il Ducato » laura baratin http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » laura baratin http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Restauratori già abilitati alla professione: il primato dell’università di Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/restauratori-gia-abilitati-alla-professione-il-primato-delluniversita-di-urbino/44685/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/restauratori-gia-abilitati-alla-professione-il-primato-delluniversita-di-urbino/44685/#comments Wed, 24 Apr 2013 10:37:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44685

La professoressa Laura Baratin, responsabile del corso di laurea magistrale abilitante

URBINO – Dall’università al lavoro il passo non è mai stato così breve per i restauratori italiani. Il primo ciclo del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali si è concluso tra ieri e questa mattina per 22 studenti che vedono da subito valida la loro abilitazione professionale. È il primo caso in Italia. Urbino precede tutte le altre università e scuole di alta formazione del paese, come quelle di Firenze e Roma.

La storia della scuola di restauro di Urbino è relativamente recente. Nata nel 2001 con un corso di laurea triennale, si è allargata nel 2004 ai corsi magistrali per poi arrivare, nel 2010, a un corso quinquennale a ciclo unico abilitante per i restauratori. E da questo corso escono fuori i primi 22 laureati italiani direttamente abilitati alla professione.

A spiegarci il funzionamento della scuola è Laura Baratin, professoressa del corso di laurea magistrale. “Attualmente, la scuola si struttura su due percorsi, uno che riguarda le tele e un altro sugli apparati lignei. La speranza è quella di allargare gli orizzonti a dipinti murali e mosaici già dall’anno prossimo”.

L’accreditamento professionale, per il momento esclusiva di Urbino, è arrivato dal ministero dei Beni culturali e da quello dell’Università. Il corso di laurea è a numero programmato e ristretto a soli dieci studenti per anno, “in modo da poter lavorare più accuratamente con ognuno di loro”. Questi studenti, il cui numero totale considerando gli ex triennalisti è di 72 ragazzi, vengono seguiti quotidianamente da alcuni tutor professionali nella fase pratica e dai docenti dell’ateneo per la parte teorica.

Ma come funzione questa professione? Ce lo spiega Agnese Maltoni, fresca laureata con 110 e lode con una tesi sul restauro di un’opera del Barocci: “Non esiste un albo, ma solamente una lista degli iscritti. Finora gli iscritti provenivano dalle botteghe, e sono stati riconosciuti grazie a una recente sanatoria, ma ora, finalmente, si avrà una regolamentazione più definita grazie a scuole e università”.

Il dubbio che sorge è che queste scuole non siano poi in grado di inserire nel mondo del lavoro i loro giovani laureati. Ma quello che ci racconta Agnese dimostra il contrario: “Molti dei miei colleghi lavoravano già prima di entrare qua dentro. Altri hanno trovato qualche lavoro temporaneo e io, fortunatamente, sto per iniziare una collaborazione a Torino che durerà sette mesi”. Non è un momento facile, spiega Agnese. “In Italia non ci sono finanziamenti, ma andare a lavorare all’estero è meno bello, non ci sono le grandi opere che abbiamo qua”. Il sogno, allora, è quello di aprire un’azienda con i suoi colleghi della scuola, chissà che non sia il miglior modo per aumentare le retribuzioni minime che vengono offerte ai restauratori in questo periodo.

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Scuola di restauro: gioielli dimenticati in mostra alla Grotta della Cattedrale http://ifg.uniurb.it/2013/03/19/ducato-online/scuola-di-restauro-gioielli-dimenticati-in-mostra-alla-grotta-della-cattedrale/39283/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/19/ducato-online/scuola-di-restauro-gioielli-dimenticati-in-mostra-alla-grotta-della-cattedrale/39283/#comments Tue, 19 Mar 2013 10:52:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39283

Laura Barattin, direttrice della Scuola di restauro

URBINO – Forse non saranno la Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca o la Scuola di Atene del Raffaello, ma le tele, le sculture e i manufatti affidati agli allievi della Scuola di Conservazione e restauro dei beni culturali di Urbino “sono comunque opere importanti” come spiega Laura Baratin, direttrice dell’Istituto.

La mostra “Il restauro per una didattica dell’arte” , dal 23 marzo al 30 giugno all’Oratorio della Grotta della Cattedrale, ospiterà le opere d’arte restaurate dagli studenti che hanno cercato di riportare alla visibilità, ciò che non era più visibile come “Il passaggio del popolo eletto nel Mar Rosso” del Villiani, opera scelta come simbolo della mostra.

Alla conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta questa mattina all’ex sala consiliare del Municipio,  la responsabile della Soprintendenza di Urbino, Agnese Vastano ha spiegato che, grazie alla collaborazione tra le diverse istituzioni, si riesce a recuperare cose che i circuiti dello stato e degli sponsor, in tempi di crisi non possono più recuperare. Con questo tipo di partenariato, a Maggio inizieranno anche i lavori per la restaurazione del Portico di san Francesco in piazza della Repubblica.

Gli allievi della Scuola diretta dalla professoressa Laura Baratin si sono cimentati nel recupero di numerose opere d’arte di diversa forma, dalle tele alle sculture, che altimenti sarebbero rimaste nell’oblio dei depositi. Queste opere così rilevanti a livello artistico, fanno capire quanto forte sia stata la fiducia data agli allievi  della scuola. La Scuola di restauro è considerata un’eccellenza che non tutte le città d’arte hanno a loro disposizione.

La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, la soprintendenza per i beni artistici ed entnoantropologici della Regione Marche e appunto la Scuola di restauro dell’Uniurb.

A co-finanziare l’evento un’impresa privata, il Consorzio della casciotta di Urbino. “Anche la casciotta è cultura” le parole di Paolo Cesaretti, del Consorzio, che ha sottolineato l’importanza dell’enogastronomia e della cultura come importanti motori dello sviluppo per l’Italia.

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