di-gallo-quando-unita-fa-rima-con-integrazione/7005/#comments Wed, 30 Mar 2011 17:07:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=7005 [continua a leggere]]]> URBINO – Bambini macedoni, marocchini, albanesi e africani insieme ad alunni italiani per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Succede a Gallo, venerdì mattina, all’interno del progetto “Italiae. 150  eventi in piazza per ridisegnare l’Italia”. Che diventano 151 con l’evento previsto a Gallo, promosso dalla dirigente dell’istituto comprensivo “Pascoli” Daniela Tittarelli. “Ho deciso di far partecipare anche la scuola di Gallo – ha spiegato la preside – dove in molte classi la percentuale di stranieri arriva fino al 60%: volevo dare un forte segnale alla comunità di immigrati, molto ampia qui, che può trovare in questo progetto un’occasione di maggiore integrazione”.

Gli alunni di Gallo aderiscono quindi all’iniziativa promossa a Urbino dal Liceo artistico, “Idealitalia”, con un loro progetto a sorpresa, per il quale i bambini italiani hanno lavorato insieme a quelli stranieri. I figli degli immigrati infatti sono circa la metà degli alunni della scuola. “Dato che gli stranieri – ha spiegato la dirigente Tittarelli – devono seguire le regole dell’ordinamento italiano, conoscere le nostre radici storiche è fondamentale per l’integrazione e farlo attraverso lavori pratici e divertenti, come questo progetto, è molto  più facile e incisivo per la memoria di un bambino”.

La volontà di portare “Idealitalia” anche a Gallo nasce infatti dall’alta percentuale di alunni macedoni e marocchini, ma anche albanesi, ghanesi e nigeriani iscritti all’istituto “Pascoli”. “Tutti i bambini stranieri hanno partecipato alle iniziative senza alcuna resistenza – ha concluso Daniela Tittarelli – ma con grande entusiasmo: celebrando e rafforzando la comunità italiana aiutiamo così quella straniera a conoscerci e integrarsi”.

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